Sommario degli incontri — Luglio 2008

 
 

 

Cari fratelli e sorelle in Cristo, è il fratello Frank che vi parla dal «Centro Missionario Internazionale» di Krefeld in Germania. Abbiamo avuto di nuovo un fine settimana che è stato uno dei più benedetti. Siamo molto riconoscenti al Signore perché Egli chiama fuori il Suo popolo da ogni nazione, da ogni tribù, perfino dalle diverse religioni, per preparare in questi giorni la Chiesa–Sposa.

Crediamo che il ritorno del nostro Signore è imminente. I segni del tempo della fine parlano un linguaggio chiaro. Dobbiamo solo guardare a Israele e anche alle diverse nazioni, a quello che il nostro Signore ha profetizzato in Matteo, capitolo 24, e nei versetti paralleli dei Vangeli, a quello che i profeti e gli apostoli hanno predetto. Ogni cosa si sta adempiendo nel nostro tempo. Capiamo che c’è una profezia principale nella Scrittura che dice che, prima che finisca il tempo della grazia, alla fine del giorno di salvezza, prima che venga il giorno grande e terribile del Signore, Dio avrebbe mandato il profeta Elia. Dio stesso l’aveva promesso: “Io vi manderò il profeta Elia”, per restaurare tutte le cose, per volgere il cuore dei figli di Dio verso i padri apostolici, riconducendoci al principio, restaurando la Chiesa del Nuovo Testamento com’era nel principio: la stessa dottrina, la stessa pratica. Come dico spesse volte: l’ultima predicazione dovrà essere come la prima. L’ultimo battesimo dovrà avvenire nello stesso modo come il primo.

Crediamo a tutto quanto sta scritto nelle Scritture e, amici, lasciatemelo dire: per favore, non sprecate il vostro tempo. Non rimanete negli insegnamenti che sono stati tramandati da una generazione all’altra, ma che non si trovano nelle Scritture. Non voglio parlare ogni volta di questo argomento, ma è veramente importante sapere che Dio ha mandato un profeta promesso nel nostro tempo per ricondurci, prima di tutto, agli insegnamenti biblici sulla Deità, sul battesimo, sulla Cena del Signore, per riportarci al modello apostolico, all’inizio.

Se guardiamo alla chiesa mondiale, tutti rimangono nei sistemi, nelle tradizioni e nelle dottrine che hanno avuto origine nel Concilio di Nicea o in quello di Calcedonia. Ma, amici, cosa ho io a che fare con un Concilio? O con un dogma? Cosa? Se credo in Gesù Cristo, se la Parola di Dio ha per me lo stesso valore come per tutti i credenti dell’inizio, allora non vado al III° o al IV° secolo d.C., ma torno al principio. Lo devo fare e non devo scusarmi per questo. Se le persone sono ancora negli insegnamenti tradizionali sulla Deità, fratelli e sorelle, io devo dirlo: alcuni insegnamenti sono perfino blasfemi. Pensate solo per un momento alla dottrina che è scaturita dal Concilio di Nicea nel 325: che Dio esiste in tre persone distinte e separate. Quale parla alle altre? Quale decide che cosa fare? E tutti e tre persone sono da essere adorate allo stesso modo! Nella Bibbia non esiste una simile cosa! Da nessuna parte. Quei signori che erano pagani e nemici di Israele, hanno fatto un “Dio” e il “Dio” che hanno formato è ancora lo stesso in cui credono tutte le chiese oggi, cioè un “Dio” esistente in tre persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Ma la Bibbia non dice questo! L’insegnamento va avanti dicendo che Dio, prima di tutto, prima che il tempo fosse, fece nascere il Figlio. Ciò non si trova nella Bibbia. E così questa dottrina va avanti.

Amici, non voglio farvi perdere tempo, ma vi dico chiaramente: per favore, investigate le Scritture. Se c’è una qualunque dottrina che non si trova nella Scrittura… Per quanto riguarda il battesimo, le parole del nostro Signore sono chiare: battezzare coloro che credono nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Non tre nomi, ma un Nome. Dio nostro Padre in Cielo, che si è manifestato Lui stesso nel Suo unico Figlio unigenito, il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, e nella Chiesa mediante lo Spirito Santo. Dio al di sopra di noi, Dio con noi, Dio in noi. Lo stesso Dio, un solo Nome: Signore Gesù Cristo. E ogni credente, in Atti, capitoli 2, 8, 10 e 19 — ogni credente è stato battezzato nel Nome del Signore Gesù Cristo. Ma la tradizione ha fatto sì che tutte le chiese continuano a usare la formula. Perché?

Cari fratelli e sorelle in Cristo, è giunto il tempo di dire la verità, di predicare la Verità e ognuno deve decidere. In Atti, capitolo 20, leggiamo dell’apostolo Paolo che egli ha proclamato l’intero Consiglio di Dio. Egli era un uomo con una chiamata divina, con un incarico divino e, quindi, con una responsabilità. La stessa cosa può essere detta del fratello Branham. Cari, io guardo indietro a cinquant’anni: era il 1958 quando il Signore aprì i miei occhi spirituali affinché riconoscessi il fratello Branham e il suo ministero. E lui mi disse l’11 giugno 1958 a Dallas in Texas: «Fratello Frank, tu ritornerai in Germania con questo Messaggio». Così posso guardare indietro a cinquant’anni in cui ho condiviso la genuina Parola di Dio, avendo riconosciuto il ministero del fratello Branham nel nostro tempo: un uomo mandato da Dio proprio come Giovanni il Battista all’inizio del Nuovo Testamento. Un uomo mandato da Dio, con la Parola di Dio, al popolo di Dio, per preparare i cuori, per preparare la via e mettere insieme lo Sposo e la Sposa. Lo stesso avviene adesso. Come fu detto al fratello Branham l’11 giugno 1933, che egli sarebbe stato mandato con un Messaggio che avrebbe preceduto la seconda venuta di Cristo, per restaurarci, per farci ritornare alla Parola e al modello biblico.

Fratelli e sorelle, è questo Messaggio che porto da cinquant’anni e ho visitato di persona 136 Paesi e alcuni di questi molte volte. Così, cari, dico solo questo prima di concludere: il ritorno di Cristo è molto vicino. E’ il tempo della chiamata fuori: Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. Il nostro Signore disse: “Le Mie pecore ascoltano la Mia voce”. Se volete saperne di più, per favore contattateci.

Dio vi benedica e sia con voi santo Nome di Gesù Cristo. Amen.

 

Ewald Frank

 

 

  

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