“GESÙ CRISTO È LO STESSO IERI, OGGI, E IN ETERNO!” (EBREI 13:8)
Con tutto il cuore saluto i fratelli e le sorelle in tutti i popoli e nazioni nel prezioso e santo Nome del nostro benamato Signore e Salvatore Gesù Cristo con la parola di Efesini 1:4-14:
“Siccome in Lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a Lui… avendoci predestinati… secondo il beneplacito della Sua volontà… Poiché in Lui noi abbiamo la redenzione mediante il Suo sangue, la remissione de’ peccati, secondo le ricchezze della Sua grazia… In Lui, dico, nel quale siamo pur stati fatti eredi, a ciò predestinati conforme al proposito di Colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della propria volontà…”.
Quanto ha espresso Paolo colpisce il nocciolo della storia divina della salvezza. Già prima dell’Eternità, tutti i figliuoli e figliuole di Dio sono stati destinati a vedere la gloria di Dio.
In questo esposto vorrei porre l’accento sul fatto che la Chiesa di Gesù Cristo viene chiamata da tutte le nazioni. Con Abrahamo incominciò l’introduzione nella storia della salvezza, che fu posta sulla base di promesse. Come sempre, citeremo molti passi biblici appartenenti ad ogni tema, affinché tutto sia biblicamente ordinato e fondato. Già nel tempo di Abrahamo, riguardo all’elezione, Dio il Signore disse:
“Io benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra” (Gen. 12:3).
“«Io fermerò il Mio patto fra Me e te, e ti moltiplicherò grandissimamente». Allora Abramo si prostrò con la faccia in terra, e Dio gli parlò, dicendo: «Quanto a Me, ecco il patto che fo con te; tu diverrai padre di una moltitudine di nazioni»” (Gen. 17:2-4).
“Il Signore disse: «Dovrei forse nascondere ad Abraamo quanto sto per fare, dato che Abraamo deve diventare una nazione grande e potente e in lui saranno benedette tutte le nazioni della terra? Infatti, Io l’ho prescelto perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa dopo di lui, che seguano la via del Signore per praticare la giustizia e il diritto, affinché il Signore compia in favore di Abraamo quello che gli ha promesso” (Gen. 18:17-19). In ognuno di questi versetti la profezia è rivolta verso Cristo, la progenie di Abrahamo (Mat. 1:1; Gal. 3:16) e verso tutti coloro che appartengono a Cristo (Gal. 3:29).
Il giorno di Pentecoste delle persone provenienti da diciassette diverse nazioni erano affluite (Atti 2:1-12) per udire la prima predicazione. Nella sua seconda predicazione, l’apostolo Pietro disse: “Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio fece con i vostri padri, dicendo ad Abraamo: Nella tua discendenza tutte le nazioni della terra saranno benedette” (Atti 3:25).
L’apostolo Paolo lo conferma con queste parole: “Perciò l’eredità è per fede, affinché sia per grazia; onde la promessa sia sicura per tutta la progenie; non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che ha la fede d’Abramo, il quale è padre di noi tutti — secondo che è scritto: «Io ti ho costituito padre di molte nazioni» — dinanzi al Dio a cui egli credette, il quale fa rivivere i morti, e chiama le cose che non sono, come se fossero” (Rom. 4:16-17).
Anche in Galati 3:8 l’apostolo Paolo tratta questo tema importante: “E la Scrittura, prevedendo che Dio giustificherebbe i Gentili per la fede, preannunziò ad Abramo questa buona novella: «In te saranno benedette tutte le genti»”.
Prima che Dio elesse — attraverso Abrahamo, Isacco e Giacobbe — le dodici tribù d’Israele quale Suo popolo del patto naturale, a cui Egli ha promesso e dato un Paese naturale, troviamo già le promesse per la Chiesa chiamata d’infra le nazioni che è destinata ad essere nella Nuova Gerusalemme. Per Israele, Dio ha scelto la Gerusalemme terrestre e il Monte Sion (Is. 24:23). In entrambi i casi si tratta di predestinazione divina ed è irrevocabile per sempre.
“Perché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del Suo Figliuolo, ond’Egli sia il primogenito fra molti fratelli; e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati” (Rom. 8:29-30).
Per prima cosa l’apostolo Giacomo ha esposto così il piano divino di salvezza con la Chiesa: “Simone ha narrato come Dio ha primieramente visitato i Gentili, per trarre da questi un popolo per il Suo Nome”, poi riguardo ad Israele: “E con ciò s’accordano le parole de’ profeti, siccome è scritto: «Dopo queste cose Io tornerò ed edificherò di nuovo la tenda di Davide, che è caduta; e restaurerò le sue ruine, e la rimetterò in piè…»” (Atti 15:15-17).
Riguardo a questo tema, Paolo dice ancora una volta: “Perché, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi; che cioè, un induramento parziale s’è prodotto in Israele, finché sia entrata la pienezza dei Gentili; e così tutto Israele sarà salvato, secondo che è scritto: «Il Liberatore verrà da Sion; Egli allontanerà da Giacobbe l’empietà; e questo sarà il Mio patto con loro, quand’Io torrò via i loro peccati»” (Rom. 11:25-27).
Dio designa il Paese d’Israele quale Sua eredità (Gioele 3:2), il popolo d’Israele quale Suo popolo, quale Suo primogenito (Es. 4:22-23). Dal 19.mo secolo i Giudei sono ritornati nella loro patria primitiva, come Dio l’aveva promesso: “Poiché l’Eterno avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele, e li ristabilirà sul loro suolo…” (Is. 14:1).
“… ma (si dirà): «L’Eterno è vivente, Egli che ha tratto fuori e ha ricondotto la progenie della casa d’Israele dal paese del settentrione, e da tutti i paesi dove Io li avevo cacciati»; ed essi dimoreranno nel loro paese…” (Ger. 23:8).
I seguenti periodi del secolo scorso sono importanti per Israele:
1) 1917–1922: La Dichiarazione Balfour del 2 novembre 1917 assicura ai Giudei un focolare nazionale in Palestina per il popolo ebraico.
2) 1922–1948: Il governo britannico amministra la parte della Palestina che allora veniva ancora chiamata Transgiordania.
3) 1948–1967: Il 14 maggio 1948 David Ben-Gurion proclamò la fondazione dello Stato d’Israele, il 25 maggio termina il Mandato britannico.
4) Dal 1967 ad oggi: Dopo la Guerra dei Sei giorni in giugno 1967, il territorio fu di nuovo diviso. Cosa rimarrà di Israele se si continua a dividere il suo territorio?
Attualmente i negoziati sul futuro di Israele e sullo status di Gerusalemme si svolgono a tutti i livelli. Secondo l’Accordo fondamentale del 30 dicembre 1993 che è davanti a me e contiene 15 articoli con i relativi commenti, una delegazione di nove rappresentanti di Israele ha condotto alla fine di maggio 2008 dei negoziati con una delegazione del Vaticano formata pure di nove rappresentanti di alto rango.
Parallelamente alla chiamata fuori e al raduno del popolo di Dio naturale nel Paese della Promessa naturale ha luogo la chiamata fuori e il raduno nella Parola della promessa di tutti coloro che appartengono alla Chiesa di Gesù Cristo da ogni popolo, lingua e nazione. Dio ha un piano con Israele e pure un piano con la Chiesa. Adesso, alla fine del tempo della grazia, coloro che Dio chiama «progenie di Abrahamo» presteranno fede al Messaggio divino: “… affinché la benedizione di Abramo venisse sui Gentili in Cristo Gesù, affinché ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso” (Gal. 3:14). Solo loro sentono la chiamata: “Uscite di mezzo a loro e separatevene…” (2 Cor. 6:14-18). Dalla Chiesa nasce fuori la Sposa dell’Agnello — è la schiera dei vincitori, sono le vergini avvedute che sono ripiene di Spirito Santo, che vengono guidate dallo Spirito Santo e sigillate per il giorno della loro piena redenzione (Ef. 1:13).
Dalle dodici tribù d’Israele, Dio chiamerà fuori dapprima i 144000 (Apoc. 7) che poi saranno radunati sul Monte Sion (Apoc. 14), prima che Egli si riveli a tutto Israele e che, a Gerusalemme sul Monte Sion, Egli incominci il Suo Regno promesso su tutta la faccia della terra (Apoc. 11:15 e altri).
IL MESSAGGIO BIBLICO DEL
TEMPO DELLA FINE
LA PAROLA DI DIO DIMORA IN ETERNO
Da ora in poi, non voglio più usare il concetto usato da molti «Messaggio del tempo della fine», ma la designazione «Messaggio biblico del tempo della fine», per mettere in evidenza che questo Messaggio è fondato unicamente sulla Parola di Dio. Non può essere abbastanza sottolineato: Solo se Dio ha dato nella Sua Parola una promessa, allora Egli veglia su di essa per adempierla al momento giusto. Così, alla prima venuta di Cristo, più di 100 profezie si sono adempiute; nelle ultime ventiquattro ore fino alla crocifissione se ne adempirono alla lettera esattamente 24. Il fratello Branham ne ha elencate diciassette nella sua predicazione «Avvenimenti moderni alla luce della profezia» del 6 dicembre 1965.
Dobbiamo riflettere seriamente su quanto segue: Poiché gli scribi hanno interpretato arbitrariamente le profezie bibliche e, ciò facendo, hanno fatto passare il popolo accanto al loro vero significato e al loro adempimento cosicché, quale nazione, non hanno conosciuto il grande giorno della visitazione di Dio per grazia (Luca 7:29 e 19:41:44). Le proprie interpretazioni sono una seduzione da parte di Satana e costituiscono il più grande ostacolo tra Dio e gli uomini impedendo loro di riconoscere l’adempimento delle profezie bibliche.
L’apostolo Paolo ha riassunto così quanto avvenne in quel tempo: “Poiché io v’ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture” (1 Cor. 15:3-4).
Tutto ciò che crediamo e insegniamo deve essere promesso e attestato nelle Scritture. Ognuno deve sottomettersi al giudizio della Parola di Dio, in modo particolare i fratelli nel ministero. Non basta appellarsi al fratello Branham e alle sue affermazioni e, nel contempo, non prendere in considerazione la Sacra Scrittura, perché è assolutamente impossibile separare il Messaggio del tempo della fine dalla Bibbia. Chi lo fa lo stesso sta sotto maledizione perché annuncia un altro evangelo (Gal. 1) e un altro Gesù sotto l’ispirazione di un altro spirito (2 Cor. 11:1-4).
Quando il Signore risuscitato si rivelò ai Suoi discepoli e a quanti erano con loro, mise l’accento su ciò che stava scritto: “Allora apri loro la mente per intendere le Scritture, e disse loro: «Così è scritto, che il Cristo soffrirebbe, e risusciterebbe dai morti il terzo giorno…»” (Luca 24:4-45).
Questo è uno dei passi più importanti che testimoniano che il Signore ha aperto la mente per intendere le Scritture soltanto a coloro che erano pronti ad ascoltare ciò che Dio aveva detto in esse. Oggi è proprio la stessa cosa. Solo a chi crede ciò che dicono ed insegnano le Sacre Scritture, il Signore risorto gli apre anche la comprensione per l’adempimento di tutto ciò che Egli ha promesso. Ciò vale pure per il ministero del fratello Branham, come valeva per il ministero di Giovanni Battista. Tutti sanno che Giovanni Battista era il profeta promesso e il precursore, come sta scritto in Isaia 40:3 e in Malachia 3:1. Il nostro Signore l’ha confermato in Matteo 11:7-15. L’evangelista Marco lo fece pure (Marco 1:1-3). Subito all’inizio del Nuovo Testamento troviamo il ministero di Giovanni il Battista biblicamente ordinato.
Cosa predice la Sacra Scrittura per l’ultimo periodo della Chiesa in cui stiamo vivendo? Cosa deve avvenire adesso alla fine del giorno della salvezza (2 Cor. 6:2; Is. 49:6-8), prima che irrompa il grande e terribile giorno del Signore (2 Piet. 3:10 e altri)? Dobbiamo continuamente tenere presente che Dio adempie sempre soltanto le Sue promesse, non i nostri desideri e le nostre immaginazioni. Lui stesso ha annunciato in Malachia 4:5-6 di mandare il profeta Elia prima dello spuntare del giorno del Signore. Il Signore stesso l’ha anche confermato in Matteo 17:11: “Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa”. Troviamo le stesse parole in Marco 9:12: “Elia deve venire prima e ristabilire ogni cosa”. Con ciò, il Signore stesso ha fatto notare la profezia particolare, ma ancora inadempiuta di Malachia 4:5-6, ma ha anche menzionato il ministero di Giovanni Battista già avvenuto in rapporto con quello di Elia (Marco 9:13). Tutto è semplicemente perfetto!
Adesso si tratta del Messaggio biblico del tempo della fine, con il quale fu mandato il fratello Branham quale profeta promesso, vale a dire che nella Chiesa tutto deve essere riportato al suo stato originale e i cuori dei figliuoli di Dio devono essere ricondotti alla fede e all’insegnamento dei padri del principio (Atti 3:17-21; Mal. 4:6).
Adesso si adempiono le promesse che Egli ha dato per questo tempo, perché sta scritto: “Poiché tutte le promesse di Dio hanno in Lui il «sì» e l’«Amen», alla gloria di Dio per mezzo di noi” (2 Cor. 1:20).
Il giorno di Pentecoste, Pietro espose che la discesa dello Spirito Santo era l’adempimento di quanto Dio aveva promesso tramite il profeta Gioele, e continuò dicendo: “Poiché per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà” (Atti 2:39).
Il ritorno di Cristo promesso (Giov. 14:1-3) è imminente, ma prima della venuta dello Sposo, debbono adempiersi nella Sposa le promesse che Egli ha dato nella Sua Parola. Quanto segue rimane per sempre: i figliuoli della promessa (Rom. 9:8; Gal. 4:28) credono la Parola della promessa (Rom. 4:18-25) e ricevono lo Spirito promesso (Ef. 1:13). Secondo Ebrei 11:9, Abrahamo, con Isacco e Giacobbe, i coeredi della stessa promessa, si stabilì quale straniero nel Paese promesso. Nel tempo di Giosuè fu attribuito ad ogni tribù d’Israele il suo territorio nel Paese promesso. L’adempimento di una promessa è la realizzazione di quanto Dio ha promesso. Allora non è più teoria, ma realtà.
LE DICHIARAZIONI DEL FRATELLO BRANHAM FRAINTESE
“Poiché noi non predichiamo «noi stessi», ma Cristo Gesù qual Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servitori per amor di Gesù” (2 Cor. 4:5).
La dichiarazione dell’apostolo è molto chiara, e anche noi non predichiamo né noi stessi né un profeta. Alla luce della Parola rivelata annunciamo Gesù Cristo quale Signore e Redentore.
Come gli scribi nel Giudaismo, così anche i padri pagani della Chiesa hanno mal compreso certi passi della Bibbia, non li hanno ordinati correttamente e hanno dato loro la propria interpretazione, cosicché oggi, nel cosiddetto Cristianesimo, non concorda più nulla con la dottrina e la pratica originali della Chiesa primitiva. Ho già trattato questo in modo esauriente nelle mie diverse pubblicazioni.
È particolarmente tragico che, pure nell’ambito del cosiddetto «Messaggio del tempo della fine», è accaduta esattamente la stessa cosa. Nel nostro tempo Dio ha mandato un uomo che, dopo quasi 2000 anni, ha annunciato tutto il Consiglio di Dio includendo tutto ciò che vi appartiene. Con la stessa misura che adottiamo per tutte le chiese e comunità libere, anche noi stessi, nell’ambito del Messaggio, dobbiamo lasciarci misurare.
Se in una città ci sono più gruppi e tutti si appellano al fratello Branham e alle sue affermazioni, ma sono in lite tra di loro e vanno in diverse direzioni, allora dovrebbe essere chiaro ad ognuno che c’è qualcosa che non va. Paolo ha sempre scritto ad una sola chiesa locale. Anche le sette lettere alle Chiese erano dapprima indirizzate ad una chiesa locale.
Già in quel tempo Pietro ha fatto notare che nelle Scritture e nelle epistole di Paolo ci sono alcune cose difficili da capire che gli uomini ignoranti e instabili torcono a propria perdizione (2 Piet. 3:16).
La stessa cosa vale anche per le predicazioni del fratello Branham. Lui stesso però ha chiaramente messo in risalto quel che non si deve fare con la Parola, e la stessa cosa vale per le sue predicazioni. Non si deve interpretare male la Parola, non si deve metterLa al posto sbagliato e non si deve estrapolarLa dal contesto.
Dunque non basta che qualcuno si appelli solo a citazioni. È giustificato solo quando può anche prendere in considerazione la Sacra Scrittura e ordinare quelle citazioni in Essa, prendendo non solo un passo, ma tutti i passi che trattano lo stesso tema. Cosa ne è di certi fratelli che non predicano più dalla Bibbia, ma leggono solo dalle predicazioni del fratello Branham e fanno poi i loro commenti?
Anche se il fratello Branham non ha sempre espresso e ordinato ogni cosa con piena chiarezza, nondimeno nessuno può sbagliarsi se trova l’orientamento nella Parola. Particolarmente per quanto riguarda il ritorno di Gesù Cristo, così tante teorie sono in circolazione. Se le Sacre Scritture parlano dell’«apparizione del Signore» (Epifania) o della Sua venuta (Parusia), è semplicemente necessario di leggere sempre in quale contesto sta l’avvenimento.
Già nella prima generazione i veri credenti hanno aspettato il ritorno di Cristo. Paolo scrive: “Or l’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo” (1 Tess. 5:23).
Egli ha anche scritto: “Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati…”. Poi segue qualcosa di molto importante, cioè che non si tratta di un lungo processo che si estende su settimane, mesi e anni, ma di un avvenimento che avviene in un attimo, quando il Signore Gesù ritorna: “… in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati. Poiché bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità, e che questo mortale rivesta immortalità” (1 Cor. 15:52-53). Amen!
Ci vogliono pure le parole del nostro Signore: “Ma quant’è a quel giorno ed a quell’ora nessuno li sa… Perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo” (Mat. cap. 24).
Chi pretende che l’Agnello di Dio abbia lasciato il trono della grazia e che, dall’apertura dei Suggelli in marzo 1963, il Signore sta scendendo, ha perso l’orientamento spirituale. L’Agnello ha preso il Libro dalla mano di Colui che è seduto sul trono per aprire i Sette Suggelli (Apoc. 5:7) — ma non per porre fine al tempo della grazia!
Ad esempio, se nella predicazione «Il rapimento», il fratello Branham si riferisce a Matteo, capitolo 25, a 1 Tessalonicesi, capitolo 4, sì, perfino a Giovanni, capitolo 11, dobbiamo leggere esattamente nella Bibbia, dove il Messaggio quale grido di risveglio deve essere ordinato per tutti coloro che sono adesso viventi, cioè in Matteo, capitolo 25, e dove appartiene il potente grido (o: il grido di comando) alla Sua venuta, vale a dire in 1 Tessalonicesi, capitolo 4, e in 1 Corinzi 15:35-58. Sembra che dapprima il fratello Branham abbia associato il «Messaggio» al potente grido di 1 Tessalonicesi, capitolo 4, ma poi è stato guidato dallo Spirito Santo a Matteo, capitolo 25, e disse: «Egli ha predestinato che ci fossero queste cose, per questo Egli deve mandarle. La prima cosa che avviene quando Egli si prepara a scendere dal Cielo è il potente grido. Cos’è? È un Messaggio per radunare la gente. Prima viene dato un Messaggio: ‹È tempo di pulire le vostre lampade. Alzatevi e mettete in ordine le vostre lampade›». Poi però, il fratello Branham torna a 1 Tessalonicesi, capitolo 4 e, prendendo il grido di comando e con lo sguardo su coloro che si sono addormentati in Cristo, fa un paragone con la risurrezione di Lazzaro descritta in Giovanni 11:38-44.
In Matteo, capitolo 25, si tratta solo di coloro che sono adesso viventi, non di morti, non di risurrezione, ma delle vergini avvedute e stolte che vanno all’incontro dello Sposo. È per questo che si parla «della chiamata, del grido di mezzanotte»: “Ecco lo Sposo, usciteGli incontro!”. È l’ultima chiamata per mezzo del Messaggio dell’ora tramite il quale la Sposa viene preparata per la venuta dello Sposo.
In 1 Tessalonicesi, capitolo 4, dal versetto 13, si tratta dapprima di coloro che si sono addormentati in Cristo che risorgeranno i primi. Poi l’apostolo Paolo, con forza, ha indirizzato la Parola del Signore a noi in questo tempo: “… noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati”. Perché no? Perché ciò avverrà lo stesso giorno e nello stesso tempo: allora è il Signore stesso che verrà, non un messaggio. Egli viene con un grido di comando e, prima, risorgeranno i morti in Cristo: “In verità, in verità Io vi dico: L’ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figliuol di Dio; e quelli che l’avranno udita, vivranno” (Giov. 5:25). Poi i viventi in Cristo saranno mutati e insieme verremo rapiti sulle nuvole e incontreremo il Signore nell’aria. Cosa c’è qui da interpretare? Cosa può essere frainteso in questa chiara descrizione? Nulla, assolutamente nulla! Amen.
Chi vede una differenza tra apparizione e venuta prenda nota che i due termini vengono usati per lo stesso avvenimento. In 2 Timoteo, capitolo 4, l’apostolo Paolo usa ancora un terzo termine, perché ci sono diverse venute. Egli cita entrambi: in primo luogo parla dell’apparizione del Signore in rapporto con la Sua venuta, poi del Suo Regno che Egli assumerà all’instaurazione del Regno Millenario: “… e per la Sua apparizione e per il Suo Regno”. In 2 Timoteo 4:8 l’apostolo torna al giorno del ritorno di Gesù Cristo e parla della corona di giustizia “…che il Signore, il giusto Giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la Sua apparizione”.
Paolo non voleva che, per quanto riguarda la predicazione, soltanto lui stesso sussistesse davanti al Signore, esorta anche il suo collaboratore Timoteo: “Io t’ingiungo d’osservare il comandamento divino da uomo immacolato, irreprensibile, fino all’apparizione del nostro Signor Gesù Cristo…” (1 Tim. 6:14). Queste parole sono anche indirizzate a tutti i fratelli che adesso, prima dell’apparizione del nostro Signore, annunciano il Messaggio biblico del tempo della fine e distribuiscono il Cibo spirituale a tempo debito (Mat. 24:45-47).
C’è un’enorme differenza tra l’apparizione del Signore nella Nuvola soprannaturale del 28 febbraio 1963 prima dell’apertura dei Suggelli e il ritorno corporale del Signore. La Luce, la Colonna di fuoco è scesa ogni volta nelle riunioni quando il fratello Branham pregava per gli ammalati. La soprannaturale Presenza di Dio faceva parte del suo ministero straordinario. Però, l’apparizione corporale del Signore al Suo ritorno sarà realtà (Atti 1:11).
I seguenti passi biblici parlano pure di questo avvenimento:
“Così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che L’aspettano per la loro salvezza” (Ebrei 9:28).
“… che dalla potenza di Dio, mediante la fede, siete custoditi per la salvazione che sta per esser rivelata negli ultimi tempi. Nel che voi esultate, sebbene ora, per un po’ di tempo, se così bisogna, siate afflitti da svariate prove, affinché la prova della vostra fede, molto più preziosa dell’oro che perisce, eppure è provato col fuoco, risulti a vostra lode, gloria ed onore alla rivelazione di Gesù Cristo” (1 Piet. 1:5-7).
“Ed ora, figliuoletti, dimorate in Lui, affinché, quando Egli apparirà, abbiam confidanza e alla Sua venuta non abbiam da ritrarci da Lui, coperti di vergogna” (1 Giov. 2:28).
“Diletti, ora siamo figliuoli di Dio, e non è ancora reso manifesto quel che saremo. Sappiamo che quand’Egli sarà manifestato saremo simili a Lui, perché Lo vedremo com’Egli è” (1 Giov. 3:2).
“… così avverrà alla venuta del Figliuol dell’uomo. Allora due saranno nel campo; l’uno sarà preso e l’altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l’una sarà presa e l’altra lasciata. Vegliate, dunque, perché non sapete in qual giorno il vostro Signore sia per venire” (Mat. 24:39-42).
Riguardo ai sette tuoni, bisogna dire con chiarezza che, quando il fratello Branham parlava di sette tuoni, si riferiva spesso all’apparizione della Nuvola soprannaturale, durante la quale risuonarono sette potenti colpi di tuono, uno dopo l’altro. Per dimostrare molto chiaramente questo fatto, egli ha perfino battuto sette volte sul pulpito. Però disse che guardò poi in alto e vide la Nuvola soprannaturale in cui c’erano sette angeli in forma di una piramide. A differenza di ciò, in Apocalisse, capitolo 10, si parla di sette voci di tuono che risuoneranno quando il Signore, quale Angelo del Patto, scenderà verso il Suo popolo Israele (La Rivelazione dei Sette Suggelli, N° 2, pag. 5). Nella Sacra Scrittura non esiste alcuna dottrina di tuoni.
Tutto ciò che è in relazione con il ministero del fratello Branham deve essere lasciato a Dio. Ciò vale anche per il paragone con Giovanni Battista, che portò il suo messaggio, preparò la via del Signore, ma non visse più la crocifissione dell’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, come lui stesso aveva annunciato. Il fatto che la sua vita fu troncata così bruscamente, per decapitazione, è per noi incomprensibile. Anche in un modo per noi altrettanto incomprensibile, vale a dire in seguito ad un incidente stradale, il fratello Branham è stato preso nella gloria. Però il suo ministero era compiuto e, con ciò, ancora una volta la sapienza di Dio è giustificata. Dio non commette alcun errore.
L’11 giugno 1933 gli è stato gridato: «Come Giovanni Battista fu inviato prima della prima venuta di Cristo, così il Messaggio che ti è stato affidato sarà un precursore della seconda venuta di Cristo». Dunque è il Messaggio che gli è stato affidato che doveva precedere la seconda venuta di Cristo e, che l’Iddio fedele sia ringraziato, ci è rimasto ed è andato fino alle estremità della terra.
Nel suo tempo, Paolo ha aspettato certe cose, anche il ritorno di Cristo, eppure è andato a Casa. Così è pure stato con il fratello Branham. Il 15 ottobre 1961 disse: «Io credo che vedremo apparire adesso una grande Luce che un giorno inonderà tutta la terra e, precisamente, per un breve tempo, forse soltanto alcuni mesi. Credo che verrà una grande Luce». Anche noi lo crediamo. Ma il fratello Branham non ha mai detto che i morti risorgeranno e saranno poi in mezzo a noi da trenta a quaranta giorni.
Il 28 novembre 1965, egli disse: «Perché io, un uomo anziano, ho sofferto per tutta la vita? Perché Egli mi ha guarito adesso? Credo che devo percorrere ancora una volta questo sentiero. Devo portare un Messaggio». Alla fine della predicazione sul settimo Suggello il 24 marzo 1963, egli pregò: «Ti chiedo ancora, Signore, di aiutarmi. Divento sempre più debole, Signore, e so che i miei giorni sono contati; perciò Ti prego di darmi il Tuo aiuto. Fa’ sì che io sia fedele, onesto e sincero, Signore, affinché io sia in grado di portare il Messaggio così lontano, come mi è destinato! Quando giungerà il tempo della mia dipartita, quando arriverò al grande fiume dove le onde irromperanno, o Dio, possa io allora passare questa Spada ad un altro che sia onesto e rechi la Verità» (Libro «La Rivelazione dei Sette Suggelli, pag. 538). La Spada dello Spirito è la Parola di Dio (Ef. 6:17).
Nella predicazione del 18 gennaio 1963, il fratello Branham disse: «Potrebbe essere che per me sia venuto il tempo di andare a Casa. Sembra proprio così. Se è così, allora qualcuno si alzerà dopo di me e continuerà a portare il Messaggio. Sarà un uomo particolare. Però si alzerà dopo di me e continuerà a portare il Messaggio. Ascoltate questo: finché concorda con la Scrittura, rimanete attaccato a questo». Chi ha orecchi ascolti. Il Messaggio ch’egli porta concorda al cento per cento con la Scrittura. Amen.
Affidiamo a Dio ciò che avverrà nella fase conclusiva (Is. 28:21). “… perché il Signore eseguirà la Sua Parola sulla terra in modo rapido e definitivo” (Rom. 9:28). Per questo non v’è bisogno che ritorni un profeta o che si presenti un ottavo messaggero. Dio porterà a compimento il Suo piano di redenzione, come Egli ha portato a compimento la Sua opera di creazione. Amen!
UN INCONTRO PREDESTINATO
Fin dalla mia conversione nel 1948 durante una campagna sotto la tenda di una Comunità Battista e dal mio battesimo dello Spirito Santo durante una Conferenza Pentecostale nel 1949, tutta la mia vita è stata per il mio Signore e Redentore. Da subito fui chiamato dai fratelli nel ministero a partecipare alla predicazione della Parola. Nel 1953, durante la Conferenza Pentecostale delle Comunità indipendente del Pieno Evangelo a Kassel (Germania), il fratello responsabile stabilì che dovevo tenere io la predicazione principale. Poi, in agosto 1955, ci furono le indimenticabili riunioni con il fratello Branham a Karlsruhe e il mio primo incontro personale con lui. Vidi che Dio era con lui perché nessun uomo poteva fare quanto stava accadendo e volevo venire a conoscenza di ciò che egli credeva e insegnava.
Per questo motivo, in giugno 1958, intrapresi il viaggio verso Dallas, in Texas, per partecipare alla Conferenza di «Voice of Healing». Lì constatai una grande differenza tra lui e tutti gli altri evangelisti e volevo sapere da lui stesso di che cosa si trattava insomma nel suo ministero. Durante la nostra conversazione, ricevetti la risposta: «Ho un Messaggio che devo portare». Ero completamente sorpreso quando, alla fine della nostra conversazione, mi disse: «Fratello Frank, tu ritornerai con questo Messaggio in Germania». Nel frattempo ero emigrato in Canada e non avevo la minima intenzione di ritornare in Germania.
Il fratello Branham mi chiese di andare da Leo Mercier, che registrava allora le sue predicazioni, affinché me ne desse alcune. Ancora oggi possiedo questi nastri originali. Erano: «Uniti sotto un sol Capo», «Quando l’amore si slancia», «Lo scritto accusatore sulla parete», «Speranza e guida» e «Le aquile di Dio».
Da allora mi sono state mandate tutte le predicazioni tenute dal fratello Branham. Già in dicembre 1958 le ho tradotte per la prima volta in lingua tedesca in una piccola riunione. Di conseguenza conosco molto bene il loro contenuto e, a causa del mio rapporto personale con lui, il suo mandato, il suo ministero, ciò che egli credeva e insegnava — tutto ciò mi è molto familiare.
Il fratello Branham ha ripetutamente fatto notare che avrebbe predicato a Jeffersonville ogni messaggio che Dio gli avrebbe dato per la Chiesa di Cristo. Di conseguenza dapprima ho tradotto le predicazioni che ha tenuto nelle sua propria chiesa. Più tardi abbiamo stampato tutte le predicazioni che ha tenuto dopo l’apertura dei Suggelli, in qualunque città siano state tenute. Così, nel corso degli anni, sono state fatte alcune centinaia di traduzioni e posso affermare di aver messo pienamente a disposizione del popolo di Dio tutto il Cibo spirituale, tutto il Messaggio divino, cioè la Parola rivelata.
Nel 1962, ben quattro volte, il fratello Branham ha parlato del fatto che gli era stato comandato di immagazzinare il Cibo. E come il nostro Signore parlava dei misteri del Regno di Dio usando immagini terrene e parabole (Mat. cap. 13; Marco cap. 4), così avvenne altrettanto anche con il fratello Branham e me riguardo al Cibo spirituale.
Il 1° aprile 1962 il fratello Branham parlò di alcune specie di ortaggi che gli furono mostrati in una visione e che doveva immagazzinare. Dunque non fu un caso quanto il Signore mi disse la mattina del 2 aprile 1962 riguardo all’immagazzinamento del cibo e, con ciò, Egli elencò le stesse specie di ortaggi, ma era una parte del Suo Consiglio eterno. Nella Sua Parola Egli ha promesso: “Ecco, vengono i giorni, dice il Signore, l’Eterno, ch’Io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete d’udire le parole dell’Eterno” (Amos 8:11). È giunto il tempo in cui ogni figliuolo o figliuola di Dio vive di ogni Parola di Dio (Mat. 4:4; Deut. 8:3).
Senza volermi paragonare a Paolo, anch’io posso testimoniare davanti all’Iddio onnipotente di aver udito il 2 aprile 1962 con le mie orecchie e nella mia madrelingua il mandato divino per la mia missione. Come è risaputo da tutti, il fratello Branham, per rivelazione, l’ha confermato il 3 dicembre 1962 davanti a due testimoni, il fratello Wood e il fratello Sothman.
Non chiederò a nessuno di credermi o di riconoscere il mandato datomi dal Signore — non ne ho bisogno perché, come Paolo disse: “Poiché noi non predichiamo «noi stessi»…”. Però, allo stesso modo, poteva appellarsi alla sua missione, al diretto mandato, che aveva udito con le sue orecchie nella sua madrelingua ebraica direttamente dalla bocca del Signore (Atti 26:13-26). Anche in questo caso vale quanto disse il nostro Signore: “In verità, in verità vi dico: Chi riceve colui che Io avrò mandato, riceve Me; e chi riceve Me, riceve Colui che Mi ha mandato” (Giov. 13:20) e, allo stesso tempo, si adempie ciò che il nostro Signore ha pure detto: “Chi è da Dio ascolta le parole di Dio…”. Quanto segue si applica a chi non le ascolta: “Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio” (Giov. 8:47). Questo è sempre vincolante, perché un mandato è l’affare di Dio. Dio non commette errore. Egli stabilisce i ministeri (1 Cor. 12:28). “Chi ascolta voi ascolta Me; chi sprezza voi sprezza Me, e chi sprezza Me sprezza Colui che Mi ha mandato”. Il Signore stesso pronunciò queste parole (Luca 10:16). Ai Suoi veri messaggeri si applicano quanto segue: “Noi siamo da Dio; chi conosce Iddio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo conosciamo lo Spirito della verità e lo spirito dell’errore” (1 Giov. 4:6).
La chiamata divina mi differenzia da tutti gli altri ai quali il fratello Branham ha detto qualcosa. Fino ad oggi, neanche uno solo, che sia negli Stati Uniti, nel Canada o dovunque sulla terra, può testimoniare di aver ricevuto dal Signore stesso un mandato, una chiamata e una missione dal Signore stesso. Nessuno di loro può dire: «Ecco ciò che il Signore mi ha detto e comandato in tale giorno, in tale luogo e in tale ora con voce udibile». Con grande armonia, che solo Dio può pianificare ed eseguire, fin dalla dipartita del fratello Branham, ho portato il Messaggio del tempo della fine nel mondo intero.
L’11 aprile 1966, i fratelli negli Stati Uniti non aspettavano il seppellimento del fratello Branham, ma contavano sulla sua risurrezione. Dall’Europa ero l’unico presente e ho vissuto come per ore e ore si è cantato ripetutamente: «Solo abbi fede, solo abbi fede…» e: «Sulle ali di una colomba bianca come la neve…», finché la bara fu finalmente calata nella fossa. Se quella stessa sera il fedele Signore non mi avesse ricordato la distribuzione del Cibo, non avrei convocato nei due giorni seguenti, il 12 e il 13 aprile 1966, i fratelli di Jeffersonville e non avrei insistito sulla necessità che le predicazioni fossero stampate, affinché potessero essere tradotte in altre lingue. Su mia proposta questo incarico fu affidato al fratello Roy Borders. Lo dico con umiltà, perché Dio l’aveva destinato così: Se io non fossi stato nel tempo giusto al posto giusto, il mondo intero non avrebbe saputo nulla di un Messaggio biblico del tempo della fine. Tutti, anche i fratelli nel ministero, sarebbero ritornati a casa delusi e con la loro speranza seppellita!
Già nel 1966 ho organizzato venticinque riunioni in cinque Paesi dell’Europa occidentale. Negli anni 1967/1968 ho viaggiato nell’Europa dell’Est, poi in Asia, in Australia, nella Nuova Zelanda, poi anche in Africa e in America del Sud. Già alla fine degli anni ’50 e all’inizio degli anni ’60, Dio aveva guidato affinché avessi dei contatti nei Paesi confinanti. Durante la Conferenza di Dallas, in Texas, ero entrato in contatto con gli altri evangelisti statunitensi internazionalmente conosciuti. Così organizzai nel 1959/1960 la tournée in Europa dell’evangelista mondialmente conosciuto T.L.Osborn. Fino al 1965 avevo predicato già in quasi tutti i Paesi dell’Europa occidentale, compresa l’Inghilterra. Nel 1964 avevo già viaggiato in Israele, in Giordania e in India.
Pieni di riconoscenza possiamo volgere lo sguardo a ciò che Dio ha fatto per grazia durante i cinque decenni e più trascorsi. In agosto 2008 ho messo il piede nel 140.mo Paese, cioè nel Burkina Faso in Africa occidentale e ho annunciato il Messaggio divino della salvezza. Come mi è stato comandato, ho eseguito il ministero in duplice maniera: Durante i viaggi missionari mensili predico la Parola e, dal «Centro Missionario», viene distribuito il Cibo.
Sono convinto che la mia conoscenza personale con il fratello Branham è stata di importanza capitale nella storia della salvezza della Chiesa nel tempo della fine e che Dio l’aveva previsto così nel Suo Consiglio. Ripercorrendo il passato, riconosco la Sua mano protettrice durante tutta la mia vita, anche nelle più dure prove. So che con questo ministero è collegato uno scopo per tutti coloro che appartengono alla Chiesa–Sposa, come lo era con il ministero del fratello Branham. Vorrei però mettere in risalto quanto segue: Un incontro con il fratello Branham non basta — l’incontro con il mio Signore e Redentore fu la cosa essenziale. Se potessi testimoniare solo di ciò che il profeta mi ha detto, e non di quel che il Signore mi ha detto, allora ciò non avrebbe alcun rapporto con il Regno di Dio. Non serve a nessuno di mettere in risalto: «Il profeta mi ha detto questo e quello». Presso Iddio conta solo quanto è in relazione con il Suo piano di salvezza.
GUIDA PARTICOLARE
La guida particolare e le esperienze personali hanno un significato particolare solo per colui che le ha vissute. Dopo che Paolo ebbe sperimentato la sua conversione e ricevuto la sua chiamata e il suo mandato, l’Iddio fedele mandò da lui il Suo servitore Anania, che confermò la chiamata: “Ed egli disse: L’Iddio dei nostri padri ti ha destinato a conoscere la Sua volontà, e a vedere il Giusto, e a udire una voce dalla Sua bocca” (Atti 22:14). Ciò che Anania disse a Paolo non aveva importanza per nessun altro sulla terra. Allo stesso modo, molte cose che il fratello Branham mi ha detto sono importanti solo per me personalmente. Ad esempio, quando gli strinsi la mano per la prima volta in agosto 1955 e, senza neanche conoscermi, disse: «Sei un ministro del Vangelo…», oppure quando perfino mi chiese in dicembre 1962 di parlare al suo posto in una riunione degli Uomini d’Affari del Pieno Evangelo organizzata da Demos Shakarian a Los Angeles. Lui stesso mi diede dei nomi, degli indirizzi e dei numeri telefonici di fratelli in California, negli Stati Uniti e di Edmonton in Canada, che fin allora non conoscevo, affinché prendessi contatto con loro.
Particolarmente importante per me fu quando il fratello Branham mi disse: «Fratello Frank, nessuna maledizione giace sulla Germania a cagione dello sterminio dei Giudei durante la Seconda Guerra mondiale. Dio giudicherà solo i colpevoli, non tutto il popolo». Quando fu conosciuto ciò che era realmente accaduto nell’Olocausto, in tutte le congregazioni di credenti furono tenute delle particolari riunioni di preghiera e di pentimento. Piangevamo, ci pentivamo chiedendo a Dio di togliere dal nostro popolo questa maledizione di peccato contro il Suo popolo Israele. Le parole del fratello Branham furono una risposta liberatrice a ciò che mi pesava nel più profondo del mio cuore.
Fui del tutto sorpreso quando, ad un tratto, mi disse: «Fratello Frank, riguardo al viaggio di Paolo a Gerusalemme, non devi darti pensiero. Era nella volontà di Dio». Non riuscivo a capire perché l’apostolo Paolo si recò nel Tempio a Gerusalemme e fece un voto secondo la legge giudaica, benché avesse già sperimentato e predicato la grazia (Atti cap. 21).
Poi il fratello Branham mi disse: «Fratello Frank, il Signore ti ha chiamato a predicare la Sua Parola, e ognuno che Egli ha chiamato a predicare l’Evangelo, l’ha anche chiamato a pregare per i malati». Mi ponevo la domanda se avevo pure io il diritto di pregare per i malati, e così ricevetti di nuovo la risposta. Poi il fratello Branham pregò per me.
Per quanto concerne l’immagazzinamento del Cibo, egli mi disse: «Fratello Frank, il Cibo che devi immagazzinare è la Parola promessa per questo tempo ed è nelle predicazioni registrate sui nastri». Egli aggiunse — e ciò fu per me altrettanto molto importante: «Aspetta con la distribuzione del Cibo, finché non ricevi il resto che vi appartiene». Vedete come Dio parla e opera con esattezza: Il fratello Branham ricevette solo il compito di immagazzinare il Cibo, ma neanche una sola volta di distribuirlo. Tutto è divinamente ordinato. Quando venni a sapere che il fratello Branham era deceduto, e avevo ricevuto la sua ultima predica del 12 dicembre 1965, sapevo che il tempo della distribuzione era giunto, come il Signore me l’aveva detto il 2 aprile 1962.
In ogni caso, non solo lo affermo, ma è COSÌ DICE IL SIGNORE: Il mio ministero, tramite predestinazione, è legato direttamente al ministero del fratello Branham. In quel tempo non lo capivo ancora, quando il 24 dicembre 1965 verso le ore 23.00 — esattamente nel momento in cui egli fu preso in gloria, come venni poi a sapere — lo vidi su una nuvola che lo innalzò. Affinché nessuno pecchi, menziono in questa occasione che anche noi saremo rapiti sulle nuvole, come sta scritto in 1 Tessalonicesi 4:17. Secondo Apocalisse 11:12, anche i due profeti saliranno al Cielo nella nuvola. Sta scritto riguardo al nostro Signore: “E dette queste cose, mentr’essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendoLo, Lo tolse d’innanzi agli occhi loro” (Atti 1:9). “Ecco, Egli viene colle nuvole; ed ogni occhio Lo vedrà…” (Apoc. 1:7).
Quando, durante una riunione di preghiera il 31 dicembre 1965, mi furono rivolte per profezia le parole: «Mio servitore, ho messo la Mia Spada nella tua mano», dapprima non potevo capire, perché sapevo che la Spada del Re era stata messa nella mano del fratello Branham. Benché l’avessi veduto elevarsi, in quel tempo non sapevo ancora che, il 24 dicembre 1965, era stato realmente chiamato a Casa.
Quando il Signore mi disse: «Ti manderò in altre città a predicare la Mia Parola», non ero consapevole della portata del mandato. All’inizio degli anni ’70, Egli richiamò di nuovo la mia attenzione sull’importanza della predicazione della Sua Parola, quando a Marsiglia (Francia), Egli mi comandò di leggere 2 Timoteo, capitolo 4. A questo è legato il COSÌ DICE IL SIGNORE, che deve essere predicato solo quanto sta scritto nella Parola. Così ricevetti anche la risposta: «Ciò che i sette tuoni di Apocalisse 10 hanno proferito non è stato scritto quale Parola di Dio e, di conseguenza, non può e non sarà mai predicato!».
Per me tutte queste esperienze hanno un significato durevole, tanto più che stanno in rapporto con il più importante ministero: con il Messaggio biblico del tempo della fine che precede adesso la seconda venuta di Cristo. Sono riconoscente a Dio il Signore per tutte le esperienze sulle quali ho riferito in parte, per il Suo parlare e per tutte le istruzioni che Egli mi ha dato nel corso degli anni. Sta di fatto che io devo predicare solo la Parola e predicherò solo la Parola.
Con rispetto divino accettiamo il ministero unico del fratello Branham. Nelle sue mille e più predicazioni, il COSÌ DICE IL SIGNORE fu pronunciato ben 1615 volte. Ogni volta aveva una visione alla quale era legato il COSÌ DICE IL SIGNORE. Mai prima sulla terra c’è stato un simile ministero, ministero che può essere paragonato solo con quello del Figliuolo dell’uomo, Gesù Cristo (Giov. 5:19-20). Non era l’uomo William Branham, era l’operato soprannaturale di Dio sulla terra nel nostro tempo che ho vissuto quale testimone. Fatto sta che non è il portatore della Parola che rappresenta l’autorità — come purtroppo è stato fatto con il fratello Branham — ma la Parola stessa è nel contempo Semenza e autorità divina.
Il fratello Branham era il profeta promesso; egli ha esercitato il suo ministero e rivelato tutti i misteri della Parola. Egli ha proclamato di nuovo le dottrine bibliche, ma non è mai andato oltre la Scrittura e ha sempre preso la Parola di Dio quale unico modello sia per la dottrina sia per la fede. Innalzando la Bibbia, disse: «Questo è il mio assoluto!».
Il fratello Branham aveva anche il diritto di essere uomo. Non era soltanto profeta, era anche evangelista e predicatore. Così, ad esempio, il 7 agosto 1962 ha espresso un vivo desiderio: «Aspetto il grande momento quando andrò in Israele per portar loro l’Evangelo». In seguito a ciò, il Signore dovette correggerlo quando era già al Cairo, e gli disse che il tempo per Israele non era ancora venuto. Secondo Zaccaria, capitolo 4, e Apocalisse, capitolo 11, nell’ultimo periodo, due profeti appariranno a Gerusalemme.
So pure ciò che disse sui sette tuoni, sul terzo pull, sull’anno 1977, sulle settanta settimane di anni di Daniele, sulla visione della tenda, sul settimo Suggello e su altre cose ancora — però tutto ciò non avrebbe condotto a nessuna confusione se i fratelli non avessero estrapolate certe citazioni dal loro contesto e ne avessero fatto le loro proprie dottrine. Sottolineo ancora una volta: Solo quanto sta scritto nella Bibbia è biblico, e solo se c’è una promessa nella Bibbia, allora c’è pure un adempimento. Deve essere concesso anche al fratello Branham, che aveva un ministero profetico infallibile che, quale uomo, abbia espresso le sue proprie aspettative e speranze. Anche l’apostolo Paolo, in 1 Corinzi 7:8-9, ha espresso la propria opinione: “Ai celibi e alle vedove, però, dico io…”. Nei versetti 10 e 11 segue il COSÌ DICE IL SIGNORE: “Ma ai coniugi ordino non io ma il Signore…”. Nel versetto 12 è di nuovo Paolo che dà un buon consiglio: “Ma agli altri dico io, non il Signore…”.
Dio ha lasciato che fossero dette delle cose difficili da capire, però ci ha anche aperto la comprensione per queste cose. Amen. Nessuno uomo deve essere glorificato o perfino divinizzato e, con ciò, essere considerato infallibile. È così che incomincia l’idolatria. Solo Dio e la Sua Parola sono infallibili per tutta l’Eternità.
Per la grazia di Dio, non ho frainteso le affermazioni difficili da capire del fratello Branham, come anche non fraintendo i brani della Bibbia difficili da intendere, ma in tutto riconosco solo l’armonia divina. Colui che, dalle diverse affermazioni del fratello Branham, che d’altronde conosco anch’io, sveglia false speranze e conta perfino sul suo ritorno, ciò facendo distoglie l’attenzione dal ritorno di Gesù Cristo e passa accanto a ciò che Dio fa presentemente, sì ancora di più: fuorvia i credenti.
La Parola esclude le interpretazioni, e le interpretazioni negano la Parola. Così come la luce e le tenebre sono totalmente separate una dall’altra, così anche la Verità è separata dalla menzogna. Chi crede alla Parola della verità rigetta la menzogna; chi crede alla menzogna nega la Verità. A tutti coloro che non prestano fede alla Verità, Dio manda loro efficacia d’errore e simili persone, anche predicatori, sono condannati a credere alla menzogna (2 Tess. 2:10-12). La decisione per la Verità non dovrebbe essere rimandata più a lungo, altrimenti potrebbe essere troppo tardi!
DUE SEMENZE DIVERSE
Nel corso della storia dell’umanità, sono accadute tante cose per noi incomprensibili. Incominciò già nel Paradiso ed è proseguito fino ad oggi. Sappiamo che ogni semenza produce secondo la sua specie (Gen. 1:12). Dopo che Eva ebbe ammesso di essere stata sedotta dal serpente, Dio il Signore maledì il serpente che da quel giorno dovette camminare sul suo ventre. Poi Dio pose inimicizia tra il serpente ed Eva e tra il suo seme e il seme di lei (v. Gen. 3:13-15). La Bibbia parla in tutto 213 volte di «seme» (o: «progenie») quando si intende dire discendenza naturale. Dal contesto risulta chiaro ad ogni lettore — benché espresso in parabola — che Caino era il risultato della seduzione. Poi Adamo conobbe Eva “… e partorì Caino… Poi partorì ancora Abele…”. L’apostolo Giovanni lo esprime chiaramente, cioè che Caino era un figlio del maligno (1 Giov. 3:12). Per questo motivo, nella Sacra Scrittura, Caino non viene mai chiamato figlio di Adamo, e Adamo non è neanche designato quale padre di Caino. Per questa ragione Caino non è neanche una sola volta elencato in qualche genealogia, che sia in Genesi 5:1-7, in 1 Cronache 1:1-5, o in Luca 3:37-38, benché avesse avuto dei discendenti.
Ogni lettore della Bibbia sa anche che Cristo, il Redentore, era la Semenza annunciata, promessa (Gen. 3:15; Gal. 3:16 e altri), che doveva nascere in questo mondo tramite una donna. Satana s’impossessò del serpente, sedusse la moglie di Adamo e così, tramite generazione carnale, si intrufolò nell’umanità. Dio elesse la vergine Maria che disse all’angelo Gabriele: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?” per venire nell’umanità nel Suo Figliuolo unigenito tramite generazione dallo Spirito Santo (Luca 1:34-35), per redimerci e trarci fuori dal peccato originale (Rom. 8:3).
In nostra rappresentanza, Davide gridò nel suo salmo di pentimento: “Ecco, io sono stato formato nell’iniquità, e la madre mia mi ha concepito nel peccato” (Salmo 51:7). Poiché noi tutti siamo nati nel peccato originale, dobbiamo nascere di nuovo dallo Spirito (Giov. 3:1-8 e altri), altrimenti non possiamo vedere il Regno di Dio. Tramite generazione carnale siamo nati in questo mondo, tramite generazione dallo Spirito nasciamo nel Regno di Dio e riceviamo la Vita eterna.
Fin dal principio è così che, spiritualmente parlando, ci sono due diverse semenze (Mat. 13:24-43). Il Signore semina la Parola, il nemico l’interpretazione. Anche nel nostro tempo è stata seminata la pura Parola, però subito dopo il nemico si è introdotto furtivamente e ha seminato zizzanie nella Chiesa del tempo della fine. Il fratello Branham vide in una visione che la Chiesa negli Stati Uniti era guidata da una strega, poi fece un paragone con la seduzione del Consiglio Mondiale delle Chiese. Egli vide anche che la Sposa in Europa cadde fuori passo, ma, alla fine, venne riportata al passo (Il Capolavoro, 5 luglio 1964). Dio ci deve rivelare quando e come questa visione si adempie.
Per quanto riguarda il Seme spirituale, vogliamo prendere gli Evangeli come testimoni. In Marco 4:14 il Signore disse: “Il Seminatore semina la Parola”. E in Luca 8:11 Egli spiegò: “Or questo è il senso della parabola: Il Seme è la Parola di Dio”. Secondo Matteo, capitolo 13, il Signore quale Figliuolo dell’uomo ha seminato la buona Semenza e in tutti coloro che hanno ricevuto la Parola nella fede, questa Semenza è cresciuta (Mat. 13:23). Poi Egli disse: “… il campo è il mondo; la buona semenza sono i figliuoli del Regno; le zizzanie sono i figliuoli del maligno” (Mat. 13:37-38).
Solo chi riceve la Parola in un cuore onesto e buono può nascere di nuovo (1 Piet. 1:23; Giac. 1:18, e altri) e porterà frutto con perseveranza (Luca 8:15). Così viene prima l’erba, poi la spiga, poi, nella spiga, il grano ben formato (Marco 4:28).
Però è anche accaduto qualcosa di terribile, come il Signore disse nello stesso capitolo: “Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò delle zizzanie in mezzo al grano e se ne andò” (Mat. 13:25).
In Matteo 25:5 ci viene detto quanto accade nell’ultimo periodo: “Or tardando lo sposo, tutte divennero sonnacchiose e si addormentarono”.
Fin dal tempo del fratello Branham si è fatto udire un potente grido di risveglio. Le vergini avvedute e stolte hanno preso le loro lampade e si sono messe in cammino. Siccome la venuta dello Sposo tardava, si addormentarono. Non abbiamo preso in considerazione l’esortazione: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione!” (Mat. 26:41). Il nemico ha approfittato di questo tempo per affascinare e sedurre (2 Cor. 11:3), per seminare la sua propria semenza. Il nemico voleva distruggere per sempre la meta finale stessa del Messaggio del tempo della fine, rendendo non degno di fede il portatore. Non gli è riuscito, tuttavia molti sono caduti sotto l’influenza del maligno e la semenza della discrepanza, come il fratello Branham la chiamava, è cresciuta.
Il Signore grida al profeta Geremia: “«Essi ti faranno la guerra, ma non ti vinceranno, perché Io sono con te per liberarti», dice l’Eterno” (Ger. 1:19).
Consideriamo tutto ciò che è stato fatto con il nostro Signore che era la Parola in persona, a quante calunnie, diffamazioni e ostilità Egli è stato esposto dalla Sua nascita alla Sua morte: «… illegittimo, impostore, Beelzebub, posseduto, seduttore, ecc.». Allo stesso modo i profeti e gli apostoli quali portatori della Parola sono stati perseguitati e uccisi, come il nostro Signore l’aveva annunciato (Mat 23:34). La Parola però che ci hanno lasciato è ancora oggi vivente e mena a buon fine ciò per cui Egli L’ha mandata (Is. 55:11). Purtroppo le due semenze si trovano sullo stesso campo, ricevono perfino la stessa pioggia (Mat. 5:45) e apparentemente le stesse benedizioni (Ebrei. cap. 6), e entrambi crescono insieme fino alla mietitura (Mat. 13:30).
Nella predicazione «Gli unti del tempo della fine», il fratello Branham rafforzò la sua affermazione: «Gli unti, i falsi cristi e i falsi profeti hanno ricevuto la stessa unzione dello Spirito Santo» con il COSÌ DICE IL SIGNORE. Egli parla dei tre “cerchi”: corpo, spirito e anima, e dice: «Potete essere unti nel secondo ambito con l’autentico Spirito Santo, senza essere salvati e nati di nuovo nell’anima». Ciò ci viene chiaramente mostrato in Matteo 7:21-24 quando i portatori di doni appaiono davanti al Signore e dovranno sentire: “Dipartitevi da Me, voi tutti operatori d’iniquità!”.
Ecco il segno distintivo che deve essere osservato: “Voi li riconoscerete dai loro frutti — non dai loro doni! — Si colgon forse delle uve dalle spine, o dei fichi dai triboli?” (Mat. 7:16). Un figliuolo di Dio non può mai avere una natura diabolica e una natura divina non può mai venire alla luce tramite un figlio di diavolo. Rimane per sempre così: “Chiunque odia il suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in se stesso” (1 Giov. 3:15). Ricordiamoci dell’esempio di Caino e Abele.
Nei figliuoli di Dio, la natura di Gesù viene manifestata nell’amore divino e con tutte le virtù (2 Piet. cap. 1), come è stato descritto anche in 1 Corinzi, capitolo 13. Così ognuno può esaminare sé stesso e stabilire se, nella sua vita, hanno avuto luogo un pieno rinnovamento e una piena trasformazione nella natura e all’immagine di Gesù Cristo, il nostro Signore e Redentore. Un figliuolo di Dio esaminerà sempre sé stesso in base alla Parola. Chi non porta in sé la Parola quale Semenza divina, giudicherà e condannerà gli altri e, ciò facendo, rivela la natura del nemico, dell’accusatore dei fratelli.
Però vale per sempre: “Chi accuserà gli eletti di Dio? Iddio è quel che li giustifica. … né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rom. 8:33-39).
LA CHIESA — TEATRO DELLA BATTAGLIA SPIRITUALE
“… Io edificherò la Mia Chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere” (Mat. 16:18). Il Signore ha redento la Sua Chiesa ed Egli la edifica sul fondamento degli apostoli e dei profeti (Ef. 2:20). Egli ha rivelato il Suo mistero con la Chiesa ai Suoi santi apostoli e profeti (Ef. 3:4). Però come il popolo d’Israele e la città di Gerusalemme furono abbandonati alla furia distruttiva del nemico, così è pure con la Chiesa d’infra le nazioni, che è fondata sulla Parola apostolica che uscì da Gerusalemme. Gerusalemme fu distrutta diciannove volte, i Giudei furono dispersi in tutto il mondo, furono perseguitati e massacrati. Allo stesso modo la terra è impregnata dal sangue dei testimoni di Gesù (Apoc. 17:6).
Riguardo alla vita all’interno della Chiesa, l’apostolo Paolo assegnò agli anziani il loro compito: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la Chiesa di Dio, la quale Egli ha acquistata col proprio sangue” (Atti 20:27-30). Egli vide già in anticipo che “dei lupi rapaci sarebbero entrati, i quali non avrebbero risparmiato il gregge” e che “fra loro stessi sarebbero sorti uomini che avrebbero insegnato cose perverse”. Entrambi le cose accadono: persecuzione da fuori, seduzione da dentro. In questa o in quella occasione abbiamo già ricevuto un assaggio della pressione e della persecuzione religiosa che verranno. Quanto alla seduzione, l’abbiamo già sperimentata quando Satana, nel 1979, mobilitò tutto l’inferno per distruggere la comunità locale da dove la Parola usciva per andare in tutto il mondo.
Le potenti benedizioni che sperimentavamo qui erano quasi paragonabili a quelle della Chiesa nel principio. Il ministero della proclamazione della Parola e l’esercizio dei doni dello Spirito erano in perfetta armonia. Spesso abbiamo udito il COSÌ DICE IL SIGNORE, e lo era pure. Era quasi uno stato paradisiaco e contavamo sull’imminente ritorno del Signore.
Nel tempo benedetto fino a Pasqua 1976 furono pronunciate delle profezie edificanti e consolatrici, come ad esempio: «Ecco, COSÌ DICE IL SIGNORE… I Miei santi, la Mia Sposa, radunati in questo luogo dove ho innalzato il Mio santuario…», «Ecco, COSÌ DICE IL SIGNORE: Mio popolo, Io ho eletto questo luogo quale Mio santuario…», «Ecco, COSÌ DICE IL SIGNORE: Mio popolo, oh, che i vostri occhi fossero aperti e potessero vedere l’arco del Mio Patto disteso in questo luogo! … anche nella Colonna di nuvola Io sono qui e mi sono accampato intorno alla piattaforma. Io sono con voi…». Poi, però, il nemico si è introdotto furtivamente, affascinò e sedusse.
Fin dalla riunione del 5 giugno 1976, durante la quale, tramite profezia, fui invitato a consacrare al ministero un fratello e sua moglie che vennero indicati per nome, venne ancora spesso il COSÌ DICE IL SIGNORE, però, era una falsa ispirazione tramite l’influenza del serpente, come ciò si è dimostrato in seguito. Solo quando il Signore quel sabato mattina nel mese di novembre 1978 mi gridò le parole: «Mio servitore, investiga gli Atti degli apostoli, se mai un uomo sia stato chiamato al ministero con sua moglie!», riconobbi che la profezia era stata contraria alla Sacra Scrittura.
Ognuno di noi, compresi i fratelli nel ministero, eravamo talmente sotto l’impressione del tempo benedetto che non abbiamo capito che il nemico, sotto un manto molto pio, preparava la sua opera distruttiva. Accanto alla portatrice di doni spirituali in loco, c’era anche una presunta “profetessa” di Berlino e due fratelli in vista che non appartenevano alla comunità locale.
L’ultima sentenza su questa azione distruttiva e su tutte le cose che seguirono, come la diffamazione, l’odio e l’inimicizia che hanno lacerato matrimoni, intere famiglie e comunità, rimangono riservati al Giudizio finale. La sorella stessa ha poi abbandonato la comunità e, davanti ai miei occhi, ha strappato le quaranta profezie e più che lei stessa aveva pronunciato e messo per iscritto, e le ha buttate nel cestino per la carta. Perfino furono pronunciate le parole: «Io devo distruggerti, devo distruggere la tua opera… se rimango con te, non potrei distruggerti». Questa era la diretta influenza del nemico che sedusse una donna a separarsi da suo marito e a scegliere la via di un avvocato specializzato in cause di divorzio.
Dopo l’azione distruttiva, dalla stessa bocca uscirono parole incredibili, perfino la dichiarazione: «Non metterò mai più piede in questa sala, in questo luogo, neanche se dei morti dovessero risuscitare!». Ed ecco, tutti coloro che prestarono fede a quella voce e si lasciarono trascinare in quella ribellione, hanno abbandonato la comunità, camminano per la propria via e sono diventati dei dispregiatori (Atti 13:41).
Il nemico si era introdotto nel gregge per colpire il pastore e disperdere le pecore. Ciò si ripercosse sul mondo intero: dei fratelli nel ministero sono rimasti vittima di questa influenza deleteria e solo così si spiega perché diffondono delle dottrine perniciose e diffamano calunniandolo il portatore della vera Parola. Però rimane per sempre vero: “… le porte dell’Ades non la potranno vincere”. Adesso incomincia un nuovo periodo. La potenza di risurrezione del nostro Signore sarà manifestata nei Suoi.
Ciò che accadde nel naturale nel giardino di Eden sotto l’influenza del maligno ed ebbe come conseguenza la morte naturale, avvenne qui nello spirituale ed ebbe — Dio abbia misericordia! — come conseguenza la morte spirituale di molti. Se l’azione distruttiva non avesse avuto luogo, allora Satana, quale angelo di luce, avrebbe continuato a sedurre e le due semenze non sarebbero state manifestate. Come nel giardino di Eden, così anche qui Dio ha lasciato che avvenisse, poi ha posto fine al miscuglio. Però possiamo ordinare correttamente tutto ciò solo se leggiamo ancora una volta la predicazione del fratello Branham dal titolo «Matrimonio e Divorzio» e riconosciamo perché dovette ritornare al principio, alla seduzione di Eva e a ciò che c’era dopo e perfino confermarlo con il COSÌ DICE IL SIGNORE.
Siamo pieni di fiducia che lo Sposo celeste condurrà al compimento la Sua Sposa terrestre che Egli ha chiamato fuori. Dio sapeva come avrebbe eseguito il Suo piano di redenzione dopo ciò che sarebbe accaduto nel giardino di Eden. Allo stesso modo Egli sa perché Egli ha lasciato accadere quanto è accaduto in mezzo a noi. Con certezza è una parte del Suo perfetto piano di redenzione per il tempo della fine.
Evidentemente Satana si è posto davanti alla Chiesa, come è stato predetto per l’ultimo periodo prima del rapimento (Apoc. cap. 12). Dapprima è riuscito a gettare l’obbrobrio e il disprezzo sul messaggero e il Messaggio e sembra incontestabile che abbia ottenuto di vagliare la Chiesa–Sposa. Però possiamo essere consolati: il grano rimane nel vaglio. Solo la pula viene portata via dal vento delle diverse dottrine. Come è certo che Dio ha incluso nel Suo piano tutto ciò che è accaduto fin dall’inizio del tempo, adesso, alla fine, Egli distruggerà le opere del diavolo, sì, Satana sarà presto stritolato sotto i nostri piedi (Rom. 16:20). Dio porterà vittoriosamente a compimento l’opera di redenzione per il giorno glorioso del ritorno di Gesù Cristo. Gesù è Vincitore, e la nostra fede è la vittoria che ha già vinto il mondo (1 Giov. 5:4). Perciò aspettiamo in breve il Suo operato conclusivo, in una piena chiarezza e nella verità, quale incoronamento supremo della storia della salvezza.
Per la grazia di Dio, tutti coloro che appartengono alla Chiesa-Sposa daranno ascolto solo alla voce dello Sposo, saranno ricondotti al passo e, così, sperimenteranno il compimento. Alla fine una ricompensa celeste aspetta gli eletti perché hanno seguito il Signore in ogni circostanza. Da ora in poi, non vogliamo più guardare indietro, ma, come Paolo scrisse ai Filippesi, vogliamo correre verso la meta e ottenere il premio della vittoria (Ef. 3:14).
Con riconoscenza posso testimoniare come Paolo: “Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone” (2 Tim. 4:17).
UNA VITA AL SUO SERVIZIO
“Bisogna che compiamo le opere di Colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare” (Giov. 9:4).
Sono riconoscente al mio diletto Signore di avermi accordato il privilegio di stare proprio al Suo servizio per più di un mezzo secolo, come non è stato concesso a nessuno durante i duemila anni trascorsi. Fin dall’inizio del mio ministero, potevo esprimermi in tre lingue. Mi sentivo a casa sia in Europa dell’Est sia in Occidente e in tutto il mondo. Durante i cinquant’anni e più ho tenuto più di diecimila predicazioni. A questo bisogna aggiungere le trasmissioni radiofoniche e televisive, che ancora adesso vengono mandate in onda in tedesco, in inglese e in russo. Predicando non ho mai preso con me un manoscritto, solo la Bibbia, e il fedele Signore ha sempre messo la Sua Parola nella mia mente e nella mia bocca.
Io stesso ho tradotto le predicazioni del fratello Branham in tedesco in formato scritto e audio. Accanto a questo, ho trattato i più importanti temi biblici in venti propri opuscoli che sono stati pubblicati prima in tedesco, poi in inglese e infine in diverse lingue. In più vengono ancora i libri e le lettere circolari con la risposta a molte domande bibliche.
Nel vero senso della parola, ho potuto usare tutto il mio tempo al Suo servizio, di giorno e spesso fin nella notte inoltrata. Con buona coscienza posso dire di aver impiegato al meglio il tempo prima che venga la notte in cui nessuno più potrà operare.
Dio mi ha dato grazia, cosicché ho potuto sempre fare i miei viaggi missionari mensili. Ho viaggiato in certi Paesi più di venti, trenta volte. Allo stesso modo, fin dal 1968, ho potuto tenere senza interruzione le riunioni ogni ultima domenica del mese a Zurigo e più volte all’anno a Salisburgo (Austria). Poi ci sono le riunioni internazionali qui a Krefeld ogni primo fine settimana del mese alle quali prendono parte credenti di molti Paesi. Siamo anche molto riconoscenti per gli edifici del Centro che abbiamo costruiti su ordine diretto del Signore, affinché potessimo ospitare i visitatori di queste riunioni.
La pelle di zebra davanti alla quale sto su questa fotografia è un ricordo particolare. Fu nel 1978, quando tenni di nuovo con il fratello Sidney Jackson delle riunioni nelle più grandi città dell’Africa del Sud. A Pretoria, davanti a seicento persone circa, andò verso il microfono e disse: «Credo che il fratello Frank sia un apostolo mandato dal Signore…». Proprio dopo mi mostrò nella sua casa la pelle di zebra che era sul pavimento e disse: «Il fratello Branham stette nel 1965 su questa pelle, mentre pregò con noi, fratelli, per l’Africa. Era afflitto per il fatto che non gli era stato permesso di predicare nel nostro Paese. Però Dio ha preso cura affinché il Messaggio venisse lo stesso in Africa». Era anche il primo che mi ricordò che il fratello Branham aveva visto l’aquila tedesca volare attraverso l’Africa. Poi mi regalò questa pelle di zebra che, da allora, è appesa al muro del mio salotto.
Sul continente africano Dio ha salvato e condotto alla conoscenza della Verità non migliaia, ma centinaia di migliaia di persone. Non lo dimenticherò mai come in una città, ventimila persone erano radunate in uno stadio — e anche in altre città, dove migliaia erano radunate — quando posai la domanda se tutti credono al Messaggio e sono stati battezzati nel Nome di Gesù Cristo, migliaia di mani si elevarono e risuonò un potente «Amen!».
Se volessi riferire tutte le direttive, le istruzioni, insomma tutte le esperienze che Dio mi ha accordato, un libr o non basterebbe. Ho anche confidato nel Signore che non avrei mai raccolto offerte o doni per un qualsiasi programma. Egli ha sempre preso cura di ogni cosa: della costruzione della chiesa e degli edifici del Centro, dell’acquisto del necessario per la tipografia, della lavorazione e della spedizione degli stampati, della sala di registrazione, dell’amministrazione e del necessario per tutto il lavoro missionario.
Chi avrebbe pensato, solo dieci anni fa, che avremmo avuto una volta la possibilità di trasmettere le nostre riunioni in diretta su Internet? Dio ha anche preso cura che ci fossero tra noi dei fratelli che simultaneamente traducono in dodici lingue; in dieci di esse le predicazioni possono essere ascoltate in tutto il mondo. Per ogni ambito, sì, perfino per la corale e per degli strumentisti, Dio ha preso cura in modo meraviglioso. Sono anche riconoscente per gli anziani e per tutti i fratelli che mi hanno accompagnato durante tutti gli anni con piena fedeltà.
Questa opera missionaria, che viene condotta secondo la volontà di Dio, in realtà è sotto ogni aspetto unica. Per la mia prima lettera circolare, nel 1966, scelsi le parole: «La Parola di Dio dimora in eterno», alla fine stanno da allora le parole: «Operante per ordine di Dio». Non negherò la mia chiamata e Dio non può ritirarla. La mia brama è di essere trovato non soltanto al servizio del Signore, ma nella perfetta volontà di Dio fino alla fine. So che nell’Eternità sarà valsa la pena di aver eseguito il Suo mandato in ogni circostanza, come fece l’apostolo Paolo: “Paolo, servitore di Dio e apostolo di Gesù Cristo per la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è secondo pietà…” (Tito1:1-3).
Particolarmente preziosa fu per me l’esperienza fatta nel mese di gennaio 1981 quando, preso fuori dal corpo, ho visto e vissuto il rapimento. Ho potuto vedere la schiera vestita di bianco: tutti erano giovani (Giob. 33:25). Vidi pure scendere la Nuova Gerusalemme, verso la quale la Sposa fu rapita. Alla fine la via ignominiosa per la quale dovevamo camminare insieme, avrà riempito lo scopo divino e avrà servito alla piena purificazione e separazione. “Molti saranno purificati, imbiancati, affinati; ma gli empi agiranno empiamente, e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi” (Dan. 12:10). Ci troviamo sull’ultimo tratto della via.
Tutti i fratelli e sorelle vengono posti davanti alla scelta, se desiderano appartenere alla chiesa ingannata, o alla Sposa restaurata. Ognuno decida per sé stesso e riconosca dove la Scrittura lo ordina. Ognuno apparirà davanti al Signore con la decisione che prende adesso. Chi vuole credere Dio e parteggiare per Lui?
Per concludere voglio ringraziarvi, diletti fratelli e sorelle, per le vostre preghiere quotidiane. Esprimo la mia gratitudine verso tutti coloro che, in qualche modo, partecipano all’opera missionaria, sia all’interno che all’estero. Ringrazio pure tutti i fratelli e le sorelle che hanno sostenuto fedelmente questa opera con le loro decime e le loro offerte, affinché ci sia Cibo nella Casa del Signore. A tutti i fratelli nel ministero che predicano la Parola di Dio in diversi Paesi e lingue, voglio infondere coraggio con le parole di 1 Corinzi 15:58: “Perciò, fratelli miei diletti, state saldi, incrollabili, abbondanti sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore”.
Operante per ordine di Dio:
“Lo Spirito e la Sposa
dicono: «Vieni». E chi ode, dica: «Vieni». …
«Sì, vengo presto!». Amen! Vieni, Signore Gesù!”.
Conferenza Internazionale di predicatori in aprile 1976, alla quale parteciparono fratelli di 33 Paesi
Guardando ai cinquant’anni trascorsi, abbiamo ancora molti ricordi delle riunioni tenute in tutto il mondo.
Fino al 1979 avevo viaggiato in 86 Paesi, nel frattempo sono 140. Satana voleva impedire la chiamata ad uscire di coloro che mancavano affinché il numero della Sposa sia completo, però Dio non ha trionfato in Cristo soltanto sul Golgota, ma anche adesso sopra tutta la potenza del nemico.
In ogni Paese le persone affluiscono insieme per udire la Parola di Dio. Si adempie letteralmente che Dio ha mandato una fame di udire la Sua Parola, e anche che il Cibo viene distribuito a tempo debito. Allo stesso modo si adempie quanto il Signore mi ha gridato quel 28 dicembre: «Mio servitore, radunaMi il Mio popolo, tutti coloro che hanno fatto con Me il Patto mediante il sacrificio!» (Salmo 50:5).
Tutti coloro che sono inclusi nel Nuovo Patto si radunano nei diversi luoghi in tutti i Paesi. Negli anni settanta venivano qui fino a quattrocento persone, oggi ce ne sono spesso più di ottocento. Dio regna ancora e ogni cosa Gli è sottomessa. Amen.
Sulla fotografia scattata in giugno 2008, il fratello Frank mostra le 5 prediche ricevute in giugno 1958
Riunione a Krefeld nel mese di novembre 2008
Riunione a Heilbronn (Germania) il sabato di Pasqua 1975
Riunione a Zurigo (Svizzera) la domenica di Pasqua 1975
Dal 1966 migliaia di fratelli e sorelle si fecero battezzare nel Nome del Signore Gesù Cristo
Riunione a Belém, Brasile, in ottobre 2007
Riunione a Lima, Perù, in ottobre 2007
Riunione a Manila, Filippine, in settembre 2008
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