INTRODUZIONE
Dappertutto sulla terra regna una tensione crescente nella misura in cui ci
avviciniamo alla svolta del millennio. La gente si chiede cosa ci porterà il
prossimo millennio. Le sue aspettative legate all’avvenire sono naturalmente
molto svariate. La maggior parte degli esperti diffonde ottimismo contando sul
fatto che tutto andrà avanti come sempre e che si riuscirà a venire a capo dei
grandi problemi che affliggono il pianeta. In altri però prevale un’atmosfera
di fine del mondo collegata a un certo disorientamento. Ingiustizia sociale, disoccupazione, aumento vertiginoso
della criminalità, abuso di droghe, malattie finora sconosciute, catastrofi
naturali di varie nature, davanti alle quali siamo privi di aiuto, continue
sommosse e nuovi focolai di crisi — tutto ciò spaventa molta gente. Tutto
muta inesorabilmente, anche l’ambiente e perfino il clima. Molta gente non
capisce più il mondo. Molti vedono in tutte queste cose inquietanti un «Mene–Tekel»
(Dan. 5:24-28) — lo scritto sulla parete che, evidentemente, annuncia qualcosa
di cui i conoscitori della Sacra Bibbia, la Parola di Dio, non sono
all’oscuro. Tuttavia, per leggere lo scritto, per comprenderlo in modo
corretto e per trasmetterlo come messaggio di avvertimento, necessitano persone
che hanno trovato grazia presso Dio, come in quel tempo ci fu Daniele, e che
siano in grado di indicare una via di scampo. Deve
essere il Messaggio di questa ora, fondato sulle predizioni della Parola di Dio
per il nostro tempo.
Moltissimi hanno perso la tradizionale fede in Dio dal tempo dell’Illuminismo,
quando fu reso noto quali atrocità sono state commesse nel nome della religione
cristiana. Da allora la fede nella scienza gode di una congiuntura favorevole.
Non possono negare la creazione che vedono; quindi, in una ribellione intima,
debbono negare il Creatore che purtroppo non vedono (Rom. 1:18-23).
Benché, nelle cose naturali, ogni opera rende testimonianza al suo
maestro e gli porta onore, si vuole separare il Creatore dall’opera maestosa
della creazione. Nella nostra generazione, i responsabili per la crescente
incredulità sono in gran parte anche i teologi, i quali, invece di applicare le
loro giustificate critiche solo l’istituzione «Chiesa», nella loro «miopia»
spirituale, hanno incluso anche Dio e la Parola di Dio. Con ciò si sono fatti
un nome nel vasto pubblico e, nel contempo, sono riusciti a rendere
inattendibile la Parola di Dio e ad abbandonare allo scherno il Signore della
gloria. Tramite tutte le sue invenzioni e le sue conquiste, alle quali non c’è
nessun limite, in particolar modo dall’epoca dei voli spaziali, l’uomo ha
posto sempre più sé stesso al centro dell’universo. Soprattutto i giovani,
esposti ai dubbî che vengono diffusi in ogni maniera immaginabile, delusi,
volgono le spalle alla fede tradizionale. Non pochi si chiedono qual è il vero
senso della vita, cercano una contentezza intima e la soluzione dei loro
problemi nella droga, in altre religioni, ecc.
Sotto i motti «globalizzazione», «comunità del mondo e delle nazioni», «società
multiculturale» vengono cancellate anche le linee di separazione tra religioni
e ideologie — viene messo in risalto quel che unisce, come corrisponde
all’andazzo del tempo. Lo spirito di riconciliazione è operante dappertutto
— purtroppo non di riconciliazione con Dio e con la Parola di Dio — ma,
staccato da ciò, tra le diverse confessioni e religioni. Allo stesso tempo il
desiderio di verità, sollecitato dalla coscienza, viene soppresso e soddisfatto
con un surrogato religioso o mondano. Ognuno crede ciò che vuole o non vuole.
Nell’anno 1994, le Nazioni Unite nella sede dell’ONU a New York hanno
istituito una «Commissione per la religione» che deve contribuire alla
realizzazione del «Nuovo ordine mondiale». Tra le altre cose si mira a
un’unitaria forma di adorazione per tutti in tutto il mondo. «New Age» («Nuova
Era») è alla moda!
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©1998 by
Freie Volksmission e.V., Krefeld (Germania)
ISBN 3–920824–17–2
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