“GESÙ CRISTO È LO STESSO IERI, OGGI, E IN ETERNO!” (EBREI 13:8)
LA VERA CONFESSIONE
Vi saluto di tutto cuore nel Nome del nostro Signore Gesù Cristo con la parola tratta dal Vangelo di Matteo, capitolo 16, versetto 16, la vera confessione dell’apostolo Pietro, che per rivelazione dovrebbe essere data anche ad ognuno di noi:
“Simon Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Gesù, replicando, disse: «Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli»”.
Prima la domanda: “Chi dice la gente che sia il Figlio dell’uomo?” fu posta a tutti. Le risposte furono diverse. Poi il Maestro rivolse ai Suoi discepoli la domanda: “E voi, chi dite che io sia?”. Spontaneamente, per ispirazione, seguì la risposta: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. La confessione di fede di Pietro non era il risultato di un sinodo o di quanto dicevano gli uomini, ma una diretta rivelazione ricevuta da Dio stesso. Su ciò riposa la beatitudine. Chiedo di prestare attenzione al fatto che non sta semplicemente scritto: “Tu sei il Figlio di Dio!”, ma: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Solo come l’Unto, il Cristo, Egli è il Figlio di Dio.
Fino ad oggi, nelle Chiese cristiane, la confessione di fede, ossia il «Credo Calcedonio–Niceno» passa per confessione di fede “apostolica”, però non ha proprio nulla in comune con gli apostoli, anche perché è stato redatto solo alcune centinaia di anni dopo (tra il 325 e il 382). Da quel tempo la dottrina della Trinità e quella del battesimo trinitario sono state le colonne principali della Chiesa sorta al tempo di Costantino nell’Impero Romano. Però proprio queste due colonne non sono costruite sulla roccia, ma sulla sabbia. Per questo motivo non può neanche essere detto: “… edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti…”, perché queste dottrine erano sconosciute agli apostoli. Solo questa rivelazione di Gesù Cristo è come il Signore disse ancora a Pietro/Petros (in greco: petros, una pietra), la roccia/petra (in greco: petra, una roccia), sulla quale Egli ha edificato la Sua Chiesa, la quale le porte dell’inferno non potranno vincere. Solo colui che riceve la stessa rivelazione da Dio ha la vera e completa confessione di fede che Dio stesso, fin dal principio, ha fatto sapere a Pietro, agli apostoli e alla Chiesa neotestamentaria. La Chiesa di Gesù Cristo è vincolata solo alla Bibbia e può credere solo e unicamente quel che dice la Scrittura e così come lo dice, vale a dire che l’unico vero ed eterno Dio si è rivelato per la nostra salvezza quale Padre nel Cielo, sulla terra nel Suo unigenito Figlio e nella Chiesa per mezzo dello Spirito Santo. Questo tema non può essere trattato più dettagliatamente in questo scritto, però vogliamo occuparci brevemente della vera confessione di Gesù Cristo, il Figlio di Dio.
Fin dai giorni della Riforma anche la domanda su chi è l’Anticristo è diventata un tema importante all’interno della Cristianità. In genere viene sostenuta l’opinione che l’Anticristo deve essere cercato e trovato al di fuori del Cristianesimo «perché – così si asserisce – chi confessa che Gesù è il Figlio di Dio è da Dio». Questa dichiarazione non colpisce nel nocciolo la vera confessione, non è completa. Dobbiamo leggere esattamente quanto sta veramente scritto nella Sacra Scrittura e discernerlo da quel che i dottori della Chiesa hanno dedotto come confessione e hanno interpretato diversamente. La falsa confessione può essere così simile alla vera come una falsa banconota che qualcuno può far circolare senza sapere che è una falsificazione.
Nella prima lettera di Giovanni, capitolo 4, troviamo l’affermazione alla quale in genere si fa appello: “Diletti, non crediate ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se son da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo. Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito che confessa che Gesù è il Cristo venuto in carne, è da Dio; e ogni spirito che non confessa Gesù così, non è da Dio; e quello è lo spirito dell’anticristo, del quale avete udito che deve venire; ed ora è già nel mondo” [Traduzione letterale della versione della Bibbia del dott. Menge in lingua tedesca — N.d.T.] Questa affermazione è preceduta dal seguente versetto: “Chi è il mendace se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Esso è l’anticristo, che nega il Padre e il Figliuolo” (1 Giov. 2:22). Si tratta dunque della confessione di Gesù, l’Unto, il Cristo, il Figlio di Dio, che include tutto.
Chi legge con attenzione constaterà che qui non si pensa ad una formale confessione con le labbra, ma alla rivelazione fondamentale di chi è veramente Gesù Cristo — l’Unto, perché su questa è edificata la Chiesa. Perciò sapere che il Nome ebraico del Redentore è Yashua ci è di grande aiuto. L’angelo disse a Maria: “Ed ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù/Yashua” (Luca 1:31), nome equivalente a «Yahweh–Salvatore», come Emmanuele significa «Dio con noi». Yahweh è il rivelato Nome del Patto di Dio nell’Antico Testamento. COSÌ DICE IL SIGNORE: “Io sono l’Eterno, e apparii ad Abrahamo, ad Isacco e a Giacobbe, come l’Iddio onnipotente; ma non fui conosciuto da loro sotto il mio nome di Signore (DIO IL SIGNORE/ELOHIM–YAHWEH)” (Es. 6:2-3). Poi, nel Nuovo Testamento, sta scritto: “Dio è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito…” (1 Tim. 3:16): Yahweh/il Signore stesso è venuto a noi quale Yashua. Yahweh dell’Antico Testamento è Yashua del Nuovo Testamento. È il Nome del Patto neotestamentario del Signore in cui solo c’è la piena salvezza di Dio. Come Cristo/l’Unto, Egli è apparso nella carne ed è diventato il nostro Redentore. Così testimonia la Sacra Scrittura: “Oggi, nella città di Davide, v’è nato un Salvatore, che è Cristo, il Signore” (Luca 2:11). In Esodo, capitolo 18, il Signore sotto forma umana visitò il Suo servitore Abrahamo, mangiò e bevve con lui. In Giovanni 8:58 Gesù disse: “In verità, in verità vi dico: «Prima che Abramo fosse nato, io sono»”.
Allo stesso modo ci rende testimonianza la Parola di Dio: “… e nessuno può dire: «Gesù è il Signore!» se non per lo Spirito Santo” (1 Cor. 12:3). Colui che abbiamo conosciuto come Figlio di Dio è la Parola stessa che nel principio era con Dio — il Logos, Colui che parla: per mezzo di Lui e in vista di Lui sono state create tutte le cose. Benché‚ rivelato nella carne come Figlio, Egli rimane il SIGNORE, l’IO SONO — lo stesso ieri, oggi, e in eterno. Il Signore divenne servo, divenne simile a noi. La Parola diventò carne e abitò tra noi. Nel Figlio di Dio tutti i figliuoli e tutte le figliuole di Dio hanno ricevuto la redenzione e l’adozione (Gal. 4:5; Ebrei 2:10-11; Giov. 20:17 e altri).
Una confessione superficiale di Gesù quale Figlio di Dio, l’hanno anche l’Anticristo, tutti i falsi profeti e perfino i demoni. Di questi ultimi viene detto riguardo a Gesù: “Ed ecco si misero a gridare: «Che v’è fra noi e te, Figliuol di Dio? Sei tu venuto qua prima del tempo per tormentarci?»” (Mat. 8:29).
L’evangelista Marco riferisce pure di un indemoniato: “Or quand’ebbe veduto Gesù da lontano, corse e gli si prostrò dinanzi; e dato un gran grido, disse: «Che v’è fra me e te, o Gesù, Figliuolo dell’Iddio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi»” (Marco 5:6-7). L’indemoniato pronunciò perfino il Nome di Gesù.
L’evangelista Luca descrive lo stesso fatto, cosicché abbiamo tre testimoni: “Or quando ebbe veduto Gesù, dato un gran grido, gli si prostrò dinanzi, e disse con gran voce: «Che v’è fra me e te, o Gesù, Figliuolo dell’Iddio altissimo?…»” (Luca 8:28).
Quale predicatore o teologo sosterrebbe che gli indemoniati oppure i demoni fossero da Dio, poiché hanno riconosciuto Gesù come Figlio di Dio? Nel Cristianesimo tutti confessano Gesù come «Figlio di Dio», però in modi del tutto differenti:
Gli uni credono che Dio quale Padre abbia generato e partorito il Figlio già nell’Eternità. Però un simile Figlio di Dio non c’è nella Sacra Scrittura.
Altri credono che il Figlio sia il primogenito dell’opera di creazione di Dio. La testimonianza di un simile Figlio di Dio non si trova affatto nella Scrittura.
Altri ancora credono che il Figlio, nell’Antico Testamento, fosse l’arcangelo Michele e che, nel Nuovo Testamento, assunse figura corporale. Anche un simile Figlio di Dio non esiste.
Se in un Catechismo sta scritto: «… unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza (natura) del Padre…», questa confessione di una Chiesa è lontana dalla Sacra Scrittura come lo è il cielo dalla terra.
Ci sono ancora tante diverse «confessioni del Figlio» e tutte non sono affatto bibliche. Biblico è solo tutto ciò di cui la Bibbia testimonia. Durante tutto il periodo dell’Antico Testamento, da Genesi 3:15 fino a Malachia 3:1, il Figlio di Dio viene annunciato come Redentore, il Cristo, il Messia. Nel Nuovo Testamento abbiamo il resoconto a Suo riguardo dalla nascita fino all’ascensione: “Ed ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù. … E Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché‚ non conosco uomo?». E l’angelo, rispondendo, le disse: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò ancora il Santo che nascerà sarà chiamato Figliuolo di Dio»” (Luca 1:31-35). Neanche una sola volta ci viene detto nella Sacra Scrittura che il Padre avrebbe partorito il Figlio nel Cielo, che poi divenne Figlio sulla terra. Questa è pura invenzione dei padri della Chiesa, che non avevano conosciuto Dio né riconosciuto la rivelazione del Padre nel Figlio. Non si erano convertiti a Cristo, ma, come narra la storiografia della Chiesa, si erano volti verso il Cristianesimo.
Riguardo al Figlio di Dio, nelle predizioni delle profezie dell’Antico Testamento, la Sacra Scrittura rende la seguente testimonianza: “Dichiarerò il decreto dell’Eterno (Yahweh). Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io ti ho generato»” (Salmo 2:7). Vedi anche Atti 13:33 e Ebrei 5:5. L’Eternità non conosce né oggi né domani, non ha inizio. L’Eternità c’era sempre e ci sarà sempre. Nel Salmo 90 Davide dice: “Da eternità in eternità, tu sei Dio”. E solo chi ha ricevuto la Vita eterna può e vivrà in eterno: “E la testimonianza è questa: Iddio ci ha data la vita eterna, e questa vita è nel suo Figliuolo. Chi ha il Figliuolo ha la vita; chi non ha il Figliuolo di Dio, non ha la vita” (1 Giov. 5:11-12).
Anche il rapporto Padre-Figlio è già stato predetto nell’Antico Testamento: “Io sarò per lui un padre, ed egli mi sarà figliuolo” (2 Sam. 7:14; 1 Cron. 17:13). Nel Salmo 89 sta scritto: “Egli m’invocherà dicendo: «Tu sei il mio Padre, il mio Dio, e la ròcca della mia salvezza». Io altresì lo farò il primogenito, il più eccelso dei re della terra” (Salmo 89:26-27).
Il profeta Isaia annunciò la nascita del Figlio come segue: “Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele” (Is. 7:14). Per bocca del profeta Michea fu predetto dove doveva nascere il Figlio, cioè a Betlemme in Giudea (Michea 5:1).
Ogni lettore della Bibbia conosce il resoconto degli evangelisti Matteo e Luca sulla nascita del Figlio di Dio. Il Figlio fu generato dal Padre, e partorito da Maria, la madre. Nel Salmo 22 leggiamo: “Sì, tu sei quello che m’hai tratto dal seno materno… Tu sei il mio Dio fin dal seno di mia madre” (Salmo 22:9-10).
Ecco la testimonianza del Figlio: “Se Dio fosse vostro Padre, amereste me, perché io son proceduto e vengo da Dio” (Giov. 8:42).
“ … poiché il Padre stesso vi ama, perché mi avete amato e avete creduto che son proceduto da Dio. Son proceduto dal Padre e son venuto nel mondo…”.
“Or sappiamo che sai ogni cosa, e non hai bisogno che alcuno t’interroghi; perciò crediamo che sei proceduto da Dio” (Giov. 16:26-33).
“E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo…”.
“Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu m’hai dati dal mondo…”.
“… poiché le parole che tu mi hai date, le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute, e hanno veramente conosciuto ch’io son proceduto da te…” (Giov. 17).
Quando Gesù fu battezzato da Giovanni nel fiume Giordano, la Voce si fece sentire dal Cielo: “Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto” (Mat. 3:13-17). Sul monte della Trasfigurazione, la Voce si fece sentire dal Cielo un’altra volta: “Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo” (Mat. 17:5).
Solo se crediamo la confessione biblica come Pietro l’ha ricevuta per rivelazione e lasciamo tutti i passi della Scrittura appartenenti a questo tema, così come stanno scritti, lo Spirito di Dio può rivelarci questo mistero incomprensibile: “Dio era in Cristo riconciliando il mondo con sé…” (2 Cor. 5:19). È solo nella Bibbia che ci viene testimoniato in modo giusto di Gesù Cristo, il Figlio di Dio.
Nella Bibbia non sta scritto neanche una sola volta «Figlio eterno», solo «Padre eterno».
Lì non sta scritto neanche una sola volta «Dio, il Figlio», ma «il Figlio di Dio».
Neanche una sola volta troviamo le parole «Dio, lo Spirito Santo», ma «lo Spirito di Dio».
Neanche una sola volta sta scritto nella Bibbia «Dio uno e trino», ma «Dio unico».
Nella Sacra Scrittura non è stato comandato a nessuno di pregare: “Figlio nostro che sei nei cieli…”. Però noi tutti rendiamo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
Per dirlo brevemente e chiaramente: Nulla di quanto sta scritto a questo riguardo nei libri ecclesiastici lo si può trovare nella Bibbia, e nulla di quanto sta scritto nella Bibbia lo si può trovare nei libri ecclesiastici. Sono parole dure. Chi le può ascoltare?
Colui che non rispetta di cuore la Parola di Dio, Essa non gli sarà mai rivelata, e rimane per sempre così: “… e niuno conosce appieno il Figliuolo, se non il Padre, e niuno conosce appieno il Padre, se non il Figliuolo e colui al quale il Figliuolo avrà voluto rivelarlo” (Mat. 11:27).
Con questo vogliamo concludere il nostro tema per oggi. Il nostro Signore e Redentore ci viene mostrato quale «Figlio di Abrahamo», «Figlio di Davide», «Figlio di Dio» e «Figlio dell’uomo» nei diversi ambiti; allo stesso modo come Agnello di Dio, Mediatore, Intercessore, Re, Sacerdote e Profeta. Quel che è importante è che lasciamo stare tutto là dove sta scritto, e nel contesto in cui ci è stato lasciato. Tutto deve rimanere nell’ordine divino di salvezza. Che l’Iddio fedele guidi ognuno di noi in tutta la Verità per mezzo dello Spirito Santo e che, come a Pietro e alla Chiesa primitiva, ci faccia sapere tramite diretta rivelazione chi è in verità Gesù Cristo, il Figlio di Dio.
TUTTO IL MONDO IN UNA MANO
La profezia biblica è scritta in modo misterioso. Solo l’Iddio onnisciente conosceva la fine prima del principio. Per mezzo dello Spirito di Dio, i profeti nell’Antico Testamento e gli apostoli nel Nuovo hanno ricevuto rivelazioni sul corso della storia dell’umanità fino alla fine del tempo.
In riferimento all’ultimo periodo di tempo, quando Dio il Signore avrà compiuto l’opera di redenzione con la Chiesa e avrà poi portato a compimento la Sua opera con Israele sul Monte Sion e a Gerusalemme, il profeta Isaia scrive anche del dominatore mondiale che tiene ogni cosa nella sua mano, che dice e pensa di sé stesso: “Io l’ho fatto per la forza della mia mano, e per la mia sapienza, perché io sono intelligente; io ho rimosso i confini de’ popoli, io ho predato i loro tesori; e, potente come sono, io ho detronizzato dei re, la mia mano ha trovato, come un nido, le ricchezze dei popoli; e come uno raccoglie delle uova abbandonate, così ho io raccolta tutta la terra; e nessuno ha mosso l’ala o aperto il becco o mandato un grido” (Is. 10:13-14).
Di chi parla il profeta nella parola della Scrittura? A chi corrisponde la descrizione? Chi ha tutta la terra nella sua mano? Chi domina tutto il mondo? Dove si trovano tutti i tesori? Dove è la ricchezza inestimabile dei popoli? Gli ultimi quattro Imperi mondiali ci sono noti: l’Impero Babilonese, l’Impero Medo-Persiano, l’Impero Greco, e dal 63 a.C. l’Impero Romano mondiale. Si trattava sempre di conquistare il mondo con la forza e di dominarlo, anche nelle due ultime Guerre mondiali. Va ricordato che Hitler, alla fine del Congresso del Partito dei Nazisti a Norimberga nel 1935, foriero di sventure, esclamò a squarciagola: «E una sola fede nel mondo intero!». Però ciò è passato. Non ci sono più né Hitler né Stalin, e neanche Mussolini. Dopo ogni guerra mondiale ci furono spostamenti di frontiere, però adesso si tratta dell’abolizione delle frontiere tra i popoli. In Europa abbiamo vissuto dal vivo questo sviluppo fin dal 1989. Nessuno di noi dimenticherà il giovedì 9 novembre 1989 quando fu aperta la frontiera tra i due Stati tedeschi. Era l’inizio della riunificazione della Germania. Già il 19 marzo 1962, il fratello Branham disse: «Ci fu un risveglio tramite Roma. Sapete cosa avviene quando restituiscono la parte orientale di Berlino? Ciò butta fuori il Comunismo e fa nascere l’Impero Romano esattamente come era al tempo di Gesù».
Il Comunismo mondiale è stato vinto dal Cattolicesimo mondiale e il capitalismo mondiale ha posto fine all’utopia del Socialismo mondiale. Anche le due grande potenze, USA e URSS, che sorsero dopo la Seconda guerra mondiale e divisero il mondo tra Est e Ovest, non sono più quel che erano. Tutti sono stati sorpresi, i potenti sono stati detronizzati e nessuno ha mandato un grido.
Adesso l’«Unione Europea», con i suoi 27 Paesi e 493 milioni di abitanti, diventa realtà quale potenza mondiale. Come dice la parola della Scrittura, i confini all’interno dell’UE sono stati aboliti. Sui nuovi passaporti sta scritto con lettere maiuscole: «Unione Europea». Chi viaggia spesso può apprezzare che oggi ci si può muovere liberamente in tutta Europa e che si può pagare con una sola valuta quasi in tutte le nazioni europee.
Però non si tratta solo dell’Europa: si tratta di «globalizzazione», di commercio mondiale, si tratta di petrolio, di energia, della comune sopravvivenza della comunità dei popoli, in fin fine si tratta di potere — di dominio mondiale. Tutte le religioni e le culture debbono essere portate sotto un patrocinio così che, alla fine, tutto sia in una mano. Solo una potenza mondiale centrale non è dipendente dai pozzi petroliferi, da approvvigionamento di energia ed è in grado di tutelare tutti gli ambiti e di rispondere al desiderio di pace e di giustizia. Proprio adesso, in un tempo in cui il mondo sanguina da mille ferite e il petrolio delle regioni del golfo è impregnato di tanto sangue e milioni di persone sono coinvolte, la brama di pace e sicurezza è così grande come mai prima. Il focolaio principale di crisi è il Vicino Oriente intorno ad Israele.
Ci sono molti passi della Bibbia in cui vengono descritti la potenza mondiale vera e propria del tempo della fine e il suo protagonista. Va ricordato il paragone tra la vecchia Babilonia del tempo di Nebucadnetsar e la Babilonia del tempo della fine: da un lato esiste ancora la confusione delle lingue come alla costruzione della torre di Babele, dall’altro è in piena attività il processo di intesa e di unione.
In Geremia 51:7 leggiamo: “Babilonia era nelle mani dell’Eterno una coppa d’oro, che inebriava tutta la terra; le nazioni han bevuto del suo vino, perciò le nazioni son divenute deliranti”. Più avanti il Signore dice: “Eccomi a te, o montagna di distruzione, dice l’Eterno; a te che distruggi tutta la terra!” (Ger. 51:25).
Anche il profeta Daniele parla dell’ultimo dominatore mondiale che tiene tutto nella sua mano. Entrambi vengono menzionati: l’ultimo Impero mondiale e l’ultimo dominatore mondiale: “Poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché‚ come il ferro spezza ed abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa” (Dan. 2:40). I popoli e le nazioni non avranno alcuna possibilità, dovranno piegarsi e sottomettersi, perché così dice l’informazione divina: “La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, che differirà da tutti i regni, divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà” (Dan 7:23).
In questo ultimo Impero mondiale, secondo la profezia biblica, ci sono sette teste e dieci corna. Le sette teste preminenti hanno da dire, stabiliscono la direzione, non importa quante nazioni vengano incluse nel processo di unificazione. Qui va messo il concetto «G7»; l’ottavo viene aggiunto solo pro forma. Le dieci corna sono gli Stati che non sono d’accordo con questo sistema occidentale, ma che debbono prenderne parte per forza, senza mandare un grido. Solo nel giorno X esse cozzeranno e scaricheranno la loro rabbia e cancelleranno la città preminente in una sola ora, come sta scritto per tre volte in Apocalisse 18: “Guai, guai, immensa città, tutta ammantata di bisso, di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle! In un’ora sola è andata dispersa sì grande ricchezza!” (Apoc. 18:16-17 — CEI).
In realtà tutte le vie conducono a Roma — non a Washington, non a Mosca e neanche a Pechino. Nella capitale mondiale Roma, tutte le culture, tutte le religioni, perfino l’economia mondiale vengono riunite in una mano, per portare finalmente la pace ardentemente desiderata sulla terra. Tutte le nazioni di questo mondo possono essere coinvolte in guerre o in guerre civili, però non lo Stato del Vaticano, perché ha solo la Guardia svizzera, non ha né aeronautica militare, né divisioni corazzate e neanche bombe atomiche. Nell’ora della tentazione che viene sul mondo intero, quell’uomo si presenta come salvatore e portatore di pace. Tramite la globalizzazione debbono essere raggiunte la pace e la sicurezza, fino ad un trattato di pace su Gerusalemme. Esiste una sola Istituzione che intrattiene relazioni diplomatiche con i popoli della terra, c’è solo un uomo di cui si fidano tutti i governi, che conclude concordati o patti assicurandosi in tal modo diritti in tutto il mondo.
Tutti i capi di Stato, tutte le guide religiose si recano a Roma. Conosciamo i «Trattati di Roma», la «Costituzione Europea», lo «Statuto Europeo», la «Corte di Giustizia Europea», e via dicendo, a cui tutti acconsentono e debbono accettare. E così il dominio mondiale confluisce in realtà in una unica mano.
Riguardo all’ultimo dominatore mondiale, che diventa sempre più influente attraverso tutte le istituzioni religiose e politiche, il profeta Daniele scrive: “La sua potenza sarà grande, ma non sarà potenza sua; egli farà prodigiose ruine, prospererà nelle sue imprese, e distruggerà i potenti e il popolo dei santi. A motivo della sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; s’inorgoglirà in cuor suo, e in piena pace distruggerà molta gente; insorgerà contro il principe de’ principi, ma sarà infranto, senz’opera di mano” (Dan. 8:24-25; Is. 11:4; 2 Tes. 2:9).
L’ORA DELLA TENTAZIONE
All’epoca della Chiesa di Filadelfia, la penultima, fu detto: “Siccome hai osservato la mia esortazione alla costanza, anch’io ti preserverò dall’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona” (Apoc. 3:10-11).
Tutte le passate epoche della Chiesa furono preservate dall’«ora della tentazione». Però oggi, in cui la fine di tutte le cose è imminente, i credenti sentono non solo il grido: “Ecco, lo Sposo viene!”, ma debbono anche subire l’«ora della tentazione».
Con l’ora della tentazione che verrà sul mondo intero, non ci si riferisce alle prove quotidiane, come preghiamo nel Padrenostro: “… e non ci esporre alla tentazione…”, ma si tratta della tentazione a cui Satana sottopose il Redentore. In qualsiasi momento il Signore pronunciò una parola definitiva, essa si realizzò. Come Dio il Signore chiamò ogni cosa all’esistenza per mezzo della Sua parola definitiva (Gen. 1; Ebrei 11:3), allo stesso modo fece il nostro Signore Gesù nel Suo ministero quale Figlio dell’uomo (Giov. 5:19-20): Egli parlò, e così avvenne. Egli comandò, e così fu, la tempesta e le onde si calmarono. Egli disse al cieco: “Ricupera la vista!”, al sordo: “Ricupera l’udito!”, al lebbroso: “Sii purificato!”, ed ecco che il cieco ricuperò la vista, il sordo poté udire e il lebbroso venne purificato. Però, nella tentazione, Satana Lo istigò: “«Se tu sei Figliuol di Dio, di’ che queste pietre divengan pani»”. Il Signore aveva digiunato, e così Satana ha approfittato della situazione per sfidarLo.
Tutti conoscono la risposta del nostro Signore: “Sta scritto: «Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio»”. Allora il diavolo Lo menò seco nella santa città e Lo pose sul pinnacolo del tempio, e Gli disse: “«Se tu sei Figliuol di Dio, gettati giù; poiché‚ sta scritto: Egli darà ordine ai suoi angeli intorno a te, ed essi ti porteranno sulle loro mani…». Gesù gli disse: «Egli è altresì scritto: Non tentare il Signore Iddio tuo!»”.
“Di nuovo il diavolo lo menò seco sopra un monte altissimo, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, e gli disse: «Tutte queste cose io te le darò, se, prostrandoti, tu mi adori». Allora Gesù gli disse: «Va’, Satana, poiché‚ sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto». Allora il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli vennero a lui e lo servivano” (Mat. 4:1-11).
La tentazione consisté nel fatto che il nemico voleva far cadere il nostro Signore e Redentore per mezzo della Parola di Dio, con lo “Sta scritto…”. Nel giardino di Eden, Satana aveva usato la stessa tattica, e con ciò aveva sedotto Eva e trascinato anche Adamo. Questa fu la prima grande tentazione all’inizio nel Paradiso ed essa condusse al peccato originale. Gesù, il secondo Adamo, superò l’esame e ci ha liberati dal peccato, ha vinto Satana, la morte e l’inferno.
Alcuni particolari miracoli nel ministero straordinario, soprannaturale e confermato del fratello Branham avvennero subito dopo la parola pronunciata. Egli pronunciò quel che gli era stato incaricato da Dio, e subito avvenne. Tra i casi particolari ai quali si è riferito, vi erano realmente anche miracoli di creazione. Come il fratello Branham, il messaggero, così pure la Chiesa–Sposa, proprio alla fine, eserciterà il ministero nell’assoluta autorità della Parola di Dio pronunciata, nella potenza del Nome di Gesù Cristo.
Quel che avvenne duemila anni fa è dietro a noi. Però anche adesso il nemico viene con passi della Bibbia, con lo “Sta scritto…”, ma ogni volta si serve della Parola per tentarci, prendendoLa fuori dal contesto e adoperandoLa secondo la sua interpretazione. Oggi la nostra risposta deve essere come quella del Redentore. Come il nostro Signore in quel tempo dovette incontrare la tentazione di Satana, così anche i redenti adesso debbono vincere la tentazione per dimostrare la loro fedeltà a Dio e alla Sua Parola.
In un primo momento il dragone si pone davanti alla donna — la Chiesa del tempo della fine delle nazioni, dalla quale nasce e viene rapito il Figlio maschio, la schiera dei vincitori che, dopo la Cena delle nozze ritorna con Cristo per regnare sulla terra per mille anni con Lui, il Re di tutti i re (Apoc. 5:10, Apoc. 20:1-10 e altri). La Scrittura ci dice che tutti gli abitanti della terra adoreranno l’ultimo dominatore e la sua immagine — in questo consiste la tentazione — tutti tranne coloro i cui nomi sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel Libro della Vita dell’Agnello immolato che rimarranno saldi nella Parola (Apoc. 13:8).
Potrebbero essere citati molti altri passi biblici, in particolare dal libro di Daniele e dall’Apocalisse. Per noi qui si tratta solo del fatto che riconosciamo l’adempimento delle profezie bibliche anche nell’ambito politico. È per noi lo scritto sulla parete, il segno premonitore, il chiaro linguaggio di Dio. Adesso, prima del ritorno di Gesù, tutto il mondo guarda all’uomo che si dichiara competente per tutto il mondo. Il Signore conosce i Suoi ed Egli li tiene nella Sua mano finché passano dal credere al vedere.
È IL TEMPO DI PULIRE LE LAMPADE
L’opuscolo «Gli uomini domandano, Dio risponde con la Sua Parola» è stato di aiuto a molti in tutto il mondo. Ciononostante particolarmente i fratelli nel servizio mi sottopongono di continuo nuove domande e mi chiedono un chiarimento pubblico. In parte si tratta di uomini che si presentano con dottrine e rivelazioni particolari. Fino ad oggi non ho compromesso nessun fratello citandolo per nome, né in una conferenza né in un opuscolo, e così rimarrà anche in avvenire, a meno che sia Dio a comandarmelo direttamente.
I profeti mandati da Dio non poterono impedire che si presentassero falsi profeti. Gli apostoli non poterono impedire che nel loro tempo apparissero falsi dottori e falsi apostoli. Gesù Cristo non impedisce che sorgano falsi cristi e falsi profeti. In ogni tempo però ci fu una sola chiamata originale che è direttamente collegata con il piano di salvezza di Dio, e ci sono i ministeri nella Chiesa (1 Cor. 12 e 14; Ef. 4 e altri).
Ci fu solo un Abrahamo, solo un Mosè, solo un Giosuè, ecc. Ci fu solo un Giovanni Battista, solo un Pietro, solo un Paolo. Anche in tutta la storia della Chiesa nel principio, solo un uomo compariva in modo particolare con un mandato divino. Nelle sette lettere (Apoc. 2 e 3), il messaggio divino è indirizzato ogni volta all’angelo della Chiesa che ha il compito di trasmetterlo ai servitori di Dio (Apoc. 1:1-3).
Nel nostro tempo, così Dio l’ha confermato, William Branham fu mandato da Dio con il Messaggio della restaurazione che doveva precedere la seconda venuta di Cristo. Guardiamo a tutti gli anni passati in cui il Messaggio è stato portato in tutto il mondo dopo la dipartita del fratello Branham, come il Signore stesso aveva detto: «… Io ti manderò in altre città a predicare la Mia Parola». Se lo Sposo celeste tarda ancora un po’, è solo affinché gli ultimi possano essere chiamati fuori e preparati. Il Messaggio dell’ora include tutto il consiglio di salvezza di Dio. Tutte le dottrine bibliche, ogni pratica biblica, tutto l’ordine biblico — tutto ciò deve essere restaurato nella Chiesa.
Nel recente passato sono state diffuse incredibili dottrine su Matteo 25 come già prima le «rivelazioni sui sette tuoni» o le speculazioni sul «mistero del settimo Suggello», poi anche sul capitolo 4 della prima epistola ai Tessalonicesi, dove viene descritto il ritorno di Cristo, allo stesso modo su Apocalisse 10. Nessuno ha bisogno di filosofare su tutti questi temi. Ogni avvenimento avverrà così come sta scritto. Ciò vale anche per Matteo 25. Avverrà come il Signore lo disse. Ogni interpretazione proviene dal maligno. Dio stesso fa ogni cosa secondo la Sua Parola ed è ciò che dobbiamo rispettare.
Noi tutti aspettiamo il particolare operato di Dio e abbiamo una profonda brama che avvenga, ma con quale diritto degli uomini, che si lasciano di continuo ingannare dal nemico, cercano di soddisfare la vera brama dei credenti con le loro proprie interpretazioni?
Il mandato del fratello Branham era il seguente: «Come Giovanni il Battista fu inviato quale precursore della prima venuta di Cristo, così tu sarai inviato con un Messaggio quale precursore della Sua seconda venuta». Quale uomo di Dio, il fratello Branham ha predicato il pieno Evangelo esattamente come Paolo e ha portato tutto il Messaggio di Dio. Più particolarmente a tutti i servitori della Parola egli ha indirizzato il serio ammonimento: «Ci sono tre cose che non dovete fare: la prima, non ordinare in modo sbagliato la Parola; la seconda, non prendere la Parola fuori dal contesto; la terza, non interpretare arbitrariamente la Parola».
Nella parabola delle dieci vergini di Matteo 25, che andarono all’incontro dello sposo, si tratta principalmente delle lampade, dell’olio e della pulizia delle lampade. A questo riguardo il fratello Branham disse quanto segue: «È vero: dobbiamo avere le nostre lampade sempre piene, affinché brucino. Con ciò che avete adesso, non ce la farete, perché il fuoco, che proviene dall’olio, porta con sé fuliggine. È la ragione per cui dovete pulire le lampade in ogni momento. … Dovete continuamente pulire le vostre lampade e così correre verso la meta della vostra superna vocazione in Cristo» (24 marzo 1963).
«Riconoscete: Questo è il tempo di pulire le lampade; di uscire fuori e di entrare dentro» (27 novembre 1965).
«Per prima cosa viene fuori il Messaggio. Adesso è il tempo di pulire le lampade! “Levatevi, pulite le vostre lampade. Ecco, viene lo Sposo! Alzatevi e pulite le vostre lampade”. Ed esse lo fecero. Alcune di esse constatarono che non avevano abbastanza olio. Però adesso è il tempo di pulire le lampade» (4 dicembre 1965). Già al tempo del fratello Branham, Matteo 25 era così attuale come oggi.
Da quando è uscito il Messaggio, si realizza l’uscire fuori da tutto ciò che non concorda con la Sacra Scrittura e l’entrare nella piena armonia con la Parola. Per settantacinque volte il fratello Branham si è appellato a Zaccaria 14:7 e ha annunciato: “Ma in sulla sera ci sarà luce!”. Ciò facendo si riferiva al Messaggio affidatogli da Dio. Ripetutamente ha anche cantato il coro: «In sulla sera ci sarà luce, troverete sicuramente il sentiero della gloria…». Quanto tempo dura dalla sera fino a mezzanotte, dobbiamo lasciarlo a Dio.
In Matteo 24 si parla del servitore, dei domestici e della distribuzione del Cibo a suo tempo. In Matteo 25 si tratta poi delle vergini che vanno all’incontro dello Sposo. Le vergini sono una metà avvedute e una metà stolte. Entrambi i gruppi credono nel ritorno di Cristo, entrambi vanno all’incontro dello Sposo, entrambi hanno lampade, dunque illuminazione spirituale. Entrambi i gruppi si addormentarono perché sembrava loro che il Signore tardava con la Sua venuta (2 Piet. 3:9). Però poi ci fu il grido della venuta dello Sposo e per questo tutte le vergini si alzarono e pulirono le loro lampade.
Per le avvedute vale: “Or Colui che con voi ci rende fermi in Cristo e che ci ha unti, è Dio, il quale ci ha pur segnati col proprio sigillo, e ci ha data la caparra dello Spirito nei nostri cuori” (2 Cor. 1:21-22). Allo stesso modo: “In lui (Cristo) voi pure, dopo avere udito la parola della verità, l’evangelo della vostra salvazione, in lui avendo creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio s’è acquistati, a lode della sua gloria” (Ef. 1:13-14). Una unzione carismatica non basta. I credenti debbono ricevere la Parola della Verità quale Semenza divina per essere sigillati con lo Spirito Santo. La Parola della Verità e lo Spirito della Verità vanno insieme.
Allora, in mezzo alle avvedute, avviene l’ultimo operato dello Spirito e solo in quel momento le stolte si accorgeranno che manca loro olio. Ciò, a sua volta, le indurrà a chiedere olio alle avvedute. Però, può un credente veramente battezzato con lo Spirito dare l’olio dello Spirito ad un altro credente? Naturalmente no! Questa è la grande lezione: Solo Gesù Cristo battezza con Spirito e con fuoco, solo Lui adempie la promessa del Padre e dà la potenza dall’Alto (Mat. 3:11-12; Luca 24:49; Atti 1:1-9). Già nella prima predicazione a Pentecoste, Pietro ha comandato ai credenti il battesimo in acqua e annunciato il battesimo dello Spirito (Atti 2:38-39). Le avvedute credono così come dice la Scrittura. Si fanno battezzare in acqua nel Nome del Signore Gesù Cristo e, come conferma, ricevono il battesimo dello Spirito. In Matteo 25 la piena verità viene alla luce. Le avvedute non mandano le stolte da Gesù, ma dai venditori, che danno l’impressione di aver la pienezza dello Spirito.
Ovunque sulla terra si adempie un duplice fatto: Gli uni rimangono sotto l’influenza delle false dottrine, anche nelle riunioni carismatiche, dove le persone vengono chiamate avanti per ricevere la pienezza dello Spirito, senza che venga loro predicato il battesimo biblico dei credenti nel Nome del Signore. Come previsto cadono indietro, vengono afferrati e gli “unti del tempo della fine” gridano ad alta voce: «You are slain under the power of the Holy Spirit» — «Sei colpito sotto la potenza dello Spirito Santo!». I falsi cristi e i falsi profeti rimangono nelle false dottrine tradizionali e non pensano minimamente di correggersi secondo la Bibbia nel loro insegnamento. Non pongono l’accento sulla Parola che rimane in eterno, ma su miracoli e segni. Gli altri si separano e mangiano la Manna nascosta, la Parola di Dio rivelata e vengono condotti in tutta la Verità per mezzo dello Spirito Santo.
Nell’ultimissimo periodo, quando la potenza dello Spirito verrà manifestata come mai prima, le stolte si accorgeranno che manca loro la vera pienezza dello Spirito. Verranno mandate dai venditori religiosi per comprare olio. Perché comprare? Il battesimo dello Spirito è un dono. Nelle manifestazioni carismatiche, in relazione con l’“azione dello Spirito”, si tratta di un grande commercio. Spesso, non solo nella suddetta predicazione, il fratello Branham ha parlato degli «unti del tempo della fine», e ha messo in risalto che, se fosse possibile, anche gli eletti sarebbero stati sedotti da loro (Mat. 24:24). Evidentemente le stolte non hanno trovato la piena relazione con il Signore, con la vera Chiesa, non si sono totalmente liberate dalle tradizioni e, per avere l'olio dello Spirito, vanno effettivamente dai venditori invece di andare da Gesù, e quello è proprio il momento in cui viene lo Sposo. Nello stesso versetto sta scritto: “Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa”.
Le vergini stolte che stanno davanti alla porta chiusa gridano: “Signore, Signore, aprici!”. Però, come ai facitori di miracoli e ai portatori di doni in Matteo 7:21-25 che dicono: “Signore, Signore, non abbiamo fatto tutto ciò nel Tuo Nome?”, Egli risponderà loro: “Non vi conosco!”.
Le vergini avvedute sono pronte ed entreranno nella Sala delle nozze (Mat. 25:10). Non si lasciano impressionare da nessun carismatico, credono nella Parola rivelata e vengono condotte dallo Spirito in tutta la Verità. Hanno riconosciuto che Dio adempie le Sue promesse e ha mandato il profeta promesso, tramite il cui ministero tutto è stato restaurato e riportato nell’ordine biblico primitivo della Chiesa. Ritornano al primo amore, perché‚ solo l’amore perfetto entra là. Così è stato rivelato al fratello Branham. Anche Paolo ha detto: “Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore…” (1 Cor. 13).
Ognuno chieda a sé stesso: «Sono pronto? La mia lampada è pulita e riempita con olio? Ho con me un vaso con olio?». Camminiamo con Dio come Enoc affinché‚ anche noi, nel momento del ritorno di Gesù Cristo, possiamo essere rapiti.
Operante per ordine di
Dio:
E. Frank
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