Sommario degli incontri — Agosto 2006

 
 

 

Cari amici, cari fratelli e sorelle in Cristo, vi saluto nel prezioso Nome del nostro Signore. Abbiamo avuto un fine settimana veramente benedetto. Abbiamo condiviso la Parola di Dio con molte persone. Tanti nel mondo erano collegati con noi tramite Internet per ascoltare e per partecipare al ministero di insegnamento che Dio ci ha dato per la Sua grazia.

 

Se guardate alle cose che stanno accadendo adesso, specialmente riguardo a Israele, al Libano, alla Siria e all’Iran — in tutta quella parte del mondo —, riusciamo a comprendere sempre più chiaramente che le profezie bibliche, che erano state annunciate in anticipo, si stanno adempiendo. Diciamo semplicemente: non stiamo vivendo solo nei tempi della fine, viviamo proprio alla fine di quelle cose che devono accadere proprio prima e in rapporto con il ritorno di Cristo. Per quanto concerne la Chiesa, la Sposa, dobbiamo tornare in tutte le cose al modello della Bibbia. Non c’è nessuna via per raggiungere la perfezione, nessuna via per incontrare il Signore, senza macchia né ruga, se non ritornare alla Parola di Dio, al vero modello biblico e alle esperienze con Dio fatte dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle come nel principio: una vera conversione, un genuino rinnovamento dello Spirito, una nuova nascita, l’essere riempiti con lo Spirito Santo, l’unzione dello Spirito. Naturalmente, dopo aver ricevuto la Parola della Verità, dobbiamo e saremo sigillati con lo Spirito Santo per il giorno della nostra redenzione. Il tempo si fa breve, il tempo si fa serio.

 

Per mezzo della Parola di Dio, sappiamo che, prima della fine del giorno della salvezza e dell’inizio del giorno del Giudizio, prima che irrompa il giorno del Signore, doveva venire un profeta. Comprendiamo anche che il fratello William Branham era un uomo mandato da Dio, un vero profeta, tramite il cui ministero si è adempiuto ciò che Dio aveva promesso nella Sua santa Parola. “Io vi manderò il profeta Elia per restaurare tutte le cose”. Restaurazione significa: «riportare allo stato originale». E credo che dopo che il fratello Branham è stato tolto per essere con il Signore, alla fine di dicembre 1965, il Dio del Cielo mi ha ordinato di portare fino alle estremità della terra lo stesso Messaggio in piena armonia con tutta la Parola di Dio e senza alcuna interpretazione. Infatti ogni interpretazione ci distacca dalla volontà e dalla Parola di Dio e fa sì che ci sottomettiamo alla volontà del nemico, così com’è stato con Eva nel giardino di Eden.

 

Oggi non possiamo approfondire, ma ciò che dovete leggere, cari fratelli e sorelle, è il testo tratto da 2 Timoteo, capitolo 4, che metterò nel mio prossimo opuscolo: “Predica la Parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole...”. Ma specialmente gli ultimi due versetti di 2 Timoteo, capitolo 2: “… deve istruire con mansuetudine gli oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, — ed ora ecco la dichiarazione più importante — in modo che, rientrati in sé stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà”. Se leggete ciò che ha scritto l’apostolo Paolo a Timoteo riguardo a quei fratelli che presentano falsi insegnamenti, certe direzioni, che la risurrezione abbia già avuto luogo… Essi si sono sviati dalla Verità e credono nell’errore, si sono tagliati fuori dalla linea della Vita con Dio, sottomettendosi alla volontà del nemico che sta sempre nell’interpretazione. Dio disse: “Nel principio era la Parola”. La Vita di Dio è nella Parola, il germe della Vita è nella Parola e la Parola deve essere seminata nel nostro cuore. La Vita che è nella Parola deve essere manifestata fuori.

 

Ora riguardo a Israele, diletti, vediamo le cose da vicino. Vorrei leggere gli ultimi due versetti di Amos, capitolo 9:  “Io libererò dall’esilio il mio popolo, Israele; essi ricostruiranno le città desolate e le abiteranno; pianteranno vigne e ne berranno il vino; coltiveranno giardini e ne mangeranno i frutti”. Versetto 15: “«Io li pianterò nella loro terra e non saranno mai più sradicati dalla terra che io ho dato loro», dice il Signore, il tuo Dio”. Israele è nella Terra Promessa. Israele è stato ricondotto nella Terra Promessa da 143 Paesi e non potrà mai più esserne cacciato. Però accadrà qualcosa con Israele che non ci piacerà, ma deve succedere. Ci sarà un patto, un accordo, con Roma, Israele e le nazioni arabe che circondano Gerusalemme e Israele, e questo accordo concernerà Gerusalemme. Vorrei leggervi ciò che accadde nel 1947, quando fu pronunciata la risoluzione 181 delle Nazioni Unite,  che il Vaticano, insieme all’Irlanda, al Portogallo, alla Spagna e all’Italia — i Paesi cattolici dell’Europa — cercarono di mettere Gerusalemme sotto Roma, sotto il Vaticano. Potete leggerlo, è un documento pubblico appartenente al passato. Ciò che cercarono di fare nel 1947 — prima che Israele fosse dichiarata nazione in maggio 1948 — avverrà nel prossimo futuro. Cari, non possiamo entrare nei dettagli, ma qualcosa si sta muovendo. Ma dobbiamo scriverlo per informarvi perché vediamo avvenire tutte queste cose e dobbiamo sapere che il ritorno del nostro amato Signore e Salvatore  è sempre più vicino.

Che le benedizioni dell’Iddio onnipotente possano riposare su di voi. Possiate essere parte della Chiesa–Sposa in questo tempo. Possiate udire ciò che lo Spirito dice alle chiese. Vi salutiamo dal «Centro Missionario» di Krefeld  in Germania. Come già detto, erano presente persone provenienti da tutta l’Europa. Agli incontri di questo ultimo fine settimana sono venute persone da più di 15 Paesi. Siamo fiduciosi che anche voi possiate unirvi a noi nella Parola, nello Spirito e nella volontà di Dio. L’Onnipotente vi benedica nel Nome santo di Gesù Cristo. Amen.

Ewald Frank

 

 

 

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