Sommario degli incontri — Luglio 2004

 
 

 

Diletti fratelli in Cristo, cari amici, Dio vi benedica. È il fratello Frank che vi parla dal «Centro Missionario Internazionale» di Krefeld in Germania. Abbiamo avuto un weekend meraviglioso, il Signore è stato buono con noi. Le persone sono venute da tutta l’Europa e, come sapete, le riunioni e le predicazioni sono tradotte in dodici lingue differenti, perché l’Europa parla tante lingue. Perciò abbiamo il privilegio di poter distribuire la preziosa Parola di Dio fino all’estremità della terra, visto che tutto viene registrato.
 

Cari, noi tutti sappiamo che il ritorno del Signore è veramente, veramente vicino. Tutti noi conosciamo anche la promessa che “molti verranno dall’Est e dall’Ovest, dal Nord e dal Sud e sederanno a tavola con Abrahamo, Isacco e Giacobbe nel Regno dei cieli” (v. Mat. 8:11). Diletti, in una certa misura lo stiamo già sperimentando: le persone vengono dall’Est e dall’Ovest, dal Nord e dal Sud, proprio adesso, per ascoltare la preziosa Parola di Dio. Vorrei ricordarvi alcuni passi della Scrittura. Apocalisse 21:7: “Chi vince erediterà queste cose; e io gli sarò Dio, ed egli mi sarà figliuolo”. Con questo passo della Scrittura dovete andare alla seconda epistola ai Corinzi, capitolo 6, per sapere cosa significhi essere un vero figliuolo o una vera figliuola di Dio, non confessandolo solo con la bocca, ma essendolo in realtà.  In quel passo si parla di separazione, di una chiamata fuori. Poi il Signore diede la promessa: “… e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole, dice il Signore onnipotente”. Poi andiamo ad un fatto molto speciale, in Ebrei 11:8-9, riguardo ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe: “Per fede Abramo, essendo chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo ch'egli avea da ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra promessa, come in terra straniera, abitando in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa”.
 

Cari, lo mettiamo continuamente in  risalto: la vera fede è ancorata nella Parola di Dio promessa. In primo luogo Abrahamo ricevette la promessa, poi entrò nella Terra promessa e soggiornò nel Paese promesso. Cari, il Nuovo Testamento incominciò con l’adempimento delle promesse date nell’Antico Testamento. Giovanni il Battista era un profeta promesso e preparò la via al Signore e pure il cuore del popolo a ricevere il Signore Gesù Cristo. Noi comprendiamo che, in Malachia, capitolo 4, c’è la promessa che il Signore avrebbe mandato un profeta prima che venisse il grande e terribile giorno del Signore.
 

Diletti, se oggi dico che chiunque passa accanto alla promessa non avrà parte al ministero promesso da Dio, nello stesso tempo debbo dire che anche tutti quelli che vanno oltre con le citazioni del profeta, non raggiungeranno neanche loro il traguardo. In Atti 15:15 leggiamo: “Con questo si accordano le parole dei profeti, come è scritto”. Ogni insegnamento, ogni dottrina, tutto ciò che diciamo deve essere in accordo con tutte le parole dell’Antico e del Nuovo Testamento, con tutte le parole dei profeti, con tutte le parole degli apostoli. Se c’è un insegnamento inesistente, vale a dire che non può essere trovato nella Sacra Scrittura, dimenticatelo semplicemente il più presto possibile. Solo la genuina Parola di Dio è la Semenza. Se c’è un’altra semenza, è sempre un’interpretazione dell’originale e, nel momento in cui subentra un’interpretazione, vi trovate fuori dalla Parola e dalla Semenza e avviene di nuovo quel che accadde nel giardino di Eden: la separazione da Dio. Non c’è posto per alcun compromesso, è impossibile. O siamo la Semenza di Dio o la semenza del nemico. O crediamo alla Parola di Dio nella Sua forma originale, oppure crediamo alle varie interpretazioni. Per coloro che pretendono di credere al Messaggio dell’ora, è molto semplice additare la Chiesa di Roma o le altre Chiese, mentre loro stessi interpretano e usano la Parola di Dio in modo sbagliato e La comprendono male.
 

Ma, diletti, è giunto il tempo in cui non si deve additare gli altri, ma piuttosto investigare la Parola di Dio. Se ciò che noi diciamo sono gli oracoli originali di Dio, come dicevano gli apostoli, allora se parliamo, pronunceremo gli oracoli di Dio. Deve essere detto che dobbiamo diffondere solo quel che è uscito dalla bocca dell’Onnipotente. D’altronde coloro che sono mandati da Dio pronunciano la Parola di Dio, e coloro che sono nati da Dio ascoltano la Parola di Dio. Carissimi, questo ci conduce a Giovanni, capitolo 15, dove sta scritto: “Se dimoriamo in Lui e le Sue parole dimorano in noi…”; ecco quel che dobbiamo mettere in risalto in questo tempo. Dovreste essere contenti di sentire che io, fratello Frank, ho avuto un grande privilegio nella mia vita. Guardo indietro al 1945, al 1949, guardo indietro a tanti anni in cui ho fatto esperienze particolari con il Signore. Poi, guardo al 1955, quando il fratello Branham è venuto in Svizzera e in Germania. Guardo indietro a esperienze che mi rimarranno per sempre, perché l’impatto di quelle esperienze è stato grande.
 

Ma, amati, lasciate che vi dica brevemente che non basta conoscere il profeta, dovete conoscere il Dio del Cielo, il Dio di tutti i profeti, dovete conoscere il Signore Gesù Cristo ed essere stati chiamati al ministero, dovete avere una missione personale. Non è sufficiente dire: «Il profeta ha detto…», «Il profeta ha detto…» e così via. Avete bisogno voi stessi di una rivelazione divina della Parola che Dio ha dato e rivelato ai profeti.

Brevemente guardiamo a ciò che ha avuto luogo, alle promesse di Dio e alle Sue profezie che si sono adempiute nel nostro tempo, specialmente con Israele. Non è sufficiente leggere semplicemente dell’albero di fico. Quando l’albero di fico ritorna in vita, questo è il tempo. Guardiamo all’anno 1897 quando Theodor Herzl dichiarò a Basilea, in Svizzera, che gli Ebrei debbono avere la loro patria. Non è sufficiente andare al 1917, alla Dichiarazione Balfour. Non è sufficiente andare al 1946 quando il fratello Branham è stato chiamato e ha ricevuto la sua missione. Non è sufficiente andare al 1948, quando Israele è stato dichiarato da Ben Gurion uno Stato, una nazione. Dobbiamo renderci conto che questa generazione sta arrivando alla fine. Dobbiamo comprendere che il ritorno di Cristo è imminente. Pertanto, tutti quelli che appartengono a Dio debbono ritornare alla Parola di Dio, debbono pienamente allinearsi con la Verità. E ripeto che tutto ciò che oggi viene predicato deve essere in pieno accordo con l’intero Nuovo e Antico Testamento.
 

Per favore, lasciatemi fare un riassunto. Ciò che oggi cerco di dire — guardando ancora indietro al glorioso weekend che il caro Signore ci ha dato, quando la Parola di Dio è stata condivisa con così tante persone — è che la nostra fede è ancorata nella Parola di Dio promessa per questo giorno. E dico quel che la Scrittura dice: “Molti verranno dall’Est e dall’Ovest, dal Nord e dal Sud”. Così, che Dio vi benedica all’Est, vi benedica all’Ovest, Dio vi benedica al Nord e al Sud. Dio vi benedica in Sudamerica, Dio vi benedica in Nordamerica, Dio vi benedica nelle nazioni dell’Estremo Oriente, Dio vi benedica in tutta l’Europa, Dio vi benedica su tutti i continenti, affinché la Sposa di Cristo sia chiamata fuori, sia preparata e resa pronta per il grande giorno del ritorno del nostro amato Sposo.
 

Cari che siete nelle diverse nazioni, lo sapete, vi amo nel Signore, ma prima di ogni altra cosa, amo il Signore e la Sua Parola e posso riguardare, complessivamente, a più di cinquant’anni di ministero — avendo iniziato nel 1953 — e a più di quarant’anni di ministero internazionale a tempo pieno. E, per la grazia di Dio, non devo ritirare alcuna singola dichiarazione fatta nelle migliaia di sermoni che ho tenuto, perché ho predicato solo ciò che Dio ha già detto nella Sua  Parola.
 

Così, amati fratelli, specialmente quelli che ministrano la Parola di Dio, fate lo stesso! Predicate semplicemente ciò che potete predicare dalla Parola di Dio e il diletto Signore vi benedirà. Rimango in attesa di sentirvi. Il caro Signore vi benedica e sia con voi, nel santo Nome di Gesù. Amen.

 

Ewald Frank