LE
RIVELAZIONI DI DIO
Nel principio era
la Parola, non l’interpretazione.
Nella Sacra Bibbia, incontriamo ripetutamente la parola: «principio».
“Nel principio Dio creò…” (Gen. 1:1). “Tu, Signore, nel principio hai fondato la terra e i cieli sono
opera delle tue mani” (Ebrei 1:10; Salmo 102:25). “Nel principio era la Parola…” (Giov. 1:1). “Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo
visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani
hanno toccato della parola della vita…” (1 Giov. 1:1 e altri). La parola
greca «Genesi» del primo libro di Mosè, familiare a tutti, significa «principio».
La parola ebraica invece è «Bereshit» e significa «origine». Nel libro
della Genesi troviamo realmente l’origine di tutte le cose, l’origine della
rivelazione di Dio, l’origine della creazione, la nascita dell’universo,
l’origine di ogni forma di vita, ecc. Prima del «principio», c’era
l’Eternità.
Nel primo versetto del primo capitolo della Sacra Bibbia incontriamo Dio
il Creatore. Nel testo ebraico
per il termine Dio è stato usato Elohim.
“Nel principio Elohim creò…”. In questa parola c’è un plurale
nel singolare, perché Dio — Elohim
— non è solo Creatore, Egli è molto di più: Egli è anche Preservatore,
Salvatore, Re, Pastore, Redentore, Giudice — tutto in tutti. Elohim viene menzionato in relazione con le Sue caratteristiche
principali, come anche con Yahweh
vengono messi in rilievo particolari attributi, nei quali e per mezzo dei quali
Egli si fa conoscere. È sufficiente l’abbreviazione El, che già esprime l’Onnipotente, come ad esempio Emmanuele, in
ebraico Immanu–El = «Dio con noi»,
come l’abbreviazione Yah, che
significa Yahweh, come alleluia, in
ebraico Hallelu–Yah = «Lodate Yahweh». Così Eli–Yah
significa «il mio Dio è Yahweh», Daniele, in ebraico Dani–El,
significa «Dio è Giudice», Isra–El
= «Colui che lotta con Dio», Jesa–Yah
= «Yahweh è salvezza», Jedid–Yah = «Diletto
di Yahweh» (2 Sam. 12:25) e così via. «Elohim» non è un nome, ma la
definizione di Dio stesso. «Yahweh» è il Nome
del Patto, nel quale e con il quale Dio si fece conoscere nell’Antico
Testamento.
Dio il Signore si rivelò ad Abrahamo come El–Shaddai
(Gen. 17:1), come «Colui che è pienamente sufficiente», «che provvede a
tutto», dopo essergli apparso una prima volta in Genesi 14:18-20 sotto la forma
del re Melchisedec. Secondo Ebrei 7:2, questo Melchisedec è il Re di pace
stesso, il Re di Salem, il Re di giustizia. Nell’Antico Testamento il Signore
non era ancora diventato uomo, cioè Figlio e, per questo motivo, sta scritto
giustamente che in quel tempo era senza padre, senza madre e anche senza
genealogia. «Dio l’Altissimo» era Colui che, quale El–Elyon, benedisse Abrahamo con le parole: “Benedetto sia Abramo dal Dio altissimo, padrone dei cieli e della terra!”
(Gen. 14:19). Poi Dio incontrò Abrahamo come El–Olam — come il «Dio d’Eternità» (Gen. 21:33). In Isaia
9:6, in rapporto con la promessa della nascita del Figlio, Dio viene chiamato El–Gibbor
= «Dio potente» e così via.
Le particolari teofanie di Dio, le rivelazioni di Dio stesso quale Yahweh
— «Signore» sono avvenute già con lo sguardo sulla Sua incarnazione, sulla
Sua venuta quale Redentore: Yahweh–Jireh = «il Signore provvederà» (Gen. 22:13-14); Yahweh–Rafa = «il
Signore che guarisce» (Es. 15:26); Yahweh–Nissi
= «il Signore nostra bandiera» (Es. 17:8-15); Yahweh–Shalom
= «il Signore nostra pace» (Giud. 6:22-24); Yahweh–Raah = «il Signore mio Pastore» (Salmo 23); Yahweh–Tsidkenu = «il
Signore nostra giustizia» (Ger. 23:6); Yahweh–Shammah
= «il Signore è presente» (Ez. 48:35).Per soddisfare tutte le esigenze
nella creazione e nella redenzione, Dio si è rivelato come «il Signore» nella
Sua molteplicità, facendo conoscere i Suoi attributi, le Sue caratteristiche,
però ciò facendo, Egli è rimasto sempre lo stesso.
Fin da Genesi 2:4, troviamo la combinazione delle parole «Elohim–Yahweh» —
Dio il Signore. Prima incontriamo 35 volte soltanto Elohim. Non possiamo
entrare nei particolari di questo mistero. Yahweh
è la forma visibile del Dio invisibile. Nella Sua essenza Dio è spirito (Giov.
4:24), è l’immortale, invisibile e
unico Dio (1 Ti. 1:17), “…il
solo che possiede l’immortalità e che abita una luce inaccessibile; che
nessun uomo ha visto né può vedere” (1 Ti. 6:16). Il discepolo
diletto del Signore, Giovanni, testimonia: “Nessuno
ha mai visto Dio…” (1 Giov. 4:12a). Tuttavia delle persone Lo hanno
visto nel modo e nella forma in cui Egli si rivelò! Adamo, Abrahamo, Mosè,
Michea, Ezechiele, Daniele e gli altri profeti videro «Dio il Signore». Nel
Nuovo Testamento lo stesso Dio — Elohim,
quale Padre, si rivelò nel Figlio in forma visibile, corporale, il quale
è il «Signore». “Egli, che è
splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le
cose con la parola della sua potenza…” (Ebrei 1:3). Sbalordito, Tommaso
esclamò alla vista del Risorto: “Signor
mio e Dio mio!” (Giov. 20:28).
Fin dal principio
l’invisibile Elohim, uscendo dalla
Sua eterna gloria e beatitudine, dalla pienezza primitiva di Luce e Vita, è
apparso in forma visibile quale «Yahweh».
In questo principio primordiale la Parola, il Logos, il «Signore», era fuori
della pienezza eterna di Dio, presso Dio ed Egli era la Parola (Giov.
1:1), che operava come Colui che agiva, camminava e ordinava: il Creatore
(Col. 1:16).
Il «Signore» è Dio; nessun altro, ma sempre lo stesso. Alla creazione lo
Spirito di Dio aleggiava sull’abisso quale potenza
di Dio irradiante calore e
recante vita (Gen. 1:2). Lo stesso
Spirito di Dio scese quale Spirito
Santo il giorno di Pentecoste sulla
Chiesa redenta quale potenza di Dio
operante Vita divina. Entrambe
le rivelazioni di Dio: come «Signore» in forma visibile e come Spirito di Dio
aleggiante sull’abisso non sono mai state considerate come Persone separate.
Dio è spirito e Dio è il «Signore» e il «Signore» è Dio e il «Signore»
è lo Spirito (2 Cor. 3:17). Soltanto colui al quale ciò viene rivelato, può
dire in armonia con quanto dice la Sacra Bibbia: «Gesù
è il Signore», e può testimoniare con l’apostolo Paolo: “…nessuno può dire: «Gesù
è il Signore!» se non per lo Spirito Santo” (1 Cor. 12:3b).
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ISBN 3–920824–17–2
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