CREDI SOLO
IL
COSÌ DICE IL SIGNORE
Gli avvenimenti intorno a William Branham (1909–1965) non sono soltanto di straordinario interesse, ma non c’è nulla di paragonabile nel nostro tempo. Non dovremmo chiederci cosa aveva in mente Dio di operare nel Suo piano eterno tramite il ministerio di questo uomo?
Il fratello Branham era palesemente un uomo semplice, però amato e apprezzato da molti. L’unzione dello Spirito di Dio riposava su di lui. Aveva il «COSÌ DICE IL SIGNORE» che Dio confermava continuamente con esattezza divina, come fece anche con i Suoi profeti fin dai tempi antichi. Dio manifestò nel ministerio del fratello Branham la stessa potenza per guarire i malati e per risuscitare i morti che Gesù, il Signore della vita, diede in quel tempo ai Suoi discepoli (Mat. 10:1-8). Migliaia di persone testimoniarono di essere state guarite per mezzo della preghiera da cancro, cecità e malattie di ogni genere.
Però, il ministerio di questo uomo non era assolutamente limitato alla guarigione dei malati, ma egli portò il Messaggio per questa generazione della fine dei tempi — una rivelazione per aiutare la Sposa di Cristo a prepararsi per il Suo ritorno. È vero quando si dice che, fin dai giorni degli apostoli, nessuno ha onorato maggiormente il Signore Gesù con una vita consacrata, con il suo insegnamento e con il suo ministerio come il fratello Branham. Se il Signore stesso conferma in un tale modo un Suo servo, avrebbe egli ancora bisogno di una conferma da parte degli uomini?
Questo opuscolo scritto dal fratello Ewald Frank non vuole confermare il fratello Branham, ma essere di aiuto per coloro che sono alla ricerca della verità, soprattutto per coloro che desiderano vedere in maniera corretta alla luce della Scrittura la vita e il ministerio di questo uomo. L’avversario, che mina incessantemente le intenzioni di Dio, anche in questo caso come sempre, cercherà di seminare fraintendimenti e confusione in mezzo ai figliuoli di Dio. Una simile confusione e tali fraintendimenti debbono essere affrontati. Che questo opuscolo sia di vero aiuto per ogni sincero figliuolo di Dio.
Ho il privilegio di conoscere il fratello Ewald Frank da molti anni. È un predicatore attivo nell’opera del Signore in 25 Paesi (nel 2002 in più di 140 Paesi) dei diversi continenti. Tra tutti gli Europei è probabilmente il più appropriato per scrivere questo opuscolo, perché ha conosciuto molto bene il fratello Branham e, spesso, ha vissuto questo ministerio benedetto da Dio. Allo stesso tempo — geograficamente parlando — era abbastanza lontano dal punto focale in America per potersi formare un giudizio equilibrato e imparziale del ministerio che doveva diventare per molti di così grande importanza. Che questo breve esposto possa essere di grande benedizione per tutti.
Prof. Dr. Leo Long
INTRODUZIONE
Il fratello William Marrion Branham di Jeffersonville, Indiana, USA, è conosciuto nel mondo intero. È stato stimato e amato da molti e frainteso da altri. Soltanto l’Eternità rivelerà quanti milioni di persone sono state benedette per mezzo del ministerio di questo umile uomo di Dio.
Cari lettori, non tutto ciò che Dio fa accade nella nostra chiesa o comunità, nella nostra città o nella nostra nazione! Non possiamo sempre essere presenti quando Dio fa qualcosa, però siamo riconoscenti per i testimoni che possono confermare gli avvenimenti soprannaturali. Non ero laggiù quando Giovanni stette nel fiume Giordano e battezzò il Signore Gesù Cristo, però credo al resoconto dell’avvenimento soprannaturale che ebbe luogo quando il profeta battezzò l’Agnello di Dio e risuonò la Voce di Dio.
Forse non eravate presenti quando, l’11 giugno 1933, il fratello Branham battezzò alcune centinaia di persone nel fiume Ohio; tuttavia, quando stava per battezzare la diciassettesima persona, pregò: «O Signore, come battezzo io in acqua, voglia Tu battezzare con Spirito e fuoco». Nello stesso momento scese la Nuvola soprannaturale, la Luce chiara, sul fratello Branham, visibile per 4000 persone circa. Poi risuonò la Voce: «Come Giovanni Battista è stato inviato per preparare la prima venuta di Cristo, ti è stato dato un Messaggio che preparerà la seconda venuta di Cristo».
Sono consapevole della realtà che molti pretendono aver fatto determinate esperienze. Per questo motivo, le persone sono diventate diffidenti; però, ringraziato sia Dio che, in questa generazione, in mezzo a tutte le cosiddette esperienze artificiose fatte, siamo stati posti di fronte alla realtà divina. Io stesso ho visto 15 persone circa che erano presenti quando ebbe luogo questa potente visitazione da parte di Dio. Ora, se dovesse risultare difficile per voi credere quel che il fratello Branham disse e che i testimoni confermarono, allora credete Dio che ha confermato questo Suo servo nel mondo intero.
Non chiunque può essere un Mosè o Abrahamo, un Giovanni o Paolo, e certamente non chiunque può essere un fratello Branham. Ci vuole un uomo chiamato da Dio affinché possa essere fatto quel che Dio ha determinato per una data epoca. Naturalmente le seguenti parole di Cristo sono eternamente vere: “Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta” (Mat. 10:41). Tutti coloro che credono ad un profeta mandato da Dio, in quel giorno staranno là davanti al trono di Dio, giustificati, e riceveranno il premio con il profeta.
È già molto tardi. Pensiamo alla parole di Gesù in Matteo 25:6: “E sulla mezzanotte si levò un grido: «Ecco, arriva lo sposo, uscitegli incontro!»”. Poco prima il Signore Gesù aveva pronunciato le parole di Matteo 24:45: “Qual è mai il servo fedele e prudente che il padrone ha costituito sui domestici per dare loro il vitto a suo tempo?”. Anche queste parole di Gesù, dobbiamo prenderle a cuore. Un vero servo di Dio è stabilito per distribuire il Cibo a tempo debito nella Casa del Signore. Ci ricorda la profezia del profeta Gioele: “Io vi ristorerò delle annate…”. È evidente che il Signore ha adempiuto la Sua Parola. Le vere dottrine della Parola sono state restaurate.
Ci ricorda pure la profezia riguardante l’invio del profeta Elia e la restaurazione di tutte le cose: “… Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose…” (Atti 3:21). Perché è stato citato questo grande profeta e non un altro? Vi chiedo di leggere accuratamente il capitolo 18 del primo libro dei Re. Nel versetto 21 il profeta dice al popolo: “Fino a quando zoppicherete voi dai due lati? Se l’Eterno è Dio, seguitelo”. Nel versetto 30 il profeta parla a tutto il popolo: “Accostatevi a me!”. Quando dunque tutto il popolo si fu accostato a lui, restaurò l’altare del Signore che era stato demolito. Elia aveva la Parola di Dio per quell’ora. Per incarico del Signore, convocò il popolo, poi prese le dodici pietre secondo le tribù di Israele e riedificò l’altare. Soltanto dopo aver fatto questo, il Signore rispose col fuoco e la pioggia poté cadere.
In questo tempo, molti hanno pregato per la pioggia spirituale, altri presumono che il Signore abbia già risposto col fuoco. Dio ha dovuto prima mandare un profeta che, tramite la rivelazione dello Spirito Santo, ha restaurato nella Chiesa di Cristo la Parola di Dio e le vere dottrine dei dodici apostoli. Così l’altare di Dio è stato nuovamente edificato. Adesso possiamo consacrare la nostra vita al Signore credendo col cuore alla Parola di Dio.
Durante la lettura di questo opuscolo, che ognuno possa avere davanti agli occhi le seguenti parole: “Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come una lampada splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori” (2 Piet. 1:19). Lo considero un grande privilegio condividere con i molti figliuoli di Dio nel mondo intero i preziosi pensieri della Parola di Dio. Con ciò si tratta solo di volgere l’attenzione di molti sulla Parola di Dio. Che ognuno, per la grazia di Dio, possa comprendere di cosa si tratta.
La benedizione del Signore Gesù Cristo sia con voi tutti!
Ewald Frank
CREDI
SOLO
IL
COSÌ DICE IL SIGNORE
Per molte persone, le parole «COSÌ DICE IL SIGNORE» sono nuovamente diventate un concetto. I profeti di Dio, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, hanno sempre potuto dire: «COSÌ DICE IL SIGNORE». Chi ha vissuto il ministerio profetico del fratello Branham è stato testimone che, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo e per rivelazione divina, egli poteva dire: «COSÌ DICE IL SIGNORE».
Viviamo in un tempo in cui si verificano molte cose. Si aspetta con paura quali saranno le prossime notizie. Predicatori ed evangelisti cercano di comprendere e di interpretare tutto in modo giusto. Molti libri sono stati scritti con l’intenzione di trasmettere una migliore comprensione degli avvenimenti mondiali. Però, così vicini al ritorno di Gesù Cristo, abbiamo bisogno non delle interpretazioni date con buone intenzioni, ma del «COSÌ DICE IL SIGNORE» di un vero profeta basato sul fondamento dell’infallibile Parola di Dio.
È vero che ci troviamo nel bel mezzo dell’adempimento di profezie bibliche. Nessuno ha il diritto di interpretare in modo umano quel che è divino. Le cose spirituali possono essere rivelate e comprese solo per mezzo dello Spirito. Come è certo che Dio il Signore pronunciò le profezie per bocca dei Suoi profeti, così è certo che Egli pronuncia il loro significato al tempo dell’adempimento per bocca dei Suoi profeti.
Non c’è assolutamente l’intenzione di difendere né il fratello Branham né il ministerio che Dio gli ha dato. Un uomo, confermato da Dio per 33 anni tramite simili potenti miracoli e segni, non ha bisogno di essere difeso da un uomo. È però risaputo nel mondo intero, almeno tra coloro che hanno vissuto l’operato dello Spirito Santo in questa generazione, che Dio, dopo la Seconda guerra mondiale, ha usato in modo particolare il fratello Branham per incominciare il risveglio — accompagnato da potenti miracoli e segni — che si è poi esteso su tutta la faccia della terra. In verità bisogna dire che nessuno poteva fare quel che è avvenuto se Dio non fosse stato con lui. Prima di considerare più da vicino questo tema, dobbiamo riconoscere che Dio fa ogni cosa secondo il Suo piano di salvezza da Lui fissato e predetto nella Sacra Scrittura.
Tutti gli uomini di Dio che, nel tempo del Nuovo Testamento, furono chiamati a parlare o a scrivere, furono ispirati dallo Spirito Santo. Di continuo si riferivano alla Parola ispirata che Dio aveva pronunciato per bocca dei profeti. Se si tratta di cose riguardanti la storia della salvezza, si riferirono sempre alla Parola profetica. È quel che fecero gli scrittori dei quattro Evangeli e anche gli apostoli. Dobbiamo riconoscere che Dio scelse i Suoi uomini in certi periodi per fare quel che doveva avvenire in una certa epoca. Secondo verità possiamo dire che ogni dottrina neotestamentaria è fondata sul «COSÌ DICE IL SIGNORE» della Parola profetica. Tutti gli uomini di Dio scelti per scrivere o parlare nel Nuovo Testamento furono ispirati nello stesso modo come i profeti tramite lo Spirito Santo. Si riferirono sempre alla Parola di Dio che era già scritta. Ad ogni domanda biblica nel Nuovo Testamento si rispondeva alla luce della Parola profetica e, con ciò, era il «COSÌ DICE IL SIGNORE». Non era una risposta umana, ma una risposta divina secondo la Sua Parola. Così comprendiamo anche quel che Pietro scrive in 2 Pietro 1:21:
“Infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”.
Nello stesso modo, secondo la Sua volontà, uomini di Dio furono condotti dallo Spirito Santo a proclamare la buona novella dell’adempimento delle profezie. In Romani 1:1-2 Paolo pone il fondamento per quel che ha da scrivere e vi edifica sopra:
“Paolo, servo di Cristo Gesù, chiamato a essere apostolo, messo a parte per il Vangelo di Dio, che Egli aveva già promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture…”.
Qui l’apostolo mette in risalto la realtà che, nelle sante Scritture dei profeti, l’Evangelo era già stato promesso.
Colui che legge l’epistola ai Romani o la lettera agli Ebrei constaterà quante volte nell’insegnamento neotestamentario viene usato il «COSÌ DICE IL SIGNORE» della Parola profetica.
In Romani 9:24-26 Paolo difende la conversione dei pagani con la Scrittura e scrive:
“… li ha anche chiamati (parlo di noi) non soltanto di fra i Giudei ma anche di fra i Gentili? Così Egli dice anche in Osea: «Io chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo, e amata quella che non era amata; e avverrà che nel luogo dov’era loro stato detto: ‹Voi non siete mio popolo›, quivi saran chiamati figliuoli dell’Iddio vivente»”.
Esponendo lo stesso tema Paolo scrive in Romani 15:9-11:
“… mentre i Gentili hanno da glorificare Iddio per la sua misericordia, secondo che è scritto: «Per questo ti celebrerò fra i Gentili e salmeggerò al tuo nome». Ed è detto ancora: «Rallegratevi, o Gentili, col suo popolo». E altrove: «Gentili, lodate tutti il Signore, e tutti i popoli lo celebrino».
Riconosciamo chiaramente che l’apostolo Paolo fonda il suo insegnamento sulla Parola di Dio pronunciata dai profeti del Signore. Secondo Atti 15:13-15 questo tema fu trattato tra gli apostoli a Gerusalemme con Paolo e Barnaba.
Su questo argomento leggiamo come segue:
“E quando si furono taciuti, Giacomo prese a dire: «Fratelli, ascoltatemi. Simone ha narrato come Dio ha primieramente visitato i Gentili, per trarre da questi un popolo per il suo nome. E con ciò s’accordano le parole dei profeti, siccome è scritto…»”.
Non solo Paolo, ma anche Giacomo fece riferimento alle parole pronunciate dai profeti. Dobbiamo capire una volta per sempre che una risposta biblica può provenire solo dalla Bibbia. In Romani 15:4 l’apostolo Paolo scrive:
“Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza”.
È molto importante che impariamo a ritornare alla Parola di Dio ispirata e, conformemente ad Essa, a trovare la risposta con il «COSÌ DICE IL SIGNORE». Vediamo che Paolo, Giacomo e tutti questi uomini di Dio non diedero una propria risposta supponendo fosse giusta, ma erano condotti dallo Spirito Santo per dare la risposta in base alla Parola di Dio. In Atti 8:35 leggiamo questo fatto meraviglioso:
“Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della Scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù”.
Anche Stefano era un uomo pieno di fede e di Spirito Santo. Nella sua predicazione in Atti, capitolo 7, spesso egli si riferisce al «COSÌ DICE IL SIGNORE» della Parola profetica. È impossibile separare l’Antico dal Nuovo Testamento, perché nell’Antico Testamento furono date le profezie e, nel Nuovo Testamento, esse trovano il loro adempimento. Tutto ciò che predichiamo e insegniamo deve essere fondato sul «COSÌ DICE IL SIGNORE» dell’intera Parola di Dio. La Parola di Dio non ci è stata data affinché vi aggiungiamo le nostre idee e le nostre interpretazioni, ma perché, tramite la rivelazione della Parola profetica, riconoscessimo il piano di salvezza. A questo scopo Dio ha eletto i Suoi uomini fin dall’inizio del tempo, i quali annunciarono la Sua Parola tramite ispirazione del Signore.
Possiamo vedere che, dai giorni della Riforma, le verità bibliche furono gradualmente rivelate. In ogni tempo tutti coloro che hanno riconosciuto il messaggero mandato da Dio e hanno dato ascolto a quel che disse loro nel Nome del Signore ricevettero la piena benedizione. Tutto ciò che avviene ora, lo dobbiamo vedere e riconoscere alla luce della Parola profetica come lo fecero tutti gli uomini di Dio nel Nuovo Testamento. Leggiamo ad esempio in Matteo 1:22:
“Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi»”.
L’evangelista Matteo era ispirato dallo Spirito Santo e ritornò alla Parola profetica, che era stata data tramite ispirazione. Quando i tre magi arrivarono a Gerusalemme e si informarono dove il Cristo doveva nascere, anch’essi ricevettero una risposta dalla Parola di Dio. In Matteo 2:5 leggiamo:
“In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta: «E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele»”.
In Matteo 26:31 leggiamo:
“Allora Gesù disse loro: «Questa notte voi tutti avrete in me un’occasione di caduta; perché è scritto: ‹Io percoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse›»”.
Vediamo come anche Cristo si riferiva sempre alla Parola di Dio. In Matteo 26:54-56 Gesù dice:
“«Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga? … Ma tutto questo è avvenuto affinché si adempissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli l’abbandonarono e fuggirono”.
Se volessimo fare uno studio su questo tema, saremmo sorpresi nel vedere quante volte gli apostoli fecero riferimento alle parole dei profeti.
In Marco 1:1-2 leggiamo quanto segue:
“Principio dell’evangelo di Gesù Cristo, Figliuolo di Dio. Secondo ch’egli è scritto nel profeta Isaia: «Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero a prepararti la via…». «V’è una voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri…»”.
L’evangelista Marco va subito ai profeti Malachia e Isaia e, tramite la Parola profetica, pone il fondamento per il suo Evangelo. Mette al primo posto il «COSÌ DICE IL SIGNORE» e mostra alle persone l’adempimento di quel che Dio aveva promesso tramite la Parola profetica. Nel versetto 4 Marco si riferisce subito al precursore e scrive:
“Apparve Giovanni il Battista nel deserto predicando un battesimo di ravvedimento per la remissione dei peccati”.
Giovanni era il profeta inviato da Dio con il Messaggio mandato da Dio al popolo di Dio in quel tempo. È di somma importanza che mettiamo la Parola di Dio al primo posto. Dopo che Marco ebbe posto il fondamento tramite la Parola profetica, entra nei dettagli riguardo a Giovanni Battista, descrive il suo compito e cita perfino come era vestito e cosa mangiava. Non si interessa prima di Gesù Cristo, ma del precursore e profeta. Ciò è degno di nota. Il primo precursore di Gesù Cristo venne e se ne andò lasciando una testimonianza meravigliosa.
In questi ultimi giorni si svolge una tragedia: innumerevoli profezie riguardanti il tempo della fine sono già adempiute e si stanno adempiendo. Anche per la seconda venuta di Cristo è stato promesso un precursore come Giovanni. Questa realtà viene confermata in questo opuscolo secondo la Scrittura.
Se la Scrittura parla del precursore della prima venuta del Signore, chi può rinfacciarci di glorificare un uomo se citiamo il profeta che è stato inviato prima della seconda venuta del Signore? L’intero piano di salvezza di Dio è stato predestinato tramite la Sua onniscienza. La stessa cosa vale per ogni Messaggio e ogni messaggero di ogni epoca. Tutte le persone che avrebbero ascoltato e ascolteranno il Messaggio sono state predestinate da Dio prima della fondazione del mondo.
Dimostreremo che abbiamo preso come base il «COSÌ DICE IL SIGNORE». Naturalmente gli scribi, che non credevano che Giovanni fosse il profeta mandato da Dio, si saranno irritati che Marco, nel suo scritto, si sia riferito a lui. Naturalmente avrebbero potuto rinfacciargli di glorificare un uomo, però Marco era ispirato dallo Spirito Santo. Per questo motivo poteva mettere per iscritto nell’assoluta certezza della Parola di Dio rivelata quel che avvenne in quel tempo.
Colui che in questo tempo è ispirato dallo Spirito Santo a parlare o a scrivere non può assolutamente passare accanto a quel che Dio ha promesso per questo tempo e anche adempiuto. Per la grazia di Dio siamo stati riportati al «COSÌ DICE IL SIGNORE». Possiamo riconoscere l’importanza della Parola profetica alla luce splendente della rivelazione di Gesù Cristo.
Adesso veniamo alla domanda: Perché in quel tempo gli scribi non hanno riconosciuto l’adempimento delle profezie? Semplicemente perché avevano dato alla Parola le loro proprie interpretazioni e si aspettavano che Dio facesse tutto così come l’avevano interpretato. La stessa cosa avviene con gli scribi di questa generazione. Anche adesso, solo coloro che hanno riconosciuto il «COSÌ DICE IL SIGNORE» della Parola profetica vedranno l’adempimento della Scrittura. Come è certo che Dio mandò un profeta alla prima venuta del Signore, così è certo che Dio ha avuto un profeta prima della seconda venuta del Signore che, tra tutte le interpretazioni umane, ha portato agli uomini per rivelazione dello Spirito Santo il «COSÌ DICE IL SIGNORE» della Parola di Dio. È più che mai il tempo di abbandonare tutte le interpretazioni umane e di ritornare alla Parola di Dio.
Possiamo dire che tutto ciò che avvenne con Gesù Cristo è avvenuto secondo la Scrittura. La Sua nascita, la Sua vita, il Suo operato, il Suo soffrire e il Suo morire, la Sua risurrezione e la Sua ascensione — tutto avvenne secondo la Parola di Dio. Tutto fu adempiuto come era stato predetto per bocca dei profeti del Signore. Allo stesso modo possiamo vedere che tutto quel che avviene fin dall’inizio della Chiesa neotestamentaria, fino al Suo compimento, deve avvenire secondo la Parola di Dio. Secondo Luca, capitolo 4, dal versetto 16, il Signore Gesù entrò di sabato nella sinagoga. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia ed Egli lesse le gloriose parole del capitolo 61, fino al versetto che si riferiva al Suo ministerio in quel tempo. Poi iniziò il Suo discorso con le parole: “Oggi, s’è adempiuta questa scrittura, e voi l’udite” (Luca 4:21). Come abbiamo visto, gli scrittori e anche il Signore Gesù si riferirono continuamente al fatto che le profezie si adempivano.
Cari lettori, abbiamo capito di cosa si tratta in questo nostro tempo? Abbiamo compreso che il Signore Gesù e tutti gli uomini di Dio nel Nuovo Testamento si sono continuamente riferiti all’Antico Testamento? Indicarono sempre che tutto quel che avveniva era l’adempimento della Scrittura. È proprio la stessa cosa che facciamo in questo tempo per la grazia di Dio. Abbiamo avuto il privilegio di vedere adempiuta la Scrittura e abbiamo il privilegio di scrivere sulle cose che Dio ha fatto nel nostro tempo.
Coloro che non badano al «COSÌ DICE IL SIGNORE» della Parola di Dio passano accanto a Dio e sono accecati dall’orgoglio e, in realtà, non seguono il Signore. Simili persone non edificano sul fondamento infallibile della Parola, non edificano sulla pietra della rivelazione di Gesù Cristo, ma sul proprio fondamento.
O popolo di Dio, ritorna al «COSÌ DICE IL SIGNORE», affinché tu veda l’adempimento della Parola di Dio in questo tempo! Ritorna alla vera fede fondata sulla Parola di Dio. Viviamo in un tempo glorioso, in cui si adempiono davanti agli occhi nostri le meravigliose profezie che sono in relazione con il ritorno di Gesù Cristo. Lodato sia il Signore che ha fatto brillare la gran luce della Sua Parola al cospetto di coloro che sedevano nelle tenebre. Giovanni scrive:
“È scritto nei profeti: «E saranno tutti ammaestrati da Dio»” (Is. 54:13; Giov. 6:45).
Tramite la Parola rivelata possiamo vedere i misteri rimasti nascosti attraverso tutte le epoche. Anche in questo tempo veniamo strappati a tutte le interpretazioni umane e ammaestrati da Dio. Come sono gloriose le parole di Gesù pronunciate durante la festa a Gerusalemme:
“Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Giov. 7:38).
Solo così le benedizioni di Dio possono riposare su di noi. Le parole: “Chi crede in me, come ha detto la Scrittura…” sono molto più importanti di quanto lo riconosciamo. Tutto quel che facciamo, crediamo o insegniamo deve essere secondo la Sacra Scrittura. In 2 Timoteo 3:16-17 leggiamo:
“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona”.
Se vogliamo arrivare all’altezza della statura perfetta di Cristo e, secondo Ebrei 6:1, tendere alla perfezione, dobbiamo leggere l’ispirata Parola di Dio e credere a tutte le promesse scritte in Essa.
È di grande importanza sapere che il Signore Gesù, dopo la Sua risurrezione, ha aperto la mente dei Suoi discepoli per intendere le Scritture (Luca 24:45). In Luca, capitolo 24, leggiamo che Egli camminò con due discepoli sulla via di Emmaus. Discorrevano molto di quel che avvenne in quei giorni, però non avevano chiarezza in merito e non conoscevano il significato. Anche nel nostro tempo molte cose sono accadute e le persone ne parlano molto. Però come stanno le cose riguardo al nostro incontro con Gesù? Egli può aprire la nostra mente e rispondere alle nostre domande in questo tempo? I discepoli dissero a Gesù perfino queste parole: “Tu solo… non sai le cose che sono avvenute in questi giorni?”. Non Lo riconobbero e non compresero che la Scrittura era stata adempiuta. Finché parlarono i discepoli, il Signore non poté aprire loro la comprensione. Ma quando il Signore Gesù cominciò a parlare, poterono vedere chiaro e capire quel che era avvenuto. È impossibile che i veri discepoli parlino sulle cose di Dio e vengano tenuti all’oscuro del fatto che la Scrittura è stata adempiuta. La chiave sta nelle parole di Gesù, in Luca 24:25:
“«O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano”.
Vediamo che Gesù Cristo stesso mette in risalto che tutte le cose dovevano essere adempiute come era stato detto dai profeti. Ciò è molto importante. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno. Se siamo i Suoi veri discepoli, allora ci darà anche oggi chiarezza sul modo in cui si adempirà tutto ciò che Dio ha pronunciato per bocca dei Suoi servi e profeti. Molte profezie si adempiono nel tempo in cui stiamo vivendo. Innanzitutto, queste profezie ci debbono essere mostrate tramite la Sacra Scrittura. Dobbiamo anche capire che non possiamo interpretare a piacere le profezie della Sacra Scrittura. È necessario che un profeta mandato da Dio pronunci i misteri di Dio. Spesso il fratello Branham disse: «Dio è il Suo proprio Interprete adempiendo ciò che ha promesso».
Chi vuol capire l’attuale operato di Dio, prima della seconda venuta del Signore, deve innanzitutto capire l’operato di Dio alla prima venuta del Signore. Nell’Antico Testamento leggiamo sempre che la Parola venne ai profeti. I profeti hanno visto in visione e tramite rivelazioni quel che Dio aveva da dire al Suo popolo. In Amos 3:7 sta scritto il noto versetto:
“Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti”.
Egli non dice che i misteri di Dio sarebbero stati rivelati agli evangelisti o ai predicatori, ma ai servi e profeti di Dio. L’apostolo Paolo mette in risalto questa realtà nel Nuovo Testamento, scrivendo in Efesini 3:5 sul mistero di Cristo:
“Il quale mistero, nelle altre età, non fu dato a conoscere ai figliuoli degli uomini nel modo che ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi apostoli e profeti di Lui”.
Dobbiamo imparare a rispettare l’ordine divino e, ciò facendo, chiedere a Dio di aiutarci a comprendere nel modo giusto il Suo operato. Un vero profeta di Dio non pronuncia i suoi propri pensieri, né annuncia le opinioni di una denominazione, ma parla con l’autorità ricevuta da Dio nel Nome del Signore. A questo punto dobbiamo riferirci ad un passo che troviamo nella Parola di Dio. In 2 Cronache 20:20 leggiamo:
“… e come si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi, disse: «Ascoltatemi, o Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti, e trionferete!»”.
Certamente crediamo che queste parole furono pronunciate sotto l’ispirazione dello Spirito Santo. Non dovremmo passare sopra ad esse con superficialità, ma considerare quel che è stato detto, in particolare nell’ultima parte del versetto: “Credete nell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti, e trionferete!”. In Aggeo 1:12-13 leggiamo:
“… e Giosuè … il sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo, diedero ascolto alla voce dell’Eterno, il loro Dio, e alle parole del profeta Aggeo, perché l’Eterno, il loro Dio, lo aveva mandato, e il popolo ebbe timore della presenza dell’Eterno. Allora Aggeo, il messaggero dell’Eterno, proclamò al popolo il messaggio dell’Eterno, dicendo: «Io sono con voi, dice l’Eterno»”.
Anche questa Scrittura è stata data per ispirazione ed è molto utile per il nostro ammaestramento. Qui leggiamo del messaggero del Signore che portò il messaggio al popolo di Dio. La cosa più importante in questo passo della Scrittura è che il rimanente del popolo ubbidì alla Voce del Signore, il loro Dio, e credette alle parole del profeta Aggeo, perché il Signore l’aveva mandato e il popolo temette il Signore.
Prima dobbiamo capire quel che Dio ha promesso. Se poi afferriamo che Dio ha mandato un profeta, dobbiamo essere disposti a ubbidire alla Parola di Dio. Allora il Signore sarà con noi. Possiamo ricevere il Messaggio proveniente dalla Parola di Dio che un vero profeta di Dio quale Suo messaggero porta nel Nome del Signore. Senza esitazione possiamo dire che il vero rimanente del popolo di Dio in questa generazione ubbidisce alla Voce del Signore, il suo Dio, dando ascolto alle parole del profeta mandato da Dio. Hanno ricevuto il messaggero e il Messaggio. Come già detto, nell’Antico Testamento ci sono profezie concernenti la prima venuta del Signore e, prima che fossero adempiute, Dio mandò un profeta di nome Giovanni; egli preparò la via del Signore e portò ai figli di Dio di quel tempo la Parola di Dio parlata per rivelare la Parola scritta. Tramite la Parola parlata, la Parola scritta è stata rivelata. In verità, chi accettò il messaggio di Giovanni, credette a Dio. Adesso, viviamo nei tempi precedenti la seconda venuta di Cristo e, di nuovo, si adempiono le profezie. Chiunque crede al Messaggio di questa ora — portato dal profeta inviato da Dio — vedrà l’adempimento della Scrittura.
In questo tempo abbiamo bisogno del «COSÌ DICE IL SIGNORE» per avere la certezza assoluta su quel che crediamo e insegniamo. Ci furono molti che predicarono nei giorni di Giovanni, però loro stessi non riconobbero che la Parola di Dio si adempiva davanti agli occhi loro. La stessa cosa può ripetersi in questo tempo: si predica la venuta del Signore, si cantano bei salmi e si celebrano meravigliose funzioni religiose e, tuttavia, si crocifigge di nuovo il Figlio di Dio perché si passa accanto a quel che Dio aveva promesso per questo tempo e ha adempiuto. È impossibile passare accanto all’opera che Dio sta adempiendo senza subirne le conseguenze. Però ogni vero figliuolo di Dio la riconoscerà e accetterà il messaggero e il Messaggio di Dio.
Pietro si alzò a Gerusalemme davanti ai 120 e disse secondo Atti, capitolo 1, dal versetto 16:
“Fratelli, era necessario che si adempisse la profezia della Scrittura pronunziata dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù”.
Per mezzo dell’ispirazione dello Spirito Santo, Pietro vide in quel che Giuda aveva fatto l’adempimento della Scrittura. Si deve leggere l’intero capitolo per constatare quante volte Pietro abbia fatto riferimento a quel che fu profetizzato nell’Antico Testamento. Questa è la caratteristica di un servo mandato da Dio. Non darà alle persone spiegazioni razionali, ma le ricondurrà al «COSÌ DICE IL SIGNORE».
In Atti, capitolo 2, si parla dell’effusione dello Spirito Santo. Nel versetto 14 è nuovamente l’apostolo Pietro che, levatosi in piedi con gli undici, alza la voce e dice loro:
“«Uomini giudei, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, siavi noto questo, e prestate orecchio alle mie parole. Perché costoro non sono ebbri, come voi supponete, poiché non è che la terza ora del giorno: ma questo è quel che fu detto per mezzo del profeta Gioele: ‹E avverrà negli ultimi giorni›, dice Iddio, ‹che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni›»”.
Vediamo dunque che Pietro, sotto la guida dello Spirito Santo, sapeva esattamente quali profezie della Scrittura si stavano adempiendo in quel tempo. In Atti 3:18 egli dice:
“Ma ciò che Dio aveva preannunziato per bocca di tutti i profeti… egli lo ha adempiuto in questa maniera”.
Questa è una dichiarazione meravigliosa! Riferendosi a Cristo, egli dice nel versetto 21:
“… Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall’antichità per bocca dei suoi santi profeti”.
Con questa dichiarazione profetica siamo arrivati al nostro tema vero e proprio. Cristo aspetta in cielo finché tutte le cose siano restaurate e rimesse al loro posto, finché l’ordine divino sia di nuovo instaurato nella Chiesa di Cristo, come Dio l’ha annunciato per bocca dei Suoi santi profeti. Questa promessa concorda con quel che il Signore disse in Matteo 17:11:
“Egli rispose: «Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa»”.
Gesù stesso diede questa risposta dopo che il ministerio di Giovanni Battista era già passato.
I discepoli posero al loro Maestro la seguente domanda: “Perché dunque dicono gli scribi che prima deve venir Elia?”. Egli rispose loro che Elia deve venire per ristabilire ogni cosa. Poi Egli disse in riferimento a Giovanni: “Elia è già venuto, e non l’hanno riconosciuto”. Gesù fece questa dichiarazione perché la prima parte della profezia riguardante l’invio del profeta Elia era adempiuta: “… andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli…” (Luca 1:17). Qui c’è un mistero come in Luca 4:19, dove il Signore Gesù legge dell’anno accettevole del Signore, ma lascia da parte senza citarlo quel che sta scritto riguardo all’anno di vendetta. Vediamo che è stata data la promessa di Dio di mandare un profeta prima della prima venuta del Signore e di inviare un profeta anche prima della seconda venuta del Signore. La seconda venuta del Signore deve aver luogo prima che irrompa il grande e terribile giorno del Signore. La promessa di mandare il profeta Elia prima del grande e terribile giorno del Signore, la troviamo in Malachia 4:5:
“Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del Signore, giorno grande e terribile”.
È evidente che gli scribi aspettavano un uomo che doveva fare grandi miracoli e segni come Elia. Giovanni era un profeta–Parola, però tramite il suo ministerio non avvennero miracoli e segni. Non era il profeta Elia che doveva venire prima del grande e terribile giorno del Signore. In quel tempo il giorno del Signore non era vicino, al contrario, era l’inizio del giorno della grazia e della salvezza. Era semplicemente il profeta che apparve con lo spirito e con la potenza di Elia. Così disse l’angelo del Signore a Zaccaria:
“Ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d’Elia, per volgere i cuori dei padri ai figliuoli e i ribelli alla saviezza dei giusti, affin di preparare al Signore un popolo ben disposto” (Luca 1:17).
È assolutamente necessario leggere esattamente ogni parola di Dio. Non sta scritto qui che è l’Elia, bensì che “andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d’Elia”. Nel primo capitolo del Vangelo di Giovanni, dal versetto 19, Giovanni dà la sua testimonianza e dichiara:
“«Io non sono il Cristo». Essi gli domandarono: «Chi sei dunque? Sei Elia?». Egli rispose: «Non lo sono».”
Chi non vuole presentare Giovanni come bugiardo deve credere quel che disse. Nel versetto 23 risponde con il passo della Scrittura dove c’era la profezia che lo riguardava:
“«Io sono la voce di uno che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come ha detto il profeta Isaia»”.
La testimonianza di Giovanni Battista concorda esattamente con quel che l’angelo disse a Zaccaria e con la testimonianza di Gesù. In Matteo 11:10 sta scritto riguardo a Giovanni:
“Egli è colui del quale è scritto: «Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo cospetto, che preparerà la via dinanzi a te»”.
È il noto testo di Malachia 3:1. Gesù Cristo stesso lo disse, quindi faremmo bene a crederlo. Così è stato confermato tramite tre testimoni della Bibbia che Giovanni era il profeta che camminò sulla terra con lo spirito e con la potenza di Elia, ma non poteva essere l’Elia che doveva venire prima del grande e terribile giorno del Signore.
Quando venne Giovanni, incominciò il giorno della grazia e della salvezza. Sono ormai passati quasi 2000 anni e il grande e terribile giorno del Signore non è ancora giunto. Però, secondo la Parola di Dio, come lo leggiamo negli ultimi due versetti nel libro del profeta Malachia, doveva venire il profeta Elia, prima del grande e terribile giorno del Signore, per ricondurre il cuore dei figli ai padri, affinché il Signore non debba colpire la terra di sterminio.
Ora ecco alcuni passi biblici che descrivono il giorno del Signore. Innanzitutto 2 Tessalonicesi 2:2:
“Vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente”.
Sicuramente ci furono in quel tempo delle persone che scambiarono il precursore della prima venuta con il precursore della seconda venuta di Cristo, come avviene anche adesso; per questo motivo Paolo scrive che nessuno deve lasciarsi turbare quasi che il giorno del Signore fosse imminente. Paolo era un apostolo e profeta. Continua e scrive che prima deve venire la grande apostasia che, nel frattempo, è venuta, e deve essere manifestato l’uomo del peccato e dell’empietà. In sostanza Paolo vuole dire che il giorno del Signore può venire solo dopo che abbiano avuto luogo le cose concernenti il tempo della fine di cui egli ha scritto in 2 Tessalonicesi, capitolo 2, e in altri passi.
Sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento si parla del giorno del Signore. Ad esempio in Isaia 13:6 e 9:
“Urlate, poiché il giorno dell’Eterno è vicino; esso viene come una devastazione dell’Onnipotente. … Ecco il giorno dell’Eterno giunge: giorno crudele, d’indignazione e d’ira ardente, che farà della terra un deserto, e ne distruggerà i peccatori”.
Nel libro del profeta Sofonia 1:14-15 leggiamo:
“Il gran giorno dell’Eterno è vicino; è vicino, e viene in gran fretta; s’ode venire il giorno dell’Eterno e il più valoroso grida amaramente. Quel giorno è un giorno d’ira, un giorno di distretta e d’angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità…”.
In Gioele 2:31 sta scritto:
“Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue prima che venga il grande e terribile giorno dell’Eterno”.
Ciò concorda con quel che sta scritto nel sesto Suggello. Ognuno può leggere Apocalisse, capitolo 6, dal versetto 12, per sapere cosa contiene il sesto Suggello. Il giorno della grazia e della salvezza volge alla sua fine e il rapimento della Chiesa–Sposa tratta dai Gentili sta per aver luogo. Allora incomincerà il giorno di ira e di vendetta. Pietro scrive in 2 Pietro 3:10:
“Ma il giorno del Signore verrà come un ladro; in esso i cieli passeranno stridendo, e gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le opere che sono in essa saranno arse”.
Paolo scrive in 1 Tessalonicesi 5:2:
“Perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte”. Nel versetto 4 scrive ancora:
“Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, sì che quel giorno abbia a cogliervi a guisa di ladro”.
Oggi questa parola profetica è adempiuta. Paolo scrive che non possiamo essere sorpresi perché non viviamo nelle tenebre. Il profeta Zaccaria profetizzò nel capitolo 4, versetto 7:
“Ma verso sera ci sarà luce”.
Chi vive in questo tempo nella luce della Parola di Dio rivelata non è più nelle tenebre. In questa generazione, i Suoi eletti hanno riconosciuto che Dio ha mandato il Suo servitore e profeta prima del grande e terribile giorno del Signore.
Ora una domanda a tutti i predicatori del nostro tempo. Nelle nostre predicazioni, spesso abbiamo accusato coloro che allora non riconobbero il tempo della visitazione divina e l’adempimento delle profezie. Non potrebbe essere che anche noi ci troviamo nella stessa situazione e passiamo accanto a quel che Dio fa nel nostro tempo? Non potrebbe essere che, siccome seguiamo i nostri propri programmi, non ci accorgiamo di quel che Dio fa adesso e non riconosciamo il piano di Dio per questo tempo secondo la Parola profetica? È assolutamente necessario prendere la Parola di Dio permanente e infallibile, affinché la via sulla quale camminiamo ci venga illuminata! Leggiamo le meravigliose parole del nostro Signore in Giovanni 8:12:
“Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita»”.
Gesù Cristo è la Parola. Seguire Lui significa seguire la Parola rivelata per questo tempo. Molti dicono: «La Parola di Dio è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero», però continuano a camminare nelle tenebre. La Parola di Dio diventa una lampada splendente quando ci viene rivelata nel Suo significato divino per mezzo dello Spirito Santo. Come disse il fratello Branham, le persone ringraziano Dio per quel che Egli ha fatto e per quel che farà ancora e passano accanto a quel che Egli fa attualmente.
Siamo davanti alla domanda: Vogliamo continuare a credere e predicare le nostre interpretazioni personali, o vogliamo accettare la Parola rivelata per questo tempo tramite il ministerio profetico del fratello Branham? La maggior parte delle persone è ignorante riguardo a quel che Dio ha promesso per questa ultima generazione. Una volta per sempre dobbiamo imparare che Dio aveva i Suoi servi e profeti fin dall’inizio del tempo ai quali poteva rivelare ciò che doveva avvenire. In modo particolare Dio aveva sempre un profeta con cui poteva parlare quando sulla terra doveva accadere qualcosa di straordinario. Dobbiamo anche capire che il ministerio profetico non può essere eseguito da un qualsiasi predicatore o evangelista. È necessario un profeta che riveli alle persone la Parola profetica. Come è certo che Dio usò i profeti come strumento per parlare e per dare le promesse, così è certo che usava nuovamente i profeti quando giungeva l’adempimento delle profezie. Sia ringraziato Dio che veglia sulla Sua Parola per adempierLa.
Gesù Cristo disse in Luca, capitolo 17, che nei giorni in cui si manifesterà il Figliuolo dell’uomo sarà come ai giorni di Noè e ai giorni di Sodoma e Gomorra. È di grande importanza che ci rammentiamo di quel tempo e riconosciamo quel che Dio fece allora per sapere quel che Egli fa adesso. La maggior parte delle persone vede solo le cose che fecero gli increduli in quel tempo, per noi però si tratta di scoprire quel che Dio fece in mezzo ai Suoi prima che irrompesse il giudizio sugli empi. È una realtà che Dio aveva un profeta prima che irrompesse il giudizio del diluvio sugli uomini. Egli rivelò al Suo profeta il segreto della Sua volontà. Tutti coloro che credettero a Lui scamparono e furono al sicuro.
In quel tempo esisteva la linea benedetta da Dio, cioè i discendenti di Seth e, inoltre, i discendenti di Caino. Quando tutti costoro si miscelarono, Dio decise la fine di ogni carne perché, secondo la carne, Cristo doveva nascere dalla linea pura di Seth.
Viviamo in un tempo in cui tutto si miscela e si ritrova nel Consiglio Mondiale delle Chiese, ma proprio in questo tempo Dio ha avuto un profeta a cui poteva affidare il Messaggio per questa generazione, tramite il quale il popolo di Dio doveva essere chiamato fuori e separato per credere alla Verità e non alla menzogna. Possiamo immaginare che la gente e perfino i figli di Dio abbiano deriso Noè e abbiano scosso la testa parlando di Noè, il profeta di Dio, però venne il tempo in cui Dio confermò quel che egli aveva detto nel Suo Nome. Così sarà in questa generazione. Come è certo che in quel tempo Dio ebbe un profeta, così è certo che anche negli ultimi tempi Egli avrebbe avuto un profeta, infatti Gesù Cristo stesso disse:
“Lo stesso avverrà nel giorno che il Figliuol dell’uomo sarà manifestato” (Luca 17:30).
In quel tempo le persone avranno pensato che Noè non poteva essere l’unico ad aver ricevuto la rivelazione della Parola e della volontà di Dio per quel tempo. È tuttavia un fatto ineluttabile che era così, perché Dio stesso l’ha confermato.
Amici, la Sacra Scrittura non può essere annullata. Come è certo che Gesù Cristo, il Figliuolo di Dio, disse che: “… lo stesso avverrà nel giorno che il Figliuol dell’uomo sarà manifestato”, così possiamo dire secondo verità che questa profezia è stata adempiuta.
Vi prego di ricordare quel che avvenne prima che il fuoco cadesse dal cielo e bruciasse quelle città. Secondo Genesi, capitolo 18, il Signore visitò con due angeli il Suo profeta Abrahamo. In Genesi 19:1 leggiamo che i due angeli scesero a Sodoma. Il Signore però rimase da Abrahamo e parlò con lui, come leggiamo in Genesi 18:17:
“Celerò io ad Abrahamo quello che sto per fare?”.
Abrahamo era il profeta di Dio in quel tempo. A lui il Signore rivelò il mistero della Sua volontà. Leggete accuratamente Genesi 18:9-15. Il Signore conferma la promessa data ad Abrahamo. Sara era nella tenda, udì quella conversazione e rise dentro di sé. Poi il Signore rivelò ad Abrahamo che Sara aveva riso e rivelò pure quel che aveva pensato nel suo cuore (Gen. 18:13). Quest’ultimo fatto era il più importante che avvenne prima che irrompesse il giudizio di Dio in quel tempo.
Se non comprendiamo quel che avvenne in quei giorni, certamente non comprenderemo quel che avviene oggi. Siamo capaci di riconoscere che è stato manifestato lo stesso ministerio che il Signore esercitò sulla terra come nel tempo di Abrahamo? Proprio come in quel tempo il Signore si fece riconoscere da Abrahamo, così Egli si fece riconoscere dalla progenie di Abrahamo quando camminava sulla terra. Allo stesso modo come Abrahamo credette a Dio, così anche la semenza di Abrahamo credette al Signore.
Nel primo capitolo dell’Evangelo di Giovanni, dal versetto 40 al versetto 42, ci viene riferito che Andrea condusse suo fratello a Cristo. Il Signore lo guardò e disse:
“Tu sei Simone, figliuol di Giona”.
Nello stesso capitolo, nei versetti seguenti, Filippo condusse Natanaele a Cristo. Gesù lo guardò e disse:
“Ecco un vero israelita in cui non c’è frode”.
Natanaele era così sconvolto che, stupefatto, chiese: “Da che mi conosci?” (Giov. 1:48). Poi venne la risposta del Maestro: “Prima che Filippo ti chiamasse, quand’eri sotto il fico, io t’ho veduto”. Ciò gli bastò. Esclamò: “Maestro, tu sei il Figliuol di Dio, tu sei il Re d’Israele”.
In Giovanni, capitolo 4, troviamo la storia della Samaritana. Il Signore Gesù le rivelò la sua vita. Ella disse: “Signore, io vedo che tu sei un profeta”, poi disse: “Io so che il Messia (ch’è chiamato Cristo) ha da venire; quando sarà venuto, ci annunzierà ogni cosa”. Gesù rispose: “Sono io, io che ti parlo”. Ciò bastò alla donna, era convinta, corse in città e disse: “Venite a vedere un uomo che m’ha detto tutto quello che ho fatto; non sarebb’egli il Cristo?”.
Chi vuol capire bene il ministerio del fratello Branham deve prima aver capito il ministerio del Signore. Nessuno che abbia vissuto le riunioni del fratello Branham può negare che lo stesso Signore si è manifestato nella medesima maniera tramite la potenza dello Spirito Santo. Centinaia di predicazioni registrate lo confermano e sono una testimonianza viva. Anche in questo tempo la vera semenza divina ha riconosciuto il Signore della gloria e si è rallegrata di quel che Dio ha operato. La semenza del serpente ha fatto passare l’operato di Dio come dal diavolo. Come fu allora, così è anche adesso. Però ogni uomo a cui il Signore si rivelò in maniera soprannaturale Lo riconobbe rimanendo per sempre convinto che era da Dio. Colui che legge i quattro Evangeli constaterà che il Signore Gesù Cristo poteva dire alle persone cosa pensavano e cosa avevano fatto.
In Giovanni 2:24-25 leggiamo:
“Ma Gesù non si fidava di loro, perché conosceva tutti e perché non aveva bisogno della testimonianza di nessuno sull’uomo, poiché egli stesso conosceva quello che era nell’uomo”.
In Matteo 21:2-5 leggiamo:
“Andate nella borgata che è dirimpetto a voi; e subito troverete un’asina legata, e un puledro con essa; scioglieteli e menatemeli. E se alcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà. Or questo avvenne affinché si adempisse la parola del profeta: «Dite alla figliuola di Sion: Ecco il tuo re viene a te, mansueto, e montato sopra un’asina, e un asinello, puledro d’asina»”.
Naturalmente i discepoli trovarono tutto come il Signore aveva detto loro. Il Signore Gesù Cristo sapeva quel che qualcuno pensava nel suo cuore ed Egli poteva predire dei fatti e degli avvenimenti che si adempivano con esattezza. La vera semenza di Dio non si scandalizzò del ministerio soprannaturale del Signore, ma era convinta che si trattava dell’opera di Dio e fu benedetta. Possiamo vedere il tipo di ministerio che Gesù eseguì sulla terra come Figliuolo dell’uomo facendo l’opera di un profeta. Era il ministerio soprannaturale del discernimento tramite cui gli spiriti furono divisi. In presenza di un tale ministerio era impossibile rimanere neutrali. La semenza di Dio dichiarò che era da Dio, la semenza del serpente invece disse che era dal diavolo. Se solo potessimo aprire la cortina del tempo e ci fosse dato di vedere dov’è la vera semenza di Abrahamo che ha creduto con tutto il cuore e dove si trovano coloro che hanno peccato contro l’operato del Signore! Come è certo che Abrahamo credette a Dio, così è certo che in quel tempo la semenza di Abrahamo credette al Signore e così pure in questo nostro tempo.
L’opera di Dio in questa generazione non è avvenuta in qualche angolo o in un luogo segreto, ma davanti a decine di migliaia di persone che, nel mondo intero, sono diventate testimoni di quel che Dio ha fatto nel nostro tempo. Il ministerio profetico del fratello Branham con il dono di discernimento era il ministerio soprannaturale del Signore Gesù Cristo. Egli si è manifestato a questa generazione in questo tempo nella stessa maniera. Spesso furono rivelati segreti a coloro che cercavano consiglio presso il Signore e anche i pensieri di coloro che erano scettici di fronte al ministerio profetico. Chiunque conosce la Parola di Dio e ha capito il ministerio di Gesù Cristo, non può fare altro che riconoscere che lo stesso ministerio è stato reso manifesto in questa generazione. Possiamo solo dire che la Scrittura è stata adempiuta davanti agli occhi nostri.
Prima della prima venuta del Signore le persone aspettarono per quasi 4000 anni l’adempimento delle promesse. Però, entro una generazione furono tutte adempiute. Adesso aspettiamo da quasi 2000 anni il ritorno di Gesù Cristo. Tutti i figliuoli di Dio nel loro tempo hanno contato sul ritorno del Signore Gesù. Noi, però, abbiamo la grazia di vivere nella generazione in cui si adempiono tutte le profezie della Scrittura riguardanti il ritorno di Gesù Cristo. Gesù disse in Matteo, capitolo 24, nella parabola del fico che simboleggia Israele:
“Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute” (Mat. 24:34)
La stessa generazione che visse il ritorno del popolo d’Israele in patria e la sua nascita quale Stato vivrà l’adempimento di tutte le profezie in relazione con la seconda venuta di Gesù Cristo.
Due sono le cose parallele in questa ultima generazione cristiana, esattamente come nella prima. In quel tempo esisteva il culto dell’Antico Testamento degli Ebrei accanto alla Chiesa del Nuovo Testamento. Poi il Tempio fu distrutto e il popolo d’Israele venne disperso. Adesso avviene proprio il contrario. In questo tempo il popolo d’Israele viene radunato e i Giudei intendono riedificare il Tempio. Per quanto ci concerne, però, si tratta in modo particolare di quel che il Signore fa in mezzo ai Suoi eletti d’infra le nazioni. La situazione attuale del popolo d’Israele ci mostra che molte profezie hanno già trovato il loro adempimento e quelle ancora inadempiute si adempiranno entro la fine di questa generazione.
Come è certo che gli Ebrei ritornano da tutte le nazioni nella Terra Promessa, così è certo che anche tutti i veri figliuoli di Dio escono da tutte le denominazioni e si appoggiano sulle promesse di Dio per questo tempo. In ogni epoca il Signore rivelò la Sua volontà tramite la Sua Parola che veniva ai Suoi profeti. Adesso viviamo la fine del tempo della fine e dobbiamo venire a conoscenza di quel che Dio ha promesso per questo tempo. Il Signore disse al profeta Daniele:
“E tu, Daniele, tieni nascoste queste parole, e sigilla il libro sino al tempo della fine; molti lo studieranno con cura, e la conoscenza aumenterà” (Dan. 12:4).
Nel versetto 9 del stesso capitolo sta scritto:
“Ed egli rispose: «Va’, Daniele; poiché queste parole son nascoste e sigillate sino al tempo della fine»”.
Molti hanno chiesto perché questi misteri di Dio non sono stati rivelati già prima, però come abbiamo appena letto, erano destinati per il tempo della fine.
In Apocalisse 10:7 leggiamo:
“Ma che nei giorni della voce del settimo angelo, quand’egli sonerebbe, si compirebbe il mistero di Dio, secondo ch’Egli ha annunziato ai suoi servitori, i profeti”.
La parola di Apocalisse 10:5 ci ricorda quella di Daniele 12:5. Va notato che l’angelo Gabriele venne da Daniele, come lo leggiamo nel capitolo 8 dal versetto 15. Nel versetto 17 sta scritto:
“Ed esso venne presso al luogo dove io stavo; alla sua venuta io fui spaventato, e caddi sulla mia faccia; ma egli mi disse: «Intendi bene, o figliuol d’uomo! perché questa visione concerne il tempo della fine»”.
Nello stesso modo un angelo venne da Giovanni sull’isola di Patmo. Non ci dovrebbe sorprendere quando ci viene riferito che un angelo venne dal profeta di questa epoca. Come abbiamo già citato, tutto ciò che Dio fa è di grande importanza.
In Daniele 8:19 leggiamo:
“E disse: «Ecco, io ti farò conoscere quello che avverrà nell’ultimo tempo dell’indignazione; poiché si tratta del tempo fissato per la fine»”.
Vediamo dunque che si parla del tempo della fine nella Parola profetica e che Dio ha destinato e dato delle rivelazioni per il tempo della fine. A Giovanni furono mostrate delle cose che si riferiscono pure al tempo della fine. In Apocalisse 1:1 sta scritto:
“La rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli ha data per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve; ed egli l’ha fatta conoscere mandandola per mezzo del suo angelo al suo servitore Giovanni…”.
Parole quasi simili stanno scritte in Apocalisse 22:6. Secondo la testimonianza del fratello Branham, un angelo del Signore è venuto da lui il 7 maggio 1946, mandato dalla presenza di Dio, per comunicargli quel che Dio aveva da dire. Colui che può credere che un angelo venne da Daniele e da Giovanni, non farà affatto fatica a credere che un angelo venne dal fratello Branham. D’altronde, sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento, si parla più volte di un angelo mandato alle persone per portar loro un messaggio da parte di Dio. Siamo pienamente convinti davanti a Dio che ci troviamo adesso alla fine del tempo della fine e che il ritorno di Cristo è imminente; però, prima che la Sposa possa essere rapita, deve essere chiamata fuori da ogni babilonia religiosa, cioè da ogni confusione religiosa, e, tramite la Parola della Verità, deve essere separata e preparata per poter incontrare lo Sposo. Come è certo che lo Sposo è la Parola, così la Sposa deve essere una parte della Parola. In Daniele 12:10 leggiamo:
“Molti saranno purificati, imbiancati, affinati; ma gli empi agiranno empiamente, e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi”.
Siamo convinti che adesso dobbiamo dare ascolto alla Parola che Dio ha destinato per noi. È giunto il tempo di non predicare al popolo di Dio il punto di vista di una organizzazione, ma la Parola rivelata da Dio quale Cibo fresco. Dopo aver ricevuto il «COSÌ DICE IL SIGNORE», non abbiamo più bisogno di interpretazioni umane della Sacra Scrittura. Nel caso in cui qualcuno non sappia quel che Dio ha promesso, è possibile che la Scrittura venga di nuovo adempiuta senza che ce ne accorgiamo.
Nei giorni della prima venuta del Signore, gli uomini avevano la Parola scritta, aspettavano il Messia, ma non avevano la rivelazione dello Spirito Santo per vedere l’adempimento delle promesse. Per coloro che in quel tempo non stavano sotto l’influenza dello Spirito Santo, sembrava che tutto fosse in ordine.
Il punto centrale di ogni predicazione era il Messia che doveva venire. Ma quando Egli venne dai Suoi, non Lo ricevettero. Ovunque oggi i figliuoli di Dio aspettano il ritorno di Gesù Cristo. I predicatori ne parlano. Però essi sono il più grande ostacolo sia per loro stessi sia per il popolo di Dio, perché non riconoscono il significato e l’adempimento della Parola profetica.
Solo per mezzo del ministerio di un profeta può essere rivelato il significato della Parola profetica. Solo in seguito, un dottore stabilito da Dio può insegnare alla Chiesa quel che Dio ha rivelato affinché i Suoi figliuoli siano fondati sulla Parola di Dio. Giovanni era un uomo mandato da Dio, con il messaggio di Dio per quel tempo. Leggiamo in Giovanni 1:7:
“Egli venne come testimone per render testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui”.
È una dichiarazione particolare: “… affinché tutti credessero per mezzo di lui”. Non era stato eletto un gruppo per preparare la via al Signore, ma solo questo unico uomo era stato mandato per la preparazione della via del Signore. Dio non affidò i Suoi misteri agli scribi e ai farisei, ma a questo unico uomo, Giovanni, che era stato predestinato a questo scopo. Vediamo dunque che non era sufficiente avere la Parola scritta. Un uomo di Dio dovette comparire con la Parola parlata per rivelare la Parola scritta e mostrarLa nel Suo adempimento.
La stessa cosa avviene in questa generazione. Però era necessario un profeta predestinato da Dio per portare la Parola parlata e predicare i misteri destinati ad essere conosciuti da noi. Beati gli occhi che vedono, beati gli orecchi che odono e beati i cuori che lo credono. Per la grazia e la potenza di Dio questo profeta ha chiamato le cose all’esistenza. Il passo di Giovanni 14:12: “In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre” è stato pienamente confermato tramite il suo ministerio. Non c’è assolutamente bisogno di esagerare, al contrario, quasi non si osa trasmettere certe cose che sono avvenute nel ministerio dato da Dio di questo umile uomo di Dio.
Bisogna dire che il Messaggio del tempo della fine concorda al cento per cento con la Bibbia, però chi mette accanto alla Bibbia ciò che il fratello Branham disse, mancherà il traguardo. Tutti coloro che sono stati partecipi della grazia di Dio e che hanno accettato ciò che il fratello Branham insegnava basandosi sulla Bibbia troveranno l’equilibrio divino nella Sacra Scrittura.
Il Messaggio del tempo della fine non è altro che la Parola destinata da Dio per questo tempo, rivelata nel Suo significato divino, non è un supplemento alla Bibbia, no, è la Sacra Scrittura rivelata mediante lo Spirito Santo. Il popolo di Dio è stato riportato alla pura Parola di Dio e alle vere dottrine della Sacra Scrittura.
Però non basta credere tutto ciò solo intellettualmente, ma deve essere per ognuno di noi una rivelazione vivente tramite lo Spirito Santo. Chi ce l’ha solo come conoscenza intellettuale arrecherà gravi danni. Colui al quale ciò è stato rivelato profondamente nel cuore potrà essere di benedizione anche per altri.
In Atti 20:25 l’apostolo Paolo scrive:
“E ora, ecco, io so che voi tutti fra i quali sono passato predicando il Regno, non vedrete più la mia faccia. Perciò io dichiaro quest’oggi di essere puro del sangue di tutti; perché non mi sono tirato indietro dall’annunziarvi tutto il consiglio di Dio. Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue”.
Paolo era un dottore, un apostolo e un profeta. Testimoniava di aver annunziato tutto il consiglio di Dio. Il ministerio di un profeta nel Nuovo Testamento è paragonabile al ministerio del profeta nell’Antico Testamento, perché Dio è per sempre lo stesso.
Tuttavia è vero che la Bibbia non parla solo di questo unico profeta che doveva venire prima del grande e terribile giorno del Signore, ma anche di molti falsi profeti che si sarebbero presentati. Se leggiamo accuratamente l’Antico Testamento, possiamo constatare che dovunque apparisse un vero profeta con il «COSÌ DICE IL SIGNORE», c’era sempre un gruppo di falsi profeti che resisteva al vero profeta di Dio. Così fu nel tempo di Geremia. Possiamo leggere in merito nei capitoli 23 e 26. Così fu anche nel tempo di Michea che apparve quale vero profeta: 400 falsi profeti gli resistettero (1 Re, cap. 22). Quando Dio fece uscire il popolo d’Israele fuori dall’Egitto, aveva un vero profeta di nome Mosè. E di nuovo si radunò un considerevole numero attorno a Dathan e Kore contro di lui. Vediamo che i veri profeti di Dio apparvero quasi sempre solo singolarmente, però i falsi profeti quasi sempre in grande numero. In 2 Timoteo, capitolo 3, dal versetto 1, leggiamo quel che avverrà negli ultimi tempi. Nel versetto 8, l’apostolo Paolo scrive:
“E come Jannè e Iambrè contrastarono a Mosè, così anche costoro contrastano alla verità: uomini corrotti di mente, riprovati quanto alla fede”.
Anche questa profezia si è adempiuta nel nostro tempo. Perché l’apostolo Paolo fu ispirato dallo Spirito Santo a scrivere di Mosè e degli operatori di miracoli in relazione con gli ultimi giorni? Certamente ci deve essere un parallelo tra quello e il nostro tempo. Noi tutti sappiamo che Mosè era il profeta di Dio al quale il Signore apparve nella Colonna di fuoco. Con la certezza assoluta e definitiva davanti a Dio dobbiamo testimoniare che lo stesso Signore parlò al fratello Branham dalla stessa Colonna di fuoco. L’angelo del Signore parlò al fratello Branham e disse: «Come al profeta Mosè furono dati due segni, così ti saranno dati due segni» (v. Es., cap. 4). Il «COSÌ DICE IL SIGNORE» della Parola di Dio è adempiuto anche a questo riguardo tramite coloro che operano volentieri miracoli e segni, ma che non accettano la Verità, come fecero Jannè e Iambrè. In questo contesto si è anche adempiuto quel che Gesù Cristo disse in Matteo 7:21:
“Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.
Non siamo salvati per quel che abbiamo fatto. Dobbiamo fare la volontà di Dio per poter entrare nella gloria. Difatti, in Ebrei 10:35-37 leggiamo:
“Non gettate dunque via la vostra franchezza la quale ha una grande ricompensa! Poiché voi avete bisogno di costanza, affinché, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate quel che v’è promesso. Perché: «Ancora un brevissimo tempo, e colui che ha da venire verrà e non tarderà»”.
Secondo Luca 7:29-30, tutti coloro che credettero al messaggio di Giovanni si fecero battezzare e furono giustificati al cospetto di Dio. Sappiamo che tramite il ministerio del fratello Branham, venne predicato il battesimo biblico nel Nome del Signore Gesù Cristo. Riguardo a ciò possiamo porre la medesima domanda che Gesù stesso pose agli scribi del Suo tempo:
“Il battesimo di Giovanni era dal cielo o dagli uomini?” (Luca 20:4).
Anche noi poniamo la domanda: Il battesimo nel Nome del Signore Gesù Cristo è da Dio o dagli uomini? In quel tempo le persone seppero che Giovanni era un profeta. Nello stesso modo, adesso, le persone sanno che il fratello Branham era un profeta. Adesso è il tempo in cui ognuno può parlare. Perché tacere? Testimoniamo davanti a Dio che il battesimo nel Nome del Signore Gesù Cristo è secondo il «COSÌ DICE IL SIGNORE» della Parola di Dio. Vi chiedo di non continuare ad interpretare queste basilari dottrine bibliche secondo la vostra intelligenza, ma dite semplicemente quel che è stato detto sotto l’ispirazione dello Spirito Santo.
In Atti 2:38 Pietro parlò ai Giudei e disse loro: “Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo…”.
In Atti 8:16 Filippo parlò ai Samaritani e furono battezzati nel Nome del Signore Gesù. Così sta scritto: “… erano stati soltanto battezzati nel nome del Signor Gesù”.
In Atti 9:5 Paolo parlò in Efeso e: “Udito questo, furon battezzati nel nome del Signor Gesù”. Abbiamo qui tre testimoni. Come è possibile che gli uomini seguano una tradizione e ignorino la vera dottrina della Bibbia?
Fratelli, quando una qualunque dottrina viene messa in forse, allora dobbiamo investigare la Parola di Dio dalla Genesi all’Apocalisse per trovare la nostra risposta. Se solo potessimo abbandonare le nostre dottrine tradizionali e riconoscere che un profeta confermato, tramite rivelazione divina, ha insegnato la Parola di Dio in piena armonia con gli apostoli! In questo modo molte cose potrebbero andare diversamente.
Può qualcuno arrogarsi il diritto di lanciare una sfida senza stare lui stesso sul fondamento biblico? Chi oserà arrogarsi il diritto di insegnare in modo giusto e accusare il fratello Branham di false dottrine? Cosa abbiamo da presentare come conferma e legittimazione divine?
Dio non ha mandato un profeta affinché passiamo così sbadatamente accanto a quel che egli disse, ma affinché la nostra attenzione fosse di nuovo indirizzata sulla Parola di Dio, affinché sentiamo e crediamo il «COSÌ DICE IL SIGNORE».
In Isaia 66:5 leggiamo:
“Ascoltate la parola dell’Eterno, voi che tremate alla sua parola. «I vostri fratelli che vi odiano e vi scacciano a motivo del mio nome, dicono: ‹Si mostri l’Eterno nella sua gloria, onde possiam mirare la vostra gioia!›». Ma essi saran confusi”.
In Isaia 48:3, 5-6 sta scritto:
“Già anticamente io annunziai le cose precedenti; esse uscirono dalla mia bocca, io le feci sapere; a un tratto io le effettuai, ed esse avvennero. Io t’annunziai queste cose anticamente; te le feci sapere prima che avvenissero, perché tu non avessi a dire: «Le ha fatte il mio idolo, le ha ordinate la mia immagine scolpita, la mia immagine fusa». Tu ne hai udito l’annunzio; mirale avvenute tutte quante. Non lo proclamate voi stessi? Ora io t’annunzio delle cose nuove, delle cose occulte, a te ignote”.
In Isaia 46:9-10 sta scritto:
“Ricordate il passato, le cose antiche: perché io sono Dio, e non ve n’è alcun altro; son Dio, e niuno è simile a me; che annunzio la fine sin dal principio, e molto tempo prima predìco le cose non ancora avvenute; che dico: «Il mio piano sussisterà e metterò ad effetto tutta la mia volontà”.
Fratelli, qualunque sia la vostra chiamata, siate per favore abbastanza umili e lasciatevi condurre in armonia con la Parola di Dio. Consigliamo ad ognuno di leggere le predicazioni del fratello Branham sulle sette epoche della Chiesa, ossia La Rivelazione di Gesù Cristo, e sui sette Suggelli, ossia La Rivelazione dei Sette Suggelli.
In Apocalisse 1:20 leggiamo:
“… il mistero delle sette stelle che hai vedute nella mia destra, e dei sette candelabri d’oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, e i sette candelabri sono le sette chiese”.
Le sette stelle sono nella destra di Colui che ha vinto la morte e l’inferno, sono i sette messaggeri e angeli delle sette epoche della Chiesa. Non sono nella mano di un uomo o di una organizzazione, ma nella potente mano del Signore.
In Apocalisse, capitoli 2 e 3, sta scritto sette volte:
“E all’angelo della chiesa di… scrivi: Queste cose dice…”, sette volte sta scritto: “Chi vince… Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese”.
Se vogliamo vincere, dobbiamo sapere come ciò possa avvenire. In Apocalisse 12:11 leggiamo:
“Ma essi l’hanno vinto a cagion del sangue dell’Agnello e a cagion della parola della loro testimonianza; e non hanno amata la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte”.
Che la Parola di Dio possa diventare la nostra testimonianza e possiamo uscire come vincitori da questa epoca tramite la potenza del sangue dell’Agnello. Per mezzo di Colui che ci ha amati siamo più che vincitori.
Per concludere vi salutiamo tutti con le parole tratte da 2 Pietro 3:2:
“… onde vi ricordiate delle parole dette già dai santi profeti, e del comandamento del Signore e Salvatore, trasmessovi dai vostri apostoli”.
e anche con le parole tratte da Romani 16:24-27:
“La grazia del nostro Signor Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen. Or a Colui che vi può fortificare secondo il mio Evangelo e la predicazione di Gesù Cristo, conformemente alla rivelazione del mistero che fu tenuto occulto fin dai tempi più remoti ma è ora manifestato, e, mediante le Scritture profetiche, secondo l’ordine dell’eterno Iddio, è fatto conoscere a tutte le nazioni per addurle all’ubbidienza della fede, a Dio solo savio, per mezzo di Gesù Cristo, sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen”.
Il ritorno del Signore Gesù Cristo è imminente. Alzate il capo perché la nostra redenzione è vicina. Siete pronti a incontrare il Signore? Potete esclamare: «Vieni presto, Signore Gesù!»?
È solo per l’amore e la grazia di Dio che, alla
fine del tempo della grazia, ci è stato mostrato l’adempimento delle profezie
bibliche. Come è certo che il Signore, all’inizio del tempo della grazia, rivelò
il Suo consiglio ai Suoi servitori, così Egli l’ha fatto alla fine del tempo
della grazia. Gesù Cristo è lo stesso. Egli è il Primo e l’Ultimo, Egli è l’Alfa
e l’Omega. Che il Nome del Signore sia lodato e glorificato in eterno.
La grazia di Dio sia con voi tutti.
Operante per ordine di
Dio:
Ewald Frank
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