“GESÙ CRISTO È LO STESSO IERI, OGGI, E IN ETERNO!” (EBREI 13:8)
Indice:
MOLTO IMPORTANTE
AVVIENE ADESSO PROPRIO LA STESSA COSA?!
DECISIONI DIVINE
FATTI CHE CONVINCONO
IL TEMA PARTICOLARE
UN PARAGONE
IN VERITÀ, IN VERITÀ IO VI DICO...
AVVENIMENTI ATTUALI
MOLTE GRAZIE
APPENDICE
SPECIALI RIUNIONI COMMEMORATIVE 3 – 4
APRILE 2004
VIAGGIO IN ISRAELE
PER FAVORE, UN ISTANTE DI ATTENZIONE… DEL
MISSIONARIO ALEXIS BARILIER
NOTIZIE
DALL'ITALIA
Di tutto cuore saluto tutti coloro che appartengono alla Chiesa di Gesù Cristo nel mondo intero, in tutti i Paesi e di tutte le lingue con la parola tratta dalla seconda epistola di Pietro, capitolo 3, versetto 9:
“Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni reputano che faccia…”.
Da duemila anni, da quando il Signore diede la promessa di andare
a preparare un luogo e di ritornare per prendere i Suoi, i veri credenti
aspettano questo momento (Giov. 14:1-4). Però Dio, l’Eterno, ha un piano
cronologico stabilito secondo il quale avviene tutto. Anche se, considerato
superficialmente, pare che tutto rimanga come prima, ci accorgiamo però sempre
più che siamo giunti alla fine del tempo della fine. Osserviamo nel loro
adempimento le profezie bibliche in ogni ambito e, ciò facendo, siamo memori
delle parole del nostro Signore: “Ma quando queste cose cominceranno ad
avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina”
(Luca 21:28; Mat. 24:33). Potrebbe accadere in ogni momento. Il grido di
mezzanotte raggiunge le estremità della terra: “Ecco lo sposo, uscitegli
incontro!” (Mat. 25:6).
Come predetto (Mat. 24:14; Apoc. 14:6), prima che venga la
fine, l’Evangelo eterno viene predicato quale testimonianza a tutte le nazioni.
Con ciò sono collegati la chiamata, la preparazione e il compimento della
Chiesa–Sposa (2 Cor. 6:14-18 e altri). Secondo 1 Tessalonicesi 4:13-18, il
Signore Gesù, Lui stesso — appena riecheggerà il Suo potente grido, risuoneranno
la tromba di Dio e la voce dell’arcangelo — ritornerà come è andato in cielo
(Atti 1:11). Poi saremo rapiti al Suo incontro nell’aria per essere sempre con
il Signore (1 Tess. 4:13-18). Lo vedremo come Egli è e saremo trasformati nella
Sua stessa immagine (1 Giov. 3:1-3).
Tra i molti segni dei tempi guardiamo particolarmente a Israele —
il fico (Osea 9:10), che ha ricevuto vita e porta frutto (Mat. 24:32-34; Luca
21:29-32). Da 143 nazioni gli Ebrei sono tornati nel Paese dei loro padri (Ez.
36:24). In Gerusalemme si aspetta realmente il Messia e, ovviamente, la
ricostruzione del Tempio (Apoc. 11:1). Vediamo pure il risorgere dell’«Impero
Romano» come Unione Europea, secondo quanto vide anticipatamente il profeta
Daniele (Dan. 2:40-43, 7:17-25). Con l’unione delle chiese e delle religioni
mondiali sotto il predominio di Roma, si avvicina anche l’obiettivo di un
governo mondiale. Roma, la “città eterna”, come viene chiamata, prende
visibilmente le redini in mano quale potenza religiosa e guida le potenze
mondiali. Nella parola profetica abbiamo la chiara e completa risposta a questo
riguardo: “È la grande città che domina sui re della terra” (Apoc.
17:18).
Durante i
25 anni del pontificato di papa Giovanni Paolo II, il Vaticano ha allacciato
rapporti diplomatici con 82 Paesi. I suoi 102 viaggi in veste di capo di Stato
hanno portato i loro frutti. Il Papa bacia ovunque la «Madre terra» per
impiantare la «Madre chiesa» e per regnare alla fine sopra tutti quale «Padre di
tutti i padri» — quale «Pontifex Maximus». In tutto sono 174 i Paesi con i quali
lo Stato del Vaticano intrattiene relazioni diplomatiche. Il Vaticano è ovunque
rappresentato laddove si fa politica a livello mondiale — a New York presso
l’ONU come pure a Bruxelles presso l’UE. «Europa, rifletti sulle tue radici
cattolico–cristiane!», ecco il suo messaggio con lo sguardo sull’unificazione
europea. Ci sono sulla terra molte culture, però una sola vera «cultura guida».
Per riuscire a prendere tutti nella sua barca, il Vaticano ha trovato un nuovo
concetto per le religioni ebraica, cristiana e musulmana: «Le religioni
abramitiche». Coloro che conoscono bene la Bibbia possono classificare questi
sviluppi del tempo della fine, in modo particolare considerando il «Medio
Oriente» — sviluppi conosciuti come «politica di pace» (1 Tes. 5:1-3).
Però la nostra preoccupazione principale concerne la Chiesa di
Gesù Cristo la quale ha ricevuto delle promesse particolari. Solo i veri
credenti biblici riconoscono gli avvenimenti attuali universali come pure il
Messaggio dell’ora. Ricevono la Semenza della Parola promessa, nascono di
nuovo ad una speranza viva (1 Piet. 1:20-25) e costituiscono la Chiesa dei
primogeniti (Ebrei 12:22-24).
Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è il Capo del Suo Corpo — la
Chiesa (Col. 1:18-21). È il Primogenito fra molti fratelli (Rom. 8:29). È il
Seme promesso (Gen. 3:15) che è venuto e ha schiacciato il capo al serpente.
Egli era la Parola stessa che è diventata carne e ha abitato fra di noi (Giov.
1:1, 14). Egli diede ai Suoi la promessa: “Il mondo non mi vedrà più; ma voi
mi vedrete…” (Giov. 14:19). “Io sono con voi tutti i giorni, sino alla
fine dell’età presente” (Mat. 28:20). Dopo la Sua risurrezione, il Signore
si rivelò ancora solo ai Suoi, gli increduli non Lo videro più, neanche una sola
volta (Luca cap. 24; 1 Cor. cap. 15 e altri). L’incredulità condanna le
persone alla lontananza da Dio; la fede le rende beate nella presenza di Dio.
I veri figliuoli di Dio sono allo stesso modo figliuoli della promessa (Rom.
9:8) come il Redentore quale Figlio era il Salvatore promesso (Is. 9:5-6).
Adesso si
tratta dell’orientamento, secondo il
piano divino di
redenzione, unicamente sulla base del fondamento biblico. Nella prima
generazione cristiana, l’apostolo Paolo aveva il compito di illuminare
particolarmente il decorso della storia della salvezza. Riguardo a Israele, il
popolo del Patto dell’Antico Testamento, l’apostolo scrive: “Che dunque?
Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno ottenuto gli
eletti; e gli altri sono stati induriti…” (Rom. 11:7). Così era in quel
tempo con il popolo di Dio, Israele: colui che credeva raggiungeva il
traguardo, colui che non credeva veniva indurito — sarà così fino alla fine
del periodo della Chiesa del Nuovo Testamento! Per questo motivo l’esortazione
di Ebrei 3:7-19 vale ancora sempre e per tutti: “Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori…!”.
Affinché nessuno rimanga senza avvertimento, va detto ancora una volta: tutti i credenti nelle diverse chiese e comunità, indifferentemente da quel che credono o insegnano, sono più o meno soddisfatti di sé stessi. Solenni servizi divini, programmi fitti, li possiamo trovare ovunque. Però la maggior parte passa accanto a quel che Dio ha promesso per la fine — per il compimento della Sua Chiesa — proprio come lo fecero in quel tempo gli Ebrei ortodossi. Anche nelle solenni riunioni carismatiche, milioni di persone vengono condotte accanto a quel che Dio fa oggigiorno.
La promessa di un precursore
prima della prima venuta di Cristo, che si realizzò nel ministero di Giovanni il
Battista, era molto importante perché introdusse l’inizio della storia della
salvezza. Adesso è la stessa cosa con la promessa che concerne la parte
conclusiva, prima del ritorno di Gesù Cristo: tutto viene restaurato e
riportato allo stato originale (Mal. 4:5; Atti 3:19-21 e altri). Giovanni il
Battista non era un uomo dei servizi religiosi che si tenevano nel Tempio o
nelle sinagoghe, era un uomo mandato da Dio con il Messaggio di Dio per il
popolo di Dio. Gli “ecclesiastici” di quel tempo non sapevano dove
inserirlo; non era adatto alle loro tradizioni religiose. Tanto più però era
adatto al Regno di Dio che si faceva strada tramite il suo ministero (Luca
16:16). Il Signore Gesù stesso inquadrò biblicamente Giovanni Battista come
troviamo in Matteo 11:12-15. L’evangelista Marco fece la stessa cosa nei primi
versetti del capitolo 1, mentre Luca lo fece nel capitolo 3 e nel capitolo 7,
versetti 24-30. Nell’Evangelo di Giovanni 1:19-28, l’uomo di Dio stesso dà la
sua testimonianza. Rispose a tutt’e tre le domande con: “No!” e testimoniò
di non essere né «il Cristo» né «il profeta Elia» e
neanche «il Profeta-Messia promesso» di Deuteronomio 18:15-18. L’inizio e la
fine del Nuovo Testamento dovevano essere introdotti con il ministero di un
profeta promesso.
Ci sono
predizioni generali per il tempo della fine che vengono prese sul serio da tutti
i credenti, indipendentemente a quale corrente di fede appartengano. Se ne
occupano gli evangelisti televisivi e i predicatori di chiese locali sotto il
concetto: «apocalittica» — «escatologia» — «avvenimenti del tempo della fine».
Tutti aspettano la venuta di Gesù Cristo in questa o in quella
maniera. Però rimangono nelle loro proprie idee secondo le loro interpretazioni.
Non è dato loro di riconoscere il ministero promesso per poter
sperimentare la vera preparazione della Chiesa-Sposa prima del ritorno dello
Sposo.
Vale la pena riflettere su questo fatto: Per 4000 anni i credenti
hanno aspettato con grande brama il Messia e, tuttavia, non L’hanno poi
riconosciuto a causa delle loro proprie idee! E questo perché il ministero di
Giovanni Battista non fu accettato come essendo l’adempimento delle profezie
della Parola. Hanno respinto il consiglio di Dio e ne hanno tenuto lontano
il popolo (Luca 7:27-30). Il Signore venne dai Suoi, ma i Suoi non L’hanno
ricevuto. Solo i pochi che credettero al Messaggio precursore di Dio, Lo
accettarono, e ricevettero il diritto di essere chiamati figliuoli di Dio (Giov.
1:12). Amen.
Come è adesso? La promessa di Malachia 4:5, che il nostro Signore, dopo il
ministero di Giovanni il Battista, confermò come futura, si è adempiuta
nel nostro tempo: “Egli rispose: «Certo, Elia deve venire e ristabilire
ogni cosa»” (Mat. 17:11; Marco 9:12). Questo è il ministero più
importante destinato alla Chiesa nel tempo della fine, che doveva avvenire
adesso prima del ritorno di Gesù Cristo. È così — che lo vogliamo ammettere o
no, che venga accettato o rifiutato. Dio è legato alla Sua Parola e mantiene
quel che Egli promette. Quel che vale è la risposta di Gesù, il nostro
Signore, e non l’argomentazione degli scribi. Solo chi crede così come
veramente dice la Scrittura potrà essere partecipe di quel che Dio fa. Chi crede
che tutt’e due le promesse — vale a dire quella del precursore alla prima venuta
(Mal. 3:1) e quella del profeta Elia che doveva apparire solo adesso, prima
del grande e terribile giorno del Signore (Mal. 4:5) — si siano adempiute in
quel tempo, alla prima venuta di Cristo, è in netto contrasto con ciò che disse
il Signore e di cui viene testimoniato negli Evangeli. Quel che è giusto è che
Giovanni il Battista apparve nella potenza e nello spirito di Elia (Luca
1:15-20) e, per questo motivo, fu chiamato anche Elia.
Giovanni il Battista apparve all’inizio del giorno della
salvezza (Is. 49:6-9; 2 Cor. 6:2 e altri). Da allora sono trascorsi 2000 anni, e
il terribile «giorno del Signore» — quando il sole si oscurerà, la luna sarà
mutata in sangue, le stelle cadranno dal cielo (Is. 13:4-10; Gioele cap.2; Sof.
1:14-18; Mal. 4:1-6; Mat. 24:29, Atti 2:20; 1 Tes. 5:1-3; Apoc. 6:12-17) e al
cui inizio la terra sarà arsa (2 Piet. 3:10 e altri) — non è ancora avvenuto. Il
«giorno del Signore» verrà come un ladro nella notte. Irromperà non appena
termina il tempo della grazia come «giorno della salvezza». Però solo se
crediamo Dio e la Sua Parola, capiamo come è veramente pensato. A chi non
crede quel che la Sacra Scrittura ha predetto per questo tempo, non gli può
essere rivelato. Dio non permette a nessuno un’interpretazione personale
delle profezie bibliche (2 Piet. 1:16-21). Anche la migliore interpretazione è
inganno del nemico e distoglie dall’adempimento di quel che Dio ha promesso. Dio
veglia sulla Sua Parola e, quando è giunto il tempo, adempie le Sue promesse per
coloro che le credono.
Dio è libero nelle Sue decisioni. Egli opera la scelta dei Suoi messaggeri. La
chiamata al ministero e alla missione è una Sua faccenda. Dalla storia della
Chiesa conosciamo gli uomini illustri inviati alla Chiesa. Nel nostro tempo —
che lo si accetti o lo si respinga — la Sua scelta cadde realmente su William
Branham. In base ad una vocazione divina aveva il compito di ricondurre il
cuore di coloro che appartengono veramente alla Chiesa di Gesù Cristo alla fede
originale dei padri, alla dottrina originale e alla pratica originale, come ci è
stata tramandata dal tempo degli apostoli. L’11 giugno 1933, verso le ore
14.00, come in quel tempo a Saulo verso mezzogiorno, dalla Nuvola di luce
soprannaturale che era visibile come una stella splendente per più di 4000
persone, durante un servizio di battesimo sulle rive del fiume Ohio, gli fu
detto: «Come
Giovanni Battista è stato inviato quale precursore della prima venuta di Cristo,
così il Messaggio che ti è stato dato sarà il precursore della seconda venuta
di Cristo».
In almeno quaranta predicazioni, il fratello Branham stesso ha indicato questo
testo della sua missione e lo ha ripetuto. Con particolare accento ha ripetuto
letteralmente il testo in una conferenza per predicatori nel 1959 a San Juan,
Porto Rico, che venne direttamente tradotto in spagnolo. In quella occasione
egli aggiunse: «Non
sarò io il precursore, ma il Messaggio sarà il precursore».
La seguente formulazione: «Come Giovanni Battista è stato inviato quale
precursore della prima venuta di Cristo, così tu sei inviato con un Messaggio
quale precursore della Sua seconda venuta» non corrisponde al testo originale
della missione. Chi diffonde questa versione lo fa con il proposito di voler
convincere le persone che, con il ministero del fratello Branham, anche l’opera
di Dio sia giunta a termine. Ciò facendo non considerano per nulla il fatto
che la diffusione vera e propria del Messaggio è iniziata solo dopo la sua
dipartenza.
Tutti coloro che hanno dimestichezza col «Messaggio del tempo
della fine» accettano il ministero di William Branham in questa ultima epoca.
Gli fu dato di predicare i misteri della Parola dal primo capitolo della
Genesi fino all’ultimo capitolo dell’Apocalisse. In questi misteri sono compresi
la caduta dell’uomo — il peccato originale nel giardino di Eden — come pure il
piano di redenzione, la dottrina della Deità, del battesimo, della Santa Cena
fino a quella del ritorno di Cristo. Non c’è un tema che sia stato tralasciato
nelle sue predicazioni. Però al suo tempo il mondo l’ha conosciuto solo come
evangelista, come un uomo di Dio con un particolare dono di guarigione e pure il
dono di discernimento e di rivelazione. Solo pochi anni prima della sua
dipartenza, al tempo dell’apertura dei Sette Suggelli, gli fu dato da Dio il
compito di immagazzinare il «Cibo spirituale». Egli stesso non ha parlato
neanche una sola volta che l’avrebbe anche distribuito. Come in ogni cosa,
anche in questo punto bisogna ascoltare bene quel che egli disse ripetutamente a
questo riguardo.
Anche nel mio caso, l’Iddio eternamente fedele ha pronunciato
personalmente la chiamata con la Sua voce piena di autorità. Non voglio ripetere
qui l’intero testo di quel che il Signore mi disse il 2 aprile 1962 allo
spuntare del giorno, perché ormai dovrebbe essere conosciuto da tutti. Nel
passato ho più volte detto che il fratello Branham, il 3 dicembre 1962, in
presenza dei fratelli Woods e Sothmann ha ripetuto parola per parola e
confermato la chiamata che ho ricevuto. Sono particolarmente riconoscente per i
tre fratelli che ebbero a cuore di andare negli Stati Uniti per farsi confermare
questo fatto dai due testimoni di allora, Fred Sothmann e Banks Woods: nostro
fratello Detlef Mehnert, fratello Di Prossimo del Belgio e fratello Didier di
Parigi. Senza sapere quando sarebbe giunto il mio tempo, dal 1963 al 1965 ho
approfondito tutte le predicazioni del fratello Branham che avevo ricevuto fin
dal 1958 e, ciò facendo, ho investigato la Sacra Scrittura per vedere se le cose
stavano realmente così.
Non mi venne mai il pensiero che il fratello Branham sarebbe
dovuto andare a Casa prima che fosse venuto il mio tempo. Al contrario,
consideravo il suo ministero necessario per la preparazione della Chiesa-Sposa
fino al suo compimento. Per questo motivo, quando nella riunione di san
Silvestro del 31 dicembre 1965, alla quale presero parte esattamente 120
persone, in una profezia furono pronunciate le seguenti parole:
«Mio servitore, Io ho messo in mano tua la Mia Spada»,
avevo difficoltà a crederlo e pensavo in me stesso: «La Spada, che è la Parola
di Dio, è stata messa in mano al fratello Branham». Fu soltanto il 5 gennaio
1966 che apprendemmo che il fratello Branham era deceduto il 24 dicembre 1965 in
seguito a un incidente accaduto sei giorni prima.
Ai funerali che ebbero luogo a Pasqua 1966, quando entrai nel
cimitero di Jeffersonville, mi salutò il rev.
Pearry Green con
le parole: «Hi, Brother Frank, you know what we are here for». — «Salve,
fratello Frank, sai perché siamo qui».
La mia risposta fu: «Sì,
perché ha luogo la sepoltura del fratello Branham». Dopo, egli disse: «No, siamo
qui perché aspettiamo la risurrezione del profeta». Dopo il mio arrivo andai
prima all’impresa di pompe funebri e vidi certamente per ultimo le spoglie
mortali dell’uomo di Dio prima che la bara fosse definitivamente chiusa. Al
cimitero, con la chiesa in lutto, il rev. Pearry Green cantò, come sembrava,
senza poter o voler fermarsi: «Only believe, only believe» — «Sol abbi fé, sol
abbi fé». Non riuscivo a cantare con loro, ho pianto solamente. Per me tutto era
incomprensibile. Non potevo condividere la convinzione che il fratello Branham
sarebbe risuscitato. Con grande delusione dei presenti, nei quali era stata
suscitata questa falsa speranza, alla fine il seppellimento dovette essere
fatto. Tutti coloro che veneravano il fratello Branham invece di guardare al
Signore Gesù rimasero profondamente delusi. Però Dio l’ha permesso e ha chiamato
a Sé il Suo servitore. Egli non dà il Suo onore a nessun altro e può accadere
solo quel che è nella Sua volontà e che ha promesso nella Parola.
La sera del giorno del seppellimento, giunto nella mia camera
d’albergo, malgrado il dolore, fui riempito di una pace celeste e di una gioia
profonda ineffabile, come l’ho raramente vissuto. Questa volta non era una voce
forte, però lo stesso, parole molto chiare che lo Spirito pronunciò nel mio
cuore: «Adesso è giunto il tuo tempo di distribuire il Cibo».
Le stesse parole si ripeterono alcune volte. Il giorno seguente radunai diversi
fratelli: insieme a Billy Paul Branham, Pearry Green, Lee Vayle, Roy Borders e
Roy Roberson, naturalmente anche Banks Woods e Fred Sothmann. Proposi che le
predicazioni del fratello Branham che, fino a quel momento erano solo su nastri,
ora fossero stampate, affinché le avessimo a disposizione come originali per la
traduzione in altre lingue. All’unanimità, il fratello Roy Borders fu incaricato
di questo compito. Negli anni seguenti ho tradotto più di 200 predicazioni in
lingua tedesca e ho preso cura affinché fossero pubblicate anche in molte altre
lingue. Faccio tutt’e due, come mi è stato comandato: predico la Parola
andando di città in città e trasmetto il Cibo immagazzinato come è contenuto
nelle predicazioni. A questo punto voglio richiamare ancora una volta
l’attenzione sul fatto che i fratelli negli USA avevano aspettato la
risurrezione del profeta. Profondamente delusi, ognuno di loro sarebbe andato
a casa e il mondo non avrebbe mai sentito parlare di un Messaggio.
Riuscii a convincere anche il rev. Pearry Green, che era ancora sempre
stupefatto, che ormai iniziava un nuovo periodo. E siccome i fratelli Woods e
Sothmann confermarono quel che il fratello Branham mi aveva detto, il rev. Green
prese nuovo coraggio e accettò l’invito di venire in Europa per rendere
testimonianza di quel che aveva visto e sperimentato nel ministero del fratello
Branham. Immediatamente dopo indissi negli anni 1966/67 in 6 Paesi europei 35
riunioni nelle quali predicavo e il rev. Green dava la sua testimonianza. Dal
1968 viaggiai nei Paesi dell’Europa orientale dietro la cortina di ferro e poi
in tutto il mondo. Così, secondo la predestinazione di Dio, prese il suo
corso il ministero successivo di cui il Signore mi ha incaricato. Così fu
il nuovo inizio dopo la fine temporanea.
Al ministero profetico doveva seguire il ministero di
insegnamento. Adesso stiamo davanti alla domanda se il Cibo è stato distribuito
a tempo debito come il Signore stesso l’ha detto nella Sua Parola: “Qual è
mai il servitore fedele e prudente che il padrone abbia costituito sui
domestici per dar loro il vitto a suo tempo?” (Mat. 24:45-47; Luca
12:42-44). La Chiesa-Sposa vive adesso in questo ordinamento salvifico divino
dell’ultimo periodo del tempo della grazia. Riconosciamo che la Parola di Dio
rivelata viene data ai domestici affinché anch’essi possano distribuire il Cibo
spirituale. Questo comandamento si adempie proprio prima di Matteo, capitolo
25, affinché le vergini avvedute vengano realmente preparate, ricevendo la
Parola della Verità, essendo riempite con lo Spirito Santo e sigillate e, alla
fine, entrino nella Sala delle nozze. Colui che non riconosce questo, vive
come gli pare e piace al di fuori di quel che Dio fa presentemente. Che
nessuno pensi in cuor suo: “Il mio Signore mette indugio a venire…”,
perché il Signore non ritarda l’adempimento della Sua promessa; però ogni
Scrittura deve prima essere adempiuta. C’è sempre prima
un’uscita per poi essere condotti dentro.
La via della Chiesa del Nuovo Testamento è stabilita fino alla
fine. Paolo non aveva difficoltà a parlare della sua chiamata e della sua
missione. Per me non è facile. Però, visto che è arrivato adesso il momento
decisivo, che ciò avvenga alla gloria del Signore. Si tratta della
responsabilità di cui sono stato investito. In realtà
non c’è nessun altro ministero sulla terra che, tramite predestinazione divina,
sia così direttamente collegato con quello del fratello Branham.
In tutti questi anni ho portato il vero Messaggio divino in tutto
il mondo e ho predicato Gesù Cristo — ho predicato la Parola e non le
interpretazioni. Cito il profeta di questa generazione come lo faccio pure
con Mosé ed Elia, Pietro e Paolo. Nel mio ministero e nella mia vita, ci furono
gli alti e i bassi — però come potrebbe essere diversamente? Come il nostro
Signore, così anche tutti i Suoi messaggeri sono posti a caduta degli uni e a
rialzamento degli altri (Luca 2:34-38); per gli uni un odore di vita, a vita,
per gli altri un odore di morte, a morte (2 Cor. 2:14-17); per gli uni sono un
servo di Dio chiamato e inviato dal Signore, per gli altri un seduttore della
Sposa di Cristo, un ingannatore degli uomini, sì perfino l’Anticristo in persona
che siede sulla mietitrebbia.
Per tutti gli eletti contano solo la loro propria predestinazione
e anche quella di un servo di Dio che si estende sul ministero e sulla vita
(Rom. 8:28-39). Se poi si adempie quel che il nostro Signore disse: “Non
pensate ch’io sia venuto a metter pace sulla terra; non son venuto a metter
pace, ma spada” (Mat. 10:34-36), ciò fa parte del capitolo dove il Signore
ha inviato i dodici apostoli. Dove penetra la Spada, la divisione può anche
passare in mezzo alla famiglia e i propri familiari possono diventare nemici.
Può anche essere perfino come Giobbe, che rimane ancora solo un “cumulo di
macerie”. Però in tutto ciò si deve tener presente che simili attacchi
provengono dal nemico che non può seminare altro che distruzione. Così, sotto
l’influenza del nemico, vengono messi da parte riconciliazione e perdono, e
vengono instaurati odio e inimicizia.
Se ad un servo accadono le stesse cose come al Maestro, del Quale
viene detto che Egli è stato disprezzato e abbandonato dagli uomini (Is. cap.
53), può essere contento. Gli scribi hanno respinto il nostro Signore, L’hanno
chiamato con tutti i titoli possibili e immaginabili, perfino ancora dopo la Sua
risurrezione L’hanno definito seduttore (Mat. 27:63). Gli scribi dissero al
Signore Gesù: “Noi non siamo nati da fornicazione”. Gli rinfacciavano:
“Sei un Samaritano e hai un demonio”. Erano quelli ai quali il Signore disse:
“Perché non comprendete il mio parlare?”. E diede anche subito la risposta:
“Perché non potete dare ascolto alla mia parola”. Poi disse ai Giudei
pii: “Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre… Egli è stato omicida
fin dal principio…”. Ogni volta che Dio fece qualcosa sulla terra, ebbe
luogo un conflitto spirituale. Fu così già nei giorni di Mosé e avvenne
sempre da parte di coloro che adempivano certi doveri nel servizio divino e che
volevano mettersi particolarmente in mostra. Così era nel tempo del nostro
Signore e oggi non è diverso.
È nelle intenzioni di Dio chiarire ogni tema biblico solo alla luce della
Sacra Scrittura. Le macchinazioni distruttrici del nemico, che contorce ogni
parola in ogni situazione, consistettero da sempre nel creare confusione. Una
volta per sempre deve essere posto fine allo stato di incertezza. Per grazia
siamo stati condotti fuori da ogni confusione tramite insegnamento e
rivelazione. Su ogni tema, che sia la Divinità, il battesimo, la Cena del
Signore, il ritorno di Cristo, il matrimonio, ecc., tutto è stato esposto in
modo chiaro per tutti coloro che sono di buona volontà. Nessun uomo — neanche un
predicatore — sa da sé stesso cosa è giusto. Anche se si conoscono tutti i
passi biblici e tutte le citazioni riguardanti ogni tema, ancora non lo si sa se
non viene rivelato. Se avessimo già saputo ogni cosa, allora il ministero di
un profeta non sarebbe stato necessario. Anche Dio non avrebbe avuto bisogno di
insediare alcun servitore e avrebbe potuto lasciare ognuno a sé stesso. La
rivelazione tramite lo Spirito, tuttavia, la ricevono solo gli umili,
vale a dire coloro che riconoscono che Dio ha stabilito dei ministeri nella
Chiesa, li accettano sottomettendosi così a Lui.
L’apostolo Paolo fu interrogato per lettera su questo tema
particolare (1 Cor. 7:1) e ha risposto in merito. Però cosa era accaduto in
realtà? Lo possiamo leggere nel capitolo 5. Ecco che qualcuno aveva preso per
moglie la moglie di suo padre. Ciò non era solo peccato e trasgressione, ciò era
una faccenda maledetta da Dio — vale a dire lussuria. Perché così sta scritto:
“Maledetto chi si corica con la moglie di suo padre…” (Deut.
27:20). Che Paolo metta un tale in mano di Satana e ordini di non mangiare con
lui, trova il nostro pieno consenso. Questo uomo era colpevole di lussuria e di
adulterio. Fa parte del contesto anche Ebrei 13:4: “Sia il matrimonio tenuto
in onore da tutti, e sia il talamo incontaminato; poiché Iddio giudicherà i
fornicatori e gli adulteri”. Poi l’apostolo espone in 1 Corinzi 7:2:
“… per evitar le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria
moglie, e ogni donna il proprio marito”.
Nel tempo di Gesù erano i Farisei a mettere alla prova il
Signore. Chi è colui che chiede adesso? Qualcuno che è in distretta o ciò
avviene solo per accendere la discussione in merito? Ipocritamente, gli scribi
posero la domanda: “È egli lecito di mandar via, per qualunque ragione, la
propria moglie?” (Mat. 19:3). In Luca 16:17-18 il nostro Signore sottolinea
di fronte ai Farisei pieni di sé: “Più facile è che passino cielo e terra,
che un apice solo della legge cada”. Poi arriva al punto e dice:
“Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e
chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio”.
In Marco 10:10-12 Egli diede ai Suoi discepoli la stessa risposta. Si tratta
della stessa faccenda in tutt’e tre gli Evangeli:
“Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso
di lei; e se la moglie, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette
adulterio”.
Il Signore lo dice
inequivocabilmente quando il marito si rende colpevole nel proprio matrimonio,
vale a dire: “Chiunque manda via sua moglie, salvo che per motivo di
fornicazione, la fa diventare adultera e chiunque sposa colei che è
mandata via commette adulterio” (Mat. 5:32).
Un uomo che
divorzia da sua moglie senza il motivo biblico la fa diventare adultera, perché
ella si sposa di nuovo. Anche se l’uomo, come lo confermano i seguenti passi
biblici, in genere non può commettere adulterio nel proprio matrimonio, se
divorzia intenzionalmente, porta però la colpa di adulterio del proprio
matrimonio perché deve rispondere del fatto che sua moglie si sposa di nuovo.
Per un chiarimento definitivo leggiamo ancora i seguenti passi:
Così dice il Signore: “Non commettere adulterio… non concupire la
moglie del tuo prossimo…” (Es. 20:14, 17).
Così dice il Signore: “Se uno commette adulterio con la
moglie d’un altro…” (Lev. 20:10).
Di nuovo così dice il Signore: “Quando si troverà un uomo a
giacere con una donna maritata…” (Deut. 22:22).
Nella lingua ebraica ci sono due termini diversi per indicare la
donna in senso generale e la donna sposata, come in inglese «woman» e «wife».
Per questo motivo, i traduttori che conoscevano la differenza l’hanno reso in
modo giusto, come lo troviamo per esempio nella versione (in lingua tedesca) del
Dr Hermann Menge: “Ma io vi dico che chiunque guarda una donna sposata
per appetirla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mat.
5:28). [La traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua italiana riporta
il versetto come segue: “Ma io vi dico: se uno guarda la donna di un altro
perché la vuole, nel suo cuore egli ha già peccato di adulterio con lei”
— N.d.T.]
Non solo Mosé e il Signore Gesù, ma anche Paolo e Pietro hanno
dedicato la propria attenzione al tema «matrimonio» ed esposto la posizione
differente dell’uomo e della donna. Paolo scrive, per esempio, che una donna
maritata è per la legge legata al marito mentre egli vive — anche nel tempo
della grazia (Rom. 7:2-3; 1 Cor. 7:39). Continua: “Ma ai coniugi ordino non
io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito, (e se mai si separa,
rimanga senza maritarsi o si riconcili col marito); e che il marito non lasci
la moglie” (1 Cor. 7:10-11). L’unica eccezione è: “Però, se il non
credente si separa, si separi pure; in tali casi, il fratello o la sorella non
sono vincolati; ma Dio ci ha chiamati a vivere in pace” (1 Cor. 7:15).
In Efesini 5:21-33 e in 1 Timoteo 2:11-15 entra nei particolari
del rapporto marito — moglie. “Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come
al Signore”.
L’apostolo Pietro si occupa brevemente di questo tema, però in
modo molto efficace (1 Pietro 3:1-7). Non troviamo però da nessuna parte una
veduta d’insieme in un unico capitolo. Dio l’ha voluto così affinché in ogni
caso vengano usati i passi corrispondenti contenuti nella Parola della Verità.
Una cosa è certa: tutti coloro che sono in difficoltà e chiedono sinceramente
ricevono dal Signore la risposta giusta. Colui che ha altri motivi e pensa di
sapere già tutto, non riconoscerà mai quel che è giusto. Noi tutti dobbiamo
adoperarci al compimento della nostra salvezza con timore e tremore. Non sarebbe
ovunque pulito se ognuno pulisse davanti alla propria porta? Tutti coloro che
sono stati risparmiati dalla cosa più terribile che possa accadere ad un uomo
qui sulla terra, dovrebbero ringraziare Dio ogni giorno sulle ginocchia.
A chi di noi sarebbe venuto in mente che, riguardo a questo tema
così importante, Dio ha dato all’uomo delle istruzioni particolari alle quali
deve attenersi e che ha pure detto alla donna delle cose che sono vincolanti per
lei? I ruoli non debbono essere scambiati, perché sono ordinati da Dio.
Così la donna non deve assolutamente usare autorità sul marito (1 Tim. 2:11-15).
È e rimane così: “Ma voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo,
che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio … E l’uomo non
fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo” (1 Cor. 11:3-9).
Anche i
predicatori non hanno potuto stabilire l’ordine divino, ma hanno giudicato
secondo la tradizione tramandata. Perfino il fratello Branham dovette ammettere
di non saperlo finché il Signore non glielo avesse rivelato.
Ancora oggi, perfino nell’ambito del Messaggio, molti fanno
fatica ad accettare così come è quel che il Signore, in armonia con l’Antico e
il Nuovo Testamento, ha rivelato al Suo servitore e profeta. Dall’esposto del
fratello Branham, gli uni deducono l’assurda dottrina della poligamia,
gli altri rimangono prigionieri delle vecchie tradizioni. Nella
predicazione Matrimonio e Divorzio, il tema è stato trattato ampiamente e
abbastanza chiaramente e non ha bisogno di ulteriori chiarimenti. Poiché mi sono
state poste delle domande su problemi attuali legati a questo tema, ho scritto
l’opuscolo: Il Matrimonio — Il problema antico. Colui che è toccato da
questo tema legga in preghiera questi due trattati e anche i passi biblici
sopraccitati e lasci che Dio gli dia la chiarezza necessaria dalla Sua Parola.
A questo punto, un’altra volta bisogna porre l’attenzione sul fatto che ci sono
fratelli conosciuti a livello internazionale che si appellano al fratello
Branham, si specializzano in certi temi, però non lasciano valere la
Parola come unico Assoluto. Spesso la Bibbia viene perfino messa da parte e
vengono usate solo alcune citazioni del fratello Branham che essi torcono a loro
propria perdizione, come è già avvenuto nel tempo di Paolo (2 Piet. 3:16-18).
Così vengono diffuse false dottrine, le une dopo le altre, che sia l’asserzione
secondo la quale il Signore è già venuto nel 1963, o quella che Branham
risorgerà e terrà una missione sotto tenda. Tutte le dottrine sulle cosiddette
“rivelazioni dei Sette Tuoni”, sulla Parusia e tutte le altre che ci sono
ancora, non possono essere trovate né nelle predicazioni del fratello Branham
né nella Sacra Scrittura. Evidentemente, quel che sta scritto in 2 Corinzi
11:1-4 vale pienamente anche per il nostro tempo: da una parte, quel che
concerne il ministero dell’apostolo: “Poiché io son geloso di voi d’una
gelosia di Dio…”, dall’altro quel che riguarda coloro che annunciano un
altro vangelo e agiscono con astuzia. Predicano un altro Gesù e stanno sotto
l’influenza di un altro spirito.
Per quest’ultimo periodo l’apostolo Paolo disse in anticipo che
sarebbero apparsi uomini come Iannè e Iambrè e si sarebbero opposti alla
Verità — non al profeta. Chi legge i capitoli da 12 a 17 del libro dei
Numeri può constatare quante prove dovette attraversare l’uomo con un incarico
divino. Non avremmo mai sentito parlare né della “banda di Core”, né di Datan e
Abiram, figli di Eliab, se non si fosse trattato dell’esercizio di un
ministero collegato con la storia della salvezza. Questi uomini che
appartenevano alla raunanza d’Israele, che erano perfino associati al sacerdozio
levitico, si ribellarono tuttavia con diversi argomenti contro Mosé e Aaronne e
sta scritto che “hanno disprezzato l’Eterno” (Num. 16:30).
L’apostolo Paolo scrive di coloro che danno retta a spiriti
seduttori ed espongono delle dottrine di demoni (1 Tim. 4:1). L’apostolo parla
di un Imeneo e di un Fileto, che hanno deviato dalla Verità, perché dicevano che
la risurrezione era già avvenuta. La loro dottrina andava rodendo come la
cancrena ed essi sovvertirono perfino la fede di alcuni (2 Tim. 2:17-18).
L’apostolo Giacomo scrive di coloro che si sono sviati dalla Verità, ma che
eventualmente possono essere ricondotti sulla retta via (Giac. 5:19-20).
L’apostolo Pietro scrive di falsi dottori che introducono occultamente eresie di
perdizione (2 Piet. 2:1). L’apostolo Giovanni scrive di coloro che si sono
separati e “sono usciti di mezzo a noi” (1 Giov. 2:18-27). Ancora
Giuda scrive proprio apertamente di schernitori che prima avevano partecipato
alle agapi, e che poi avevano provocato delle divisioni nella chiesa.
Perfino in Apocalisse, capitolo 2, ci viene parlato di uomini che sono
paragonati a Balaam e alla sua dottrina e ai Nicolaiti e a ciò che insegnavano;
si parla perfino di una donna Iezabel, che si diceva profetessa e insegnava, per
sedurre i servi di Dio. Però l’ordine divino rimane per sempre il seguente:
Dio ha dato alla Chiesa solo apostoli, non apostole, solo profeti,
non profetesse, solo dottori, non dottoresse, ecc. (1 Cor. 12:28) “per
il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e
dell’edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all’unità
della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini
fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo” (Ef. 4:11-13).
Quindi ciò che abbiamo vissuto il 5 e 6 maggio 1979 qui al
«Centro Missionario» di Krefeld, allorché si presentarono due uomini per, come
dissero, decapitare il “vertice” — vale a dire fratello Frank, fratello Russ e
fratello Schmidt — era un diretto attacco del nemico contro la chiesa. I due
uomini, commissionati alle nostre spalle da due “profetesse”, insorsero contro i
servitori stabiliti da Dio e così Satana si intrufolò sulla piattaforma affinché
fosse adempiuta la Scrittura, come Paolo l’aveva predetto per lo Spirito
parlando di Iannè e Iambrè. Non possiamo dimenticare tutte le benedizioni
particolari degli anni Settanta che abbiamo sperimentato nella presenza di Dio.
Poi però, quando si ripeté: “Colpisci il pastore e siano disperse le pecore!”,
una separazione attraversò matrimoni, famiglie e tutta la chiesa. Solo Dio può
riparare questo danno tramite perdono e riconciliazione e così togliere di mezzo
l’odio e l’inimicizia (Ef. 2:13-16).
I fratelli Leonhard Russ e Paul Schmidt erano stati nominati dal
Signore con nome e cognome e, su Suo ordine e col pieno consenso di tutta la
chiesa, erano stati consacrati come anziani nel 1964. Qui abbiamo a che fare fin
dal principio con una chiesa strutturata biblicamente secondo l’ordine divino.
Lo stesso Signore, che mi ordinò quel lunedì mattina del 1962 alla mia chiamata
di andare in altre città per proclamare la Sua Parola, ma di non fondare
alcuna chiesa locale, mi ordinò quel venerdì sera del 1964 di consacrare
Leonhard Russ e Paul Schmidt come anziani qui nella nostra chiesa. La Chiesa del
Signore non è opera d’uomini, ma l’opera di Dio per grazia. Per il nostro
orientamento sta scritto: “Ma ricordatevi dei giorni di prima, quando, dopo
essere stati illuminati, voi sosteneste una così gran lotta di patimenti: sia
coll’essere esposti a vituperio e ad afflizioni, sia coll’esser partecipi della
sorte di quelli che erano così trattati” (Ebrei 10:32-33).
È purtroppo così: con le predizioni delle profezie per l’ultimo
periodo è collegata anche una pagina negativa. Sempre là dove il Signore è
all’opera edificando la Sua Chiesa, Satana cerca di distruggere, però le porte
dell’inferno non prevarranno sulla Chiesa. Ma essa è oramai il teatro del
conflitto spirituale. Il dragone si pone letteralmente davanti alla donna
che partorisce il figlio maschio per divorarlo. Ma questo ultimo verrà rapito e,
dopo la Cena delle nozze, reggerà tutte le nazioni con una verga di ferro (Apoc.
12:1-5). La vittoria del Redentore è promessa ai redenti, essi fanno
parte della schiera dei vincitori.
Subito dopo il colpo a Krefeld, oltre Atlantico si mossero due
fratelli e redassero una lettera che, da Tucson, venne mandata nel mondo intero
ai fratelli nel ministero con la raccomandazione di non ricevere più il fratello
Frank. Stando sotto la stessa influenza, fin dalla prima azione di distruzione,
qui alla base insorgono ancora uomini all’interno del Messaggio contro la
Parola della Verità e, naturalmente, in particolar modo contro colui che La
porta — e predicano le loro proprie interpretazioni. Tali uomini non predicano
la Parola di Dio, ma citano continuamente il profeta e ornano la sua tomba.
Però, come sta scritto, “la loro stoltezza sarà manifesta a tutti” (2 Tim.
3:1-9).
È al tempo di simili prove che le due semenze manifestano la
loro vera natura. Gli uni odiano, gli altri vengono odiati. Caino odiò
Abele, Ismaele era contro Isacco, Esaù perseguitava Giacobbe, ecc. Gli uni
tradiscono, gli altri vengono traditi. Gli uni incriminano, gli altri vengono
incriminati. Gli uni accusano, gli altri vengono accusati. I veri figliuoli di
Dio, che sono realmente nati dalla Semenza della Parola e portano nell’intero
essere loro la natura del Redentore, non possono affatto odiare. In Galati
4:28-29 i veri eletti vengono descritti quali «figliuoli della promessa»:
“Ora voi, fratelli, siete figliuoli della promessa alla maniera d’Isacco. Ma
come allora colui ch’era nato secondo la carne perseguitava il nato secondo lo
Spirito, così succede anche ora”. Gli eletti non perseguiteranno mai
gli altri, al contrario: essi pregheranno per coloro che sono diventati i loro
nemici.
Quando, in Atti, capitolo 13, Paolo espose il consiglio di Dio ai
Giudei, che tuttavia hanno respinto, li definì anche «sprezzatori» e gridò loro
la parola di Habacuc 1:5: “Vedete, o sprezzatori, e maravigliatevi, e
dileguatevi, perché io fo un’opera ai dì vostri, un’opera che voi non
credereste, se qualcuno ve la narrasse” (Atti 13:41). Si tratta
dell’opera conclusiva che Dio fa nei Suoi (Rom. 9:28). Dopo il suo discorso
ai Giudei, l’apostolo si appellò alla parola del profeta Isaia, capitolo 49,
versetto 6, e disse: “Perché così ci ha ordinato il Signore, dicendo: Io ti
ho posto per esser luce de’ Gentili, affinché tu sia strumento di salvezza fino
alle estremità della terra. E i Gentili, udendo queste cose, si rallegravano
e glorificavano la parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita
eterna, credettero” (Atti 13:47-48).
Non dovrebbe meravigliare nessuno se anche adesso come allora nel
tempo di Paolo, quando si presentarono sprezzatori, si verificherà una svolta
nella proclamazione dell’Evangelo eterno e che sarà predicato a coloro che
ancora non L’hanno udito. Dio ha realmente aperto le porte nelle diverse
denominazioni. Quel che fa parte del decorso della storia della salvezza si
ripete. Tra il popolo ci sono sprezzatori che fanno sorgere ribellione,
mormorii e agitazioni generali contro il Signore e i Suoi unti. Questo è il
cimento vero e proprio, è là che gli spiriti si dividono. È sempre il
portatore della Parola che deve essere colpito e screditato e anche tutti i
fratelli che portano la medesima Parola. Gli sprezzatori della missione
divina e dell’opera di Dio che è collegata con essa vogliono così arrivare ad
andare avanti senza impedimento. Cercano sempre gli errori negli altri, però
molti servitori di Dio hanno commesso errori. In verità, non esiste alcuna
infallibilità di un uomo di Dio — solo il Papa la rivendica e tutti i piccoli
“papi”. Presso un vero uomo di Dio, solo la Parola eterna e permanente di Dio
che egli porta è infallibile. Perciò la Sacra Scrittura dice: “… degli
uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”
(2 Piet. 1:21).
A cagione della sostanza divina della Parola i profeti furono
chiamati “dèi”, però vissero e morirono come tutti gli altri uomini (Salmo 82;
Giov. 10:34-38). La Scrittura non può essere annullata, così disse il Signore
stesso proprio in questa occasione. In ogni caso, Dio porta a compimento
l’opera Sua per il glorioso giorno di Gesù Cristo e tutti coloro che sono
nati da Dio ne sono partecipi. Che nessuno pensi che Dio si lascia prendere in
giro e che riempie il cielo di sprezzatori. L’apostolo Pietro scrive riguardo a
loro: “Lasciata la strada diritta…” — dunque prima l’hanno percorsa.
L’apostolo continua dicendo: “Perché sarebbe stato meglio per loro non aver
conosciuto la via della giustizia…” (2 Piet. 2:15-21). Se Dio incarica
qualcuno e lo invia, allora è direttamente con Lui che abbiamo a che fare, o no?
«Indicare il passato» con lo sguardo sui profeti non aiuterà nessuno; il passato
è già dietro di noi. È come disse il fratello Branham:
«Le persone ringraziano Dio
per quel che Egli ha fatto e per quel che farà ancora e passano accanto a quel
che Egli fa attualmente».
Se non vogliamo essere allontanati da quel che Dio fa attualmente, ora più
che mai dobbiamo guardare avanti.
“Chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me…”.
La serietà di questa lettera circolare non porterebbe tutto il suo peso sulla
bilancia se quanto esposto non potesse essere paragonato con le epistole
apostoliche. Nei capitoli 9, 22 e 26 degli Atti degli apostoli ci vengono
riferite le circostanze della chiamata e della missione dell’apostolo Paolo.
La chiamata celeste era la legittimazione del suo ministero e giustificava
l’autorità delle sue epistole. Egli aveva un incarico in relazione con la storia
della salvezza, quello di annunciare tutto il consiglio di Dio (Atti 20:18-35).
Per questa ragione in tutte le sue epistole egli si è presentato nel primo
versetto come servitore di Cristo e apostolo. Così ancora oggi troviamo nelle
nostre Bibbie nove volte: “Paolo, servo di Cristo Gesù…”, “Paolo,
servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo…” — precisamente da Romani 1:1
fino a Tito 1:1. Quando scriveva alle chiese o ai suoi collaboratori, come prima
cosa si presentava. Ci si potrebbe chiedere se ciò era necessario. Sicuramente
sì, altrimenti non l’avrebbe fatto.
Dio non ha lasciato la Sua Chiesa in balìa di operai disonesti e
delle loro dottrine. Egli ha stabilito nella Chiesa i ministeri
corrispondenti per l’edificazione del Corpo di Cristo (1 Cor. 12:28; Ef.
4:11-16 e altri). Colui che si separa dalla Chiesa, si ritira quale
membro del Corpo di Cristo, perché non si sottomette a Cristo, il
Capo. Vale per sempre quanto sta scritto: “Infatti noi tutti siamo stati
battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo…” (1 Cor. 12:13).
C’è un ordine per la Chiesa del Nuovo Testamento e c’è un ordine
per l’insieme della storia della salvezza che include Israele. Messo a parte
tramite diretta chiamata, Paolo quale inviato del Signore aveva una
responsabilità in ogni ambito che risultò dalla sua chiamata. Tutti i profeti,
da Mosé a Malachia, furono mandati direttamente da Dio; Giovanni era pure un
uomo mandato da Dio. Il Signore ha espressamente messo in risalto l’invio di
apostoli e dottori (Mat. 23:34), come anche l’invio dei Suoi servitori nel Nuovo
Testamento. Il Signore parlò ai testimoni da Lui prescelti (Atti 10:41). In
Giovanni 20:21 Egli disse: “Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi”.
Nell’intero Antico e Nuovo Testamento Dio mandò i Suoi servitori. Chi li
riceveva, riceveva il Signore, e chi udiva le parole dalla loro bocca, udiva le
parole di Dio. C’erano però anche sempre coloro che presumevano avere un
ministero — senza averlo. Così dice il Signore: “Ecco, io vengo contro quelli
che profetizzano sogni falsi, che li raccontano e traviano il mio popolo con le
loro menzogne e con la loro temerarietà, sebbene io non li abbia mandati e non
abbia dato alcun ordine, ed essi non possano recare alcun giovamento a questo
popolo” (Ger. 23:21, 32). La distretta consiste purtroppo nel fatto che
si presentano in mezzo al popolo di Dio. Perciò non abbiamo il diritto,
perfino il dovere di chiedere ad ognuno quando è stato chiamato? Apocalisse 2:2
e 2 Corinzi 11:13-15 debbono essere applicati. Tutto ciò che uno insegna deve
essere provato! Gli spiriti debbono essere provati! Ancora oggi sta scritto:
“Esaminate ogni cosa!”.
Bisogna chiedersi quali reazioni ci sarebbero se, all’inizio
delle mie lettere circolari, mettessi la formulazione dell’apostolo Paolo:
«Io, Ewald
Frank, servitore del Signore e apostolo di Gesù Cristo per la fede degli eletti
di Dio…». Non
scatenerebbe ovunque una tempesta di indignazione da parte di tutti gli
avversari e sprezzatori di Dio? Non sentirei forse le parole: «Orgoglio!
Presunzione! Arroganza!»? Ci si dovrebbe aspettare tutto questo, solo da coloro
che fanno parte di tutti questi gruppi divisi che vengono condotti dagli “sprezzatori”,
i quali non riconoscono affatto l’opera di Dio.
Se non potessi scrivere allo stesso modo secondo il modello
apostolico: “Io rendo grazie a colui che mi ha reso forte, a Cristo Gesù,
nostro Signore, dell’avermi egli reputato degno della sua fiducia, ponendo al
ministerio me” (1 Tim. 1:12), allora non sarei autorizzato a scrivere.
Un mandato divino, lo si riceve solo con un incarico divino. Non ho né riflettuto né predicato prima su Matteo 24:45 — soltanto dopo che il Signore stesso me lo aveva detto letteralmente e mi aveva incaricato di distribuire il Cibo. Non ho affatto saputo quel che sta scritto in Amos 8:11, vale a dire che il Signore avrebbe mandato la fame di udire la Sua Parola. Fu il fratello Branham ad indicarmi che Dio avrebbe mandato una fame di udire la Sua Parola e che poi avrebbe avuto luogo la distribuzione del Cibo.
Fin nella più recente storiografia della Chiesa si parla
dell’inizio e del decorso di certi risvegli, anche della nascita, cento anni fa,
del movimento Pentecostale e pure della breccia del risveglio biblico di
guarigione dopo la Seconda guerra mondiale. Non solo Robert Liardon, ma anche
altri citano William Branham, che apparve con una chiamata speciale, una
missione particolare e un dono di guarigione. Perfino padre Cantalamessa,
uomo di alto rango del Vaticano, che predica al Papa durante il periodo del
digiuno, nel suo articolo «Il Secolo dello Spirito Santo» cita Mr.
Pentecost, David DuPlessis, come pure William Branham e il suo traduttore di
allora a Zurigo, Walter Hollenweger. Ma la domanda è: Chi crede il nostro
Messaggio? A chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno (Is. 53:1; Rom.
10:16-17)? A ciò si può rispondere con le seguenti parole: Solo a colui che
crede il Messaggio biblico viene rivelato il braccio del Signore, egli vede
elevata la destra del Signore che mantiene la vittoria.
Chi crede biblicamente sa che Dio, Lui stesso, ha sempre chiamato
e incaricato i Suoi servitori. Se con il ministero del fratello Branham la
chiamata fuori della Chiesa–Sposa fosse stata compiuta, allora il rapimento
avrebbe avuto luogo e tutto sarebbe già concluso. La realtà però è che tutti
coloro che ingannano sé stessi vedendo la faccenda in questo modo, in quel tempo
non sapevano neanche dove abitava Dio, o non erano neanche nati, tanto meno nati
di nuovo. Semplicemente ci sono troppi chiacchieroni e imbroglioni in umili
vesti che non hanno capito che adesso tutto deve essere ricondotto al
principio. Tutti coloro che appartengono alla Chiesa-Sposa vengono
ricondotti al passo, vale a dire vengono riportati all’armonioso ordine biblico.
Tutti gli altri andranno avanti con i loro propri programmi e di proprio
arbitrio fino al giorno della loro grande delusione.
Diletti fratelli e sorelle nel nostro Signore Gesù Cristo, il
giorno della grazia volge alla sua fine. Sul fare della sera il Signore ha dato
Luce. Ci muoviamo verso l’ora di mezzanotte. Il Signore non ritarda
l’adempimento della Sua promessa, questo lo crediamo. Egli aspetta
non solo finché gli ultimi si siano pentiti e siano salvati, ma anche finché
tutti coloro che appartengono alla Chiesa-Sposa siano chiamati fuori, messi a
parte, purificati e raffinati. Nella Sposa dell’Agnello deve crescere la
pura Semenza-Parola affinché arriviamo all’altezza della statura perfetta di
Cristo. Ciò può avvenire solo se ogni singolo credente lascia valere la piena
Parola senza alcun taglio e venga lui stesso santificato nella Parola della
Verità. Solo allora, quando sarà raggiunta la piena armonia tra la Sposa e lo
Sposo si adempirà: “E lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode dica:
Vieni!” … Maranatha: Vieni presto! “Amen! Vieni,
Signor Gesù!”.
“Or a Colui che vi può fortificare secondo il mio Evangelo e la
predicazione di Gesù Cristo, conformemente alla rivelazione del mistero che fu
tenuto occulto fin dai tempi più remoti ma è ora manifestato, e, mediante le
Scritture profetiche, secondo l’ordine dell’eterno Iddio, è fatto conoscere a
tutte le nazioni per addurle all’ubbidienza della fede, a Dio solo savio, per
mezzo di Gesù Cristo, sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen”
(Rom. 16:25-27).
Quando il primo ministro Ariel Sharon il 28 settembre 2000 mise piede sul Monte
del Tempio, l’Intifada riprese con più violenza le sue azioni terroristiche.
Dall’11 settembre 2001 tutto il mondo sa che ogni attentato è rivolto contro
Israele, anche se avviene in una città lontana molte migliaia di chilometri,
come nel caso di New York, dove due torri famose vennero fatte crollare e
tremila vite umane troncate in una sola volta. Ben 15 dei 19 dirottatori
provenivano dall’Arabia Saudita come lo stesso Osama Bin Laden. È il Paese di
Maometto con i due più importanti luoghi sacri musulmani, la Mecca e Medina.
Gerusalemme è considerata la loro terza città santa — affinché si adempia che
Gerusalemme diventerà una pietra pesante per tutti i popoli (Zac. 12:3).
Perché il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, abbia scelto proprio
Saddam Hussein e il Paese dell’Eufrate e del Tigri per regolare i conti è
spiegabile solo alla luce delle profezie bibliche. Agli occhi dell’opinione
pubblica mondiale ci furono prima le conversazioni tra il Papa e il numero due
dell’Iraq, Tareq Aziz, «per evitare a ogni costo una possibile guerra». Dietro
le quinte tuttavia, il più alto diplomatico del Vaticano, il cardinale di Curia
francese Roger Etchegaray discorreva a Bagdad per indurre Saddam Hussein a
ritirarsi e a lasciare il Paese. Allo stesso tempo si negoziava con Muhammar
Gheddafi in Libia sulla permanenza di Saddam Hussein. Si convenne che un attacco
doveva essere sferrato soltanto quando Saddam Hussein sarebbe stato portato in
sicurezza. Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush gli diede 48 ore per
lasciare l’Iraq prima che avvenisse l’attacco. Poi iniziò la grande “caccia
all’uomo”!
Secondo Apocalisse 9:13-21 i quattro angeli del giudizio sono
legati sul fiume Eufrate finché siano giunti il giorno e l’ora. La «guerra
santa» è stata predetta per il «giorno del Signore» (Gioele 3:9-17), e questo
giorno si è avvicinato di molto. In rapporto con questo, sta scritto: “Il
sole e la luna s’oscurano, e le stelle ritirano il loro splendore. L’Eterno
ruggirà da Sion, farà risonar la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terrà
saranno scossi; ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per
i figliuoli d’Israele” (Gioele 3:15-16). Questo è il momento in cui il
Signore scenderà quale Angelo del Patto e ruggirà come un leone (Apoc. cap. 10)
come già annunciato in Geremia 25:30-33, in Osea 11:8-11 e in Amos 1:2.
Il presidente americano George W. Bush deve rispondere del fatto
che, tramite il suo agire, il mondo arabo, quello musulmano nel suo insieme, sì
tutto il mondo in generale ha preso posizione contro Israele. Con grande stupore
abbiamo appreso la notizia che il 15 novembre2003, nella parte europea della
Turchia, a Istanbul, due sinagoghe ebraiche sono state fatte saltare in aria. È
un odio incomprensibile che non si ferma né davanti agli edifici religiosi né
davanti alla perdita di vite umane se ciò serve allo scopo dei terroristi. Così
è stato fin dai giorni di Ismaele e di Isacco e così sarà fino alla terribile
fine prima del successivo nuovo e glorioso inizio. Con sobrietà, ma con
insistenza, bisogna dire ancora una volta che il ritorno del Signore nostro Gesù
Cristo deve essere imminente visto che le cose che devono avvenire dopo il
rapimento sono in piena preparazione. In tutto quel che avviene,
riconosciamo sempre più chiaramente che le profezie bibliche si adempiono una
dopo l’altra.
Di cuore voglio ringraziare tutti coloro che sostengono l’opera di Dio con le
loro preghiere e danno le loro decime e offerte nella casa del tesoro, affinché
il Cibo possa essere distribuito (Mal. 3:10). Da qui vengono curati più di 140
Paesi. Per quanto io sappia siamo realmente l’unica opera missionaria sulla
terra che, per principio, manda ogni cosa gratuitamente: tutti i libri e gli
opuscoli come pure tutte le cassette audio e video, di recente anche CD e DVD.
Di tutto cuore ringrazio tutti i fratelli che nel mondo intero
diffondono la Parola rivelata nella Sua forma originale e nello stesso Spirito
di Cristo.
Siamo anche riconoscenti a Dio per le possibilità di poter annunciare la Parola
di Dio su Internet e da alcune stazioni televisive in diverse parti della terra
nel mondo intero. Quasi ogni giorno riceviamo e-mails e lettere da persone che,
per la prima volta, sono venute in contatto con il Messaggio dell’ora e sono
state toccate. Il 17 novembre, erano esattamente 43, a prescindere dalla pila di
lettere arrivate. Per questo motivo confidiamo nella vostra comprensione e nel
contempo chiediamo scusa perché non è possibile rispondere personalmente a
ognuno. Tutte le ordinazioni di libri, opuscoli, ecc., vengono però eseguite il
più velocemente possibile.
Con grande aspettativa siamo entrati nell’anno 2004 e siamo anche consapevoli che il Signore tarda solo per amore e per grazia, affinché gli ultimi siano ancora chiamati. Di cuore auguro a voi tutti nel mondo intero la benedizione di Dio nell’anima, nel corpo e nello spirito come anche in ogni ambito della vostra vita.
Operante per ordine di Dio:
Ewald Frank
Dopo aver letto ancora una volta il manoscritto, mi sono deciso di riportare le citazioni del fratello Branham sul tema «Cibo», per una migliore comprensione della chiamata e del ministero.
È significativo che il fratello Branham menzioni per la prima volta il 1° aprile 1962 l’immagazzinamento del Cibo. Presso Dio e anche nel Regno di Dio, non avviene nulla per puro caso! Gli fu mostrato in visione come portava nella chiesa dei contenitori pieni di alimenti di ogni specie, che egli elencò. Alla mia chiamata, il 2 aprile 1962, il Signore disse proprio le stesse cose e ciò ci portò a riempire le dispense di generi alimentari.
Ecco alcune citazioni del fratello Branham: «Egli disse: Immagazzina molto di esso. … Ritorna e immagazzina il Cibo! … Ed è qui dove il Cibo è stato immagazzinato. Egli farà sì che tutto prenda il giusto corso. Questa è la ragione per cui Egli mi mandò indietro a fare ciò. ‹Immagazzina qui il Cibo!›. Egli mi vietò di andare oltremare. … Una voce mi disse: ‹Porta dentro Cibo, immagazzinalo›. … Vi ricordate adesso la visione? … Dovevo andare a Zurigo con il fratello Arganbright… Dissi ai fratelli prima che avvenisse: ‹Non ci andrò!›».
In una preghiera, il fratello Branham disse: «Recentemente Tu mi hai mostrato in una visione questa piccola chiesa qui… però di immagazzinare il Cibo perché verrà il tempo in cui se ne avrà veramente bisogno. … Tu hai però detto: ‹Immagazzina questo Cibo qui per il tempo!›. Signore, con timore ho cercato di farlo».
A me fu rivolto il COSÌ DICE IL SIGNORE che per tutta l’Eternità rimane nella mia memoria: «Mio servitore, il tuo tempo per questa città sarà presto terminato. Io ti manderò in altre città a predicare la Mia Parola».
Replicai: «Signore, non mi ascolteranno, hanno tutto in abbondanza e vivono nei bagordi. Non sono pronti ad ascoltare».
Il Signore continuò dicendo: «Mio servitore, il tempo viene in cui ti ascolteranno. Immagazzina cibo e alimenti poiché ci sarà una grande carestia. Allora starai in mezzo al popolo e distribuirai il cibo».
Però non venne alcuna carestia. Naturalmente caddi in una profonda distretta interiore. Avevo annunciato in chiesa la carestia e non volevo più predicare. Chiesi al Signore una risposta. L’ultima possibilità di ricevere una risposta, la vidi nel recarmi negli Stati Uniti per parlare col fratello Branham, perché sapevo che Dio gli mostrava e rivelava delle cose. A fine novembre andai negli Stati Uniti. La conversazione col fratello Branham ebbe luogo il 3 dicembre 1962. Egli ripeté esattamente parola per parola quel che il Signore mi aveva detto il 2 aprile. Poi disse: «Fratello Frank, hai frainteso quel che il Signore ti ha detto e avete immagazzinato cibo e generi alimentari. Tuttavia, il Signore manderà una fame di udire la Sua Parola e il Cibo che devi immagazzinare è la Parola promessa per questo tempo che Dio ha rivelato tramite il Messaggio e che è conservato su nastri».
Il fratello Branham si fermò per un attimo, poi disse: «Aspetta per la distribuzione del Cibo fin quando non ne ricevi il resto».
Questo non l’ho compreso, tuttavia ho agito di conseguenza e ho conservato a Krefeld tutte le predicazioni registrate su nastri; poi, quando il tempo era compiuto, le ho tradotte, riprodotte e stampate. Nella casa dei miei genitori si parlavano diverse lingue. Mio padre parlava correntemente tre lingue e anche l’yiddish, cosicché sono cresciuto poliglotta. Ne ho imparate altre dopo. Nel «Centro Missionario» qui a Krefeld abbiamo a disposizione tutte le lingue necessarie.
Fratelli e sorelle, cari amici, riflettete su tutto ciò e mettetevi al mio posto: Il fratello Branham vide in una visione come egli immagazzinava contenitori con diversi alimenti. Dopo che egli l’ebbe fatto, sulla tavola del Signore non c’era ancora Cibo preparato. Prima era soltanto un immagazzinamento, finché sarebbe venuto il momento della carestia spirituale. Nella Chiesa si adempie adesso: Non di pane soltanto vive l’uomo, ma di ogni parola che è proceduta dalla bocca di Dio. La piena Parola è stata conservata per il tempo della carestia. Chi ha orecchio ascolti!
Quando incominciò questo ministero, il Cibo non è stato distribuito a cesti interi qua e là, ma offerto nel mondo intero in ogni predicazione quale Cibo ben preparato. Così viene placata la fame del popolo.
Nessuna via passa accanto a Dio, neanche accanto ad una chiamata divina che è irrevocabile (Rom. 11:29), senza che qualcuno ne subisca le conseguenze!
Colui che crede poter maneggiare la Parola, il Messaggio dell’ora a sua discrezione — e tutti sanno quanta confusione ciò abbia prodotto nell’ambito del Messaggio — impreca contro Dio e rigetta il Suo consiglio. Che ognuno si ricordi quel che disse il fratello Branham: Rendere un servizio a Dio fuori della Sua volontà!
Ognuno giudica per conto proprio quel che può sussistere davanti a Dio. Mi stava particolarmente a cuore di parlare ancora una volta riguardo al Cibo e alla Sua distribuzione, per amore degli eletti, perché è forse venuto il tempo che alcuni prendano ancora la giusta decisione. Finché dura il tempo della grazia, non è troppo tardi per fare una correzione. Adesso tutti sanno che non avevo e non ho bisogno di inventare qualcosa in un secondo tempo. Le citazioni dalla bocca del fratello Branham confermano che tutto è stato detto in anticipo, prima che avvenisse. Tuttavia sono consapevole che colui che ha deciso di non credere non può credere, né ai testimoni né se qualcuno risuscitasse dai morti e lo confermasse (Luca 16:30-31). Non glielo permette il proprio orgoglio. Da parte mia posso solo testimoniare ancora una volta nel Nome del Signore Gesù Cristo che la mia testimonianza è vera altrettanto come quella dell’apostolo Paolo e del profeta William Branham. Dio stesso l’ha confermato durante tutti gli anni passati e il mondo intero ne è diventato testimone.
Ringrazio
tutti coloro che posso servire in questo modo.
SPECIALI RIUNIONI COMMEMORATIVE
3 – 4 APRILE 2004
Se il Signore tarda, desideriamo avere durante il primo fine settimana di aprile tre riunioni speciali: sabato sera, domenica mattina e domenica pomeriggio. Quarant’anni fa, nel 1964, ho fatto il mio primo viaggio in Libano, Israele e India. Però, con le riunioni programmate, vogliamo ricordare con riconoscenza la consacrazione della Casa di Dio, trent’anni fa qui a Krefeld, nel «Centro Missionario».
Era ai primi di aprile 1974 che potevamo consacrare questo luogo di adorazione al Dio onnipotente per la benedizione del Suo popolo. Da allora e da più di trenta nazioni sono venuti dei visitatori per ascoltare la Parola di Dio. Di solito, le nostre riunioni del primo fine settimana del mese vengono tradotte simultaneamente in dodici lingue diverse. Il Dio del cielo ha realmente benedetto infinitamente al di là di quel che abbiamo domandato o pensato. Il Suo Nome sia altamente lodato e glorificato di Eternità in Eternità.
A questo grande avvenimento invitiamo tutti i fratelli con un ministero a livello internazionale. Un invito particolare è rivolto al rev. Pearry Green. Sarebbe bello se potesse essere presente in quei giorni.
Ovviamente sono invitati tutti i fratelli dell’America Settentrionale e naturalmente di tutto il mondo. Apprezzeremmo molto se anche Billy Paul e Joseph Branham come pure George Smith potessero essere in mezzo a noi. La nostra preghiera comune è che avvenga la volontà di Dio anche in terra come nel cielo.
A motivo di esperienze e
delusioni amare fatte nel passato, dobbiamo dire chiaramente fin da adesso che
non possiamo finanziare il viaggio di centinaia di predicatori provenienti da
tutto il mondo. Costoro dovranno accontentarsi di ricevere le cassette video.
Ringrazio i fratelli per la loro comprensione.
Ci è stato nuovamente chiesto
di organizzare un viaggio in Israele; questa volta avrà luogo, Dio volendo,
da lunedì 3 fino a domenica 9 maggio 2004. Questo viaggio ci condurrà
attraverso il centro di Israele senza andare al Mar Rosso. Il punto culminante
sarà naturalmente come sempre Gerusalemme con tutti i luoghi biblici che ci sono
da visitare. Chiediamo che tutti coloro che desiderano partecipare a questo
viaggio si annuncino quanto prima. Altre informazioni verranno poi loro mandate.
“In verità, in verità vi dico: Chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me;
e chi riceve me, riceve Colui che mi ha mandato”
(Giov. 13:20).
“E, radunatisi contro Mosè e contro Aaronne, dissero loro:
«Basta! tutta la raunanza, tutti fino ad uno son santi, e l’Eterno è in mezzo a
loro; perché dunque v’innalzate voi sopra la raunanza dell’Eterno? … E per
questo tu e tutta la gente che è teco vi siete radunati contro l’Eterno! poiché
chi è Aaronne che vi mettiate a mormorare contro di lui?»”
(Num. 16:3, 11).
Con questo avvertimento desidero attirare la vostra attenzione
sull’importanza, per un vero discepolo di Gesù Cristo, di riconoscere in
questo tempo della fine, o di non riconoscere, quali sono i servitori della
Parola dell’Iddio vivente stabiliti veramente da Lui e che Lui stesso ha usato e
usa ancora adesso per ricondurre il popolo del Nuovo Patto alla fede dei padri
apostolici. Riconoscere, o non riconoscere, ciò porta con sé delle enormi
conseguenze.
Le numerose promesse della Scrittura riguardanti il ritorno del
popolo di Dio del Nuovo Patto all’eredità ricevuta tramite la morte vittoriosa
di Gesù Cristo non si fermano all’invio di un profeta animato dallo stesso
spirito di Elia, ma riguardano anche l’invio di un servitore fedele e prudente
secondo Matteo 24:41-51, destinato a dare a tempo debito il Cibo ai domestici
della Casa dell’Iddio vivente e che è stato stabilito su di loro. Proprio come
il Signore, fin dal principio, aveva fatto dei doni per l’edificazione della Sua
Sposa, che sono i cinque ministeri della Parola secondo Efesini 4:8-16
“finché tutti siamo arrivati all’unità della fede e della
piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d’uomini fatti, all’altezza
della statura perfetta di Cristo”.
Le promesse fatte riguardanti “i tempi della restaurazione
di tutte le cose”, “i tempi di refrigerio” (Atti 3:19-21) come
anche questa speciale promessa: “Ma per voi che temete il mio nome si
leverà il sole della giustizia, e la guarigione sarà nelle sue ali…”
(Mal. 4:1-3) non possono realizzarsi senza che questi ministeri promessi siano
pienamente operanti, riconosciuti e accettati dalle membra del Corpo di Cristo e
siano manifestate queste visitazioni divine.
Dopo aver
ripreso a Sé il profeta di Malachia 4:5 usato per fare echeggiare la chiamata
dell’Eterno, ci avrebbe Egli abbandonato a ogni vento di dottrina per farci
perire di nuovo nel deserto di nuovi credo e interpretazioni portati dal nemico
in mezzo a coloro che hanno risposto all’appello di questo tempo e sono usciti
da Babilonia per ritornare alla fede e alla restaurazione della Chiesa tale
quale era nel principio a Gerusalemme?
Se già una volta dei credenti sono usciti dalla schiavitù
dell’Egitto seguendo la chiamata del loro Dio per camminare verso l’eredità
promessa e la maggior parte di essi non ci sono arrivati, riconosciamo che la
storia non mancherà di ripetersi oggi in occasione di questo terzo esodo. Un
numero troppo grande di credenti usciti dalla confusione dei credo in questo
tempo della fine si lasciano incoraggiare dai “Core, Datan e Abiram” moderni ad
essere ostili verso i veri servitori di Dio da Lui usati per far conoscere
questo Messaggio del tempo della fine. Preferiscono dare ascolto ai
cosiddetti servitori di Dio con le loro rivelazioni speciali come, per esempio,
riguardo a quel che avrebbero proferito i Sette Tuoni, che non sono
neanche scritti nella Bibbia. Come Core, Datan e Abiram, queste persone sono
eloquenti nel loro parlare per attirare dietro a sé i discepoli, ma non hanno
ricevuto alcuna chiamata divina né alcuna qualifica per pascere ed edificare il
popolo di Dio e per unirlo all’unico Buon Pastore, Gesù Cristo.
Notate che è relativamente facile pretendere di accettare il
potente ministero di un servitore che Dio ha ripreso a Sé, e anche di servirsi
di questo ministero per glorificare l’uomo anziché di glorificare Colui che l’ha
mandato. Però, ciò di cui ha bisogno il credente in cammino per rispondere alla
chiamata del Maestro in questo tempo della sera, è di riconoscere anche i
servitori ancora viventi, suscitati veramente da Lui per accompagnare il
credente lungo la strada verso l’eredità promessa. Alcuni capi di clan
immagineranno che, parlando di questo, vogliamo innalzare gli uomini al disopra
del profeta di questa epoca. Il nostro Dio è testimone che non è assolutamente
così, perché siamo stati i primi a far riconoscere il ministero di Malachia,
capitolo 4, ma riconosciamo quel che il fratello Branham stesso disse, vale a
dire che «egli non è l’unico sasso sulla spiaggia». Infatti ci sono oggi altri
veri servitori di Dio ispirati dallo spirito di Elia che era sul profeta e sono
loro che dobbiamo riconoscere perché sono stati suscitati anche per il nostro
bene e per la gloria dello Sposo divino. “Non c’è infatti albero buono che
faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono; perché
ogni albero si riconosce dal proprio frutto” (Luca 6:43-44).
Infatti questi capi di clan non hanno realmente udito la Voce
di Dio in questo tempo della fine e non hanno riconosciuto le Sue vie,
come sta scritto in Ebrei 3:10: “Sono sempre traviati di cuore; non hanno
conosciuto le mie vie”. Costoro non entreranno nella sala delle Nozze
dell’Agnello e periranno nelle loro false dottrine con coloro che li seguono. Ma
ci sono dei veri ministeri che sono stati suscitati dal Signore Gesù e dati da
Lui per l’intero popolo di Dio per aiutarlo a raggiungere il traguardo finale,
vale a dire entrare nella realtà del Suo Regno di giustizia, di pace, di amore e
di vita abbondante.
È certo che la promessa di Isaia 53:10: “… egli vedrà una
progenie, prolungherà i suoi giorni, e l’opera dell’Eterno prospererà nelle
sue mani” si adempie in questo tempo della fine per mezzo dei riscattati
di questa epoca che costituiscono la Sposa, della quale viene pure detto: “…
come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per lei, affin di
santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell’acqua mediante la
Parola, affin di far egli stesso comparire dinanzi a sé questa Chiesa, gloriosa,
senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile”
(Ef. 5:25-27). È per mezzo della Sposa che è composta da coloro che sono
realmente la Sua progenie che il Signore Gesù prolunga i Suoi giorni e adempie
ancora una volta tutte le opere gradite al Suo Padre celeste, e ciò nel mondo
intero in questo tempo della fine. Amen! Una preziosa affermazione è anche fatta
riguardo allo stato in cui si trovano i riscattati che formano il Corpo di
Cristo in questo tempo della fine e Lo manifestano: “Poiché l’amore di Cristo
ci costringe; perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per
tutti, quindi tutti morirono; e ch’egli morì per tutti, affinché quelli che
vivono non vivano più per loro stessi, ma per Colui che è morto e risuscitato
per loro. … Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura
(creazione); le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove”
(2 Cor. 5:14-17). In verità quello che importa, è questa nuova creazione! (Gal.
6:15).
Durante il primo esodo del popolo di Dio fuori dall’Egitto, Core
e il clan che rappresentava sapevano benissimo, fin dal principio, che era
l’Eterno ad aver mandato Mosè per farli uscire dalla schiavitù e per condurli
verso l’eredità promessa ai loro padri. Queste persone dovevano essere coscienti
che era grazie a Mosè che si trovavano sulla strada verso la realizzazione
della promessa fatta ai padri della loro nazione e che Mosè non era un
usurpatore, un uomo che aveva preso il posto di un altro, o un uomo che cercava
a stabilirsi al disopra degli altri. Invece era Core ad essere posseduto da
questo spirito e cercava di soddisfare la sua concupiscenza che era quella di
elevarsi al disopra del popolo di Dio. La stessa cosa avviene oggi in questo
tempo in cui l’Eterno, l’Iddio della Bibbia, l’Iddio delle promesse, riconduce
il Suo popolo alla posizione che la Chiesa di Cristo aveva al principio a
Gerusalemme. Lo stesso spirito di Core, Datan e Abiram agita coloro che non sono
nati di nuovo, ma hanno fatto un nuovo credo del Messaggio mandato alla
nostra generazione. Non è la fede nella Parola che li anima, bensì lo stesso
spirito religioso che si trova in tutte le denominazioni.
Per quanto mi concerne, debbo rendere testimonianza che, benché
nel 1955 il Signore mi avesse mostrato in sogno il ministero che Dio stava per
suscitare per la raccolta avvenire, benché abbia frequentato le riunioni del
fratello Branham a Zurigo e partecipato alla preparazione delle riunioni
tenutesi con lui a Losanna, ho potuto constatare che, in quel tempo, nessuno
sapeva quale fosse il vero ministero di questo uomo di Dio, né quale fosse la
sua importanza per la preparazione della Sposa di Cristo. Fu solo dieci anni
dopo che il Signore ebbe ripreso a Sé questo servitore che seppi chi era questo
uomo di Dio dal punto di vista biblico, tramite la testimonianza del servitore
fedele e prudente, Ewald Frank. Nell’esercizio del suo incarico di dottore,
egli ci ha dimostrato con i passi biblici esposti chi era William Branham e
quale era l’importanza di questo ministero di profeta che ci riconduceva alla
fede originale che c’era nella prima Chiesa a Gerusalemme. Non solo per me
stesso, ma anche per tutti i discepoli di Gesù Cristo che hanno ascoltato ciò
che lo Spirito diceva alla Chiesa, questo ministero del servitore fedele e
prudente è stato decisivo.
Tutti i fratelli degli Stati Uniti della prima ora sono al
corrente del modo in cui ha incominciato la diffusione di questo Messaggio dopo
la dipartenza del fratello Branham. Perfino suo figlio Joseph che molto tempo
dopo si è interessato di questa opera che Dio aveva promesso nella Bibbia è
stato informato da me stesso (come richiamo di quel che egli doveva conoscere
fin dal principio) del modo usato dal Signore Gesù affinché questa Parola
rivelata della Bibbia fosse diffusa nel mondo intero. Non vogliamo innalzare
nessun uomo al disopra dei credenti del Nuovo Patto, ma dobbiamo stare attenti
a non disprezzare e a non respingere i doni (quali ministeri autentici
della Parola) che Dio ha dato per preparare la Sposa per l’incontro con lo
Sposo. Quel che mancava alle vergini stolte per percorrere l’ultima parte
del cammino, proveniva dal fatto che non avevano preso per sé stesse ciò che i
servitori di Dio da Lui mandati avevano loro dato con la predicazione delle
parole della Bibbia, come alle altre vergini. “Perché i doni e la
vocazione di Dio sono senza pentimento” (Rom. 11:29). Ancora oggi
l’Eterno rivolge le stesse parole ai “Core” moderni e ai loro clan, e viene loro
fatto lo stesso rimprovero: “E per questo tu e tutta la gente che è teco
vi siete radunati contro l’Eterno! poiché chi è Aaronne (o Ewald
Frank o un altro ministero autentico della Parola) che vi mettiate a
mormorare contro di lui?” (Num. 16:11).
“Temiamo dunque che talora, rimanendo una promessa d’entrare nel
suo riposo, alcuno di voi non appaia esser rimasto indietro. Poiché a noi come a
loro è stata annunziata una buona novella; ma la parola udita non giovò loro
nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l’avevano udita”
(Ebrei 4:1-2).
Concludo questa messa in guardia mandandovi i fraterni saluti del vostro fratello riscattato con il sangue di Gesù versato sul Golgota, e che lo Spirito di risurrezione che ha risuscitato Gesù nostro Signore d’infra i morti vivifichi anche tutti coloro che ricevono queste parole di esortazione e di chiarificazione per camminare nello stesso Spirito in comunione con il Signore risuscitato! Amen!
Il vostro fratello al servizio
dell’Iddio vivente:
Alexis Barilier
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
Saluto ognuno di voi nel Nome di Gesù Cristo, il nostro
Redentore, Colui che è lo stesso ieri, oggi, e in eterno! Difatti sta scritto
nel libro del profeta Malachia: “Poiché io, l’Eterno, non muto” (Mal.
3:6).
Anche se potrei riprendere e sottolineare quanto già scritto dal
fratello Ewald Frank e dal fratello Alexis Barilier, perché riguarda la Sposa di
Cristo nel mondo intero — e beati coloro che ascoltano ciò che lo Spirito dice
alla Chiesa (Apoc. capp. 2 e 3) — voglio solo scrivere alcune righe per rendervi
partecipi di quanto il Signore ha fatto durante l’anno 2003.
Sono riconoscente al Signore per tutte le Sue benedizioni
ricevute, per la forza che, nella Sua grazia, mi ha dato anche nell’anno appena
trascorso per “combattere per la fede tramandata una volta per sempre ai
santi”, vale a dire per l’Evangelo eterno di Gesù Cristo. Gli sono pure
grato per il privilegio che mi ha accordato di aver afferrato bene quel che il
Signore ha voluto fare inviandoci un Suo profeta, cioè ricondurci alla fede
originale dei padri apostolici, e per avermi preso al Suo servizio per la
diffusione e la predicazione di questo glorioso Evangelo eterno. Certamente il
momento si è molto avvicinato in cui, come dice la Sacra Scrittura, Egli
stesso farà comparire dinanzi a Sé questa Chiesa-Sposa, gloriosa, senza
macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile (Ef. 5:27).
Come già da
molti anni, accanto alla solita attività di traduzione, di stampa, ecc., anche
di ristampa delle pubblicazioni del fratello Branham e del fratello Frank, per
quanto mi è stato possibile ho visitato le chiese d’Italia, Sicilia compresa.
Anche durante il 2003 ho potuto effettuare per la grazia di Dio diversi viaggi
missionari nei Caraibi, in Zambia, nella Repubblica Sudafricana, nel Mozambico e
nel Botswana insieme al fratello Alexis Barilier. Ho pure visitato un’altra
volta i fratelli e le sorelle in Armenia, dove sono stato accompagnato dal
fratello Urs Graf. Anche là l’opera di Dio progredisce. È un privilegio poter
visitare e vedere così tanti fratelli e sorelle in Cristo e confermare così le
chiese nella fede e nella sana dottrina. È proprio così come dice la Scrittura,
che il Signore chiama la Sua Sposa da ogni popolo, nazione, tribù e lingua. Che
il Suo Nome sia glorificato!
Abbiamo avuto all’inizio del mese di febbraio 2003 con i fratelli
Frank, Barilier e Graf, alcune riunioni a Piazza Armerina e Palermo dove il
Signore ha certamente benedetto nella Sua grazia chiunque abbia aperto il suo
cuore alla Sua Parola, accettandoLa non come venendo dagli uomini, ma procedente
da Dio. In seguito all’appello del fratello Frank alla gioventù durante le
sopraccitate riunioni, diverse giovani anime si sono veramente consacrate al
Signore e, in seguito, sono anche state battezzate nel Nome di Gesù Cristo.
A questo punto devo anche parlare delle riunioni per la gioventù
che hanno avuto luogo a Palermo e a Bologna con la partecipazione del fratello
Graf che, da anni, partecipa a simili raduni per la gioventù in Germania. Tutti
i partecipanti a queste riunioni, sia a Palermo che a Bologna, ne sono rimasti
entusiasti. Mi permetto di citare la reazione di una sorella di Palermo che,
dopo aver parlato delle sue impressioni ed esperienze positive, scrive: «Spero
quindi che presto si ripeteranno queste riunioni, e spero anche che non rimanga
solo una occasione di passaggio ma si ripeta periodicamente». A questo punto
ringrazio il fratello Covino e il fratello Costa che si sono impegnati per la
preparazione degli incontri di Bologna e anche tutti i fratelli che hanno
pregato affinché queste riunioni potessero aver luogo. Dio vede il vostro amore
per la Sua Chiesa, in modo particolare per la gioventù, e ve ne darà la
ricompensa.
Nel 2003 il Signore ha permesso che potessimo andare più volte in
Sardegna per visitare alcune anime. In occasione di un viaggio, il fratello
Gentile e il fratello Costa mi hanno preceduto in Sardegna per distribuire
trattati e volantini e il Signore ha realmente benedetto questo lavoro. Abbiamo
ricevuto diverse richieste di opuscoli e libri che sono stati poi mandati. Dopo
un certo tempo quelle persone vengono visitate e così sorgono nuovi contatti.
Attualmente sono migliaia e migliaia i trattati La via che conduce a Dio
e Il segnavia come anche il volantino Lo sapete che…? — che
abbiamo completato mettendo anche la fotografia della nuvola soprannaturale
apparsa nel 1963 e un breve commentario in merito — che sono stati distribuiti e
diverse persone sono venute alla vera fede e alla conoscenza di quel che Dio ha
fatto nel nostro tempo tramite il ministero del fratello e profeta William
Branham. Questi sopraccitati fratelli insieme ad un altro hanno anche percorso
tutta la valle d’Aosta con un camper per due settimane distribuendo trattati e
parlando con le persone, e anche questo ha portato i suoi frutti. Ci vorrebbe
troppo tempo per narrare quello che Dio fa e come Egli opera. Dio sa dove sono i
Suoi eletti e li chiama nel Suo amore e nella Sua grazia.
Anche il fratello Fantasia di Caltanissetta percorre i paesi
della Sicilia centrale distribuendo trattati e volantini e, come dice la Sacra
Scrittura, questo lavoro non è vano nel Signore (1 Cor. 15:58). Molte persone
vengono in contatto con l’operato che Dio fa nei nostri giorni.
Altri fratelli in Sicilia hanno avuto a cuore di lavorare con
impegno a Palermo e dintorni e hanno iniziato quest’anno un lavoro di
evangelizzazione. Approfittiamo del tempo che ci rimane per portare il glorioso
Evangelo di Gesù Cristo. La Bibbia dice: “E questo Evangelo del Regno sarà
predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti;
e allora verrà la fine” (Mat. 24:14).
Anche
questa volta mi preme ringraziare coloro che mi danno il loro prezioso aiuto
nella correzione delle pubblicazioni, nella loro stampa e ristampa, nella
registrazione e duplicazione delle cassette audio, nella spedizione, nella cura
del sito Internet, ecc. — a voi dico grazie di cuore.
Infine ringrazio sinceramente nel Nome di Gesù Cristo tutti
coloro che anche durante il 2003 hanno sostenuto con fedeltà con le loro
preghiere e con le loro decime e offerte non me stesso o la mia opera, ma
l’opera del Signore, dandomi la possibilità di aiutare a nome vostro dei
fratelli impegnati nella diffusione di questo glorioso Evangelo in Africa, in
America Centrale e del Sud, e in altri Paesi. A questo punto debbo anche citare
che durante il viaggio col fratello Barilier in Zambia abbiamo potuto consacrare
due semplici edifici al Signore che servono di luogo di culto realizzati con la
vostra partecipazione.
Ringrazio anche tutti i fratelli, anche se non citati, che
prendono cura delle anime nelle diverse comunità che posso servire e che
collaborano con me nello Spirito di Cristo non edificando la propria chiesa, ma
partecipando all’edificazione del Corpo di Cristo, vale a dire della Sposa di
Cristo. Per quanto mi concerne credo che è in questo Spirito che ho servito
ognuno con semplicità e umiltà attraverso tutti questi anni e così continuerò a
fare con l’aiuto del Signore Gesù Cristo, senza guardare agli “sprezzatori”,
sapendo che Dio stesso porterà a compimento l’opera Sua per il giorno glorioso
del ritorno di Gesù Cristo, così come lo disse per bocca del profeta Habacuc (Hab.
1:5). Molti aspirano a vedere l’adempimento della promessa data dal Signore Gesù
per bocca dell’apostolo Pietro: “… affinché vengano dalla presenza del
Signore dei tempi di refrigerio e ch’Egli vi mandi il Cristo che v’è
stato destinato…”, desiderano vedere il potente operato del Signore in mezzo
alla Chiesa-Sposa come il fratello Branham ne parla alla fine della sua
predicazione La Parola parlata è il Seme originale. Però nello stesso
contesto il Signore parla “della restaurazione di tutte le cose”
in mezzo al popolo di Dio. Se guardiamo all’inizio della Chiesa, il fratello
Frank in una sua predicazione fa notare che la Sposa della prima ora a
Gerusalemme era radunata nell’alto solaio “di pari consentimento”,
cioè d’un sol cuore e di un’anima sola (Atti 1:14, 4:32), poi scese lo Spirito
Santo, come possiamo leggere in Atti degli apostoli, capitolo 2. Possa Iddio
operare potentemente nei cuori dei Suoi figliuoli affinché anche questo “essere
d’un sol cuore e di un’anima sola” possa ritornare tra il Suo popolo e
che il Nome di Gesù Cristo possa così essere glorificato.
Come già certamente lo fate, ricordatevi di me nelle vostre
preghiere, dell’opera del Signore in Italia e nel mondo intero e di coloro che
collaborano. Come già detto l’ultima volta, anche se non ho potuto visitarvi, o
solo raramente, sappiate che non vi dimentico, Dio mi è testimone.
Che Dio, per grazia, possa benedire riccamente voi stessi e le
vostre famiglie nel tempo che ci rimane finché venga il momento in cui passeremo
dal credere al vedere.
Per concludere, voglio citare le parole tratte dalla seconda epistola di Paolo ai Corinzi, capitolo 13, versetto 11: “Del resto, fratelli, rallegratevi, procacciate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e l’Iddio dell’amore e della pace sarà con voi”. Maranatha! Il Signore viene!
Il vostro servitore per amore di Gesù:
Stefano Genton
Sito ufficiale della Missione Popolare Libera© in Italia