COS’È
IL CULTO ALLA MADONNA?
Secondo la
testimonianza delle Sacre Scritture, solo Dio può essere oggetto di fede, di
onore, di venerazione e di adorazione: “Adora
il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto” (Mat. 4:10). Se
qualcun altro prende il Suo posto, non si può parlare più di fede, ma solo di
superstizione e idolatria. Molti teologi protestanti hanno già trattato in modo
esauriente questo argomento, ma per una migliore comprensione, riporteremo qui
alcune citazioni. Non c’è nessuna giustificazione per il culto alla Madonna.
Nella Sacra Scrittura non è stata promessa nessuna apparizione di Maria; per più
di 1.900 anni, queste apparizioni non ci sono state; strano a dirsi,
quest’ultime sono sempre avvenute soltanto in Paesi cattolici come Polonia,
Portogallo, Spagna, Francia. Come mai Maria non è mai apparsa in Paesi
protestanti, musulmani, buddisti, e così via, dove sarebbe stato necessario se
la salvezza dovesse dipendere da questo? Per tranquillizzare ogni anima, diciamo
subito: Maria non può apparire, come d’altronde neanche Pietro, Giuseppe o
qualcun altro, questo avviene soltanto nell’immaginazione, perché queste cose
vengono ricercate. A questo punto, chi viene onorato ed esaltato in tutti i
luoghi di pellegrinaggio? Gesù o Maria? Che specie di spirito è quello che non
glorifica Gesù, ma Maria? È più che certo che non è lo Spirito Santo! È lo
spirito d’inganno. Il predicatore Markmann, nella sua Demonologia
nel culto alla Madonna, scrive: «Il
culto mistico alla Madonna è parimenti caratterizzato da influenze demoniache.
La venerazione di Maria viene già riferita fin dai primi secoli. L’antico
culto pagano di dèe madri viene particolarmente messo in evidenza con lo
sviluppo del culto alla Madonna in quei primi secoli» (O. Markmann, Irrtümer
der katholischen Kirche, pag. 47).
Da quando
Dio ha una madre? La sola formulazione è assolutamente non biblica. Non era la
madre di Dio, semplicemente partorì Gesù, il Cristo, il nostro Signore e
Salvatore. Fu nella città di Efeso che la folla gridò all’unisono: “Grande
è la Diana degli Efesini!” (Atti 19:28), ora invece, nei congressi su
Maria si canta: «Grande è Maria!» Dall’abbassare l’una all’elevare
l’altra, c’è stato un solo passo!
Fu
soltanto dal V secolo in poi che il culto alla Madonna, nel frattempo diventato
sempre più vasto, prese il suo vero corso. Arthur Drews scrive: «Dal
punto di vista storico, la venerazione della Madonna offre uno spettacolo a
cagione del quale uno viene mosso a vera pietà per tutta l’umanità. È una
storia di superstizione infantile, di ardite falsificazioni, contorcimenti,
interpretazioni, illusioni e intrighi, un intreccio di meschinità e di miseria
umana, di astuzia gesuita e di volontà ecclesiastica di potere, uno spettacolo
idoneo nel contempo sia per piangere che per ridere: la vera divina commedia»
(K. Deschner, Und abermals krähte der Hahn, pag. 401).
Tutto,
dall’Ave Maria al dogma dell’Assunzione,
l’elevazione al cielo di Maria, non è conforme alla Sacra Bibbia e, di
conseguenza, è sbagliato. Sono invenzioni che sono state introdotte dalla
Chiesa romana nell’arco di circa 1.600 anni. Oggi ci si comporta come se tutto
fosse tesoro della fede cristiana, mentre, in realtà, è un lavoraccio
anticristo del nemico, il diavolo, che vuole distogliere l’umanità
dall’unica fede vera che salva, cioè quella in Gesù Cristo, per dirigerla
verso la superstizione mariana, che non porta salvezza. Noti teologi, dalla
Riforma ai nostri giorni, hanno espresso tutto ciò chiaramente.
La
superstizione relativa alle apparizioni della Madonna in diversi luoghi di
pellegrinaggio, con la quale la gente sincera viene ingannata, è una cosa
abominevole agli occhi di Dio. Il predicatore Markmann scrive riguardo a papa
Giovanni Paolo II: «Non è una bestemmia
quando il Papa, durante la sua visita in Polonia, depone una rosa d’oro ai
piedi della Madonna nera di Jasna Góra a Czestochowa e, in quieta estasi,
confessa: ‹Totus tuum›, ‹Tutto tuo›? Del resto egli ha scelto questa
breve preghiera a Maria: ‹Totus tuum› come parola conduttrice del suo
pontificato e dell’intera sua vita quale sacerdote. La sua preghiera alla
Madonna nera terminò con le parole: ‹A te consacro tutta la Chiesa — fino
all’estremità della terra! Consacro a te l’umanità e tutti gli uomini
— i miei fratelli — tutti
i popoli e le nazioni. Consacro a te Roma e la Polonia, tramite il tuo
servitore, unite con un nuovo legame dell’amore. Madre, accettaci! Madre, non
abbandonarci! Madre, guidaci!›»
(O. Markmann, Endzeit, Entrückung,
Antichrist, pagg. 32–33). Maria è stata fatta «Madre della Chiesa
cattolica romana». Non è la “Regina” del Regno dei cieli, ma la «Regina
dell’Impero cattolico romano».
Secondo il
libro Fatima di Joaquin Maria Alonso,
Maria sarebbe apparsa in splendore il 13 maggio 1917 a tre pastorelle. In questa
vicenda si trova continuamente il numero 13: — il 13 luglio 1917 la «Beata
Vergine» pregò le fanciulle di ritornare il mese seguente. Il 13 settembre,
alla quinta apparizione, secondo quel che si dice, avrebbe detto: «Voglio che
veniate qui il 13 ottobre e continuiate a recitare il Rosario…». Alla sesta
apparizione, il 13 ottobre 1917, si calcolava che già circa cinquantamila
pellegrini fossero accorsi in quel luogo. Nel corso degli anni, milioni di
pellegrini sono andati laggiù in pellegrinaggio per mettere a cuore di Maria le
loro richieste, senza sapere che Maria stessa dovette ricorrere all’aiuto di
Dio e che, fino ad oggi, non ha potuto aiutare neanche una sola persona.
A Fatima,
Maria viene venerata e rappresentata con molte statue e immagini; papa Giovanni
Paolo II s’inginocchiò davanti ad una di esse nella cappella
dell’apparizione. Questo culto sta sicuramente in contrasto con il
comandamento: “Non ti fare scultura
alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla
terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non
servir loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che
punisco l’iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta
generazione di quelli che mi odiano…” (Es. 20:4-5).
La gente
che si fa delle sculture e delle immagini deve lasciarsi qualificare come gente
che odia Dio perché, in fin dei conti, non è altro che il ballo religioso
intorno al vitello d’oro. Uno ha il suo S. Cristoforo, un altro il suo S.
Francesco, l’altro ancora perfino un Cristo fatto da mano d’uomo, portato al
collo.
Questo mi
ricorda una conversazione con alcune persone in una stazione climatica, durante
la quale parlammo anche di fede. Chiesi se qualcuno di loro avesse un rapporto
personale con Gesù Cristo e, spontaneamente, una signora rispose: «Il mio Gesù…
l’ho venduto». In un primo momento, rimanemmo sorpresi, ma poi disse che,
come collezionista di antichità, aveva avuto una statua di Gesù, alta 125 cm,
di gran valore, che poi vendette ad una chiesa.
Sulla
terra ci sono milioni di immagini che, davanti a Dio, senza esclusione alcuna,
sono abominazioni. Dio, nella Sua santità, ha già pronunciato il giudizio su
coloro che venerano o adorano tali immagini: “Maledetto
l’uomo che fa un’immagine scolpita o di getto, cosa abominevole per
l’Eterno, opera di mano d’uomo, e la pone in luogo occulto! E tutto il
popolo risponderà e dirà: Amen!” (Deut. 27:15). Gli uomini non cercano
rifugio in Colui che solo può aiutare, anzi, cercano di ottenere aiuto per vie
secondarie, tramite i più disparati rimedi; così facendo, non offendono e non
oltraggiano Dio? Quando venne chiesto a Gesù quale fosse il comandamento primo
fra tutti, rispose: “Ascolta, Israele: Il Signore Iddio nostro è l’unico Signore: Ama
dunque il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e
con tutta la mente tua e con tutta la forza tua” (Marco 12:29-30). A
questo punto non rimane più posto per Maria, per santi, per patroni, per
statue, icone e così via.
L’essere
umano Maria può esaudire milioni di preghiere elevate da tutto il mondo senza
essere onnisciente e onnipresente? Può Maria trovarsi contemporaneamente nel
cielo, sulla terra e nel purgatorio, senza essere onnipresente? Solamente e
unicamente Dio è onnisciente e onnipresente. Tutti i luoghi di pellegrinaggio,
in qualunque nazione si trovino, non sono un’abominazione davanti a Dio e, di
conseguenza, da aborrire? Così parla il Signore: “Cercatemi
e vivrete! Non cercate Bethel, non andate a Ghilgal, non vi recate fino a Beer–Sceba;
perché Ghilgal andrà di sicuro in cattività, e Bethel sarà ridotto a niente.
Cercate l’Eterno e vivrete…” (Amos 5:4-6).
Oggi si
dovrebbe dire così: “Così parla il Signore: «Cercatemi e vivrete! Non
cercate Lourdes, non andate a Fatima, non vi recate fino a Czestochowa, né fino
a Altötting (Baviera) o a Medjugorje, ma venite a Me, affinché riceviate
realmente la Vita eterna»”. Chi cerca Dio Lo può trovare in qualunque posto
egli si trovi, perché Dio è onnipresente.
Lo
scrittore Vittorio Messori menziona il cardinale tedesco Joseph Ratzinger: «E
lo stesso Giovanni Paolo II, ferito dal suo attentatore un 13 maggio — giorno della ricorrenza
annuale della prima apparizione nella località portoghese — si recò in
pellegrinaggio a Fatima per ringraziare Maria ‹la cui mano aveva guidato in
modo meraviglioso il proiettile›» (V. Messori, Zur Lage des Glaubens, pag.
112). Lo stesso cardinale Ratzinger fa sapere che la Chiesa ha proclamato i
dogmi mariani nel seguente ordine: «… in
primo luogo la verginità perpetua e la maternità di Dio e poi, dopo un lungo
tempo di maturazione e di riflessione, l’‹Immacolata Concezione› e
l’‹Assunzione› di Maria alla gloria celeste». Dopo questo sta scritta
la frase ardita: «Questi dogmi proteggono
la fede originale in Cristo quale vero Dio e vero uomo» (V. Messori, Zur
Lage des Glaubens, pag. 108).
Tutto ciò
non può essere accettato; questi quattro dogmi, come d’altronde tutti gli
altri, non hanno nessun fondamento biblico. Le verità bibliche non sono state
deliberate in un Concilio o fondate tramite votazioni, ma uomini chiamati da Dio
hanno predicato nel Nome del Signore quel che bisogna credere e insegnare. Con
risolutezza bisogna ricordare al cardinale Ratzinger le sue stesse parole: «Del
resto si capisce che la verità non può essere prodotta tramite votazioni. Una
dichiarazione o è vera o non lo è. Si può soltanto trovare la verità, non la
si può produrre» (V. Messori, Zur Lage des Glaubens, pag. 62). Chi non
trova l’accesso alle verità contenute nella Sacra Bibbia, la Parola di Dio,
deve produrre un surrogato!
Nella
teologia si è passati dalla Cristologia alla Mariologia.
Si sono già tenuti dei congressi mariani in cui realmente tutto gira intorno a
Maria. Cristo viene nominato solo marginalmente quando conviene. «Il
Papa chiede un rinnovamento della venerazione di Maria che sia orientato
biblicamente, che sia trinitariamente e cristologicamente improntato, senza fare
alcuna riduzione, che tenga in considerazione la gente di altra fede e che
corrisponda di volta in volta alle forme di espressione del tempo e della
cultura» (Kath. Erwachsenenkatechismus, pag. 173). Cosa deve dire un
Cristiano che basa la sua fede sulla Sacra Bibbia, di fronte a tali esortazioni
non bibliche, ingannevoli e sacrileghe che inducono alla venerazione di Maria?
Cosa sono
tutti i dogmi, le usanze e le tradizioni introdotte? Sono vere o no? Come il
cardinale Ratzinger stesso dice, sono sorti dopo un lungo tempo di maturazione e
di riflessione, quindi non sono delle verità originali, ma sono stati prodotti
in base a supposizioni! L’intervallo tra gli anni testimonia a favore di
questo. Dov’è allora la verità che bisogna trovare? Per certo, solamente e
unicamente nella Parola di Dio e da nessun’altra parte! Un Cristiano che crede
secondo la Sacra Scrittura, che appartiene alla Chiesa del Dio vivente, è “edificato
sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la
pietra angolare” (Ef. 2:20). Tutto quello che i papi hanno introdotto nel
corso degli anni, non concorda con la Sacra Bibbia e non è quindi apostolico.
Perché gli apostoli Pietro, Paolo, Giacomo e Giovanni, non hanno fatto nulla di
speciale di Maria? Eppure, nel loro tempo, tutto era così recente e vivo!
L’apostolo
Giovanni, nella sua prima epistola, indirizzò a tutti i credenti biblici delle
parole molto importanti e valide per tutti i tempi: “Io
vi ho scritto, non perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e
perché tutto ciò ch’è menzogna non ha niente a che fare colla verità”
(1 Giov. 2:21). Nessuno dei dogmi proclamati proviene dalla Parola di Dio, ma
hanno origine da altre fonti.
Elenchiamo
senza ulteriori chiarimenti, gli anni — non sempre proprio esatti — in cui
sono state introdotte delle cose che non c’erano nel Cristianesimo primitivo (L.J.
King, House of Death…, pagg. 117–122).
310
Il segno della croce
320 Introduzione dei ceri
375 Venerazione degli
angeli e dei santi morti
394 Celebrazione
quotidiana della messa
431 Inizio
dell’esaltazione di Maria
500 Inizio dell’uso di
abiti uniformi da parte del clero
600 Introduzione
della lingua latina nel culto da parte di papa Gregorio I, inizio delle
preghiere a Maria e ai santi morti
650 Inizio della festa in
onore della «Vergine Maria»
709 Introduzione del
baciare il piede del Papa
750 Inizio del potere
temporale papale
788 Venerazione di
Maria e dei santi morti, venerazione davanti alla croce, a statue, a reliquie,
ecc.
850 Santificazione
dell’acqua tramite sale e preghiera sacerdotale (acqua santa)
890 Venerazione di
Giuseppe, il marito di Maria
965 Introduzione della
consacrazione di campane
995 Introduzione della
canonizzazione dei santi
998 Introduzione del
digiuno ogni venerdì e durante la Quaresima
1079 Inizio del celibato dei preti
1090 Introduzione della corona del
Rosario
1100 Introduzione della messa come
sacrificio
1184 Istituzione dell’Inquisizione
per gli eretici
1190 Inizio della vendita delle
indulgenze
1200 Sostituzione del pane con
l’ostia nella Comunione
1215 Introduzione del dogma della
transustanziazione, istituzione della confessione auricolare,
ossia della confessione
dei peccati fatta all’orecchio del prete almeno una volta all’anno
1220 Istituzione dell’adorazione
dell’ostia
1227 Introduzione della scampanellata
per indicare che il prete esegue la transustanziazione
1229 Proibizione ai laici e al popolo
di leggere la Sacra Bibbia
1245 Inizio dell’uso del cappello
rosso da parte dei cardinali
1264 Introduzione della festa del «Corpus
Domini»
1410 Proibizione del calice ai fedeli
1439 Proclamazione della dottrina del
purgatorio
1478 Introduzione dell’Inquisizione
in Spagna
1545 Dichiarazione dell’uguaglianza
di autorità tra la tradizione e la Sacra Bibbia
1546 Aggiunta dei libri apocrifi alla
Sacra Bibbia
1854 Proclamazione dell’«Immacolata
Concezione» di Maria
1870 Istituzione dell’«Infallibilità
papale»
1925 Dichiarazione della presenza
corporale della «Vergine Maria» nel cielo
1950 Proclamazione del dogma dell’«Assunzione
di Maria»
1954 Proclamazione di Maria quale «Regina
del mondo»
1964 Proclamazione di Maria quale «Madre
della Chiesa»
Ogni
persona ragionevole deve chiedersi che senso abbiano tutte queste dottrine e
tutti questi dogmi introdotti e proclamati in un intervallo di tempo così
lungo. Il Nuovo Testamento è stato ultimato, non vi si deve aggiungere nulla:
“Fratelli, io parlo secondo le usanze
degli uomini: quando un testamento è stato validamente concluso, pur essendo
soltanto un atto umano, nessuno lo annulla o vi aggiunge qualcosa” (Gal.
3:15). Ciò che non deve mai essere fatto ad un testamento terreno è stato
fatto al Testamento divino, mediante tutte le ulteriori aggiunte. “Ogni
parola di Dio è affinata col fuoco… Non aggiunger nulla alle sue parole,
ch’egli non t’abbia a riprendere, e tu non sia trovato bugiardo” (Prov.
30:5-6). Dov’è il rispetto davanti all’ammonizione conclusiva della Sacra
Bibbia:“Se alcuno vi aggiunge qualcosa,
Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro” (Apoc.
22:18)?
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