CHI
CONFESSA GESÙ... – VERA O FALSA CONFESSIONE?
Nei
movimenti di risveglio, nelle crociate di evangelizzazione di molti gruppi
protestanti, di varie Chiese e Comunità libere viene attribuita grande
importanza al confessare Gesù Cristo. Nelle loro campagne di evangelizzazione,
gli evangelisti fanno ripetere una confessione in cui coloro che vanno avanti
per la conversione, si dichiarano per Cristo; l’oratore poi, li assicura che
sono diventati proprietà di Gesù Cristo. Come per tutti gli altri temi e
testimonianze, anche qui bisogna considerare la cosa dal punto di vista biblico,
perché non chiunque confessa Gesù quale Figliuolo di Dio è per questo
giustificato davanti a Dio.
La
confessione personale in cui ci si dichiara per Gesù Cristo, il Figliuolo di
Dio, è di massima importanza per la nostra salvezza, ma anche in questo caso,
il nemico di Dio, Satana, è riuscito ancora una volta ad effettuare un pieno
inganno con mezze verità, perché usa la stessa espressione. Citiamo solo tre
passi biblici nei quali la parola passa dalla parte opposta.
Dalla
bocca dei posseduti gli spiriti hanno gridato e hanno fatto una confessione: “Ed
ecco si misero a gridare: Che v’è fra noi e te, Figliuol di Dio?…” (Mat.
8:29). Marco, l’evangelista, narra: “E
gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si gittavano davanti a lui e gridavano:
Tu sei il Figliuol di Dio!” (Marco 3:11). Luca, un altro evangelista,
scrive: “Ahi! Che v’è fra noi e te,
o Gesù Nazareno? Sei tu venuto per perderci? Io so chi tu sei: il Santo di
Dio!… Anche i demonî uscivano da molti, gridando e dicendo: Tu sei il
Figliuol di Dio!” (Luca 4:34, 41).
Un uomo di
Dio dice ad un malato: “Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!” (Atti 3:6). Ci
viene poi narrato che degli spiriti maligni pronunciarono il Nome di Gesù,
usando addirittura l’appellativo giusto «Gesù Nazareno» o «Figliuolo di
Dio».
Senza
un’esperienza personale con Gesù Cristo e una stretta relazione con Lui,
anche una confessione formulata nel modo giusto non serve a nulla. Una
rivelazione deve essere anzitutto data dal cielo. Il confessare e il seguire
vanno di pari passo. La stessa cosa vale anche per l’ubbidire: “Chi
crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non
vedrà la vita, ma l’ira di Dio resta sopra lui” (Giov. 3:36).
La vera
fede deve precedere la confessione: “La
parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore; questa è la parola
della fede che noi predichiamo; perché, se con la bocca avrai confessato Gesù
come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti,
sarai salvato” (Rom. 10:8-9). L’apostolo Paolo esprime così questo
concetto: “Ho creduto, perciò ho
parlato” (2 Cor. 4:13). Una confessione che non viene pronunciata nella
fede in Gesù Cristo, il Signore, e nella Parola di Dio, è insignificante.
L’apostolo
Giovanni, nella sua prima lettera, espone: “Chi
è colui che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figliuol di
Dio?” (1 Giov. 5:5).
Alla fine
della tentazione, il diavolo, allorché stava accanto al Signore sul pinnacolo
del Tempio, disse: “Se tu sei Figliuolo di Dio, gettati giù di qui!” (Luca 4:9).
Dai
figliuoli di Dio ai figliuoli del diavolo, dai Cristiani di ogni stampo fino
all’Anticristo, tutti possono confessare Gesù Cristo, il Figliuolo di Dio.
Una confessione è valida però soltanto quando è collegata con l’intera
testimonianza della Sacra Scrittura, con la fede personale e con l’ubbidienza
verso Dio. Ognuno deve ricevere una diretta rivelazione riguardo a Gesù.
Quel che
mette in crisi molti esegeti si trova nella prima epistola dell’apostolo
Giovanni: “La prova che uno ha lo
Spirito di Dio è questa: se riconosce pubblicamente che Gesù è il Cristo che
si è fatto uomo, ha lo Spirito di Dio. Se non lo riconosce non ha lo Spirito
che viene da Dio, ma quello dell’anticristo” (1 Giov. 4:2-3). Anche qui
il vero significato va oltre a quel che si può percepire esteriormente a prima
vista. Si tratta della vera conoscenza e della giusta comprensione del fatto che
Yahweh venne in carne come Yahshua, Yahweh–Salvatore, come l’Unto di Dio, il Cristo, Colui
che è il Signore.
Una
confessione superficiale, un credo imparato o ripetuto non tocca il nocciolo
vero e proprio della questione. L’apostolo Giovanni afferma che ogni spirito
che non confessa Gesù in questo modo non è da Dio, ma è lo spirito
dell’Anticristo. Chi annuncia un altro Gesù dimostra di non aver la giusta
conoscenza di Dio, che consiste nel fatto che Yahweh dell’Antico Testamento è Gesù del Nuovo Testamento. La
Parola di Dio, ossia la Sacra Bibbia, dice con autorità divina a chi nega
questa verità che è caduto vittima dello spirito dell’Anticristo.
L’apostolo
Paolo espone in modo ancora più profondo la venuta in carne del Messia, il Suo
diventare uomo, con le seguenti parole: “… Iddio
l’ha fatto; mandando il suo proprio Figliuolo in carne simile a carne di
peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché
il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo
la carne, ma secondo lo Spirito” (Rom. 8:3-4).
Poiché
l’uomo cadde nel peccato in questo corpo e, di conseguenza, venne lasciato in
balìa della morte, il Redentore doveva venire nella forma peccaminosa della
carne. La dottrina che Maria fosse senza peccato è perciò anticristo. Cristo
era santo, senza peccato né macchia (1 Piet. 1:19), doveva venire nella carne
peccaminosa per trarre la creazione fuori dallo stato peccaminoso in cui era
caduta, doveva soddisfare le esigenze della legge e prendere su di Sé la
maledizione che ci aveva colpiti. “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto
maledizione per noi…” (Gal. 3:13).
Non c’è
nessuna «Immacolata Concezione» di una beata Maria, perché lei stessa era una
parte della creazione decaduta; c’è solo una Maria che venne usata per
prendere in sé, in ciò che era peccaminoso, quel che era senza peccato. Era
dunque un contenuto santo e divino in un vaso impuro. Allo stesso modo gli
uomini nati nel peccato ricevono e accettano Cristo. Anche loro, quale parte
della creazione decaduta, portano questo tesoro celeste in vasi di terra. Non è
il vaso che conta, ma il contenuto prezioso. “Ma noi abbiamo questo tesoro in
vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da
noi” (2 Cor. 4:7).
Chi dice
superficialmente: «Gesù è il Figliuolo di Dio» e, ciò facendo, pensa e
crede ciò che vuole, non ha capito l’importanza della cosa. Anche chi dice
con leggerezza: «Io credo che Gesù è venuto in carne» non ha ancora espresso
quel che ci è stato lasciato nella testimonianza delle Sacre Scritture. Egli
era senza difetto e senza peccato, Satana non aveva nessun diritto su di Lui,
dovette essere fatto peccato per tutti e pagare il salario, cioè la condanna
richiesta dalla giustizia di Dio a cagione del peccato. Per questo dovette
morire per noi, per redimerci e per liberarci dalla morte. “Poiché
il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in
Cristo Gesù, nostro Signore” (Rom. 6:23).
A questo
si aggiunge un secondo ed importante punto, tramite il quale viene riconosciuta
la dottrina e la direzione anticristo. Nella seconda lettera dell’apostolo
Giovanni, versetto 7, sta scritto: “Poiché
molti seduttori sono usciti per il mondo i quali non confessano Gesù Cristo
come colui che viene in carne. Quello è
il seduttore e l’anticristo”. [Traduzione letterale della versione
Zwingli in lingua tedesca. Altre versioni in lingua tedesca, come anche quella
Darby in lingua francese, riportano il versetto sopraccitato nello stesso modo
— N.d.T.] È significativo il fatto che, nel cosiddetto Credo
Apostolico non si trova nulla
riguardo al ritorno di Gesù Cristo in forma fisica. In esso si legge soltanto:
«Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti», anche se il Giudizio
universale non ha nulla a che fare con il ritorno di Gesù Cristo!
Subito
dopo l’ascensione venne detto ai discepoli: “Questo
Gesù che è stato tolto da voi ed assunto in cielo, verrà nella medesima
maniera che l’avete veduto andare in cielo” (Atti 1:11). Gesù Cristo,
il Risorto, aveva un corpo di risurrezione, con il quale poteva mangiare e bere,
nelle cui ferite Toma poteva mettere la mano. “Allora
Gesù disse loro: Figliuoli, avete voi del pesce?… Gesù venne, e prese il
pane e lo diede loro; e il pesce similmente” (Giov. 20:27, 21:5, 13).
Chi
spiritualizza il ritorno di Gesù Cristo manifesta lo spirito anticristo e
propaga la dottrina anticristo. Secondo l’apostolo Giovanni, il Signore è
andato a preparare un luogo per i Suoi e ritornerà per prenderli e accoglierli
presso di Sé. “Io vo a prepararvi un
luogo; e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò e
v’accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giov.
14:2-3). Allora si adempirà quel che sta scritto nella prima epistola ai
Corinzi, capitolo 15, dal versetto 51, o nel capitolo 4 della prima epistola ai
Tessalonicesi, dal versetto 13, come anche in altri brani. “Ecco,
io vi dico un mistero: Non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, in un momento,
in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba sonerà,
e i morti in Cristo risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati” (1
Cor. 15:51-52). “Poiché questo vi
diciamo per parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino
alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché
il Signore stesso, con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di
Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi; poi noi
viventi, che saremo rimasti, verremo insieme con loro rapiti sulle nuvole, a
incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore” (1
Tes. 4:15-17). La giusta conoscenza del piano di salvezza di Dio, come
l’avevano i profeti e gli apostoli, è andata perduta perché, nel corso della
storia della Chiesa, non ci sono stati né veri apostoli né veri profeti per
continuare la predicazione in modo profetico–apostolico. La dottrina
anticristo non crede al ritorno fisico di Gesù Cristo quale Sposo, che verrà a
prendere e portare a Casa la Sua Sposa (Mat. 25:1-13). In quel Credo
Apostolico non viene neanche accennato che, alla prima risurrezione, quelli
che si sono addormentati in Cristo risusciteranno incorruttibili, che i viventi
in Cristo saranno corporalmente mutati e saranno rapiti nell’aria ad
incontrare il Signore (1 Cor. cap. 15; 1 Tes. cap. 4). Esso non dice nulla
neanche riguardo alle Nozze dell’Agnello e al Regno Millenniale (Apoc. cap. 19
e 20).
Lo stesso
Gesù Cristo, che è andato in cielo, ritornerà per prendere con Sé i Suoi,
prima che il grande tempo di tribolazioni e di giudizî irrompa all’improvviso
su questa terra. In ogni caso non si tratta solo di una confessione formale, ma
della reale rivelazione di Gesù Cristo, il Signore. La nostra testimonianza
riguardo a Gesù Cristo quale Figliuolo di Dio, e quella che Lo concerne quale
Signore, devono essere bibliche, come pure la testimonianza riguardante la Sua
prima venuta (1 Giov. cap. 4) deve concordare con quella concernente il Suo
ritorno (2 Giov. vers. 7).
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