“GESÙ CRISTO È LO STESSO IERI, OGGI, E IN ETERNO!” (EBREI 13:8)
Indice:
MOLTO IMPORTANTE
AVVIENE ADESSO PROPRIO LA STESSA COSA?!
DECISIONI DIVINE 
FATTI CHE CONVINCONO
IL TEMA PARTICOLARE
UN PARAGONE
IN VERITÀ, IN VERITÀ IO VI DICO...
AVVENIMENTI ATTUALI
MOLTE GRAZIE
APPENDICE
SPECIALI RIUNIONI COMMEMORATIVE 3 – 4 
APRILE 2004
VIAGGIO IN ISRAELE
PER FAVORE, UN ISTANTE DI ATTENZIONE… DEL 
MISSIONARIO ALEXIS BARILIER
NOTIZIE 
DALL'ITALIA
 
Di tutto cuore saluto tutti coloro che appartengono alla Chiesa di Gesù Cristo nel mondo intero, in tutti i Paesi e di tutte le lingue con la parola tratta dalla seconda epistola di Pietro, capitolo 3, versetto 9:
“Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni reputano che faccia…”.
Da duemila anni, da quando il Signore diede la promessa di andare 
a preparare un luogo e di ritornare per prendere i Suoi, i veri credenti 
aspettano questo momento (Giov. 14:1-4). Però Dio, l’Eterno, ha un piano 
cronologico stabilito secondo il quale avviene tutto. Anche se, considerato 
superficialmente, pare che tutto rimanga come prima, ci accorgiamo però sempre 
più che siamo giunti alla fine del tempo della fine. Osserviamo nel loro 
adempimento le profezie bibliche in ogni ambito e, ciò facendo, siamo memori 
delle parole del nostro Signore: “Ma quando queste cose cominceranno ad 
avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina” 
(Luca 21:28; Mat. 24:33). Potrebbe accadere in ogni momento. Il grido di 
mezzanotte raggiunge le estremità della terra: “Ecco lo sposo, uscitegli 
incontro!” (Mat. 25:6).
 
Come predetto (Mat. 24:14; Apoc. 14:6), prima che venga la 
fine, l’Evangelo eterno viene predicato quale testimonianza a tutte le nazioni. 
Con ciò sono collegati la chiamata, la preparazione e il compimento della 
Chiesa–Sposa (2 Cor. 6:14-18 e altri). Secondo 1 Tessalonicesi 4:13-18, il 
Signore Gesù, Lui stesso — appena riecheggerà il Suo potente grido, risuoneranno 
la tromba di Dio e la voce dell’arcangelo — ritornerà come è andato in cielo 
(Atti 1:11). Poi saremo rapiti al Suo incontro nell’aria per essere sempre con 
il Signore (1 Tess. 4:13-18). Lo vedremo come Egli è e saremo trasformati nella 
Sua stessa immagine (1 Giov. 3:1-3).
 
Tra i molti segni dei tempi guardiamo particolarmente a Israele — 
il fico (Osea 9:10), che ha ricevuto vita e porta frutto (Mat. 24:32-34; Luca 
21:29-32). Da 143 nazioni gli Ebrei sono tornati nel Paese dei loro padri (Ez. 
36:24). In Gerusalemme si aspetta realmente il Messia e, ovviamente, la 
ricostruzione del Tempio (Apoc. 11:1). Vediamo pure il risorgere dell’«Impero 
Romano» come Unione Europea, secondo quanto vide anticipatamente il profeta 
Daniele (Dan. 2:40-43, 7:17-25). Con l’unione delle chiese e delle religioni 
mondiali sotto il predominio di Roma, si avvicina anche l’obiettivo di un 
governo mondiale. Roma, la “città eterna”, come viene chiamata, prende 
visibilmente le redini in mano quale potenza religiosa e guida le potenze 
mondiali. Nella parola profetica abbiamo la chiara e completa risposta a questo 
riguardo: “È la grande città che domina sui re della terra” (Apoc. 
17:18).
 
Durante i 
25 anni del pontificato di papa Giovanni Paolo II, il Vaticano ha allacciato 
rapporti diplomatici con 82 Paesi. I suoi 102 viaggi in veste di capo di Stato 
hanno portato i loro frutti. Il Papa bacia ovunque la «Madre terra» per 
impiantare la «Madre chiesa» e per regnare alla fine sopra tutti quale «Padre di 
tutti i padri» — quale «Pontifex Maximus». In tutto sono 174 i Paesi con i quali 
lo Stato del Vaticano intrattiene relazioni diplomatiche. Il Vaticano è ovunque 
rappresentato laddove si fa politica a livello mondiale — a New York presso 
l’ONU come pure a Bruxelles presso l’UE. «Europa, rifletti sulle tue radici 
cattolico–cristiane!», ecco il suo messaggio con lo sguardo sull’unificazione 
europea. Ci sono sulla terra molte culture, però una sola vera «cultura guida». 
Per riuscire a prendere tutti nella sua barca, il Vaticano ha trovato un nuovo 
concetto per le religioni ebraica, cristiana e musulmana: «Le religioni 
abramitiche». Coloro che conoscono bene la Bibbia possono classificare questi 
sviluppi del tempo della fine, in modo particolare considerando il «Medio 
Oriente» — sviluppi conosciuti come «politica di pace» (1 Tes. 5:1-3).
 
Però la nostra preoccupazione principale concerne la Chiesa di 
Gesù Cristo la quale ha ricevuto delle promesse particolari. Solo i veri 
credenti biblici riconoscono gli avvenimenti attuali universali come pure il 
Messaggio dell’ora. Ricevono la Semenza della Parola promessa, nascono di 
nuovo ad una speranza viva (1 Piet. 1:20-25) e costituiscono la Chiesa dei 
primogeniti (Ebrei 12:22-24).
 
Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è il Capo del Suo Corpo — la 
Chiesa (Col. 1:18-21). È il Primogenito fra molti fratelli (Rom. 8:29). È il 
Seme promesso (Gen. 3:15) che è venuto e ha schiacciato il capo al serpente. 
Egli era la Parola stessa che è diventata carne e ha abitato fra di noi (Giov. 
1:1, 14). Egli diede ai Suoi la promessa: “Il mondo non mi vedrà più; ma voi 
mi vedrete…” (Giov. 14:19). “Io sono con voi tutti i giorni, sino alla 
fine dell’età presente” (Mat. 28:20). Dopo la Sua risurrezione, il Signore 
si rivelò ancora solo ai Suoi, gli increduli non Lo videro più, neanche una sola 
volta (Luca cap. 24; 1 Cor. cap. 15 e altri). L’incredulità condanna le 
persone alla lontananza da Dio; la fede le rende beate nella presenza di Dio. 
I veri figliuoli di Dio sono allo stesso modo figliuoli della promessa (Rom. 
9:8) come il Redentore quale Figlio era il Salvatore promesso (Is. 9:5-6).
 
Adesso si 
tratta dell’orientamento, secondo il 
piano divino di 
redenzione, unicamente sulla base del fondamento biblico. Nella prima 
generazione cristiana, l’apostolo Paolo aveva il compito di illuminare 
particolarmente il decorso della storia della salvezza. Riguardo a Israele, il 
popolo del Patto dell’Antico Testamento, l’apostolo scrive: “Che dunque? 
Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno ottenuto gli 
eletti; e gli altri sono stati induriti…” (Rom. 11:7). Così era in quel 
tempo con il popolo di Dio, Israele: colui che credeva raggiungeva il 
traguardo, colui che non credeva veniva indurito — sarà così fino alla fine 
del periodo della Chiesa del Nuovo Testamento! Per questo motivo l’esortazione 
di Ebrei 3:7-19 vale ancora sempre e per tutti: “Oggi, se udite la sua voce, 
non indurite i vostri cuori…!”.
 
Affinché nessuno rimanga senza avvertimento, va detto ancora una volta: tutti i credenti nelle diverse chiese e comunità, indifferentemente da quel che credono o insegnano, sono più o meno soddisfatti di sé stessi. Solenni servizi divini, programmi fitti, li possiamo trovare ovunque. Però la maggior parte passa accanto a quel che Dio ha promesso per la fine — per il compimento della Sua Chiesa — proprio come lo fecero in quel tempo gli Ebrei ortodossi. Anche nelle solenni riunioni carismatiche, milioni di persone vengono condotte accanto a quel che Dio fa oggigiorno.
La promessa di un precursore 
prima della prima venuta di Cristo, che si realizzò nel ministero di Giovanni il 
Battista, era molto importante perché introdusse l’inizio della storia della 
salvezza. Adesso è la stessa cosa con la promessa che concerne la parte 
conclusiva, prima del ritorno di Gesù Cristo: tutto viene restaurato e 
riportato allo stato originale (Mal. 4:5; Atti 3:19-21 e altri). Giovanni il 
Battista non era un uomo dei servizi religiosi che si tenevano nel Tempio o 
nelle sinagoghe, era un uomo mandato da Dio con il Messaggio di Dio per il 
popolo di Dio. Gli “ecclesiastici” di quel tempo non sapevano dove 
inserirlo; non era adatto alle loro tradizioni religiose. Tanto più però era 
adatto al Regno di Dio che si faceva strada tramite il suo ministero (Luca 
16:16). Il Signore Gesù stesso inquadrò biblicamente Giovanni Battista come 
troviamo in Matteo 11:12-15. L’evangelista Marco fece la stessa cosa nei primi 
versetti del capitolo 1, mentre Luca lo fece nel capitolo 3 e nel capitolo 7, 
versetti 24-30. Nell’Evangelo di Giovanni 1:19-28, l’uomo di Dio stesso dà la 
sua testimonianza. Rispose a tutt’e tre le domande con: “No!” e testimoniò
di non essere né «il Cristo» né «il profeta Elia» e 
neanche «il Profeta-Messia promesso» di Deuteronomio 18:15-18. L’inizio e la 
fine del Nuovo Testamento dovevano essere introdotti con il ministero di un 
profeta promesso.
 
Ci sono 
predizioni generali per il tempo della fine che vengono prese sul serio da tutti 
i credenti, indipendentemente a quale corrente di fede appartengano. Se ne 
occupano gli evangelisti televisivi e i predicatori di chiese locali sotto il 
concetto: «apocalittica» — «escatologia» — «avvenimenti del tempo della fine». 
Tutti aspettano la venuta di Gesù Cristo in questa o in quella 
maniera. Però rimangono nelle loro proprie idee secondo le loro interpretazioni. 
Non è dato loro di riconoscere il ministero promesso per poter 
sperimentare la vera preparazione della Chiesa-Sposa prima del ritorno dello 
Sposo.
 
Vale la pena riflettere su questo fatto: Per 4000 anni i credenti 
hanno aspettato con grande brama il Messia e, tuttavia, non L’hanno poi 
riconosciuto a causa delle loro proprie idee! E questo perché il ministero di 
Giovanni Battista non fu accettato come essendo l’adempimento delle profezie 
della Parola. Hanno respinto il consiglio di Dio e ne hanno tenuto lontano 
il popolo (Luca 7:27-30). Il Signore venne dai Suoi, ma i Suoi non L’hanno 
ricevuto. Solo i pochi che credettero al Messaggio precursore di Dio, Lo 
accettarono, e ricevettero il diritto di essere chiamati figliuoli di Dio (Giov. 
1:12). Amen.
 
Come è adesso? La promessa di Malachia 4:5, che il nostro Signore, dopo il 
ministero di Giovanni il Battista, confermò come futura, si è adempiuta 
nel nostro tempo: “Egli rispose: «Certo, Elia deve venire e ristabilire 
ogni cosa»” (Mat. 17:11; Marco 9:12). Questo è il ministero più 
importante destinato alla Chiesa nel tempo della fine, che doveva avvenire 
adesso prima del ritorno di Gesù Cristo. È così — che lo vogliamo ammettere o 
no, che venga accettato o rifiutato. Dio è legato alla Sua Parola e mantiene 
quel che Egli promette. Quel che vale è la risposta di Gesù, il nostro 
Signore, e non l’argomentazione degli scribi. Solo chi crede così come 
veramente dice la Scrittura potrà essere partecipe di quel che Dio fa. Chi crede 
che tutt’e due le promesse — vale a dire quella del precursore alla prima venuta 
(Mal. 3:1) e quella del profeta Elia che doveva apparire solo adesso, prima 
del grande e terribile giorno del Signore (Mal. 4:5) — si siano adempiute in 
quel tempo, alla prima venuta di Cristo, è in netto contrasto con ciò che disse 
il Signore e di cui viene testimoniato negli Evangeli. Quel che è giusto è che 
Giovanni il Battista apparve nella potenza e nello spirito di Elia (Luca 
1:15-20) e, per questo motivo, fu chiamato anche Elia.
 
Giovanni il Battista apparve all’inizio del giorno della 
salvezza (Is. 49:6-9; 2 Cor. 6:2 e altri). Da allora sono trascorsi 2000 anni, e 
il terribile «giorno del Signore» — quando il sole si oscurerà, la luna sarà 
mutata in sangue, le stelle cadranno dal cielo (Is. 13:4-10; Gioele cap.2; Sof. 
1:14-18; Mal. 4:1-6; Mat. 24:29, Atti 2:20; 1 Tes. 5:1-3; Apoc. 6:12-17) e al 
cui inizio la terra sarà arsa (2 Piet. 3:10 e altri) — non è ancora avvenuto. Il 
«giorno del Signore» verrà come un ladro nella notte. Irromperà non appena 
termina il tempo della grazia come «giorno della salvezza». Però solo se 
crediamo Dio e la Sua Parola, capiamo come è veramente pensato. A chi non 
crede quel che la Sacra Scrittura ha predetto per questo tempo, non gli può 
essere rivelato. Dio non permette a nessuno un’interpretazione personale 
delle profezie bibliche (2 Piet. 1:16-21). Anche la migliore interpretazione è 
inganno del nemico e distoglie dall’adempimento di quel che Dio ha promesso. Dio 
veglia sulla Sua Parola e, quando è giunto il tempo, adempie le Sue promesse per 
coloro che le credono.
 
Dio è libero nelle Sue decisioni. Egli opera la scelta dei Suoi messaggeri. La 
chiamata al ministero e alla missione è una Sua faccenda. Dalla storia della 
Chiesa conosciamo gli uomini illustri inviati alla Chiesa. Nel nostro tempo — 
che lo si accetti o lo si respinga — la Sua scelta cadde realmente su William 
Branham. In base ad una vocazione divina aveva il compito di ricondurre il 
cuore di coloro che appartengono veramente alla Chiesa di Gesù Cristo alla fede 
originale dei padri, alla dottrina originale e alla pratica originale, come ci è 
stata tramandata dal tempo degli apostoli. L’11 giugno 1933, verso le ore 
14.00, come in quel tempo a Saulo verso mezzogiorno, dalla Nuvola di luce 
soprannaturale che era visibile come una stella splendente per più di 4000 
persone, durante un servizio di battesimo sulle rive del fiume Ohio, gli fu 
detto: «Come 
Giovanni Battista è stato inviato quale precursore della prima venuta di Cristo,
così il Messaggio che ti è stato dato sarà il precursore della seconda venuta 
di Cristo». 
In almeno quaranta predicazioni, il fratello Branham stesso ha indicato questo 
testo della sua missione e lo ha ripetuto. Con particolare accento ha ripetuto 
letteralmente il testo in una conferenza per predicatori nel 1959 a San Juan, 
Porto Rico, che venne direttamente tradotto in spagnolo. In quella occasione 
egli aggiunse: «Non 
sarò io il precursore, ma il Messaggio sarà il precursore». 
La seguente formulazione: «Come Giovanni Battista è stato inviato quale 
precursore della prima venuta di Cristo, così tu sei inviato con un Messaggio 
quale precursore della Sua seconda venuta» non corrisponde al testo originale 
della missione. Chi diffonde questa versione lo fa con il proposito di voler 
convincere le persone che, con il ministero del fratello Branham, anche l’opera 
di Dio sia giunta a termine. Ciò facendo non considerano per nulla il fatto 
che la diffusione vera e propria del Messaggio è iniziata solo dopo la sua 
dipartenza.
 
Tutti coloro che hanno dimestichezza col «Messaggio del tempo 
della fine» accettano il ministero di William Branham in questa ultima epoca. 
Gli fu dato di predicare i misteri della Parola dal primo capitolo della 
Genesi fino all’ultimo capitolo dell’Apocalisse. In questi misteri sono compresi 
la caduta dell’uomo — il peccato originale nel giardino di Eden — come pure il 
piano di redenzione, la dottrina della Deità, del battesimo, della Santa Cena 
fino a quella del ritorno di Cristo. Non c’è un tema che sia stato tralasciato 
nelle sue predicazioni. Però al suo tempo il mondo l’ha conosciuto solo come 
evangelista, come un uomo di Dio con un particolare dono di guarigione e pure il 
dono di discernimento e di rivelazione. Solo pochi anni prima della sua 
dipartenza, al tempo dell’apertura dei Sette Suggelli, gli fu dato da Dio il 
compito di immagazzinare il «Cibo spirituale». Egli stesso non ha parlato 
neanche una sola volta che l’avrebbe anche distribuito. Come in ogni cosa, 
anche in questo punto bisogna ascoltare bene quel che egli disse ripetutamente a 
questo riguardo.
 
Anche nel mio caso, l’Iddio eternamente fedele ha pronunciato 
personalmente la chiamata con la Sua voce piena di autorità. Non voglio ripetere 
qui l’intero testo di quel che il Signore mi disse il 2 aprile 1962 allo 
spuntare del giorno, perché ormai dovrebbe essere conosciuto da tutti. Nel 
passato ho più volte detto che il fratello Branham, il 3 dicembre 1962, in 
presenza dei fratelli Woods e Sothmann ha ripetuto parola per parola e 
confermato la chiamata che ho ricevuto. Sono particolarmente riconoscente per i 
tre fratelli che ebbero a cuore di andare negli Stati Uniti per farsi confermare 
questo fatto dai due testimoni di allora, Fred Sothmann e Banks Woods: nostro 
fratello Detlef Mehnert, fratello Di Prossimo del Belgio e fratello Didier di 
Parigi. Senza sapere quando sarebbe giunto il mio tempo, dal 1963 al 1965 ho 
approfondito tutte le predicazioni del fratello Branham che avevo ricevuto fin 
dal 1958 e, ciò facendo, ho investigato la Sacra Scrittura per vedere se le cose 
stavano realmente così.
 
Non mi venne mai il pensiero che il fratello Branham sarebbe 
dovuto andare a Casa prima che fosse venuto il mio tempo. Al contrario, 
consideravo il suo ministero necessario per la preparazione della Chiesa-Sposa 
fino al suo compimento. Per questo motivo, quando nella riunione di san 
Silvestro del 31 dicembre 1965, alla quale presero parte esattamente 120 
persone, in una profezia furono pronunciate le seguenti parole: 
«Mio servitore, Io ho messo in mano tua la Mia Spada», 
avevo difficoltà a crederlo e pensavo in me stesso: «La Spada, che è la Parola 
di Dio, è stata messa in mano al fratello Branham». Fu soltanto il 5 gennaio 
1966 che apprendemmo che il fratello Branham era deceduto il 24 dicembre 1965 in 
seguito a un incidente accaduto sei giorni prima.
 
Ai funerali che ebbero luogo a Pasqua 1966, quando entrai nel 
cimitero di Jeffersonville, mi salutò il rev. 
Pearry Green con 
le parole: «Hi, Brother Frank, you know what we are here for». — «Salve, 
fratello Frank, sai perché siamo qui». 
La mia risposta fu: «Sì, 
perché ha luogo la sepoltura del fratello Branham». Dopo, egli disse: «No, siamo 
qui perché aspettiamo la risurrezione del profeta». Dopo il mio arrivo andai 
prima all’impresa di pompe funebri e vidi certamente per ultimo le spoglie 
mortali dell’uomo di Dio prima che la bara fosse definitivamente chiusa. Al 
cimitero, con la chiesa in lutto, il rev. Pearry Green cantò, come sembrava, 
senza poter o voler fermarsi: «Only believe, only believe» — «Sol abbi fé, sol 
abbi fé». Non riuscivo a cantare con loro, ho pianto solamente. Per me tutto era 
incomprensibile. Non potevo condividere la convinzione che il fratello Branham 
sarebbe risuscitato. Con grande delusione dei presenti, nei quali era stata 
suscitata questa falsa speranza, alla fine il seppellimento dovette essere 
fatto. Tutti coloro che veneravano il fratello Branham invece di guardare al 
Signore Gesù rimasero profondamente delusi. Però Dio l’ha permesso e ha chiamato 
a Sé il Suo servitore. Egli non dà il Suo onore a nessun altro e può accadere 
solo quel che è nella Sua volontà e che ha promesso nella Parola.
 
La sera del giorno del seppellimento, giunto nella mia camera 
d’albergo, malgrado il dolore, fui riempito di una pace celeste e di una gioia 
profonda ineffabile, come l’ho raramente vissuto. Questa volta non era una voce 
forte, però lo stesso, parole molto chiare che lo Spirito pronunciò nel mio 
cuore: «Adesso è giunto il tuo tempo di distribuire il Cibo». 
Le stesse parole si ripeterono alcune volte. Il giorno seguente radunai diversi 
fratelli: insieme a Billy Paul Branham, Pearry Green, Lee Vayle, Roy Borders e 
Roy Roberson, naturalmente anche Banks Woods e Fred Sothmann. Proposi che le 
predicazioni del fratello Branham che, fino a quel momento erano solo su nastri, 
ora fossero stampate, affinché le avessimo a disposizione come originali per la 
traduzione in altre lingue. All’unanimità, il fratello Roy Borders fu incaricato 
di questo compito. Negli anni seguenti ho tradotto più di 200 predicazioni in 
lingua tedesca e ho preso cura affinché fossero pubblicate anche in molte altre 
lingue. Faccio tutt’e due, come mi è stato comandato: predico la Parola 
andando di città in città e trasmetto il Cibo immagazzinato come è contenuto 
nelle predicazioni. A questo punto voglio richiamare ancora una volta 
l’attenzione sul fatto che i fratelli negli USA avevano aspettato la 
risurrezione del profeta. Profondamente delusi, ognuno di loro sarebbe andato 
a casa e il mondo non avrebbe mai sentito parlare di un Messaggio.
 
Riuscii a convincere anche il rev. Pearry Green, che era ancora sempre 
stupefatto, che ormai iniziava un nuovo periodo. E siccome i fratelli Woods e 
Sothmann confermarono quel che il fratello Branham mi aveva detto, il rev. Green 
prese nuovo coraggio e accettò l’invito di venire in Europa per rendere 
testimonianza di quel che aveva visto e sperimentato nel ministero del fratello 
Branham. Immediatamente dopo indissi negli anni 1966/67 in 6 Paesi europei 35 
riunioni nelle quali predicavo e il rev. Green dava la sua testimonianza. Dal 
1968 viaggiai nei Paesi dell’Europa orientale dietro la cortina di ferro e poi 
in tutto il mondo. Così, secondo la predestinazione di Dio, prese il suo 
corso il ministero successivo di cui il Signore mi ha incaricato. Così fu 
il nuovo inizio dopo la fine temporanea.
 
Al ministero profetico doveva seguire il ministero di 
insegnamento. Adesso stiamo davanti alla domanda se il Cibo è stato distribuito 
a tempo debito come il Signore stesso l’ha detto nella Sua Parola: “Qual è 
mai il servitore fedele e prudente che il padrone abbia costituito sui 
domestici per dar loro il vitto a suo tempo?” (Mat. 24:45-47; Luca 
12:42-44). La Chiesa-Sposa vive adesso in questo ordinamento salvifico divino 
dell’ultimo periodo del tempo della grazia. Riconosciamo che la Parola di Dio 
rivelata viene data ai domestici affinché anch’essi possano distribuire il Cibo 
spirituale. Questo comandamento si adempie proprio prima di Matteo, capitolo 
25, affinché le vergini avvedute vengano realmente preparate, ricevendo la 
Parola della Verità, essendo riempite con lo Spirito Santo e sigillate e, alla 
fine, entrino nella Sala delle nozze. Colui che non riconosce questo, vive 
come gli pare e piace al di fuori di quel che Dio fa presentemente. Che 
nessuno pensi in cuor suo: “Il mio Signore mette indugio a venire…”, 
perché il Signore non ritarda l’adempimento della Sua promessa; però ogni 
Scrittura deve prima essere adempiuta. C’è sempre prima 
un’uscita per poi essere condotti dentro.
 
La via della Chiesa del Nuovo Testamento è stabilita fino alla 
fine. Paolo non aveva difficoltà a parlare della sua chiamata e della sua 
missione. Per me non è facile. Però, visto che è arrivato adesso il momento 
decisivo, che ciò avvenga alla gloria del Signore. Si tratta della 
responsabilità di cui sono stato investito. In realtà 
non c’è nessun altro ministero sulla terra che, tramite predestinazione divina, 
sia così direttamente collegato con quello del fratello Branham.
 
In tutti questi anni ho portato il vero Messaggio divino in tutto 
il mondo e ho predicato Gesù Cristo — ho predicato la Parola e non le 
interpretazioni. Cito il profeta di questa generazione come lo faccio pure 
con Mosé ed Elia, Pietro e Paolo. Nel mio ministero e nella mia vita, ci furono 
gli alti e i bassi — però come potrebbe essere diversamente? Come il nostro 
Signore, così anche tutti i Suoi messaggeri sono posti a caduta degli uni e a 
rialzamento degli altri (Luca 2:34-38); per gli uni un odore di vita, a vita, 
per gli altri un odore di morte, a morte (2 Cor. 2:14-17); per gli uni sono un 
servo di Dio chiamato e inviato dal Signore, per gli altri un seduttore della 
Sposa di Cristo, un ingannatore degli uomini, sì perfino l’Anticristo in persona 
che siede sulla mietitrebbia.
 
Per tutti gli eletti contano solo la loro propria predestinazione 
e anche quella di un servo di Dio che si estende sul ministero e sulla vita 
(Rom. 8:28-39). Se poi si adempie quel che il nostro Signore disse: “Non 
pensate ch’io sia venuto a metter pace sulla terra; non son venuto a metter 
pace, ma spada” (Mat. 10:34-36), ciò fa parte del capitolo dove il Signore 
ha inviato i dodici apostoli. Dove penetra la Spada, la divisione può anche 
passare in mezzo alla famiglia e i propri familiari possono diventare nemici. 
Può anche essere perfino come Giobbe, che rimane ancora solo un “cumulo di 
macerie”. Però in tutto ciò si deve tener presente che simili attacchi 
provengono dal nemico che non può seminare altro che distruzione. Così, sotto 
l’influenza del nemico, vengono messi da parte riconciliazione e perdono, e 
vengono instaurati odio e inimicizia.
 
Se ad un servo accadono le stesse cose come al Maestro, del Quale 
viene detto che Egli è stato disprezzato e abbandonato dagli uomini (Is. cap. 
53), può essere contento. Gli scribi hanno respinto il nostro Signore, L’hanno 
chiamato con tutti i titoli possibili e immaginabili, perfino ancora dopo la Sua 
risurrezione L’hanno definito seduttore (Mat. 27:63). Gli scribi dissero al 
Signore Gesù: “Noi non siamo nati da fornicazione”. Gli rinfacciavano: 
“Sei un Samaritano e hai un demonio”. Erano quelli ai quali il Signore disse: 
“Perché non comprendete il mio parlare?”. E diede anche subito la risposta:
“Perché non potete dare ascolto alla mia parola”. Poi disse ai Giudei 
pii: “Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre… Egli è stato omicida 
fin dal principio…”. Ogni volta che Dio fece qualcosa sulla terra, ebbe 
luogo un conflitto spirituale. Fu così già nei giorni di Mosé e avvenne 
sempre da parte di coloro che adempivano certi doveri nel servizio divino e che 
volevano mettersi particolarmente in mostra. Così era nel tempo del nostro 
Signore e oggi non è diverso.
 
È nelle intenzioni di Dio chiarire ogni tema biblico solo alla luce della 
Sacra Scrittura. Le macchinazioni distruttrici del nemico, che contorce ogni 
parola in ogni situazione, consistettero da sempre nel creare confusione. Una 
volta per sempre deve essere posto fine allo stato di incertezza. Per grazia 
siamo stati condotti fuori da ogni confusione tramite insegnamento e 
rivelazione. Su ogni tema, che sia la Divinità, il battesimo, la Cena del 
Signore, il ritorno di Cristo, il matrimonio, ecc., tutto è stato esposto in 
modo chiaro per tutti coloro che sono di buona volontà. Nessun uomo — neanche un 
predicatore — sa da sé stesso cosa è giusto. Anche se si conoscono tutti i 
passi biblici e tutte le citazioni riguardanti ogni tema, ancora non lo si sa se 
non viene rivelato. Se avessimo già saputo ogni cosa, allora il ministero di 
un profeta non sarebbe stato necessario. Anche Dio non avrebbe avuto bisogno di 
insediare alcun servitore e avrebbe potuto lasciare ognuno a sé stesso. La 
rivelazione tramite lo Spirito, tuttavia, la ricevono solo gli umili, 
vale a dire coloro che riconoscono che Dio ha stabilito dei ministeri nella 
Chiesa, li accettano sottomettendosi così a Lui.
 
L’apostolo Paolo fu interrogato per lettera su questo tema 
particolare (1 Cor. 7:1) e ha risposto in merito. Però cosa era accaduto in 
realtà? Lo possiamo leggere nel capitolo 5. Ecco che qualcuno aveva preso per 
moglie la moglie di suo padre. Ciò non era solo peccato e trasgressione, ciò era 
una faccenda maledetta da Dio — vale a dire lussuria. Perché così sta scritto:
“Maledetto chi si corica con la moglie di suo padre…” (Deut. 
27:20). Che Paolo metta un tale in mano di Satana e ordini di non mangiare con 
lui, trova il nostro pieno consenso. Questo uomo era colpevole di lussuria e di 
adulterio. Fa parte del contesto anche Ebrei 13:4: “Sia il matrimonio tenuto 
in onore da tutti, e sia il talamo incontaminato; poiché Iddio giudicherà i 
fornicatori e gli adulteri”. Poi l’apostolo espone in 1 Corinzi 7:2: 
“… per evitar le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria 
moglie, e ogni donna il proprio marito”.
 
Nel tempo di Gesù erano i Farisei a mettere alla prova il 
Signore. Chi è colui che chiede adesso? Qualcuno che è in distretta o ciò 
avviene solo per accendere la discussione in merito? Ipocritamente, gli scribi 
posero la domanda: “È egli lecito di mandar via, per qualunque ragione, la 
propria moglie?” (Mat. 19:3). In Luca 16:17-18 il nostro Signore sottolinea 
di fronte ai Farisei pieni di sé: “Più facile è che passino cielo e terra, 
che un apice solo della legge cada”. Poi arriva al punto e dice: 
“Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e 
chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio”. 
In Marco 10:10-12 Egli diede ai Suoi discepoli la stessa risposta. Si tratta 
della stessa faccenda in tutt’e tre gli Evangeli: 
“Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso 
di lei; e se la moglie, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette 
adulterio”.
 
Il Signore lo dice 
inequivocabilmente quando il marito si rende colpevole nel proprio matrimonio, 
vale a dire: “Chiunque manda via sua moglie, salvo che per motivo di 
fornicazione, la fa diventare adultera e chiunque sposa colei che è 
mandata via commette adulterio” (Mat. 5:32).
 
Un uomo che 
divorzia da sua moglie senza il motivo biblico la fa diventare adultera, perché 
ella si sposa di nuovo. Anche se l’uomo, come lo confermano i seguenti passi 
biblici, in genere non può commettere adulterio nel proprio matrimonio, se 
divorzia intenzionalmente, porta però la colpa di adulterio del proprio 
matrimonio perché deve rispondere del fatto che sua moglie si sposa di nuovo.
 
Per un chiarimento definitivo leggiamo ancora i seguenti passi: 
Così dice il Signore: “Non commettere adulterio… non concupire la 
moglie del tuo prossimo…” (Es. 20:14, 17).
 
Così dice il Signore: “Se uno commette adulterio con la 
moglie d’un altro…” (Lev. 20:10).
 
Di nuovo così dice il Signore: “Quando si troverà un uomo a 
giacere con una donna maritata…” (Deut. 22:22).
 
Nella lingua ebraica ci sono due termini diversi per indicare la 
donna in senso generale e la donna sposata, come in inglese «woman» e «wife». 
Per questo motivo, i traduttori che conoscevano la differenza l’hanno reso in 
modo giusto, come lo troviamo per esempio nella versione (in lingua tedesca) del 
Dr Hermann Menge: “Ma io vi dico che chiunque guarda una donna sposata 
per appetirla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mat. 
5:28). [La traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua italiana riporta 
il versetto come segue: “Ma io vi dico: se uno guarda la donna di un altro 
perché la vuole, nel suo cuore egli ha già peccato di adulterio con lei” 
— N.d.T.]
 
Non solo Mosé e il Signore Gesù, ma anche Paolo e Pietro hanno 
dedicato la propria attenzione al tema «matrimonio» ed esposto la posizione 
differente dell’uomo e della donna. Paolo scrive, per esempio, che una donna 
maritata è per la legge legata al marito mentre egli vive — anche nel tempo 
della grazia (Rom. 7:2-3; 1 Cor. 7:39). Continua: “Ma ai coniugi ordino non 
io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito, (e se mai si separa, 
rimanga senza maritarsi o si riconcili col marito); e che il marito non lasci 
la moglie” (1 Cor. 7:10-11). L’unica eccezione è: “Però, se il non 
credente si separa, si separi pure; in tali casi, il fratello o la sorella non 
sono vincolati; ma Dio ci ha chiamati a vivere in pace” (1 Cor. 7:15).
 
In Efesini 5:21-33 e in 1 Timoteo 2:11-15 entra nei particolari 
del rapporto marito — moglie. “Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come 
al Signore”. 
 
L’apostolo Pietro si occupa brevemente di questo tema, però in 
modo molto efficace (1 Pietro 3:1-7). Non troviamo però da nessuna parte una 
veduta d’insieme in un unico capitolo. Dio l’ha voluto così affinché in ogni 
caso vengano usati i passi corrispondenti contenuti nella Parola della Verità. 
Una cosa è certa: tutti coloro che sono in difficoltà e chiedono sinceramente 
ricevono dal Signore la risposta giusta. Colui che ha altri motivi e pensa di 
sapere già tutto, non riconoscerà mai quel che è giusto. Noi tutti dobbiamo 
adoperarci al compimento della nostra salvezza con timore e tremore. Non sarebbe 
ovunque pulito se ognuno pulisse davanti alla propria porta? Tutti coloro che 
sono stati risparmiati dalla cosa più terribile che possa accadere ad un uomo 
qui sulla terra, dovrebbero ringraziare Dio ogni giorno sulle ginocchia.
 
A chi di noi sarebbe venuto in mente che, riguardo a questo tema 
così importante, Dio ha dato all’uomo delle istruzioni particolari alle quali 
deve attenersi e che ha pure detto alla donna delle cose che sono vincolanti per 
lei? I ruoli non debbono essere scambiati, perché sono ordinati da Dio. 
Così la donna non deve assolutamente usare autorità sul marito (1 Tim. 2:11-15). 
È e rimane così: “Ma voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, 
che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio … E l’uomo non 
fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo” (1 Cor. 11:3-9).
 
Anche i 
predicatori non hanno potuto stabilire l’ordine divino, ma hanno giudicato 
secondo la tradizione tramandata. Perfino il fratello Branham dovette ammettere 
di non saperlo finché il Signore non glielo avesse rivelato.
 
Ancora oggi, perfino nell’ambito del Messaggio, molti fanno 
fatica ad accettare così come è quel che il Signore, in armonia con l’Antico e 
il Nuovo Testamento, ha rivelato al Suo servitore e profeta. Dall’esposto del 
fratello Branham, gli uni deducono l’assurda dottrina della poligamia, 
gli altri rimangono prigionieri delle vecchie tradizioni. Nella 
predicazione Matrimonio e Divorzio, il tema è stato trattato ampiamente e 
abbastanza chiaramente e non ha bisogno di ulteriori chiarimenti. Poiché mi sono 
state poste delle domande su problemi attuali legati a questo tema, ho scritto 
l’opuscolo: Il Matrimonio — Il problema antico. Colui che è toccato da 
questo tema legga in preghiera questi due trattati e anche i passi biblici 
sopraccitati e lasci che Dio gli dia la chiarezza necessaria dalla Sua Parola.
 
A questo punto, un’altra volta bisogna porre l’attenzione sul fatto che ci sono 
fratelli conosciuti a livello internazionale che si appellano al fratello 
Branham, si specializzano in certi temi, però non lasciano valere la 
Parola come unico Assoluto. Spesso la Bibbia viene perfino messa da parte e 
vengono usate solo alcune citazioni del fratello Branham che essi torcono a loro 
propria perdizione, come è già avvenuto nel tempo di Paolo (2 Piet. 3:16-18). 
Così vengono diffuse false dottrine, le une dopo le altre, che sia l’asserzione 
secondo la quale il Signore è già venuto nel 1963, o quella che Branham 
risorgerà e terrà una missione sotto tenda. Tutte le dottrine sulle cosiddette 
“rivelazioni dei Sette Tuoni”, sulla Parusia e tutte le altre che ci sono 
ancora, non possono essere trovate né nelle predicazioni del fratello Branham 
né nella Sacra Scrittura. Evidentemente, quel che sta scritto in 2 Corinzi 
11:1-4 vale pienamente anche per il nostro tempo: da una parte, quel che 
concerne il ministero dell’apostolo: “Poiché io son geloso di voi d’una 
gelosia di Dio…”, dall’altro quel che riguarda coloro che annunciano un 
altro vangelo e agiscono con astuzia. Predicano un altro Gesù e stanno sotto 
l’influenza di un altro spirito.
 
Per quest’ultimo periodo l’apostolo Paolo disse in anticipo che 
sarebbero apparsi uomini come Iannè e Iambrè e si sarebbero opposti alla 
Verità — non al profeta. Chi legge i capitoli da 12 a 17 del libro dei 
Numeri può constatare quante prove dovette attraversare l’uomo con un incarico 
divino. Non avremmo mai sentito parlare né della “banda di Core”, né di Datan e 
Abiram, figli di Eliab, se non si fosse trattato dell’esercizio di un 
ministero collegato con la storia della salvezza. Questi uomini che 
appartenevano alla raunanza d’Israele, che erano perfino associati al sacerdozio 
levitico, si ribellarono tuttavia con diversi argomenti contro Mosé e Aaronne e 
sta scritto che “hanno disprezzato l’Eterno” (Num. 16:30).
 
L’apostolo Paolo scrive di coloro che danno retta a spiriti 
seduttori ed espongono delle dottrine di demoni (1 Tim. 4:1). L’apostolo parla 
di un Imeneo e di un Fileto, che hanno deviato dalla Verità, perché dicevano che 
la risurrezione era già avvenuta. La loro dottrina andava rodendo come la 
cancrena ed essi sovvertirono perfino la fede di alcuni (2 Tim. 2:17-18). 
L’apostolo Giacomo scrive di coloro che si sono sviati dalla Verità, ma che 
eventualmente possono essere ricondotti sulla retta via (Giac. 5:19-20). 
L’apostolo Pietro scrive di falsi dottori che introducono occultamente eresie di 
perdizione (2 Piet. 2:1). L’apostolo Giovanni scrive di coloro che si sono 
separati e “sono usciti di mezzo a noi” (1 Giov. 2:18-27). Ancora 
Giuda scrive proprio apertamente di schernitori che prima avevano partecipato 
alle agapi, e che poi avevano provocato delle divisioni nella chiesa. 
Perfino in Apocalisse, capitolo 2, ci viene parlato di uomini che sono 
paragonati a Balaam e alla sua dottrina e ai Nicolaiti e a ciò che insegnavano; 
si parla perfino di una donna Iezabel, che si diceva profetessa e insegnava, per 
sedurre i servi di Dio. Però l’ordine divino rimane per sempre il seguente: 
Dio ha dato alla Chiesa solo apostoli, non apostole, solo profeti, 
non profetesse, solo dottori, non dottoresse, ecc. (1 Cor. 12:28) “per 
il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e 
dell’edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all’unità 
della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini 
fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo” (Ef. 4:11-13).
 
Quindi ciò che abbiamo vissuto il 5 e 6 maggio 1979 qui al 
«Centro Missionario» di Krefeld, allorché si presentarono due uomini per, come 
dissero, decapitare il “vertice” — vale a dire fratello Frank, fratello Russ e 
fratello Schmidt — era un diretto attacco del nemico contro la chiesa. I due 
uomini, commissionati alle nostre spalle da due “profetesse”, insorsero contro i 
servitori stabiliti da Dio e così Satana si intrufolò sulla piattaforma affinché 
fosse adempiuta la Scrittura, come Paolo l’aveva predetto per lo Spirito 
parlando di Iannè e Iambrè. Non possiamo dimenticare tutte le benedizioni 
particolari degli anni Settanta che abbiamo sperimentato nella presenza di Dio. 
Poi però, quando si ripeté: “Colpisci il pastore e siano disperse le pecore!”, 
una separazione attraversò matrimoni, famiglie e tutta la chiesa. Solo Dio può 
riparare questo danno tramite perdono e riconciliazione e così togliere di mezzo 
l’odio e l’inimicizia (Ef. 2:13-16).
 
I fratelli Leonhard Russ e Paul Schmidt erano stati nominati dal 
Signore con nome e cognome e, su Suo ordine e col pieno consenso di tutta la 
chiesa, erano stati consacrati come anziani nel 1964. Qui abbiamo a che fare fin 
dal principio con una chiesa strutturata biblicamente secondo l’ordine divino. 
Lo stesso Signore, che mi ordinò quel lunedì mattina del 1962 alla mia chiamata
di andare in altre città per proclamare la Sua Parola, ma di non fondare 
alcuna chiesa locale, mi ordinò quel venerdì sera del 1964 di consacrare 
Leonhard Russ e Paul Schmidt come anziani qui nella nostra chiesa. La Chiesa del 
Signore non è opera d’uomini, ma l’opera di Dio per grazia. Per il nostro 
orientamento sta scritto: “Ma ricordatevi dei giorni di prima, quando, dopo 
essere stati illuminati, voi sosteneste una così gran lotta di patimenti: sia 
coll’essere esposti a vituperio e ad afflizioni, sia coll’esser partecipi della 
sorte di quelli che erano così trattati” (Ebrei 10:32-33).
 
È purtroppo così: con le predizioni delle profezie per l’ultimo 
periodo è collegata anche una pagina negativa. Sempre là dove il Signore è 
all’opera edificando la Sua Chiesa, Satana cerca di distruggere, però le porte 
dell’inferno non prevarranno sulla Chiesa. Ma essa è oramai il teatro del 
conflitto spirituale. Il dragone si pone letteralmente davanti alla donna 
che partorisce il figlio maschio per divorarlo. Ma questo ultimo verrà rapito e, 
dopo la Cena delle nozze, reggerà tutte le nazioni con una verga di ferro (Apoc. 
12:1-5). La vittoria del Redentore è promessa ai redenti, essi fanno 
parte della schiera dei vincitori.
 
Subito dopo il colpo a Krefeld, oltre Atlantico si mossero due 
fratelli e redassero una lettera che, da Tucson, venne mandata nel mondo intero 
ai fratelli nel ministero con la raccomandazione di non ricevere più il fratello 
Frank. Stando sotto la stessa influenza, fin dalla prima azione di distruzione, 
qui alla base insorgono ancora uomini all’interno del Messaggio contro la 
Parola della Verità e, naturalmente, in particolar modo contro colui che La 
porta — e predicano le loro proprie interpretazioni. Tali uomini non predicano 
la Parola di Dio, ma citano continuamente il profeta e ornano la sua tomba. 
Però, come sta scritto, “la loro stoltezza sarà manifesta a tutti” (2 Tim. 
3:1-9).
 
È al tempo di simili prove che le due semenze manifestano la 
loro vera natura. Gli uni odiano, gli altri vengono odiati. Caino odiò 
Abele, Ismaele era contro Isacco, Esaù perseguitava Giacobbe, ecc. Gli uni 
tradiscono, gli altri vengono traditi. Gli uni incriminano, gli altri vengono 
incriminati. Gli uni accusano, gli altri vengono accusati. I veri figliuoli di 
Dio, che sono realmente nati dalla Semenza della Parola e portano nell’intero 
essere loro la natura del Redentore, non possono affatto odiare. In Galati 
4:28-29 i veri eletti vengono descritti quali «figliuoli della promessa»: 
“Ora voi, fratelli, siete figliuoli della promessa alla maniera d’Isacco. Ma 
come allora colui ch’era nato secondo la carne perseguitava il nato secondo lo 
Spirito, così succede anche ora”. Gli eletti non perseguiteranno mai 
gli altri, al contrario: essi pregheranno per coloro che sono diventati i loro 
nemici.
 
Quando, in Atti, capitolo 13, Paolo espose il consiglio di Dio ai 
Giudei, che tuttavia hanno respinto, li definì anche «sprezzatori» e gridò loro 
la parola di Habacuc 1:5: “Vedete, o sprezzatori, e maravigliatevi, e 
dileguatevi, perché io fo un’opera ai dì vostri, un’opera che voi non 
credereste, se qualcuno ve la narrasse” (Atti 13:41). Si tratta 
dell’opera conclusiva che Dio fa nei Suoi (Rom. 9:28). Dopo il suo discorso 
ai Giudei, l’apostolo si appellò alla parola del profeta Isaia, capitolo 49, 
versetto 6, e disse: “Perché così ci ha ordinato il Signore, dicendo: Io ti 
ho posto per esser luce de’ Gentili, affinché tu sia strumento di salvezza fino 
alle estremità della terra. E i Gentili, udendo queste cose, si rallegravano 
e glorificavano la parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita 
eterna, credettero” (Atti 13:47-48).
 
Non dovrebbe meravigliare nessuno se anche adesso come allora nel 
tempo di Paolo, quando si presentarono sprezzatori, si verificherà una svolta 
nella proclamazione dell’Evangelo eterno e che sarà predicato a coloro che 
ancora non L’hanno udito. Dio ha realmente aperto le porte nelle diverse 
denominazioni. Quel che fa parte del decorso della storia della salvezza si 
ripete. Tra il popolo ci sono sprezzatori che fanno sorgere ribellione, 
mormorii e agitazioni generali contro il Signore e i Suoi unti. Questo è il 
cimento vero e proprio, è là che gli spiriti si dividono. È sempre il 
portatore della Parola che deve essere colpito e screditato e anche tutti i 
fratelli che portano la medesima Parola. Gli sprezzatori della missione 
divina e dell’opera di Dio che è collegata con essa vogliono così arrivare ad 
andare avanti senza impedimento. Cercano sempre gli errori negli altri, però 
molti servitori di Dio hanno commesso errori. In verità, non esiste alcuna 
infallibilità di un uomo di Dio — solo il Papa la rivendica e tutti i piccoli 
“papi”. Presso un vero uomo di Dio, solo la Parola eterna e permanente di Dio 
che egli porta è infallibile. Perciò la Sacra Scrittura dice: “… degli 
uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” 
(2 Piet. 1:21).
 
A cagione della sostanza divina della Parola i profeti furono 
chiamati “dèi”, però vissero e morirono come tutti gli altri uomini (Salmo 82; 
Giov. 10:34-38). La Scrittura non può essere annullata, così disse il Signore 
stesso proprio in questa occasione. In ogni caso, Dio porta a compimento 
l’opera Sua per il glorioso giorno di Gesù Cristo e tutti coloro che sono 
nati da Dio ne sono partecipi. Che nessuno pensi che Dio si lascia prendere in 
giro e che riempie il cielo di sprezzatori. L’apostolo Pietro scrive riguardo a 
loro: “Lasciata la strada diritta…” — dunque prima l’hanno percorsa. 
L’apostolo continua dicendo: “Perché sarebbe stato meglio per loro non aver 
conosciuto la via della giustizia…” (2 Piet. 2:15-21). Se Dio incarica 
qualcuno e lo invia, allora è direttamente con Lui che abbiamo a che fare, o no? 
«Indicare il passato» con lo sguardo sui profeti non aiuterà nessuno; il passato 
è già dietro di noi. È come disse il fratello Branham: 
«Le persone ringraziano Dio 
per quel che Egli ha fatto e per quel che farà ancora e passano accanto a quel 
che Egli fa attualmente». 
Se non vogliamo essere allontanati da quel che Dio fa attualmente, ora più 
che mai dobbiamo guardare avanti.
 
“Chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me…”. 
La serietà di questa lettera circolare non porterebbe tutto il suo peso sulla 
bilancia se quanto esposto non potesse essere paragonato con le epistole 
apostoliche. Nei capitoli 9, 22 e 26 degli Atti degli apostoli ci vengono 
riferite le circostanze della chiamata e della missione dell’apostolo Paolo. 
La chiamata celeste era la legittimazione del suo ministero e giustificava 
l’autorità delle sue epistole. Egli aveva un incarico in relazione con la storia 
della salvezza, quello di annunciare tutto il consiglio di Dio (Atti 20:18-35). 
Per questa ragione in tutte le sue epistole egli si è presentato nel primo 
versetto come servitore di Cristo e apostolo. Così ancora oggi troviamo nelle 
nostre Bibbie nove volte: “Paolo, servo di Cristo Gesù…”, “Paolo, 
servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo…” — precisamente da Romani 1:1 
fino a Tito 1:1. Quando scriveva alle chiese o ai suoi collaboratori, come prima 
cosa si presentava. Ci si potrebbe chiedere se ciò era necessario. Sicuramente 
sì, altrimenti non l’avrebbe fatto.
 
Dio non ha lasciato la Sua Chiesa in balìa di operai disonesti e 
delle loro dottrine. Egli ha stabilito nella Chiesa i ministeri 
corrispondenti per l’edificazione del Corpo di Cristo (1 Cor. 12:28; Ef. 
4:11-16 e altri). Colui che si separa dalla Chiesa, si ritira quale 
membro del Corpo di Cristo, perché non si sottomette a Cristo, il 
Capo. Vale per sempre quanto sta scritto: “Infatti noi tutti siamo stati 
battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo…” (1 Cor. 12:13).
 
C’è un ordine per la Chiesa del Nuovo Testamento e c’è un ordine 
per l’insieme della storia della salvezza che include Israele. Messo a parte 
tramite diretta chiamata, Paolo quale inviato del Signore aveva una 
responsabilità in ogni ambito che risultò dalla sua chiamata. Tutti i profeti, 
da Mosé a Malachia, furono mandati direttamente da Dio; Giovanni era pure un 
uomo mandato da Dio. Il Signore ha espressamente messo in risalto l’invio di 
apostoli e dottori (Mat. 23:34), come anche l’invio dei Suoi servitori nel Nuovo 
Testamento. Il Signore parlò ai testimoni da Lui prescelti (Atti 10:41). In 
Giovanni 20:21 Egli disse: “Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi”. 
Nell’intero Antico e Nuovo Testamento Dio mandò i Suoi servitori. Chi li 
riceveva, riceveva il Signore, e chi udiva le parole dalla loro bocca, udiva le 
parole di Dio. C’erano però anche sempre coloro che presumevano avere un 
ministero — senza averlo. Così dice il Signore: “Ecco, io vengo contro quelli 
che profetizzano sogni falsi, che li raccontano e traviano il mio popolo con le 
loro menzogne e con la loro temerarietà, sebbene io non li abbia mandati e non 
abbia dato alcun ordine, ed essi non possano recare alcun giovamento a questo 
popolo” (Ger. 23:21, 32). La distretta consiste purtroppo nel fatto che 
si presentano in mezzo al popolo di Dio. Perciò non abbiamo il diritto, 
perfino il dovere di chiedere ad ognuno quando è stato chiamato? Apocalisse 2:2 
e 2 Corinzi 11:13-15 debbono essere applicati. Tutto ciò che uno insegna deve 
essere provato! Gli spiriti debbono essere provati! Ancora oggi sta scritto:
“Esaminate ogni cosa!”.
 
Bisogna chiedersi quali reazioni ci sarebbero se, all’inizio 
delle mie lettere circolari, mettessi la formulazione dell’apostolo Paolo:
«Io, Ewald 
Frank, servitore del Signore e apostolo di Gesù Cristo per la fede degli eletti 
di Dio…». Non 
scatenerebbe ovunque una tempesta di indignazione da parte di tutti gli 
avversari e sprezzatori di Dio? Non sentirei forse le parole: «Orgoglio! 
Presunzione! Arroganza!»? Ci si dovrebbe aspettare tutto questo, solo da coloro 
che fanno parte di tutti questi gruppi divisi che vengono condotti dagli “sprezzatori”, 
i quali non riconoscono affatto l’opera di Dio.
 
Se non potessi scrivere allo stesso modo secondo il modello 
apostolico: “Io rendo grazie a colui che mi ha reso forte, a Cristo Gesù, 
nostro Signore, dell’avermi egli reputato degno della sua fiducia, ponendo al 
ministerio me” (1 Tim. 1:12), allora non sarei autorizzato a scrivere.
 
Un mandato divino, lo si riceve solo con un incarico divino. Non ho né riflettuto né predicato prima su Matteo 24:45 — soltanto dopo che il Signore stesso me lo aveva detto letteralmente e mi aveva incaricato di distribuire il Cibo. Non ho affatto saputo quel che sta scritto in Amos 8:11, vale a dire che il Signore avrebbe mandato la fame di udire la Sua Parola. Fu il fratello Branham ad indicarmi che Dio avrebbe mandato una fame di udire la Sua Parola e che poi avrebbe avuto luogo la distribuzione del Cibo.
Fin nella più recente storiografia della Chiesa si parla 
dell’inizio e del decorso di certi risvegli, anche della nascita, cento anni fa, 
del movimento Pentecostale e pure della breccia del risveglio biblico di 
guarigione dopo la Seconda guerra mondiale. Non solo Robert Liardon, ma anche 
altri citano William Branham, che apparve con una chiamata speciale, una 
missione particolare e un dono di guarigione. Perfino padre Cantalamessa, 
uomo di alto rango del Vaticano, che predica al Papa durante il periodo del 
digiuno, nel suo articolo «Il Secolo dello Spirito Santo» cita Mr. 
Pentecost, David DuPlessis, come pure William Branham e il suo traduttore di 
allora a Zurigo, Walter Hollenweger. Ma la domanda è: Chi crede il nostro 
Messaggio? A chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno (Is. 53:1; Rom. 
10:16-17)? A ciò si può rispondere con le seguenti parole: Solo a colui che 
crede il Messaggio biblico viene rivelato il braccio del Signore, egli vede 
elevata la destra del Signore che mantiene la vittoria.
 
Chi crede biblicamente sa che Dio, Lui stesso, ha sempre chiamato 
e incaricato i Suoi servitori. Se con il ministero del fratello Branham la 
chiamata fuori della Chiesa–Sposa fosse stata compiuta, allora il rapimento 
avrebbe avuto luogo e tutto sarebbe già concluso. La realtà però è che tutti 
coloro che ingannano sé stessi vedendo la faccenda in questo modo, in quel tempo 
non sapevano neanche dove abitava Dio, o non erano neanche nati, tanto meno nati 
di nuovo. Semplicemente ci sono troppi chiacchieroni e imbroglioni in umili 
vesti che non hanno capito che adesso tutto deve essere ricondotto al 
principio. Tutti coloro che appartengono alla Chiesa-Sposa vengono 
ricondotti al passo, vale a dire vengono riportati all’armonioso ordine biblico. 
Tutti gli altri andranno avanti con i loro propri programmi e di proprio 
arbitrio fino al giorno della loro grande delusione.
 
Diletti fratelli e sorelle nel nostro Signore Gesù Cristo, il 
giorno della grazia volge alla sua fine. Sul fare della sera il Signore ha dato 
Luce. Ci muoviamo verso l’ora di mezzanotte. Il Signore non ritarda 
l’adempimento della Sua promessa, questo lo crediamo. Egli aspetta 
non solo finché gli ultimi si siano pentiti e siano salvati, ma anche finché 
tutti coloro che appartengono alla Chiesa-Sposa siano chiamati fuori, messi a 
parte, purificati e raffinati. Nella Sposa dell’Agnello deve crescere la 
pura Semenza-Parola affinché arriviamo all’altezza della statura perfetta di 
Cristo. Ciò può avvenire solo se ogni singolo credente lascia valere la piena 
Parola senza alcun taglio e venga lui stesso santificato nella Parola della 
Verità. Solo allora, quando sarà raggiunta la piena armonia tra la Sposa e lo 
Sposo si adempirà: “E lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode dica: 
Vieni!” … Maranatha: Vieni presto! “Amen! Vieni, 
Signor Gesù!”.
 
“Or a Colui che vi può fortificare secondo il mio Evangelo e la 
predicazione di Gesù Cristo, conformemente alla rivelazione del mistero che fu 
tenuto occulto fin dai tempi più remoti ma è ora manifestato, e, mediante le 
Scritture profetiche, secondo l’ordine dell’eterno Iddio, è fatto conoscere a 
tutte le nazioni per addurle all’ubbidienza della fede, a Dio solo savio, per 
mezzo di Gesù Cristo, sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen” 
(Rom. 16:25-27).
 
Quando il primo ministro Ariel Sharon il 28 settembre 2000 mise piede sul Monte 
del Tempio, l’Intifada riprese con più violenza le sue azioni terroristiche. 
Dall’11 settembre 2001 tutto il mondo sa che ogni attentato è rivolto contro 
Israele, anche se avviene in una città lontana molte migliaia di chilometri, 
come nel caso di New York, dove due torri famose vennero fatte crollare e 
tremila vite umane troncate in una sola volta. Ben 15 dei 19 dirottatori 
provenivano dall’Arabia Saudita come lo stesso Osama Bin Laden. È il Paese di 
Maometto con i due più importanti luoghi sacri musulmani, la Mecca e Medina. 
Gerusalemme è considerata la loro terza città santa — affinché si adempia che 
Gerusalemme diventerà una pietra pesante per tutti i popoli (Zac. 12:3). 
Perché il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, abbia scelto proprio 
Saddam Hussein e il Paese dell’Eufrate e del Tigri per regolare i conti è 
spiegabile solo alla luce delle profezie bibliche. Agli occhi dell’opinione 
pubblica mondiale ci furono prima le conversazioni tra il Papa e il numero due 
dell’Iraq, Tareq Aziz, «per evitare a ogni costo una possibile guerra». Dietro 
le quinte tuttavia, il più alto diplomatico del Vaticano, il cardinale di Curia 
francese Roger Etchegaray discorreva a Bagdad per indurre Saddam Hussein a 
ritirarsi e a lasciare il Paese. Allo stesso tempo si negoziava con Muhammar 
Gheddafi in Libia sulla permanenza di Saddam Hussein. Si convenne che un attacco 
doveva essere sferrato soltanto quando Saddam Hussein sarebbe stato portato in 
sicurezza. Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush gli diede 48 ore per 
lasciare l’Iraq prima che avvenisse l’attacco. Poi iniziò la grande “caccia 
all’uomo”!
 
Secondo Apocalisse 9:13-21 i quattro angeli del giudizio sono 
legati sul fiume Eufrate finché siano giunti il giorno e l’ora. La «guerra 
santa» è stata predetta per il «giorno del Signore» (Gioele 3:9-17), e questo 
giorno si è avvicinato di molto. In rapporto con questo, sta scritto: “Il 
sole e la luna s’oscurano, e le stelle ritirano il loro splendore. L’Eterno 
ruggirà da Sion, farà risonar la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terrà 
saranno scossi; ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per 
i figliuoli d’Israele” (Gioele 3:15-16). Questo è il momento in cui il 
Signore scenderà quale Angelo del Patto e ruggirà come un leone (Apoc. cap. 10) 
come già annunciato in Geremia 25:30-33, in Osea 11:8-11 e in Amos 1:2.
 
Il presidente americano George W. Bush deve rispondere del fatto 
che, tramite il suo agire, il mondo arabo, quello musulmano nel suo insieme, sì 
tutto il mondo in generale ha preso posizione contro Israele. Con grande stupore 
abbiamo appreso la notizia che il 15 novembre2003, nella parte europea della 
Turchia, a Istanbul, due sinagoghe ebraiche sono state fatte saltare in aria. È 
un odio incomprensibile che non si ferma né davanti agli edifici religiosi né 
davanti alla perdita di vite umane se ciò serve allo scopo dei terroristi. Così 
è stato fin dai giorni di Ismaele e di Isacco e così sarà fino alla terribile 
fine prima del successivo nuovo e glorioso inizio. Con sobrietà, ma con 
insistenza, bisogna dire ancora una volta che il ritorno del Signore nostro Gesù 
Cristo deve essere imminente visto che le cose che devono avvenire dopo il 
rapimento sono in piena preparazione. In tutto quel che avviene, 
riconosciamo sempre più chiaramente che le profezie bibliche si adempiono una 
dopo l’altra.
 
Di cuore voglio ringraziare tutti coloro che sostengono l’opera di Dio con le 
loro preghiere e danno le loro decime e offerte nella casa del tesoro, affinché 
il Cibo possa essere distribuito (Mal. 3:10). Da qui vengono curati più di 140 
Paesi. Per quanto io sappia siamo realmente l’unica opera missionaria sulla 
terra che, per principio, manda ogni cosa gratuitamente: tutti i libri e gli 
opuscoli come pure tutte le cassette audio e video, di recente anche CD e DVD.
 
Di tutto cuore ringrazio tutti i fratelli che nel mondo intero 
diffondono la Parola rivelata nella Sua forma originale e nello stesso Spirito 
di Cristo. 
Siamo anche riconoscenti a Dio per le possibilità di poter annunciare la Parola 
di Dio su Internet e da alcune stazioni televisive in diverse parti della terra 
nel mondo intero. Quasi ogni giorno riceviamo e-mails e lettere da persone che, 
per la prima volta, sono venute in contatto con il Messaggio dell’ora e sono 
state toccate. Il 17 novembre, erano esattamente 43, a prescindere dalla pila di 
lettere arrivate. Per questo motivo confidiamo nella vostra comprensione e nel 
contempo chiediamo scusa perché non è possibile rispondere personalmente a 
ognuno. Tutte le ordinazioni di libri, opuscoli, ecc., vengono però eseguite il 
più velocemente possibile.
 
Con grande aspettativa siamo entrati nell’anno 2004 e siamo anche consapevoli che il Signore tarda solo per amore e per grazia, affinché gli ultimi siano ancora chiamati. Di cuore auguro a voi tutti nel mondo intero la benedizione di Dio nell’anima, nel corpo e nello spirito come anche in ogni ambito della vostra vita.
Operante per ordine di Dio:
Ewald Frank           
Dopo aver letto ancora una volta il manoscritto, mi sono deciso di riportare le citazioni del fratello Branham sul tema «Cibo», per una migliore comprensione della chiamata e del ministero.
È significativo che il fratello Branham menzioni per la prima volta il 1° aprile 1962 l’immagazzinamento del Cibo. Presso Dio e anche nel Regno di Dio, non avviene nulla per puro caso! Gli fu mostrato in visione come portava nella chiesa dei contenitori pieni di alimenti di ogni specie, che egli elencò. Alla mia chiamata, il 2 aprile 1962, il Signore disse proprio le stesse cose e ciò ci portò a riempire le dispense di generi alimentari.
Ecco alcune citazioni del fratello Branham: «Egli disse: Immagazzina molto di esso. … Ritorna e immagazzina il Cibo! … Ed è qui dove il Cibo è stato immagazzinato. Egli farà sì che tutto prenda il giusto corso. Questa è la ragione per cui Egli mi mandò indietro a fare ciò. ‹Immagazzina qui il Cibo!›. Egli mi vietò di andare oltremare. … Una voce mi disse: ‹Porta dentro Cibo, immagazzinalo›. … Vi ricordate adesso la visione? … Dovevo andare a Zurigo con il fratello Arganbright… Dissi ai fratelli prima che avvenisse: ‹Non ci andrò!›».
In una preghiera, il fratello Branham disse: «Recentemente Tu mi hai mostrato in una visione questa piccola chiesa qui… però di immagazzinare il Cibo perché verrà il tempo in cui se ne avrà veramente bisogno. … Tu hai però detto: ‹Immagazzina questo Cibo qui per il tempo!›. Signore, con timore ho cercato di farlo».
A me fu rivolto il COSÌ DICE IL SIGNORE che per tutta l’Eternità rimane nella mia memoria: «Mio servitore, il tuo tempo per questa città sarà presto terminato. Io ti manderò in altre città a predicare la Mia Parola».
Replicai: «Signore, non mi ascolteranno, hanno tutto in abbondanza e vivono nei bagordi. Non sono pronti ad ascoltare».
Il Signore continuò dicendo: «Mio servitore, il tempo viene in cui ti ascolteranno. Immagazzina cibo e alimenti poiché ci sarà una grande carestia. Allora starai in mezzo al popolo e distribuirai il cibo».
Però non venne alcuna carestia. Naturalmente caddi in una profonda distretta interiore. Avevo annunciato in chiesa la carestia e non volevo più predicare. Chiesi al Signore una risposta. L’ultima possibilità di ricevere una risposta, la vidi nel recarmi negli Stati Uniti per parlare col fratello Branham, perché sapevo che Dio gli mostrava e rivelava delle cose. A fine novembre andai negli Stati Uniti. La conversazione col fratello Branham ebbe luogo il 3 dicembre 1962. Egli ripeté esattamente parola per parola quel che il Signore mi aveva detto il 2 aprile. Poi disse: «Fratello Frank, hai frainteso quel che il Signore ti ha detto e avete immagazzinato cibo e generi alimentari. Tuttavia, il Signore manderà una fame di udire la Sua Parola e il Cibo che devi immagazzinare è la Parola promessa per questo tempo che Dio ha rivelato tramite il Messaggio e che è conservato su nastri».
Il fratello Branham si fermò per un attimo, poi disse: «Aspetta per la distribuzione del Cibo fin quando non ne ricevi il resto».
Questo non l’ho compreso, tuttavia ho agito di conseguenza e ho conservato a Krefeld tutte le predicazioni registrate su nastri; poi, quando il tempo era compiuto, le ho tradotte, riprodotte e stampate. Nella casa dei miei genitori si parlavano diverse lingue. Mio padre parlava correntemente tre lingue e anche l’yiddish, cosicché sono cresciuto poliglotta. Ne ho imparate altre dopo. Nel «Centro Missionario» qui a Krefeld abbiamo a disposizione tutte le lingue necessarie.
Fratelli e sorelle, cari amici, riflettete su tutto ciò e mettetevi al mio posto: Il fratello Branham vide in una visione come egli immagazzinava contenitori con diversi alimenti. Dopo che egli l’ebbe fatto, sulla tavola del Signore non c’era ancora Cibo preparato. Prima era soltanto un immagazzinamento, finché sarebbe venuto il momento della carestia spirituale. Nella Chiesa si adempie adesso: Non di pane soltanto vive l’uomo, ma di ogni parola che è proceduta dalla bocca di Dio. La piena Parola è stata conservata per il tempo della carestia. Chi ha orecchio ascolti!
Quando incominciò questo ministero, il Cibo non è stato distribuito a cesti interi qua e là, ma offerto nel mondo intero in ogni predicazione quale Cibo ben preparato. Così viene placata la fame del popolo.
Nessuna via passa accanto a Dio, neanche accanto ad una chiamata divina che è irrevocabile (Rom. 11:29), senza che qualcuno ne subisca le conseguenze!
Colui che crede poter maneggiare la Parola, il Messaggio dell’ora a sua discrezione — e tutti sanno quanta confusione ciò abbia prodotto nell’ambito del Messaggio — impreca contro Dio e rigetta il Suo consiglio. Che ognuno si ricordi quel che disse il fratello Branham: Rendere un servizio a Dio fuori della Sua volontà!
Ognuno giudica per conto proprio quel che può sussistere davanti a Dio. Mi stava particolarmente a cuore di parlare ancora una volta riguardo al Cibo e alla Sua distribuzione, per amore degli eletti, perché è forse venuto il tempo che alcuni prendano ancora la giusta decisione. Finché dura il tempo della grazia, non è troppo tardi per fare una correzione. Adesso tutti sanno che non avevo e non ho bisogno di inventare qualcosa in un secondo tempo. Le citazioni dalla bocca del fratello Branham confermano che tutto è stato detto in anticipo, prima che avvenisse. Tuttavia sono consapevole che colui che ha deciso di non credere non può credere, né ai testimoni né se qualcuno risuscitasse dai morti e lo confermasse (Luca 16:30-31). Non glielo permette il proprio orgoglio. Da parte mia posso solo testimoniare ancora una volta nel Nome del Signore Gesù Cristo che la mia testimonianza è vera altrettanto come quella dell’apostolo Paolo e del profeta William Branham. Dio stesso l’ha confermato durante tutti gli anni passati e il mondo intero ne è diventato testimone.
Ringrazio 
tutti coloro che posso servire in questo modo.
 
SPECIALI RIUNIONI COMMEMORATIVE
3 – 4 APRILE 2004
Se il Signore tarda, desideriamo avere durante il primo fine settimana di aprile tre riunioni speciali: sabato sera, domenica mattina e domenica pomeriggio. Quarant’anni fa, nel 1964, ho fatto il mio primo viaggio in Libano, Israele e India. Però, con le riunioni programmate, vogliamo ricordare con riconoscenza la consacrazione della Casa di Dio, trent’anni fa qui a Krefeld, nel «Centro Missionario».
Era ai primi di aprile 1974 che potevamo consacrare questo luogo di adorazione al Dio onnipotente per la benedizione del Suo popolo. Da allora e da più di trenta nazioni sono venuti dei visitatori per ascoltare la Parola di Dio. Di solito, le nostre riunioni del primo fine settimana del mese vengono tradotte simultaneamente in dodici lingue diverse. Il Dio del cielo ha realmente benedetto infinitamente al di là di quel che abbiamo domandato o pensato. Il Suo Nome sia altamente lodato e glorificato di Eternità in Eternità.
A questo grande avvenimento invitiamo tutti i fratelli con un ministero a livello internazionale. Un invito particolare è rivolto al rev. Pearry Green. Sarebbe bello se potesse essere presente in quei giorni.
Ovviamente sono invitati tutti i fratelli dell’America Settentrionale e naturalmente di tutto il mondo. Apprezzeremmo molto se anche Billy Paul e Joseph Branham come pure George Smith potessero essere in mezzo a noi. La nostra preghiera comune è che avvenga la volontà di Dio anche in terra come nel cielo.
A motivo di esperienze e 
delusioni amare fatte nel passato, dobbiamo dire chiaramente fin da adesso che 
non possiamo finanziare il viaggio di centinaia di predicatori provenienti da 
tutto il mondo. Costoro dovranno accontentarsi di ricevere le cassette video. 
Ringrazio i fratelli per la loro comprensione.
 
Ci è stato nuovamente chiesto 
di organizzare un viaggio in Israele; questa volta avrà luogo, Dio volendo, 
da lunedì 3 fino a domenica 9 maggio 2004. Questo viaggio ci condurrà 
attraverso il centro di Israele senza andare al Mar Rosso. Il punto culminante 
sarà naturalmente come sempre Gerusalemme con tutti i luoghi biblici che ci sono 
da visitare. Chiediamo che tutti coloro che desiderano partecipare a questo 
viaggio si annuncino quanto prima. Altre informazioni verranno poi loro mandate.
 
“In verità, in verità vi dico: Chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me; 
e chi riceve me, riceve Colui che mi ha mandato” 
(Giov. 13:20).
 
“E, radunatisi contro Mosè e contro Aaronne, dissero loro: 
«Basta! tutta la raunanza, tutti fino ad uno son santi, e l’Eterno è in mezzo a 
loro; perché dunque v’innalzate voi sopra la raunanza dell’Eterno? … E per 
questo tu e tutta la gente che è teco vi siete radunati contro l’Eterno! poiché 
chi è Aaronne che vi mettiate a mormorare contro di lui?»” 
(Num. 16:3, 11).
 
Con questo avvertimento desidero attirare la vostra attenzione 
sull’importanza, per un vero discepolo di Gesù Cristo, di riconoscere in 
questo tempo della fine, o di non riconoscere, quali sono i servitori della 
Parola dell’Iddio vivente stabiliti veramente da Lui e che Lui stesso ha usato e 
usa ancora adesso per ricondurre il popolo del Nuovo Patto alla fede dei padri 
apostolici. Riconoscere, o non riconoscere, ciò porta con sé delle enormi 
conseguenze.
 
Le numerose promesse della Scrittura riguardanti il ritorno del 
popolo di Dio del Nuovo Patto all’eredità ricevuta tramite la morte vittoriosa 
di Gesù Cristo non si fermano all’invio di un profeta animato dallo stesso 
spirito di Elia, ma riguardano anche l’invio di un servitore fedele e prudente 
secondo Matteo 24:41-51, destinato a dare a tempo debito il Cibo ai domestici 
della Casa dell’Iddio vivente e che è stato stabilito su di loro. Proprio come 
il Signore, fin dal principio, aveva fatto dei doni per l’edificazione della Sua 
Sposa, che sono i cinque ministeri della Parola secondo Efesini 4:8-16 
“finché tutti siamo arrivati all’unità della fede e della 
piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d’uomini fatti, all’altezza 
della statura perfetta di Cristo”.
 
Le promesse fatte riguardanti “i tempi della restaurazione 
di tutte le cose”, “i tempi di refrigerio” (Atti 3:19-21) come 
anche questa speciale promessa: “Ma per voi che temete il mio nome si 
leverà il sole della giustizia, e la guarigione sarà nelle sue ali…” 
(Mal. 4:1-3) non possono realizzarsi senza che questi ministeri promessi siano 
pienamente operanti, riconosciuti e accettati dalle membra del Corpo di Cristo e 
siano manifestate queste visitazioni divine.
 
Dopo aver 
ripreso a Sé il profeta di Malachia 4:5 usato per fare echeggiare la chiamata 
dell’Eterno, ci avrebbe Egli abbandonato a ogni vento di dottrina per farci 
perire di nuovo nel deserto di nuovi credo e interpretazioni portati dal nemico 
in mezzo a coloro che hanno risposto all’appello di questo tempo e sono usciti 
da Babilonia per ritornare alla fede e alla restaurazione della Chiesa tale 
quale era nel principio a Gerusalemme?
 
Se già una volta dei credenti sono usciti dalla schiavitù 
dell’Egitto seguendo la chiamata del loro Dio per camminare verso l’eredità 
promessa e la maggior parte di essi non ci sono arrivati, riconosciamo che la 
storia non mancherà di ripetersi oggi in occasione di questo terzo esodo. Un 
numero troppo grande di credenti usciti dalla confusione dei credo in questo 
tempo della fine si lasciano incoraggiare dai “Core, Datan e Abiram” moderni ad 
essere ostili verso i veri servitori di Dio da Lui usati per far conoscere 
questo Messaggio del tempo della fine. Preferiscono dare ascolto ai 
cosiddetti servitori di Dio con le loro rivelazioni speciali come, per esempio, 
riguardo a quel che avrebbero proferito i Sette Tuoni, che non sono 
neanche scritti nella Bibbia. Come Core, Datan e Abiram, queste persone sono 
eloquenti nel loro parlare per attirare dietro a sé i discepoli, ma non hanno 
ricevuto alcuna chiamata divina né alcuna qualifica per pascere ed edificare il 
popolo di Dio e per unirlo all’unico Buon Pastore, Gesù Cristo.
 
Notate che è relativamente facile pretendere di accettare il 
potente ministero di un servitore che Dio ha ripreso a Sé, e anche di servirsi 
di questo ministero per glorificare l’uomo anziché di glorificare Colui che l’ha 
mandato. Però, ciò di cui ha bisogno il credente in cammino per rispondere alla 
chiamata del Maestro in questo tempo della sera, è di riconoscere anche i 
servitori ancora viventi, suscitati veramente da Lui per accompagnare il 
credente lungo la strada verso l’eredità promessa. Alcuni capi di clan 
immagineranno che, parlando di questo, vogliamo innalzare gli uomini al disopra 
del profeta di questa epoca. Il nostro Dio è testimone che non è assolutamente 
così, perché siamo stati i primi a far riconoscere il ministero di Malachia, 
capitolo 4, ma riconosciamo quel che il fratello Branham stesso disse, vale a 
dire che «egli non è l’unico sasso sulla spiaggia». Infatti ci sono oggi altri 
veri servitori di Dio ispirati dallo spirito di Elia che era sul profeta e sono 
loro che dobbiamo riconoscere perché sono stati suscitati anche per il nostro 
bene e per la gloria dello Sposo divino. “Non c’è infatti albero buono che 
faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono; perché 
ogni albero si riconosce dal proprio frutto” (Luca 6:43-44).
 
Infatti questi capi di clan non hanno realmente udito la Voce 
di Dio in questo tempo della fine e non hanno riconosciuto le Sue vie, 
come sta scritto in Ebrei 3:10: “Sono sempre traviati di cuore; non hanno 
conosciuto le mie vie”. Costoro non entreranno nella sala delle Nozze 
dell’Agnello e periranno nelle loro false dottrine con coloro che li seguono. Ma 
ci sono dei veri ministeri che sono stati suscitati dal Signore Gesù e dati da 
Lui per l’intero popolo di Dio per aiutarlo a raggiungere il traguardo finale, 
vale a dire entrare nella realtà del Suo Regno di giustizia, di pace, di amore e 
di vita abbondante.
 
È certo che la promessa di Isaia 53:10: “… egli vedrà una 
progenie, prolungherà i suoi giorni, e l’opera dell’Eterno prospererà nelle 
sue mani” si adempie in questo tempo della fine per mezzo dei riscattati 
di questa epoca che costituiscono la Sposa, della quale viene pure detto: “… 
come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per lei, affin di 
santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell’acqua mediante la 
Parola, affin di far egli stesso comparire dinanzi a sé questa Chiesa, gloriosa, 
senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile” 
(Ef. 5:25-27). È per mezzo della Sposa che è composta da coloro che sono 
realmente la Sua progenie che il Signore Gesù prolunga i Suoi giorni e adempie 
ancora una volta tutte le opere gradite al Suo Padre celeste, e ciò nel mondo 
intero in questo tempo della fine. Amen! Una preziosa affermazione è anche fatta 
riguardo allo stato in cui si trovano i riscattati che formano il Corpo di 
Cristo in questo tempo della fine e Lo manifestano: “Poiché l’amore di Cristo 
ci costringe; perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per 
tutti, quindi tutti morirono; e ch’egli morì per tutti, affinché quelli che 
vivono non vivano più per loro stessi, ma per Colui che è morto e risuscitato 
per loro. … Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura 
(creazione); le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove” 
(2 Cor. 5:14-17). In verità quello che importa, è questa nuova creazione! (Gal. 
6:15).
 
Durante il primo esodo del popolo di Dio fuori dall’Egitto, Core 
e il clan che rappresentava sapevano benissimo, fin dal principio, che era 
l’Eterno ad aver mandato Mosè per farli uscire dalla schiavitù e per condurli 
verso l’eredità promessa ai loro padri. Queste persone dovevano essere coscienti 
che era grazie a Mosè che si trovavano sulla strada verso la realizzazione 
della promessa fatta ai padri della loro nazione e che Mosè non era un 
usurpatore, un uomo che aveva preso il posto di un altro, o un uomo che cercava 
a stabilirsi al disopra degli altri. Invece era Core ad essere posseduto da 
questo spirito e cercava di soddisfare la sua concupiscenza che era quella di 
elevarsi al disopra del popolo di Dio. La stessa cosa avviene oggi in questo 
tempo in cui l’Eterno, l’Iddio della Bibbia, l’Iddio delle promesse, riconduce 
il Suo popolo alla posizione che la Chiesa di Cristo aveva al principio a 
Gerusalemme. Lo stesso spirito di Core, Datan e Abiram agita coloro che non sono 
nati di nuovo, ma hanno fatto un nuovo credo del Messaggio mandato alla 
nostra generazione. Non è la fede nella Parola che li anima, bensì lo stesso 
spirito religioso che si trova in tutte le denominazioni.
 
Per quanto mi concerne, debbo rendere testimonianza che, benché 
nel 1955 il Signore mi avesse mostrato in sogno il ministero che Dio stava per 
suscitare per la raccolta avvenire, benché abbia frequentato le riunioni del 
fratello Branham a Zurigo e partecipato alla preparazione delle riunioni 
tenutesi con lui a Losanna, ho potuto constatare che, in quel tempo, nessuno 
sapeva quale fosse il vero ministero di questo uomo di Dio, né quale fosse la 
sua importanza per la preparazione della Sposa di Cristo. Fu solo dieci anni 
dopo che il Signore ebbe ripreso a Sé questo servitore che seppi chi era questo 
uomo di Dio dal punto di vista biblico, tramite la testimonianza del servitore 
fedele e prudente, Ewald Frank. Nell’esercizio del suo incarico di dottore, 
egli ci ha dimostrato con i passi biblici esposti chi era William Branham e 
quale era l’importanza di questo ministero di profeta che ci riconduceva alla 
fede originale che c’era nella prima Chiesa a Gerusalemme. Non solo per me 
stesso, ma anche per tutti i discepoli di Gesù Cristo che hanno ascoltato ciò 
che lo Spirito diceva alla Chiesa, questo ministero del servitore fedele e 
prudente è stato decisivo.
 
Tutti i fratelli degli Stati Uniti della prima ora sono al 
corrente del modo in cui ha incominciato la diffusione di questo Messaggio dopo 
la dipartenza del fratello Branham. Perfino suo figlio Joseph che molto tempo 
dopo si è interessato di questa opera che Dio aveva promesso nella Bibbia è 
stato informato da me stesso (come richiamo di quel che egli doveva conoscere 
fin dal principio) del modo usato dal Signore Gesù affinché questa Parola 
rivelata della Bibbia fosse diffusa nel mondo intero. Non vogliamo innalzare 
nessun uomo al disopra dei credenti del Nuovo Patto, ma dobbiamo stare attenti
a non disprezzare e a non respingere i doni (quali ministeri autentici 
della Parola) che Dio ha dato per preparare la Sposa per l’incontro con lo 
Sposo. Quel che mancava alle vergini stolte per percorrere l’ultima parte 
del cammino, proveniva dal fatto che non avevano preso per sé stesse ciò che i 
servitori di Dio da Lui mandati avevano loro dato con la predicazione delle 
parole della Bibbia, come alle altre vergini. “Perché i doni e la 
vocazione di Dio sono senza pentimento” (Rom. 11:29). Ancora oggi 
l’Eterno rivolge le stesse parole ai “Core” moderni e ai loro clan, e viene loro 
fatto lo stesso rimprovero: “E per questo tu e tutta la gente che è teco 
vi siete radunati contro l’Eterno! poiché chi è Aaronne (o Ewald 
Frank o un altro ministero autentico della Parola) che vi mettiate a 
mormorare contro di lui?” (Num. 16:11).
 
“Temiamo dunque che talora, rimanendo una promessa d’entrare nel 
suo riposo, alcuno di voi non appaia esser rimasto indietro. Poiché a noi come a 
loro è stata annunziata una buona novella; ma la parola udita non giovò loro 
nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l’avevano udita” 
(Ebrei 4:1-2).
 
Concludo questa messa in guardia mandandovi i fraterni saluti del vostro fratello riscattato con il sangue di Gesù versato sul Golgota, e che lo Spirito di risurrezione che ha risuscitato Gesù nostro Signore d’infra i morti vivifichi anche tutti coloro che ricevono queste parole di esortazione e di chiarificazione per camminare nello stesso Spirito in comunione con il Signore risuscitato! Amen!
Il vostro fratello al servizio 
dell’Iddio vivente:
    Alexis Barilier                   
 
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
Saluto ognuno di voi nel Nome di Gesù Cristo, il nostro 
Redentore, Colui che è lo stesso ieri, oggi, e in eterno! Difatti sta scritto 
nel libro del profeta Malachia: “Poiché io, l’Eterno, non muto” (Mal. 
3:6).
 
Anche se potrei riprendere e sottolineare quanto già scritto dal 
fratello Ewald Frank e dal fratello Alexis Barilier, perché riguarda la Sposa di 
Cristo nel mondo intero — e beati coloro che ascoltano ciò che lo Spirito dice 
alla Chiesa (Apoc. capp. 2 e 3) — voglio solo scrivere alcune righe per rendervi 
partecipi di quanto il Signore ha fatto durante l’anno 2003.
 
Sono riconoscente al Signore per tutte le Sue benedizioni 
ricevute, per la forza che, nella Sua grazia, mi ha dato anche nell’anno appena 
trascorso per “combattere per la fede tramandata una volta per sempre ai 
santi”, vale a dire per l’Evangelo eterno di Gesù Cristo. Gli sono pure 
grato per il privilegio che mi ha accordato di aver afferrato bene quel che il 
Signore ha voluto fare inviandoci un Suo profeta, cioè ricondurci alla fede 
originale dei padri apostolici, e per avermi preso al Suo servizio per la 
diffusione e la predicazione di questo glorioso Evangelo eterno. Certamente il 
momento si è molto avvicinato in cui, come dice la Sacra Scrittura, Egli 
stesso farà comparire dinanzi a Sé questa Chiesa-Sposa, gloriosa, senza 
macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile (Ef. 5:27).
 
Come già da 
molti anni, accanto alla solita attività di traduzione, di stampa, ecc., anche 
di ristampa delle pubblicazioni del fratello Branham e del fratello Frank, per 
quanto mi è stato possibile ho visitato le chiese d’Italia, Sicilia compresa. 
Anche durante il 2003 ho potuto effettuare per la grazia di Dio diversi viaggi 
missionari nei Caraibi, in Zambia, nella Repubblica Sudafricana, nel Mozambico e 
nel Botswana insieme al fratello Alexis Barilier. Ho pure visitato un’altra 
volta i fratelli e le sorelle in Armenia, dove sono stato accompagnato dal 
fratello Urs Graf. Anche là l’opera di Dio progredisce. È un privilegio poter 
visitare e vedere così tanti fratelli e sorelle in Cristo e confermare così le 
chiese nella fede e nella sana dottrina. È proprio così come dice la Scrittura, 
che il Signore chiama la Sua Sposa da ogni popolo, nazione, tribù e lingua. Che 
il Suo Nome sia glorificato!
 
Abbiamo avuto all’inizio del mese di febbraio 2003 con i fratelli 
Frank, Barilier e Graf, alcune riunioni a Piazza Armerina e Palermo dove il 
Signore ha certamente benedetto nella Sua grazia chiunque abbia aperto il suo 
cuore alla Sua Parola, accettandoLa non come venendo dagli uomini, ma procedente 
da Dio. In seguito all’appello del fratello Frank alla gioventù durante le 
sopraccitate riunioni, diverse giovani anime si sono veramente consacrate al 
Signore e, in seguito, sono anche state battezzate nel Nome di Gesù Cristo.
 
A questo punto devo anche parlare delle riunioni per la gioventù 
che hanno avuto luogo a Palermo e a Bologna con la partecipazione del fratello 
Graf che, da anni, partecipa a simili raduni per la gioventù in Germania. Tutti 
i partecipanti a queste riunioni, sia a Palermo che a Bologna, ne sono rimasti 
entusiasti. Mi permetto di citare la reazione di una sorella di Palermo che, 
dopo aver parlato delle sue impressioni ed esperienze positive, scrive: «Spero 
quindi che presto si ripeteranno queste riunioni, e spero anche che non rimanga 
solo una occasione di passaggio ma si ripeta periodicamente». A questo punto 
ringrazio il fratello Covino e il fratello Costa che si sono impegnati per la 
preparazione degli incontri di Bologna e anche tutti i fratelli che hanno 
pregato affinché queste riunioni potessero aver luogo. Dio vede il vostro amore 
per la Sua Chiesa, in modo particolare per la gioventù, e ve ne darà la 
ricompensa.
 
Nel 2003 il Signore ha permesso che potessimo andare più volte in 
Sardegna per visitare alcune anime. In occasione di un viaggio, il fratello 
Gentile e il fratello Costa mi hanno preceduto in Sardegna per distribuire 
trattati e volantini e il Signore ha realmente benedetto questo lavoro. Abbiamo 
ricevuto diverse richieste di opuscoli e libri che sono stati poi mandati. Dopo 
un certo tempo quelle persone vengono visitate e così sorgono nuovi contatti. 
Attualmente sono migliaia e migliaia i trattati La via che conduce a Dio 
e Il segnavia come anche il volantino Lo sapete che…? — che 
abbiamo completato mettendo anche la fotografia della nuvola soprannaturale 
apparsa nel 1963 e un breve commentario in merito — che sono stati distribuiti e 
diverse persone sono venute alla vera fede e alla conoscenza di quel che Dio ha 
fatto nel nostro tempo tramite il ministero del fratello e profeta William 
Branham. Questi sopraccitati fratelli insieme ad un altro hanno anche percorso 
tutta la valle d’Aosta con un camper per due settimane distribuendo trattati e 
parlando con le persone, e anche questo ha portato i suoi frutti. Ci vorrebbe 
troppo tempo per narrare quello che Dio fa e come Egli opera. Dio sa dove sono i 
Suoi eletti e li chiama nel Suo amore e nella Sua grazia.
 
Anche il fratello Fantasia di Caltanissetta percorre i paesi 
della Sicilia centrale distribuendo trattati e volantini e, come dice la Sacra 
Scrittura, questo lavoro non è vano nel Signore (1 Cor. 15:58). Molte persone 
vengono in contatto con l’operato che Dio fa nei nostri giorni.
 
Altri fratelli in Sicilia hanno avuto a cuore di lavorare con 
impegno a Palermo e dintorni e hanno iniziato quest’anno un lavoro di 
evangelizzazione. Approfittiamo del tempo che ci rimane per portare il glorioso 
Evangelo di Gesù Cristo. La Bibbia dice: “E questo Evangelo del Regno sarà 
predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti;
e allora verrà la fine” (Mat. 24:14).
 
Anche 
questa volta mi preme ringraziare coloro che mi danno il loro prezioso aiuto 
nella correzione delle pubblicazioni, nella loro stampa e ristampa, nella 
registrazione e duplicazione delle cassette audio, nella spedizione, nella cura 
del sito Internet, ecc. — a voi dico grazie di cuore.
 
Infine ringrazio sinceramente nel Nome di Gesù Cristo tutti 
coloro che anche durante il 2003 hanno sostenuto con fedeltà con le loro 
preghiere e con le loro decime e offerte non me stesso o la mia opera, ma 
l’opera del Signore, dandomi la possibilità di aiutare a nome vostro dei 
fratelli impegnati nella diffusione di questo glorioso Evangelo in Africa, in 
America Centrale e del Sud, e in altri Paesi. A questo punto debbo anche citare 
che durante il viaggio col fratello Barilier in Zambia abbiamo potuto consacrare 
due semplici edifici al Signore che servono di luogo di culto realizzati con la 
vostra partecipazione.
 
Ringrazio anche tutti i fratelli, anche se non citati, che 
prendono cura delle anime nelle diverse comunità che posso servire e che 
collaborano con me nello Spirito di Cristo non edificando la propria chiesa, ma 
partecipando all’edificazione del Corpo di Cristo, vale a dire della Sposa di 
Cristo. Per quanto mi concerne credo che è in questo Spirito che ho servito 
ognuno con semplicità e umiltà attraverso tutti questi anni e così continuerò a 
fare con l’aiuto del Signore Gesù Cristo, senza guardare agli “sprezzatori”, 
sapendo che Dio stesso porterà a compimento l’opera Sua per il giorno glorioso 
del ritorno di Gesù Cristo, così come lo disse per bocca del profeta Habacuc (Hab. 
1:5). Molti aspirano a vedere l’adempimento della promessa data dal Signore Gesù 
per bocca dell’apostolo Pietro: “… affinché vengano dalla presenza del 
Signore dei tempi di refrigerio e ch’Egli vi mandi il Cristo che v’è 
stato destinato…”, desiderano vedere il potente operato del Signore in mezzo 
alla Chiesa-Sposa come il fratello Branham ne parla alla fine della sua 
predicazione La Parola parlata è il Seme originale. Però nello stesso 
contesto il Signore parla “della restaurazione di tutte le cose” 
in mezzo al popolo di Dio. Se guardiamo all’inizio della Chiesa, il fratello 
Frank in una sua predicazione fa notare che la Sposa della prima ora a 
Gerusalemme era radunata nell’alto solaio “di pari consentimento”, 
cioè d’un sol cuore e di un’anima sola (Atti 1:14, 4:32), poi scese lo Spirito 
Santo, come possiamo leggere in Atti degli apostoli, capitolo 2. Possa Iddio 
operare potentemente nei cuori dei Suoi figliuoli affinché anche questo “essere 
d’un sol cuore e di un’anima sola” possa ritornare tra il Suo popolo e 
che il Nome di Gesù Cristo possa così essere glorificato.
 
Come già certamente lo fate, ricordatevi di me nelle vostre 
preghiere, dell’opera del Signore in Italia e nel mondo intero e di coloro che 
collaborano. Come già detto l’ultima volta, anche se non ho potuto visitarvi, o 
solo raramente, sappiate che non vi dimentico, Dio mi è testimone.
 
Che Dio, per grazia, possa benedire riccamente voi stessi e le 
vostre famiglie nel tempo che ci rimane finché venga il momento in cui passeremo 
dal credere al vedere.
 
Per concludere, voglio citare le parole tratte dalla seconda epistola di Paolo ai Corinzi, capitolo 13, versetto 11: “Del resto, fratelli, rallegratevi, procacciate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e l’Iddio dell’amore e della pace sarà con voi”. Maranatha! Il Signore viene!
Il vostro servitore per amore di Gesù:
Stefano Genton               
 
 
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