“GESÙ CRISTO È LO STESSO IERI, OGGI, E IN ETERNO!” (EBREI 13:8)
LETTERA CIRCOLARE N° 52
DICEMBRE 2009
Di tutto cuore saluto voi tutti nel prezioso Nome del nostro Signore Gesù Cristo con la parola di Isaia 46:10:
“Io annunzio la fine sin dal principio, molto tempo prima dico le cose non ancora avvenute; io dico: «Il mio piano sussisterà», e metterò a effetto tutta la mia volontà”.
In questo unico versetto Dio ci fa sapere che Egli, già prima del principio, sapeva tutto ciò che sarebbe accaduto nel corso del tempo fino alla fine. E non solo questo: Egli ha fatto un piano che Egli stesso realizza fin nei minimi particolari: “Sì, io l’ho detto e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò” (Is. 46:11).
Dal capitolo 40 la storia della salvezza è stata annunciata: “O tu che rechi la buona novella a Gerusalemme, alza forte la voce! Alzala, non temere! Di’ alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!». Ecco, il Signore, l’Eterno, viene con potenza, e col suo braccio Ei domina. Ecco, la sua mercede è con lui, e la sua ricompensa lo precede” (Is. 40:9-10). Sì, Egli stesso è venuto e ci ha portato la salvezza.
All’inizio del tempo, Dio, che nessuno ha mai visto (Giov. 1:18; 1 Tim. 1:17) e il solo che possiede l’immortalità (1 Tim. 6:16), è uscito dalla Sua pienezza di Spirito, Luce e Vita, dall’Eternità e camminava in forma visibile nel giardino di Eden.
In 1 Re 22:13-24 e in 1 Cronache 18:12-22 il profeta Michea testimonia: “Io ho veduto l’Eterno che sedeva sul suo trono, e tutto l’esercito celeste che gli stava a destra e a sinistra” (2 Cron. 18:18) e riferisce sulla conversazione che allora ebbe luogo.
Fin dal principio, Dio il Signore era attorniato da angeli ai quali disse già in Genesi 1:26-28: “Facciamo l’uomo…”. Gli angeli di Dio giubilarono quando il Signore creò la terra (Giob. 38:1-7). Quando gli uomini si insuperbirono e costruirono una torre che avrebbe dovuto raggiungere il cielo, il Signore disse agli angeli: “Scendiamo dunque e confondiamo il loro linguaggio, perché l’uno non capisca la lingua dell’altro!” (Gen. 11:7).
In Genesi, capitolo 18, il Signore, accompagnato da due angeli, visitò il Suo servitore Abrahamo che vide tre uomini (v. 2). Abrahamo lavò i piedi agli ospiti celesti, fece macellare un vitello e preparare delle focacce e li servì durante il pasto. Poi i due angeli proseguirono scendendo a Sodoma, ma il Signore rimase da Abrahamo (Gen. 18:22). Nella Sacra Scrittura talvolta gli angeli vengono designati quali uomini (Dan. 8:15, 9:21). In Luca, capitolo 1, l’angelo Gabriele stette alla destra dell’altare dei profumi e parlò a Zaccaria (Luca 1:11). Venne anche da Maria e annunciò la nascita del nostro Redentore (Luca 1:26-38).
In Isaia, capitolo 6, leggiamo della potente esperienza del profeta che testimonia: “Nell’anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini… Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?». Allora io risposi: «Eccomi, manda me!»” (Is. 6:1-3, 6-8).
Dalla descrizione precedente risulta da sé a chi il Signore si è riferito con la parola «noi». Il Signore era sempre attorniato dai Suoi angeli e dalle schiere celesti, anche alla legislazione, come risulta chiaro dai seguenti passi biblici: Atti 7:38, 53; Galati 3:19; Ebrei 2:2 e altri. Per questo motivo Dio il Signore poteva dire fin dal principio: “Facciamo l’uomo a nostra immagine…”. Fin dall’inizio Dio ha parlato agli angeli e tramite gli angeli, agli uomini e tramite gli uomini.
Alla nascita del Redentore gli angeli cantarono: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi…” (Luca 2:14). Secondo Matteo 4:11, degli angeli servirono il Signore dopo la tentazione. Due angeli resero testimonianza della risurrezione del Signore (Luca 24:4); due angeli preannunciarono il ritorno del Signore risorto (Atti 1:9-11).
Anche il profeta Ezechiele poté vedere Dio il Signore sul trono in forma di uomo e descrive tutto con grande precisione: “Al di sopra della volta che era sopra le loro teste, c’era come una pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura di un uomo, che vi stava seduto sopra, su in alto. … Qual è l’aspetto dell’arco che è nella nuvola in un giorno di pioggia, tal era l’aspetto di quello splendore che lo circondava. Era un’apparizione dell’immagine della gloria del Signore. A quella vista caddi sulla mia faccia, e udii la voce di Uno che parlava” (Ez. 1:26, 28).
DIO SI RIVELA AL SUO POPOLO E ALLA SUA CHIESA
“Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che l’Eterno è Dio, e che non ve n’è altri fuori di lui. Dal cielo t’ha fatto udire la sua voce per ammaestrarti; e sulla terra t’ha fatto vedere il suo gran fuoco, e tu hai udito le sue parole di mezzo al fuoco. … Sappi dunque oggi e ritieni bene in cuor tuo che l’Eterno è Dio: lassù ne’ cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ve n’è alcun altro” (Deut. 4:35-36, 39).
Dio si è sempre rivelato solo al Suo popolo e, precisamente, come l’Unico, l’Eterno; per gli altri popoli Egli rimase nascosto. Le Sue rivelazioni durante tutto l’Antico Testamento nell’intero periodo di quattromila anni che va da Adamo a Cristo furono molteplici. Ma soltanto all’inizio del Nuovo Patto Egli si è rivelato quale Padre nel Cielo e nel Figlio sulla terra. Per questo motivo nessun profeta ha parlato di un Padre nel Cielo, tanto meno pregato ad un Padre nel Cielo. Però ci sono molte promesse con riferimento alla nascita del Figlio e pure alla nostra adozione quali figliuoli e figliuole di Dio:
“Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio…” (2 Sam. 7:14; 1 Cron. 17:13).
“Io annunzierò il decreto: Il Signore mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io t’ho generato». Chiedimi, io ti darò in eredità le nazioni e in possesso le estremità della terra” (Salmo 2:7-8).
“Servite il Signore con timore, e gioite con tremore. Rendete omaggio al figlio, affinché il Signore non si adiri e voi non periate nella vostra via, perché improvvisa l’ira sua potrebbe divampare. Beati tutti quelli che confidano in lui!” (Salmo 2:11-12).
“A te fui affidato fin dalla mia nascita, tu sei il mio Dio fin dal grembo di mia madre. Non allontanarti da me, perché l’angoscia è vicina, e non c’è alcuno che m’aiuti” (Salmo 22:10-11).
“Egli m’invocherà, dicendo: «Tu sei mio Padre, mio Dio, e la ròcca della mia salvezza». Io inoltre lo costituirò mio primogenito, il più eccelso dei re della terra” (Salmo 89:26-27).
“Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele (Dio con noi)” (Is. 7:14).
In Isaia 9:5 ci viene detto chi è il Figlio: “Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace”.
LA NOSTRA PREDESTINAZIONE
“In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui…” (Ef. 1:4).
“… avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà…” (Ef. 1:5).
“In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia…” (Ef. 1:7).
Che sia messo ancora una volta in risalto: Nel periodo dell’Antico Testamento i profeti e il popolo d’Israele conoscevano Dio solo quale l’unico SIGNORE/YAHWEH, che si era rivelato a loro. La designazione DIO IL SIGNORE/ELOHIM-JAHWEH sta scritta più di seimila volte nell’Antico Testamento — sempre al singolare, neanche una volta al plurale. Dio stesso diede al Suo popolo del Patto la confessione di fede: “Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l’UNICO SIGNORE!…” (Deut. 6:4-9).
Allo stesso modo troviamo già nell’Antico Testamento tutte le promesse che riguardano il Salvatore e il piano di redenzione. Soltanto al momento della realizzazione del Suo proprio piano di salvezza, Dio si rivela quale Padre nel Cielo e nel Suo Figlio unigenito sulla terra.
“L’angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio»” (Luca 1:35).
“Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore” (Luca 2:11).
“Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»” (Mat. 3:17).
“Gesù le disse: «Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli, e dì loro: ‹Io salgo al Padre mio e Padre vostro, all’Iddio mio e Iddio vostro›»” (Giov. 20:17).
“Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli” (Rom. 8:29).
“Tuttavia, il numero dei figli d’Israele sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare. Avverrà che invece di dir loro, come si diceva: «Voi non siete mio popolo», sarà loro detto: «Siete figli del Dio vivente»” (Osea 1:10).
Le due promesse del Figlio di Dio e dei figli di Dio vanno insieme, così l’ha visto l’apostolo Paolo: “Così egli dice appunto in Osea: «Io chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo e amata quella che non era amata»; e «avverrà che nel luogo dov’era stato detto: ‹Voi non siete mio popolo, là saranno chiamati figli del Dio vivente›»” (Rom. 9:25-26).
“E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente” (2 Cor. 6:18).
“… voi, che prima «non eravate un popolo», ma ora «siete il popolo di Dio»; voi, che «non avevate ottenuto misericordia», ma ora «avete ottenuto misericordia»” (1 Piet. 2:10).
GESÙ CRISTO È IL SIGNORE
Quando nell’Antico Testamento Dio/Elohim si rivelò, allora ciò avvenne quale SIGNORE/YAHWEH, questo l’abbiamo capito. Nel Nuovo Testamento Egli si è rivelato nel Figlio. Anche a questo riguardo la Sacra Scrittura ci dà dei chiarimenti su chi è il Figlio:
“Come mai mi è dato che la madre del mio SIGNORE venga da me?” (Luca 1:43).
“L’anima mia magnifica il SIGNORE, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore” (Luca 1:46b-47).
Dunque Egli è Signore fin dal principio; quale Figlio è stato generato ed è stato partorito. Dopo la Sua risurrezione, nell’Evangelo di Giovanni, viene designato solo ancora quale «SIGNORE».
“Allora corse verso Simon Pietro e l’altro discepolo che Gesù amava e disse loro: «Hanno tolto il SIGNORE dal sepolcro e non sappiamo dove l’abbiano messo»” (Giov. 20:2).
“Maria Maddalena andò ad annunciare ai discepoli che aveva visto il SIGNORE, e che egli le aveva detto queste cose” (Giov. 20:18).
“E, detto questo, mostrò loro le mani e il costato. I discepoli dunque, veduto il SIGNORE, si rallegrarono” (Giov. 20:20).
“Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il SIGNORE!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò»” (Giov. 20:25).
“Tommaso gli rispose: «SIGNOR mio e Dio mio!»” (Giov. 20:28).
“Perciò vi faccio sapere che… nessuno può dire: «Gesù è il SIGNORE!» se non per lo Spirito Santo” (1 Cor. 12:3).
Quale SIGNORE, quale l’IO SONO, Egli era già prima di Abrahamo: “Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, IO SONO»” (Giov. 8:58).
Come Figlio, Egli testimonia: “… che sono proceduto da Dio. Sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo, e vado al Padre” (Giov. 16:27b-28).
“… perciò crediamo che sei proceduto da Dio” (Giov. 16:30b).
“Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi” (Giov. 17:11).
Tutte le promesse e le ombre simboliche dell’Antico Testamento diventarono e diventano realtà nel corso del Nuovo Testamento:
Il Redentore doveva essere Figlio di Abrahamo e Figlio di Davide (Mat. 1:1).
Egli doveva essere Figlio dell’uomo e Figlio di Dio (Luca 1:35).
Egli doveva essere l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo (Giov. 1:29).
Egli doveva essere il Mediatore del Nuovo Patto (Ebrei 9:15).
Egli doveva diventare l’Avvocato (1 Giov. 2:1-2).
Egli doveva diventare il Sommo Sacerdote (Ebrei 2:17).
Quale Figlio primogenito Egli è il Primogenito tra molti fratelli (Rom. 8:29; Gal. 3:26; Ebrei 2:11). Dobbiamo considerare in qualità di che cosa il nostro Redentore viene presentato nel Suo diventare Uomo. Alla domanda se Egli fosse il Figlio di Dio, “Gesù gli rispose: «Tu l’hai detto; anzi vi dico che da ora in poi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza, e venire sulle nuvole del cielo»” (Mat. 26:64).
Non quale seconda Persona di Dio, ma come Figlio dell’uomo Egli è alla destra di Dio. Troviamo questa designazione più di settanta volte nei quattro Evangeli, ma neanche una sola volta da Romani, capitolo 1, fino all’ultimo versetto dell’epistola di Giuda. Da Romani, capitolo 1, Egli viene descritto quale Figlio di Dio in relazione con la redenzione compiuta e la Chiesa.
Così, in Giovanni 3:13, non sta scritto «Figlio di Dio», ma «Figlio dell’uomo»: “Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo che è nel cielo”.
In Matteo 25:31 leggiamo: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso”.
In Matteo 25:1-13 Egli viene quale Sposo, e le vergini che sono pronte entrano con Lui nella sala delle nozze.
È assolutamente importante che leggiamo esattamente la Parola di Dio, che La ordiniamo in modo corretto e che ci sia rivelata dallo Spirito Santo. Vediamo le tre rivelazioni principali di Dio quale Padre nel Cielo, nel Figlio sulla terra, nella Chiesa per mezzo dello Spirito Santo. Poi vediamo i diversi compiti del Redentore in relazione col Suo diventare Uomo. Egli può essere tutto in tutto: Figlio di Dio, Figlio dell’uomo, Figlio di Davide, Figlio di Abrahamo, Agnello di Dio, sì il Leone della tribù di Giuda. Egli è Mediatore e Intercessore, Egli è Re, Sacerdote, Profeta. Lodato sia il nostro Signore e Dio che, nel Suo Figlio unigenito, ci ha dato l’adozione (Gal. 4:4-7)! Adesso siamo figliuoli di Dio e, nel compimento, saremo trasformati nell’immagine del Figlio di Dio (Giov. 3:1-3 e altri). Nel Suo diventare Uomo, il Redentore è diventato simile a noi, affinché possiamo diventare simili a Lui nella prima risurrezione.
Dal tempo del Concilio di Nicea (325 d.C.), la Cristianità è stata ingannata. Fino ad allora valeva la fede in un unico Dio, che non sopporta altri dèi accanto a Sé, come era fin dal principio nel Giudaismo (Es. cap. 20 e altri). I padri della Chiesa, che provenivano dal paganesimo, tutti quanti odiavano gli Ebrei e formarono una Deità trinitaria secondo il modello pagano. Così sta scritto nel «Credo di Nicea» riguardo a Gesù Cristo: «… unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero…».
Di un simile Figlio, che dovrebbe essere stato partorito dal Padre nel Cielo prima dell’inizio del tempo, in verità la Bibbia non testimonia affatto. Questa è la dottrina dell’Anticristo; sta in totale contrasto con 1 Giovanni 4:2-3. Il Figlio di Dio è stato generato dallo Spirito Santo. Egli è l’Unto, il Cristo, ed è nato in Betlemme. In tutto l’Antico Testamento Egli era il SIGNORE/YAHWEH; nel Nuovo Testamento Lo conosciamo quale Figlio YASHUA/GESÙ. La dottrina della Trinità, delle cosiddette «tre Persone eterne» è totalmente estranea alla Bibbia. Fu elevata a primo dogma — a colonna della Chiesa nell’Impero Romano ed è stata ripresa da tutte le altre Chiese cristiane in tutto il mondo.
LA PAROLA DIVENNE CARNE
È noto che l’Evangelo di Giovanni incomincia così: “Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”. L’espressione «la Parola» fu tradotto dalla parola greca Logos. Ma la parola ebraica è Dabar e ha tre significati fondamentali: parlare, comandare, riferire. Dunque nel principio fu il “Parlante” che parlò e ciò avvenne; Egli comandò e la cosa fu, e poi poté essere scritto il resoconto della creazione.
Di conseguenza, i seguenti passi della Scrittura si riferiscono sempre al solo e unico Creatore che esista, Colui che è la Parola, Colui che parla e Colui che agisce. Egli è tutto in uno. “Nel principio Dio creò i cieli e la terra” (Gen. 1:1).
“I cieli furono fatti dalla parola del Signore, e tutto il loro esercito dal soffio della sua bocca” (Salmo 33:6).
“Poich’egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa apparve” (Salmo 33:9).
“Nel passato tu hai creato la terra e i cieli sono opera delle tue mani” (Salmo 102:26).
“Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta” (Giov. 1:3).
“Tu, Signore, nel principio hai fondato la terra e i cieli sono opera delle tue mani” (Ebrei 1:10).
“Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono” (Apoc. 4:11).
La parola Dabar che fu tradotta con Logos è il Signore stesso che è diventato carne e ha abitato tra noi. Amen.
SPIRITO DI VERITÀ O SPIRITO DI ERRORE
“Vi ho scritto, non perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché tutto ciò che è menzogna non ha niente a che fare con la verità” (1 Giov. 2:21).
È giunta l’ora in cui il giudizio incomincia dalla casa di Dio. Dio separa nella Sua Chiesa la luce dalle tenebre, la Verità dalla menzogna. Le falsificazioni e gli inganni hanno preso il sopravvento. Per prima cosa ci occuperemo della falsificazione che fu fatta riguardo al mandato prima della seconda venuta di Cristo.
Cosa ha detto in realtà la Voce dalla Luce soprannaturale l’11 giugno 1933 al fratello Branham? Nella sua testimonianza del 10 febbraio 1960 a San Juan il fratello Branham riferisce: «Molte persone, anche reporter di giornali stavano lì sulla riva. Ecco che si disse un’altra volta: ‹Guarda in alto›. E quando guardai in alto, scese quella Luce. Delle persone svennero e risuonò una Voce che fece tremare tutta la regione: ‹Come Giovanni Battista è stato inviato quale precursore della prima venuta di Cristo, così il Messaggio che ti è stato dato sarà il precursore della seconda venuta di Cristo›. ‹Non sarò io il precursore, ma il Messaggio sarà il precursore›».
In sedici diverse predicazioni il fratello Branham stesso ha sottolineato che il Messaggio avrebbe preceduto la seconda venuta di Cristo. Nella citazione summenzionata mise il particolare accento sul fatto che non lui stesso, ma il Messaggio sarebbe stato il precursore. Per questo motivo ancora una volta questa frase uscita dalla sua bocca: «Non sarò io il precursore, ma il Messaggio sarà il precursore».
Nella versione falsificata sta: «Come Giovanni fu mandato per precedere la prima venuta del Signore, così tu sarai mandato per precedere la Sua seconda venuta». Qui non si parla più del Messaggio, ma tutto il peso è messo soltanto sulla persona del fratello Branham. Da questo risulta poi l’affermazione che, con il suo ministero, tutto sia stato terminato.
La versione falsificata non sta soltanto nel libro «Gli Atti del Profeta» (The Acts of the Prophet), ma è stata pure incisa sulla porta d’ingresso della casa che si era costruita a Tucson per il fratello Branham, ma che è stata ultimata solo dopo la sua dipartita.
Perfino sulla sua lapide a forma di piramide si è inciso la versione falsificata quale epigrafe.
Non potevo tradurre il libro «The Acts of the Prophet», soprattutto a cagione di questa citazione e di altre insensatezze nel testo. Però ci sono stati altri a farlo e così è stato pubblicato in più lingue.
Nelle sedici affermazioni autentiche del fratello Branham troviamo la parola «Messaggio». E proprio ciò a cui Dio teneva in realtà manca nelle tre falsificazioni citate. Quante volte il fratello Branham sottolineò che da Eva si trattò solo di un’unica parola, per mezzo della quale il nemico è riuscito a sedurla! Anche qui avvenne la falsificazione del senso vero e proprio tramite l'omissione dell’importante parola «Messaggio». Per questo motivo è così fatale perché tutte le altre falsificazioni e tutti gli inganni hanno la loro origine in questo. Sì, poi nel libro citato sta ancora scritta la seguente frase: «Alcuni credono che la Voce abbia detto: ‹Il tuo Messaggio precederà la Sua venuta›». Però, non solo lo crediamo, abbiamo le prove inconfutabili.
Deve essere posta la seria domanda: È vero ciò che la Voce soprannaturale disse dal Cielo e che il fratello Branham riportò con esattezza straordinaria, o ciò che sta scritto nel libro, sulla porta di casa e sulla la lapide a forma di piramide e che è stato diffuso nel mondo intero?
Cosa vale?
1. Ciò che Dio ha promesso!
2. Ciò che il Signore ha detto l’11 giugno 1933!
3. Ciò che il fratello Branham ha confermato per ben 16 volte!
4. Ciò che il Signore ha detto il 2 aprile 1962!
5. Ciò che il fratello Branham ha confermato il 3 dicembre 1962!
6. Ciò che il Signore disse il 19 settembre 1976!
7. Ciò che dal 1966 fino ad oggi avviene realmente in tutto il mondo!
L’asserzione secondo la quale il fratello Branham stesso abbia preceduto la venuta di Cristo e che, con ciò, la faccenda è sbrigata, è, detto semplicemente, ingannevole e una bugia voluta. Durante i suoi sette viaggi intorno al mondo, come li chiamava, ha visitato soltanto dodici paesi e in nove di questi ha tenuto esclusivamente delle riunioni di evangelizzazione. Dopo l’apertura dei Suggelli nel mese di marzo 1963 si trattava del fatto che le sue predicazioni di insegnamento fossero registrate su nastri e, con ciò, il Cibo spirituale fosse immagazzinato, come il Signore l’aveva comandato a lui e anche a me, come lo disse nella sua predicazione del 1° aprile 1962 e come mi fu comandato dal Signore il 2 aprile 1962. Solo dopo la sua dipartita, il Messaggio divino è giunto fino alle estremità della terra e viene servito al popolo di Dio sulla tavola del Signore ben preparata quale Cibo spirituale.
Dunque non «il fratello Branham», ma «il Messaggio che gli è stato affidato» precede la seconda venuta di Cristo. Quale profeta promesso ha adempiuto il suo compito e ha portato il Messaggio, tramite il quale tutto è stato restaurato nella Chiesa. Dalla sua dipartita sono passati 44 anni e il Signore non è ancora ritornato. Il puro Messaggio biblico viene ancora proclamato e, precisamente, finché venga lo Sposo e porti la Sua Sposa a Casa.
Il fratello Branham chiese una volta: «Cosa è il Messaggio?», e diede anche subito la risposta: «Il Messaggio è: ‹Ritorno alla Parola! Ritorno alla dottrina degli apostoli! Ritorno al principio!›». Per questo non deve essere aggiunto nulla alla Parola scritta, promessa e rivelata. Chi porta in sé la veridicità di Cristo, non effettuerà né tollererà alcuna falsificazione. Tutto ciò che il fratello Branham ha insegnato è scritturale. Soltanto deve essere ordinato in modo giusto nella Sacra Scrittura. Quante volte ha ripetuto l’ammonimento di Apocalisse, capitolo 22, che nessuno deve aggiungere qualcosa alla Parola o toglierne qualcosa.
Tanto più incomprensibili sono le molte eresie che sono sorte nei gruppi di coloro che si appellano a Branham. I fratelli che stanno sotto falsa influenza non sanno che stanno sotto maledizione perché propagano una tutt’altra proclamazione (Gal. 1:6-9)? Però l’invio di una potenza d’errore è possibile solo là dove la Verità è stata rigettata e la Bibbia è stata letteralmente messa da parte con disprezzo (2 Tim. 4 e altri). Ogni dottrina biblica è chiara, è vera, illumina, ha senso; ogni eresia è assurda e contraddice perfino il buon senso.
Adesso, dai chiamati fuori, la luce viene separata dalle tenebre (2 Cor. 6:14-18). Lo Spirito Santo è lo Spirito della Verità e conduce alla Parola della Verità (Giov. 16:13). “… ma la parola del Signore permane in eterno. E questa è la Parola della Buona Novella che vi è stata annunziata” (1 Piet. 1:25).
Con molta franchezza deve essere detto: Come Giovanni il Battista e tutti gli uomini di Dio hanno compiuto il loro ministero, così è stato anche con il fratello Branham. Tutto ciò che apparteneva al suo compito, l’ha compiuto al cento per cento con l’aiuto del Signore. Quanto viene fatto adesso con la sua persona è un culto della personalità e, così, vengono nutrite false speranze. Non abbiamo bisogno né di nuovi libri sulla storia della sua vita né di fratelli che tagliano a pezzi i suoi abiti e li portano in Polonia o chissà dove, o qualcuno che pretende che il fratello Branham abbia pregato nel mese di novembre 1965 su intere balle di stoffe, tovaglie e fodere di piumino. È strano però che ciò gli sia presumibilmente ritornato in mente soltanto nel mese di gennaio 2000, dunque più di trent’anni dopo. Prese con sé ad Haiti i pezzi di stoffa ed ecco che regnò grande entusiasmo! Tutto ciò è l’opera dello spirito d’errore.
Dove sta scritto che dopo la dipartita di Paolo i suoi asciugatoi e grembiuli siano stati distribuiti? È lo stesso spirito d’idolatria di cui Dio doveva sempre lamentarsi dal Suo popolo, Israele; è un culto della personalità e sono delle eresie come non si è mai conosciuto in precedenza. Riguardo a Pietro, non avremmo neanche saputo che era sposato, se il Signore non avesse guarito la sua suocera dalla febbre. Quale differenza c’è allora tra tutti gli oggetti del fratello Branham di cui si sono fatte delle reliquie e le reliquie che vengono adorate nei luoghi di pellegrinaggio della Chiesa cattolica romana? Cosa hanno a che fare tutti gli oggetti che vengono portati in relazione con il fratello Branham, con il Messaggio divino, con l’Evangelo eterno di Gesù Cristo, che adesso viene predicato a tutti i popoli quale testimonianza? Assolutamente nulla! È solo idolatria!
Non possiamo e non vogliamo entrare nei dettagli di tutte le dottrine non bibliche, cioè che il Signore sia già ritornato, che sette uomini particolari appariranno, che un ottavo messaggero debba venire, che Apocalisse, capitolo 10, sia già adempiuto, come pure di tutte le dottrine sulla parusia e sui tuoni, ecc., ecc. Però ancora una volta deve essere chiaramente detto: Solo se c’è nella Sacra Scrittura una promessa, allora c’è anche un adempimento! Ciò che non è biblico appunto non lo è, e ciò che non è vero è bugia. La vera fede dei veri figliuoli di Dio è ancora nella vera Parola. La Chiesa-Sposa sarà in perfetta armonia con la Parola, perché è una parte dello Sposo, nel Quale la Parola diventò carne. La Sposa deve essere unita con lo Sposo, non con l’amico dello Sposo. L’amico si rallegra vivamente alla voce dello Sposo, ma la Sposa l’ascolta (Giov. 3:19). Si deve riuscire a unire Dio con noi e noi con Dio (Apoc. 19:7).
Rattrista, però deve essere detto: L’eresia più gravida di conseguenze proviene proprio da Jeffersonville: È l’asserzione che la voce del settimo angelo di Apocalisse 10:7 sia la Voce di Dio. Per questa ragione si arrivò anche al cambiamento di nome da «Spoken Word publications»/«Pubblicazione della Parola parlata» in «Voice of God recordings»/Registrazione della Voce di Dio».
E aprite bene le orecchie!: Anche se viene tradotto in altre lingue, si deve sempre poter udire la voce originale, perché questa è la Voce di Dio! Dunque un gruppo ascolta la traduzione di un fratello, un altro quella del prossimo e il terzo gruppo ascolta di nuovo un’altra traduzione, però sempre con la voce del fratello Branham in sottofondo. I diversi gruppi non hanno comunione gli uni con gli altri e tutti, ascoltando, arrivano a risultati completamente diversi, e si potrebbe chiedere come ciò è possibile, visto che tutti ascoltano “la Voce di Dio”.
Oggi Paolo chiederebbe di nuovo: “Chi vi ha ammaliati?”. A parte questo, qualcuno dovrebbe accorgersi che, in Apocalisse 10:7, non si parla affatto della Voce di Dio, ma della voce del settimo angelo con la tromba. Nessun angelo del Cielo e nessun messaggero di Dio sulla terra ha il diritto di cambiare la parola IL MISTERO di Apocalisse 10:7 dal singolare al plurale. Il fratello Branham, quale ultimo messaggero della Chiesa, aveva il compito, tramite la sua predicazione, di portare a compimento tutti i misteri che appartengono al Consiglio di Dio, però durante la voce del settimo angelo con la tromba si compie IL «MISTERO DI DIO». Amen!
Ad esempio, sotto la guida dello Spirito Santo, l’apostolo Pietro nella sua prima predicazione il giorno di Pentecoste ha designato il giorno «terribile» del Signore (Mal. 4:5) quale giorno «glorioso» (Atti 2:20). Paolo ha portato questi pensieri con il giorno glorioso in relazione con la Chiesa e l’ha descritto quale giorno «glorioso» del ritorno di Gesù Cristo. “Egli vi renderà saldi sino alla fine, perché siate irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo” (1 Cor. 1:8; 2 Cor. 1:4; Fil. 1:6-11). Paolo grida ai veri credenti: “… tenendo alta la parola di vita, in modo che nel giorno di Cristo io possa vantarmi di non aver corso invano, né invano faticato” (Fil. 2:16). Però queste esposizioni del giorno glorioso non hanno annullato il significato del giorno «terribile» del Signore, ardente come una fornace (2 Piet. 3:10). Anche il fratello Branham, per mezzo del suo ministero, non ha annullato l’adempimento di Apocalisse, capitolo 10. Vediamo di continuo quanto è importante di ordinare correttamente tutto, particolarmente le profezie bibliche, che possono avere un duplice significato e adempimento. Allora non c’è alcuna contraddizione, ma solo piena armonia.
Questo però viene riconosciuto solo dagli eletti perché credono soltanto ciò che dice la Sacra Scrittura e come lo dice; in ogni caso tutti gli altri crederanno ciò che vogliono. Porto una diretta responsabilità davanti a Dio per la Chiesa-Sposa in questo tempo, che deve essere una pura Sposa-Parola. La Sacra Scrittura ci dice esattamente dove i sette messaggi alle sette chiese stanno scritti, dove si deve ordinare i sette angeli con la tromba, quando i sette angeli con la coppa adempieranno il loro compito, e così via.
CHIARA
RIPARTIZIONE
COME CI VIENE PRESENTATA NEL LIBRO DELL’APOCALISSE
Nel primo capitolo dell’Apocalisse, vediamo il Redentore camminare come Figlio dell’uomo in mezzo ai sette candelabri d’oro. Nella Sua mano destra tiene sette stelle; dalla sua bocca esce una spada a due tagli e il suo volto è come il sole.
Nei capitoli due e tre, troviamo il COSÌ DICE IL SIGNORE ai sette angeli delle sette chiese. Alla fine di ogni messaggio ogni volta viene data ai vincitori una promessa.
Nel capitolo quattro, Giovanni vide il Signore sul trono che era attorniato da un arcobaleno. Vide il mare di vetro, simile al cristallo, le quattro creature viventi, i ventiquattro anziani e udì le parole: “Santo, santo, santo è il Signore Iddio, l’Onnipotente, che era, che è, e che viene”.
Nel capitolo cinque, Giovanni vide nella mano destra di Colui che siede sul trono il Libro con i Sette Suggelli. Udì uno degli anziani dire: “Non piangere; ecco, il Leone che è della tribù di Giuda… ha vinto per aprire il libro e i suoi sette suggelli”. Poi vide l’Agnello che sembrava essere stato immolato, e prese il libro per aprire i Suggelli.
Nel capitolo sei (vv. 1-8), veniamo portati a conoscenza di ciò che fu annunciato per tutto il periodo di tempo dei primi quattro Suggelli. I primi quattro Suggelli mostrano l’Anticristo nei suoi quattro stadi di sviluppo attraverso tutto il periodo di tempo della Chiesa fino alla fine.
Nel quinto Suggello (vv. 9-11), vediamo i martiri ebrei le cui anime erano sotto l’altare e gridavano vendetta. Debbono aspettare finché i loro conservi e i loro fratelli patiscano come loro il martirio durante la grande tribolazione.
Con il sesto Suggello (vv. 12-17), veniamo informati fin nei minimi particolari su quanto avviene dopo il rapimento durante il periodo di persecuzione della grande tribolazione. Poi il sole si oscura, la luna diventa tutta come sangue, le stelle cadono dal cielo (Apoc. 6:12). Cosi sta già scritto pure in Gioele 2:31, 3:15 e Atti 2:20.
E affinché tutti possano capire e ordinare l’armoniosa concordanza degli avvenimenti secondo le profezie bibliche, riportiamo qui quanto il nostro Signore stesso ha detto, per sapere, quando ciò avviene: “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate” (Mat. 24:29).
Il sesto Suggello è in modo univoco l’inizio del giorno del Signore, del giorno dell’ira. Così sta scritto: “Guardai di nuovo quando l’Agnello aprì il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue… perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?” (Apoc. 6:12-17).
Il fratello Branham voleva parlare sulle sette trombe, però gli fu detto che non riguardano la Chiesa, ma che cadono nel periodo per Israele. Preso con esattezza, durante il sesto e il settimo Suggello avviene tutto ciò che concerne i giudizi delle trombe e anche i giudizi delle coppe d’ira, tutto ciò che avviene dopo il rapimento fino all’instaurazione del Regno.
Nel capitolo 7, dal versetto 1 a 8, ha luogo la sigillatura dei 144.000 provenienti dalle dodici tribù d’Israele. Dal versetto 9 a 17 vediamo che Dio rimane fedele a coloro che Gli appartengono, ma che non erano pronti per prendere parte al rapimento. Sono rimasti fedeli alla fede, hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel Sangue dell'Agnello. Perfino dopo il rapimento, il Sangue parla ancora per i redenti che debbono attraversare la grande tribolazione. Coloro che sono stati rapiti sono sul trono e regnano con Cristo (Apoc. 3:21, 5:10). Coloro che provengono dalla grande tribolazione sono davanti al trono. Servono Dio giorno e notte nel Suo tempio. Chi pretende che già adesso il Sangue non è più sul trono della grazia, si trova in un errore terribile.
Nel capitolo otto, all’apertura del settimo Suggello, veniamo a conoscenza del settimo angelo con la tromba. Dobbiamo osservare quanto segue:
Ci sono sette angeli delle chiese (Apoc. capp. 1-3).
Ci sono sette angeli con la tromba (capp. 8-11).
Ci sono sette angeli con sette coppe d’ira (capp. 15-16).
Rimane un mistero perché il fratello Branham, quando parlò il 24 marzo 1963 sul settimo Suggello, lesse solo il primo versetto di Apocalisse, capitolo 8. Non sta scritto nulla di ciò che accadde durante la mezz’ora di silenzio nel Cielo; però veniamo a sapere dal versetto 2 ciò che avviene sulla terra durante il settimo Suggello: “Poi vidi i sette angeli che stanno in piedi davanti a Dio, e furono date loro sette trombe”.
Poi troviamo la descrizione dei particolari: “I sette angeli che avevano le sette trombe si prepararono a sonare” (v. 6).
Nota bene: All’apertura del settimo Suggello, non si tratta di ciò che è stato detto ai sette angeli delle chiese, ma di ciò che avviene sulla terra durante i sette giudizi delle Trombe:
Apocalisse 8:7: “Il primo sonò la tromba…”
Versetti 8 e 9: “Poi il secondo angelo sonò la tromba…”
Versetti 10 e 11: “Poi il terzo angelo sonò la tromba…”
Versetti 12 e 13: “Quando il quarto angelo sonò la tromba…”
Apocalisse 9:1-12: “Poi il quinto angelo sonò la tromba…”
Apocalisse 9:13-21: “Poi il sesto angelo sonò la tromba…”
Tutto ciò che viene annunciato nei capitoli 8 e 9 avverrà esattamente come sta scritto nella Parola di Dio.
Nel capitolo dieci, il Signore viene quale Angelo del Patto, quale Proprietario originale e pone i Suoi piedi sulla terra e sul mare. Proprio come nel capitolo 4, anche qui Egli è attorniato dall’arcobaleno. Poi Egli rugge quale Leone della tribù di Giuda, perché concerne Israele (Ger. 25:30b; Osea 11:10; Gioele 3:16; Amos 1:2) e solo allora i sette tuoni fanno udire le loro voci.
Ogni dottrina sui tuoni è solo fantasia religiosa, è un’interpretazione che Dio ha vietato (2 Piet. 1:20). Fino ad oggi ancora nessun angelo con la tromba ha suonato la propria tromba. Il 28 febbraio 1963 non si fecero sentire «sette voci», ma sette potenti tuoni, uno dopo l’altro, mentre tutta la regione fu scossa. Con questo, l’attenzione del fratello Branham fu diretta verso la rivelazione dei sette Suggelli, come gli era stato detto dalla Nuvola soprannaturale. Nella Nuvola apparvero sette angeli, non la Chiesa-Sposa.
Dopo che Giovanni dovette sigillare ciò che i sette tuoni avevano proferito, l’angelo alzò la sua mano destra per giurare. Si paragona il giuramento di Apocalisse 10:6 con quello di Daniele 12:7-8, che ci saranno da quel momento solo ancora tre anni e mezzo fino alla proclamazione del Regno: “… infra un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo” (v. 7).
In Apocalisse 10:7 avviene l’annuncio di ciò che accadrà quando il settimo angelo suonerà la tromba, cioè che nei giorni in cui si sarebbe udita la voce del settimo angelo, quando egli avrebbe sonato, si sarebbe compiuto IL MISTERO DI DIO.
Nel capitolo 11, dal versetto 15, troviamo l’adempimento: “Poi il settimo angelo sonò la tromba e nel cielo si alzarono voci potenti, che dicevano: «Il regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo Cristo ed egli regnerà nei secoli dei secoli»”.
Nella lettera circolare di settembre 2009 abbiamo scritto sui misteri del Regno di Dio e anche su IL MISTERO DI DIO. Questo mistero è Gesù Cristo, il nostro Signore, Dio manifestato in carne (1 Tim. 3:16).
L’annuncio in Apocalisse 10:8-11, che sarà profetizzato ancora una volta conduce al capitolo 11, dove si parla del ministero dei due profeti che profetizzeranno per tre anni e mezzo a Gerusalemme (Apoc. 11:3).
Nei capitoli 15 e 16 si tratta dei giudizi delle coppe d’ira con le sette particolari piaghe d’ira: “Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che recavano sette flagelli, gli ultimi, perché con essi si compie l’ira di Dio” (Apoc. 15:1).
“Allora udii dal tempio una gran voce che diceva ai sette angeli: «Andate e versate sulla terra le sette coppe dell’ira di Dio»” (Apoc. 16:1).
Versetto 2: “Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra…”
Versetto 3: “Poi il secondo angelo versò la sua coppa nel mare…”
Versetto 4: “Poi il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti…”
Versetto 8: “Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole…”
Versetto 10: “Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia…”
Versetto 12: “Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate…”
Versetto 17: “Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria; e dal tempio uscì una gran voce proveniente dal trono, che diceva: «È fatto»”.
Non abbiamo bisogno di una migliore e più esatta descrizione degli avvenimenti. Tutto ciò che concerne la Chiesa o Israele, e anche ciò che in generale avverrà fino alla fine, ci è stato lasciato nella Parola di Dio in modo chiaro e comprensibile.
“IO DICO: «IL MIO PIANO SUSSISTERÀ…»” (IS. 46:10)
Tutto ciò che appartiene al piano di Dio avverrà. Il meglio viene ancora: Dio coronerà maestosamente l’opera di redenzione, come Egli ha coronato anche la Sua opera di creazione. Tutti i profeti hanno avuto il loro tempo e il loro posto, anche Giovanni il Battista che condusse dall’Antico al Nuovo Testamento (Luca 16:16). Ma è il Signore stesso che ha compiuto la redenzione promessa.
Nel corso del periodo neotestamentario il Signore ha anche avuto i Suoi strumenti, prima di tutti, i sette angeli delle sette chiese. Particolarmente fin dalla Riforma, Egli ha nuovamente operato e, alla fine, tramite il più grande ministero nel nostro tempo. Cosa dice la Scrittura su ciò che deve ancora accadere? Chi lo farà?
Per gli ultimi tempi è stato predetto: “Ma gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati” (2 Tim. 3:13).
Ma Dio ha anche promesso: “Io metterò il diritto per livella, e la giustizia per piombino; la grandine spazzerà via il rifugio di menzogna, e le acque inonderanno il vostro riparo” (Is. 28:17).
Allo stesso modo è diventato vero dai veri servitori della Parola: “Tu invece hai seguito da vicino il mio insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede, la mia pazienza, il mio amore, la mia costanza” (2 Tim. 3:10).
Alla fine però il Signore stesso si occupa della Sua opera: “Poiché il Signore sorgerà come al monte Perazim, si adirerà come nella valle di Gabaon, per fare la sua opera, l’opera sua singolare, per compiere il suo lavoro, lavoro inaudito” (Is. 28:21).
“… perché il Signore eseguirà la sua parola sulla terra in modo rapido e definitivo” (Rom. 9:28).
Veniamo ammoniti: “Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Osservate come l’agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione” (Giac. 5:7).
“Chiedete al Signore la pioggia nella stagione di primavera! Il Signore che produce i lampi darà loro abbondanza di pioggia, a ciascuno erba nel proprio campo” (Zac. 10:1).
Il 18 maggio 1962 il fratello Branham parlò del riunirsi del piccolo gruppo e, in quel tempo, pensava «in un mese o così» sarebbe stato rapito. Nessuno sa esattamente per quanto tempo durerà l’ultimo operato soprannaturale di Dio nella Chiesa-Sposa. Però tutti coloro che partecipano al rapimento lo vivranno. E non sarà soltanto un piccolo gruppo negli Stati Uniti d’America, ma le membra della Sposa in tutte le nazioni della terra. Nessun profeta poteva essere dappertutto. Soltanto Dio stesso può essere onnipresente e porterà a compimento l’opera Sua in modo magnifico. “«Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio», dice il Signore degli eserciti” (Zac. 4:6 e altri).
È lo spirito di menzogna e d’errore che cerca di rendere credibili tutte le eresie e le interpretazioni. Si mente alle persone e vengono consolate che il profeta avrà il ministero conclusivo nella tenda. Si parla di quel che è avvenuto nel passato e di quel che dovrebbe avvenire nel futuro, e si passa accanto a quanto Dio fa presentemente.
Per mezzo del ministero promesso, tutto non doveva essere restaurato e riportato allo stato originale (Mat. 17:11; Marco 9:12)? Anche Cristo deve rimanere nel Cielo fino al tempo della restaurazione di tutto ciò che Dio aveva predetto tramite i profeti (Atti 3:17-23). Ciò avverrà adesso soltanto nella vera Chiesa-Sposa e anche l’ultimo operato di Dio avrà luogo soltanto in mezzo ai chiamati fuori che sono usciti da ogni confusione — anche dalle ultime.
La Chiesa-Sposa è la Semenza pura della Parola, l’altro è la molteplicità della zizzania. So ciò di cui parlo e ciò su cui scrivo. Lo faccio per ordine di Dio quale testimone oculare e auricolare di ciò che Dio ha fatto nel nostro tempo e ancora fa. Tutti i fratelli che si presentano adesso, ma che non hanno personalmente vissuto il ministero straordinario negli anni cinquanta e sessanta, che in quel tempo non erano né nati né nati di nuovo, che non erano né testimoni oculari né testimoni auricolari, non possono essere affatto testimoni. Di che cosa vogliono testimoniare? Giovanni scrive: “… quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita…”. Voi, anime della Sposa, siate certe che nessuna menzogna ha la sua origine nella verità. Non siate ingenui; investigate quotidianamente la Sacra Scrittura per vedere se le cose stanno così (Atti 17:11). Prendete sul serio l’ammonimento del Signore: “Guardate che nessuno vi seduca!”.
“Il Signore vi renda perfetti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, e operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo; a lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen” (Ebrei 13:21).
TRADUZIONI DELLA BIBBIA
Riguardo alle differenti formulazioni nelle Bibbie di altre nazioni e lingue, bisogna dare alcune spiegazioni. Ad esempio, nella Bibbia in tedesco abbiamo diciannove volte il concetto «ritorno di Cristo», che non c’è in altre lingue. Ma proprio questa parola «ritorno» differenzia tutte le altre venute dalla promessa in Giovanni 14:1-3: “Io vo a prepararvi un luogo e tornerò”. Appunto, c’è soltanto un ritorno di Cristo che aspettiamo adesso, e ci sono le altre venute fino a Zaccaria, capitolo 14, quando il Signore poserà i Suoi piedi sul Monte degli Ulivi.
Nel Padrenostro in realtà dovrebbe stare scritto in Matteo 6:13 come nel testo aramaico: “… e guidaci, affinché non cadiamo in tentazione”, perché: “Nessuno, quand’è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno” (Giac. 1:13). E la dossologia: “Perché a Te appartengono il Regno, la potenza e la gloria in eterno. Amen.” non sta neanche nella stesura originale del Nuovo Testamento, ma è stata aggiunta in seguito.
Allo stesso modo in Matteo 28:19 sta scritto nell’originale: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli dentro il Mio Nome (onto onomati mou)”. La formula: “… battezzandoli nel Nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo…” è il risultato dell’idea trinitaria che nacque nel tempo dopo il Concilio di Nicea.
In Efesini 3:14-15 deve essere: “Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome”. La traduzione: “… dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome” è falsa e proviene anche solo dall’epoca in cui la Chiesa formulò il suo credo uniforme. I versetti 14 e 15 vanno insieme. È chiaro che Paolo non ha mai piegato le sue ginocchia davanti ad una famiglia nel Cielo che non esiste affatto, ma davanti al Padre, dal Quale proviene ogni paternità nel Cielo e sulla terra. La Chiesa nell’Est e nell’Ovest ha fondato la sua dottrina della Trinità di «tre Persone eterne» particolarmente su questo passo della Scrittura falsificato.
Inoltre nella versione latina, più tardi anche nella versione del Re Giacomo e in altre lingue, in 1 Giovanni 5:7, venne l’aggiunta trinitaria: “Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza nel Cielo: il Padre, la Parola e lo Spirito Santo; e questi tre sono una stessa cosa”. Anche questa è una falsificazione dei padri trinitari della Chiesa del quindicesimo secolo.
Leggo in inglese la stessa traduzione come il fratello Branham; lì sta scritto nella nota a piè di pagina. «Questo versetto non si trova nel manoscritto originale». Nella mia Bibbia in tedesco, non sta scritto nulla affatto e, così, emergono spesso delle difficoltà quando deve essere tradotto da altre lingue.
Nella prima epistola di Giovanni, capitolo 4, versetto 2, deve essere: “Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito che confessa Gesù Cristo venuto in carne, è da Dio”, perché si riferisce alla prima venuta di Cristo.
Nella seconda epistola di Giovanni, al versetto 7, deve essere: “Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo i quali non confessano Gesù Cristo venendo in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo”. Questo versetto si riferisce in modo univoco al ritorno di Cristo.
Che Dio il Signore usi grazia verso di noi, che abbiamo le diverse traduzioni non solo come lettera davanti a noi, ma che siamo guidati per mezzo dello Spirito Santo in tutta la Verità. Tutti coloro che appartengono alla Chiesa-Sposa di Gesù Cristo sono sotto il Sangue dell’Agnello, sotto il Sangue del Nuovo Patto, sono uniti nella Parola di Dio e stanno sotto la diretta guida dello Spirito Santo che conduce in tutta la Verità.
PER UNA MIGLIORE COMPRENSIONE
Chi desidera capire in modo giusto 1 Tessalonicesi 4:16, per favore legga prima quanto sta scritto nel Salmo 47:6: “Iddio è salito in mezzo alle acclamazioni (ingl. «shout»), l’Eterno è salito al suono delle trombe (ingl. «trumpet»)”. Troviamo le stesse parole in 1 Tessalonicesi 4:16: Perciocché il Signore stesso, con acclamazioni di conforto (=shout)… con la tromba di Dio (=trumpet) discenderà. Il Vincitore di Golgota, dopo la redenzione compiuta è salito al Cielo in mezzo alle acclamazioni, al giubilo, al suono delle trombe e ha preso con Sé in alto i santi dell’Antico Testamento che sono risorti con Lui (Mat. 27:50-53). Con ciò si adempiva: “O porte, alzate i vostri frontoni; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà. Chi è questo Re di gloria? È il Signore, forte e potente, il Signore potente in battaglia” (Salmo 24:7-8).
I seguenti passi biblici appartengono parimenti in questo contesto:
“Il Signore dà un ordine…” (Salmo 68:11).
“Tu sei salito in alto, portando prigionieri, hai ricevuto doni dagli uomini…” (Salmo 68:19a).
“Per questo è detto: «Salito in alto, egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini»” (Ef. 4:8).
Il Signore e Redentore scenderà con le stesse acclamazioni, con il potente grido che penetra tutto e i morti in Cristo risorgeranno i primi. “Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita (prima risurrezione); quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio (seconda risurrezione)” (Giov. 5:28-29; Apoc. 20:11-15).
Alla Sua ascensione gli angeli dissero: “Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo” (Atti 1:11). Allora si apriranno le porte di perle e entreremo nella Nuova Gerusalemme. Alleluia! La Sua Sposa si prepara adesso. Amen.
IL GRANDE «PERCHÉ?»
Dei fratelli che sono caduti sotto falsa ispirazione e che hanno il proprio bel daffare con la mia chiamata e con il mio ministero chiedono: «Perché il fratello Branham non ha menzionato pubblicamente il tuo nome?». Riguardo alle profezie bibliche, non pongo la domanda: «Perché Dio il Signore, nel libro del profeta Isaia, capitolo 40, versetto 3, non ha citato il nome, ma solo il precursore?». Bastava che Dio il Signore dicesse: “La voce di uno grida nel deserto…”.
Anche in Malachia, capitolo 3, sta scritto soltanto: “Ecco, io vi mando il mio messaggero, che spianerà la via davanti a me…”. Il nome del messaggero non è stato menzionato.
Nella più importante promessa per il nostro tempo, cioè quella di Malachia 4:5, il nome non è stato citato, neanche in Matteo 17:11 e in Marco 9:12. Dio il Signore disse soltanto: “Ecco, io vi mando il profeta Elia che restaurerà ogni cosa…”. Immaginatevi che stesse scritto: “… il suo nome sarà William Marrion Branham”, allora tutti — anche gli evangelisti di fama mondiale — sarebbero stati costretti a credergli. Ma Dio non costringe nessuno. La vera fede è un dono diretto di Dio, una rivelazione in relazione con una promessa e il suo adempimento. Chi non vuole o non può credere non crederà neanche se qualcuno risuscita dai morti, così disse il nostro Signore (Luca 16:29-31).
Immaginatevi che in Matteo 24:45-47 stesse scritto non solo del servitore fedele e prudente, che deve dare ai domestici il vitto a suo tempo, ma anche il suo nome. Allora tutti, anche coloro che insegnano delle false dottrine sarebbero stati costretti a credergli. Quando Don Bablitz, che era il responsabile della spedizione degli opuscoli in Edmonton, mi chiese se anche il mio ministero svolto nel mondo intero stesse scritto nella Bibbia così come il ministero del fratello Branham, feci decisamente cenno di no con la mano. Però entro 24 ore Dio stesso diede la risposta a questo riguardo. Testimonio un’altra volta di aver udito quella domenica mattina, il 19 settembre 1976, quando il sole era proprio sorto, ad Edmonton, Canada, la Voce del Signore penetrante e piena di autorità: «Mio servitore, Io ti ho destinato secondo Matteo 24, versetti da 45 a 47, a distribuire il Cibo». Non avevo mai riflettuto su questo passo della Bibbia, tanto meno predicato su esso. Però le parole del Signore sono altrettanto vere come Giovanni 3:16. Vale per sempre quanto Egli disse: “In verità, in verità vi dico: «Chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me; e chi riceve me, riceve Colui che mi ha mandato»” (Giov. 13:20).
Infatti il Signore risorto ha detto agli apostoli: “Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi” (Giov. 20:21). Era il proseguimento della storia della salvezza. Paolo, il cui nome non era neanche stato annunciato, aveva un simile compito in diretto rapporto con la storia della salvezza. Egli ha perfino applicato a sé e agli apostoli la parola profetica di Isaia 49:6 e Matteo 12:17-21, che era stata profetizzata riguardo al nostro Signore e Redentore: “Perché così ci ha ordinato il Signore, dicendo: «Io ti ho posto per esser luce de’ Gentili…»” (Atti 13:47). Ancora oggi noi portiamo — in ogni caso io — lo stesso messaggio di salvezza che abbiamo udito da Lui (1 Giov. 1:5). Alcuni milioni di persone in 150 nazioni circa che ho visitato l’hanno udito dalla mia bocca e molti hanno glorificato il Signore.
All’inizio del capitolo più importante dell’Antico Testamento con riferimento alla storia della salvezza sta scritto: “Chi ha creduto alla nostra predicazione? A chi è stato rivelato il braccio del Signore?” (Is. 53:1). Il braccio dell’Eterno viene rivelato solo a chi presta fede a qualcuno mandato da Dio.
Solo le vergini avvedute che sono realmente ripiene di Spirito Santo e, guidate dallo Spirito, riconoscono ciò che è stato promesso in Matteo, capitolo 24, e che è stato confermato dal fratello Branham stesso, mentre si sta adempiendo Matteo, capitolo 25. Ora risuona l’ultimo Messaggio, l’ultima chiamata — è un grido di risveglio, perché tutte le vergini si addormentarono. L’ultima chiamata sta in rapporto con il tema principale: “Ecco lo Sposo, usciteGli incontro!”.
“Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!” (Rom. 11:33). Fino ad oggi ancora nessun uomo ha potuto dire a Dio ciò e come Egli dovrebbe fare le cose.
Dapprima Egli dà delle promesse — poi Egli le adempie. Quando il tempo fu compiuto di adempiere per il popolo d’Israele la promessa di Genesi 15:13-14, Dio il Signore apparve al Suo servitore Mosé. Quando questo periodo stava per finire, Dio il Signore incaricò il Suo servitore Giosuè. Quando Elia ebbe terminato il Suo ministero, seguì Eliseo. Si andava sempre più avanti. Quando Giovanni il Battista aveva adempiuto il Suo incarico, incominciò il ministero del nostro Signore. Quando la redenzione fu compiuta, ebbe luogo la fondazione della Chiesa neotestamentaria. Anche Pietro, l’uomo della prima ora, stava a disposizione. Poi venne la chiamata particolare dell’apostolo Paolo e, alla fine, l’apostolo Giovanni ricevette la rivelazione conclusiva di Gesù Cristo. Gli fu mostrato tutto ciò che accadrà fino alla fine del tempo. Sì, vide già perfino il Nuovo Cielo e la Nuova Terra.
Nei quattro Evangeli troviamo tutto dalla nascita del Redentore fino alla Sua ascensione. Il libro degli Atti degli apostoli ci mostra ciò che avvenne nella Chiesa di Gesù Cristo, ciò che fu predicato, in che modo venne battezzato e come fu sperimentato il battesimo dello Spirito Santo. Nelle epistole, Paolo ha dato una vista d’insieme sia per quanto concerne la parte evangelistica, quella dottrinale o profetica della storia della salvezza. Per la grazia di Dio nei 47 anni trascorsi ho anche adempiuto il mio compito del 2 aprile 1962 nel mondo intero.
DUE TESTIMONI
In origine mi ero proposto di fare una visita a Jeffersonville dopo le riunioni ad Atlanta, USA, il secondo fine settimana di settembre 2009. Per me si trattava di arrivare ad un cambiamento visibile per tutta la Chiesa di Gesù Cristo. Per questo motivo volevo chiarire alcuni punti che hanno portato ad equivoci e divisioni nel mondo intero.
Tuttavia, poco tempo prima della mia partenza, fui informato tramite posta elettronica che i due fratelli Billy Paul e Joseph Branham non erano disponibili in quei giorni. Così non vedevo più il senso di una mia visita, benché il fratello Collins mi avesse invitato.
Due fratelli che viaggiavano con me non si lasciarono scoraggiare e viaggiarono da Atlanta a Jeffersonville. Come altri durante i decenni trascorsi, anche loro volevano vedere il luogo dove il fratello Branham aveva la sua chiesa di residenza. Lì alcune sorprese aspettavano i nostri due fratelli, sia piacevoli che spiacevoli.
La più piacevole era che poterono parlare con il fratello Fred Sothman, nonostante la sua età avanzata. Quando udì che provenivano da Krefeld, subito si dichiarò disposto ad una conversazione. Spontaneamente testimoniò loro con franchezza che il 3 dicembre 1962 era anche lui seduto alla stessa tavola durante il mio colloquio con il fratello Branham. Si ricordava perfino dei particolari in cui il fratello Branham era entrato riguardo all’immagazzinamento del Cibo e alla sua successiva distribuzione.
Egli testimoniò pure di aver udito che il fratello Branham disse: «Fratello Frank, aspetta con la distribuzione del Cibo finché venga il tempo e tu non abbia ricevuto il resto del Cibo». Per i nostri due fratelli ciò era la conferma della mia testimonianza.
Il fratello Sothman raccontò ai due fratelli che lui era perfino presente alla conversazione che ebbi con il fratello Branham nel mese di giugno 1958 a Dallas, Texas. Confermò di aver udito le parole del fratello Branham: «Fratello Frank, tu ritornerai con questo Messaggio in Germania». Ciò ha profondamente impressionato i nostri fratelli. Ero allora emigrato in Canada e non avevo mai avuto l’intenzione di ritornare in Germania.
La mia testimonianza della conversazione con il fratello Branham, Albert Götz della Casa editrice «Mehr-Licht», Amburgo, l’ha pubblicata in prima pagina con una fotografia nel mese di aprile 1963 nell’edizione in lingua tedesca di «Voice of Healing». Non ho bisogno di difendere me stesso; ogni chiamata è cosa che riguarda Dio solo. E chi non può credere Dio non è né chiamato né biblicamente credente, tanto meno eletto. Vale fin nell’Eternità ciò che Dio disse: “Io dico: «Il mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la mia volontà»” (Is. 46:10b).
DUE VOLTE 30 ANNI
“Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d’animo” (Ebrei 12:3).
Dal 1949 sono trascorsi due volte 30 anni. Dal momento in cui feci la mia piena esperienza di salvezza a Pentecoste del 1949 ad Amburgo nella Comunità in Via Bach, il fuoco del battesimo dello Spirito Santo bruciò in me e l’amore di Dio che fu versato nel mio cuore per mezzo dello Spirito Santo mi spinse anche, secondo la parola del nostro Signore: “Voi mi sarete testimoni…”, a farlo. Da allora ho potuto servire senza interruzione il mio Redentore. Nel 1959, malgrado il mio lavoro abituale e il mio ministero già ampio, ho cominciato a tradurre le predicazioni del fratello Branham. Nel 1964 feci il mio primo viaggio missionario in India; durante il viaggio di ritorno inserii una sosta in Israele. Dal 1968 ho visitato regolarmente i paesi dell’Europa dell’Est inclusa l’Unione Sovietica e, fino al 1979, avevo già predicato in 86 paesi.
Durante i benedetti anni settanta, abbiamo costruito la Casa di Dio e i due edifici della Missione sul grande terreno di 10.000 metri quadri. Le predicazioni settimanali di venti minuti trasmesse dal 1968 al 1978 da Radio Lussemburgo raggiunsero i fratelli e sorelle di lingua tedesca nell’Europa dell’Est e dell’Ovest. Nell’anno 1976, predicatori provenienti da 33 nazioni presero parte alla nostra Conferenza internazionale.
In verità, nel 1979 un periodo riccamente benedetto di complessivamente trent’anni stava dietro a me. Però, ecco che l’inferno si mobilitò per distruggere me stesso, la chiesa locale e l’opera missionaria nel mondo intero. Per molte anime fu un anno fatale con conseguenze per tutta l’Eternità.
Cosa a cui non avevo mai pensato era che il Signore, dopo le parole di Matteo, capitolo 16: “Io edificherò la mia chiesa…”, aveva ancora detto: “… e le porte dell’Ades non la potranno vincere”.
Adesso che il Signore edifica di nuovo la Sua Chiesa sul fondamento originale, come Paolo espone: “… edificati sul fondamento degli apostoli e de’ profeti”, piacerebbe al nemico più di tutto di distruggerla completamente. Però non è possibile e non riuscirà a vincere la Chiesa. È proprio durante l’ultimissimo periodo di tempo che Satana si pone davanti alla donna — la Chiesa, che partorirà il Figlio maschio, la schiera dei vincitori, che verrà rapito in Cielo (Apoc. cap. 12). Gesù è, e rimane il Vincitore e tutti i veri figliuoli e figliuole di Dio vinceranno l’accusatore dei fratelli e sperimenteranno la più grande promessa: “… affinché dove sono Io, siate anche voi” (Giov. 14:1-3; Apoc. 3:20 e altri).
Per quanto riguarda i trent’anni trascorsi, volgo il mio pensiero direttamente al mio Redentore. Egli incominciò con 30 anni a compiere il Suo compito in rapporto con la storia della salvezza (Luca 3:23). La fama di essere nato di fornicazione Lo precedette.
Sì, si potrebbe chiedere, era veramente necessario che Maria fosse fidanzata, cosicché ne risultò che qualcosa fosse accaduto? E ciò che era terribile era che gli uni pensavano che Egli fosse da Giuseppe, gli altri da un legionario romano.
Solo i veri credenti sapevano e sanno chi Egli era ed è: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”. In verità, “non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli!”. Tutto ciò che procede e viene da Dio è fondato sulla rivelazione.
Tuttavia, nel momento in cui gli scribi diventarono dispettosi e dissero al nostro Signore: “Noi non siamo nati da fornicazione”, Gesù replicò: “Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre!” (Giov. 8:41, 44). Non c’è nulla di più volgare che di imputare ad un uomo di Dio di essere nato da adulterio o di essere vissuto in adulterio. Lo fanno solo gli scribi e i farisei, il cui padre è il diavolo. Si avrebbe potuto accusare Davide di adulterio, ma non Abrahamo, né Mosé e neanche me.
Addolora di essere calunniato nel mondo intero nel modo più terribile e di essere bollato come “il seduttore” che ha perso la propria vocazione. Da quando Dio ritira una vocazione? Però penso che deve adempiersi anche adesso nella vita del servitore ciò che avvenne già con il nostro Signore: “Vi era tra la folla un gran mormorio riguardo a lui. Alcuni dicevano: «È un uomo per bene!». Altri dicevano: «No, anzi, svia la gente»” (Giov. 7:12). Se accade a un servitore così come al Maestro, allora deve essere contento, anche se viene chiamato «Beelzebub» e quei di casa sua diventano i suoi nemici (Mat. 10:21-42). Tutto ciò che il Signore disse deve adempiersi. Come il Redentore, così anche i profeti e gli apostoli furono sempre il bersaglio di Satana. Adesso ciò non può essere diversamente, questo è un buon segno. Riguardo a coloro che il Signore manda quali Suoi servitori, Egli disse: “Ricordatevi della parola che vi ho detta: «Il servo non è più grande del suo signore». Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra” (Giov. 15:20). Anche Paolo l’ha vissuto: “… nella gloria e nell’umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure veritieri” (2 Cor. 6:8).
Nella seconda epistola ai Corinzi, capitolo 11, Paolo temeva che il serpente avesse sedotto i credenti con astuzia, come avvenne con Eva. Anche adesso gli uni ascolteranno ciò che disse una donna sedotta dal nemico, dalla cui bocca escono in modo contorto ogni passo biblico e ogni citazione (1 Tim. 2:11-14), gli altri riconosceranno che la Parola di Dio nella bocca di un uomo di Dio è la pura Verità (1 Re 17:24).
Abbandono ogni cosa nelle mani di Colui che giudica rettamente e ho solo un desiderio: portare il Messaggio divino del pieno Evangelo fino al mio ultimo respiro. Questa è stata la mia vita per il mio caro Signore in questi ultimi 60 anni e così deve rimanere finché la Chiesa-Sposa compiuta incontri lo Sposo.
Così come lo vidi in gennaio 1981 quando fu preso fuori dal corpo e visse il rapimento, una grande schiera — tutti erano giovani e vestiti di bianco — sarà presa in alto. Varrà la pena per tutti coloro che erano in relazione non soltanto con un profeta, ma con Dio per tutta l’Eternità. Il traguardo è molto vicino. Maranatha!
Siamo riconoscenti per la Parola profetica che risplende come una lampada splendente in luogo oscuro (2 Piet. 1:19). Nessuno sa né il giorno né l’ora, ma i segni dei tempi parlano un linguaggio chiaro. Che il Signore fedele apra a noi tutti la comprensione e ci dia la piena grazia per la preparazione per il ritorno molto vicino di Gesù Cristo, il nostro Signore. Amen.
“E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Fil. 1:6).
GLI STATI UNITI D’EUROPA
“La fine di tutte le cose è vicina; siate dunque moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera. Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l’amore copre una gran quantità di peccati” (1 Piet. 4:7-8).
Dal 1° dicembre 2009 la bandiera europea sventola in tutti i 27 Stati che adesso appartengono all’Unione Europea. Il papato ha interpretato il simbolo della donna con la corona di 12 stelle di Apocalisse, capitolo 12, come essendo Maria e ha consacrato l’Europa unita sotto il dominio cattolico-romano al cuore immacolato della «Regina dell’Europa». Ecco perché la bandiera europea ha 12 stelle.
Adesso ci troviamo alla fine del tempo della fine e viviamo quanto è stato predetto riguardo all’ultimo Impero mondiale nelle profezie bibliche. Il primo presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy è eletto. La politica europea e mondiale continuerà evidentemente ad essere determinata dai Gesuiti fedeli al Papa. L’Anticristo quale falso profeta tiene il ruolo principale fino alla fine quando si adempie: “Ma la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti a lei, con i quali aveva sedotto quelli che avevano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine. Tutti e due furono gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo” (Apoc. 19:20).
Dapprima si adempie: “Il suo potere si rafforzerà, ma non per la sua propria forza. Egli sarà causa di rovine inaudite, prospererà nelle sue imprese, distruggerà (tramite il patto con Israele — Dan. 9:27) i potenti e il popolo dei santi” (Dan. 8:24).
“Poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa” (Dan. 2:40).
“Allora volli conoscere la verità intorno alla quarta bestia che era diversa da tutte le altre, straordinariamente terribile, che aveva denti di ferro e unghie di bronzo, che divorava, sbranava e calpestava il resto con le zampe” (Dan. 7:19).
“Ed egli mi disse: «La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, diverso da tutti i regni, che divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà»” (Dan. 7:23).
Chi continua a leggere constaterà che in quel momento, quando ciò avviene — ed è adesso — che il Dio del Cielo instaurerà il Suo Regno sulla terra: “Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno” (Dan. 7:27).
Sì, tutto ciò che il Signore ha predetto nella Sua Parola per il nostro tempo, avviene e siamo la generazione che lo vive. Noi, più anziani, il 9 novembre 1938 abbiamo vissuto la «Notte dei Cristalli», quando tutte le sinagoghe nell’Impero Germanico furono distrutte dalle fiamme, ciò che introdusse il tremendo Olocausto. Abbiamo vissuto il raduno delle dodici tribù d’Israele da 150 paesi circa e, nel 1948, la fondazione dello Stato d’Israele sotto Ben Gurion. Dopo la Seconda Guerra mondiale abbiamo vissuto la divisione della Germania e dell’Europa tra l’Est e l’Ovest e la costruzione del Muro di Berlino in agosto 1961. Allo stesso modo abbiamo vissuto la caduta del Muro il 9 novembre 1989.
L’unificazione dell’Europa in base ai Trattati di Roma del 25 marzo 1957 e la realizzazione del Trattato di Lisbona di settembre 2007 sono diventate realtà. Adesso vediamo che si aspira sempre più ad un’autorità mondiale, ad un governo mondiale. I popoli e le religioni vengono unite sotto Roma e la globalizzazione procede. La comunità dei popoli è seduta in una sola barca; non importa se si tratta del cambiamento del clima, delle risorse naturali o ciò che possa essere — fondamentalmente in ogni ambito si tratta di accordi e della pace mondiale agognate da tanto tempo tra tutti i popoli (1 Tes. 5:3). Espresso nel linguaggio simbolico biblico, la chiesa apostatata quale meretrice cavalca la bestia — la potenza spirituale infedele tiene le due redini nelle mani e guida la potenza politica (Apoc. cap. 17).
Tutte le strade portano a Roma; una sola conduce fuori.
Non abbiamo più bisogno di alcuna predizione su quanto deve avvenire nel futuro più vicino, abbiamo il migliore orientamento nella Parola profetica della Sacra Scrittura. Ben tre volte il nostro Signore disse, quando Egli parlò del tempo della fine: “Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina” (Mat. 24:33; Marco 13:29; Luca 21:28, 31).
VIAGGI MISSIONARI NELL’ANNO 2009
Io stesso sono meravigliato del rapporto su Internet dal quale risulta che, da gennaio fino a novembre 2009, con Lufthansa e Swiss/Star Alliance ho fatto 88 voli — senza tener conto dei voli effettuati con altre compagnie aeree. Il Signore ha guidato così che, in questo anno, ho potuto portare la Sua preziosa e santa Parola in 21 paesi, sei dei quali ho visitato per la prima volta. Era di nuovo un anno riccamente benedetto con molto frutto per l’Eternità.
CONCLUSIONE
DELL’ANNO
2009
E SGUARDO VERSO IL FUTURO
Caro
Signore e Salvatore,
ricordati del Patto che Tu hai concluso con noi,
ricordati del Sangue che Tu hai versato per noi,
ricordati delle promesse che Tu ci hai dato,
ricordati dell’adempimento affinché, spiritualmente, abbiamo vita.
Siamo giunti al periodo di tempo più importante della storia dell’umanità e della salvezza. Al profeta Daniele fu comandato: “E tu, Daniele, tieni nascoste queste parole, e sigilla il libro sino al tempo della fine; molti lo studieranno con cura, e la conoscenza aumenterà” (Dan. 12:4).
Il tempo della fine è giunto, il Libro sigillato è aperto.
L’apostolo Giovanni l’ha testimoniato e lo viviamo: “Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!” (Apoc. 1:3).
“Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli” (Apoc. 5:5).
“Ecco, Io vengo tosto. Beato chi serba le parole della profezia di questo libro!” (Apoc. 22:7).
“Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ode, dica: «Vieni!». Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita” (Apoc. 22:17).
“Colui che attesta queste cose, dice: «Sì, vengo presto!». — «Amen! Vieni, Signore Gesù!»” (Apoc. 22:20).
DIO HA FATTO QUESTO
Il fedele Signore ha fatto sì che le nostre riunioni del primo fine settimana di ogni mese, che vengono tenute in lingua tedesca, vengano tradotte simultaneamente in altre dodici lingue e trasmesse su Internet nel mondo intero. Ogni volta, più di 450 computer su tutti i continenti sono collegati con noi.
Chi desidera essere collegato “online” e non sa come fare deve semplicemente fare quanto segue: chiamare su Internet il nostro sito web www.freie-volksmission.de, poi cliccare su «Live-Übertragungen», scegliere video oppure audio, poi la lingua corrispondente. Le riunioni vengono trasmesse il sabato sera di ogni primo fine settimana di ogni mese dalle ore 19.00 circa e la domenica mattina dalle ore 9.30 circa.
Se Dio vuole, sarò anche in futuro ogni primo fine settimana del mese a Krefeld e ogni ultima domenica del mese a Zurigo.
A voi tutti nel mondo intero che vi ricordate di me e del ministero, vi dico grazie di cuore per tutte le vostre preghiere e per il vostro sostegno. Per l’anno 2010 vi auguro l’abbondante benedizione di Dio.
Operante per ordine di Dio:
EDITORE: CENTRO MISSIONARIO, C.P. 212, 89100
REGGIO CALABRIA, ITALIA.
TUTTI I DIRITTI DI RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, SONO RISERVATI.
TRADOTTO DAL TEDESCO. COPYRIGHT PER LA LINGUA ITALIANA:
MISSIONE POPOLARE LIBERA, C.P. 25, 89900 VIBO VALENTIA, ITALIA.
Internet:
http://www.missione-popolare-libera.it
E-Mail: centro@missione-popolare-libera.it