LA SANTIFICAZIONE

  

Come Paolo, ogni vero servitore di Dio avrà cura di predicare l’Evangelo cosicché tutti arrivino ad avere una vita accettevole a Dio: “… d’essere ministro di Cristo Gesù per i Gentili, esercitando il sacro servigio del Vangelo di Dio, affinché l’offerta dei Gentili sia accettevole, essendo santificata dallo Spirito Santo” (Rom. 15:16).

Anche la santificazione appartiene alla proclamazione del Pieno Evangelo. Nell’epistola agli Ebrei ci viene detto inequivocabilmente: “Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14). Questa esortazione deve essere presa sul serio. Viene detto a coloro che hanno creduto, che sono stati giustificati, rinnovati e che sono nati di nuovo, che senza la santificazione non vedranno il Signore, non saranno cioè partecipi della prima risurrezione, del mutamento, del rapimento e della Cena delle Nozze dell’Agnello. È questo il traguardo da raggiungere: vedere il Signore, perché sarà in quel momento che saremo trasformati alla Sua stessa immagine: “Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è” (1 Giov. 3:2-3). In quel momento si adempirà ciò che il Signore disse nel Sermone sul Monte: “Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Iddio” (Mat. 5:8).

La purificazione e la santificazione, per mezzo della Parola di Dio e lo Spirito di Dio, richieste al credente, si realizzano se crediamo alle promesse date da Dio a questo proposito: “Poiché dunque abbiamo queste promesse, diletti, purifichiamoci d’ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio” (2 Cor. 7:1). Nel versetto appena citato ci viene mostrato a chi l’apostolo Paolo si rivolge. Si tratta di persone in mezzo alle quali Dio cammina e che Egli designa quale Suo popolo. Sono state chiamate fuori e separate da tutto ciò che non è di origine divina, e fanno tesoro di ciò che il Signore onnipotente disse: “… non toccate nulla d’immondo; ed io v’accoglierò, e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole…” (2 Cor. 6:16-18).

Nel versetto succitato si parla della contaminazione della carne, cioè delle trasgressioni peccaminose mediante il corpo, e delle trasgressioni peccaminose che contaminano lo spirito e l’anima. Una totale santificazione comprende l’intero essere umano. Cristo ha amato profondamente la Chiesa e ha dato Sé stesso per lei, “… affin di santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell’acqua mediante la Parola, affin di far egli stesso comparire questa Chiesa, gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile” (Ef. 5:26-27).

È senza macchia né ruga, ma santi e irreprensibili che i redenti vedranno il loro Redentore. La santificazione è il “lavacro dell’acqua mediante la Parola”. Anche in questo caso viene usato un esempio che può essere compreso facilmente: non un’aspersione, ma un vero bagno, un essere immersi nell’intera pienezza della Parola, che è Spirito e Vita. L’intero essere — anima, spirito e corpo — viene posto nei limiti della Parola, e la volontà di Dio viene vissuta con gioia e non per obbligo. Questo “bagno purificatore” nella Parola di Dio lava da ogni tradizione inutile, da tutte le abitudini, da tutti i vizî e legami. Il Signore dice: “Voi siete già mondi a motivo della parola che v’ho annunziata” (Giov. 15:3). Tramite la Parola di Dio, l’uomo riconosce ciò che non è secondo la volontà divina e agisce di conseguenza mettendo ordine nella propria vita.

La purificazione e la santificazione per mezzo della Parola e dello Spirito di Dio possono aver luogo solo quando l’uomo crede in tutta la Parola di Dio ed è pronto a metterLa in pratica. Gesù, il nostro Signore, ci è stato fatto non soltanto redenzione, ma anche giustizia e santificazione, “… affinché, com’è scritto: Chi si gloria, si glorî nel Signore” (1 Cor. 1:30-31). In tutto ciò non c’è posto per glorie personali, perché ciò che conta non è quel che possiamo fare, ma ciò che Dio ha fatto in noi; a Lui solo appartengono la gloria e l’onore. “Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere, che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo” (Ef. 2:10). Dio ha preso cura di tutto e ha preparato le cose che dobbiamo fare e che ci vengono richieste. Non ci rimane dunque che vivere e camminare in esse.

Gesù ci fa vedere cos’è vera santificazione, come avviene e come Lui stesso ha già provveduto affinché possa aver luogo: “Santificali nella verità: la tua parola è verità… E per loro io santifico me stesso, affinché anch’essi siano santificati in verità” (Giov. 17:17-19). La vera santificazione è possibile solo nella Parola di Verità, che è santa; ogni sforzo umano conduce solo ad ipocrisia.

Nella Sacra Scrittura il concetto «santo» è riferito solo a Dio, e a tutto ciò che procede da Lui, perché Lui solo è santo. Egli, il Santo, santifica ciò che rivendica per Sé, per questo il Suo popolo è una nazione santa (Es. 19:6) e i Suoi sacerdoti — a cagione della loro chiamata e della loro consacrazione — sono santi (Lev. cap. 21). Il sommo sacerdote portava sulla fronte una lamina d’oro sulla quale era inciso: “Santo all’Eterno” (Es. 28:36). È solo in relazione con Lui che le cose e gli uomini, che Egli ha appartato per Sé e messo al proprio servizio, possono essere santificati.

Il profeta Isaia ebbe una potente esperienza: egli vide il Signore sul trono e udì gli esseri celesti che gridavano: “Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!” (Is. 6:3). L’apostolo Giovanni, riferendosi a quando vide il Signore sul trono, scrive: “E le quattro creature viventi… non restavano mai, giorno e notte, di dire: Santo, santo, santo è il Signore Iddio, l’Onnipotente, che era, che è, e che viene” (Apoc. 4:8). Dio, che è santo e perfetto, rende santi e perfetti, mette da parte, chiama fuori e, come Salvatore, fa sì che i salvati siano partecipi di Lui. “Poiché e colui che santifica e quelli che son santificati provengono tutti da uno (dallo stesso Padre)…” (Ebrei 2:11).

Gesù Cristo, il Redentore, viene designato come il «Santo di Dio», perché è proceduto dall’Iddio santo. La vita nuova che un uomo riceve da Dio è in realtà la Vita di Gesù Cristo con tutte le Sue sante virtù e le Sue caratteristiche. Così si compie la santificazione secondo la parola della Sacra Scrittura: “Siate santi, perché io son santo” (1 Piet. 1:16).

L’apostolo Paolo saluta ripetutamente i credenti quali santificati e diletti. “… alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi…” (1 Cor. 1:2).

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso ed ai fedeli in Cristo Gesù” (Ef. 1:1).

Paolo e Timoteo, servitori di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, coi vescovi e coi diaconi…” (Fil. 1:1).

Vestitevi dunque, come eletti di Dio, santi ed amati, di tenera compassione, di benignità, di umiltà, di dolcezza, di longanimità…” (Col. 3:12).

Dio conosce solo ciò che è perfetto. Attraverso Gesù Cristo, Dio vede la schiera dei redenti quali chiamati fuori tramite l’amore, purificati e santificati, e la considera quale Sua particolare proprietà. Per Dio siamo un popolo santificato tramite la Sua santa Parola e la Sua santa Presenza. L’apostolo Paolo parla della santificazione operata dallo Spirito tramite la fede nella Verità — nella Parola di Dio — in coloro che sono stati eletti a salvezza: “… perché Iddio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità” (2 Tes. 2:13).

Colui che non ha sperimentato Gesù Cristo allo stesso modo dei credenti del Cristianesimo primitivo, può ritirarsi e pensare di diventare santo isolandosi, facendo esercizi di penitenza, o privandosi di ciò che la vita offre, ma tutto ciò non ha alcun valore davanti a Dio! Solo colui che è stato da Lui chiamato, graziato e fatto proprietà Sua tramite la nuova nascita può anche essere da Lui santificato! Solo coloro che si sono consacrati completamente al Signore vengono penetrati e santificati dalla Verità divina, in ubbidienza a Lui e alla Sua Parola. Il credente destinato ad uno scopo divino particolare, in virtù di quest’alta chiamata, non può più prendere parte ai divertimenti mondani, perché sta scritto: “E il mondo passa via con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio dimora in eterno” (1 Giov. 2:17). Nei Dieci Comandamenti, nelle prescrizioni contenute nel libro del Levitico dal capitolo 19 al capitolo 21, che riguardano la vita personale, nel Sermone sul Monte (Mat. 5:1-12), negli Evangeli e nelle Epistole, troviamo quello che Dio comanda o vieta. Colui che è santificato da Dio porta la Parola in sé, non per trasgredirLa, ma per adempierLa per la grazia di Dio.

È a queste persone che Paolo rivolge la parola: “Or l’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo. Fedele è colui che vi chiama, ed Egli farà anche questo” (1 Tes. 5:23-24).

La Sacra Scrittura non conosce la pratica cattolica della beatificazione e della canonizzazione, non parla di morti che debbono essere invocati perché santi o patroni, questo è soltanto un inganno per tranquillizzare la gente. Milioni di persone si rivolgono a santi che non esistono, anche se ci è stato comandato di rivolgerci direttamente a Dio e non agli uomini: “Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto” (Mat. 4:10). Chiunque s’informi su questo argomento constaterà che, nelle religioni orientali, la superstizione sugli antenati ha molta importanza. Soltanto l’unico Dio beato e santo rende beati e santi; colui che, da vivente non è diventato santo, non lo diventerà neanche dopo la morte e le preghiere dei parenti non possono aiutarlo. “Nessuno però può in alcun modo redimere il fratello, né dare a Dio il prezzo del riscatto d’esso” (Salmo 49:7).

Pietro ammonisce i credenti riguardo al grande giorno che verrà: “Poiché dunque tutte queste cose hanno da dissolversi, quali non dovete voi essere, per santità di condotta e per pietà, aspettando e affrettando la venuta del giorno di Dio…” (2 Piet. 3:11-12).

La santificazione che accettiamo e che viviamo è uno stato datoci da Dio. Deve essere messo in evidenza che non è l’uomo che riesce a raggiungerla, ma la santificazione, come la redenzione, è stata resa possibile mediante l’offerta di Gesù Cristo, perché questa era la volontà di Dio: “In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre” (Ebrei 10:10).

 


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