“GESÙ CRISTO È LO STESSO IERI, OGGI, E IN ETERNO!”    (EBREI 13:8)


 
 

LETTERA CIRCOLARE N° 39



ANNO 2005

 
 

EDIZIONE SPECIALE DECISIVA 

Di vero cuore saluto tutti coloro che sono stati e saranno raggiunti dalla vera proclamazione della Parola di Dio che dimora in eterno. Nella sua prima epistola, l’apostolo Pietro ha così riportato la parola di Isaia 40:8:

Ma la parola del Signore permane in eterno. E questa è la Parola della Buona Novella che vi è stata annunziata” (1 Piet. 1:25).

Questa era la testimonianza dell’apostolo come pure del fratello Branham e, per grazia, posso annunciare lo stesso Evangelo eterno — la pura Parola di Dio — che rimane in eterno.

Alla mia prima lettera circolare datata settembre 1966 avevo scelto come titolo:

«La Parola di Dio dimora in eterno».

Già in quel tempo pensavo a Isaia, capitolo 40, e a 1 Pietro, capitolo 1. Alla fine della lettera circolare sta scritto: «Operante per ordine di Dio» — e così rimanga fino alla fine; questa è la mia legittimazione. È ancora sempre lo stesso Spirito di Dio che conduce in tutta la Verità.  Ogni chiamata e missione divina è collegata alla stessa sorgente della rivelazione. Fino alla fine si tratterà sempre della stessa Parola, dello stesso Messaggio, dello stesso insegnamento — un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo (Ef. 4:5).

Pietro ha sottolineato soprattutto l’ubbidienza alla Verità e l’amore fraterno sincero e ha reso testimonianza ai figliuoli di Dio che l’hanno realmente vissuto:

Poiché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la parola di Dio vivente e permanente” (1 Piet. 1:23).

Se penso oggi ai numerosi opuscoli, lettere circolari e libri che abbiamo pubblicato sui diversi importanti temi nel corso dei decenni trascorsi, e che vengono diffusi in tutto il mondo, allora sono molto riconoscente al Signore di aver condotto tutto in modo così meraviglioso e di averci serbati nella Sua Parola. Già nei primi dieci anni avevo incluso nel programma di viaggi molti Paesi dei cinque continenti. I primi opuscoli in lingua inglese, cominciando da «Only believe the ‹THUS SAITH THE LORD›» — «Credi solo il ‹COSÌ DICE IL SIGNORE›», stampati a Krefeld e mandati in tutto il mondo, avevano raggiunto in poco tempo la tiratura di 80.000 esemplari. In tal modo abbiamo posto il fondamento biblico e spiegato in modo chiaro e tondo il ministero del messaggero come pure il nocciolo del Messaggio per tutti coloro che credono. Per grazia il Signore fedele ci ha condotti di chiarezza in chiarezza. Sono sempre gli eletti a riconoscere il giorno e il messaggio e ad ascoltare ciò che lo Spirito dice alle chiese.

Scrivo questa lettera circolare sotto l’impressione dei viaggi missionari particolarmente benedetti fatti durante i mesi trascorsi in sei città dell’India e in diversi Paesi: Sudan, Etiopia, Kenya, Botswana, Sudafrica, Gabon, Angola, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), Malawi e Zambia. Non li potrò mai dimenticare. Particolarmente nelle città di Likasi, Kolwezi, Mbuji-Mayi, Lubumbashi e Kinshasa molta gente era presente alle riunioni. Nello stadio sportivo Raphaël a Kinshasa, c’erano tra le diciotto e le ventimila persone, nello stadio sportivo Kenia a Lubumbashi, c’erano tra le sedici e le diciottomila persone, in altri stadi tra le otto e le quindicimila persone. Anche le aule comunali e le sale di teatro erano gremite di alcune migliaia di persone.

Vedendo le folle, avevo a cuore le seguenti domande che, alla fine, ho anche posto:

«Credete che il ritorno di Gesù Cristo è imminente?». La risposta seguiva in francese: «Oui, amen!» — «Sì, amen!».

«Conoscete il Messaggio del tempo della fine e il ministero di William Branham?». «Oui, amen! Alléluia!». — «Sì, amen! Alleluia!».

«Voi tutti, siete stati battezzati biblicamente nel Nome del Signor Gesù Cristo?». E di nuovo la stessa risposta affermativa: «Oui. Alléluia!» — «Sì. Alleluia!» e: «Amen! Amen!», mentre si aveva l’impressione che si potesse anche sentire in Cielo. Durante i mesi di maggio, giugno, luglio e agosto, hanno preso parte alle grandi riunioni sul continente africano tra le settanta e le ottantamila persone. Era un’unica marcia trionfale di Dio!

Dopo l’ultima riunione a Lubumbashi sono stato invitato per un’intervista televisiva di un’ora circa che venne trasmessa in tutto il Paese. Posso dire con certezza che alcuni milioni di persone ancora sono così venute a conoscenza di quel che Dio fa presentemente. L’uomo che conduceva l’intervista mostrò al pubblico i miei libri e mi presentò con le seguenti parole: «Questo è il predicatore che ha il coraggio di scrivere la verità».

Durante l’intervista, sono stati particolarmente messi in primo piano il tema della «Deità» e quello del «battesimo». Anche in Africa i responsabili delle denominazioni faticano con ciò, perché tutti credono alle proprie tradizioni religiose. Ora però sono tutti venuti a conoscenza che Dio è Uno solo e che si è rivelato quale Padre nel Cielo, nel Suo Figliuolo unigenito sulla terra e nella Chiesa per mezzo dello Spirito Santo. Allo stesso modo la loro attenzione è stata richiamata sul fatto che l’ordine di missione, scritto in Matteo 28:19, è stato correttamente eseguito da Pietro in Atti 2, da Filippo in Atti 8 e da Paolo ad Efeso in Atti 19. Tutti hanno dovuto sentire che il Signore ha comandato di battezzare nel Nome e non nei tre titoli o designazioni di Padre, Figlio e Spirito Santo, e che il Nome nel quale Dio si è rivelato quale Padre, Figlio e Spirito Santo, è Signore Gesù Cristo. Ci vuole naturalmente la rivelazione per riconoscere il Nome del Patto neotestamentario in cui c’è la salvezza (Atti 4:12), ossia la redenzione, come pure la concordanza tra l’ordine di missione dato dal Signore e la sua esecuzione da parte degli apostoli.

Inoltre ho potuto esporre le ragioni per cui crediamo che William Branham era il profeta promesso e dimostrarlo tramite la Sacra Scrittura con Malachia 4:5-6, con Matteo 17:11 e Marco 9:12. Ci rallegriamo semplicemente per il fatto che così tante persone sono venute a conoscenza della Parola dell’ora, dell’ultimo Messaggio, e non solo L’hanno udita, ma anche accettata e creduta!

I mesi passati sono stati uno straordinario tempo di raccolta dopo la semina della Parola fatta in quasi tutti i Paesi della terra durante i decenni trascorsi. A questo ha contribuito in gran parte anche il nostro diletto fratello e fedele collaboratore Alexis Barilier che si è sacrificato e che, anno per anno, ha intrapreso i faticosi viaggi. Anche tramite l’edizione sotto la sua responsabilità di tutti gli opuscoli e libri in lingua francese, centinaia di migliaia di persone sono state realmente condotte sulla via del Signore. Il fratello Barilier ha pure vissuto personalmente il ministero del fratello Branham nel 1955 e faceva parte del comitato che preparò le sue riunioni a Renens presso Lausanne. Dal 1966, dunque fin dal principio, partecipa alla diffusione del Messaggio del tempo della fine.

Spesso, negli incontri per predicatori, mi sono state rivolte delle domande da parte dei fratelli che svolgono un ministero. Volevano sapere se è adesso che viene fatta la raccolta, come mi è stato mostrato anni fa nella visione della mietitrebbiatrice. Più volte venne menzionato quel che il fratello Branham disse sull’«aquila tedesca» che egli vide volare attraverso l’Africa in una visione a Zurigo in giugno 1955. Un’altra cosa che preoccupa i fratelli è sapere se adesso si adempie Matteo 24:45-47 dove sta scritto che tutti i beni della Casa di Dio vengono distribuiti a tempo debito quale Cibo spirituale. Qualunque cosa l’Iddio fedele abbia preparato per il Suo popolo tramite un ministero, è sempre in relazione con la chiamata e la missione. Come tutti i servi di Dio che mi hanno preceduto, debbo semplicemente eseguire il compito ricevuto. Il mio esempio in questo è Paolo che disse: “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per ordine di Dio, nostro Salvatore…” (1 Tim. 1:1) e applico anche a me quel che scrisse a Timoteo: “Ti ordino di osservare questo comandamento da uomo senza macchia, irreprensibile, fino all’apparizione del nostro Signore Gesù Cristo” (1 Tim. 6:14).

Da questo ultimo risveglio uscirà la Chiesa-Sposa che il Signore Gesù Cristo farà comparire per Sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile, davanti al trono della grazia (Ef. 5:27). Perché questa è la volontà di Dio, “… che l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo. Fedele è Colui che vi chiama, ed Egli farà anche questo” (1 Tes. 5:23-24).

L’OPERATO DI DIO FINO AL COMPIMENTO

Da maggio 1966, Dio mi ha stimato degno di portare nel mondo intero il vero Messaggio divino dopo che, in dicembre 1965, il fratello Branham è entrato nella gloria. Era un nuovo inizio, anche se in realtà era la continuazione dell’incarico che Dio aveva già affidato al Suo servo e profeta nel 1933 e, in particolare, dal 1946. Nel 1955, a Karlsruhe, riconobbi che il fratello Branham era un uomo mandato da Dio. Nel 1958, alla Conferenza di Dallas, Texas, il Signore mi aprì la comprensione spirituale per il suo particolare ministero in relazione con la storia della salvezza. Il 2 aprile 1962 e, infine, il mese di maggio 1966 furono di grande importanza per me per quanto concerne l’opera del Signore, cosicché il Messaggio del tempo della fine venne portato da allora in tutto il mondo, come il Signore stesso aveva stabilito.

Per la grazia di Dio, i fratelli in Africa sono stati preservati da influenze estranee alla Parola venute da oltreoceano. Tra loro c’è un’armonia nella predicazione e un rapporto veramente fraterno l’uno verso l’altro, in modo palpabile. Secondo il Salmo 133, là dove regna l’unanimità tra i fratelli, Dio ha mandato la Sua benedizione. Abbiamo sperimentato dappertutto e ripetutamente questa benedizione. Ogni messaggero di Dio può porre la domanda di Isaia 53:1, come sta scritto del Signore stesso in Giovanni 12:37-43: “Chi ha creduto a quel che noi abbiamo annunziato? e a chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno?”. In Romani, capitolo 10, Paolo, il servitore e apostolo del nostro Signore, ha citato la stessa parola e, oltre a ciò, fece la constatazione: “E come udiranno, se non v’è chi predichi? E come predicheranno se non son mandati?”. Allo stesso modo si riferisce a Isaia 52:7: “Quanto son belli i piedi di quelli che annunziano buone novelle!”. Sono i piedi dell’uomo la cui bocca annunzia il Messaggio divino della salvezza. Già in quel tempo Paolo ha scritto quel che noi sperimentiamo adesso con il Messaggio: “Anzi, la loro voce è andata per tutta la terra, e le loro parole fino agli estremi confini del mondo”. Questa Scrittura è ora adempiuta davanti ai nostri occhi come pure Matteo 24:14 e Apocalisse 14:6.

Adesso viviamo realmente e in diretta l’ultimissima parte della storia della salvezza. Innanzitutto si adempì letteralmente nel nostro tempo quel che sta scritto in Amos 3:7: “Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti”.

Anche la parola di Amos 8:11 è diventata nel nostro tempo per tutti gli eletti una realtà vissuta: “Ecco, vengono i giorni, dice il Signore, l’Eterno, ch’io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete d’udire le parole dell’Eterno”.

E, infine, abbiamo appreso cosa significa se sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio” (Deut. 8:3; Mat. 4:4). Siamo interessati soltanto alle parole che sono veramente procedute dalla bocca di Dio, non a una dichiarazione umana.

Adesso, dopo che la piena Parola è stata rivelata, tutto il consiglio di Dio deve essere predicato al popolo di Dio e tutto il Cibo spirituale deve essere distribuito. Ciò non avviene solo per mezzo di un uomo, ma tramite tutti i servi di Dio che, in armonia con la testimonianza complessiva della Sacra Scrittura, portano la Parola rivelata fino all’estremità della terra. Ogni vero servitore di Dio non aggiunge nulla alla Parola, non ne tralascia nulla e non La mescola con nulla, ma annuncia la pura dottrina tale quale ci è stata lasciata dopo essere stata rivelata. Come il Maestro, egli può dire: “La mia dottrina non è mia, ma di Colui che mi ha mandato” e, subito dopo, segue la condizione che comprende tutto: “Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio” (Giov. 7:16-17).

Colui che non è pronto a fare la volontà di Dio e prega solo formalmente: “Sia fatta la Tua volontà…!” non capirà mai quale importanza c’è nella vera dottrina scevra da falsificazioni tramite la quale, solo allora, la volontà di Dio può essere mostrata agli uomini. La cosa principale nel piano di salvezza di Dio consiste nel fatto che l’Onnipotente dà prima delle promesse, poi veglia sulla Sua Parola e, non appena giunge il tempo dell’adempimento, Egli fa tutto secondo la Sua Parola.

Poiché quante sono le promesse di Dio, tutte hanno in lui il loro «sì»; perciò pure per mezzo di lui si pronuncia l’Amen alla gloria di Dio (2 Cor. 1:20).

Il Nuovo Testamento inizia con l’adempimento di quel che era stato promesso nella Scrittura e finisce nello stesso modo. Soltanto così abbiamo il vero e giusto orientamento divino. Isaia 40:3 e Malachia 3:1 si adempirono letteralmente nel ministero di Giovanni Battista, come ne troviamo la conferma in Matteo 11:2-14, in Marco 1:1-3, in Luca 3:2-18 e pure in Giovanni 1:6-28. Egli era colui che preparò la via al Signore e condusse insieme Sposo e Sposa nella prima parte della storia della salvezza (Giov. 3:29). Egli ha ricondotto il cuore — non la testa — di coloro che erano nella fede dei padri dell’Antico Testamento alla fede dei figliuoli del Nuovo Patto (Luca 1:17). Con ciò si adempiva nel suo ministero la prima parte della promessa di un Elia e per questo motivo fu anche chiamato Elia.

La legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunziata la buona novella del regno di Dio” (Luca 16:16).

Non è solo un Messaggio, ma è la Buona Novella, l’Evangelo eterno di Gesù Cristo, che adesso deve essere predicato ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo quale testimonianza prima che venga la fine. Nel Messaggio del tempo della fine si adempie la seconda parte della promessa di un Elia e i cuori dei figliuoli di Dio vengono così ricondotti alla fede dei padri e all’insegnamento degli apostoli (Mal. 4:5-6; Atti 2:42; Ef. 2:20).

Per tutti i veri credenti biblici, William Branham è il profeta promesso che svolse il suo ministero alla fine del tempo della grazia, prima dell’inizio del terribile giorno del Signore. Essi rispettano la decisione di Dio, Colui che l’ha chiamato e mandato. Tra tutti gli altri evangelisti che furono conosciuti a livello mondiale, nessuno poteva citare il giorno, il luogo, l’ora e le parole di una diretta chiamata divina e di una missione divina, come ogni vero servo di Dio poteva e può senz’altro indicare. Negli Evangeli leggiamo della chiamata dei dodici apostoli e anche dei settanta discepoli. Però è la chiamata di Paolo a spiccare nel Nuovo Testamento. I racconti in Atti, capitolo 9, come nei capitoli 22 e 26, danno spiegazioni sul fatto che si trattava di una missione fuori tempo nella storia della salvezza.

Paolo era stato destinato dal Signore a esporre la legge e la grazia nel giusto equilibrio e a mettere gli Ebrei e i popoli pagani ognuno al suo posto secondo la Parola profetica. Faceva parte del suo ministero stabilire l’ordine nella Chiesa con tutti i doni e servizi. Egli si è spesso definito servitore, apostolo e dottore, perché egli lo era in realtà, avendo ricevuto per rivelazione l’Evangelo di Gesù Cristo (Gal. 1:10-12). Molti erano diventati testimoni di quel che era avvenuto qui sulla terra nei giorni del nostro diletto Signore; migliaia si erano continuamente radunati intorno a Lui. Ma le parole che il Signore indirizzò a Paolo fanno capire di che cosa si trattava in quel tempo e di che cosa si tratta ancora oggi:

Perché per questo ti sono apparso: per farti ministro e testimone delle cose che hai viste, e di quelle per le quali ti apparirò ancora… per aprire loro gli occhi…” (Atti 26:16-18).

Colui che non è cieco vede, e colui che non è sordo, ode anche in questo tempo e capisce di che cosa si tratta adesso: non della glorificazione di un uomo — Dio non dà la Sua gloria ad un altro — ma della realizzazione e del compimento del consiglio divino di salvezza. È vero che citiamo Giovanni Battista, Paolo e il fratello Branham, ma predichiamo solo Gesù Cristo, il Crocifisso, il Risorto! Non glorifichiamo Dio in un profeta o in un apostolo, ma solo in Gesù Cristo, il nostro Signore. Gli uomini di Dio mostrano la Via e predicano la Verità, MA SOLO GESÙ CRISTO È LA VIA, LA VERITÀ E LA VITA.

DUE SEGNI COME LEGITTIMAZIONE

Non serve però a nessuno di noi parlare della particolare chiamata e missione di un Mosè tremilaseicento anni fa o di un Paolo duemila anni fa o di un fratello Branham sessant’anni fa, se non riconosciamo lo scopo divino che è collegato con essa. Molti profeti avevano un compito per il loro tempo — anche in rapporto con la storia della salvezza; con Mosè, però, il Signore parlava come con nessun altro profeta, sempre faccia a faccia (Deut. 34:10). Colui che, nel nostro tempo, è venuto a conoscenza della particolare chiamata del fratello Branham dovrebbe assolutamente tenere presente quel che gli fu detto il 7 maggio 1946: «Come al profeta Mosè furono dati due segni, così anche a te saranno dati due segni. Se non credono al primo, crederanno però al secondo». Con Mosè era il bastone che diventò un serpente quando fu gettato a terra e, non appena ebbe inghiottito i serpenti dei magi, egli lo prese ed esso ritornò ad essere un bastone nella sua mano. Il secondo segno era la mano che diventava lebbrosa quando la metteva in seno, e quando la metteva per la seconda volta, la mano diventava totalmente pura. Dio il Signore aveva detto a Mosè: “Se non ti crederanno e non daranno ascolto alla voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo segno” (Es. 4:8).

Il fratello Branham doveva prendere con la sua mano sinistra la mano destra del paziente e il cancro o il tumore che aveva la persona per la quale doveva pregare, diventava visibile sulla sua mano tramite gonfiore e vibrazioni. Durante la preghiera il paziente non doveva chiudere gli occhi, ma guardare, perché nel momento in cui avveniva la guarigione, anche i segni della malattia sparivano dalla mano del fratello Branham. Negli anni dal 1946 al 1949, migliaia di persone hanno vissuto come questo segno si manifestò sul podio durante la preghiera per i malati e, tramite ciò, le persone vennero alla fede che Gesù Cristo è lo stesso ancora oggi e che Egli non solo salva, ma guarisce pure.

Il secondo segno seguì, come era stato detto al fratello Branham: «Se sarai sincero, avverrà che potrai dire alle persone i segreti dei loro cuori e le cose che hanno fatto in modo sbagliato nella loro vita…». Fino al 1965 centinaia di migliaia in dodici Paesi del mondo hanno vissuto questo dono. Il fratello Branham vide realmente in visioni le cose che riguardavano la persona per la quale doveva pregare. Per rivelazione poteva citare la loro malattia e i dettagli della loro vita, in tal modo la loro fede nella presenza del Signore veniva fortificata cosicché avvennero miracoli di guarigione straordinari. Gli fu pure detto che si trattava del segno del Messia, come avvenne in quel tempo nel ministero del nostro diletto Signore tra i Giudei e i Samaritani.

Quale Figluolo dell’uomo, il nostro Redentore era il Profeta e Veggente promesso (Deut. 18:15-18; Atti 3:22-26). Per questo motivo Egli disse: “… il Figliuolo non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre…” (Giov. 5:19-20). Ne troviamo la conferma da Simon Pietro in Giovanni, capitolo 1: “Tu sei Simone, il figliuol di Giovanni…”, da Natanaele: “Prima che Filippo ti chiamasse, quand’eri sotto il fico, io t’ho veduto”, E dalla donna al pozzo, in Giovanni, capitolo 4: “ … perché hai avuto cinque mariti…”, e ciò si è ripetuto nel ministero profetico del nostro Signore. Questo era il segno che Egli era il Messia. Lo stesso ministero infallibile si è ripetuto nel nostro tempo, operato dallo Spirito di Cristo. Io stesso ne sono stato testimone alcune volte nelle riunioni a Karlsruhe dal 12 al 19 agosto 1955 e, dopo, negli Stati Uniti.

In questo contesto, il fratello Branham ha continuamente richiamato l’attenzione su Genesi, capitolo 18. Là il Signore diede ad Abrahamo la promessa che Sara avrebbe avuto un figlio. La novantenne Sara rise dentro di sé pensando: “Vecchia come sono, avrei io tali piaceri?”. Il Signore parlò ad Abrahamo e disse: “Perché mai ha riso Sara, dicendo: Partorirei io per davvero, vecchia come sono?”. Egli rivelò i pensieri del suo cuore e quel che aveva fatto nella tenda dietro a Lui (Gen. 18:10).

In quel tempo fu l’ultimo segno prima della distruzione di Sodoma e Gomorra e poi nacque il figlio promesso Isacco che nel contempo era l’erede. Anche adesso, poco prima della fine del tempo della grazia, è avvenuto lo stesso segno soprannaturale, e ora deve nascere il Figlio maschio promesso “che ha da reggere tutte le nazioni con verga di ferro” (Apoc. 12:5) che, nel contempo, è erede di Dio e coerede di Gesù Cristo (Gal. 4:4-7). Perché, come era nei giorni di Sodoma, “lo stesso avverrà nel giorno che il Figliuol dell’uomo sarà manifestato” (Luca 17:30). Dopo il compimento e il rapimento della Chiesa–Sposa seguirà realmente la grande distruzione del mondo sodomitico.

DOPO ESSERE USCITI, SI DEVE ENTRARE

Con tutta serietà dobbiamo continuare a seguire nella Bibbia le tracce riguardo allo scopo della chiamata e missione divina. Quando Mosè fu chiamato e inviato, si adempì la promessa che Dio aveva dato ad Abrahamo di liberare il popolo d’Israele dalla schiavitù dopo quattrocento anni (Gen. 15:13). Non si trattava di ammirare Mosè o di predicare di lui, ma di riconoscere quel che era in relazione con ciò e, in particolare, di avere parte all’uscita dalla schiavitù.

Il messaggio al Faraone era il seguente: “Così dice l’Eterno: Israele è il mio figliuolo, il mio primogenito; e io ti dico: Lascia andare il mio figliuolo, affinché mi serva!” (Es. 4:22-23). Dopo gli fu ripetutamente chiesto: “Lascia andare il mio popolo!” finché alla fine il tempo era giunto e l’esodo ebbe luogo.

All’inizio Israele è il «primogenito» e pure «Israele, il Mio popolo»; poi però «il figlio», «il popolo» diventa la «raunanza d’Israele» oppure la «comunità d’Israele» — la «Ecclesia, i chiamati fuori», che deve seguire le direttive date dal Signore. L’agnello pasquale venne immolato, il sangue fu messo sui due stipiti e sull’architrave della porta delle case e l’esodo ebbe inizio. Lo stesso si ripete adesso: un esodo, una chiamata fuori di tutti i primogeniti che formano il popolo di Dio, vale a dire la Chiesa di Gesù Cristo nel tempo della fine. Anche adesso non rimarrà indietro nessun membro del Corpo di Gesù Cristo, come allora con Israele non rimase indietro neppure un’unghia (Es. 10:26). Come Mosè era il profeta che ricevette la Parola, che poi venne messa nell’Arca del Patto, così nel nostro tempo, tramite il ministero del profeta, la Parola scritta con tutti i misteri è diventata la Parola rivelata e vivente. Tutti coloro che appartengono veramente alla Chiesa dei primogeniti, che dunque costituiscono il popolo di Dio, stanno sotto il Sangue del Nuovo Patto (Ebrei 9:11-14), hanno preso la Verità per cintura dei loro fianchi (Ef. 6:10-20) e, spiritualmente parlando, sono stati chiamati fuori dalla schiavitù e dalla cattività babilonese e sono venuti al Monte Sion (Ebrei 12:18-29). La Parola del Signore non è mai uscita da Roma, ma esclusivamente dal Monte Sion da Gerusalemme (Is. 2:3; Michea cap. 4; Atti cap. 2).

Il messaggio suona così: “Uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo…”. Solo dopo Dio adempie la Sua promessa: “Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro; e sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo” (2 Cor. 6:14-18). In Apocalisse, capitolo 17, viene descritto il mistero di «Babilonia la Grande», che mostra madre e figlie, e subito dopo in Apocalisse 18:4 risuona la voce dal Cielo: “Uscite da essa, o popolo mio…!”. Il ministero mandato da Dio si deve accompagnare alla chiamata fuori. Il Messaggio non ci è stato dato per discuterne, ma è collegato con la più alta finalità nel tempo della fine.

Non serve proprio a nessuno fare molte parole e gridare ripetutamente a voce alta: «Il profeta…», «Il profeta…», «Il profeta ha detto…», per poi esporre la propria versione del Messaggio, come avviene purtroppo nel mondo intero; si tratta piuttosto che, dopo la Parola rivelata, sia fatta in mezzo al popolo di Dio la volontà rivelata di Dio. Nel tempo di Mosè avvenne l’esodo, poi seguì la legislazione, venne ordinato tutto il culto con il Luogo Santo e il Luogo Santissimo. Tutti coloro che avevano un servizio da svolgere presero il loro posto. Però lo scopo non era raggiunto in quanto Dio fece uscire il Suo popolo con mano potente tramite il Suo profeta — questa era la prima parte. La seconda parte l’adempimento vero e proprio della promessa avvenne dopo la sua dipartita. Mosè poté vedere dal Monte Nebo la Terra Promessa, ma non poté entrarci, ma “morì quivi, nel paese di Moab” (Deut. cap. 34).

Solo allora avvenne l’entrata nel Paese di Canaan. Dopo l’esodo venne la prova durante il soggiorno nel deserto; l’idolatria, il mormorare, l’incredulità e la disubbidienza aumentarono. Dovettero trascorrere quarant’anni e solo la nuova generazione poté entrare nel Paese Promesso, dopo aver praticato la circoncisione (Gios. cap. 5). In 1 Corinzi 10:11 leggiamo l’avvertimento: “Or queste cose avvennero loro per servire d’esempio, e sono state scritte per ammonizione di noi, che ci troviamo agli ultimi termini dei tempi”. Sì, per noi sta scritto che tutti coloro che furono condotti fuori tramite Mosè “furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare, furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di Mosè; mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo” (1 Cor. 10:1-4).

Ciò era glorioso, unico, ma della maggior parte di loro, Dio non si compiacque (1 Cor. 10:5: Ebrei 3:7-18); in un giorno solo caddero da ventitremila a ventiquattromila persone (Num. 25:9; 1 Cor. 10:8). Non l’inizio, ma la fine viene coronata. A cosa sono servite al popolo d’Israele tutte le gloriose esperienze vissute? A cosa ci serve oggi se possiamo solamente riferire quel che Dio ha fatto al tempo del profeta, e poi continuiamo a camminare nelle proprie vie disubbidendo alla Parola? A cosa ci serve il battesimo nel Nome del Signore Gesù Cristo, a cosa ci serve perfino il battesimo dello Spirito, a cosa ci servono la Colonna di Fuoco e la Manna fresca, la Parola rivelata, se adesso si ripete quel che Dio disse in quel tempo: “Quarant’anni ebbi in disgusto quella generazione, e dissi: È un popolo sviato di cuore, e non hanno conosciuto le mie vie” (Salmo 95; Ebrei cap. 3)?

Qui troviamo la più importante lezione per la nostra vita spirituale! Il ministero del profeta promesso è collegato con la promessa che ogni cosa deve essere ristabilita, restaurata (Mat. 17:11; Marco 9:12). Di ciò però non si vede ancora nulla da nessuna parte. Al contrario: il caos è solo diventato ancora più grande. Secondo Atti 3:21 il Cielo deve accogliere Gesù finché si sia adempiuta la promessa «della restaurazione dell’ordine divino di salvezza». Solo dopo Egli può adempiere la Sua promessa del ritorno (Giov. cap. 14). È «COSÌ DICE IL SIGNORE» nella Sua Parola! Solo quando i nostri cuori saranno stati veramente ricondotti alla vera fede dei padri e l’ordine primitivo sarà stato ristabilito nella Chiesa, le benedizioni mostreranno i loro frutti. Tutto il resto è sterile teoria!

Però cosa succede quando i credenti nell’ambito del Messaggio non seguono la Bibbia, ma prestano i loro orecchi a voci estranee e corrono dietro alle diverse interpretazioni che non sono altro che favole? Solo colui che considera la Parola come l’assoluto ha lo Spirito di Dio che conduce in tutta la Verità. Essa ci dà l’orientamento spirituale per riconoscere veramente le vie del Signore e per raggiungere il traguardo. Solo così potremo esclamare alla fine come Paolo: “Io ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbata la fede; del rimanente mi è riservata la corona di giustizia…” (1 Tim. 4:7-8). Altrimenti dovremo constatare alla fine che l’essere usciti senza essere entrati è stato un correre invano (1 Cor. 9:24).

La Colonna di Nuvola e di Fuoco fu con Mosè e Israele durante tutti i quarant’anni. Poi incominciò una nuova epoca, perché doveva esserci non solo un’uscita dall’Egitto, ma anche un’entrata nel Paese della Promessa. Così aveva promesso l’Onnipotente al Suo profeta Abrahamo. La medesima Colonna di Fuoco fu con il fratello Branham per tutto il tempo del suo ministero. Ora però, quali chiamati fuori dobbiamo prendere possesso di tutto il paese della promessa. Se per una determinata cosa non c’è alcuna promessa nella Sacra Scrittura, non ci sarà neanche l’adempimento. Se, invece, abbiamo delle promesse, allora il loro adempimento è garantito da parte di Dio.

Così, volendo Iddio mostrare vie meglio agli eredi della promessa la immutabilità del suo consiglio, intervenne con un giuramento” (Ebrei 6:17).

I veri figliuoli di Dio sono figliuoli della promessa: “… non i figliuoli della carne sono figliuoli di Dio: ma i figliuoli della promessa” (Rom. 9:8). “Ora voi, fratelli, siete figliuoli della promessa alla maniera d’Isacco” (Gal. 4:28). Questo è l’ordine divino di salvezza: i figliuoli della promessa credono la Parola della promessa e ricevono lo Spirito della promessa (Gal. 3:14). La vera fede è sempre ancorata nelle promesse di Dio. Giosuè, alla fine del Suo servizio, poté dire: “Riconoscete dunque con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra che neppur una di tutte le buone parole che l’Eterno, il vostro Dio, ha pronunciate su voi è caduta a terra; tutte si son compiute per voi; neppure una è caduta a terra” (Gios. 23:14).

Quel che avvenne nel tempo di Mosè e Giosuè e nei giorni del nostro Signore e degli apostoli sta dietro a noi, adesso si tratta di ciò che avviene attualmente con la Chiesa e anche con Israele. Gli Ebrei sono ritornati da tutti i Paesi della terra nel Paese dei loro padri, come Dio aveva predetto (Is 14:1; Ger. 31:1-10; Ez. 36:24; Osea 6:1-3; Luca 21:24 e altri) e, precisamente, tutte le dodici tribù per avere parte al ministero dei due profeti (Apoc. cap. 11) e alla sigillatura dei 144.000 (Apoc. cap. 7). Così è stato loro promesso. La stessa cosa avviene adesso con tutti i veri figliuoli di Dio in tutti i Paesi del mondo: essi escono fuori dalla dispersione nelle denominazioni, credono le promesse per questo tempo e vengono sigillati con lo Spirito Santo della promessa (Ef. 1:1-3). Perché quel che vale per il popolo d’Israele nelle cose naturali vale per la Chiesa di Gesù Cristo nelle cose spirituali. Ogni aspettativa, ogni speranza che viene data alle persone è senza senso e ingannevole se non c’è alcuna esplicita promessa nella Scrittura.

LA SACRA SCRITTURA,
LA TRADIZIONE E LE INTERPRETAZIONI

È ormai noto che la chiesa Cattolica pone accanto alla Sacra Scrittura la “Sacra Tradizione”. Ma esaminando più attentamente le cose, ci accorgiamo che non rimane più nulla della Sacra Scrittura — tutto quel che rimane è una tradizione alla quale gli uomini si attengono. Ciò vale in realtà per ogni chiesa e comunità religiosa. Una è la chiesa madre, le altre sono le chiese figlie. Tutte hanno formulato il proprio credo e pensano credere così come dice la Scrittura, anche se in realtà non è così. Hanno decorato biblicamente la loro tradizione che, nell’essenza, non è affatto biblica. Così era già con gli Ebrei il cui culto divenne tradizione. Per questo motivo il nostro Signore disse: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lontano da me. Ma invano mi rendono il loro culto insegnando dottrine che son precetti d’uomini. Come ben sapete annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!” (Marco 7:6-9). Ogni interpretazione diventa una tradizione e annulla automaticamente la Parola originale!

Dio non ha fondato alcuna religione, neanche l’Ebraismo e il Cristianesimo, ma il Signore edifica solo la Sua Chiesa (Mat. 16:16-19). Dalla storia della Chiesa, è noto che tutti i movimenti nati da un risveglio si appellano effettivamente alla Sacra Scrittura e a quel che ha detto il fondatore, che sia una profetessa o un profeta.

Adesso non si tratta di cosa gli uomini hanno aggiunto, tolto o cambiato alla Bibbia nel corso dei duemila anni, ma piuttosto di tutto ciò che, nel Messaggio, dopo il ministero del fratello Branham, è stato cambiato, aggiunto e viene esposto diversamente. In veste di traduttore non ho trovato nulla in tutte le predicazioni del fratello Branham in contraddizione con le dottrine fondamentali della Sacra Scrittura e la pratica degli apostoli. Qui non vogliamo fare riferimento alle affermazioni, come per esempio sui sette tuoni, sul settimo Suggello, ecc. che, bisogna ammetterlo, sono molteplici. Presso coloro che si appellano ad una sola citazione e disprezzano la Bibbia, si giunge a fraintendimenti e a diverse interpretazioni. Come è spesso venuto alla luce, le diverse interpretazioni e le diverse opinioni dottrinali che ne vengono fuori sono poste perfino al disopra della Bibbia. È evidente che la Sacra Scrittura viene considerata da simili predicatori solo come secondaria e che fanno delle affermazioni fraintese la cosa principale, una dottrina particolare e una rivelazione particolare. È la stessa seduzione come in tutti coloro che preferiscono la tradizione alla Bibbia — è un vero e proprio inganno spirituale.

A tutti i fratelli che svolgono un ministero e che sono convinti che il fratello Branham è stato mandato da Dio va detto: È impossibile fondare una dottrina su un solo passo della Bibbia, non è nemmeno permesso edificare una dottrina su una sola affermazione del profeta. Secondo la Sacra Scrittura tutto si deve basare sempre su due o tre testimoni. Chi legge per esempio: “Facciamo l’uomo a nostra immagine…!” (Gen. 1:26), o: “Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi…” (Gen. 3:22), oppure: “Orsù, scendiamo…” (Gen. 11:7) senza prendere in considerazione gli altri passi biblici che narrano la creazione, sarà vittima dell’interpretazione della dottrina della Trinità. Chi legge solo l’ordine del battesimo in Matteo 28:19, e non prende in considerazione la sua esecuzione in Atti 2:38, 8:16, 19:5, in Romani 6:3-7, Galati 3:27 e Colossesi 2:12, sarà vittima del battesimo trinitario, che è pure estraneo alla Bibbia. Chi legge solo: “Non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che il Figliuol dell’uomo sia venuto” (Mat. 10:23), oppure: “In verità io vi dico che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian visto il Figliuol dell’uomo venire nel suo regno” (Mat. 16:28), e non legge anche i passi biblici appartenenti al tema, sarà vittima di un’interpretazione. Se Dio vuole, tratterò in un altro opuscolo i diversi passi biblici difficili da capire e anche le citazioni del fratello Branham che hanno condotto a equivoci. Si ripete purtroppo quel che Pietro disse della Sacra Scrittura e delle epistole di Paolo: “… nelle quali epistole sono alcune cose difficili a capire, che gli uomini ignoranti e instabili torcono, come anche le altre Scritture, a loro propria perdizione”. L’apostolo aggiunge il serio ammonimento: “Voi dunque, diletti, sapendo queste cose innanzi, state in guardia, che talora, trascinati anche voi dall’errore degli scellerati, non iscadiate dalla vostra fermezza…” (2 Piet. 3:16-18).

Così sappiamo per esempio che tutte le dottrine speciali sui sette tuoni e sulla “parusia” non sono altro che proprie interpretazioni. Fu ordinato al profeta Daniele: “Tieni nascoste queste parole, e sigilla il libro sino al tempo della fine!” (Dan. 12:4). Nell’ultimo capitolo dell’Apocalisse leggiamo: “Non suggellare le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino” (Apoc. 22:10). In Apocalisse, capitolo 5, l’Agnello apre il Libro sigillato. In Apocalisse, capitolo 10, il Signore, quale Angelo del Patto, scende dopo l’apertura dei Suggelli con il Libro aperto nella Sua mano. È solo quando Egli pone un piede sul mare e l’altro sulla terra che i sette tuoni fanno udire le loro voci, che furono subito sigillate e non furono scritte. Ciò che hanno proferito i sette tuoni avverrà in quel momento, perché non ci sarà più indugio (Apoc. 10:6). Va pure notato che i sei angeli con le trombe nei capitoli 8 e 9 hanno già suonato le trombe e che in Apocalisse 10:7 c’è l’annuncio del settimo angelo con la tromba che, nel capitolo 11, dal versetto 15, diventa realtà con la proclamazione del Regno. Anche in questo caso ogni interpretazione equivale all’annullamento della Parola di Dio. Nel capitolo 20 c’è l’annuncio, nel capitolo 11 l’adempimento. È «COSÌ DICE IL SIGNORE» nella Sua Parola!

Come Paolo pronunciò la maledizione sopra tutti coloro che annunciano un altro evangelo, così fece pure Giovanni riguardo alle parole della profezia di questo Libro, alle quali non va aggiunto né tolto nulla (Apoc. 22:18-19). Dimostrerò che il fratello Branham con il suo ministero, quale messaggero per la Chiesa, si è appellato con ragione a Apocalisse, capitolo 10. Parlò sempre «dei misteri» che si sarebbero compiuti e non «del mistero di Dio che si sarebbe compiuto», come sta scritto nel versetto 7. Alla fine del suo messaggio sul settimo Suggello, fece la seguente importante dichiarazione: «È un mistero veramente nascosto. Nessuno lo conosce. Poiché come sta scritto che nessuno conosce l’ora della Sua venuta, così pure nessuno saprà il mistero dei sette tuoni».

A tutti i fratelli che vanno girando con la parola “parusia” va detto che si tratta veramente della venuta personale, della venuta corporale. Perché come è certo che il nostro Signore è risuscitato corporalmente ed è stato elevato in Cielo, così Egli ritornerà (Atti 1:11). “Poiché questo vi diciamo per parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta/parusia del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con potente grido… scenderà dal cielo” (1 Tess. 4:15-16). L’apostolo Paolo usa la stessa parola “parusia” per la venuta di Tito: “Ma Iddio che consola gli abbattuti, ci consolò con la venuta/parusia di Tito” (2 Cor. 7:6). Egli dice pure in 1 Corinzi 16:17: “E io mi rallegro della venuta/parusia di Stefana…”. Ogni sorta di dottrina della parusia o dei tuoni che non è collegata con il ritorno corporale e la venuta personale del nostro Signore deve essere considerato un inganno. Tutti coloro che pretendono e credono che il Signore Gesù è già venuto sono corrotti di mente perché, come Jannè e Iambrè, contrastano alla Verità (2 Tim. 3:7-9).

L’ORA DELLA TENTAZIONE

I fratelli che svolgono un ministero mi pongono continuamente domande riguardo alla visione della Sposa che ebbe il fratello Branham. Vorrebbero sapere in che senso la Sposa in Europa è venuta a trovarsi fuori passo e cosa ne è della Chiesa negli Stati Uniti che il fratello Branham vide in un modo pietoso e volgare e guidata da una strega. Nelle sette lettere alle Chiese, il Signore, i cui occhi sono come una fiamma di fuoco, giudica Lui stesso lo stato dei singoli e delle Chiese. Parlò anche dell’ora della tentazione che sarebbe venuta su tutto il mondo (Apoc. 3:10). L’epoca della Chiesa di Filadelfia ne fu risparmiata, poi però seguì l’ultima epoca, l’epoca della Chiesa di Laodicea. Il pensiero della tentazione ci porta alla prima tentazione che avvenne nel principio quando il nemico coinvolse Eva in una discussione su quel che Dio il Signore aveva detto ad Adamo. Alla tentazione del nostro Signore, il nemico venne sempre con lo: “Sta scritto…” (Mat. 4:1-11; Luca 4:1-13). Questa è la tentazione vera e propria: la Parola viene sempre messa in dubbio e quel che Dio ha detto viene adombrato da dubbi e interpretazioni!

Tutto il resto sono prove e tentazioni umane che dobbiamo attraversare. Da sempre il nemico si è intrufolato tra i figliuoli di Dio con lo «Sta scritto» e, nel contempo, ha interpretato in altro modo ogni passo biblico. Satana non ha bisogno di istruzione, egli conosce benissimo tutte le correnti di fede. Verrà sempre nel modo che viene accettato in questa o quella Comunità. Dove per esempio non ci sono doni dello Spirito in azione, si guarderà bene dall’imitare i doni dello Spirito. È altrettanto certo che là dove i doni dello Spirito vengono esercitati, si impossesserà di una tale persona riconosciuta ufficialmente come portatore o portatrice di doni. Solo così sarà al centro dell’attenzione.

Se adesso non si trattasse dell’ultimo periodo della storia della salvezza e non ci fosse stata data alcuna chiamata, l’ora della tentazione ci sarebbe stata risparmiata. L’intenzione dell’avversario non era solo la destituzione dei fratelli al servizio qui nella chiesa locale, ma una totale distruzione dell’opera e della Chiesa dell’Iddio vivente. Infatti è stato pronunciato apertamente: «Questa opera deve essere distrutta…». Dopo l’azione riuscita in un primo momento sembrava che qui a Krefeld, nel «Centro Missionario», fosse tutto finito per sempre. Colui che ancora veniva, era mandato via. Rimasero realmente solo pochi che si radunavano in galleria — la sala era vuota. Faccio ancora una volta riferimento a questo tragico sviluppo solo per mettere allo scoperto la tattica del nemico nell’ora della tentazione.

Dopo la dipartita del fratello Branham soprattutto Gordon Lindsay, autore del libro «William Branham — Un uomo mandato da Dio» e Kenneth E. Hagin di Tulsa, Oklahoma, che aveva chiamato il fratello Branham «padre del risveglio di guarigione» diffusero negli Stati Uniti che era stato il loro compito ammonire il profeta per ordine del Signore, altrimenti sarebbe scomparso dalla scena. Ho fatto la conoscenza di entrambi nel 1958 alla Conferenza di «Voice of Healing» a Dallas, Texas. Come prima cosa diffusero la notizia che il fratello Branham doveva essere tolto, perché aveva perso la sua chiamata e aveva creato confusione con i suoi insegnamenti.

Nel libro «I Generali di Dio» di Roberts Liardon troviamo riportata la loro asserzione: «Dio aveva dato a Branham un dono glorioso che Egli non poteva riprendere. Tramite questo dono delle persone sono state fuorviate e indotte a seguire l’insegnamento di Branham. Per questo motivo Dio fece uso del Suo diritto sovrano che viene descritto in 1 Corinzi 5:5: ‹Vogliamo che quel tale sia dato in mano di Satana, a perdizione della carne, onde lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù›» (pag. 343). È insopportabile continuare a citare il testo.

Riflettiamo su questo. Da un lato Branham era per loro un uomo di Dio, un profeta, un veggente con chiamata e missione divina, con un ministero straordinario, dall’altro, coloro che solo grazie al suo ministero sono venuti a conoscenza dell’operato soprannaturale di Dio, emettono una simile sentenza, vile e diabolica, sul più grande uomo di Dio fin dai giorni del nostro Signore. Si arrogano il diritto di dover consegnare l’uomo di Dio a Satana. L’intenzione di Satana è chiara: in questo modo voleva distruggere l’influenza del particolare ministero. Il fratello Branham disse: «Cercano di distruggere l’influenza. Cercano di distruggere tutto. Però non è nient’altro che gelosia che incominciò con Caino, ed è stato manifestato quale gelosia. Ed è fino ad oggi la stessa cosa quando il naturale, il carnale e lo spirituale s’incontrano» («Dio non cambia mai la Sua volontà?», 18.04.1965, Jeffersonville). [Tratto dalla predicazione: «Dio non cambia mai la Sua mente riguardo alla Sua Parola?» — Serie 5, N° 4] Negli Stati Uniti gli evangelisti con un ministero di guarigione non hanno riconosciuto il giorno della visitazione misericordiosa di Dio. Alcuni di loro imitano il dono che aveva il fratello Branham e lo definiscono «parola di conoscenza», però tutti sono uniti nella dottrina della Trinità e nel battesimo trinitario e, di conseguenza, sono prigionieri delle tradizioni religiose. Hanno entusiasmato il popolo tramite miracoli e segni e riunioni carismatiche e l’hanno rafforzato nell’errore tramandato. Non hanno rigettato il fratello Branham perché pregava per i malati, ma perché era un profeta promesso e per il Messaggio che doveva portare. Le loro obiezioni erano principalmente che egli doveva lasciare in pace le donne e non rimproverarle continuamente per i capelli corti, il trucco, il loro abbigliamento e il loro comportamento in generale, ma piuttosto che lui pregasse per loro affinché ricevessero i doni dello Spirito. Però riconosciamo che i servi di Dio non possono scegliere un tema. Come Paolo, così anche il fratello Branham non aveva scelta — aveva un mandato divino. Paolo non odiava le donne quando scriveva: “E Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione” (1 Tim. 2:14). Chi legge i numerosi passi biblici dove viene assegnato alle donne il posto giusto, deve rispettare quel che il Signore ha ritenuto necessario. In 1 Corinzi 14, Paolo ordina che le donne debbono tacere nell’assemblea. Nella Chiesa primitiva, quando pregavano o profetizzavano, dovevano velarsi con i loro propri, lunghi capelli (1 Cor. 11:5, 13-15). Se il fratello Branham ha condannato lo spirito del tempo e ha fatto simili affermazioni, l’ha fatto solo perché è stato spinto dallo Spirito di Dio a farlo. Come al principio, così anche adesso alla fine, è stato ripristinato l’ordine divino in queste cose. Però anche agli uomini, che debbono sottomettersi a Cristo, il Capo, è stato assegnato il posto giusto.

Dopo la dipartita del fratello Branham, al culmine del ministero benedetto, Satana colpì ancora, questa volta qui a Krefeld, e venne usata di nuovo la stessa parola di 1 Corinzi, capitolo 5. La stessa cosa fatta negli Stati Uniti, dopo la dipartita del fratello Branham, Satana l’ha fatta qui per distruggere l’influenza della sua predicazione della Parola e del suo ministero. Ai tempi del fratello Branham, gli evangelisti negli Stati Uniti non erano pronti a sottomettersi a Dio, tanto meno di accettare correzioni dottrinali — e non lo sono ancora oggi. Di fronte al popolo hanno preferito presentare l’uomo inviato da Dio come qualcuno che ha perso la sua chiamata. Doveva essere “eliminato” affinché potessero esercitare la loro influenza sui credenti e continuare a ingannarli. Non avviene lo stesso tramite tutti coloro che qui e là considerano ancora legittimo usare la parola di 1 Corinzi, capitolo 5, e perfino evitano di mangiare allo stesso tavolo?

In verità non abbiamo a che fare con carne e sangue, ma con i principati e le potestà, con gli spiriti che sono nei luoghi celesti, con Satana stesso, l’accusatore dei fratelli, che ha sempre ucciso gli inviati da Dio per distruggere l’influenza divina della Parola. Ciò facendo, coloro che si mettono a disposizione del nemico e scomunicano i servitori di Dio, sono convinti di rendere un servizio e un culto a Dio, come lo disse il nostro Signore (Giov. 16:2). In quel tempo, l’azione era diretta contro il messaggero e poi, contro colui che porta il Messaggio in tutto il mondo. Nessuno sulla terra sarebbe mai venuto a conoscenza di quel che Dio ha fatto se Egli stesso non l’avesse stabilito così in anticipo. Con l’attacco e la successiva grave calunnia, il nemico aveva e ha l’intenzione di distruggere il ministero mandato da Dio e di impedire la diffusione del Messaggio. Però Gesù è vincitore e chi è nato da Dio e parteggia per Dio, ha la certezza che la fede biblica è la vittoria che ha vinto il mondo e il diavolo (1 Giov. 5:4).

Dal tempo della distruzione, che fu annunciata quale “purificazione”, è stata instaurata un’inimicizia che va ancora oltre la morte. Fratelli e sorelle che per molti anni hanno cantato insieme gli stessi inni, che sono stati illuminati, che hanno gustato il dono celeste, che hanno udito la stessa Parola, che hanno sperimentato le stesse benedizioni (Ebrei 6:4-5) e che, per la grazia di Dio, sono stati mantenuti al passo, ad un tratto, sono stati portati fuori strada. Grazia, perdono e riconciliazione furono messi da parte e valgono soltanto unilateralmente tra coloro che appoggiano la ribellione; inconciliabilità e profonda inimicizia vengono manifestate verso coloro che sono rimasti fedeli. Non vengono neanche più salutati. Odio come tra Caino e Abele, tra Ismaele e Isacco, è un’esperienza vissuta quotidianamente. Il Sangue del Nuovo Patto — la redenzione compiuta — viene così calpestato. Non sta scritto per tutti: “Chiunque odia il suo fratello è omicida…”? Non sta ancora scritto: “… e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in se stesso!” (1 Giov. 3:15).

Per tutti è giunto il tempo di capire una volta per sempre che Satana è un maestro nell’interpretare la Parola e nel farne cattivo uso per distruggere. Dobbiamo riconoscere che è un bugiardo e un omicida fin dal principio. Cosa aveva il fratello Branham, cosa ha a che fare un servitore di Dio con la parola di 1 Corinzi, capitolo 5, dove si tratta di un uomo che viveva con la sua matrigna e che, secondo Levitico 18:8 e Deuteronomio 27:20, stava sotto la maledizione? Secondo 1 Corinzi 5:11 anche gli oltraggiatori cadono sotto il giudizio di Dio e, secondo 1 Corinzi 6:10, sono esclusi dal Regno di Dio mentre si arrogano il diritto di escludere qualcun altro. Può verificarsi molto presto quel che l’apostolo Paolo scrive: “… poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso” (Rom. 2:1). Una persona che accusa e incolpa gli eletti di Dio è posseduta e sta al servizio dell’«accusatore» perché, secondo la testimonianza della Sacra Scrittura, per loro non c’è più alcuna condanna (Rom. 8:28-39 e altri). I veri credenti sono artefici di pace: “… affin di creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace” (Ef. 2:15). Chi semina discordia non è un uomo nuovo, non è ancora stato trasformato, ma porta soltanto una maschera pia. La Sacra Scrittura non fa parole vuote! L’inimicizia si rianima là dove il nemico riesce a portare delle persone sotto il suo dominio! In tal caso che senso ha parlare del rapimento?

Se oggi Paolo fosse qui, chiederebbe di nuovo: “Chi vi ha ammaliati?” (Gal. cap. 3). Sotto la diretta influenza del maligno sono state introdotte le più diverse eresie. Nessuno di questi predicatori del Messaggio si lascia dire qualcosa tramite la Parola. Menzionano il profeta, le cui affermazioni ognuno interpreta secondo il proprio bisogno. Tuttavia non ha senso leggere i passi biblici riguardo a Babilonia dove sta scritto che tutte le nazioni sono state sedotte dalle sue malìe, e che in lei è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sopra la terra (Apoc. 18:23-24) — dobbiamo avere il coraggio ognuno nei propri ranghi di esaminare alla luce delle Scritture le dottrine e il modo d’agire dei responsabili. Da sempre, seduzione e magie vanno di pari passo con omicidio e calunnia. È tragico quel che Satana ha causato nel mondo intero nell’ambito del «Messaggio del tempo della fine». La Chiesa–Sposa ha perso il passo e l’influenza della vera proclamazione della Parola è stata limitata. Però — Dio sia ringraziato! — il fratello Branham ha anche visto nella sua visione che, alla fine, la Sposa sarà riportata al passo. E ciò avviene oggi! La condizione non è la concordanza con un fratello e la sua dottrina, ma la concordanza della Sposa e dello Sposo nella Sua Parola!

LA MESSE È MATURA

Per quel che concerne la raccolta e la mietitrebbiatrice, così testimonio ancora una volta davanti all’Iddio onnipotente: Ho visto un enorme campo di grano, proprio maturo, già bruciato dal sole. Subito dopo vidi a sinistra davanti a me una mietitrebbiatrice nuova di zecca. Una potente voce disse: «Servo Mio, la mietitrebbiatrice è destinata a te per mettere al riparo il raccolto…». Mentre mi dirigevo verso la mietitrebbiatrice, rivolsi il mio sguardo in alto verso destra e vidi il cielo oscurarsi, come se una catastrofe stesse per colpire la terra. Fui sopraffatto dalla paura e dissi: «Diletto Signore, è troppo tardi per mettere al riparo il raccolto, i giudizi si stanno abbattendo!». Immediatamente dopo, vidi formarsi come una grande apertura nel denso strato di nuvole basse attraverso la quale splendeva il sole con tutta la forza. Un istante dopo il Signore disse ancora una volta: «Mio servitore, metti al riparo il raccolto!». Subito mi vidi salire sulla mietitrebbiatrice, azionare alcune leve e incominciare a mietere il campo di grano. Quando ebbi mietuto l’ultima striscia, l’apertura si chiuse, tutto divenne oscuro e incominciarono tuoni e fulmini. Era un’atmosfera da fine del mondo, però il campo di grano era mietuto.

Più volte il fratello Branham, in rapporto con la mietitura, parla della mietitrebbiatrice che sarebbe venuta e sempre in senso positivo. Ed ecco di nuovo una unica affermazione — e a motivo della punteggiatura errata nel manoscritto in inglese — il nemico ne ha fatto cattivo uso dando un significato negativo. Ecco la citazione come sta scritta purtroppo nel testo in inglese della predicazione «Harvest Time» tenuta a Phoenix il 12 dicembre 1964:

«I hear the coming of the combine, the World Council. She’ll separate it».
«Odo la venuta della mietitrebbiatrice, il Consiglio Mondiale delle Chiese. Esso lo separerà».

Ecco come dovrebbe essere la citazione:

«I hear the coming of the combine. The World Council, she’ll separate it».
«Odo la venuta della mietitrebbiatrice. Il Consiglio Mondiale delle Chiese lo separerà».

A causa della punteggiatura sbagliata, viene data intenzionalmente l’interpretazione secondo la quale l’uomo che sta sulla mietitrebbiatrice è l’Anticristo e il seduttore della Sposa. Colui che in prima persona doveva seminare la Parola rivelata e che anche oggi partecipa alla raccolta, lo definiscono apertamente l’Anticristo, l’uomo da evitare ad ogni costo, il seduttore al servizio del Consiglio Mondiale delle Chiese. Un tale accecamento non può essere attribuito né a una donna né ad un uomo, è una vera e propria macchinazione di Satana! Quante volte abbiamo sentito dal fratello Branham che, nel giardino di Eden, una sola parola fu aggiunta, ed ecco che avvenne la caduta! Quel che Satana espose con astuzia, in modo così convincente per l’intelligenza, era letale come il morso di un serpente velenoso. Aprendosi all’influenza di Satana, la madre di tutti i viventi ha causato la morte di tutti i viventi. Che Dio il Signore sia misericordioso, affinché tutti gli occhi e tutti i cuori dei predestinati alla Vita eterna siano aperti e posti sotto l’influenza divina e si separino da tutto ciò che Satana ha detto e fatto. C’è solo una guarigione: Come in quel tempo tutti coloro che sono stati morsi dai serpenti dovevano guardare al serpente di rame, così anche adesso, chiunque è stato morso deve guardare a Gesù Cristo, perché Egli è Colui che ha schiacciato il capo al serpente. Solo così tutti i veri credenti saranno uniti con Dio e nulla più potrà separarci dall’amore di Dio e dall’amore gli uni per gli altri, perché:

“… il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che son suoi», e: «Ritraggasi dall’iniquità chiunque nomina il nome del Signore»” (2 Tim. 2:19).

Malgrado tutte le manovre diversive del nemico, avverranno le cose che l’Iddio eterno ha pianificato per il tempo della fine, compreso il compimento: il ministero del fratello Branham per la chiamata fuori dei credenti e pure il proseguimento per condurli ad entrare. Per Dio e per quelli che sono nati da Dio vale quel che è stato affidato al messaggero e anche ciò che avviene tramite il Messaggio che precede la seconda venuta di Cristo. Perché i doni e le vocazioni di Dio sono senza pentimento, rimangono per sempre. Secondo Romani 9:28 avverranno ancora delle cose straordinarie: “Perché il Signore eseguirà la Sua Parola sulla terra, in modo definitivo e reciso”. Ciò concorda con la parola di Aggeo, capitolo 2, che ancora una volta, alla fine, Dio farà tremare i cieli e la terra, il mare e l’asciutto. Nell’epistola agli Ebrei la troviamo come promessa definitiva così riassunta: “la cui voce scosse allora la terra, ma che adesso ha fatto questa promessa: Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo” (Ebrei 12:26).

Il fratello Branham parlò del ministero della Parola parlata che si manifesterà alla fine, proprio prima del rapimento. A tutti coloro che pretendono di credere al Messaggio va detto quanto segue: Chi desidera aver parte all’ultimo operato dello Spirito oggi deve lasciarsi inserire nel piano divino di salvezza. Chi è del parere che tutti i gruppi, che in parte sono gli uni contro gli altri e divisi in diversi campi, prenderanno parte al rapimento, deve capire che questo è il più grande autoinganno di cui una persona possa essere vittima. Come all’inizio nel tempo degli apostoli, così alla fine la Chiesa del Signore sarà di un sol cuore e di un’anima sola. Il primo amore sarà manifestato quale frutto dello Spirito Santo, perché solo l’amore perfetto entrerà nel Cielo! Tutto deve essere restaurato e riportato allo stato primitivo. Soltanto così avremo parte a quel che Dio fa per mezzo del ministero promesso.

Adesso il Messaggio del tempo della fine viene proclamato fino all’estremità della terra: la Chiesa–Sposa viene chiamata fuori e preparata per il glorioso giorno del ritorno dello Sposo celeste. Tramite la pura Parola di Dio, non falsificata, adesso la Sposa viene riportata al passo sotto l’influenza divina. Tutti coloro che prestano veramente fede al Messaggio dell’ora possono alzare il loro capo perché la redenzione del loro corpo si avvicina. Dopo la chiamata fuori e il tempo della prova segue l’entrata. Crediamo che tutti i figliuoli di Dio che sono stati tratti in inganno ritorneranno alla conoscenza della Verità e si lasceranno inserire nell’ordine divino della salvezza.

Colui che ha veramente trovato grazia presso Dio sarà riconoscente per essere stato chiamato ad uscire, per la grazia di Dio supererà le prove durante il soggiorno nel deserto, dimostrerà l’ubbidienza della fede e sarà partecipe di quel che Dio fa presentemente secondo la Sua Parola promessa. L’essere uscito, tutto l’operato soprannaturale di Dio nel passato, ha un senso solo se è collegato con l’entrare in ciò che avviene ora. Dobbiamo essere partecipi di quel che Dio fa presentemente e farà fino al ritorno di Gesù Cristo; solo così passeremo dal credere al vedere.

AVVENIMENTI ATTUALI

L’11 settembre 2004 il governo degli Stati Uniti con tutti i governi occidentali hanno commemorato gli attentati dell’11 settembre 2001:

         Volo United Airlines UA 175 si abbatté contro la torre sud,
         Volo American Airlines AA 11 si abbatté contro la torre nord del World Trade Center;
         Volo American Airlines AA 77 colpì il Pentagono,
         Volo United Airlines UA 93 precipitò a Shanksville, Pennsylvania.

Tra le vittime c’erano persone provenienti da 60 nazioni. Secondo il parere di alcune personalità autorevoli, la caduta delle torri del World Trade Center ha introdotto una “svolta epocale”. L’allora presidente della Repubblica federale tedesca Johannes Rau aveva esternato il 14 settembre 2001 il suo sbalordimento su quanto avvenuto e la sua compassione con le seguenti parole:

         «Anche noi tedeschi siamo con i nostri pensieri e i nostri sentimenti in America. Noi tutti abbiamo ancora davanti agli occhi le terribili immagini. Non ci abbandonano. Insieme siamo diventati testimoni di atti di violenza omicida come il mondo non ha ancora mai vissuto, tranne durante una guerra.

         Pensiamo alle madri e ai padri che hanno perso i loro figli.
         Pensiamo ai bambini che non rivedranno più i loro genitori.
         Pensiamo a tutti coloro che hanno perso amici e colleghi di lavoro.
         Pensiamo al dolore smisurato che odio e terrore hanno portato su molte migliaia di famiglie…».

In quella giornata commemorativa il governo a Washington e particolarmente i mass media statunitensi posero l’accento sul fatto che gli Stati Uniti d’America, tramite la religione, sono profondamente uniti con Dio: «One Nation Under God» — «Una nazione sotto Dio». Venne ricordato più volte che i padri fondatori sfuggirono alla persecuzione religiosa in Europa, l’impronta del Protestantesimo fondamentale, che garantisce a tutti la libertà di culto e di coscienza, venne messo in risalto. È certamente degno di approvazione, però non basta affatto.

In realtà, la comunione con Dio tramite una religione non esiste; le religioni invece legano gli uomini ad un sistema e, nel contempo, li separano da Dio. Se il Presidente degli USA fosse in comunione con Dio e fosse un uomo nato di nuovo, allora sarebbe anche un artefice di pace. Così però, invece di amare i nemici e di radunare dei carboni accesi sul loro capo (Rom. 12:20), ha rimandato l’inimicizia al mondo musulmano annullando così il messaggio della riconciliazione e del perdono, della pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo. Vendetta e terrore non rappresentano una soluzione — un cristiano nato di nuovo prega: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:24). Sarebbe anche meglio se il presidente di un Paese dove più del 50% della popolazione afferma di essere dei cristiani nati di nuovo non solo dicesse: «God bless Amerika!» — «Dio benedica l’America!», ma si ricordasse della promessa di Dio fatta ad Abrahamo: “… e tutte le nazioni della terra saranno benedette in te” (Gen. 12:3; Gal. 3:8). Così avvenne sicuramente in Gesù Cristo, il nostro Signore (Gal. 3:14).

Il 7 ottobre 2001 il presidente George W. Bush — in contrasto con l’articolo 1 del Patto Atlantico del 4 aprile 1949 — fece l’annuncio dell’attacco militare contro l’Afghanistan, per mezzo del quale il regime dei talebani doveva essere eliminato. Poi seguì, come è risaputo da tutti, l’attacco del 20 marzo 2003 contro l’Iraq, di cui non si vede ancora la fine. Gli ispettori Mohammed Elbaradei e Hans Blix furono richiamati dall’Iraq ancora prima della conclusione del loro compito, affinché l’azione militare potesse essere iniziata. Baghdad e altre città furono distrutte, la popolazione civile ne subì le sofferenze come in una guerra in piena regola. Secondo un articolo apparso sull’Herald Tribune del 29 ottobre 2004 ci sono già stati 100.000 morti tra i civili, soprattutto madri e bambini. Anche più di 1000 soldati statunitensi hanno perso la vita. Che tragedia! Presumibilmente si trattava di Saddam Hussein il quale, come si presumeva, poteva cooperare con Bin Laden e poteva attivare in 45 minuti le sue armi di sterminio di massa. Per il tradimento e l’estradizione di Saddam Hussein, il governo degli USA pagò 25 milioni di dollari.

A chi giova la dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti: «Dopo la caduta di Saddam Hussein abbiamo un mondo migliore!», se è evidente proprio il contrario? Quanto è attendibile il primo ministro britannico che, in una simile affermazione, ha la presunzione di dire che, dopo Saddam Hussein, il mondo è diventato più sicuro, se quotidianamente sentiamo parlare di bombe, di attentati da parte di attentatori suicida e di molti morti? Per la maggior parte degli Europei e una grande parte degli Americani è incomprensibile che il terrore venga combattuto con il terrore. Però la comunità dei popoli viene solo ingannata dalla politica e dalla religione. Se il denaro, invece di essere impiegato per la guerra — che in realtà non è guerra, perché non è stata dichiarata e non ci sono eserciti nemici che si combattono — venisse usato per i poveri, questo sarebbe sicuramente un metodo migliore per combattere il terrorismo.

Però, siccome siamo arrivati nel tempo della fine predetto, tutto deve essere preparato, affinché i giudizi apocalittici possano incominciare. I quattro angeli del giudizio sono legati sul fiume Eufrate fino all’ora e al giorno (Apoc. 9:13-21). L’Eufrate viene menzionato nella Bibbia già in Genesi 2:14 e, precisamente, in relazione con il Paradiso; il fiume costituiva il confine tra l’Est e l’Ovest. Secondo la profezia biblica, l’Eufrate si prosciugherà affinché sia preparata la via ai re che vengono dall’Est, dal Levante, per invadere la Terra Santa, cioè Israele (Apoc. 16:12). Soprattutto i popoli a Nord di Israele parteciperanno all’ultima grande battaglia prima dell’instaurazione del Regno di Cristo, così sta scritto in Ezechiele, capitolo 38 — un esercito così grande che non c’è mai stato fin dall’Eternità (Gioele 2:2). Però, affinché Harmaghedon venga completamente preparato, il governo degli Stati Uniti fa sì che pure gli altri Paesi che sono contro Israele vengano mobilitati. Allora il mondo andrà in fiamme e il terzo dell’umanità sarà uccisa. La nostra preghiera sia particolarmente per Israele che ancora una volta verrà a trovarsi in una grande distretta perché, alla fine, tutte le nazioni si volteranno contro il popolo di Dio (Zac. 12:3). Gli sviluppi nel tempo della fine prendono il loro corso; nessuno impedirà che tutto avvenga come è stato predetto nella profezia del tempo della fine. Il presidente Bush ha bisogno del secondo mandato affinché, come lui stesso crede, possa completare la sua «opera nella volontà predestinata di Dio».

Yasser Arafat, che non era un palestinese, nacque il 4 agosto 1929 al Cairo, si chiamava Rahman Abdal Raouf ed era il promotore e il padre del terrorismo in Medio Oriente. Già da giovane partecipava ad azioni contro le forze del mandato britannico. Nel 1959 fondò l’organizzazione combattente Al Fatah. Dieci anni dopo diventò presidente dell’OLP. Dopo la sua permanenza in Tunisia, si trasferì in Cisjordania. Nell’anno 2000 negoziò a Camp David con Ehud Barak e Bill Clinton la creazione di uno Stato palestinese. Quale capo del terrorismo contro lo Stato benedetto di Israele, in cui tutti i Palestinesi avevano lavoro e pane, protezione sociale e diritto di residenza, ha sostenuto, apertamente o in segreto, tutte le organizzazioni terroristiche islamiche. Yasser Arafat ricevette perfino il Nobel per la pace, incassò ogni mese dieci milioni di euro dell’Unione Europea di Bruxelles e ha investito il suo colossale patrimonio in Svizzera e in Francia. Alla fine fu portato a Parigi per curarsi poiché affetto da una grave malattia dove morì alla fine del 2004.

Chi è informato sa che, prima dell’Intifada, gli abitanti di Gaza e Gerico vivevano meglio del resto di tutti i popoli arabi: non c’era disoccupazione, il turismo era fiorente, tutti i gruppi di turisti e pellegrini visitando Betlemme e Gerico portavano benessere. Poi però vennero la spartizione e l’autonomia e, con esse, il terrore. L’odio vero e proprio della religione di Maometto si indirizza infatti contro gli Ebrei e, precisamente, perché Dio, attraverso Abrahamo, Isacco e Giacobbe, ha scelto il popolo delle dodici tribù (Israele). Già nel 627 dopo Cristo, il profeta dell’Islam fece trucidare tutta la popolazione della colonia giudaica di Yathrib — sette, ottocento persone — perché non lo accettava come profeta. Fino ad oggi questo odio mortale è rimasto attaccato ai suoi seguaci. Sono martiri i veri credenti se debbono lasciare la propria vita per la loro fede; nell’Islam sono martiri coloro che sacrificano la loro propria vita trascinando nella morte la vita di altri. Riferendosi agli attacchi negli Stati Uniti, Bin Laden disse: «Voi amate la vita, noi amiamo la morte». Gli USA vengono definiti dal mondo islamico il “grande Satana” adesso più che mai, anche perché stanno ancora sempre dalla parte di Israele. Bin Laden ammise apertamente che il motivo dell’attacco contro il World Trade Center era le relazioni privilegiate tra gli USA e Israele. L’11 settembre 2004 Bin Laden rese noto con orgoglio: «Le bombe che costruiamo portano il nome “Hiroshima” e tutte sono dirette verso gli USA e trasformeranno gli Stati Uniti in una Hiroshima». Già nel 1933 il fratello Branham ha realmente visto in anticipo in sette visioni gli avvenimenti principali del tempo della fine. Nella settima visione vide la distruzione degli Stati Uniti.

Nella sesta visione, il fratello Branham vide una donna negli Stati Uniti vestita con eleganza seduta su una specie di trono reale. A piè pagina scrisse: «Forse la chiesa Cattolica!». Fin dal tempo di John F. Kennedy, per i Presidenti statunitensi, durante la loro carriera politica, avere buoni contatti con il Vaticano era di grande importanza. Le visite papali di George W. Bush finirono in prima pagina. Però dobbiamo considerare gli sviluppi dal punto di vista biblico. Gli USA originariamente protestanti che, dopo la Seconda guerra mondiale e la caduta del Comunismo mondiale nel 1989, rimangono l’unica potenza mondiale, vengono definiti in Apocalisse 13:11-18 la seconda bestia. Dapprima questa potenza parla come un agnello, concede libertà di parola, libertà di culto, ecc., però, alla fine, il suo parlare è come quello del dragone e porta tutto il mondo a riconoscere la prima bestia, cioè l’antico Impero Romano, che adesso risorge come Unione Europea.

Siamo arrivati ad un punto di demarcazione nello sviluppo del tempo della fine. Il 25 marzo 1957 i tre statisti Adenauer, Schuman e De Gasperi, rappresentanti rispettivamente della Germania, della Francia e dell’Italia, firmarono i «Trattati di Roma». Nello stesso luogo, proprio ai piedi della statua di papa Innocenzo X, il 29 ottobre 2004, i rappresentanti dei 25 Paesi dell’Unione Europea hanno firmato la Costituzione Europea. Anche i rappresentanti dei tre prossimi candidati di adesione Bulgaria, Romania e Turchia hanno allo stesso modo dichiarato il loro consenso. La piattaforma per l’ultimo ordine mondiale e governo mondiale, per l’ultima comunità mondiale è pronta. Chi desidera può leggere Daniele 2:40, 7:23 e anche Daniele 8:25 e poi continuare con Apocalisse 13:1-10 e Apocalisse, capitolo 17. L’ultima potenza mondiale viene paragonata a una bestia che sale dal mare dei popoli — e bisogna prendere in considerazione che tra tutti questi Stati ci sono sette teste che comanderanno e dieci corna che spingeranno. Gli altri costituiscono il resto del corpo.

Senza continuare a occuparci degli avvenimenti attuali, deve essere chiaramente detto che siamo più vicini alla fine di quanto molti vogliono ammettere. Le profezie bibliche si adempiono a tutti i livelli in modo palese che non può passare inosservato! Possiamo solo gridare l’uno all’altro: “Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina” (Luca 21:28).

 ANCORA UN BREVE RESOCONTO DELLA MISSIONE

In ottobre 2004 ho accettato un invito per l’America del Sud e sono andato prima a Buenos Aires, Argentina, dove Dio ha aperto una nuova porta. Anche lì il Messaggio del tempo della fine è stato accettato e creduto.

Poi ho proseguito verso il Cile, dove abbiamo vissuto dei giorni come nel tempo degli apostoli. In una riunione in lingua tedesca, dopo solo due predicazioni, il sabato 9 ottobre 2004 ho potuto battezzare centoventicinque fratelli e sorelle in un fiume nel Nome del Signore Gesù Cristo. Era in realtà un giorno che il Signore ha fatto e che non potrà essere dimenticato da tutti coloro che erano presenti. I fratelli e le sorelle laggiù sono riconoscenti di cuore per la Parola rivelata e lo esprimono ripetutamente tramite lettere, posta elettronica e chiamate telefoniche.

A Lima, Perù, anche questa volta ho avuto la possibilità di parlare alla gente del Paese attraverso la radio e la televisione, a una grande riunione di più di mille persone nella sala dei congressi del «Sheraton Hotel» come pure a più di duemila persone in una grande tenda. Tuttavia aspetto che tutti coloro che hanno veramente accettato la Parola si lascino anche battezzare biblicamente, come viene narrato in Atti 2:41. Sta ancora scritto nell’ordine di missione: “Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato” (Marco 16:16). Il battesimo biblico appartiene alla fede, e per il credente vale ancora la promessa di ricevere il dono dello Spirito Santo (Atti 2:38-39). Questo è il modello biblico — l’ordine divino di salvezza per la Chiesa dal suo inizio alla fine.

LA MIA VISITA A JEFFERSONVILLE

Avevo a cuore di fare, durante questo viaggio, una visita al Centro di «Voice of God» a Jeffersonville, Indiana, USA. L’ultima volta che mi trovavo a Jeffersonville era vent’anni fa circa e, precisamente, in occasione del seppellimento del fratello Roy Borders. È a lui che avevo chiesto in aprile 1966 di assumersi la responsabilità per la stampa delle predicazioni del fratello Branham. Anche in questo punto posso risalire a un giorno ben preciso: il 12 aprile 1966, giorno in cui fu presa la decisione di stampare le predicazioni registrate su nastri. Sapevo che le predicazioni dovevano essere tradotte in altre lingue e che, per questo motivo, necessitavano degli originali sotto forma scritta. Dio ha condotto il cuore del fratello Borders e Lui stesso ha realmente provveduto a tutto ciò che era necessario per il proseguimento e la diffusione del Messaggio divino.

Alla mia visita a Jeffersonville del 15 ottobre 2004 il fratello George Smith mi venne a prendere all’aeroporto. Incontrai quasi tutta la famiglia Branham: Billy Paul, Joseph, Rebecca e David, il figlio di Billy Paul. Mi hanno accolto con molto amore, rispetto e cordialità. Jeffersonville era il luogo dove il fratello Branham esercitò maggiormente il suo ministero e dove tenne la maggior parte delle predicazioni d’insegnamento. Mi ha piacevolmente sorpreso il nuovo Centro di «Voice of God»: è progettato e allestito molto bene, in modo molto funzionale.

Per quanto riguarda il Cibo spirituale, la Parola rivelata, non è legato al posto dove furono tenute le predicazioni. Il fratello Branham ricevette l’istruzione, tramite le sue predicazioni, di immagazzinare il Cibo — questa è la verità. È altrettanto la verità che il 2 aprile 1962, il Signore diede anche a me, con potente voce, l’istruzione di immagazzinare il Cibo. Questo è «COSÌ HA DETTO IL SIGNORE». Il fratello Branham lo ha confermato il 3 dicembre 1962 davanti a due testimoni e mi ha pure detto: «Fratello Frank, aspetta per la distribuzione del Cibo fin quando non hai ricevuto il rimanente». Anche questa dichiarazione è «COSÌ HA DETTO IL SIGNORE». Come è risaputo da tutti, per la guida di Dio, fin dal 1958 ho ricevuto ogni predicazione tenuta dal fratello Branham.

Era anche il fratello Branham che, mercoledì 11 giugno 1958, a Dallas, Texas, alla fine di una conversazione nella tenda, prima di salire sulla piattaforma, mi disse: «Fratello Frank, ritornerai con questo Messaggio in Germania». Nel 1956 ero emigrato in Canada e non pensavo minimamente di ritornare in Germania. Poi però è avvenuto come Dio aveva pianificato in anticipo. Nella mia piccola agenda dell’anno 1958 è stampato un versetto per ogni giorno. L’11 giugno stava scritto: “Ecco, io ho messo le mie parole nella tua bocca” (Ger. 1:9). In collegamento con quella data pensiamo all’11 giugno 1933 quando il fratello Branham ebbe la sua esperienza particolare al fiume Ohio. Per ordine del Signore ho archiviato ogni predicazione e, dal 1959, le ho tradotte su nastri in un primo momento nel piccolo cerchio dei credenti nella chiesa locale. Poi subito dopo la dipartita del fratello Branham ho incominciato con la distribuzione del Cibo spirituale e con la predicazione della Parola rivelata.

Certamente il bel Centro nella periferia collinosa di Jeffersonville serve per un grande scopo nell’ambito del Messaggio come tutti gli altri Centri hanno una ragione di essere. Se però dovesse essere vero che viene considerato come quartier generale e gli altri come filiali obbligati a sottomettersi al quartier generale, allora sarebbe come nelle altre denominazioni. Sicuramente non era questo il pensiero del fratello Branham, che nutriva la speranza che da questo movimento non sarebbe sorta alcuna nuova denominazione, ma che, come risultato, la Chiesa–Sposa venisse compiuta. In generale Dio si manifesta in modo particolare in un certo luogo solo per il tempo che Egli può essere presente tramite un ministero. In seguito il luogo diventa un luogo di pellegrinaggio, un monumento commemorativo. In realtà Dio è presente in modo particolare solo là dove Egli può essere presente in ciò che Egli stesso fa secondo il Suo piano di salvezza. Che la benedizione di Dio possa riposare sul Centro missionario «Voice of God» e sia fatta la volontà del Signore — come nel cielo così anche sulla terra.

UN CALOROSO RINGRAZIAMENTO

Un caloroso ringraziamento esprimo a tutti coloro che sostengono questa opera chiamata all’esistenza da Dio stesso con le loro offerte e le loro decime. Nei capitoli 3 e 4 del profeta Malachia, sta scritto tutto ciò che è importante per noi. In Malachia 3:1 troviamo l’annuncio: “Ecco, io vi mando il mio messaggero; egli preparerà la via davanti a me”. Poi, nel versetto 10, segue anche l’esortazione: “Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa…”. Dio ha stabilito così che tutti coloro che ricevono il Cibo prendano cura affinché anche altri abbiano una tavola riccamente apparecchiata. Nel capitolo 4 troviamo l’annuncio della venuta del profeta Elia prima che irrompesse il giorno del Signore. Se i nostri cuori sono stati ricondotti alla Parola, allora non si tratta né di una teoria né di un dovere, ma di un dare con allegrezza al Signore ciò che in fondo Gli appartiene già. Le persone che camminano per le proprie vie, che pianificano il tempo per loro stessi, che spiegano la Parola come pare e piace loro, trovano però sempre una scusa plausibile per non essere ubbidienti.

Ancora una volta dico grazie a tutti coloro che si lasciano inserire nell’ordine divino anche in questo ambito. In questo modo possiamo anche occuparci in modo generoso dei Paesi più poveri. Come è già risaputo, mandiamo tutto gratuitamente: le predicazioni del fratello Branham come anche i libri, gli opuscoli, e così via. Non abbiamo mai chiesto denaro per qualche cosa nell’opera missionaria. Il nostro fedele Signore e Salvatore, il Signore della gloria, Colui che ha dato il compito, prende Lui stesso cura affinché possa essere eseguito. Così prendete parte alla messe delle anime nel mondo intero, però ancora più importante è il sostegno con le vostre preghiere.

Anche nel 2005, le riunioni continueranno ad esserci, Dio volendo, a Zurigo l’ultima domenica del mese e a Krefeld il primo fine settimana del mese. Sempre e dovunque siete tutti cordialmente benvenuti e invitate altre persone a venire con voi.

A tutti i miei diletti fratelli e sorelle in Europa e in tutto il mondo auguro la ricca benedizione di Dio per l’anno 2005. Non andiamo sfiduciati verso il futuro, ma con piena fiducia, e siamo riconoscenti per ogni giorno, per ogni settimana, per ogni mese che Dio ci accorda ancora. Vi chiedo di ricordarvi in preghiera di coloro che portano l’opera del Signore. Naturalmente non esito a chiedere di ricordare me in particolare in preghiera, come il nostro diletto fratello Leonhard Russ, che porta una grande responsabilità nella chiesa di Krefeld, e anche il nostro diletto fratello Paul Schmidt, pienamente impegnato nella chiesa e in viaggi missionari. Non vogliamo dimenticare il nostro fedele fratello Alexis Barilier, il nostro fratello Stefano Genton, il fratello Léonard Lifese, il fratello Urs Graf e tutti i fratelli che non possono essere citati per nome, ma che fanno la loro parte nell’opera del Signore.

Operante per ordine di Dio:
Ewald Frank

 

UNA NOTIZIA MOLTO BUONA

Il nostro fratello di Djakarta, prof. dott. Wimanjaya, ci ha comunicato che in Indonesia la Bibbia verrà nuovamente tradotta e pubblicata nel 2005 — senza la parola «Allah» nel testo! Allah è l’Iddio dell’Islam e appartiene al Corano. Non ha nulla in comune con il Dio onnipotente degli Ebrei, dei Cristiani e della Bibbia. Il fratello Wimanjaya fa parte del team di traduttori della «Società Biblica» a Djakarta. Da anni traduce anche i nostri libri nella sua lingua nazionale. Dopo aver letto il nostro trattato sulla religione dell’Islam, continuò a fare delle ricerche nella relativa letteratura trovando conferma che Allah non ha proprio nulla a che fare con il Dio della Bibbia. Con l’aiuto del Signore, riuscì a convincere la «Società Biblica», e così è stata presa la decisione di stampare in Indonesia una nuova edizione della Bibbia. Anche per questo siamo molto, molto riconoscenti a Dio!

 

 

 

LA PAGLIA E IL FRUMENTO

“Colui che ha udito la mia parola riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia col frumento? dice l’Eterno” (Ger. 23:28).

Vogliamo portare a conoscenza di coloro che sembra ignorino il motivo per cui pubblichiamo non solo gli scritti del profeta di questa epoca, il nostro fratello in Cristo, William Branham, ma anche le lettere circolari con gli studi e gli insegnamenti del nostro fratello Ewald Frank, ministro e dottore dell’Evangelo.

Sappiate che dopo che il Signore ebbe ripreso il profeta che era stato promesso prima del grande e terribile giorno dell’Eterno, di cui parla Malachia 4:5-6, per ricondurre il cuore dei figli verso i padri (quelli del Nuovo Patto) e, secondo le parole dette dal profeta stesso, William Branham, al fratello Frank nel 1962; subito dopo la dipartita del profeta di questa epoca, vale a dire dall’anno 1966, il fratello Ewald Frank ha pubblicato le prime lettere circolari con il titolo La Parola di Dio dimora in eterno. Bisogna anche dire che in quel tempo non esisteva nessuna predicazione del fratello William Branham in inglese sotto forma di opuscolo. E fu nel 1967 che noi stessi, in Svizzera, abbiamo incominciato la traduzione in francese di queste lettere circolari scritte in tedesco. Infatti, benché io stesso abbia partecipato alla preparazione della crociata del fratello William Branham nel 1955 a Renens presso Lausanne e abbia assistito a tutti gli incontri in cui ci ha portato la Parola di Dio, ignoravo la natura e l’importanza biblica e profetica del suo ministero. D’altronde nessuno dei predicatori presenti a questa missione, che siano venuti dagli Stati Uniti o dall’Europa, ne sapevano più di me riguardo a questo ministero.

Solo dieci anni dopo, tramite la lettura delle prime lettere circolari del nostro fratello Ewald Frank, “il servo fedele e prudente che il padrone ha costituito sui domestici per dare loro il vitto a suo tempo” (Mat. 24:45), ho appreso per la prima volta cosa erano il ministero biblico autentico e il Messaggio affidato al fratello Branham dal Dio della Bibbia. Solo allora, tramite la lettura di queste lettere circolari, compresi che il passo profetico di Malachia 4:5-6 si era adempiuto nei nostri giorni, davanti ai miei occhi, nel ministero del fratello Branham. È in queste lettere circolari che il servo fedele e prudente, anche lui annunciato nella Bibbia, il nostro fratello Ewald Frank, ha dimostrato tramite numerosi passi della Parola di Dio la ragione di essere di questo ministero di Elia, giustificando la chiamata fatta ai discepoli di Gesù di ritornare alle parole della Bibbia, credendole e praticandole come la prima Chiesa a Gerusalemme. Questo affinché i discepoli di questi ultimi tempi, dopo essere usciti da Babilonia tramite la chiamata del Messaggio, possano ritornare alla fede uscita da Gerusalemme all’inizio del Nuovo Patto e prepararsi così a diventare la Sposa di Cristo, facendo veramente parte delle cinque vergini avvedute piuttosto che delle stolte, perché “quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa” (Mat. 25:10).

Già alla prima venuta del Messia promesso, per mezzo dello stesso Spirito di Elia che si trovava su Giovanni Battista, Dio aveva indotto i cuori dei padri del primo Patto a ritornare alla fede nella Semenza promessa della donna, vale a dire la fede nella prima promessa di redenzione di Genesi 3:15. Non si trattava assolutamente di attirare le persone per legarle al proprio credo religioso — in quel tempo i credo esistevano già. Il Dio della Bibbia voleva che potessero aspettarsi che si realizzasse in quel giorno la promessa secondo la quale la Semenza della donna avrebbe schiacciato il capo al serpente ponendo così fine alla menzogna del nemico, come pure alla morte portata tramite questa parola bugiarda. Questa prima promessa fatta dopo la caduta diceva: “Questa progenie ti schiaccerà il capo…”. È quel che Gesù ha realizzato e questa doveva essere l’attesa dei credenti della prima venuta di Cristo.

È pure lo stesso Spirito di Elia che ha indotto Giovanni Battista a indicare ai suoi discepoli Gesù che stava arrivando con le parole: “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” (Giov. 1:29). Questo servitore di Dio sapeva molto bene che il suo ministero era limitato e che, per mezzo del suo messaggio poteva solo condurre i credenti al battesimo di ravvedimento, per questo motivo insisteva dicendo: “… ma colui che viene dietro a me è più forte di me… egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con fuoco. Egli ha il suo ventilabro in mano, e netterà interamente l’aia sua, e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile” (Mat. 3:11-12). Né il messaggero dell’epoca né il messaggio che lui porta da parte del Dio vivente sono l’assoluto, bensì Colui che annuncia, Gesù, il Seme della donna, visto che ci esorta a ritornare alla Parola fatta carne, a Colui di cui 2 Corinzi 1:20 dice: “Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l’Amen alla gloria di Dio”.

In questo tempo, non soltanto la pubblicazione del Messaggio di Dio, dato dall’Iddio vivente al popolo del Nuovo Patto, ha incominciato il suo corso nel 1966 con le lettere circolari edite dal fratello Ewald Frank, ma tramite queste, sono stati messi a disposizione dei discepoli di Gesù Cristo che hanno voluto tendere l’orecchio: “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese” l’edificazione, le istruzioni, le correzioni e gli avvertimenti contro le false dottrine. Colui che non dà ascolto al servitore fedele e prudente e neanche ai cinque ministeri della Parola dati dal Signore Gesù per l’edificazione della Sua Chiesa (Ef. 4:11-16) non può certamente far parte di altro che delle vergini stolte che non hanno preso con sé l’olio di riserva. Hanno pensato che l’olio ricevuto all’inizio del Messaggio di Dio tramite le predicazioni del profeta di questa epoca fosse sufficiente per andare all’incontro dello Sposo, tanto più che quelle predicazioni le hanno illuminate per uscire di Babilonia e camminare con le vergine avvedute, insieme alle quali hanno perfino portato questa luce promessa per il tempo della sera. Ma la disgrazia delle vergini stolte è che hanno fatto di questo Messaggio mandato da Dio tramite il profeta il loro credo e il loro assoluto. Se qualcosa di diverso dalla Parola del Dio della Bibbia è diventato il vostro assoluto, questo credo è il vostro dio. È un falso dio, un idolo, un’opera di uomo che sarà distrutta con Babilonia. Così, notate che tutte le vergini si sono addormentate dopo aver camminato insieme e fin là tutte sembravano essere uguali in ogni cosa. Però Malachia 3:18 dice: “Voi vedrete di nuovo la differenza che c’è fra il giusto e l’empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve”. Quando sulla mezzanotte si leva il grido: “Ecco lo sposo, uscitegli incontro!”, è il risveglio di tutte le vergini che fa sì che cadano tutte le maschere e svelerà la natura di quelle che sono uscite a incontrare lo Sposo (Mat. 25:1-13). Sarà allora il vero risveglio della Sposa, del quale il profeta ha sempre detto che non c’era ancora stato, come pure la marcia finale della Sposa verso la sala delle Nozze dell’Agnello, nella Luce, “com’Egli è nella luce” (1 Giov. 1:7), fatto anche annunciato in Malachia, capitolo 4, perché, in verità, come lo disse il profeta di questa epoca: «Tutto Malachia 4 deve adempiersi».

Nel primo versetto di Malachia, capitolo 4, c’è prima il giudizio di tutti gli orgogliosi, di tutti i superbi e di tutti coloro che operano empiamente convinti di «essere del Messaggio», benché non abbiano avuto un incontro personale con il Signore Gesù, rivelato di nuovo tale quale Egli è nella Bibbia da questo Messaggio di Dio. E ciò proprio perché non si sono lasciati ricondurre al Gesù della Bibbia e hanno piuttosto fatto delle parole del fratello Branham il loro assoluto, il loro credo. Questo “giorno che viene, ardente come una fornace” non è quello annunciato in Malachia 4, versetto 5, vale a dire: “il giorno dell’Eterno, giorno grande e spaventevole” che colpirà tutto il mondo, bensì quello di cui parla 1 Pietro 4:17: “Poiché è giunto il tempo in cui il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio…”. È vero che tutte le vergini uscite da Babilonia alla chiamata del messaggero di questa epoca hanno beneficiato della vita recata dal Messaggio di risveglio suscitato dal profeta; anche le foglie, lo stelo e la spiga apparsi dopo che la semenza di grano venne gettata in terra hanno visto passare in loro la vita che era nella semenza, ma, alla fine, tutta questa vita si concentra nel grano di frumento che sarà raccolto nel granaio celeste, mentre loro “saranno come stoppia; e il giorno che viene li divamperà, dice l’Eterno degli eserciti, e non lascerà loro né radice né ramo” (Mal. 4:1). Questo giudizio degli empi e la loro eliminazione di mezzo all’assemblea dei giusti è pure annunciato nel Salmo 1: “… son come pula che il vento porta via. Perciò gli empi non reggeranno dinanzi al giudizio, né i peccatori nella raunanza dei giusti” (Salmo 1:4-5).

Invece, ci sono coloro che praticano realmente il primo di tutti i comandamenti, come Gesù lo presenta in Marco 12:29-30, e sperimenteranno il risveglio della Sposa, promesso in Malachia 4, versetti 2 e 3: “Ma per voi che temete il mio nome si leverà il sole della giustizia, e la guarigione sarà nelle sue ali; e voi uscirete e salterete, come vitelli di stalla. E calpesterete gli empi…”. È chiaro che questa promessa di risveglio è per coloro che hanno fatto della Parola di Dio il loro assoluto e che si attaccano più particolarmente alla Parola fatta carne, al nostro Signore Gesù “che ha portato egli stesso i nostri peccati nel suo corpo, sul legno, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le cui lividure siete stati sanati. Poiché eravate erranti come pecore; ma ora siete tornati al Pastore e Vescovo delle anime vostre” (1 Piet. 2:24-25).

È piaciuto all’Iddio vivente, il Creatore del Cielo e della terra, di mandare innanzitutto lo Spirito di Elia sul profeta di questa epoca. Ma quando Dio l’ha ripreso a Sé, lo Spirito di Elia non è stato messo nella tomba con lui, è passato sul servitore fedele e prudente di Matteo 24:45-47 affinché il Messaggio di Dio rivolto a questa epoca venisse pubblicato in tutto il mondo, poi è venuto anche sui veri ministri della Parola di Efesini 4:10-16 i quali, dopo aver ricevuto il Messaggio di Dio venuto tramite il profeta di questa epoca, hanno anche accettato l’autorità del ministero del servitore fedele e prudente e hanno ricevuto il Cibo spirituale da lui distribuito “per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministerio, per la edificazione del corpo di Cristo, finché tutti siamo arrivati all’unità della fede e della piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d’uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo”. Coloro che hanno ascoltato ciò che lo Spirito diceva tramite i ministeri della Parola “finché tutti siamo arrivati all’unità della fede e della piena conoscenza del Figliuol di Dio” non hanno fatto del Messaggio dell’ora il loro assoluto, ma hanno serbato come assoluto la Bibbia e Gesù, Lui stesso, la Parola fatta carne, Colui che ha dato l’anima Sua in sacrificio per il peccato, affinché si adempisse quel che sta scritto in Isaia 53:10: “… egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e l’opera dell’Eterno prospererà nelle sue mani”. Infatti, per i veri discepoli di Gesù Cristo, è il tempo del ravvedimento, della restaurazione di ogni cosa e dei tempi di refrigerio di cui parla Atti 3:17-26. È allora che “… questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine” (Mat. 24:14). In ogni epoca della Chiesa ci fu un Messaggio da parte di Dio e, ogni volta, l’accento fu messo su una determinata verità della Parola di Dio, come per esempio nell’epoca di Lutero, si trattava della giustificazione per la fede in Gesù Cristo, mentre Wesley predicava la santificazione per la fede nella Parola di Dio. Il Messaggio di Dio nella nostra epoca era innanzitutto la chiamata ad uscire di Babilonia e a ritornare alla fede dei nostri padri apostolici, e indicava l’assoluto di Dio per il tempo della fine, cioè la Parola di Dio manifestata nel Corpo di Cristo. Coloro che costituiscono il Corpo di Cristo sono i frutti della Semenza gettata in terra, i granelli nei quali tutta la Vita di Cristo si rifugia al tempo della raccolta, la Sposa-Parola giunta alla piena maturità per il rapimento, per mezzo della Quale il Signore risorto adempie ancora una volta queste parole: “… e l’opera dell’Eterno prospererà nelle sue mani” (Is. 53:10).

Poco importa chi fa del Messaggio dell’ora il suo assoluto, egli dimostra semplicemente di essere stato sedotto come Eva tramite la menzogna del serpente e di aver rubato a Dio e alla Sua Parola il primo posto. L’assoluto fatto dall’uomo è un falso dio, qualcosa fabbricato dall’uomo e morto in sé stesso e, se non si pente, gli darà la morte, vale a dire l’essere separato per sempre dal vero Dio, il Dio della Bibbia. “Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna. Figlioli, guardatevi dagl’idoli” (1 Giov. 5:20-21).

Queste ultime parole del nostro Dio tramite Giovanni sono un avvertimento molto serio verso l’idolatria in questo tempo della fine. Dovete sapere che non sono delle persone venute dagli Stati Uniti o dal Canada, neanche i figli del profeta, che hanno incominciato a diffondere nel mondo questo Messaggio di Dio. Dio è testimone che il servitore destinato a ciò era stato annunciato in anticipo e noi, che abbiamo iniziato questa diffusione, siamo ben consapevoli che ci è stato accordato un privilegio immeritato e ne diamo tutta la gloria solo a Colui che merita di essere glorificato, il Signore Gesù risuscitato e presente con il Suo Spirito per proseguire la Sua opera fino al compimento. Il nostro grande desiderio e la nostra preghiera è che il nostro cuore sia serbato fino alla fine nell’umiltà e nella riconoscenza verso il nostro Creatore, l’unico vero Dio, il Dio della Bibbia! Amen!

Il vostro fratello al servizio dell’Iddio vivente:
Alexis Barilier

 

 

 

NOTIZIE DALL’ITALIA

Cari fratelli e sorelle in Cristo,

Di tutto cuore saluto ognuno di voi nel prezioso e santo Nome di Gesù Cristo, il Signore, con la parola di Giovanni 14:2-3:

Io vo a prepararvi un luogo; e quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò, e vi accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi”.

Questa è una delle promesse del Signore che ancora deve adempiersi, ma che certamente si adempirà verso coloro che la credono e si lasciano modellare dalla Parola e dallo Spirito di Dio. Essi, come dice l’apostolo Pietro, “ritengono che la pazienza del Signor loro è per la loro salvezza” e, di conseguenza, mettono a profitto il tempo che il Signore, per grazia, accorda loro per “ascoltare ciò che lo Spirito dice alle chiese” e per mettere in pratica le esortazioni, le parole che il Signore indirizza loro ancora oggi per bocca dei Suoi servi, per essere trovati pronti nel giorno del glorioso ritorno di Gesù Cristo. “Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, ne’ quali abiti la giustizia. Perciò, diletti, aspettando queste cose, studiatevi d’esser trovati, agli occhi suoi, immacolati e irreprensibili nella pace e ritenete che la pazienza del Signor nostro è per la vostra salvezza…” (2 Piet. 3:13-15). Questi hanno realmente udito la chiamata dello Sposo, appartengono alla Sposa di Cristo che si prepara per il Suo ritorno, perché sta pure scritto in Apocalisse 19:7: “Rallegriamoci e giubiliamo e diamo a Lui la gloria, poiché son giunte le nozze dell’Agnello, e la sua sposa s’è preparata”.

Siamo riconoscenti al Signore per l’invio del Suo profeta, il fratello Branham, con un Messaggio che precede la seconda venuta di Cristo. Come spesso detto, non era e non è il Messaggio di William Branham, bensì è il Messaggio di Dio per bocca di William Branham per la chiamata e la preparazione della Sposa di Cristo. Non abbiamo a che fare con un uomo, ma con Dio stesso, perché è Lui che l’ha inviato.

Per quanto concerne il ministero del fratello Ewald Frank, vale la stessa cosa. Non abbiamo a che fare con un uomo, ma con Dio stesso che l’ha inviato quale servitore fedele e prudente, come sta scritto in Matteo 24:45. Questo ministero, confermato dal profeta stesso, era previsto nel piano di Dio affinché la Sposa potesse essere pronta per il giorno del ritorno di Cristo, perché la Bibbia parla negli Atti degli apostoli di una “restaurazione di tutte le cose” e Matteo 24:46-47 dice: “Beato quel servitore che il padrone, arrivando, troverà così occupato! Io vi dico in verità che lo costituirà su tutti i suoi beni”, vale a dire è una completa restaurazione, un completo ritorno come era nel principio, nella Chiesa di Cristo.

Nel principio, i primi credenti erano “d’un sol cuore e di un’anima sola” (Atti 4:32), alla fine la Sposa di Cristo sarà anche di un sol cuore e di un’anima sola. Allora il Nome del Signore Gesù Cristo potrà essere glorificato come nel principio a Gerusalemme. Per bocca del profeta Aggeo, al quale era stato pure affidato un messaggio, Dio ci dice che “la gloria di quest’ultima casa sarà più grande di quella della prima” (Aggeo 2:9). Perché? Poiché in quel tempo la gloria del Signore fu manifestata il giorno di Pentecoste solo a Gerusalemme, ma in questa ultima epoca Dio glorificherà il Suo Nome nel contempo sopra tutta la faccia della terra, perché ha chiamato un popolo da ogni nazione e tribù e lingua e popolo. Dio ha parlato, Dio parla e “chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese”. Così sta scritto alla fine di ogni lettera alle chiese e ciò vale fino alla fine, perché è “Lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo” (Ef. 4:11-13). Amen.

Sono riconoscente per tutto quello che il Signore Gesù ha fatto per la Sua grazia durante il 2004. È stato un anno in cui il Signore ha benedetto la Sua Parola e L’ha confermata nel cuore di coloro che hanno accettato di essere ammaestrati da Dio tramite i ministeri dati da Lui alla Sua Chiesa. Accanto al lavoro di traduzione, di stampa e di ristampa, ecc., in lingua italiana e all’aiuto dato al fratello Barilier per le pubblicazioni in lingua francese, per la grazia di Dio ho visitato le diverse chiese o i piccoli gruppi che si sono formati qua e là in Italia, comprese le nostre due isole maggiori, la Sicilia e la Sardegna, e fatto alcuni viaggi in Africa e nei Caraibi.

Sono stato anche due volte in Armenia; nel primo viaggio sono stato accompagnato dal fratello Graf. Durante il secondo soggiorno in Armenia ho avuto il privilegio di battezzare sette anime nel Nome del Signore Gesù Cristo e di portare in tipografia per essere stampati i primi due opuscoli del fratello Ewald Frank tradotti in lingua armena, vale a dire: «Il battesimo, la Cena del Signore, la lavanda dei piedi» e «Sta scritto…».

Dio conosce i Suoi eletti ed Egli stesso li chiama fuori da Babilonia, fuori da tante dottrine che non sono altro che tradizioni umane. Anche durante questi viaggi ho potuto spesso rendermi conto della grazia che Dio ci ha accordato nel rivelarci la Sua Parola e nel poter credere così come dice la Scrittura! Gesù disse nel suo tempo: “Come ben sapete annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!” (Marco 7:9). Così era in quel tempo e così è pure oggi. Gli uomini hanno annullato la Parola di Dio e messo al Suo posto le loro dottrine e le loro tradizioni che non riflettono minimamente quel che Dio ha detto nella Sua santa e preziosa Parola, la Bibbia, eppure sono convinti di essere nel vero. Però rimane per sempre così che Dio è l’Iddio della Sua Parola e lo Spirito Santo non confermerà mai dottrine o dogmi umani.

L’ultimo viaggio nei Caraibi, cioè a Guadalupa e ad Haiti, col fratello Barilier è stato veramente benedetto e, malgrado le difficoltà e i pericoli che ci sono ad Haiti, abbiamo potuto visitare un’altra volta tutte le chiese, rallegrandoci nel vedere la loro crescita. Siamo stati pure nella città di Gonaives che è stata spazzata dal ciclone Jeanne causando migliaia di morti, ma, per la grazia di Dio, nessun credente della grande Assemblea di questa città ha perso la vita in questa catastrofe, ma solo gli opuscoli, le Bibbie, ecc., come anche molti dei loro beni sono stati distrutti o portati via dalle acque e dalla tempesta. Malgrado questa grande prova, tutti i credenti erano gioiosi nel Signore e insieme abbiamo passato momenti gloriosi.

Abbiamo anche avuto all’inizio del mese di maggio delle riunioni benedette in Sicilia con il fratello Barilier e con il fratello Graf. Quest’ultimo è venuto anche nel mese di dicembre, in quella occasione, abbiamo avuto un altro incontro per giovani riccamente benedetto. Anche alcuni giovani di Bologna e di Firenze sono venuti e addirittura tre giovani di Krefeld. Che il Signore sia ringraziato per questo desiderio dei giovani di voler godere comunione gli uni con gli altri, al di là di ogni frontiera linguistica!

Come già detto sono stato due volte in Sardegna per visitare le anime che hanno accettato la Parola rivelata e camminano avanti per la grazia di Dio. Anche questo anno il fratello Gentile con altri fratelli ha visitato le persone che hanno scritto durante le ultime distribuzioni di trattati e alcune anime hanno accettato il Signore, altre sono state battezzate nel Nome del Signore Gesù. Anche quest’anno sono stati distribuiti migliaia di trattati «La via che conduce a Dio», «Il segnavia» e «Sapete che…?», sia sul continente che in Sardegna o in Sicilia dal fratello Fantasia o da altri fratelli e anche questo lavoro ha dato i suoi frutti. Che il Signore sia lodato per ogni anima che si avvicina al Signore e alla Sua Parola. Non sta scritto nella Bibbia che “v’è allegrezza dinanzi agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede” (Luca 15:10)? Dio sa dove si trovano gli eletti ed Egli li chiama, e li chiamerà finché sia entrato l’ultimo e allora il numero sarà completo e Dio glorificherà il Suo Nome in mezzo ai Suoi. Alleluia!

Anche questa volta desidero dire un grazie di cuore a coloro che mi danno il loro aiuto nella correzione delle pubblicazioni, nella loro stampa, nella registrazione e duplicazione delle cassette, nella spedizione, nella cura del sito Internet, ecc. — a voi dico grazie di tutto cuore.

Ringrazio anche tutti i fratelli che prendono cura nelle diverse Comunità delle anime che sono preziose agli occhi di Dio. Come Davide prendeva cura delle pecore di suo padre perfino a rischio della propria vita per difenderle dal lupo o dall’orso (1 Sam. 17:34-35), così prendete cura delle pecore, vale a dire, delle anime che il Signore Gesù, il Buon Pastore, ha riscattato col Suo prezioso Sangue e vi ha affidato per condurle nei verdeggianti pascoli della Sua Parola rivelata.

Infine ringrazio tutti coloro che, anche durante il 2004, hanno sostenuto fedelmente con le loro decime e le loro offerte e, soprattutto con le loro preghiere, questa opera di Dio dandomi la possibilità di aiutare a nome vostro i fratelli impegnati nella diffusione di questo glorioso Evangelo di Gesù Cristo nei diversi Paesi che ho potuto visitare anche grazie al vostro aiuto. È anche a nome loro che vi dico grazie di cuore. Ricordatevi di loro nelle vostre preghiere come anche loro si ricordano di voi.

Come sicuramente già lo fate, ricordatevi di me e del mio ministero nelle vostre preghiere, dell’opera del Signore nel nostro Paese e nel mondo intero e di coloro che vi collaborano nello Spirito di Cristo. Il Signore chiama la Sua Sposa da ogni tribù, lingua, nazione e popolo e glorificherà il Suo Nome per tutta la faccia della terra e, come già detto, “la gloria di quest’ultima casa sarà più grande di quella della prima”. Alleluia! Dio è fedele e adempirà la Sua Parola!

Che nel tempo che ci rimane fino al glorioso ritorno del nostro Signore, possiamo pregare con tutto il cuore: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il Tuo Nome; venga il Tuo Regno; sia fatta la Tua volontà anche in terra com’è fatta nel cielo”, affinché Gesù Cristo e Lui solo sia glorificato nella vita di ognuno. A Lui l’onore e la gloria per i secoli dei secoli! Amen.

Or l’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo” (1 Tes. 5:23).

Maranatha! Il Signore viene!

Il vostro servitore per amore di Gesù:
Stefano Genton

 
 

 

 

Riunione nel «Sheraton Hotel» a Lima, Perù

 

 
Veduta parziale dei credenti in Cile battezzati nel Nome del Signore Gesù Cristo
 
 

Veduta parziale dell’uditorio a Kinshasa

 

 

Veduta parziale della riunione a Lubumbashi
 


 

Un giorno storico — un avvenimento storico. La strada per diventare una potenza mondiale, l’Europa Unita l’ha dovuta percorrere in diverse tappe:

Le basi per la nuova Europa vennero create il 25 marzo 1957 con la firma dei «Trattati di Roma». L’Europa Unita incominciò con sei Stati a cui se ne aggiunsero nuovi. Il 1° maggio 2004 abbiamo festeggiato l’Europa quale Comunità di 25 Stati con 455 milioni di abitanti. Il 17 luglio 1998 entrò in  vigore lo «Statuto del Tribunale Penale Internazionale» adottato a Roma.

Il 29 ottobre 2004 i rappresentanti dei 25 Stati membri hanno firmato a Roma, ai piedi di papa Innocenzo X, la «Costituzione Europea». Non è un caso che questi due importanti documenti siano stati firmati nella stessa città, nello stesso luogo, sotto il “patrocinio” di quel Papa.

Questi non sono solo avvenimenti storici — le profezie bibliche del tempo della fine trovano il loro adempimento che non può passare inosservato!

 

 


 
 
 

Alla reception nel Centro «Voice of God Recordings»
con Billy Paul e Joseph Branham

 

 

Il benvenuto all’entrata del Centro «Voice of God Recordings»
a Jeffersonville, Indiana, USA
 


 


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