LA
RIFORMA – UN NUOVO INIZIO
L’intervento
divino tramite la Riforma era più che necessario, ma dal punto di vista
biblico, non è stato assolutamente sufficiente. Ci troviamo di fronte al
seguente quesito: i riformatori, figli della Chiesa romana, hanno veramente
afferrato che doveva essere fatto un nuovo inizio, poiché non era rimasto nulla
da riformare in quel sistema completamente secolarizzato e non biblico? Da una
parte, si avverarono le parole del profeta Geremia: “Dissodatevi
un campo nuovo, e non seminate fra le spine!”, dall’altra però, la
profezia: “Noi abbiamo voluto guarire
Babilonia, ma essa non è guarita; abbandonatela, e andiamocene…” (Ger.
4:3, 51:9). Era un esodo, una rottura, quando si udì gridare dal cielo la voce:
“Uscite da essa, o popolo mio, affinché
non siate partecipi dei suoi peccati e non abbiate parte alle sue piaghe!”
(Apoc. 18:4).
È vero
che Martin Lutero intese correttamente le parole che l’apostolo Giovanni aveva
proclamato nel Nome del Signore: “Perché
i tuoi mercanti erano i principi della terra, perché tutte le nazioni sono
state sedotte dalle tue malìe, e in lei è stato trovato il sangue dei profeti
e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sopra la terra” (Apoc.
18:23-24) e quelle del profeta Geremia: “Babilonia
era nelle mani dell’Eterno una coppa d’oro, che inebriava tutta la terra; le
nazioni hanno bevuto del suo vino, perciò le nazioni sono divenute deliranti”
(Ger. 51:7), tuttavia i riformatori non riuscirono a fare breccia fino ad
arrivare al Cristianesimo primitivo. In realtà, venne riformata, tolta e
cambiata una cosa qui, un’altra là.
Vennero
toccati anzitutto la dottrina delle indulgenze e il loro commercio, il ruolo del
Papa e gli abusi in generale. La breccia arrivò fino alla potente testimonianza
secondo la quale l’uomo viene giustificato soltanto per grazia tramite la fede
nel Redentore; la giustificazione per fede fu la verità biblica che venne rivelata a
Lutero e che egli mise nuovamente in luce. Questa era la breccia vera e propria,
l’apertura della prigione babilonica; dall’altro lato però, furono riprese
delle dottrine non bibliche, tipicamente cattoliche, i cosiddetti sacramenti
vennero soltanto ridotti, il battesimo dei neonati ripreso, e così via.
Purtroppo
la fede trinitaria, ripresa e seguita anche dai Protestanti, fece sì che
quest’ultimi seguissero in parte le stesse orme della Chiesa di Roma. Ebrei e
gente di altra fede (p. es. gli Anabattisti) furono condannati anche da Lutero,
Schwenkfeld e altri. A Ginevra, con l’approvazione di Calvino, il 27 ottobre
del 1553, il dott. spagnolo Miguel Serveto dovette salire sul rogo, perché non
accettava la dottrina della Trinità (M. Rang — O. Schlißke, Die Geschichte
der Kirche, pag. 132). Nella storia della Chiesa, ci sono state lasciate le
dichiarazioni di Lutero e di Melantone, particolarmente riguardo agli
Anabattisti. È evidente che l’atteggiamento cattolico, la pretesa della
Chiesa romana di essere l’unica vera Chiesa non fu del tutto rigettata da
parte dei riformatori, questo spiega anche la loro intolleranza verso la gente
di altra fede. Da secoli le Chiese e le Comunità libere vengono designate quali
sètte, benché questo concetto provenga effettivamente da sezione, che designa una parte dell’insieme e, secondo Webster,
significa «comunità religiosa organizzata». Visto da questo punto di vista,
tutte le denominazioni organizzate sono quindi delle sètte, parti
dell’insieme. A cagione delle diverse religioni e culti dei tempi recenti, il
concetto di sètta ha ricevuto nuova forza e ha assunto un significato negativo.
Anche se,
nel tempo della Riforma, il traguardo divino di una Chiesa di Cristo secondo il
modello biblico neotestamentario non era stato ancora minimamente raggiunto, però
è stato fatto il primo passo verso la fede biblica: si è tornati alla
predicazione della Parola di Dio. Dobbiamo essere grati e riconoscenti per
questo, verso i pre–riformatori che furono mandati al rogo e verso i
riformatori stessi.
Da allora
il Regno di Dio si è fatto nuovamente strada con forza. Ne è seguito un
risveglio dopo l’altro e la luce dell’Evangelo si è diffusa sempre più.
Dalla giustificazione per fede si è
passati alla successiva esperienza, alla santificazione del cuore tramite la Parola di Dio e lo Spirito
Santo. Predicatori di risveglio pieni di fuoco, entrati nella storia della
Chiesa, apparvero e annunciarono le verità bibliche, verità sperimentate dopo
dagli ascoltatori. Come i servitori di Dio in tutti i tempi, anche loro non
erano né funzionari né dignitari, ma servitori della Parola di Dio e, tramite
la predicazione dell’Evangelo, portavano la gente ad una relazione personale
con Cristo. Purtroppo, anche questi uomini usati da Dio, di volta in volta, si
sono fermati alle dottrine per loro particolarmente importanti. Gli uni si sono
accontentati della giustificazione, gli altri della santificazione, altri ancora
della conversione e del battesimo, e così via, ma Dio continuava ad operare per
mezzo del Suo Spirito.
Alla
svolta del secolo, cominciò un’azione spontanea dello Spirito Santo nelle
varie Chiese protestanti e in quelle libere tra i credenti che la bramavano.
Anche questi, come i Cristiani nel Cristianesimo primitivo, sperimentarono Dio
in modo soprannaturale; fu così che ebbe inizio il Movimento
pentecostale del XX secolo.
Dai
movimenti della Riforma e di rinnovamento che avanzavano, sono uscite diverse
Chiese libere. A causa di errori umani ci sono stati sviamenti e miscugli, cosa
che però non ci autorizza a rigettare l’infallibile operato di Dio. Senso e
scopo di ogni risveglio era di portare la Chiesa di Cristo più vicino allo
stato originale. Lo Spirito di Dio era all’opera in ogni risveglio, ma, nel Risveglio
pentecostale, l’effusione e l’operato dello Spirito furono sperimentati
soltanto da coloro che erano stati prima giustificati, rinnovati e nati di
nuovo.
Giovanni
il Battista aveva detto: “Ben vi battezzo io con acqua; ma vien colui che è più forte di me, al
quale io non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà
con lo Spirito Santo e col fuoco” (Luca 3:16). Questo annuncio si adempì
per la prima volta a Pentecoste. L’esperienza del battesimo dello Spirito dà
a colui che ha creduto in Cristo la certezza che Dio l’ha accettato; questa è
per i veri figliuoli di Dio il suggello dello Spirito Santo (Ef. 1:13, 4:30).
È vero
che oggigiorno abbiamo anche a che fare con diversi movimenti carismatici —
compreso il Movimento pentecostale
cattolico romano — che creano un’atmosfera particolare in cui le persone
fanno un’esperienza a livello sentimentale, rimanendo attaccate alla loro
vecchia posizione e alle loro tradizioni. Pur avendo ricevuto una certa unzione
dello Spirito, queste persone hanno fatto nella loro anima una reale esperienza
con Dio tramite la quale sarebbero state rinnovate e nate di nuovo? Ognuno può
rispondere solo per sé a questa domanda. I figliuoli di Dio realmente pieni
dello Spirito Santo, riconosceranno la redenzione valida in eterno e faranno
della Parola di Dio, che permane in eterno, la loro esclusiva e unica
testimonianza. Essi hanno i frutti dello Spirito, dai quali solamente possono
essere riconosciuti. Molti possono mostrare dei doni, ma soltanto coloro che
sono stati resi partecipi della Sua natura divina hanno i frutti dello Spirito.
Ancora oggi valgono le seguenti parole: “Voi li riconoscerete dunque dai loro frutti. Non chiunque mi dice:
Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre
mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non
abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demonî, e fatte in
nome tuo opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai;
dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità” (Mat. 7:20-23).
Subito
dopo la Seconda guerra mondiale, tramite un semplice e umile predicatore,
William Branham (†1965), cominciò nel maggio del 1946 negli Stati Uniti
d’America un potente movimento di risveglio. Il rev. Gordon Lindsay, essendo
stato testimone oculare per anni, riferisce nel suo libro «William
Branham – Un uomo inviato da Dio» che Dio, mediante questo ministerio,
operò gli stessi miracoli e segni che avvennero nei giorni di Gesù Cristo e
degli apostoli: dei ciechi recuperarono la vista, dei paralitici si misero a
camminare, dei malati terminali di cancro vennero guariti. Nella seconda
edizione del libro sopraccitato, che l’editore Mehr–Licht–Verlag pubblicò nel suo tempo ad Amburgo, è
riportata la lettera del vescovo regionale della Chiesa evangelica luterana, il
dott. Dibelius, lettera indirizzata al traduttore, il predicatore Gensichen: «Riceva
sincero ringraziamento per il cortese invio dell’interessante opuscolo
sull’evangelista William Branham che ha tradotto in modo così scorrevole. Per
noi, questo metodo usato dagli Americani è ancora qualcosa di estraneo, ma è
forse bene che una volta un altro spirito venga portato nella nostra pratica di
evangelizzazione. Per questo accolgo con favore la vostra intenzione di invitare
Branham anche in Germania».
Questo
ministerio accreditato e confermato in modo soprannaturale diede l’avvio al
sorgere di un grande numero di evangelisti con un operato simile. Sorsero molte
società di evangelizzazione conosciute, così come, per esempio, gli Uomini
d’affari internazionali del Pieno Evangelo; anche il Movimento carismatico e altre correnti ebbero il loro inizio. Ad un
esame più attento però, la confusione religiosa è oggi più grande che mai.
Si dice: “Il Cristo, eccolo qui! Il
Cristo, eccolo là!”. Non è sorta ancora nessuna Chiesa o Comunità che
possa uguagliarsi al Cristianesimo primitivo, avente le dottrine e le pratiche
bibliche relative e la conferma biblica. Ora, alla fine del periodo del Nuovo
Testamento, necessita una potente azione dello Spirito Santo tramite la quale la
Chiesa di Cristo possa giungere a compimento. Questo è l’obiettivo finale
divino: fare in modo che la fine sia uguale al principio. Come Cristo ha operato
nel principio, così farà anche alla fine.
In linea
di massima, tutto ciò che concerne la Chiesa del Dio vivente deve essere
riportato allo stato primitivo. Le è stato promesso un tempo di refrigerio e la
piena restaurazione prima del ritorno di Cristo: “Ravvedetevi
dunque e convertitevi, onde i vostri peccati siano cancellati, affinché vengano
dalla presenza del Signore dei tempi di refrigerio e ch’egli vi mandi il
Cristo che v’è stato destinato, cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto
fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose…” (Atti 3:19-21 e
altri passi biblici). Chi appartiene alla Chiesa del Signore non si lascerà
trasportare da entusiasmi ed illusioni religiose, ma investigherà la Sacra
Scrittura, troverà in Essa le promesse di Dio per questo nostro tempo, crederà
in esse e le sperimenterà. Tutto quello che Dio fa avviene secondo la Sua
Parola. Prima di poter pregare: “…
sia fatta la tua volontà…”, la volontà di Dio ci deve essere rivelata
tramite la Parola di Dio. Questo non è il tempo di uomini particolari, ma è
l’ora di Dio, l’ora della Parola di Dio — della Verità. In base a questo
esposto deve essere reso possibile ad ognuno di esaminare se crede realmente
secondo la Sacra Bibbia, o se ha soltanto la fede di una Chiesa ufficiale o di
una Chiesa o Comunità libera. Oggi si tratta di prendere la “coincidenza”
per l’ultima azione di Dio, prima del ritorno di Gesù Cristo.
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