IL
FIGLIUOLO
DI DIO
Possiamo
arrivare a una più completa comprensione di Gesù Cristo, il Figliuolo di Dio,
se riduciamo l’Antico e il Nuovo Testamento allo stesso denominatore. Dobbiamo
riconoscere che si tratta dell’unico vero Dio che realizza il Suo piano di
salvezza, perché tutto ciò che venne dato per mezzo delle profezie
nell’Antico Testamento si è adempiuto nel Nuovo Testamento. In fondo dovremmo
riassumere tutte le profezie a cominciare da Genesi3:15 fino a Malachia 3:1 per
ottenere, tramite la Parola di Dio, la giusta conoscenza di Gesù Cristo, il
Figliuolo di Dio. Nei diversi temi tratti dall’Antico Testamento abbiamo
portato prove sufficienti riguardanti Gesù Cristo, per questo vogliamo trattare
qui solo alcuni passi biblici che si riferiscono direttamente a questo
argomento. Cominciamo con il profeta Isaia: “Ecco,
la vergine concepirà, e partorirà un Figliuolo; e tu chiamerai il suo nome
Emmanuele” (Is. 7:14).
Questa
profezia si è adempiuta nel Nuovo Testamento. Prima di osservare il suo
adempimento, deve essere detto che la Bibbia, non solo parla di quel che deve
avvenire, ma spiega perfino come deve avvenire. In Zaccaria 4:6 sta scritto: “Non
per potenza né per forza, ma per lo spirito mio, dice l’Eterno degli eserciti”.
Vediamo così che il piano di salvezza di Dio, con tutto ciò che vi appartiene,
diventa realtà tramite lo Spirito Santo. Le parole del profeta erano:
“Ecco, la vergine concepirà, e partorirà un Figliuolo; e tu chiamerai il suo
nome Emmanuele”. Inoltre in Luca 1:34-35 sta scritto: “E Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non
conosco uomo?» E l’angelo, rispondendo, le disse: «Lo Spirito Santo verrà
su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò
ancora il santo che nascerà, sarà chiamato Figliuolo di Dio»”. Queste
parole furono dette dall’angelo Gabriele a Maria. Il tempo dell’adempimento
di tutte le profezie era giunto. L’angelo trasmise a Maria il meraviglioso
messaggio: ella è la vergine che dovrà mettere al mondo il Figliuolo di Dio.
In Matteo 1:18-23 sta scritto: “Or la
nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata
promessa sposa a Giuseppe; e prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò
incinta per virtù dello Spirito Santo”. Nel versetto 20 sta scritto:
“… perché ciò che in lei è generato è dallo Spirito Santo”.
A
questo punto deve essere messo l’accento sul fatto che Dio, il Padre, e lo
Spirito Santo sono una sola e medesima Persona. Se qualcuno insiste nel
dire che sono due persone, allora afferma con ciò che Gesù ebbe due padri.
Nella Bibbia, Gesù chiama Dio Suo Padre. In nessun altro passo Egli chiama lo
Spirito Santo Suo Padre. Qui però, in Matteo 1:18, sta scritto che Maria si
trovò incinta per virtù dello Spirito Santo e, nel versetto 20, questo fatto
viene confermato: “… perché ciò che
in lei è generato, è dallo Spirito Santo”, cioè il bambino viene dallo
Spirito Santo. Se dunque Dio, il Padre, fosse una persona diversa dallo Spirito
Santo, allora non avrebbe nulla a che fare con questo atto generativo, perché
sta letteralmente scritto che “Maria…
si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo”. Anche in Luca 1:35
troviamo le stesse parole: “Lo Spirito
Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà della sua ombra;
perciò ancora il santo che nascerà, sarà chiamato Figliuolo di Dio”. Se
lo Spirito Santo fosse una persona per Sé, allora Gesù Cristo avrebbe dovuto
essere chiamato Figliuolo dello Spirito Santo, perché era stato generato dallo
Spirito Santo. Invece troviamo scritto che Gesù Cristo sarebbe stato chiamato
Figliuolo di Dio. Ognuno dovrebbe riflettere e meditare profondamente proprio su
questo passo biblico affinché riconosca l’agire dell’unico e vero Dio.
Dio
stesso testimonia nel Salmo 2:7: “Tu
sei mio figlio, oggi io ti ho generato”. Che questa verità fu detta da
Dio stesso, lo vediamo anche in un altro passo biblico, cioè in Ebrei 1:5: “Infatti,
a quale degli angeli disse mai: «Tu sei il mio Figlio, oggi ti ho generato»?”.
Chi fu veramente Colui che generò il Figliuolo, il Padre o lo Spirito Santo?
Viene detto di entrambi di aver generato il Figliuolo.
Vedete
ora quanta saggezza rimane nell’insegnamento di un Dio in tre persone? Chi
edifica sulla propria intelligenza è uno stolto agli occhi di Dio. In effetti,
chi ha il diritto di inserire nella Bibbia delle cose che sono soltanto delle
trovate umane? Forse Dio deve essere ammaestrato? Sembra veramente che gli
uomini, nel loro orgoglio, vogliono sapere tutto meglio di Dio stesso. Perché
dunque l’espressione Trinità, Dio uno e trino o Dio trino non sta
scritta nemmeno una sola volta in tutta la Bibbia? Forse al Signore Gesù o agli
apostoli non venne data l’occasione d’insegnare o di scrivere in merito?
Chi
è dunque lo Spirito Santo dal Quale venne generato Gesù? Egli è Dio stesso!
Egli è lo Spirito di Dio. Il profeta Zaccaria disse: “Non per potenza né per forza, ma per lo spirito mio, dice l’Eterno
degli eserciti” (Zac. 4:6). Infatti avvenne per lo Spirito, poiché tutto
si compì secondo quanto era scritto. Il Figliuolo di Dio venne dunque generato
dallo Spirito di Dio. Chi è per la verità, anche su questo punto dà ascolto
alla Parola di Dio che è la Verità.
Se
dovessi penetrare ancora più profondamente nel soggetto e cercare il perché in
singoli passi sta scritto: “… da Dio
il Padre”, in altri: “… dal
Figliuolo di Dio” e in altri ancora: “…dallo
Spirito Santo”, dovrei scrivere un libro. Voglia il Signore, tramite il
Suo Spirito e la Sua Parola, introdurre ogni lettore sincero in questi misteri.
Abbiamo constatato secondo Matteo 1:18-23 che tutto ciò avvenne tramite lo
Spirito Santo. Possa questo breve esposto mostrare una volta per sempre a tutti
quelli che lo leggono che non ci sono tre, ma un solo e unico Dio che, tramite
lo Spirito Santo, operò l’atto generativo mostrando così che è Lui stesso
il Padre, giacché Egli ha chiamato all’esistenza un corpo per Sé stesso onde
potersi manifestare all’uomo. Dio stesso, nella Sua stessa essenza, è Spirito
e come tale non può essere visto; per questo motivo sta scritto in Giovanni
4:24 che “Dio è Spirito”.
Vogliamo
anche vedere perché questo Figliuolo doveva essere chiamato Emmanuele.
Questo Nome era già stato comunicato nell’Antico Testamento tramite
rivelazione, come ci viene ripetuto nel Nuovo Testamento in Matteo 1:23: “Ecco,
la vergine sarà incinta e partorirà un figliuolo, al quale sarà posto nome
Emmanuele, che, interpretato, vuol dire: «Iddio con noi»”. Perché il
Nome Emmanuele non vuol dire: «Il Figliuolo di Dio è con noi»? Non sarebbe
stato per noi più comprensibile? Però, appunto con il Nome e il significato di
Emmanuele, lo Spirito Santo doveva farci capire che Dio, il Padre, è tra
noi nel Figliuolo stesso. Così il Nome Emmanuele significa: «Dio con
noi».
Quando
poi nacque il Figlio, ricevette il Nome Gesù. Perché questo? Il Nome Gesù
vuol dire: «Yahweh (il Signore) salva!». Così troviamo anche qui le parole
Dio, il Signore, riunite in una sola Persona. Quanto preziosa è la
Parola di Dio! È detto: Emmanuele — «Dio con noi», e Gesù
— «il Signore salva». Perciò sta scritto in Matteo 1:21: “…
perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati”. Sì, il Suo
popolo. In quanto uomo, Egli venne generato e ha un principio — in quanto
Signore, Egli è di eternità in eternità. In Isaia 9:5 sta scritto: “Poiché
un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle
sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno,
Principe della pace…”. Questo versetto dice esattamente chi è il
bambino, il Figliuolo che doveva nascere: Egli è il Padre eterno e il Principe
della pace. Con queste parole ci viene mostrata la stessa realtà come nel Nome
Emmanuele. La somma dell’intero mistero è: Dio con noi.
Non
un Dio, ma l’Iddio unico stesso è diventato uomo in Gesù Cristo ed è
venuto a noi. Infatti, come abbiamo visto, dal punto di vista divino, il
Figliuolo è la rivelazione del Padre. Chi vuole ancora meravigliarsi di quel
che dice Gesù in Giovanni 10:30: “Io
ed il Padre siamo uno”?, oppure in Giovanni 14:9: “Chi ha veduto me, ha veduto il Padre”? Tutto ciò avvenne affinché
fosse realizzato il piano di salvezza di Dio.
In
Isaia 35:4-5 sta scritto: “Dite a
quelli che hanno il cuore smarrito: «Siate forti, non temete!». Ecco il vostro
Dio… verrà egli stesso a salvarvi. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi,
e saranno sturati gli orecchi dei sordi; allora lo zoppo salterà come un cervo,
e la lingua del muto canterà di gioia…”. Cosa veniamo a sapere da
questa profezia? Dapprima che Dio stesso verrà per salvarci; secondo, che
quando Egli verrà, gli occhi dei ciechi s’apriranno, gli zoppi cammineranno,
i sordi udranno e i muti parleranno. Vorrei chiedere a ciascuno: Questa profezia
ha trovato compimento in Gesù oppure dobbiamo attenderne un altro? Chi conosce
la Bibbia sa che tutto ciò si è già adempiuto alla lettera nella vita di Gesù
Cristo, che non solo diede luce ai ciechi e guarì i paralitici, ma risuscitò
anche i morti. Così, secondo il passo di Isaia 35:4-5, Egli è Dio, il Signore
stesso, che doveva venire. Alleluia!
Leggiamo
inoltre una parola nel Nuovo Testamento per udire dal Signore stesso la
conferma. Il profeta Isaia disse che Dio stesso verrà a salvarci e che Egli
avrebbe compiuto questi grandi miracoli e guarigioni. Giovanni Battista, il
profeta, inviò i Suoi discepoli dal Signore Gesù con la domanda:
“Sei tu colui che ha da venire o ne aspetteremo noi un altro?” (Luca
7:18-23). A coloro che Gli rivolsero questa domanda, il Signore diede la
seguente risposta: “Andate a riferire a Giovanni quel che avete veduto e udito: i ciechi
ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi
odono, i morti risuscitano…” (Luca 7:22). In fondo Gesù non rispose
affatto alla domanda che Gli era stata rivolta. Non disse: “Sì, Io sono Colui
che ha da venire”. No! La Sua risposta fu: “Andate
a riferire a Giovanni quel che avete veduto e udito…”. Ciò fu
sufficiente per Giovanni Battista, poiché egli era un profeta e sapeva
esattamente cosa avrebbe fatto il Messia alla Sua venuta.
Caro
lettore, è soltanto in base alla Parola di Dio che puoi riconoscere il Signore
ed è solo alla luce della Parola di Dio che puoi esaminare te stesso e gli
altri. Se ciò che Gesù Cristo ha promesso non trova compimento nella nostra
vita, nonostante la confessione delle nostre labbra, non siamo veri figliuoli di
Dio. Nella vita di Gesù ebbe compimento quanto era scritto in Isaia, capitolo
35. È per mezzo di questo compimento che Giovanni Battista seppe che era Lui
Colui che doveva venire. Egli è Dio, il Signore!
Un’altra
parola tratta dal libro del profeta Isaia ci mostra con altrettanta precisione
chi è Gesù. Difatti, in Isaia 40:1 sta scritto: “Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio”. E nel
versetto 3: “La voce di uno grida: «Preparate
nel deserto la via del Signore (Yahweh), appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio!»”,
dunque per Elohim. Cosa sta scritto qui? La via deve essere preparata per il
Signore? La strada deve essere appianata per il nostro Dio? Sì, caro lettore,
proprio così, per il Signore, il nostro Dio.
Anche
questa profezia si compì. Giovanni Battista ha preparato la via del Signore,
l’Eterno, come del resto sta scritto in Matteo 3:3: “Di lui parlò infatti il profeta Isaia quando disse: «Voce di uno che
grida nel deserto: ‹Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi
sentieri›»”. Ripetutamente constatiamo che l’Antico e il Nuovo
Testamento concordano perfettamente e che nell’intera storia della salvezza si
tratta della rivelazione dell’unico Dio che è il Signore. In Isaia 40:9 sta
scritto: “Ecco il vostro Dio!”, e
nel versetto 10: “Ecco il Signore, Dio,
viene…”. Proprio così. Oh, quanto è meraviglioso! Egli venne in Gesù
Cristo! Oppure dobbiamo aspettarLo ancora? La realtà invece è che la seconda
venuta del Signore è imminente, giacché i segni dei tempi che devono precedere
il ritorno di Gesù si stanno adempiendo dinanzi ai nostri occhi.
Perché
gli uomini non hanno riconosciuto il Signore Gesù quando Egli venne? In
Giovanni 1:11 sta scritto: “È venuto
in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto”. Egli venne in modo
estremamente umile e semplice, senza pompa né gloria, senza cherubini né
serafini, senza fuoco né suono di tromba. Venne in questo mondo esattamente
come ogni altro uomo, fu avvolto in pannolini come noi tutti e divenne un uomo
come noi. Per dirla brevemente, Egli si fece uguale a noi in tutto. Il Suo corpo
però fu generato dallo Spirito, perciò fu senza peccato e immortale. Fu
assolutamente santo e venne per morire al posto nostro. Così prese su di Sé i
nostri peccati e le nostre malattie, la maledizione con tutte le sue conseguenze
e morì per noi. Portò i nostri peccati, non i Suoi, portò le nostre malattie,
non le Sue, prese insomma su di Sé il nostro castigo e la nostra maledizione.
Soffrì la nostra morte affinché potessimo vivere la Sua vita.
Un
altro confronto tra il Padre e il Figlio che può aiutarci si trova in l
Giovanni 2:23: “Chiunque nega il
Figliuolo, non ha neppure il Padre; chi confessa il Figliuolo ha anche il Padre”.
È dunque detto abbastanza chiaro: chi riceve il Figliuolo, riceve il Padre, e
chi crede al Figliuolo, crede al Padre; chi adora il Figliuolo, adora il Padre,
poiché il Padre è stato rivelato nel Figliuolo. Proprio l’apostolo Giovanni
scrisse molto su questo tema e vi si addentrò tanto che in l Giovanni 4:2 disse:
“Ogni spirito che confessa Gesù Cristo venuto in carne, è da Dio”.
Forse che con questa espressione s’intende una confessione secondo
l’intelletto, che si può compendiare nella formula: «Io credo che Gesù
Cristo è il Figliuolo di Dio»? No di certo, poiché anche i demonî credono
questo. Se ciò fosse tutto, allora i demonî avrebbero ottemperato
completamente alla Parola di Dio. Gli uomini videro in Gesù un seduttore,
posseduto dal capo dei demonî. Eppure i demonî esclamavano: “Che
v’è fra me e te, o Gesù, Figliuolo dell’Iddio altissimo” (Luca
8:28). Queste erano le parole di Satana, pronunciate dalla bocca di un uomo.
Vediamo
che il diavolo pronuncia perfino il Nome di Gesù e Lo chiama con il corretto
appellativo di Figliuolo di Dio. C’è allora da meravigliarsi se anche
oggi uomini posseduti dal diavolo pronunciano il Nome di Gesù, designandoLo
Figliuolo di Dio, eppure si trovano lontano da Dio come l’Occidente
dall’Oriente? Vediamo dunque che l’apostolo Giovanni, nella sua epistola,
non ha pensato solo all’espressione esteriore delle parole perché, come in
tutta la Parola di Dio, anche qui si tratta di riconoscere il mistero di Dio
tramite la rivelazione dello Spirito Santo.
Dalla
nostra meditazione vediamo che il Nome Gesù e quello di Emmanuele vanno
insieme, poiché conosciamo il significato di questo Nome. Per concludere,
leggiamo l Giovanni5:20: “Ma sappiamo
che il Figliuolo di Dio è venuto e ci ha dato intendimento per conoscere colui
che è il vero; e noi siamo in Colui che è il vero, cioè, nel suo Figliuolo
Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna”. Questa è la somma di
tutto.
Cosa
voleva dire l’apostolo Giovanni con le parole: “Chi confessa che Gesù Cristo è venuto in carne ed è il Figliuolo di
Dio, è da Dio”?
Con
queste parole, Giovanni confermava quel che i profeti avevano già detto: il
Figliuolo è il Padre stesso!
Anche
qui solo lo Spirito Santo può condurre in tutta la verità, poiché Gesù
Cristo è Dio manifestato quale uomo, il Padre rivelato nel Figliuolo. I profeti
hanno descritto il Signore per il novanta per cento nella Sua Deità, perché in
quel tempo Egli non era ancora stato rivelato quale uomo. Gli apostoli però
hanno descritto il Signore per il novanta per cento nella Sua umanità. Chi
conosce il Signore soltanto dalla descrizione fatta dagli apostoli, non può
avere una visione globale. I profeti dissero chi è il Signore e gli apostoli
danno il resoconto del come Egli si è rivelato. Come la Deità di Gesù rimase
nascosta nella Sua umanità, così anche nella descrizione del Nuovo Testamento
è rimasta nascosta la Sua Deità. Per avere una visione globale, è necessario
leggere l’Antico e il Nuovo Testamento. Soltanto in questo modo possiamo
riconoscere il Signore. Anche le parole dell’apostolo Paolo in l Corinzi 12:3
non sono senza significato: “Nessuno può
dire: «Gesù è il Signore!» se non per lo Spirito Santo”. Questa è
l’unica possibilità di riconoscere il solo Signore in Gesù Cristo. Se questo
mistero non viene rivelato tramite lo Spirito Santo, allora non potrà mai
essere riconosciuto. Paolo esprime il fatto che c’è un solo Signore. A questo
proposito sta scritto in Efesini 4:5: “V’è
un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo…”. Dunque, un solo
Signore, sia che Lo incontriamo nell’Antico o nel Nuovo Testamento, sia che
Egli si manifesti sotto forma di angelo nel Nome Yahweh, sia che si
riveli sotto forma di uomo nel Nome Gesù. Egli è e rimane sempre
l’unico e medesimo Signore! Così Egli poteva dire di essere stato prima
di Abrahamo: “I Giudei gli dissero: «Tu non hai ancora cinquant’anni e hai
veduto Abramo?» Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: Prima che
Abrahamo fosse nato, io sono»” (Giov. 8:57-58). Certamente! Egli è lo
stesso Signore che in quel tempo parlò ad Abrahamo, e qui Egli parla ai Giudei.
Quale uomo aveva press’a poco trent’anni, quale Signore però Egli è di
eternità in eternità. Che a ciascuno venga dato di riconoscere il significato
contenuto nelle parole: “Gesù è il
Signore!”. Che ognuno possa ricevere, tramite lo Spirito Santo, la
testimonianza di Gesù!
In
Apocalisse 19:10 sta scritto: “Io sono
tuo conservo e dei tuoi fratelli che serbano la testimonianza di Gesù; adora
Iddio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia”. E
tu che leggi, hai la testimonianza di Gesù? Puoi vedere cosa vuol dire questo?
Proprio all’inizio del libro dell’Apocalisse, sta scritto: “… il quale ha attestato la parola di Dio e la testimonianza di Gesù
Cristo…” (Apoc. 1:2). Nel libro dell’Apocalisse, per mezzo dello
Spirito della profezia, ci viene esposta la testimonianza di Gesù. In
Apocalisse 1:9, vediamo il motivo per cui l’apostolo Giovanni giunse
sull’isola di Patmo: “Io, Giovanni…
ero nell’isola chiamata Patmo a motivo della parola di Dio e della
testimonianza di Gesù”. Laggiù gli venne data la rivelazione di Gesù
Cristo. Gesù doveva essere svelato. Molti Lo conoscevano dal lato umano;
tuttavia, tramite la Parola di Dio, doveva essere stabilito una volta per sempre
la testimonianza di Gesù Cristo. Qui Egli viene rivelato nella Sua Deità. Ciò
può realizzarsi soltanto per mezzo dello Spirito della profezia. L’apostolo
Giovanni, dopo averci data in Apocalisse1:1-6 la sua introduzione alle Sette
Chiese, passa subito alla rivelazione di Gesù Cristo. Infatti, nel versetto
7, sta scritto: “Ecco, egli viene con le nuvole; ed ogni occhio lo vedrà; lo vedranno
anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio
per lui. Sì, amen”. Questo versetto parla del ritorno del Figliuolo di
Dio, Gesù Cristo, che fu trafitto. Sebbene non possiamo trattare qui questo per
vedere di quale ritorno si parla, sia detto tuttavia che questo punto non è in
relazione con il rapimento. Nel versetto 8, non è più Giovanni che parla, ma
il Signore stesso si rivela e ci fa sapere chi Egli è. Infatti sta scritto: “Io
sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Iddio che è, che era e che viene,
l’Onnipotente”. Questo passo ci mostra chiaramente la testimonianza di
Gesù Cristo: Egli stesso è l’Alfa e l’Omega, perfino Dio stesso, il
Signore, l’Onnipotente, che viene. Questo non è più un parlare in
similitudini o in parabole. È la completa rivelazione di Gesù Cristo. È la
testimonianza di Gesù, e la testimonianza di Gesù è lo Spirito della
profezia. Per questo, se l’apostolo Paolo dice: “Nessuno può dire: «Gesù è il Signore!» se non per lo Spirito
Santo”, allora è proprio così, poiché in verità chi dice: “Gesù
è il Signore!”, lo può dire solo se lo Spirito Santo glielo ha rivelato.
Col dire “Gesù è il Signore!”, esprimiamo nello stesso tempo che
Gesù è Dio, poiché il Signore è Dio; del resto il Salvatore stesso afferma
di essere perfino l’Onnipotente (Apoc. 1:8). Soltanto a chi è dato di
comprendere cosa sia la testimonianza di Gesù, riconoscerà cosa significhi il
Suggello dello Spirito Santo. L’apostolo Paolo si spinge poi così avanti che
vorrebbe conoscere Cristo non più secondo la carne, ma secondo lo Spirito:
“Talché, da ora in poi, noi non conosciamo più alcuno secondo la carne; e se
anche abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più
così” (2 Cor. 5:16).
Caro
lettore, come consideri tu Gesù? Lo conosci secondo quanto è descritto a
Betlemme, al Getsemane o al Golgota, oppure come ti viene svelato nel libro
dell’Apocalisse? Paolo non Lo conosceva più secondo la Sua natura umana, ma
secondo la Sua Deità, perché il Signore l’aveva incontrato sulla via di
Damasco nel modo dell’Antico Testamento, cioè nella Colonna di fuoco. Quando
Paolo alzò lo sguardo verso quella Luce, divenne cieco e cadde a terra. In Atti
9:3-5 sta scritto: “E mentre era in
cammino, avvenne che, avvicinandosi a Damasco, di subito una luce dal cielo gli
sfolgorò d’intorno. Ed essendo caduto in terra, udì una voce che gli diceva:
«Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?»”. Questo avvenimento non soltanto
è importante perché Paolo ne uscì credente, ma anche perché il Signore in
quella Luce era Gesù stesso.
Caro
lettore, Gesù Cristo, Colui che siede alla destra della Maestà in cielo, è
qui nella Colonna di fuoco e parla con Paolo, e ciò alcuni anni dopo la Sua
ascensione. Chi può afferrare o comprendere questo? Mi mancano perfino le
parole per descrivere, con la Bibbia in mano, le varie rivelazioni di Dio.
Inoltre nessuno può spiegare le parole di Gesù in Giovanni 3:13: “Nessuno
è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo
che è nel cielo”. Gesù, mentre Egli è coi Suoi due piedi sulla terra e
non è ancora stato crocifisso, come può Egli dire di Sé stesso di essere
salito in cielo? Come può dire di Sé stesso di essere in cielo, mentre parla
con Nicodemo? Chi è in grado di spiegare questo? E come può Egli apparire in
modo visibile e parlare ad un Paolo dopo essere realmente salito in cielo?
È
dunque meraviglioso quando la Parola di Dio, non solo ci è conosciuta secondo
la lettera, ma ci viene illuminata dallo Spirito Santo. Ancora molte cose
potrebbero essere dette che non sono assolutamente comprensibili con la ragione,
poiché le cose dello Spirito devono e possono essere comprese solo per lo
Spirito. Difatti, l’apostolo Paolo scrive in l Corinzi 2:7: “…
ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa ed occulta…”. Qui Paolo
scrive perfino che si tratta di cose misteriose e occulte, che egli trasmette
alla Chiesa per incarico di Dio. Per questo motivo, l’apostolo dice in l
Corinzi 4:1: “Così ci stimi ognuno come dei ministri di Cristo e degli
amministratori dei misteri di Dio”. Egli era consapevole di essere stato
chiamato e stabilito da Dio per amministrare fedelmente i preziosi misteri di
Dio. Anche oggi il Signore ha i Suoi servitori ai quali rivela quanto è
nascosto e segreto. Per questo la necessità di essere fedele nel compito al
quale Dio, il Signore, mi ha chiamato. In l Corinzi 2:13 sta scritto: “…
e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate
dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali”. Da queste
parole impariamo che tutto ciò che avviene per lo Spirito va esposto con un
linguaggio spirituale. Se ciò non avviene, tutto ciò che proviene dalla Parola
di Dio tramite lo Spirito verrà abbassato a un’interpretazione razionale, e
il suo vero significato andrà perduto. Per questo l’esortazione di Pietro su
questo tema: “… sapendo prima di
tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura procede da vedute
particolari…” (2 Piet. 1:20). Noi non siamo qui per questo, cioè per
interpretare o spiegare le profezie della Scrittura. Il nostro compito consiste
semplicemente nel rileggere la profezia, poi di vedere e di controllare
esattamente come essa si è adempiuta. È esattamente questo che l’apostolo
Paolo voleva dire, cioè che lo spirituale deve andare insieme allo spirituale.
Per questo motivo, l’Antico Testamento con le sue profezie e il Nuovo
Testamento con il loro adempimento vanno di pari passo. Chi legge la Bibbia in
questo modo riconoscerà la divina armonia in tutta la Sacra Scrittura. Si
fortificherà ed edificherà saldamente la sua fede sul fondamento degli
apostoli e dei profeti, che hanno in comune Gesù Cristo, la Pietra angolare.
In l Corinzi 2:14 l’apostolo Paolo dice: “Or
l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono
pazzia; e non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente”.
In Giovanni 4:24 Gesù pronuncia le seguenti parole: “Dio
è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità”.
Egli stesso, il Signore, fu visibile in carne e ossa fra gli uomini; tuttavia Dio, che è Spirito, e quindi invisibile, benché onnipresente, deve essere adorato in Spirito e Verità. Non ci è permesso di dimenticare che Dio è Spirito. Come mai l’apostolo Paolo arriva a dire: “Il Signore è lo Spirito”?
Eppure
lo leggiamo in 2 Corinzi 3:17: “Ora, il
Signore è lo Spirito; e dov’è lo Spirito del Signore, quivi è libertà”.
Come è parlato di Dio come lo Spirito, e così anche dello Spirito come di
Dio, così viene pure detto del Signore che è lo Spirito. Vediamo dunque che ciò
viene detto sia per il Signore sia per Dio. Così ne è del Padre e del
Figliuolo! Dio è il Padre, e il Figliuolo è il Signore. È così che anche
l’apostolo Paolo ha insegnato. In1 Corinzi 8:6 sta scritto: “… nondimeno, per noi c’è un Dio solo, il Padre, dal quale sono tutte le
cose, e noi per la gloria sua, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il
quale sono tutte le cose, e mediante il quale siamo noi”. Qui viene detta
la stessa cosa sia di Dio sia del Signore. Anche l’apostolo Paolo dice: “Ora,
il Signore è lo Spirito…”. Se il Signore fosse una persona diversa che
Dio, allora avremmo due persone, delle quali viene detta la stessa cosa; infatti
sta scritto che Dio è Spirito e anche il Signore è lo Spirito.
Quanto è più semplice se uniamo i due concetti Dio e Signore e diciamo:
Dio il Signore è lo Spirito. Se così non fosse, avremmo allora due
Spiriti, e coloro che fanno dello Spirito Santo una persona hanno insomma tre
Spiriti. Oh, quanta ignoranza esiste veramente tra gli uomini! Secondo la Sacra
Scrittura c’è un solo Spirito Santo ed è lo Spirito di Dio, del Signore. Sia
che troviamo scritto: lo Spirito di Dio, lo Spirito del Signore o
lo Spirito Santo, si tratta sempre dell’unico Spirito. Paolo ne parla
in 1 Corinzi 12:4-6: “Or vi è diversità
di doni, ma v’è un medesimo Spirito. E vi è diversità di ministeri, ma non
v’è che un medesimo Signore. E vi è varietà d’operazioni, ma non v’è
che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti”. Più chiaro
di così non può essere scritto! C’è dunque un solo Spirito, un solo Signore
e un solo Dio che opera tutte le cose in tutti.
Paolo
ci ha dato queste tre designazioni al singolare e non al plurale. Se si conosce
la Scrittura, non c’è nulla che sia così difficile da non poterlo
comprendere. Le parole di Matteo 3:16-17 hanno anche il loro significato: “E
Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuori dell’acqua; ed ecco i cieli si
apersero, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire
sopra lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto
Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto»”. Per comprendere questo
avvenimento dobbiamo leggere la parola di Nehemia 9:13. Qui viene detto riguardo
a Dio: “E scendesti sul monte Sinai e
parlasti con loro dal cielo…”. Come può essere che Dio, il Signore,
fosse sul monte Sinai, ma la Sua voce risuonò dal cielo? Questo avvenne anche
al battesimo di Gesù. Qui è Dio stesso, che è Spirito, il Quale scende, e la
voce risuona dal cielo. Ciò che è temporale venne unito con ciò che è
eterno, e quel che è celeste con quel che è terreno. Il Padre prese dimora nel
Figliuolo tramite lo Spirito Santo.
Ciò
che avvenne con Gesù Cristo, avviene ora con tutti i figliuoli di Dio in quanto
Dio stesso, tramite lo Spirito Santo, prende dimora in loro. Cristo divenne un
fratello tra i fratelli, un Figliuolo tra i figliuoli, il Primogenito tra i
primogeniti, la primizia tra le primizie, il Re tra i re, un Sacerdote tra i
sacerdoti, un uomo tra gli uomini, uno generato dallo Spirito tra i generati
dallo Spirito. Tutto ciò avvenne per amore nostro! Egli prese il nostro posto
quale uomo ed esclamò in vece nostra: “Dio
mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Eravamo abbandonati da Dio e
condannati a morte, ma Egli prese su di Sé i nostri peccati e morì per noi.
Oh, se ognuno potesse riconoscere che tutto ciò doveva avvenire così! Tutto ha
la sua ragione di essere, soltanto deve essere compreso nel modo giusto. Oh,
come vorrei entrare nei dettagli riguardo ai temi della storia della salvezza
che formano un insieme così armonioso! L’Antico e il Nuovo Testamento
concordano insieme al cento per cento. Così, per esempio, Dio viene chiamato
nell’Antico Testamento la Roccia. Nel Salmo 42:9 sta scritto: “Io dirò a Dio, ch’è la mia rocca…”. E in l Corinzi 10:4
vediamo che Cristo è la Roccia: “… e
tutti bevvero la stessa bevanda spirituale perché bevevano alla roccia
spirituale che li seguiva; e la roccia era Cristo”. Egli è la Roccia di
cui Cristo disse: “… e su questa
pietra (roccia) edificherò la mia
Chiesa…” (Mat. 16:18). Questo ci dovrebbe bastare per sapere chi è la
Roccia.
Così troviamo pure che il Signore nell’Antico Testamento viene chiamato Medico o «Colui che guarisce». In Esodo 15:26 sta scritto: “… perché io sono il Signore, colui che ti guarisce”. [Altri traducono: “… perché io sono l’Eterno il tuo medico” — N.d.T.] Di nuovo, nel Nuovo Testamento, vediamo che il Signore Gesù usò la parola «medico» riferendosi a Sé stesso: “Certo, voi mi citerete questo proverbio: «Medico, cura te stesso…»” (Luca 4:23). Lo stesso Signore che guarì nell’Antico Testamento guarisce anche nel Nuovo. Così viene sempre detto lo stesso sia di Dio sia di Gesù. La Chiesa viene designata spesso quale Chiesa di Dio e Chiesa di Gesù Cristo, eppure è sempre la stessa Chiesa. Così nella Sacra Scrittura si parla anche del Vangelo di Dio e del Vangelo di Gesù Cristo, eppure si tratta di un solo Vangelo. Si parla di servitori di Dio e di servitori di Gesù Cristo, eppure sono sempre gli stessi servitori. Si parla della grazia di Dio e della grazia di Gesù Cristo, ma in fondo è la stessa e unica grazia. Leggiamo pure dell’amore di Dio e dell’amore di Gesù Cristo, eppure si tratta sempre dello stesso amore. Si parla anche della pace di Dio e della pace di Gesù Cristo, ma è ancora sempre la stessa pace.
Così
potremmo continuare per mostrare al lettore ciò di cui si tratta nella Sacra
Scrittura: tutto consiste in uno solo, e questo unico è in tutti.
La
somma di tutto è che c’è un solo Dio, un solo Signore, un solo Spirito, un
solo Padre, un solo Figliuolo, un solo Re, un solo Redentore, un solo Giudice,
un solo Salvatore, una sola Roccia, un solo Primo e Ultimo, un solo Alfa e Omega
e un solo Onnipotente. Possa ognuno rallegrarsi di poter riconoscere questo
grande mistero!
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