IL NOME DEL SIGNORE

  

Subito dopo aver dato i Dieci Comandamenti, il Signore Dio fece una dichiarazione molto importante: “In qualunque luogo dove farò che il mio nome sia ricordato, io verrò a te e ti benedirò” (Es. 20:24). Lo si può adorare in ispirito e verità, nel Suo Nome, solo dove il Signore Dio fa conoscere il Suo Nome. Fin dal principio, ci sono stati degli uomini ai quali il Signore si è rivelato e che hanno conosciuto il Suo Nome. “E anche a Seth nacque un figliuolo, a cui pose nome Enosh. Allora si cominciò a invocare il nome dell’Eterno” (Gen. 4:26).

Nel capitolo 33 dell’Esodo, dal versetto 11 al versetto 23, vediamo l’importanza della rivelazione di Dio e della rivelazione del Suo Nome. Quando il Signore parla e fa grazia ad un uomo, gli rivela anche il Suo Nome. Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia. Mosè aveva il desiderio di vedere la gloria di Dio e il Signore gli rispose: “Io farò passare davanti a te tutta la mia bellezza, e griderò il nome del Signore davanti a te…” (Es. 33:19). Dio non è né Colui che è ignoto né Colui che si nasconde. Egli apparve come Colui che si fa conoscere per rivelare il Suo Nome.

La rivelazione del Nome del Signore Dio è importantissima; il Signore comandò a Mosè: “Parla ad Aaronne e ai suoi figliuoli e di’ loro: Voi benedirete così i figliuoli d’Israele; direte loro: L’Eterno (Yahweh) ti benedica e ti guardi! L’Eterno (Yahweh) faccia risplendere il suo volto su te e ti sia propizio! L’Eterno (Yahweh) volga verso te il suo volto, e ti dia la pace! Così metteranno il mio nome sui figliuoli d’Israele, e io li benedirò” (Num. 6:22-27).

Fin dai tempi più remoti ci si è rivolti a Dio senza usare i Suoi titoli, ma nel Suo Nome. Quando gli uomini hanno invocato Dio, quando hanno agito, lo hanno sempre fatto nel Suo Nome, sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento.

È la “legge fondamentale” di Dio secondo la quale Lo si può cercare, trovare e adorare soltanto nel luogo in cui Egli rivela Sé stesso e il Suo Nome: “… ma lo cercherete nella sua dimora, nel luogo che l’Eterno, il vostro Dio, avrà scelto fra tutte le vostre tribù, per mettervi il suo nome; e quivi andrete…” (Deut. 12:5).

Nella preghiera di consacrazione per il Tempio, Salomone disse quanto segue: “…affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo d’Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho costruita!” (1 Re 8:43).

Perciò il mio popolo conoscerà il mio nome; perciò saprà, in quel giorno, che sono io che ho parlato: «Eccomi!»” (Is. 52:6).

Colui del quale Mosè disse: “L’IO SONO m’ha mandato da voi” (Es. 3:14) si presenta con le stesse parole al popolo d’Israele sul monte Sinai: “IO SONO l’Eterno (Yahweh), l’Iddio tuo (Elohim), che ti ho tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù” (Es. 20:1-2). Questo appellativo viene particolarmente messo in evidenza nel libro del profeta Isaia: “IO, l’Eterno (Yahweh), che IO SONO il primo, e che sarò cogli ultimi sempre lo stesso” (Is. 41:4). “IO SONO l’Eterno (Yahweh); tale è il mio nome; e io non darò la mia gloria ad un altro, né la lode che m’appartiene agl’idoli”. “Io, IO SONO l’Eterno… e voi me ne siete testimoni, dice l’Eterno: IO SONO Iddio” (Is. 42:8, 43:11-12). “Così parla l’Eterno, re d’Israele e suo redentore, l’Eterno degli eserciti: IO SONO  il primo e sono l’ultimo, e fuori di me non v’è Dio” (Is. 44:6). “IO SONO l’Eterno, che ha fatto tutte le cose” (Is. 44:24). Nel capitolo 45 sta scritto: “IO SONO l’Eterno, e non ve n’è alcun altro; fuori di me non v’è altro Dio!… IO SONO l’Eterno, e non ve n’è alcun altro” (Is. 45:5-6). “IO SONO Colui che è; IO SONO il primo, e sono pure l’ultimo. La mia mano ha fondato la terra, e la mia destra ha spiegato i cieli…” (Is. 48:12-13).

Nell’intero Antico Testamento, degli uomini hanno conosciuto il Nome del Signore e hanno invocato e glorificato Dio in questo Nome. Il passaggio dall’Antico al Nuovo Testamento è descritto in modo altrettanto chiaro: “… e tu gli porrai nome Gesù” (Mat. 1:21). Egli nacque quale Salvatore, è Lui il Cristo, il Messia, il Signore (Luca 2:11), ma come si usava allora, ricevette il Nome l’ottavo giorno, alla circoncisione (Luca 2:21).

Nel Nuovo Testamento la questione non concerne soltanto il modo in cui Dio si rivela, cioè quale Padre nel cielo, nel Figliuolo sulla terra, e quale Spirito Santo nella Chiesa di Cristo, ma anche l’unico Nome in cui si trova la redenzione, la salvezza e mediante il quale possiamo rivolgerci a Dio. Per la nostra salvezza Dio si è fatto conoscere soltanto in un solo e unico “luogo” sulla terra, cioè in Gesù Cristo, il Signore. Chi vuole trovare Dio Lo deve cercare dove si lascia trovare, Lo deve vedere dove si lascia vedere, e Lo deve udire dove si fa udire, cioè nel “luogo” dove ha posto e rivelato il Suo Nome. L’unico incontro personale di Dio con l’umanità e, di conseguenza, anche dell’umanità con Dio, è in Gesù Cristo, il nostro Signore.

Non si comprende il motivo per cui gli eruditi abbiano trasformato la parola Yahweh in Jehovah o Geova, quella Yahshua in Jehoshua, così come hanno fatto anche con altre parole. Le lettere ebraiche YHWH debbono essere le medesime sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento. Yah è la forma abbreviata di Yahweh–Signore, come El è la forma abbreviata di Elohim–Dio. La parola alleluia, in ebraico Hallelu–Yah, significa: «Lodate l’Eterno!»; Isaia, in ebraico Yesha–Yah, significa «Yahweh ha salvato». La parola Yah–shua significa «Yahweh è salvezza». Il Signore si rivelò come il Dio d’Israele. La parola Israele, in ebraico Isra–El, significa «Colui che lotta con Dio»; Ismaele, in ebraico Isma–El, significa «Dio ode» o «Dio esaudisce»; Emmanuele, in ebraico Immanu–El, significa «Dio con noi», e così via. Il Signore Dio fa conoscere Sé stesso e il Suo Nome là dove realmente si rivela. È soltanto in questo Nome che possiamo adorare Dio.

L’espressione «IO SONO» che, nell’Antico Testamento, si riferisce a Dio, nel Nuovo Testamento, è stata messa in evidenza particolarmente dal nostro Signore. “IO SONO il pane della vita”, “IO SONO la luce del mondo” (Giov. 6:48, 8:12). I due seguenti versetti dell’Evangelo di Giovanni sono di massima importanza: “Perciò vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati; perché se non credete che IO SONO, morirete nei vostri peccati” (Giov. 8:24). “I Giudei gli dissero: Tu non hai ancora cinquant’anni e hai veduto Abramo? Gesù disse loro: In verità, in verità vi dico: Prima che Abramo fosse nato, IO SONO” (Giov. 8:57-58). “IO SONO il buon pastore…”, “IO SONO la risurrezione e la vita…”, “IO SONO la vera vite…”, e così via (Giov. 10:14, 11:25, 15:1).

  Il nostro Signore è tutto in tutti, perciò poteva collegare con l’«IO SONO» tutto ciò che Egli era, che è e che sarà. Se si paragonano i passi tratti dal libro del profeta Isaia, nei quali si parla chiaramente del Signore, di Yahweh, che si presenta come il Primo e l’Ultimo, e poi si getta il ponte verso il Nuovo Testamento, vediamo che il Redentore risorto, Colui che ritornerà, afferma: “IO SONO il primo e l’ultimo…” (Apoc. 1:17), “IO SONO l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Iddio che è, che era e che viene, l’Onnipotente” (Apoc. 1:8). Prima di Lui non c’è stato nessuno e, dopo di Lui, non ci sarà nessuno. C’è un solo Onnipotente.

Il Figliuolo, Gesù, dice: “IO SONO venuto nel nome del Padre mio…” (Giov. 5:43). Egli pregò: “Padre, glorifica il tuo nome!” (Giov. 12:28). Riguardo ai Suoi disse: “Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu m’hai dati dal mondo” (Giov. 17:6). Il Signore si presenta con il Suo Nome solo a coloro che hanno un incontro personale, un’esperienza reale con Lui. Possiamo vedere ciò nella storia della conversione di Paolo apostolo: “Ed egli disse: Chi sei Signore? E il Signore: IO SONO GESÙ che tu perseguiti” (Atti 9:5).

Gesù pregò: “Padre santo, conservali nel tuo nome, il quale tu m’hai dato…” (Giov. 17:11). Il Nome del Padre è anche il Nome del Figliuolo. Ancora una volta Egli fa notare: “Ed io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere…” (Giov. 17:26). Egli rivela ancora oggi il Suo Nome: Gesù. Dove questo Nome non è conosciuto nel suo significato divino, gli uomini si trovano in una tradizione pia ma non biblica.

Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome…” (Mat. 6:9). Come possiamo vedere, il Nome del Padre è il Nome del Figliuolo, “… il nome che ha ereditato…” (Ebrei 1:4).

La Vita eterna si trova soltanto nel Suo Nome: “… affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figliuol di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome” (Giov. 20:31). Anche la remissione dei peccati avviene soltanto mediante il Suo Nome: >“Di lui (Cristo) attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome” (Atti 10:43). Di massima, tutto ciò che Dio dà e fa, avviene nel Nome di Gesù nel quale Egli si rivela. Parimenti nessun servitore di Dio usa titoli o formule, ma sempre il Nome. Secondo le Sacre Scritture questo si verifica per tutti i credenti: “E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa >nel nome del Signor Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui” (Col. 3:17).

Verrà il giorno in cui, nel Nome di GesùYahshua, ogni ginocchio si piegherà e ogni lingua confesserà che Gesù è il Signore–Yahweh: “… affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore…” (Fil. 2:10-11). Nel capitolo 21 dell’Apocalisse sta scritto: “Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini, ed Egli abiterà con loro, ed essi saranno suoi popoli, e Dio stesso sarà con loro e sarà loro Dio; e asciugherà ogni lagrima dagli occhi loro e la morte non sarà più; né ci saran più cordoglio, né grido, né dolore, poiché le cose di prima sono passate. E Colui che siede sul trono disse: Ecco, io fo ogni cosa nuova, ed aggiunse: Scrivi, perché queste cose sono fedeli e veraci. Poi mi disse: È compiuto. IO SONO l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita. Chi vince erediterà queste cose; e io gli sarò Dio, ed egli mi sarà figliuolo” (Apoc. 21:3-7).

 


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