NESSUNA INFLUENZA UMANA



Qui deve ancora essere riportato un avvenimento su cui l’uomo non può esercitare alcuna influenza. L’operato sovrano e l’azione di Dio non sta a disposizione dell’uomo. Così la fotografia con la Colonna di luce soprannaturale non è sorta su desiderio di William Branham o sulla sua influenza. Dal punto di vista terreno erano i fotografi della stampa Ayers e Kipperman che, quali critici, scattarono delle fotografie, dal punto di vista spirituale, il Signore scese nella Colonna di fuoco soprannaturale, come già nel tempo di Mosè. Avvenne il 24 gennaio 1950 nel «Coliseum» di Houston, nel Texas, in presenza di 8000 persone circa. In un primo momento c’era stato un dibattito tra il rev. dott. Best, il quale contestava che ci fossero ancora oggi guarigioni, miracoli e segni, e il rev. F.F. Bosworth, che lo confutò con la Sacra Bibbia in mano con prontezza di parola.

Il negativo della fotografia sopraccitata fu sviluppato dal «Douglas Studio» a Houston, nel Texas, USA.A cagione della sua straordinarietà, il rev. Gordon Lindsay dispose che fosse trasmesso all’esaminatore giurato di documenti dubbiosi, il dott. George J. Lacy, per essere esaminato. Il suo rapporto conferma che non c’è stato né ritocco né doppia esposizione o qualsiasi altra manipolazione (v. pagg. 154-155). La Luce era presente, altrimenti non avrebbe potuto essere ripresa dall’apparecchio fotografico. Questa fotografia fu esposta a Washington nella Art Gallery quale unico documento esaminato di un’apparizione soprannaturale. L’ho vista personalmente lì in dicembre 1969.

Questa Luce soprannaturale scendeva sempre non appena l’uomo di Dio incominciava a pregare per i malati. Gli furono realmente mostrati particolari della vita della persona che gli stava davanti, come allora nel ministerio del Signore. Centinaia di predicazioni registrate su nastri stanno a disposizione come prova. Così, dopo 2000 anni, il Signore risuscitato ha confermato in maniera visibile al disopra di ogni dubbio la Sua presenza promessa nella Sua Chiesa, anche per i non credenti. William Branham testimoniò che era la stessa Luce, dalla Quale l’apostolo Paolo udì la voce del Signore (Atti cap. 9, 22 e 26). Aveva lo stesso ministerio e la stessa conferma, le stesse dottrine fondamentali sulla Deità, il battesimo, la Santa Cena, ossia la Comunione, ecc. dell’apostolo Paolo. Ho seguito il suo ministerio per 10 anni (1955–1965) e, così, non posso tacere o nascondere quel che Dio ha fatto nel nostro tempo. Sono un testimone veritiero che ha visto, udito e vissuto tutto ciò.

Anche gli evangelisti che hanno una particolare stima di Branham, che lo definiscono fino ad oggi perfino «padre del risveglio di guarigione», non hanno afferrato che il suo ministerio era di importanza vitale per la storia della salvezza, tramite il quale tutto è stato restaurato e riportato allo stato originale, come era nel Cristianesimo primitivo. Non hanno neanche compreso che un profeta è legittimato non tramite miracoli, ma solo se annuncia la Parola di Dio come è proceduta originalmente dalla bocca di Dio.

È molto deplorevole che la stragrande maggioranza dei conduttori di chiesa non ha riconosciuto il giorno della visitazione divina. Così il giudizio, che il Signore pronunciò in quel tempo sui conduttori religiosi, colpisce anche loro. Egli voleva radunare il Suo popolo, ma essi l’hanno impedito. La storia si è realmente ripetuta. Molti evangelisti con un ministerio di guarigione si sono fatti un nome e, nel Regno di Dio, hanno costruito il proprio regno, predicando un evangelo di benessere e facendo di loro stessi dei personaggi molto facoltosi. Purtroppo, per quanto riguarda le dottrine, sono rimasti nel vecchio lievito e nella cattività babilonese. Non hanno riconosciuto che Dio, nel Suo amore e nella Sua fedeltà, adesso alla fine del tempo della grazia e prima del «giorno del Signore», ha mandato un profeta come Elia, come Egli aveva promesso: “Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del Signore, giorno grande e terribile” (Mal. 4:5; Mat. 17:11 e altri).

Per concludere, concedetemi ancora la seguente osservazione: in nessun risveglio avvenuto nella Chiesa, la grande massa è andata di pari passo con quel che Dio stava facendo, ma soltanto e sempre una piccola minoranza. Come fu prima con Israele, così si è ripetuto dopo con tutte le confessioni religiose: “Che dunque? Quel che Israele (nel suo complesso) cerca, non l’ha ottenuto; mentre il residuo eletto l’ha ottenuto…” (Rom. 11:7). Come avviene per gli Ebrei, così anche per i Cristiani: è sempre solamente una minima parte che riconosce quel che Dio sta facendo. Ciò che Egli fece nel passato, tutti lo sanno. Però chi vive nella presenza di Dio, deve riconoscere ed essere partecipe di ciò che Egli fa presentemente. L’esortazione del Signore: “Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi” (Luca 19:42) vale per tutti in tutti i tempi. Ognuno deve accettare ai suoi tempi l’operato attuale di Dio, come è stato promesso e avviene secondo il piano di redenzione. Per chi non lo accetta vale l’annuncio del giudizio e l’accusa: “Ipocriti, l’aspetto della terra e del cielo sapete riconoscerlo; come mai non sapete riconoscere questo tempo?” (Luca 12:56).

Non debbo e non voglio tacere o nascondere quel che Dio ha fatto. Tutti debbono essere informati del ministerio che Dio stesso ha dato, perché avvenne come promesso nella Parola di Dio. Quale servitore del Signore, debbo essere fedele e mi guarderò dal nascondere al popolo quel che Dio ha fatto. Nessuno può pretendere che io passi accanto con disprezzo. Al contrario: io grido a tutti: «Date a Dio l’onore! Date ragione a Dio!», perché la Sacra Scrittura si è adempiuta davanti ai nostri occhi. Adesso si tratta del puro Messaggio biblico prima del ritorno di Cristo — dell’Evangelo eterno che, per la prima volta dopo quasi 2000 anni, viene nuovamente predicato nella Sua pienezza, si tratta della chiamata e della preparazione della Chiesa–Sposa, della sua piena restaurazione spirituale e del suo compimento.

Un messaggero è solo un «segnavia», non è la via stessa. Il messaggio della Parola ci mostra la via, però Gesù Cristo è la Via. Dopo aver letto questo libro, sicuramente ognuno prenderà la sua decisione. Chi è contrario o disapprova le argomentazioni, deve tuttavia trovare la tolleranza di concedere agli altri la loro convinzione religiosa. Parimenti, nessuno ha il diritto, neanche un esperto di sette, di qualificare subito qualcuno come eretico solo perché diverge dalle dottrine ecclesiastiche tradizionali. Da ora in poi sappiamo che, con il concetto «eresia», si allude a una dottrina che conduce nell’errore e che non concorda con la Sacra Scrittura, la Sacra Bibbia, e ciò concerne tutte le confessioni religiose.

Con la pubblicazione di questo libro, ho la speranza che, come alla Riforma, Dio operi sovranamente per mezzo del Suo Spirito al di là di ogni frontiera religiosa e politica e apra la breccia definitiva verso il Cristianesimo primitivo.

In realtà ci troviamo già nella fase di transizione verso l’ultimo risveglio biblico. Adesso si tratta di non mancare la coincidenza. Perché«chi viene troppo tardi, ci rimette la vita» e, in questo caso, una mancanza può avere delle conseguenze irreparabili per tutta l’Eternità. Chi vuole assumersi questo rischio? O Dio, sii misericordioso verso noi tutti e mostraci la Tua via. Amen!

 

Copyright ©1998 by 
Freie Volksmission e.V., Krefeld (Germania) 
  ISBN 3–920824–17–2  

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