NEL FIGLIO, DIVENTATI FIGLIUOLI E FIGLIUOLE DI DIO


 

Nel Figlio, Dio, che con la generazione e la nascita del Figlio è diventato Padre, ha accettato e ricevuto tutti i Suoi figliuoli e figliuole. Questo è lo scopo dell’intero Suo piano di salvezza; è ciò che Egli voleva. Il figlio creato — Adamo — è diventato disubbidiente e, così, un figlio della morte, e tutti i discendenti di Adamo sono figli della morte. È risaputo da tutti: nella vita non c’è nulla di così sicuro come la morte! Il Figlio generato, l’ultimo Adamo, era invece ubbidiente fino alla morte della croce (Fil. 2:8). Così Egli ha adempiuto la redenzione e, quale Mediatore tra Dio e gli uomini, ha prodotto la riconciliazione. Egli ha sofferto la morte per vincerla. Tramite la Sua risurrezione Egli trionfò sulla morte, l’inferno e il diavolo.

Sta scritto: “Avverrà che nel luogo dov’era stato detto: «Voi non siete mio popolo», là saranno chiamati «figli del Dio vivente»” (Rom. 9:26; Osea 2:1).

La rivelazione di Dio nel Figlio aveva il più grande senso e scopo: che noi diventassimo figliuoli e figliuole di Dio. Dal singolare — dal Redentore: “Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figlio” (2 Sam. 7:14; Ebrei 1:5), si passò al plurale — ai redenti: “E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente” (2 Cor. 6:18). Mentre lo stesso Spirito che generò il Figlio genera in noi nuova vita proveniente da Dio, sperimentiamo la nuova nascita (1 Giov. 5:4). Il Figlio di Dio è il Primogenito tra molti fratelli (Rom. 8:29); in Lui i Suoi sono stati portati nella «relazione Padre–figlio». “Ma va’ dai miei fratelli, e di’ loro: «Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro»” (Giov. 20:17).

Nel Figlio, Dio ci ha accolti. Sta scritto: “Infatti, per condurre molti figli alla gloria, era giusto che colui, a causa del quale e per mezzo del quale sono tutte le cose, rendesse perfetto, per via di sofferenze, l’autore della loro salvezza. Sia colui che santifica sia quelli che sono santificati, provengono tutti da uno (da un unico Padre); per questo egli non si vergogna di chiamarli fratelli…” (Ebrei 2:10:12).

“…avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà…” (Ef. 1:5).

Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli” (Rom. 8:29 e altri).

 

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Freie Volksmission e.V., Krefeld (Germania) 
  ISBN 3–920824–17–2  

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