“GESÙ CRISTO È LO STESSO IERI, OGGI, E IN ETERNO!”    (EBREI 13:8)

 

 

LETTERA CIRCOLARE N° 47


GENNAIO
2008

 

 

Cari fratelli e sorelle in Cristo di tutti i popoli, di tutte le lingue e nazioni, saluto voi tutti di cuore con la parola di 2 Corinzi 4:5-6:

“Noi infatti non predichiamo «noi stessi», ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo”.

Ciò vale per tutti i veri servitori di Dio. Nessuno di loro si è messo in mostra. Tutti, secondo la loro chiamata e la loro missione, hanno servito il Signore e, allo stesso tempo, il popolo di Dio. Riferendosi a questo, Pietro scrive che erano uomini che hanno predicato la Parola di Dio nella potenza dello Spirito Santo — cose nelle quali gli angeli bramano penetrare con i loro sguardi (1 Piet. 1:12). Ciò è glorioso.

Nella parola d’introduzione si fa riferimento alla creazione. Dio, che ha comandato: “Sia la luce!”, e la luce fu, è lo stesso che fa brillare la luce nei cuori dei veri credenti — la luce della gloria di Dio riflessa sul volto di Gesù Cristo. Amen!

Più avanti Paolo sottolinea che i credenti possiedono lo spirito di fede, perché solo in questo modo possono credere così come dice la Scrittura. Letteralmente sta scritto nel versetto 13: “Ma pure, avendo noi lo stesso spirito di fede, come sta scritto: «Io ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo…” (2 Cor. 4:13). Anche questo vale per tutti i servitori di Dio.

In realtà, quel che importa è che crediamo così come dice realmente la Scrittura. La domanda può essere sempre una sola: «Cosa dice la Sacra Scrittura?» — «Cosa insegna la Bibbia?». Ogni interpretazione è opera del nemico, è una semenza estranea — una menzogna religiosa. Il Signore semina la Parola originale, come sta scritto: “Il seme è la parola di Dio” (Marco 4:14; Luca 8:11). L’altro seminatore è Satana, il Maligno, che, con le sue interpretazioni, semina i semi della discordia. Due differenti semenze spuntano sullo stesso campo: la buona semenza sono i figliuoli del Regno (Mat. 13:37-38), la semenza del Maligno è il finto grano, le zizzanie. Entrambe le semenze ricevono la stessa pioggia, entrambe si rallegrano del calore dello stesso sole che splende sopra i buoni e i malvagi (Mat. 5:45). Dovete riconoscerli dal loro parlare, dalle loro opere e dai loro frutti. “Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si colgon forse delle uve dalle spine, o dei fichi dai triboli?” (Mat. 7:15-20).

I figliuoli di Dio hanno la natura divina, il carattere di Cristo, con tutte le virtù di un uomo nato di nuovo (Gal. 5:22-24). I figliuoli del Maligno hanno la sua natura ed eseguono le sue opere, come venne manifestato già in Caino con gelosia, odio e invidia fino al fratricidio (1 Giov. 3:10-12). Il Signore stesso ha predetto: “Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano col fuoco, così avverrà alla fine dell’età presente. Il Figliuol dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori d’iniquità, e li getteranno nella fornace del fuoco. Quivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti. Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, oda” (Mat. 13:40-43).

Dio stesso, come è risaputo da noi tutti, ha dato la promessa in Malachia 4:5 di mandare un profeta come Elia prima del grande e terribile giorno del Signore. In Matteo 17:11 e in Marco 9:12, il Signore ha chiarito questa promessa con maggior esattezza: “Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa”. Secondo il COSÌ DICE IL SIGNORE, per mezzo dell’ultimo ministero profetico, ogni cosa, anche nella dottrina, sarà riportata nella Chiesa neotestamentaria allo stato primitivo.

L’ultimo Messaggio, che precede la venuta di Cristo, corregge ogni cosa e prepara la Chiesa per il ministero conclusivo. Per mezzo di esso, la Chiesa viene riportata allo stato originario, sia nella dottrina che nella vita. I cuori dei figliuoli di Dio vengono ricondotti alla fede dei padri apostolici del principio (Atti 2:42). È la preparazione della schiera dei vincitori che, al ritorno di Gesù Cristo, vivrà la più grande promessa data da Dio in tutta la Sacra Scrittura: “A chi vince io darò di seder meco sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi son posto a sedere col Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese” (Apoc. 3:21-22).

La vera Chiesa di Gesù Cristo è “… il tempio dell’Iddio vivente, come disse Iddio: «Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro; e sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo»”. Ma prima deve essere avvenuta la chiamata fuori da tutto ciò che non concorda con Dio e con la Sua Parola. “Perciò: «Uscite di mezzo a loro — di ogni sistema religioso, compreso l’ecumenismo — e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo; ed io v’accoglierò…»”. Quale accordo c’è fra il tempio di Dio e gl’idoli, quale comunione c’è fra la luce e le tenebre, quale armonia c’è fra Cristo e Beliar o l’Anticristo? (2 Cor. 6:14-18).

Poi l’apostolo Paolo prende la parola di 2 Samuele 7:14 dove sta scritto con riferimento al Figlio di Dio: “Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figliuolo” (Ebrei 1:5) e ripete la promessa per tutti i figliuoli e per tutte le figliuole di Dio: “E vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole, dice il Signore onnipotente” (2 Cor. 6:18).

Per mezzo dell’opera di redenzione del Figlio di Dio sulla croce di Golgota siamo diventati figliuoli e figliuole di Dio, come sta scritto in Galati 4:5-7 e in altri passi: “… per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione di figliuoli. E perché siete figliuoli, Dio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo nei nostri cuori, che grida: «Abba, Padre»”.

“Infatti, per condurre molti figli alla gloria, era giusto che colui, a causa del quale e per mezzo del quale sono tutte le cose, rendesse perfetto, per via di sofferenze, l’autore della loro salvezza. Sia colui che santifica sia quelli che sono santificati, provengono tutti da uno (stesso Padre); per questo egli non si vergogna di chiamarli fratelli…” (Ebrei 2:10-11).

“Io annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea” (Salmo 22:22).

“Gesù le disse: «Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli, e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, all’Iddio mio e Iddio vostro»” (Giov. 20:17).

In Romani 8:14 sta scritto: “… poiché tutti quelli che son condotti dallo Spirito di Dio, son figliuoli di Dio”. Lo Spirito di Dio conduce però in tutta la Verità — e la Parola è la Verità! Concludendo, l’apostolo parla della condizione che avremo quali figliuoli di Dio nello stato glorioso ed espone che tutta la creazione sarà liberata dalla corruzione (Rom. 8:19-25). Questo è il traguardo definitivo, che Dio aveva in mente fin dall’inizio della storia della salvezza. Aspiriamo a questo e, a suo tempo, vedremo che ne valeva la pena.

 

IL TRAGUARDO DAVANTI AGLI OCCHI

Il nostro tema principale è e rimane il ritorno di Cristo e, collegate con ciò, la chiamata fuori e la preparazione della Chiesa–Sposa per l’incontro con lo Sposo celeste. La condizione è la piena concordanza con Dio e con la Parola di Dio sotto la diretta guida dello Spirito Santo. Proprio alla fine tutti i veri credenti debbono essere e saranno d’un sol cuore e di un’anima sola così come nel principio (Atti 4:32). Infine, nella vera Chiesa–Sposa non ci possono essere né dottrine estranee né falsi fratelli.

Come si è più volte detto, deve essere ripetuto anche adesso: Ogni dottrina e ogni pratica nella Chiesa di Gesù Cristo deve concordare e concorderà con la Parola di Dio. L’ultimo battesimo avrà luogo nel Nome del Signore Gesù Cristo come il primo è stato ordinato il giorno di Pentecoste (Atti 2:38-41). La Chiesa primitiva del tempo degli apostoli rimane per sempre, per la dottrina e la pratica, l’unico modello valido.

È risaputo che ogni Chiesa e Chiesa libera si appella alla Bibbia, tuttavia ognuna ha le sue proprie dottrine e tradizioni religiose. L’unificazione nell’ecumenismo è l’unione con Roma. Per la Chiesa di Gesù Cristo però, vale soltanto l’Evangelo, come è uscito da Gerusalemme e viene testimoniato nella Sacra Scrittura.

Per quanto concerne il ritorno del nostro Signore, il Redentore verrà innanzitutto come Sposo in relazione con la Sposa, come sta scritto in Matteo 25: “Ecco lo sposo, uscitegli incontro!”, e come Egli stesso l’ha promesso: “Io vo a prepararvi un luogo… tornerò, e v’accoglierò presso di me” (Giov. 14:1-3). Dunque qui Egli non parla di un messaggio, di una dottrina o di una rivelazione, ma di Sé stesso quale Sposo della nostra anima, che ritorna come sta scritto in modo chiaro in 1 Tessalonicesi 4:13-17 e in Atti 1:11. Allora le vergini avvedute, che sono pronte, entreranno con Lui alla Cena delle nozze (Mat. 25:1-10; Apoc. 19:6-10). Ciò sarà assoluta realtà.

Se si tratta del momento, leggiamo nella Sacra Scrittura: “Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa…” (Mat. 24:36). Dunque non si parla affatto di un lasso di tempo, ma chiaramente di “un giorno” e di “un’ora”. Secondo 1 Corinzi 15:52, avviene perfino “in un momento, in un batter d’occhio”!

“Allora due saranno nel campo… due donne macineranno al mulino… due saranno in un letto; l’uno sarà preso, e l’altro lasciato” (Mat. 2:37-41; Luca 17:3-37).

Più volte l’apostolo ha esortato i credenti a rimanere saldi fino “al giorno del nostro Signore Gesù Cristo” (1 Cor. 1:7-8; 2 Cor. 1:14; Fil. 1:6, 2:16). Esorta insistentemente il suo collaboratore Timoteo: “Io t’ingiungo d’osservare il comandamento divino da uomo immacolato, irreprensibile, fino all’apparizione/parusia* del nostro Signor Gesù Cristo (1 Tim. 6:13-14).

Secondo Matteo 24 il nostro Signore si sedette sul Monte degli Ulivi e rispose alle domande dei Suoi discepoli: “Dicci: «Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta/parusia* e della fine dell’età presente?»”. Per metterci in guardia da ogni delusione, il nostro Signore disse: “Guardate che nessuno vi seduca!… E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti… Allora, se alcuno vi dice: «Il Cristo eccolo qui, eccolo là», non lo credete! … Perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta/parusia* del Figliuol dell’uomo”. Amen! Amen!

L’apostolo Paolo ha ripetutamente trattato questo tema nelle sue epistole alle chiese; in 1 Tessalonicesi 4, se ne è interessato in modo particolareggiato sotto la guida dello Spirito Santo. Innanzitutto per lui si trattava che i cari fratelli non si preoccupino per coloro che si erano addormentati in Cristo. Egli sottolinea: “Poiché, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, così pure, quelli che si sono addormentati, Iddio, per mezzo di Gesù, li ricondurrà con esso lui” (1 Tess. 4:13-14).

Come alla risurrezione di Gesù, i santi dell’Antico Testamento uscirono dai loro sepolcri e apparvero a molti nella santa città, così, al Suo ritorno, coloro che si sono addormentati in Cristo risusciteranno i primi e noi, viventi, che siamo rimasti, saremo mutati e con loro verremo rapiti sulle nuvole a incontrare il Signore nell’aria (1 Tes. 4:17). Anche ciò sarà realtà.

Nel versetto 15 l’apostolo ci teneva a non trasmettere ai credenti la sua propria opinione, ma sottolinea il COSÌ DICE IL SIGNORE: “Poiché questo vi diciamo per parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta/parusia* del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati”. Non avrebbe potuto essere detto più chiaramente! Poi segue la dichiarazione principale: Perché il Signore stesso — non un messaggio, non una rivelazione, ma il Signore stesso — che disse: “Io tornerò, e v’accoglierò presso di me” —  con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi”. Ciò sarà realtà. Chiunque crede e insegna che Gesù Cristo sia già venuto è evidentemente ingannato da uno spirito di menzogna e inganna gli altri, perché interpreta le chiare dichiarazioni della Scrittura, come Satana l’ha fatto da sempre.

Enoc, il settimo discendente di Adamo, ci è dato quale esempio per il rapimento: “Per fede Enoc fu rapito perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio lo aveva portato via; infatti prima che fosse portato via ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio” (Ebrei 11:5). Questa era fede quale rivelazione che sfociò nella realtà. Da Enoc tutto era realtà: la sua fede, il compiacimento di Dio e, infine, il suo rapimento. Allo stesso modo dobbiamo anche noi essere trovati nella fede e nella volontà di Dio, affinché il compiacimento di Dio riposi su di noi, prima di poter essere rapiti.

Come testimoniano gli Evangeli, il Figlio di Dio pregò: “Non la mia volontà, ma la tua sia fatta!”. Al Suo battesimo, lo Spirito di Dio scese su di Lui e la Voce di Dio riecheggiò: “Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi sono compiaciuto!” (Mat. 3:16-17). Già subito nel principio Abele aveva fatto un’offerta la quale Dio guardò con favore (Gen. 4:4). In tutto l’Antico Testamento, con un’offerta, si trattava di ottenere il favore di Dio, di essere a Lui graditi (Lev. 1:3, Lev. 19:5, Lev. 22:2 e altri). Malgrado tutte le benedizioni che il popolo d’Israele aveva sperimentato durante il suo soggiorno nel deserto, malgrado tutti i sacrifici che offerse, alla fine la triste sentenza fu: “Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque” (1 Cor. 10:5).

Per mezzo del profeta Samuele, Dio ci fa sapere ciò che per Lui è veramente importante: “Gradisce forse l’Eterno gli olocausti e i sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno? Ecco l’ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni” (1Sam. 15:22).

Sul Monte della Trasfigurazione riecheggiò un’altra volta la Voce di Dio dalla Nuvola di luce: “Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo! (Mat. 17:5). Tutti i figliuoli e tutte le figliuole di Dio che Lo ascoltano si faranno battezzare in acqua e sperimenteranno il battesimo dello Spirito, cammineranno nella volontà di Dio e saranno graditi da Dio, perché sono predestinati secondo il beneplacito della Sua volontà (Ef. 1:5). Enoc camminò con Dio, possedette il compiacimento di Dio, venne rapito e non fu più trovato sulla terra. Ciò sarà il caso con tutti coloro che parteciperanno alla prima risurrezione e al rapimento. Coloro che si sono addormentati in Cristo risorgeranno, i viventi in Cristo verranno mutati e rapiti sulle nuvole nell’aria ad incontrare il Signore (1 Tes. 4:13-18). Così sta scritto, così crediamo, così avverrà!

Prima che Elia fosse rapito, disse a Eliseo: “«Chiedi quello che vuoi ch’io faccia per te, prima ch’io ti sia tolto». Eliseo rispose: «Ti prego, siami data una parte doppia del tuo spirito!». Elia disse: «Tu domandi una cosa difficile; nondimeno, se tu mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi…»” (2 Re 2:9-10). Che sia Enoc o Elia — chiunque fu rapito, non fu più trovato sulla terra.

In Luca 24:50-53 leggiamo: “Poi li condusse fuori fino presso Betania; e levate in alto le mani, li benedisse. E avvenne che mentre li benediceva, si dipartì da loro e fu portato su nel cielo”. Gesù Cristo, il nostro Signore e Redentore, fu portato corporalmente su nel Cielo davanti agli occhi dei Suoi discepoli. Un corpo mortale era stato deposto nel sepolcro, un corpo immortale fu risorto. Il nostro Signore disse dopo la risurrezione: “Guardate le mie mani ed i miei piedi, perché son ben io; palpatemi e guardate; perché uno spirito non ha carne e ossa come vedete che ho io” (Luca 24:39).

Egli si manifestò corporalmente ai Suoi, mangiò e bevve con loro, come aveva fatto prima della Sua crocifissione (Giov. 21; Atti 10:40-43). Avremo un simile corpo di risurrezione e anche tutti i giusti resi perfetti dell’Antico e del Nuovo Testamento quando tutti insieme prenderemo parte alla Cena delle nozze dell’Agnello. Il rapimento corporale di Enoc fu una realtà. Il rapimento corporale di Elia fu una realtà. L’ascensione corporale del Redentore risorto fu una realtà. Allo stesso modo il Suo ritorno corporale come la risurrezione corporale di coloro che si sono addormentati in Cristo, il nostro mutamento corporale e il nostro rapimento saranno un’assoluta realtà. Chi spiritualizza il ritorno di Gesù Cristo deve sopportare la sentenza seguente. COSÌ DICE IL SIGNORE: “Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo i quali non confessano Gesù Cristo venendo in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo”. [Così viene riportato il versetto 7 della seconda epistola di Giovanni nella versione Darby in francese, nella versione Zwingli e altre in tedesco — N.d.T.]

Paolo insegnò: “Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d’occhio, al suon dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati” (1 Cor. 15:39-58).

Chi insegna che Gesù Cristo abbia lasciato il trono della grazia e, dall’apertura dei Suggelli nel 1963, stesse scendendo, è nell’errore. Fraintendendo certe affermazioni del fratello Branham, si disprezza la vera dottrina della Sacra Scrittura e La si calpesta. La Bibbia non conosce alcuna «rivelazione dei sette tuoni», non conosce neanche un «ritorno/parusia» di Cristo non personale. Chi non crede, non confessa e non insegna che Gesù Cristo, al Suo ritorno, apparirà in carne, secondo la Sacra Scrittura, è entrambi: il seduttore e l’anticristo.

Se il trono della grazia fosse già fin dal 1963 il trono del giudizio, allora già da molto tempo sarebbe troppo tardi per tutti, non ci sarebbero più né perdono né riconciliazione. Dove rimangono allora tutti coloro che sono nati e diventati credenti dopo il 1963? Cristo è ancora l’Avvocato presso il Padre (1 Giov. 2:1-2), il Sangue con il quale Cristo, quale Sommo Sacerdote è entrato nel Santuario eterno, è ancora sul trono della grazia (Ebrei 9:11-14). Egli è ancora il Mediatore del Nuovo Patto (Ebrei 9:15-22). Adesso lo Sposo celeste rivela i più profondi misteri alla Sua Sposa terrena. Amen!

Citazione del fratello Branham: «Finché il Sangue è sul trono della grazia, dimostra che Qualcuno morì per trattenere il giudizio. Però, dopo che la Chiesa è stata rapita, il trono della grazia diventa il trono del giudizio» (8 gennaio 1961, Jeffersonville). Amen!

Citazione del fratello Branham: «In quel momento l’intercessione è terminata. Egli ha lasciato il trono; non c’è più Sangue sul trono della grazia. Allora, cosa succede? È il trono del giudizio!» (21 marzo1963, Jeffersonville).

Ancora una volta deve essere detto molto chiaramente: Chiunque non insegna così come viene testimoniato in tutta la Bibbia e senza che quanto insegnato sia fondato su almeno due o più passi della Scrittura, non insegna correttamente. Ciò vale anche per le citazioni del fratello Branham quando vengono estrapolate dal contesto e messe perfino in contrasto con la testimonianza della Bibbia. Già in quel tempo Pietro ha fatto notare che, nelle Sacre Scritture e anche nelle epistole di Paolo, ci sono alcune cose difficili da capire, che gli uomini ignoranti e instabili torcono a loro propria perdizione (2 Pietro 3:1-18). Così, da sempre, sorse un altro evangelo che sta sotto maledizione (Gal. 1). Anche Paolo ha messo in guardia dal fatto che si sarebbero presentati uomini che annunciano un altro evangelo e predicano un altro Gesù, perché stanno sotto l’influenza di un altro spirito (2 Cor. 11:4). Il criterio, la norma per la giustezza di ogni insegnamento o dottrina era ed è unicamente la Sacra Scrittura.

Nel nostro tempo nessuno ha sottolineato di più l’importanza della Parola di Dio del fratello Branham. E nessuno L’ha insegnata e predicata in modo così chiaro e vero come lui. La seguente dichiarazione del 6 marzo 1947 fatta a Phoenix, Arizona, che il fratello Branham ha ripetuto in molte predicazioni con più o meno le stesse parole, ci deve mostrare il serio di questa faccenda e dobbiamo prenderla a cuore:

«Ogni dottrina e tutto il resto nella Bibbia che abbiamo nella chiesa deve essere fondato sulla Parola di Dio, deve provenire dalla Parola. Non un solo passo, ma da Mosè fino all’Apocalisse, deve dire sempre la stessa cosa. Non possiamo appoggiarci su un solo passo della Scrittura, perché la Bibbia dice: “Il fatto sarà stabilito sulla deposizione di due o di tre testimoni”» (Deut. 17:6,  Deut. 19:15; Mat. 18:16; 2 Cor. 13:1; 1 Tim. 5:19; Ebrei 10:28).

Ci si può fare appello centinaia di volte a un passo biblico e perfino sottolineare: «Gesù ha detto!», come ad esempio nel comandamento del battesimo in Matteo 28:19: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli…”, se non si esegue conformemente a quanto sta scritto come fecero gli apostoli, e se non si consultano due o più testimoni (Atti 2:38, Atti 8:16, Atti 10:48, Atti 19:5 e altri), si rimane allora nell’interpretazione diventata tradizione “cristiana”, ma che è lo stesso una tradizione trinitaria non biblica.

Fin dal giardino di Eden, Satana ha sedotto non solo Eva, ma tutta l’umanità con le sue interpretazioni della Parola. Anche alla tentazione ha preso ogni volta un passo della Bibbia (Mat. 4; Luca 4) e li ha usati in modo sbagliato. Però ogni volta Gesù l’ha affrontato nell’unico modo giusto, vale a dire con il: “È altresì scritto!”.

È la stessa cosa riguardo ad Apocalisse, capitolo 10. Là, il Signore viene non come Sposo (Mat. 25:1-10), non quale Figlio dell’uomo (Mat. 25:31-46), non con tutti i santi (1 Tes. 3:13), qui Egli viene da solo quale Angelo del Patto, pone i Suoi piedi sul mare e sulla terra e grida con gran voce, nel modo che rugge il leone. Solo allora i sette tuoni fanno udire le loro voci. Affinché nessuno possa interpretarlo, Giovanni non dovette scrivere ciò che avevano detto. O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! (Rom. 11:33).

Apprendiamo il giusto contesto dai seguenti passi biblici dove il Signore “rugge”.

In Osea 11:10 sta scritto: “Essi seguiranno l’Eterno, che ruggirà come un leone, perch’egli ruggirà, e i figliuoli accorreranno in fretta dall’occidente”.

Anche in Gioele 3 troviamo la parola chiave «rugge»: “Il sole e la luna s’oscurano, e le stelle ritirano il loro splendore. L’Eterno ruggirà da Sion, farà risonar la sua voce da Gerusalemme — non dall’Arizona — e i cieli e la terrà saranno scossi; ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figliuoli d’Israele (Gioele 3:15-16). Amen!

“Egli disse — non una interpretazione, ma Egli disse: L’Eterno rugge da Sion — non da New York o da chissà dove — e fa risonar la sua voce da Gerusalemme” (Amos 1:2).

Questi passi biblici appartengono allo stesso tema e indicano in maniera precisa la città di Gerusalemme, il Monte Sion e il popolo d’Israele e anche quando e in quale contesto si adempie in realtà Apocalisse 10. Qual è l’uomo sulla terra che osa negare la molteplice testimonianza della Scrittura?

Il 28 febbraio 1963 il Signore apparve al fratello Branham sulla Sunset Mountain in Arizona nella Nuvola soprannaturale, che si librava 35 chilometri al disopra della terra. Intanto risuonarono sette potenti colpi di tuono e tutti i dintorni furono scossi. Poi il fratello Branham guardò in alto e vide la Nuvola. Così lui lo testimonia e batte sette volte con il pugno sul pulpito. Lì fu detto al fratello Branham che i Sette Suggelli sarebbero stati aperti.

In Apocalisse 10 si parla anche del giuramento: “… e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli…”. Da Daniele 12:6-7 riconosciamo al cento per cento in quale contesto appartiene Apocalisse 10. Lì sta scritto lo stesso, parola per parola: “… giurò per colui che vive in eterno…” — poi segue l’indicazione del tempo — “… per un tempo, per dei tempi e la metà d’un tempo”. Dunque, dal tempo del giuramento, che cade in mezzo alla settantesima settimana, sono ancora tre anni e mezzo fino all’instaurazione del Regno, come viene proclamato in Apocalisse 11:15 nella settima tromba: “Il regno del mondo è venuto ad essere del Signor nostro e del suo Cristo; ed egli regnerà ne’ secoli dei secoli”.

Nei primi tre anni e mezzo dell’ultima settimana di anni di Daniele, che incomincia dopo il rapimento, i due profeti eseguono il loro ministero a Gerusalemme (Apoc. 11), negli ultimi tre anni e mezzo l’Anticristo regna per mezzo di una crudele persecuzione (Apoc. 13:5-7). Tramite il profeta Daniele ci viene detto: “… i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo… Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno” (Dan. 7:25-27). La totale armonia dell’Antico e del Nuovo Testamento è straordinaria!

Allora il mistero di Dio è arrivato al suo compimento (Apoc. 10:7), come Egli l’ha rivelato ai Suoi servi, i profeti. Questo mistero era già conosciuto dalla Chiesa fin dal principio (1 Tim. 3:16), però, in quel tempo, sarà rivelato ad Israele. “… per conoscere a fondo il mistero di Dio, cioè Cristo, nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti” (Col. 2:3). Così potremmo continuare con ogni tema sotto la diretta guida dello Spirito Santo con tutte le dottrine e con tutti i temi che stanno in discussione e, ogni volta, consultare due o più testimoni, ossia due o più passi della Scrittura.

L’ORDINE GIUSTO

Come già detto ripetutamente negli anni trascorsi, deve essere detto ancora una volta: Il ministero del fratello Branham era di importanza capitale per la storia della salvezza; egli era il profeta promesso tramite il quale tutto doveva essere restaurato e riportato nel giusto stato. Fino ad adesso non c’è stato nessun altro profeta come lui, e non ce ne sarà alcun altro. Crediamo che il Messaggio del tempo della fine, per mezzo della predicazione della Parola, risuoni come un grido di risveglio. Così avvengono la chiamata fuori e la preparazione della Chiesa–Sposa che si nutre del Cibo spirituale. Con il suo rapimento finisce l’ultima epoca della Chiesa. Poi Dio si volge al popolo d’Israele: “Perché, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi; che cioè, un induramento parziale s’è prodotto in Israele, finché sia entrata la pienezza dei Gentili; e così tutto Israele sarà salvato, secondo che è scritto: Il Liberatore verrà da Sion; Egli allontanerà da Giacobbe l’empietà; e questo sarà il mio patto con loro, quand’io torrò via i loro peccati. Per quanto concerne l’Evangelo, essi sono nemici per via di voi; ma per quanto concerne l’elezione, sono amati per via dei loro padri; perché i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento” (Rom. 11:25-29; Atti 15:13-21 e altri).

Per mezzo dell’ultimo Messaggio risuona la chiamata: “Voi, popolo Mio, uscite…!”. Il fratello Branham era nel nostro tempo l’uomo mandato da Dio, come lo era Giovanni Battista alla prima venuta di Cristo. Però, come Giovanni non visse fino alla crocifissione di Gesù Cristo, così è anche con il fratello Branham in riferimento al ritorno di Cristo. L’11 giugno 1933, durante un servizio di battesimo, gli è stato gridato dalla Nuvola di luce soprannaturale: «Come Giovanni Battista è stato inviato quale precursore della prima venuta di Cristo, così il Messaggio che ti è stato dato sarà un precursore della seconda venuta di Cristo». Non lui, ma il Messaggio. O quanto esatto è Dio nel Suo parlare e nel Suo operare!

Il fratello Branham insegnava esattamente lo stesso di Pietro e di Paolo, affinché l’ordinamento salvifico divino potesse di nuovo essere instaurato nella Chiesa. Da più di quarant’anni il messaggero non è più tra noi, bensì il Messaggio, a cui non c’è scampo. Però si può anche parlare del profeta, scrivere dei libri su di lui e, nonostante ciò, vivere nel passato e mancare quel che Dio fa attualmente. Colui che vive adesso nella presenza di Dio rispetta il ministero d’insegnamento stabilito da Dio, per mezzo del quale il Messaggio viene ordinato secondo la Parola di Dio.

Il lasso di tempo assegnato finché il Messaggio raggiunga le estremità della terra non ci viene dato. Dio si è riservato di fare tutto secondo il Suo consiglio. In ogni caso il ritorno di Cristo avverrà in un giorno, in un’ora, in un attimo. Chiunque insegna in altro modo, cioè che il ritorno di Cristo sta avvenendo nel decorso di questi ultimi anni, è sedotto da uno spirito estraneo e seduce altri. È ora che cessino tutte le interpretazioni della Parola e delle affermazioni del fratello Branham difficili da capire e che tutti i veri credenti unanimi nello Spirito Santo testimonino, credano e insegnino solo ciò che la Scrittura testimonia ed insegna!

Che Dio dia grazia affinché tutti coloro che sono stati tratti in inganno si liberino dal laccio di Satana, in cui si sono lasciati prendere prigionieri (2 Tim. 2:26). Per questi insegnanti di eresie, la situazione è come da Core, Datan e Abiram che insorsero contro la guida stabilita da Dio sotto Mosè e Aaronne. Dio li chiamò «sprezzatori» (Num. 16; Atti 13:41). Già nel tempo degli apostoli ci furono degli uomini che si erano allontanati dalla Verità e sostenevano che la risurrezione aveva già avuto luogo, e così fecero perdere la fede ad alcuni. Di loro l’apostolo Paolo scrive: “… e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena” (2 Tim. 2: 16-18).

Per gli «ultimi giorni», dunque per il nostro tempo, l’apostolo predisse: “E come Jannè e Iambrè contrastarono a Mosè, così anche costoro contrastano alla verità: uomini corrotti di mente, riprovati quanto alla fede” (2 Tim. 3:8). Ogni rivelazione che proviene da Dio, ogni conoscenza biblica e ogni dottrina biblica è chiara in sé e comprensibile. Le eresie vanno contro la Parola e contro la ragione, contro il buonsenso. Per bocca del profeta Isaia, Dio esclamò: “Il mio popolo ha come oppressori dei bambini, e delle donne dominano su di lui. Popolo mio, coloro che ti guidano ti sviano, e distruggono il sentiero per cui devi passare!” (Is.3:12). Come ogni Parola di Dio è ispirata dallo Spirito di Dio e utile a insegnare nella Verità, così ogni interpretazione è ispirata dai demoni e porta confusione (2 Piet. 2 e altri). Però i ministeri stabiliti da Dio sono destinati all’edificazione della Chiesa (1 Cor. 12; Ef. 4 e altri).

La situazione cagionata dagli operai disonesti nel tempo della fine ci viene già mostrata in Isaia, capitolo 28, dove sta scritto: “Tutte le tavole son piene di vomito, di lordure!”. Ciò non ha bisogno di interpretazione. La Parola è il vero Cibo che viene distribuito (Mat. 24:45-47) e il Signore apparecchia davanti ai Suoi la mensa al cospetto dei loro nemici. Si cibano della Manna celeste, cioè della Parola rivelata.

Nello stesso capitolo il Signore minaccia coloro che portano sulla tavola il proprio vomito — le loro proprie interpretazioni e spiegazioni — che cadranno all’indietro sulla loro via e saranno fiaccati, che saranno presi e condotti via prigionieri! Però il Signore parla in modo chiaro e tondo e rivela loro ciò che hanno preso per protezione: “Abbiamo fatto della menzogna il nostro rifugio e ci siamo messi al sicuro dietro l’inganno”. POI PERÒ PARLA IL SIGNORE: Io metterò il diritto per livella, e la giustizia per piombino; la grandine spazzerà via il rifugio di menzogna, e le acque inonderanno il vostro riparo” (Is. 28:17).

Ai Suoi tuttavia, Egli dà la promessa: “Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una pietra…”. In Zaccaria, capitolo 4, si parla della Pietra della vetta. Il profeta vide la Chiesa quale candelabro tutto d’oro a sette braccia con i sette tubi che conducono giù l’olio nelle sette lampade. Egli vide pure la Pietra della vetta che riceve il Suo posto dovuto in mezzo alle grida: “Grazia, grazia su di lei!” (Zac. 4:7).

Alla fine l’Eterno si leverà come al Monte Peratsim “per fare l’opera sua, l’opera sua singolare, per compiere il suo lavoro, lavoro inaudito” (Is.28:21). Paolo l’ha descritto in Romani 9:28 così: “… perché il Signore eseguirà la sua parola sulla terra, in modo definitivo e reciso”.

E ciò avverrà non per mezzo della risurrezione di un profeta, non in una tenda che potrebbe stare in un solo posto, ma sotto la tenda del cielo su tutta la faccia della terra per mezzo del Signore risorto e della potenza dello Spirito Santo. Crediamo così come dice la Scrittura, che il Signore stesso, prima della Sua venuta, porterà tutto a compimento mediante un’opera breve e potente! Avverrà solo quanto ci è stato promesso nella Bibbia. Se non ci fosse una promessa, non ci potrebbe essere alcun adempimento!

Per me si tratta semplicemente, in virtù della chiamata diretta, di soddisfare la mia responsabilità davanti a Dio e di dire a tutti che ogni interpretazione risulta da un fraintendimento ed è opera del nemico. Il 2 aprile 1962, con Voce potente, il Signore mi ha vincolato alla Sua Parola, quando Egli disse: «Io ti manderò di città in città per predicare la Mia Parola…» (2 Tim. 4:1-5). Per questo motivo ogni interpretazione mi ripugna. Ogni vera dottrina biblica unisce i veri credenti sotto Gesù Cristo, il Capo. Ogni interpretazione, invece, porta una nuova divisione e il popolo segue ingenuamente un certo fratello che la rende credibile quale “rivelazione particolare” richiamandosi al profeta.

Le vergini avvedute sono come Maria: non conoscono uomo. Loro ricevono la Parola della promessa, non credono in alcuna interpretazione stolta, perché sono la «Sposa–Parola» che non può essere sedotta. Chi interpreta diversamente le citazioni del fratello Branham e non le riporta nella Sacra Scrittura, ne fa un altro messaggio e pecca perché non taglia rettamente la Parola della Verità. Purtroppo dobbiamo chiedere oggi: Quale messaggio credi? Ce ne sono tanti! Però, come sempre, c’è solo un Evangelo eterno che adesso, prima che venga la fine, è predicato a tutti i popoli quale testimonianza (Mat. 24:14; 1 Piet. 1:25).

 

DIVERSI TEMI

Ci sono diversi temi che attualmente preoccupano l’umanità e anche i credenti: i mutamenti climatici, le catastrofi naturali, la cosiddetta «War on Terror» — la «guerra al terrorismo», il rincaro dell’energia, l’ingiustizia sociale, la globalizzazione, la caduta del dollaro e il passare all’Euro dei Paesi produttori di petrolio, l’unificazione di tutte le religioni e di tutte le chiese cristiane sotto Roma, la costellazione Russia – Iran – Cina, il processo di pace nel Vicino Oriente, la teoria dei due Stati, la questione di Gerusalemme e, non da ultimo, il governo mondiale.

In occasione del 50° anniversario della sua conclusione, ci è stato ricordato la firma del «Trattato di Roma» in marzo 1957. Dal 21 dicembre 2007 cadono i controlli alla frontiera tra i singoli Paesi all’interno dell’Unione Europea. L’ultima potenza mondiale prende definitivamente forma. In una decisione del Parlamento europeo a Strasburgo del 4 ottobre 2007 l’insegnamento biblico della creazione è stato messo in ridicolo. Con 48 contro 25 voci è stato deciso che solo la teoria dell’evoluzione venga insegnata nelle scuole. I bestemmiatori contro Dio diventano sempre più sfacciati, superando ogni limite. Uno pubblica un libro intitolato: «La follia di Dio», un altro sceglie il titolo: «Il Signore non è un Pastore». In realtà l’empietà diventa palese come era stata annunciata per il tempo della fine. Il mondo intero è diventato un “Sodoma e Gomorra”. Il matrimonio stabilito da Dio stesso e, con ciò la famiglia, è considerato superato, invece le coppie omosessuali vengono considerate normali, pur essendo in totale contrasto con l’ordine divino della creazione.

In questa lettera circolare non possiamo occuparci più dettagliatamente di questi temi. Però tutto è stato predetto nella Scrittura per il tempo della fine. Nel libro del profeta Isaia sta scritto: “La terra barcollerà come un ebbro, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su lei; essa cade, e non si rialzerà mai più” (Is. 24:20). Però questo non è la fine. È solo la fine della vecchia terra, che è destinata a passare. Il Signore nostro Dio ha pensato a un inizio del tutto nuovo e dice: “Poiché, ecco, io creo de’ nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima; esse non torneranno più in memoria” (Is. 65:17). Avverrà proprio così! Dopo la spaventevole fine viene il Nuovo Cielo e la Nuova Terra (Apoc. 21), in cui abiterà la giustizia (2 Piet. 3:13). Amen.

Nessuno può trattenere il corso della storia, Dio ha già deciso tutto e procede secondo il piano cronologico stabilito dall’Eterno. Per noi, l’importante è essere trovati nella volontà di Dio e che il compiacimento di Dio riposi su di noi, cosicché apparteniamo a coloro che, al ritorno di Cristo, sono pronti e possono sfuggire a tutto quello che accadrà al mondo (Luca 21:25-26).

 

RIASSUNTO

Un’ultima esortazione a tutti i fratelli nel ministero: Usiamo insieme il breve tempo che ci rimane ancora per portare l’ultimo Messaggio, la vera Parola, con tutte le promesse in modo chiaro come il cristallo, finché ne viviamo l’adempimento e gli ultimi siano chiamati fuori ed avvenga il compimento. Non abbiamo bisogno di alcuna sensazione, di nessuna conferma personale per mezzo di una luce o di qualcosa di simile, ma della conferma della Parola come il Signore l’ha promesso in Marco, capitolo 16, a coloro che credono e che Egli ha chiamato al Suo servizio.

La Parola rivelata è il Cibo spirituale di cui il fratello Branham mi disse il 3 dicembre 1962 a Louisville, Kentucky, USA, in presenza dei due testimoni Fred Sothman e Banks Wood: «Fratello Frank, aspetta con la distribuzione del Cibo finché venga il tempo e tu non abbia ricevuto il resto del Cibo». Insieme vogliamo distribuire al popolo di Dio il Cibo spirituale. L’ho fatto fin dal 1966 e ho tradotto le predicazioni del fratello Branham in lingua tedesca che sono diventate di benedizione per molti.

Dopo che Mosè ebbe terminato il suo ministero, la Parola rivelata fu messa nell’Arca del Patto. Giosuè ordinò ai sacerdoti di prendere l’Arca del Patto sulle loro spalle e così, con il popolo d’Israele, attraversò il fiume Giordano e prese possesso del Paese Promesso. Oggi avviene lo stesso: Abbiamo la piena e completa Parola di Dio, siamo in possesso di tutte le promesse, andiamo avanti nella fede, finché vivremo e sperimenteremo l’adempimento di tutte le cose.

 

SGUARDO SULL’ANNO 2007

Anche l’anno appena trascorso è stato benedetto oltre ogni misura. Mai prima così tanti uomini hanno potuto udire la vera Parola in così tanti Paesi. Mai prima abbiamo raggiunto così tante persone con le trasmissioni mensili delle riunioni tenute a Krefeld e a Zurigo. Di cuore siamo riconoscenti a Dio di aver la possibilità di portare l’ultimo Messaggio via Internet fino all’estremità della terra. Fino ad adesso possiamo trasmettere in sette lingue, però, se Dio vuole, dalla metà dell’anno 2008 sarà trasmesso in 12 lingue.

Colgo questa occasione per ringraziare voi tutti per il fedele sostegno che accordate all’opera missionaria. Possiamo riposare sull’assoluta certezza che questa opera è stata ordinata da Dio stesso e che il ministero che svolgiamo rientra nella Sua perfetta volontà. Fino ad adesso abbiamo proclamato per diretto incarico di Dio la vera Parola di Dio e, se il Signore continua ad accordarci la Sua grazia, lo faremo fino alla fine, “a motivo della verità che dimora in noi e sarà con noi in eterno” (2 Giov. v. 2).

Se Dio vuole, sarò anche in futuro ogni primo fine settimana del mese a Krefeld e ogni ultima domenica del mese a Zurigo. Il frattempo è riservato al lavoro nel Centro Missionario qui a Krefeld e ai viaggi missionari.

Con grande fiducia siamo entrati nell’anno 2008, perché sappiamo che il Signore porterà a compimento la Sua opera di redenzione, come ha portato a compimento la Sua opera di creazione. In verità Dio stesso si è assunto la piena responsabilità e ci lasciamo inserire nel Suo consiglio eterno di salvezza. Il mio desiderio è che ogni fratello e ogni sorella possa essere di benedizione per altri, perché così disse Dio ad Abrahamo: “Io ti benedirò… e tu sarai una benedizione!”. Non vi vergognate di quel che Dio ci ha promesso e fa attualmente, e rendetene testimonianza ad altri. Prendete la vostra posizione sulla Parola. In questo senso auguro a voi tutti un benedetto anno 2008.

 

Operante per ordine di Dio:
Ewald Frank

 

 * Parusia, in greco: para-ousia, significa: venire corporalmente, essere corporalmente presente. Quindici volte sta scritto nel Nuovo Testamento con riferimento al ritorno di Cristo.

  

 

 

“Infatti il Signore percorre con lo sguardo tutta la terra per spiegare la Sua forza in favore di quelli che hanno il cuore integro verso di Lui” (2 Cron. 16:9).

Chi abbandona non vince; un vincitore non abbandona mai!

“Chi vince erediterà queste cose, Io gli sarò Dio ed egli Mi sarà figlio” (Apoc. 21:7).

 

  

 

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