CHIARA VEDUTA

 

Tutto ciò che Dio ha promesso alla Chiesa nella Sua Parola sono delle "promesse"; se Egli parla di altre cose come guerre, terremoti, catastrofi naturali di ogni genere, che sarebbero accadute, si tratta di "predizioni". Ci è stato promesso un vero profeta come Elia; i falsi profeti e i falsi cristi sono stati annunciati. Adesso viviamo alla fine del tempo della grazia e abbiamo il diritto, perfino il dovere di venire a conoscenza di quel che Dio ha promesso e fa.

Consideriamo le due promesse che vanno di pari passo in collegamento con la prima e la seconda venuta di Cristo: Malachia 3:1 si adempì nel ministerio di Giovanni il Battista. Il Signore Gesù stesso lo disse molto chiaramente: "Ma perché andaste? Per vedere un profeta? Sì, vi dico, e più che profeta. Egli è colui del quale è scritto: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero per preparare la tua via davanti a te" (Mat. 11:9-10). Poi abbiamo la promessa: "Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del Signore, giorno grande e terribile" (Mal. 4:5). Il Signore ha confermato la profezia di Malachia 4:5-6 come ancora futura in Marco 9:12 e in Matteo 17:11: "Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa".

Giovanni il Battista apparve quando incominciò il giorno della salvezza. L’ultimo profeta appare prima che termini il giorno della salvezza, prima che il sole perda il suo splendore e la luna sia mutata in sangue (Gioele 2:31; Atti 2:20) e irrompi il giorno grande e terribile (Is. 13:6-16; Gioele cap. 3; Sof. 1:14-18; Atti 2:19-21; 1 Tes. 5:2; 2 Piet. 3:10; Apoc. 6:12-17). Questa è la pura verità corrispondente al COSÌ DICE IL SIGNORE nella Sua Parola.

Chiunque abbia una benché minima visione del piano di redenzione di Dio saprà che il tempo della grazia è il "giorno della salvezza", come annunciato nell’Antico Testamento (Is. 42:6; 49:6-8). È il giorno che il Signore ha preparato (Salmo 118:24), il giorno che Abrahamo vide e se ne rallegrò (Giov. 8:56). "In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi" (Giov. 14:20).

Riguardo a Giovanni Battista sta scritto: "Vi fu un uomo mandato da Dio… Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui" (Giov. 1:6-7). Tutti dovevano credere, cioè venire alla vera fede, non per mezzo di una grande schiera di evangelisti, ma tramite il ministerio e il messaggio di un uomo, il quale Dio mandò secondo la promessa. Così fu in tutte le epoche, così è stato anche adesso. Dio non cambia né la Sua Parola né il Suo modo di operare.

In Giovanni 1, dal versetto 19, ci viene riferito che dei sacerdoti e dei Leviti andarono da Giovanni Battista per chiedergli chi fosse. "Egli confessò e non negò; confessò dicendo: "Io non sono il Cristo". Essi gli domandarono: "Chi sei dunque? Sei Elia?". Egli rispose: "Non lo sono". "Sei tu il profeta?". Egli rispose: "No". Essi dunque gli dissero: "Chi sei? affinché diamo una risposta a quelli che ci hanno mandati. Che dici di te stesso?". Egli disse: "Io sono la voce di uno che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come ha detto il profeta Isaia". Quelli che erano stati mandati da lui erano del gruppo dei farisei; e gli domandarono: "Perché dunque battezzi, se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?"" (Giov. 1:20-25). Dunque Giovanni Battista non era né Elia né Cristo né il profeta secondo Deuteronomio 18:15-19. Questa era la risposta chiara e comprensibile alla domanda riguardante Elia se egli fosse il Cristo o il profeta. Poiché il suo ministerio era di grande importanza per la storia della salvezza, il Battista conosceva i passi della Scrittura che si riferivano a lui.

 

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