IL
“CREDO” DI DIO
Solo quel che Dio
stesso dice nella Sua Parola è il Suo “credo”. Nella Sua Parola Egli si è
rivelato e ha reso noto le Sue caratteristiche.
Dobbiamo realmente farci la seguente domanda che scuote il cuore e l’anima: «La
stragrande maggioranza nel Cristianesimo crede in un Dio, formulato e formato,
ma che, in realtà, non esiste affatto?». Ci sono domande fondamentali che non
possiamo eludere più a lungo. L’interpretazione delle Sacre Scritture e la
tradizione incominciata non si sa quando non possono essere il fondamento della
fede, ma «Sola Scriptura» — solo la
Scrittura con la Sua validità eterna e immutabile può e deve essere il
fondamento della vera fede. Dobbiamo
esaminare le tracce di Dio fin dal principio, cioè dal momento in cui
dall’Eternità entrò nel tempo: all’origine. L’Eternità non ha principio
e non avrà neppure fine. Il tempo ha avuto un inizio e avrà una fine.
Nessuno ha potuto guardare nell’Eternità. Tutto ciò che gli uomini
pensano di sapere in merito è pura speculazione. Dio, l’Eterno, non è né un
oggetto di speculazione né un caso per la scienza.
A Colui a cui appartiene il più alto diritto di parlare delle proprie faccende,
Dio, sia data qui la possibilità
Solo dal momento
in cui l’Eterno fece conoscere Sé stesso, possiamo seguirLo nelle Sue
rivelazioni. Ai «primordi» Lo incontriamo quale Creatore, non quale Padre. In
tutto l’Antico Testamento Egli appare 6700 volte come «Dio il Signore». Solo
nel Nuovo Testamento Egli ci incontra quale Padre tramite il Figlio. Questa
realtà è di grande importanza, perché solo in Gesù Cristo, nel Figlio di
Dio, Dio è diventato anche il nostro Padre celeste.
Dunque,
dobbiamo iniziare dall’Antico Testamento, che costituisce la base per il
Nuovo. Il Signore Gesù e gli apostoli hanno potuto insegnare solo partendo
dall’Antico Testamento, perché il Nuovo non era ancora scritto. Con
l’Antico Testamento dimostravano che si stava adempiendo quanto era stato
promesso in relazione con la venuta del Messia (Luca, cap. 24; Atti 28:23 e
altri). Secondo il dott. Clarence Larkin, un eccellente storico di lingua
inglese, ci sono nell’Antico Testamento 109 predizioni che si adempirono alla
prima venuta di Cristo, e 845 citazioni dell’Antico Testamento nel Nuovo
Testamento, delle quali esattamente 333 si riferiscono a Cristo. Negli annunci
dell’Antico Testamento riguardo al Salvatore, vengono descritte le Sue due
nature, quella divina e quella umana.
Seguiamo Dio nella molteplicità delle Sue rivelazioni (teofanie) dall’inizio
del tempo nell’Antico Testamento fino alla rivelazione di Sé stesso nel
Figlio nel Nuovo Testamento e, alla fine, sino al passaggio del tempo
nell’Eternità, quando la rivelazione del Figlio sfocerà in Dio, dal Quale
era proceduto: “Quando ogni cosa gli sarà
stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli
ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio
sia tutto in tutti” (1 Cor. 15:28 e altri). Così come Egli era
l’unico Dio nell’Eternità, prima del «principio», lo sarà di nuovo
nell’Eternità malgrado le Sue molteplici rivelazioni. L’interruzione
temporale causata dalla caduta dell’uomo nel peccato ha reso necessario le Sue
diverse rivelazioni per la realizzazione del Suo piano di salvezza.
Sul monte Sinai uscirono dalla bocca dell’Onnipotente le parole rivolte al Suo
popolo per sempre vincolanti: “Ascolta,
Israele: Il Signore, il nostro Dio, è l’unico Signore. Tu amerai dunque il
Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le
tue forze” (Deut. 6:4-9). Nel Nuovo Testamento sta scritto: “Gesù
rispose: «Il primo (comandamento) è:
Ascolta, Israele: il Signore, nostro Dio, è l’unico Signore: Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta
l’anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua». …Lo
scriba gli disse: «Bene, Maestro! Tu hai
detto secondo verità, che vi è un solo
Dio e che all’infuori di lui non ce n’è alcun altro»” (Marco
12:29-32).
Il più importante credo per Israele consiste in quattro parole: Adonai Elohenu
Adonai Echad = SIGNORE
L’apostolo Paolo mette in risalto la realtà dell’unico
e solo Dio; infatti l’apostolo dice:
“È chiaro perciò che vi è un solo Dio…”
(Rom. 3:30). Nei suoi scritti non c’è niente di incerto; al contrario,
egli mette in evidenza: «È chiaro…»
con riferimento all’unico e solo
Dio e termina la sua epistola con l’affermazione: “…a
Dio solo savio, per mezzo di Gesù Cristo, sia la gloria nei secoli dei
secoli. Amen” (Rom. 16:27).
L’apostolo Giuda termina la sua epistola allo stesso modo: “…all’Iddio unico, Salvator
nostro per mezzo di Gesù Cristo nostro
Signore, siano gloria, maestà, forza e potestà, da ogni eternità, ora e per
tutti i secoli. Amen”.
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Freie Volksmission e.V., Krefeld (Germania)
ISBN 3–920824–17–2
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