LA RELIGIONE DELL’ISLAM
ALLA LUCE
DEGLI AVVENIMENTI
MONDIALI ATTUALI
In questo breve esposto mi atterrò alla regola d’oro: “Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti” (Mat. 7:12). In verità siamo tutti alla ricerca della verità che dovrebbe essere condivisa con tutti gli uomini di buona volontà. Però la verità non è presso gli uomini, ma soltanto presso Dio, il Verace (Rom 3:4). Il più alto comandamento dovrebbe essere: non offendere la dignità di Dio attribuendo a Lui cose provenienti dagli uomini. Con il rispetto per ogni fede e ogni religione, il mondo ha però sicuramente il diritto, dopo i recenti avvenimenti, di essere informato sull’Islam. Non c’è nulla sulla terra o nell’universo la cui esistenza non è giustificata. Ciò concerne anche tutte le religioni. In tutta la creazione, come anche nell’ambito religioso, ogni cosa, buona o cattiva, deve essere lasciata alla responsabilità del Creatore, Colui che è il Giudice supremo.
Dall’11 settembre 2001, l’Islam è diventato l’argomento primario dei mass-media, perfino su Internet. I libri pubblicati su questo tema furono esauriti in pochi giorni. In molti Paesi le moschee nel loro «giorno delle porte aperte» per i non Musulmani hanno vissuto un’affluenza come mai prima. L’umanità deve rendersi conto che il mondo, da quel giorno memorabile, non sarà mai più lo stesso. Il traffico aereo nel mondo intero è in crisi, anche tutti i settori economici collegati tra di loro a livello internazionale. Anche il 7 ottobre 2001, giorno in cui gli USA diedero il via all’attacco militare contro l’Afghanistan entrerà nella storia. Molte persone sono convinte che sarebbe stato meglio reagire nella maniera di Cristo: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” e: “Non rendete male per male… Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore” (Luca 23:34; Rom. 12:17-19). Giorno 8 ottobre 2001 il mondo intero ha visto il video in cui Osama Bin Laden ha fatto la seguente dichiarazione: «È cominciata la guerra santa contro gli Ebrei e i Cristiani… Allah ha benedetto un gruppo dell’avanguardia musulmana per distruggere l’America. Allah lo benedica e gli dia un posto nel cielo». Non ci sorprende affatto che la «guerra santa» sia stata realmente predetta in molti passi della profezia biblica. Considerato quanto avvenuto, molti temono che gli avvenimenti apocalittici siano già incominciati. In Germania solo pochi giorni dopo il terribile attacco contro gli USA, tutti gli esemplari del Corano erano esauriti. Tutti desiderano informarsi da sé sul libro sacro dei Musulmani. Coloro che pensano un po’ più avanti vorranno anche sapere di più su cosa insegnava Maometto. In simili giorni ricchi di avvenimenti, la domanda definitiva deve realmente essere posta al fondatore di questa religione.
L’attacco dei terroristi contro gli USA come anche l’attacco contro i terroristi in Afghanistan, dove sono soprattutto gli innocenti a soffrire, sono incomprensibili, assolutamente inconcepibili. Osama Bin Laden e la sua organizzazione terroristica hanno osato distruggere le torri gemelle del World Trade Center a New York. Nell’arco di 105 minuti i fieri grattacieli sono stati completamente distrutti. In questo inferno incomprensibile perirono migliaia di persone originarie di 60 nazioni circa. Lo scopo primario dei terroristi, colpire la Casa Bianca, sede del Presidente degli Stati Uniti d’America, la più grande nazione del mondo, fallì. Solo poco più avanti, l’aeroplano precipitò sul Pentagono trascinando nella morte centinaia di militari e impiegati civili. Il colpo progettato su Camp David è stato mandato a monte dai passeggeri che reagirono ai pirati dell’aria. Fino a quel giorno le organizzazioni terroristiche islamiche hanno indirizzato i loro attacchi principalmente contro Israele. Ora però si sono spinte oltre l’Atlantico. Soltanto adesso tutto il mondo viene a conoscenza della loro reale esistenza. Il terrore esercitato in diversi Paesi era conosciuto, però con l’attacco agli USA, tutto ha preso una nuova dimensione. Il presidente George W. Bush, nella sua coalizione antiterrorismo, include anche alcuni di quelli che sono colpevoli di terrorismo.
Questa è anche la svolta nel processo di pace nel Medio Oriente che influisce sugli avvenimenti del tempo della fine. Quel che avvenne l’11 settembre 2001 ha fatto rimanere a bocca aperta l’intero mondo pensante e ha introdotto una nuova era, soprattutto in Israele. Cosa avevano fatto le migliaia di persone innocenti che guadagnavano quotidianamente il proprio pane nel World Trade Center? Cosa hanno fatto gli USA a Bin Laden, ai talebani o a una delle tante organizzazioni terroristiche islamiche? Chi conosce la storia recente sa che, dopo la Seconda guerra mondiale, sorsero due superpotenze. Non c’era più l’Impero Britannico, l’Impero Germanico era andato in rovina, l’intera Europa era in rovina. Il mondo venne diviso tra Est e Ovest: l’URSS da una parte, gli USA dall’altra. La linea di separazione corse attraverso la Germania che fu divisa in Germania dell’Ovest e Germania dell’Est. Perfino Berlino, la capitale, fu divisa in settore occidentale e settore orientale.
Naturalmente, durante la «guerra fredda» che seguì, ci furono ripetutamente dei focolai di guerra tra le due superpotenze, ad esempio la crisi di Cuba o quella di Berlino negli anni 1960 e 1961. Quando le truppe sovietiche, alla fine di dicembre 1979, occuparono l’Afghanistan, il governo degli USA, in giugno 1980, giudicò necessario imporre un embargo all’URSS. In quel tempo la CIA, il servizio di controspionaggio degli USA, cominciò ad addestrare alla resistenza armata Bin Laden e pure il gruppo dei talebani — in tutto 35.000 uomini provenienti da 43 Paesi islamici. L’intera azione era inizialmente diretta contro le truppe sovietiche nel Paese; tale attività costò al governo degli USA negli anni ’80 del secolo scorso 3 miliardi di dollari.
Come è arrivato Bin Laden a questa posizione antiamericana, lui che sicuramente non è pronto a morire, ma che fa addestrare giovani come attentatori suicidi e promette a loro il paradiso e ai loro familiari che rimangono una sicurezza finanziaria prima di mandarli alla morte? Il primo tentativo fu fatto quando, nel 1998, le ambasciate americane a Nairobi (Kenya) e a Dar es Salaam (Tanzania), vennero fatte saltare in aria. Questa volta i bersagli sono stati la capitale politica degli USA e il World Trade Center. Non possiamo nemmeno immaginare che genere di carattere e quanta brutalità siano necessari per assassinare i piloti e dirigere gli aerei pieni di passeggeri contro le torri gemelle del World Trade Center. Dobbiamo immaginarci: padri e madri innocenti sono in volo e trovano una morte inaspettata. Quale tormento avranno vissuto negli ultimi istanti della loro vita! Sono rimasti in tutto 15.000 orfani. Per una simile azione non c’è alcuna attenuante per i responsabili. I servizi segreti che operano a pieno ritmo trovarono i documenti dei 19 dirottatori, dei quali 11 provengono dall’Arabia Saudita, Paese di nascita di Maometto e dell’Islam, e le loro ultime dichiarazioni motivate dalla loro religione. Dalla lettura di queste parole scritte nell’ultima notte dai piloti candidati alla morte, come ad esempio: «Questa vita è terribile, ma quella nel paradiso dove andiamo domani, è piena di fiori, di ruscelli d’acqua e di gloria, dove ci rallegreremo per sempre della vita», sorge la domanda giustificata: «Cosa disse effettivamente Maometto, nel quale tutti questi assassini lo credono come loro profeta?». Cosa insegna il Corano sulla «gihãd» — la «guerra santa», il sesto e ultimo pilastro sul quale si fonda la fede dell’Islam?
Secondo la Sura LXVI, 9 i miscredenti vengono chiamati ipocriti e, come tali, sono il diretto bersaglio della «gihãd»: «O profeta, combatti i miscredenti e gli ipocriti e sii severo nei loro confronti. Il loro asilo sarà l’inferno, qual triste rifugio!» (Sura LXVI, 9; cfr. Sura IX, 41).
Secondo la Sura XLIX, 15 la prontezza di combattere la «gihãd» è un segno caratteristico di vera pietà musulmana. È posta sullo stesso livello della fede in Allah e nel profeta Maometto. «I veri credenti sono coloro che credono in Allah e nel suo inviato senza mai dubitarne e che lottano con i loro beni e le loro persone per la causa di Allah: essi sono i sinceri» (Sura XLIX, 15).
Nel «dialogo cristiano-islamico» sta scritto su Internet: «Anche la tradizione esalta la ‹gihãd›, quando dice: “La ‹gihãd› è una delle porte del paradiso” oppure: “La ‹gihãd› è un atto di puro abbandono ad Allah”».
La domanda successiva è: Come interpretano e giustificano Bin Laden e le guide religiose nell’Islam quel che sta scritto nel Corano?
Maometto nacque nel 570, visse quindi 600 anni dopo Cristo circa. Nell’anno 613, egli incominciò la sua missione alla Mecca. Dopo la sua morte nell’anno 632 i suoi seguaci, in particolare Abu Bakr, incominciarono a diffondere con ogni forza gli insegnamenti lasciati, perché l’inviato pretendeva averli ricevuti dall’angelo Gabriele. Maometto stesso era analfabeta, non sapeva né leggere né scrivere. A venticinque anni sposò la quarantenne e ricca donna d’affari Hadiga. Il suo primo marito era morto, il suo secondo marito l’aveva abbandonata. Da entrambi i mariti aveva avuto dei bambini, così il relativamente giovane Maometto, con questo matrimonio, ricevette anche una grande famiglia.
Durante il mio soggiorno in Egitto negli anni ’80 ho letto il Corano dall’inizio alla fine. Il testo in lingua araba sta sempre sul lato destro del libro, e io leggevo la versione inglese sul lato sinistro. Dopo aver letto le 114 Sure — capitoli con i 6.348 versetti come pure le introduzioni, dovetti chiedermi alla fine, come già abbastanza spesso l’ho fatto durante la lettura: «Dove si trova il Messaggio di Dio in questo libro?». Viene sempre ripetuto ciò che disse il profeta, neanche una sola volta si può trovare una promessa di Dio in riferimento alla redenzione e alla riconciliazione con Dio. Dobbiamo prendere in considerazione che, durante quell’epoca, il Cristianesimo copto era largamente diffuso sulla penisola arabica. La fede ebraica, già da molto tempo, era conosciuta in tutta la regione, particolarmente alla Mecca e anche a Medina, che prima era chiamata Yathrib.
I rabbini leggevano ogni sabato la Torah, i cinque libri di Mosè, però hanno insegnato dal Talmud. Il Talmud di Gerusalemme fu pubblicato nell’anno 375 d.C. e il Talmud Babilonese intorno all’anno 500 d.C. Purtroppo non troviamo in entrambi la Parola di Dio nella Sua forma originale, ma soltanto le diverse dichiarazioni e interpretazioni sulla Parola di Dio dalla bocca e dalla penna dei singoli rabbini. È sorprendente che, nei due Talmud, gli avvenimenti neotestamentari che concernono Gesù Cristo non furono affatto presi in considerazione. In essi neanche una sola volta viene citata la realtà che, alla venuta del Messia, si sono letteralmente adempiute più di 100 enunciazioni profetiche dell’Antico Testamento. Poiché gli Ebrei non hanno accettato Gesù Cristo come loro Salvatore, respingono il Nuovo Testamento e non comprendono che in esso vengono riportati 845 passi dell’Antico Testamento. Tuttavia essi sono rimasti fedeli all’insegnamento della Torah e credono all’esistenza dell’unico Dio. Il credo — la confessione di fede che Dio il Signore comandò a Israele, ha per loro la più alta priorità: “Ascolta, Israele: l’Eterno, l’Iddio nostro, è l’unico Eterno. Tu amerai dunque l’Eterno, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze” (Deut. 6:4-5).
Al tempo di Maometto gli Ebrei hanno messo in risalto soprattutto due passi della Bibbia. Il primo sta scritto in Deuteronomio 18:15: “L’Eterno, il tuo Dio, ti susciterà un profeta come me, in mezzo a te, d’infra i tuoi fratelli; a quello darete ascolto!”. Questa promessa si riferisce alla venuta del Messia che essi aspettano ancora oggi con brama intensa. Il secondo passo biblico è in Malachia 4:5: “Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell’Eterno, giorno grande e spaventevole”. Questo giorno viene descritto come il giorno del giudizio, ardente come una fornace. Dio il Signore stesso ha dato la promessa citata.
Già allora gli Ebrei credevano e vivevano nell’attesa che queste promesse si sarebbero adempiute, vale a dire che il profeta Elia sarebbe apparso quale messaggero prima della venuta del Messia. Il primo contatto religioso di Maometto avvenne con gli stimati rabbini della comunità ebraica alla Mecca. S’impratichì di quel che essi dicevano e, da quel momento, chiamò gli Ebrei «il popolo della Scrittura» o «le genti del Libro». Ad un tratto gli venne l’idea che egli potrebbe essere questo inviato che doveva apparire prima del giorno grande e spaventevole, che gli Ebrei mettevano in relazione con la venuta del Messia. Per questo motivo ha spesso parlato dell’«ultimo giorno», del «giorno del giudizio», del «giorno della risurrezione», fino all’affermazione: «Allah è Dio e io sono il suo profeta — il suo inviato». Non sapeva leggere l’ebraico e, per questo motivo, non aveva alcuna conoscenza personale di ciò che Dio aveva promesso nell’Antico Testamento. Non era neanche in grado di leggere il greco e, con ciò, non poteva neanche sapere quel che Dio aveva fatto nel Nuovo Testamento secondo le Sue promesse. Egli ha spesso citato a memoria quel che i profeti avevano detto nell’Antico Testamento e, ciò facendo, non ha riportato correttamente il versetto biblico, neanche una sola volta. Per un conoscitore e un credente della Bibbia fa proprio male leggere le enunciazioni deformate che egli fece. Anche i versetti del Nuovo Testamento che egli citò, non li ha riportati neanche una sola volta come stanno realmente scritti. Maria, la madre di Gesù, riceve nel Corano un certo onore quale Miriam. È l’unica donna il cui nome viene menzionato in esso, addirittura trentaquattro volte! Proprio così tante volte il vero Musulmano deve chinarsi con la faccia a terra davanti ad Allah volto verso la Mecca durante le cinque preghiere quotidiane.
Gesù, chiamato Isa, viene invece menzionato soltanto venticinque volte nel Corano. Delle quattordici moglie che Maometto aveva, solo la sua prima, Hadiga, viene citata in una prefazione. Sembra anche che sua figlia Fatima, sposata con Alì, suo cugino, sia stata importante per il profeta, perché il suo nome appare in altri suoi libri, ma non nel Corano. Hadiga viene menzionata perché ha vissuto quotidianamente tutto il su e giù di Maometto. Ella era quella che doveva provare lo spirito che veniva su di lui. Maometto stesso si sentiva tormentato da questo spirito. Ella però dichiarò che era uno spirito buono. Tutti gli altri però, che erano attorno a lui e gli stavano vicini, avevano i loro dubbi a questo riguardo. Coloro che lo conoscevano meglio gli attribuivano di avere a che fare con delle potenze magiche, soprattutto perché i suoi tre figli morirono di morte misteriosa.
Le discussioni con i Cristiani si presentarono per Maometto molto più difficili. In quel tempo, in tutto l’Impero Romano, tutti coloro che appartenevano alla Chiesa di Stato dovevano credere nel dogma della Trinità che era stato introdotto già prima e, dall’anno 380, divenne obbligatorio per tutti. Il dogma dice che Dio nel cielo esiste in tre Persone. Si presume che il Figlio sia stato generato dal Padre e sia diventato un’altra Persona all’interno della stessa Deità. L’argomento principale di Maometto era che fosse assolutamente impossibile per Dio avere un Figlio nel cielo che doveva parimenti essere Dio. Maometto che prima di tutto venne in contatto con gli insegnamenti degli Ebrei era disposto a credere che Dio è solo UNO, fuori dal Quale non esiste alcun altro. In seguito però, fu confrontato con un tutt’altro insegnamento, cioè che tre Persone divine dovrebbero esistere nel cielo. In preda a un totale stato di confusione a questo riguardo, egli maledisse venti volte sia gli Ebrei sia i Cristiani e disse che sarebbero tormentati in questo mondo e in quello avvenire e che solo coloro che accettano l’Islam sarebbero sfuggiti al fuoco dell’inferno. Egli divise l’umanità in quattro categorie: credenti, Ebrei, Cristiani e pagani (Sura III, 57; Sura III, 110; Sura IV, 146 — Versione tedesca del Corano). Secondo le parole di Maometto, Allah ha fatto di coloro che ha maledetto scimmie e porci (Sura V, 60). Da simili versetti del Corano Bin Laden e i diversi gruppi deducono la loro legittimazione per gli attentati terroristici e gli assassinii, perché dal loro punto di vista «i miscredenti» non sono altro che «scimmie e porci» — secondo quel che disse il loro profeta. I credenti, per Maometto, erano soltanto coloro che credevano nel suo insegnamento e lo seguivano. Questa è ancora oggi la convinzione di ogni Musulmano devoto. L’argomento che Dio non poteva avere alcun Figlio nel cielo deve essere preso sul serio. Secondo la Bibbia il Figlio quale Salvatore è stato promesso e annunciato in tutto l’Antico Testamento. Quando giunse il tempo, fu generato dallo Spirito Santo e partorito dal vaso eletto — dalla vergine Maria a Betlemme di Giuda, come sta scritto in Isaia 7:14 e Michea 5:1-3. Le discussioni continuarono finché Maometto fece l’irresponsabile dichiarazione riguardo a Gesù, il Figlio di Maria: «Invece non l’hanno né ucciso né crocifisso, ma così parve loro (oppure: gli è stato sostituito un sosia). … ma Allah lo ha elevato fino a Sé» (Sura IV, 157-158). Una simile affermazione è una bestemmia, perché contraddice Dio stesso che ha dato le promesse in tutto l’Antico Testamento. Nell’intero Nuovo Testamento sono confermate la nascita, la vita, la morte e la risurrezione del Redentore. L’apostolo Pietro disse nella sua predicazione il giorno di Pentecoste: “Voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; ma Dio lo risuscitò, avendolo sciolto dagli angosciosi legami della morte, perché non era possibile che egli fosse da essa trattenuto” (Atti 2:22-28). L’apostolo Paolo testimonia: “… che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture” (1 Cor. 15:3-4).
Se il Redentore fosse stato elevato in cielo senza compiere l’opera di redenzione, senza vincere la morte e l’inferno, oggi saremmo ancora senza Dio, senza speranza e senza Vita eterna. Dobbiamo prendere in considerazione tutti i testimoni, cominciando dagli apostoli e dalle migliaia di persone che vivevano quando il Signore Gesù camminava sulla terra; anche coloro che Lo hanno visto appeso alla croce. Perfino Giuseppe d’Arimatea potrebbe essere chiamato come testimone, perché prese il Suo corpo e Lo depose nel proprio sepolcro. Anche gli scrittori dei quattro Evangeli hanno testimoniato nello stesso modo come le donne che vennero al sepolcro e tutti gli altri che hanno visto la tomba vuota dopo la Sua risurrezione e che hanno incontrato il Risorto, in particolare i discepoli con i quali Egli fu per quaranta giorni fino alla Sua ascensione (Atti 1:3). Nel libro dell’Apocalisse, Egli stesso testimonia: “Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita” (Apoc. 2:8).
Che ognuno si ponga la domanda se dobbiamo credere a ciò che la Parola di Dio testimonia in modo chiaro e netto, vale a dire ciò che realmente avvenne, o se dobbiamo credere a quel che disse un uomo che non conosceva né l’Antico né il Nuovo Testamento, il quale evidentemente non aveva la benché minima idea del piano di salvezza di Dio ed era cresciuto nel paganesimo, che non ha mai testimoniato neanche una sola volta di aver sperimentato una conversione.
Che ognuno giudichi da sé stesso cosa è meglio: credere nella Bibbia o nel Corano, credere a Cristo o a Maometto. Maometto, siccome non conosceva le Scritture, non poteva neanche sapere che la designazione «Elohim» per Dio è stata usata 2.600 volte nell’Antico Testamento e che in esso, il Nome «YAHWEH» — il Signore, sta scritto 6.828 volte. Ma anche i dotti cristiani non compresero che il termine «Dio» non è un nome, come anche «Padre» non è un nome, ma che così viene espresso ciò che Egli è, e che il Suo Nome del Patto è «YAHWEH», come fu rivelato al profeta Mosè. Nell’Antico Testamento Dio non si era ancora rivelato come Padre nel cielo e nel Figlio sulla terra. Neanche il Suo Nome del Patto neotestamentario «YASHUA» ha bisogno di essere interpretato, perché esprime in sé stesso quel che significa: «YAHWEH salva» o «YAHWEH-Salvatore», come Emmanuele significa «Dio con noi». Mai in tutta la storia dell’umanità qualcuno ha fatto quel che Maometto si è concesso. Con le sue proprie dichiarazioni nega l’unico vero Dio, tutti i Suoi profeti, l’intero Antico Testamento; nega la morte e la risurrezione di Cristo, come la Sacra Scrittura testimonia di Lui, nega ciò che gli apostoli hanno insegnato nel Nuovo Testamento.
Con piena certezza possiamo dire che in nessun caso può essere considerato come un inviato da Dio, perché tutto ciò che disse sta in contrasto con tutto ciò che insegnarono i profeti di Dio e gli apostoli del Signore e di cui è testimoniato nella Sacra Scrittura.
Non solo le oltre un miliardo di persone sulla terra che appartengono alla religione dell’Islam, ma il mondo intero ha diritto a un’informazione corretta e chiarificatrice. Molto prima di Maometto, in Arabia si credeva ad Allah, il dio della luna, che dava la fecondità a tutta la natura. Così anche fin dal principio la mezzaluna è stata scelta come simbolo dell’Islam. Come viene testimoniato da molti autori e si può leggere nelle numerose enciclopedie, il dio della luna Allah sposò la dea del sole ed ebbe con lei tre figlie: al-Lãt («la dea»), al-’Uzzã («colei che è forte e potente») e Manãt, («signora del destino»). [Gerhard J. Bellinger, Enciclopedia delle religioni, Garzanti Editore S.p.A., 1989, pagg. 498-499 — N.d.T.] Esse furono venerate come dèe. Maometto stesso ammise dopo di essere stato sotto falsa influenza quando continuò ad approvare la venerazione pagana. I tre relativi versetti erano originariamente parte costitutiva del Corano, come risulta dalle Sure LII, 19-21 e XXII, 52-53 (Versione tedesca del Corano).
Anche la Ka’ba con la «pietra nera» che ancora oggi è là, nei tempi antichi era luogo di adorazione pagana, dove molti idoli e anche le tre dèe accanto ad Allah, il dio della luna, venivano venerati. In un primo momento la Ka’ba fu demolita, però in seguito venne riedificata. Maometto stesso tollerò la «pietra nera» secondo l’antica tradizione. Così l’antico culto ha continuato nella nuova religione, soltanto in una maniera diversa. Dopo che Maometto ebbe vinto i suoi avversari con la spada, dichiarò Allah come l’unico e solo Dio degno di adorazione e lo chiamò il Dio della creazione. Però, fino allora, Allah non era il Creatore di cui parla la Bibbia, ma l’antico dio babilonese della luna. Per questo motivo, è un inganno terribile quando oltre un miliardo di persone credono che il Dio dell’Islam — Allah — sia lo stesso Dio che gli Ebrei e i Cristiani venerano, che la Bibbia presenta come l’unico Dio, quale «Elohim-YAHWEH», come l’unico Creatore, Salvatore e Re. A quel tempo, gli Ebrei e i Cristiani sapevano esattamente che Allah era il dio della luna e, per questo motivo, non potevano né accettarlo né adorarlo, neanche sotto costrizione, preferendo la morte.
Bisogna ancora dire che si tratta di una leggenda quando si pretende che Allah abbia portato Maometto dalla Mecca al Tempio di Gerusalemme e da lì al cielo. [Gerhard J. Bellinger, Enciclopedia delle religioni, Garzanti Editore S.p.A., 1989, pag. 483 — N.d.T.] In quell’epoca il Tempio non esisteva più, perché era stato distrutto nel 70 d.C. Si era trattato solamente di un sogno di Maometto da lui raccontato. Agli Ebrei da lui definiti ripetutamente «il popolo della Scrittura» o «le genti del Libro», Maometto disse: «O popol mio, entrate nella terra santa che Allah vi ha destinata» (SuraV, 21). Egli stesso però non ha mai messo piede in Terra Santa.
Chi conosce la storia sa che la religione dell’Islam incominciò con la forza e che la spada venne usata con crudeltà nella «gihãd» — la «guerra santa». [Gerhard J. Bellinger, Enciclopedia delle religioni, Garzanti Editore S.p.A., 1989, pag. 485 — N.d.T.] Intere città, tribù e popolazioni furono assoggettate. Chiunque opponeva resistenza a questa nuova religione, venne definito miscredente e idolatra e doveva essere ucciso (Sura II, 273; Sura IV, 90; Sura IV, 96; Sura IV, 101; Sura IX, 5 — Versione tedesca del Corano). «Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah» (Sura II, 193). In 123 versetti del Corano si parla del combattimento per Allah. Se è necessario, si può perfino uccidere per lui. Così, come Maometto lo intendeva, tutto deve essere impegnato per la causa di Allah: le proprie sostanze e anche la vita. Tutto deve essere sacrificato per la «guerra santa» — la «gihãd», e per chi trova la morte in questa «guerra santa», il paradiso è assicurato.
Riguardo al processo di pace tra Israele e l’OLP, Yasser Arafat usò il termine «tregua di Hudaibiyya». Con ciò egli ricorda il patto concluso dall’Islam dell’anno 628. Si tratta di una tattica militare, ossia con un piede concludere la pace con il nemico per poi schiacciarlo con l’altro!
Sono state ingannate non soltanto tutte le altre religioni mondiali, ma anche il miliardo e trecento milioni di anime preziose che appartengono all’Islam. In generale gli Ebrei non vedono ancora l’adempimento delle profezie dell’Antico Testamento e, in nessuna epoca, hanno cercato di convertire gli altri alla loro religione. Nel Cristianesimo odierno, nessuno viene minacciato che gli verranno mozzati le mani o i piedi, o che verrà perfino ucciso, se cambia la sua fede. Se prendiamo in considerazione che da anni in Israele e in molti altri luoghi le attività terroristiche vengono effettuate sempre più da fanatici gruppi islamici, allora la conclusione è ovvia: l’Islam non è una «sottomissione» di fede a Dio, che usa solo amore e giustizia, ma sottomissione a ciò che un uomo ha insegnato.
Le prove da tutta la letteratura e della storia vissuta dimostrano tutto. Chi crede a quel che dissero in piena armonia Noè, Abrahamo, Mosè e tutti i profeti, che furono mandati da Dio stesso, non crederà in nessun caso agli insegnamenti di Maometto. La Bibbia contiene tutto ciò che Dio aveva da dire, non può essere aggiunto nulla. Nell’Antico Testamento Dio ha rivelato la Sua volontà, nel corso del Nuovo Testamento Egli la realizza. I veri profeti di Dio vissero in tempi diversi, stettero però tutti sotto la stessa ispirazione dello Spirito Santo. Gli apostoli, che vissero centinaia di anni dopo, confermarono l’adempimento di tutto ciò che i profeti avevano annunciato nell’Antico Testamento. Non c’è neanche una sola contraddizione tra l’Antico e il Nuovo Testamento. Come potrebbe l’onnisciente e l’onnipotente Dio cambiare fosse solo una delle Sue parole, o il Suo piano o i Suoi insegnamenti?
Per le persone nell’Islam non c’è in realtà alcuna libertà personale, di nessuna sorte. Tutta la loro vita è sottomessa ad una dittatura, alla quale deve piegarsi ognuno individualmente in tutti gli ambiti della vita. Dio però ci ha creati quali esseri umani con un libero arbitrio e, così, ognuno può decidere per sé quel che desidera credere o fare.
Nell’XI secolo incominciò la conquista del mondo non musulmano, conosciuta come il «dãr al-harb», il «territorio della guerra». Al-Mãwardi suddivise il mondo in due parti: il «dãr al-Islam», il «territorio islamico» e il «dãr al-harb», il «territorio della guerra». [Gerhard J. Bellinger, Enciclopedia delle religioni, Garzanti Editore S.p.A., 1989, pag. 509 — N.d.T.] Al «territorio islamico», appartengono tutte le tribù e tutti i popoli già vinti, al «territorio della guerra» tutte le tribù e tutti i popoli da vincere. Benché le guide religiose nell’Islam dicano: «Mosè diede agli Ebrei la Torah e Gesù ai Cristiani il Vangelo», credono che Allah, tramite Maometto, abbia dato l’ultima rivelazione. [Gerhard J. Bellinger, Enciclopedia delle religioni, Garzanti Editore S.p.A., 1989, pagg. 499; pag. 530 — N.d.T.] Il suo insegnamento sarebbe concluso definitivamente visto che è stato l’ultimo profeta. Si può chiedere cosa sia realmente la rivelazione conclusiva? Nel Corano non la troviamo. La falsa valutazione consiste nel fatto che chi si oppone all’Islam è per loro un infedele e degno di morte, perché ciò facendo bestemmia Allah. Così la guerra di conquista, la «gihãd», deve essere condotta con ogni sforzo per porre fine a questa bestemmia. Perché solamente quando la mezzaluna islamica sarà diventata luna piena, il mondo avrà pace. Secondo le guide islamiche, ciò significa semplicemente: Solo quando tutto il mondo degli infedeli sarà stato sottomesso alla fede islamica per mezzo della «guerra santa», ci sarà riposo sulla terra. La «gihãd», secondo il concetto del diritto islamico, deve essere condotta soprattutto contro gli Ebrei e contro i Cristiani così a lungo finché tutti quanti siano sterminati e l’ordine islamico venga instaurato sulla terra. Chi si interessa di letteratura islamica conosce i loro concetti religiosi.
Sarebbe auspicabile che, mediante questa pubblicazione, vengano aperti gli occhi di molti nel mondo intero. Se le guide religiose dell’Islam potessero prendere atto del fatto che Maometto ha pensato, parlato e agito passando accanto a Dio, che la religione dell’Islam, come d’altronde ogni altra religione, è stata fondata dagli uomini! La vera fede è ancorata nelle promesse di Dio e porta a una relazione personale con Dio. Va detto con amore, ma con chiarezza, che Maometto e la sua religione non hanno nulla in comune con il Dio della Bibbia, con il Dio d’Abrahamo, d’Isacco e di Giacobbe. Maometto non credeva affatto che Dio, quale nostro Padre celeste, si fosse rivelato qui sulla terra nel Suo Figlio unigenito per la nostra salvezza. In ultima analisi la religione dell’Islam è senza speranza ed è, come tutte le altre, una religione vana. Tutte le pretese di essere la rivelazione inappellabile e conclusiva non sono fondate sulla Parola di Dio e, di conseguenza, non valide. Dio ha sufficientemente rivelato Sé stesso e il Suo consiglio, come ci è stato lasciato in modo chiaro nella Sacra Scrittura, la Bibbia. Tutto il resto sono delle pretese che mancano di ogni legittimazione.
Ci sono i molti Paesi con governo islamico in cui i credenti d’altra fede sono più o meno tollerati e talvolta perfino neanche questo, dove ogni forma di attività missionaria è punibile. Quasi non c’è un Paese sulla terra dove non sono presenti Musulmani. In Germania vivono oltre 3 milioni di Musulmani e ci sono 3.300 moschee. E negli altri Paesi dell’Europa e in tutto il mondo, la situazione è la stessa. Nei Paesi occidentali i Musulmani godono di tutti i diritti religiosi che, nei loro Paesi d’origine, essi non accordano alle altre religioni o comunità religiose. In molti Paesi islamici i Cristiani vengono uccisi e le loro chiese ridotte in cenere. I politici tacciono perché hanno paura del terrore. Però siate consolati, è giunta l’ora di Dio, l’ora della verità. Dio ha permesso l’attacco contro gli USA, affinché il mondo intero venga a conoscenza della verità sull’Islam e abbia così la possibilità di prendere la giusta decisione.
Lo scopo di questo breve esposto consiste nel tendere la mano a tutti coloro che non desiderano passare nell’Eternità illusi e ingannati. Chi muore senza il Salvatore è perduto per sempre. Speriamo che tutti vedano in questa pubblicazione una mano tesa e si volgano all’unico vero Dio il Quale, nella Sua essenza, è Spirito e si è rivelato personalmente quale Salvatore in Gesù Cristo, nostro Signore. Che sia reso noto a tutti gli abitanti della terra che non c’è salvezza in nessuna religione, ma unicamente nel Redentore che ci portò la salvezza. Il Suo Messaggio è l’unico vero Messaggio di salvezza. La Vita eterna che dobbiamo avere per poter vivere eternamente, la troviamo soltanto nell’Eterno. La via di Dio verso di noi in Cristo è la nostra unica via verso di Lui. Vi prego, voltate le spalle a tutte le religioni e volgetevi verso l’onnipotente Dio alla cui immagine e somiglianza siamo stati creati e che ci ha destinati ad uno scopo eterno. Per essere partecipi del piano di salvezza di Dio, dobbiamo volgerci e sottometterci a Lui, affinché la Sua volontà possa avvenire per mezzo di noi adesso e per sempre. Dio stesso non ha fondato alcuna religione, ma ha riconciliato l’umanità con Sé in Gesù Cristo, nostro Signore.
Con la regola d’oro che ho scelto come parola guida in questo esposto voglio anche concludere. Io stesso desidero che mi venga detta la verità. Io stesso desidero che mi venga indicata la giusta via, perché non voglio passare ingannato dal tempo nell’Eternità. Desidero la stessa cosa per tutti coloro che leggono questo breve trattato. Dio vuole il bene di noi tutti. Ogni persona, qualsiasi sia la religione alla quale appartiene, è nata in questo mondo di bugie e di inganno. Negli ultimi anni, sì, fin dal tempo dell’Illuminismo, siamo venuti a conoscenza dei crimini commessi nel nome della religione, soprattutto nell’epoca della cristianizzazione forzata. Siamo venuti a conoscenza delle otto Crociate (1095–1291) nel corso delle quali 22 milioni di persone furono trucidate dai crociati cattolici. Siamo venuti a conoscenza delle atrocità commesse dalla Chiesa durante il Medioevo. Dalla storiografia abbiamo dovuto prendere atto che coloro che non potevano sottomettersi a questa religione furono definiti streghe e stregoni e bruciati sul rogo — in un’azione concentrata ce ne furono cinquantamila in una sola volta. Abbiamo sentito parlare dell’Inquisizione, del massacro degli Ugonotti e di molte altre vicende ancora. Milioni e milioni furono uccisi per l’impulso della Chiesa di Roma che aveva raggiunto il potere temporale. La terra è imbevuta del sangue dei martiri. La Chiesa lo fece nel Nome di Cristo, sì, nel Nome di Dio è stata commessa la più grande sciagura sulla terra giustificata dalla religione. Si predicava la salvezza e si commetteva il crimine. In realtà, per tutti coloro che si sono informati a suo riguardo, la Chiesa è diventata per sempre non degna di fede. Per questo motivo milioni di persone voltano le spalle al Cristianesimo.
Adesso veniamo a conoscenza di tutti i massacri che la religione dell’Islam ha commesso fin dall’inizio e di cui dovrà rispondere. Adesso sperimentiamo anche noi direttamente quanti crimini vengono commessi senza misericordia e senza compassione nel nome di Allah, «il compassionevole» e «il misericordioso». Per tutti coloro che possono vedere è però chiaro che, nelle religioni che esercitano il potere temporale, le cose si svolgono non con Dio, ma con Satana, anche se si traveste da angelo di luce. Con quale diritto le religioni di Stato hanno soggiogato interi popoli e li hanno costretti ad accettare la loro religione? Adesso abbiamo le nazioni Cristiane, le nazioni dell’Islam, dell’Induismo, del Confucianesimo, del Buddhismo, dello Shintoismo, ecc. In realtà il mondo è stato diviso in tante parti dalle religioni e dalle ideologie politiche. Tutti pretendono di essere sulla giusta via. Scrivo questo opuscolo perché ho acquisito nozioni su tutte queste religioni. Da 40 anni circa ho viaggiato in più di 120 Paesi su tutti i continenti. Posso solo consigliare a tutte le persone sulla terra di volgersi a Dio stesso che si è rivelato personalmente a noi in Gesù Cristo. Gli uomini sono ingannatori e vengono ingannati, solo Dio è verace.
Quel che avvenne l’11 settembre 2001 e ciò che segue, ora deve essere inquadrato biblicamente. Avvenimenti importanti gettano avanti la loro ombra. Così dice il Signore: “Squilla forse la tromba in una città, senza che il popolo tremi? Piomba forse una sciagura sopra una città, senza che il Signore ne sia l’autore?” (Amos 3:6). Ciò vale anche per i tragici avvenimenti di New York e Washington. Non avviene nulla senza che Dio l’abbia permesso. Adesso si tratta di venire a conoscenza di ciò che Dio desidera dire non solo agli USA, ma anche a noi, per mezzo di questa catastrofe e delle sue conseguenze. Continuiamo a leggere nel libro del profeta Amos: “Poiché il Signore, Dio, non fa nulla senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti” (Amos 3:7). Ci deve periodo di tempo. Quel che sta avvenendo oggi deve essere considerato alla luce della profezia biblica. Possa ciò avvenire con l’aiuto di Dio con altre pubblicazioni. In realtà, nella Sacra Scrittura, ci è stato lasciato tutto, dall’inizio della creazione fino alla fine dei tempi. Dio conosceva la fine già prima del principio.
L’inizio della fine è stato avviato. Gli angeli del giudizio, secondo Apocalisse, capitolo 9, dal versetto 13, fino adesso sono legati per quel giorno e per quell’ora sul fiume Eufrate. Nella grande battaglia annunciata — il punto culminante della «guerra santa» — una terza parte dell’umanità verrà distrutta. I governi degli USA hanno bombardato l’Iraq e ciò facendo, hanno irritato Saddam Hussein già da molto tempo e adesso viene incluso anche l’Afghanistan. Queste azioni militari vengono classificate come azioni volte direttamente contro l’Islam. Tutto conduce alla «guerra santa» che il mondo vivrà in breve: “Annunziate questo a tutte le nazioni: «Preparatevi alla guerra santa, chiamate i guerrieri, riunite i soldati e avanzate…»” (Gioele 3:9). Come testimoniano altri passi biblici, questa battaglia sarà condotta soprattutto contro Israele, però ci sarà anche un grande attacco militare contro gli USA.
Per tutti coloro che possono vederlo, è certo che adesso non solamente l’ordine di missione in generale (Mat. 28:19) deve giungere al suo adempimento, ma anche quel che il Signore stesso ha annunciato per la fine dei tempi: “E questo Evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine” (Mat. 24:14). Ciò avviene nel nostro tempo, prima che venga la fine. Tutti i popoli e lingue, anche coloro che appartengono alla religione dell’Islam e alle altre religioni hanno il diritto di udire il Messaggio divino di salvezza per poter prendere la giusta decisione. L’introduzione alla fase finale del tempo della fine ha incominciato a tutti i livelli. Voi popoli tutti, ascoltate la Parola del Signore!
La grazia e la pace di Dio siano con voi tutti nel Nome del Signore Gesù Cristo.
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