PREFAZIONE 
ALLA
LETTERA APERTA DI EWALD FRANK

 

Oggi, molto più che nel 1991, anno in cui fu pubblicata questa Lettera Aperta del Predicatore Ewald Frank, è forte la pressione internazionale su Israele riguardo ai suoi confini ed alla sua sovranità su territori e città. Ciascuno possiede un'opinione personale al riguardo ma, Dio sia ringraziato, una sola veramente conta: quella che è stata espressa dal Signore nella Sua Parola ed alla quale ogni vero credente si attiene fedelmente. 

Anche se la lettera si rivolge a Capi di Stato oggi non più in carica, le parole della Scrittura rimangono però immutate, irrevocabili, definitive e vengono riproposte in tal modo agli uomini di oggi che bramano avere chiarezza sull'argomento e anelano a conoscere la verità biblica al riguardo.

Che Dio sia ringraziato per il Suo soccorso e dia ad ogni lettore la luce necessaria per comprendere il Suo meraviglioso piano con il popolo della promessa...



L
ETTERA APERTA

 

redatta dal Predicatore Ewald Frank
in lingua tedesca, inglese, francese e russa

Al Presidente degli Stati Uniti d’America
Signore George Bush


Al Presidente dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche
Signore Mikhail Gorbaciov

Al Presidente della Repubblica Federale Tedesca
Signore Richard von Weizsäcker

e

Al Cancelliere della Repubblica Federale Tedesca
Signore Helmut Kohl

 

A tutti i Capi di Stato del mondo
per il tramite delle loro relative Rappresentanze Diplomatiche

 

Aprile 1991

 


Concerne: Il popolo e il Paese d'Israele


Poiché si discute in modo sempre più intenso su questo tema, e si prevede che verrà perseguita una soluzione forzata, in un’ora così decisiva della storia mondiale, una parola impegnativa dell’Onnipotente deve essere messa all’ordine del giorno. Giudei, Cristiani e Musulmani credono assieme nel Creatore del cielo e della terra, al quale tutti i figliuoli degli uomini debbono la loro vita terrena e tutti i figliuoli di Dio la loro Vita eterna. Riguardo al popolo d’Israele, Egli ha preso decisioni chiare che sono irrevocabili e definitive, che furono rispettate anche da Maometto (Pace sia con lui).

Re e principi, dominatori e sistemi temporali cambiano e passano, però il Re dei re e il Signore dei signori, il Conduttore vero e proprio della storia mondiale, rimane di Eternità in Eternità. Migliaia di volte si è qualificato nella Sacra Bibbia come l’Iddio d’Israele. Egli ha scelto questo popolo d’infra tutti gli altri popoli e Lui stesso ha stabilito i confini del Paese d’Israele. Colui che veramente crede in Lui deve riconoscerlo.

Secondo le Sue disposizioni, due tribù e mezza furono stabilite ad Est, e nove tribù e mezza ad Ovest del Giordano. La questione quindi non è quale superficie Israele deve cedere del suo territorio attuale, al contrario, quanto della superficie del mondo arabo spetta legalmente ancora ad Israele. Non è Israele che tiene occupato del territorio straniero, è proprio il contrario, come risulta dalle seguenti citazioni. Vecchie carte geografiche danno informazioni convincenti sull’esatta posizione geografica e sul tracciato di confine originale.

Su questo tema lasceremo parlare Dio tramite la Sacra Scrittura, citeremo Mosè che viene riconosciuto quale profeta sia dai Giudei che dai Cristiani e dai Musulmani, come anche altri profeti e Maometto (Pace sia con lui) tramite il Corano.

Qui di seguito troviamo diverse citazioni tratte dalla Sacra Bibbia:

"E Abrahamo disse a Dio: "Di grazia, viva Ismaele nel tuo cospetto!". E Dio rispose: "No, ma Sara tua moglie ti partorirà un figliuolo, e tu gli porrai nome Isacco; e io fermerò il mio patto con lui, un patto perpetuo per la sua progenie dopo di lui. Quanto a Ismaele, io t’ho esaudito. Ecco, io l’ho benedetto, e farò che moltiplichi e s’accresca grandissimamente. Egli genererà dodici principi e io farò di lui una grande nazione"" (Gen. 17:18-20).

"L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: "Da’ quest’ordine ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Quando entrerete nel paese di Canaan, questo sarà il paese che vi toccherà come eredità: il paese di Canaan…"" (Num. 34:1-2).

"L'Eterno, l'Iddio nostro, ci parlò in Horeb e ci disse: "Voi avete dimorato abbastanza in queste montagne; voltatevi, partite e andate nella contrada montuosa degli Amorei e in tutte le vicinanze, nella pianura, sui monti, nella regione bassa, nel mezzogiorno, sulla costa del mare, nel paese dei Cananei ed al Libano, fino al gran fiume, il fiume Eufrate. Ecco, io v'ho posto il paese dinanzi; entrate, prendete possesso del paese che l'Eterno giurò di dare ai vostri padri, Abrahamo, Isacco e Giacobbe, e alla loro progenie dopo di loro"" (Deut. 1:6-8).

"Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al mare occidentale" (Deut. 11:24).

"… di là dal Giordano, verso levante, dalla valle dell'Arnon fino al monte Hermon, con tutta la pianura orientale… e Mosè, servo dell'Eterno, diede il loro paese come possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a mezza la tribù di Manasse" (Gios. 12:1 e 6).

""Or dunque spartisci l'eredità di questo paese fra nove tribù e la mezza tribù di Manasse". I Rubeniti e i Gaditi, con l'altra metà della tribù di Manasse, hanno ricevuto la loro eredità, che Mosè, servo del l'Eterno, diede loro di là dal Giordano, a oriente…" (Gios. 13:7-8).

"… e Gad, Ruben e la mezza tribù di Manasse hanno già ricevuto, al di là del Giordano, a oriente, l'eredità che Mosè, servo dell'Eterno, ha data loro" (Gios. 18:7).

"… ma voi l'Eterno vi ha presi, v'ha tratti fuori dalla fornace di ferro, dall'Egitto, perché foste un popolo che gli appartenesse in proprio, come oggi difatti siete".
"E l'Eterno vi disperderà fra i popoli e non resterete più che un piccol numero fra le nazioni dove l'Eterno vi condurrà".
"Ma di là cercherai l'Eterno, il tuo Dio; e lo troverai, se lo cercherai con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua".
"Interroga pure i tempi antichi, che furon prima di te, dal giorno che Dio creò l'uomo sulla terra, e da un'estremità dei cieli all'altra: Ci fu egli mai cosa così grande come questa, e s'udì egli mai cosa simile a questa?".
"Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che l’Eterno è Dio, e che non ve n’è altri fuori di lui. Dal cielo t’ha fatto udire la sua voce per ammaestrarti; e sulla terra t’ha fatto vedere il suo gran fuoco, e tu hai udito le sue parole di mezzo al fuoco".
"Sappi dunque oggi e ritieni bene in cuor tuo che l’Eterno è Dio: lassù nei cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ve n’è alcun altro"
(Deut. 4:20, 27, 29, 32, 35-36, 39).

"Poichè l’Eterno avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele, e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero s’unirà ad essi, e si stringerà alla casa di Giacobbe. I popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo, e la casa d’Israele li possederà nel paese dell’Eterno come servi e come serve…" (Is. 14:1-2).

"In quel giorno, Israele sarà terzo con l’Egitto e con l’Assiria, e tutti e tre saranno una benedizione in mezzo alla terra. L’Eterno degli eserciti li benedirà, dicendo: "Benedetti siano l’Egitto, mio popolo, l’Assiria, opera delle mie mani, e Israele, mia eredità!"" (Is. 19:24-25).

"Ed ora ascolta, o Giacobbe, mio servo, o Israele, che io ho scelto! Così parla l’Eterno che t’ha fatto, che t’ha formato fin dal seno materno, Colui che ti soccorre: "Non temere, o Giacobbe mio servo, o Jeshurun (Israele) ch’io ho scelto!"" (Is. 44:1-2).

""Poiché, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, quando io ritrarrò dalla cattività il mio popolo d’Israele e di Giuda, dice l’Eterno, e li ricondurrò nel paese che diedi ai loro padri, ed essi lo possederanno"" (Ger. 30:3).

"O nazioni, ascoltate la parola dell’Eterno, e proclamatela alle isole lontane, e dite: "Colui che ha disperso Israele lo raccoglie e lo custodisce come un pastore il suo gregge". Poiché l’Eterno ha riscattato Giacobbe, l’ha redento dalla mano d’uno più forte di lui. E quelli verranno e canteranno di gioia sulle alture di Sion, e affluiranno verso i beni dell’Eterno…" (Ger. 31:10-12).

"Così parla il Signore, l’Eterno: "Ecco, io prenderò i figliuoli d’Israele di fra le nazioni dove sono andati, li radunerò da tutte le parti, e li ricondurrò nel loro paese…"" (Ezech. 37:21).

"E l’Eterno possederà Giuda come sua parte nella terra santa, e sceglierà ancora Gerusalemme" (Zac. 2:12).

"Così parla l’Eterno degli eserciti: "Ecco, io salvo il mio popolo dal paese del levante e dal paese del ponente; e li ricondurrò, ed essi abiteranno in mezzo a Gerusalemme; ed essi saranno mio popolo, e io sarò loro Dio con fedeltà e con giustizia"" (Zac. 8:7-8).

"E in quel giorno avverrà che io farò di Gerusalemme una pietra pesante per tutti i popoli; tutti quelli che se la caricheranno addosso ne saranno malamente feriti, e tutte le nazioni della terra s’aduneranno contro di lei… In quel giorno l’Eterno proteggerà gli abitanti di Gerusalemme; e colui che fra loro vacilla sarà in quel giorno come Davide, e la casa di Davide sarà come Dio, come l’angelo dell’Eterno davanti a loro" (Zac. 12:3 e 8).

"E questa sarà la piaga con la quale l’Eterno colpirà tutti i popoli che avranno mosso guerra a Gerusalemme: la loro carne si consumerà mentre stanno in piedi, gli occhi si struggeranno loro nelle orbite, la loro lingua si consumerà nella loro bocca… E avverrà che tutti quelli che saranno rimasti di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme, saliranno d’anno in anno a prostrarsi davanti al Re, all’Eterno degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne" (Zac. 14:12 e 16).


Ora seguono le citazioni tratte dal Corano:

"E demmo a Mosè il Libro e ponemmo questo a direzione pei figli d’Israele…" (Sûra XVII, 2).

"Allora demmo a Mosè il Libro, per completare la nostra grazia per chi fa il bene, a chiarimento di ogni cosa relativa alla fede, e come guida e segno di misericordia, affinché essi (ossia i giudei) credano nello incontro del loro Signore. Questo Corano è un libro benedetto, che noi abbiamo fatto scendere; seguitelo quindi e temete Dio, affinché venga usata a voi misericordia" (Sûra VI, 155-156).

"Gli concedemmo, inoltre, Isacco e Giacobbe, che noi dirigemmo entrambi, mentre anteriormente avevamo già diretto Noè, e, fra i discendenti suoi (di Abrahamo), dirigemmo Davide, Salomone, Giobbe, Giuseppe, Mosè e Aaronne — così ricompensiamo quelli che fanno il bene —" (Sûra VI, 84).

"Ricordati di quando Mosè disse al suo popolo: "O popolo mio, rammentate il favore che Dio vi accordò, quando costituì fra voi dei profeti, vi costituì re e diede a voi ciò che non aveva mai dato a nessuna delle sue creature. Entra, o popolo mio, nella terra santa che Dio vi ha destinata, né tornate sui vostri passi, altrimenti diverreste dei perditori"" (Sûra V, 23-24).

L’ultima enunciazione di Maometto (Pace sia con lui) qui citata è straordinaria e può essere afferrata come una profezia, perché coglie il nodo della questione riguardante Israele. I 48 governi musulmani del mondo vengono esortati a credere al loro profeta anche in questo punto e a non combattere contro ciò che egli disse, ma a sostenerlo. Maometto ha detto che questo popolo deve andare nella Terra Santa, come Dio ha stabilito.

Nessuno ha il diritto di contendere ad Israele la terra che Dio gli ha destinato, perchè le decisioni di Dio non valevano solo in quel tempo, ma valgono ancora oggi e nell’Eternità. La filosofia che afferma che l’Israele odierno non è quello di allora, si fonda sullo sforzo illusorio di non sentirsi vincolati dalle decisioni di Dio.

Mediante questo scritto rivolgo un appello particolarmente ai Paesi confinanti con Israele, cioè al Presidente Assad in Siria e al Re Hussein in Giordania, affinché non facciano durare più a lungo l’artificioso problema dei Palestinesi, ma lo risolvano sul loro immenso territorio.

Nessun uomo politico e nessun capo religioso ha il diritto di enunciare e di imporre delle tesi che sono contrarie alle decisioni di Dio, e nessuno ci riuscirà.

Durante la Seconda guerra mondiale, milioni di Tedeschi e molti altri popoli sono stati esiliati dalla loro residenza a vita; costoro non sono stati trattenuti per lunghi anni in campi, ma sono stati integrati nella loro nuova patria. Fino ad oggi diversi gruppi etnici che, per diversi motivi, hanno dovuto lasciare la loro patria, sono sempre stati nuovamente reinseriti.

Perché i Palestinesi vengono forzatamente trattenuti in campi? Ciò avviene soltanto per mettere l’opinione mondiale contro Israele?

Le Nazioni Unite con questo vengono esortate a rispettare l’ordine stabilito da Dio per questa regione e a badare che il problema dei Palestinesi venga risolto nei limiti dei confini stabiliti dalla più alta Autorità: Dio.

Dopo le informazioni date in questo scritto, nessuna delle persone responsabili può poi trovare delle scusanti. Non vi è nel mondo intero né un’autorità religiosa né un’autorità politica che possa arrogarsi di sfidare l’Onnipotente, senza doverne subire le conseguenze.

Ogni altra discussione riguardante questo tema è superflua. Possiamo essere certi che avverrà ciò che Dio ha detto nella Sua Parola:

"Grida e di’: Così parla l'Eterno degli eserciti: Io provo una gran gelosia per Gerusalemme e per Sion; e provo un grande sdegno contro le nazioni che se ne stanno ora tranquille, e che, quand'io m'indignai un poco contro di essa (Israele), contribuirono ad accrescere la sua disgrazia. Perciò così parla l'Eterno: Io mi volgo di nuovo a Gerusalemme con compassione; la mia casa vi sarà ricostruita, dice l'Eterno degli eserciti, e la corda sarà di nuovo tirata su Gerusalemme. Grida ancora, e di': Così parla l'Eterno degli eserciti: le mie città rigurgiteranno ancora di beni, e l'Eterno consolerà ancora Sion, e sceglierà ancora Gerusalemme" (Zac. 1:14-17).

 

Conclusione

Se tutte le parti interessate, Giudei, Cristiani e Musulmani si comportassero secondo la loro fede, questa discussione potrebbe essere tenuta solo nella prospettiva di un’estensione del territorio di Israele.

La benedizione di Dio riposa su tutti quelli che credono in Lui e che rispettano le Sue decisioni. Chi benedice Israele viene benedetto dall’Onnipotente. Il ritorno di Israele nella Terra Promessa dei loro padri non è né una decisione politica né una decisione sionistica presa da uomini, ma è la decisione di Dio.

"Non temere, perché io son teco; io ricondurrò la tua progenie dal levante, e ti raccoglierò dal ponente. Dirò al settentrione: "Da’!" e al mezzogiorno: "Non ritenere; fa’ venire i miei figliuoli da lontano, e le mie figliuole dalle estremità della terra, tutti quelli cioè che portano il mio nome, che io ho creati per la mia gloria, che ho formati, che ho fatti"" (Is. 43:5-7).

"Pregate per la pace di Gerusalemme! Prosperino quelli che t’amano! Pace sia entro i tuoi bastioni, e tranquillità nei tuoi palazzi! Per amore dei miei fratelli e dei miei amici, io dirò adesso: Sia pace in te! Per amore della casa dell’Eterno, dell’Iddio nostro, io procaccerò il tuo bene" (Salmo 122:6-9).


Shalom — Salaam

 

© 1991 Editore: Predicatore Ewald Frank, 47707 Krefeld (Germania)

 

 


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