OGNUNO
DIFENDE LA PROPRIA DOTTRINA
È più che comprensibile che ognuno difenda la propria
dottrina. Beato colui che può dire come il Maestro: “La mia dottrina non è
mia, ma di colui che mi ha mandato. Se uno vuol fare la volontà di lui,
conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio” (Giov. 7:16-17).Chiesa
hanno il diritto di difendere quel che gli ecclesiastici hanno detto e quanto
sta scritto nei testi ecclesiastici. Questo non è un diritto che proviene da
Dio, altrimenti sarebbe in rapporto con quel che Dio ha detto. I fedeli di una
religione hanno il diritto di rispondere di quel che la loro religione crede e
insegna. Però cosa ha a che fare con Dio tutto quello che le molte religioni e
confessioni insegnano se non concorda con la Sua Parola?
Ciascuna, tramite il proprio credo, ha posto il proprio fondamento, senza
avere la consapevolezza che si tratta di un fondamento totalmente diverso da
quello che pensava Paolo (1 Cor. 3:10-15) e sul quale la Chiesa primitiva era
edificata. Tutte le Chiese contestano alle altre la giustezza, «perché
soltanto esse hanno ragione», altrimenti le persone avrebbero già cambiato
religione. Gli altri vengono sempre accusati di eresie e di apostasia; sono loro
gli eresiarchi, gli apostati, quelli che sono nell’errore.
In mezzo a tutte le confessioni religiose, v’è una sola Chiesa che pretende
di essere l’unico strumento della salvezza, però essa non concorda in nessun
punto con la Sacra Scrittura. Nel Catechismo della Chiesa cattolica, sta scritto: «Il
decreto sull’Ecumenismo del Concilio Vaticano Secondo esplicita: ‹Solo per
mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, si può ottenere tutta la pienezza dei
mezzi di salvezza. In realtà, al solo Collegio apostolico con a capo Pietro
crediamo che il Signore ha affidato tutti i beni della Nuova Alleanza, per
costituire l’unico Corpo di Cristo sulla terra, al quale bisogna che siano
pienamente incorporati tutti quelli che già in qualche modo appartengono al
Popolo di Dio›»(Catechismo della Chiesa cattolica, pag. 224, § 816).
Evidentemente è il suo attuale sforzo raccogliere tutti nel suo grembo materno.
L’intera dichiarazione però non ha nessun fondamento biblico, come anche il
«…crediamo…» non ha nulla a che
fare con la fede secondo la Sacra Scrittura.
Chi è
veramente legato alla Parola di Dio deve contraddire un simile «decreto»,
semplicemente perché non è veritiero. Tutta la pienezza della salvezza non si
trova in una confessione religiosa, ma in Colui che ci ha portato la salvezza.
Prima di Costantino (306–337), non c’era nessuna Chiesa cattolica — cattolica
significa «universale» — cioè nessuna Chiesa uniforme, universale.
C’erano circa 130 diverse correnti di fede che, dottrinalmente, si
differenziavano tutte l’una dall’altra. Nei primi secoli non c’erano né
papi né cardinali, né monasteri né monaci né monache, e nessuna liturgia e
cose simili. Non c’era proprio nulla di tutto quello che è stato introdotto
fin dalla nascita della Chiesa dell’Impero — che non risale a Cristo, ma a
Costantino e ai padri conciliari. Di un’unica Chiesa che salva, non si parla
da nessuna parte nella Sacra Bibbia. Affermazioni come: «La Chiesa —
Sacramento universale di salvezza» o: «Fuori della Chiesa non c’è salvezza»
non si trovano neanche nella Sacra Bibbia. In Essa possiamo cercare invano la
frase: «Solo chi ha la Chiesa per madre ha Dio per Padre!», come pure un
accenno a un successore di Pietro, a una «successione apostolica» o, in
generale, a una gerarchia. In fondo si tratta di una istituzione che, a priori,
sta fuori dell’Evangelo e si trova nel suo insieme fuori della Parola di Dio.
A questo
punto sorge spontanea la domanda: «I dignitari viventi di tutte le confessioni
cristiane come il Papa, cardinali, vescovi, pastori, evangelisti, sono colpevoli
di non essere trovati nella Parola, o di essere rimasti impigliati nelle
tradizioni tramandate?». Penso di no, perché tutti sono nati in questo insieme
di dottrine esistenti già da tanto tempo, hanno assolto tutti i loro studi in
esso e probabilmente senza aver mai udito la Verità. Anche le Chiese ufficiali
e libere che si sono separate dalla Chiesa di Roma, in parte sono rimaste in «buona
fede» nelle stesse dottrine. E tutte partono dal fatto che tutto ciò, come è,
è giusto. Però è giunta l’ora della verità: il confronto tra le dottrine
bibliche e la cui pratica e le tradizioni tramandate ci spingono a prendere una
decisione. D’ora in poi nessuno potrà giustificarsi. Determinante può essere
solo quel che sta scritto nella Parola di Dio. Per Dio non c’è nessuna «Sacra
Tradizione», solo per gli uomini ne esiste una cattolica, ortodossa o
un’altra fatta dagli uomini, tutte consistenti in tradizioni tramandate.Abbiamo
dunque a che fare con una Chiesa cristiana extrabiblica, con una cultura
cristiana, con un’eredità cristiana, collegata con la storia papale di dogmi,
che si trova in parte anche dai Protestanti, ma che, in realtà, non ha nulla in
comune con Cristo?
Sorgono molte domande. La religione è veramente inganno? Siamo stati ingannati
nel Nome di Dio? Come stanno realmente le cose? Cosa è verità, «Verità
divina», e cosa viene esposto come verità ecclesiastica, religiosa. Perché
nei diversi Concili furono formulati propri credo, di cui uno porta perfino il
titolo «Credo degli Apostoli» o «Credo Apostolico», del quale gli apostoli
non sapevano proprio nulla perché è stato introdotto soltanto centinaia di
anni più tardi e non concorda affatto con le loro dottrine? Se la Parola di Dio
fosse accettata come «Credo», sarebbe stato sufficiente.
Un figliuolo di Dio ha solo un dovere: quello di credere nella Parola di Dio
eternamente valida e trasmetterLa fedelmente. Da ciò ne consegue un rifiuto
netto di tutto ciò che non è di origine divina. Adesso, la questione non
consiste solo nel trattare i temi biblici, ma di chiarirli unicamente in base
alle Sacre Scritture, la Sacra Bibbia. Chi non
fa suo l’amore per la Verità, rimarrà nell’errore e incorrerà nel
giudizio di Dio (2 Tes. 2:10-12). È giunto il tempo di provvedere ad un
chiarimento e ad una giurisdizione divini. Il comandamento dell’ora è: «Ritorniamo
a Dio e alla Sua Parola!».
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©1998 by
Freie Volksmission e.V., Krefeld (Germania)
ISBN 3–920824–17–2
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