LA VIA
CHE CONDUCE
A DIO



Copyright ®1985 by
Freie Volksmission Krefeld e.V.

Titolo originale:
Der Weg zu Gott

Autore: 
Missionario Ewald Frank, Krefeld (Germania)

Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale,
e di traduzione sono riservati.
Stampato in proprio. Non in vendita.

Editore: 
Centro Missionario, Reggio Cal. (Italia)

 

Nessun argomento infervora tanto gli animi e divide così presto gli spiriti come quello intorno a Dio. Però, alla fine, nessuno passa accanto a Lui, neanche gli atei. Sulla terra ogni uomo nasce in una certa ideologia, e la maggioranza vi rimane fino alla fine della vita senza essersi mai accertata o convinta della fondatezza e della veridicità di tale ideologia. Ovunque è buona norma continuare a vivere secondo le tradizioni ereditate. Perfino le persone che adempiono i loro doveri religiosi, non vogliono in fondo sentir parlare di un «Dio personale». Vogliono un Dio che vada bene con la loro religione e che corrisponda esattamente alla loro opinione. Si può quasi affermare che proprio le religioni siano la causa stessa di questo stato di cose. Dalla nascita fino alla morte gli uomini vengono provvisti di pii rituali e di solenni cerimonie senza mai udire il puro Messaggio divino di salvezza e senza trovare la vera pace dell’anima.

Anche le religioni cristiane non costituiscono alcuna eccezione e devono accettare di sottomettersi a un profondo esame. Il semplice fatto di appellarsi a Cristo non serve a nessuno; noi uomini abbiamo bisogno di una relazione personale con Lui. Ogni Chiesa, ufficiale o libera, fino al più piccolo gruppo, si serve di brani della Sacra Scrittura che vengono adattati alle loro proprie vedute. Veduto nell’insieme, si può dire che il Cristianesimo odierno non ha quasi più nulla in comune con il Cristianesimo primitivo. La Bibbia viene interpretata in cento modi diversi. Al posto della Parola divina e della sana dottrina sono stati messi continuamente nuove interpretazioni, dottrine e dogmi umani, che non hanno alcun fondamento biblico. Tutto ciò viene definito «tradizione cristiana».

Molte persone, deluse, volgono le spalle alla fede tramandata. Sorge spontanea una domanda di fronte all’offerta in campo religioso: «C’è una regola sicura, un criterio assoluto e definitivo con cui tutto possa essere provato, su cui possiamo fare assegnamento e, ciò facendo, senza essere abbandonati da Dio? C’è una verità confermata, al disopra di ogni dubbio, sulla quale possiamo edificare? Se è così, quale è?». Molte persone deluse si chiedono: «Dopo tutto, esiste un Dio che si prende cura di noi, che è interessato a noi? Se è così, dove è, come Lo possiamo trovare?».

Lo scopo di questo breve esposto è di incitare ogni lettore a considerare in modo critico questa tematica, però cercando. In definitiva, caro lettore, si tratta di te personalmente, di dove vuoi passare l’Eternità. Dio ha un piano con l’umanità, un piano ben chiaro e comprensibile; mancano però gli uomini di Dio illuminati secondo il modello dei profeti e degli apostoli che possano indicare agli altri la via che conduce a Dio, perché essi stessi la conoscono e camminano su di essa. Da secoli, il concetto che Dio, la religione e le Chiese siano la stessa cosa, si è radicato nel pensiero dell’uomo. Se così fosse, con quale delle oltre trecento confessioni religiose Dio dovrebbe identificarsi? È forse Egli cattolico? È evangelico? O forse Egli ha fondato qualche altra Comunità religiosa? I Musulmani, gli Indù, i Buddisti o altri ancora sono sulla via giusta? Eppure, tutti pretendono di essere stati illuminati dall’alto e di avere la verità! Non è piuttosto così che tutti hanno edificato il proprio regno religioso col pretesto di edificare il Regno di Dio?

Dio però ha un piano con l’umanità e lo mette in atto. Per comprendere questo piano, bisogna liberarsi in primo luogo di tutte le opinioni e idee trasmesseci e ritornare all’origine. Dio non pretende da nessuno una fede cieca. La genuina fede ha due sani occhi spirituali e due sani piedi spirituali; essa si basa e si poggia unicamente sul fondamento incrollabile dell’Antico e del Nuovo Testamento, che costituiscono la Bibbia. In Essa Dio ha esposto l’intero Suo consiglio con l’umanità, dal principio alla fine. Nella Bibbia viene anche mostrata la via di Dio verso di noi e, nel contempo, la via di noi verso di Lui — e pure il luogo di incontro di Dio con l’umanità.

Il piano di Dio con gli uomini iniziò già alla creazione. Certamente, ognuno di noi ha già ammirato la natura maestosa, la quale deve urgentemente essere protetta e conservata. Però non tutti ne deducono per logica l’esistenza del Creatore. È noto che da qualche tempo a questa parte, l’esistenza stessa dell’Onnipotente è messa in forse e il racconto della creazione è designato come inverosimile. Filosofi atei hanno reso attendibili le loro teorie contraddittorie di fronte agli uomini e, così facendo, li hanno indotti all’incredulità. Chi nega l’esistenza di Dio e pensa che tutte le cose abbiano origine da sé stesse può nello stesso modo negare l’esistenza del proprio padre e pretendere di essere il risultato dell’evoluzione. Chi può mai immaginare che il cosmo nella sua smisurata immensità, con le sue innumerevoli stelle e con la sua perfetta armonia sia venuto all’esistenza da sé? Fino ad oggi, niente si è fatto da sé e nessuno ha mai pensato di voler migliorare anche la minima cosa nell’intero creato. Basti pensare agli innumerevoli esseri viventi negli oceani ai quali sono state destinate delle condizioni di vita ideali, oppure a tutte le specie di animali e di uccelli viventi su tutti i continenti: come sono perfettamente predisposti per le varie condizioni ambientali!

Come il Creatore ha ordinato nel principio tutte le cose per mezzo della Sua Parola onnipotente, così esse sussistono ancora oggi. Fin dall’origine della terra si semina e si raccoglie ogni anno poiché il Signore ha stabilito così: “Finché la terra durerà, sementa e raccolta… non cesseranno mai” (Genesi 8:22). Il caos sorge là dove l’uomo altera gli equilibri della natura. Ogni giorno miliardi di persone si nutrono e, se si dividesse tutto in modo equo, nessun essere umano sulla terra soffrirebbe la fame.

Anche la realtà che ogni essere vivente produce secondo la sua specie rimarrà fino alla fine. Fino ad oggi nessuno ha sperimentato che una scimmia fosse diventata un uomo o un uomo fosse diventato una scimmia. Anche tutte le altre specie animali sono rimaste come erano alla creazione. Ancora oggi si semina esattamente la stessa semenza che spuntò per la prima volta alla creazione della terra per mezzo dell’onnipotente parola del Creatore; crescono gli stessi alberi che danno gli stessi frutti e le stesse razze animali vivono ancora oggi sulla terra; anche l’uomo, la corona della creazione, è ancora oggi esattamente lo stesso di Adamo ed Eva. Il genere umano fu dotato di facoltà creative; lo si vede in modo particolare in questi ultimi tempi. Oggi l’uomo, di massima, può tutto ciò che progetta di fare, come il Signore disse: “Ora nulla li impedirà di condurre a termine ciò che disegnano di fare” (Genesi 11:6).

Vi è una sola cosa che l’uomo non può fare: creare la vita. Coloro che credono nell’evoluzione e che parlano di una cellula primigenia dovrebbero però dirci, in questo caso, chi ha creato la cellula primigenia e ha messo in essa la vita! A questo punto si potrebbe pure chiedere chi ha messo in tutti gli esseri viventi l’inclinazione alla riproduzione. Perché coloro che negano l’esistenza di Dio non seminano del grano prodotto artificialmente? Perché essi sanno benissimo che non germinerebbe, non avendo in sé alcun germe di vita. Ognuno che pensa in modo razionale dovrebbe poter dedurre dalla creazione, potente e universale, l’esistenza del sovrano Creatore. Se gli uomini nella loro presunzione non si fossero allontanati da Lui, oggi potrebbero credere nella Sua Parola, poiché Dio e la Sua Parola sono degni di fede.

Secondo la volontà di Dio, fin dal principio, gli uomini erano destinati a vivere in comunione eterna con il loro Creatore. Per questo motivo, ogni essere umano porta nel cuore una brama inappagata. Tutti hanno nella loro anima una brama indefinibile e cercano qualcosa, ma solo Uno può appagare questa brama e salvare!

In tutte le religioni l’adorazione è una parte costitutiva del culto. I Musulmani pregano Allah. Il loro profeta Maometto non identificò Gesù, il Messia, come il Salvatore e il Signore, ma soltanto come un profeta. Maometto predicava il monoteismo assoluto e non comprese la rivelazione di Dio stesso in Cristo. Per lui era incomprensibile che Dio si fosse rivelato nel cielo quale Padre, poi sulla terra nel Figlio e fosse operante per mezzo dello Spirito Santo. Gli Indù credono in una moltitudine di dèi. Nella loro credenza vi è una trinità principale: Brahma, il creatore, Visnu, il preservatore, e Siva, il distruttore e rinnovatore; soltanto dopo questi tre vengono tutti gli altri dèi. Ci porterebbe troppo lontano se volessimo citare tutte le ideologie. Se poi qualcuno respinge tutto ciò che ha a che fare con la religione, allora è dedito a Mammona (ricchezza), alle proprie passioni oppure a qualche altro idolo. Indipendentemente dal colore della pelle, dalla razza o dalla nazionalità alla quale qualcuno appartiene — in ogni essere umano è presente una profonda brama inappagata, la quale può essere pienamente soddisfatta soltanto con qualcosa di eterno e di divino.

C’è stato un periodo in cui i primi uomini avevano comunione diretta con Dio il Signore: nel principio, nel giardino di Eden. In questa condizione primitiva di innocenza, non conoscevano né dolore né sofferenza, né malattia né morte. Come creature dell’Eterno, erano destinati a vivere in eterno. Dio il Signore li aveva dotati di libero arbitrio, cosicché essi potevano decidere liberamente; potevano scegliere tra il bene e il male, tra l’ubbidienza e la disubbidienza, tra la fede e l’incredulità. Così è ancora oggi per noi tutti. Essi dovevano sostenere una prova, ma entrambi fallirono; prima Eva, poi Adamo. Eva diede ascolto alle menzogne di Satana, e Adamo ascoltò Eva. Così tutti e due caddero sotto l’influenza dell’avversario, cioè del diavolo, e in mala fede trasgredirono la Parola di Dio. Dopo questo, Dio, il Verace, attuò la Sua minaccia e furono cacciati dal giardino di Eden; la loro comunione con Lui venne interrotta, dolore e morte vennero sopra l’intera umanità.

Adesso, che nessuno si lavi le mani nell’innocenza e dica: «Tutto ciò non mi riguarda!», poiché ogni uomo e ogni donna avrebbe agito esattamente come Adamo ed Eva. Dio conosce tutti noi e sapeva fin dal principio che nessuno sarebbe stato in grado di osservare i Suoi comandamenti. Nondimeno, nella Sua giustizia, Egli li ha emanati affinché riconoscessimo di fronte a Lui tutte le nostre trasgressioni, fossimo convinti della necessità della redenzione e prendessimo la giusta decisione. Abbiamo libero arbitrio e, per fortuna, nessuno di noi viene costretto. Se non ci fosse nessuna legge divina, nessuno potrebbe essere convinto di peccato dalla Parola e dallo Spirito di Dio e riconoscere la necessità di essere perdonato e liberato. La coscienza ammonisce tutti, anche coloro che non hanno mai sentito la Buona Novella o che non hanno mai letto la Sacra Bibbia. Ognuno sa quando mente, imbroglia, ruba o fa qualcosa di vietato. La coscienza stessa ci ammonisce e spesse volte con intensità. Ogni uomo, ricco o povero, buono o cattivo, è diventato parimenti colpevole davanti a Dio. Noi tutti siamo nati peccatori, separati da Dio, in questo mondo! Che nessuno pensi che tutto ciò non sia poi tanto grave poiché, in fin dei conti, non ha ucciso nessuno, né commesso alcun altro delitto. Il giusto giudizio di Dio venne pronunciato su tutti gli uomini, perciò tutti dobbiamo morire, anche se ciò non è ancora la fine, non deve essere la fine!

Dopo il peccato originale, Adamo ed Eva dovettero lasciare il giardino di Eden, la via d’accesso fu sbarrata, la comunione con Dio venne interrotta e ciò fu terribile! Ma Dio pensò a noi e ci aprì la via che ci riconduce a Lui. Il Signore, nel Suo immenso amore e nella Sua grande misericordia, venne in mezzo a noi. In Cristo Egli ci ha incontrati e concluse il Nuovo Patto. Solo in Cristo possiamo incontrare Dio e confermare il Patto con Lui.

Poiché abbiamo peccato in questo corpo terreno, Egli, quale unico Innocente e Sostituto per l’intera umanità, dovette assumere un corpo simile al nostro per prendere su di Sé il peccato di noi tutti riconciliandoci così con Sé. Ciò avvenne in Gesù Cristo, il nostro Signore, che disse al malfattore appeso alla croce: “Io ti dico in verità che oggi tu sarai con Me in paradiso” (Luca 23:43). Ognuno che invoca il Signore sarà salvato ed entrerà in Paradiso.

Il concepimento del corpo del Salvatore fu un atto di Dio puramente soprannaturale in cui Maria non ebbe minimamente parte. Lei stessa nacque in questa creazione perduta come ogni altro essere umano e, di conseguenza, anche Maria ebbe bisogno di salvezza. Non Maria, ma il Redentore, Gesù Cristo, nacque senza peccato nella creazione perduta per strapparla fuori dal peccato originale.

Gesù Cristo era la rivelazione di Dio stesso in forma umana. Egli era Dio e, nel contempo, uomo. Quanto allo spirito, Egli era Dio, quanto al corpo, Egli era uomo. Non trasgredì alcun comandamento, era assolutamente santo e senza peccato. Per questo motivo poté prendere su di Sé tutti i nostri peccati e morire al posto nostro. Per mezzo del Suo sangue, che versò come sacrificio per la riconciliazione e il perdono, sono state date a tutti coloro che ci credono una piena espiazione e una perfetta salvezza. Ecco l’àncora irremovibile per l’anima di ogni credente biblico. La Sua risurrezione, il terzo giorno, ha divinamente coronato e legittimato l’opera di redenzione. È stata fornita la prova che la morte, il soggiorno dei morti e il diavolo sono stati vinti. Amen! Egli, il Risorto, apparve ai Suoi apostoli durante i 40 giorni fino alla Sua maestosa ascensione. Egli ci ha preceduti nella gloria dopo aver detto: “Io vado a prepararvi un luogo… Io tornerò e vi accoglierò presso di Me…” (Giovanni 14:1-3). Al Suo ritorno tutti i figliuoli degli uomini, diventati durante la loro vita figliuoli di Dio, saranno partecipi della prima risurrezione, Lo vedranno e saranno trasformati nella Sua stessa immagine: “Sappiamo che quand’Egli sarà manifestato saremo simili a Lui, perché Lo vedremo com’Egli è” (1 Giovanni 3:2). Non si tratta di una favola e, tra breve, sarà realtà.

Già prima della fondazione del mondo, il Dio onnipotente aveva in animo un Regno eterno per i Suoi figliuoli e per le Sue figliuole. Il fallimento degli uomini non può in alcun modo mandare a monte né rendere vano il piano di Dio; ne risultò solo un’interruzione temporanea. L’umanità si è messa di propria volontà sotto la signoria di Satana, ma è stata riscattata dal Signore senza alcun intervento umano. Il Signore ha aperto una via che riconduce a Lui. La redenzione è nel contempo sia una realtà storica sia una realtà della storia della salvezza. Per mezzo dell’Evangelo, il Messaggio di allegrezza e di liberazione viene portato agli uomini. Si tratta dell’offerta universale della grazia di Dio. In virtù di questa redenzione, dei figliuoli degli uomini che, fin dalla loro nascita, erano figliuoli della morte, diventano figliuoli di Dio che hanno ricevuto la Vita eterna.

Poiché il Regno di Dio è un Regno eterno, tutti quelli che desiderano vivere in esso debbono avere la Vita eterna. Per questo è necessario «nascere di nuovo» (Giov. 3:3). La Semenza per questa nascita è la Parola di Dio: Essa porta in Sé il germe della vita. Lo Spirito Santo viene sopra tutti coloro che accettano la Parola di Dio con pienezza di fede. Tramite la generazione naturale siamo diventati delle creature terrene, temporali. Per mezzo della Parola di Dio e dello Spirito Santo, Dio produce in tutti i redenti la Vita eterna. “Poiché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la Parola di Dio vivente e permanente” (1 Pietro 1:23). Chi crede in Gesù Cristo come suo Signore e Salvatore può sperimentarLo personalmente. Questa offerta unica della grazia divina vale per chiunque desideri accettarla finché dura il «giorno della salvezza». La redenzione non avviene per mezzo di una dottrina o di una conoscenza, ma è da cercare e trovare solo nel Redentore stesso.

Nessuno può immaginare quanto sarà terribile per coloro che avranno respinto la salvezza il giorno in cui passeranno nell’Eternità. Al più tardi nell’ora della morte, tutti saremo confrontati con la più dura realtà; allora anche tutti coloro che non avranno creduto alla vita dopo la morte dovranno constatare che non finisce tutto con la morte.

Gesù Cristo, il Signore e Salvatore, si differenzia totalmente da tutti i fondatori di religione. È un’offesa voler paragonare il Signore con qualche «profeta» che si definisce tale da sé. Tutti i filosofi di qualsiasi religione sono stati seppelliti insieme alle loro idee. Nessuno di loro è risuscitato. Erano soltanto degli uomini come noi e non hanno mai potuto aiutare né loro stessi né gli altri. Uno solo poté dire: “Io sono la Via, la Verità e la Vita” (Giovanni 14:6). Solo in Cristo, Dio ci ha incontrati, e solo in Cristo possiamo incontrare Dio. Il Padre si è rivelato qui sulla terra solo in Uno, cioè nel Suo Figliuolo; in Lui, Egli ha fatto di noi dei figliuoli e delle figliuole di Dio. Uno solo poté dire: “Chi ha visto Me, ha visto il Padre” (Giovanni 14:9). È vero che molte vie portano a Roma, ma una sola e unica via conduce a Dio!

Caro lettore, spero che per mezzo di queste riflessioni tu possa cominciare a intravedere l’unica via che conduce a Dio. La vera fede non è quella posta in qualche salvatore morto, ma quella posta nel Signore risorto e vivente, in Colui che ha vinto la morte, che è asceso al cielo e che vive per tutta l’Eternità. Non solo Egli disse: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”, ma ne ha pure dato le prove inconfutabili. Egli si è pure assunto la garanzia per la nostra risurrezione. Gesù disse: “Io sono la Risurrezione e la Vita; chi crede in Me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in Me, non morirà mai. Credi tu questo?” (Giovanni 11:25-26).

Caro lettore, c’è solo questa unica Via che conduce alla salvezza. C’è solo questa unica Verità, solo questo unico Redentore: Gesù Cristo. Chiunque desideri raggiungere questo traguardo eterno deve girare le spalle a tutto, uscire fuori dalla babilonia religiosa, cioè dalla confusione religiosa, e credere con tutto il suo cuore in Gesù Cristo come suo personale Salvatore e Signore. L’appartenenza o meno a una confessione religiosa non ha assolutamente niente a che fare con la salvezza della propria anima. Nessun sacramento, come anche nessuna pratica religiosa, può dare la Vita eterna. Soltanto nel Salvatore, in Gesù Cristo, troviamo la salvezza, soltanto nel Redentore, troviamo la redenzione. Si tratta della fede personale di ogni individuo nell’unico vero Dio che si è rivelato in Gesù Cristo e in Lui ci ha salvati.

Perfino le buone intenzioni che abbiamo sono condannate a fallire — l’uomo viene giustificato nel cospetto di Dio unicamente per mezzo della fede fondata sulla Bibbia. È un dono libero e senza condizione che Dio per grazia ha fatto all’umanità. Anche tutte le aggiunte fatte e assunte dai Concili nel corso della storia della Chiesa, che però non sono state insegnate fin dal Cristianesimo primitivo, non hanno valore davanti a Dio.

L’ora di Dio è scoccata per te, questa è la tua occasione di accettare il Salvatore. L’Evangelo di Gesù Cristo, il nostro Signore e Salvatore, può diventare per te personalmente un vero Messaggio di allegrezza e di salvezza e potrai sperimentarne gli effetti. Credi in questo momento che Gesù, il Signore, ha portato sulla croce anche i tuoi peccati e ti ha perdonato. Tutti vengono chiamati a ritornare alla fede biblica provata da lungo tempo e che tutti i profeti e apostoli avevano. Nessuno ha bisogno di lasciarsi illudere più a lungo e di lasciarsi ingannare per tutta l’Eternità. Chiunque può sperimentare la salvezza di Dio e ricevere la certezza di essere stato accettato dal Signore.

Proprio là dove ti trovi in questo istante, puoi parlare con Dio e dire in preghiera: «Signore Gesù Cristo, credo che sei morto per me, uomo peccatore. Credo che mi hai salvato e accettato. Ti appartengo, Signore, per questo tempo e per l’Eternità. O Dio, mi hai incontrato in Gesù Cristo; in Lui desidero avere un incontro con Te. Amen».

Credi ciò che sta scritto nel Salmo 103 e accettalo ringraziando il Signore per la Sua grazia: “Benedici, anima mia, l’Eterno; e tutto quello che è in me benedica il Suo santo Nome. Benedici, anima mia, l’Eterno e non dimenticare nessuno dei Suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità, salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni” (Salmo 103:1-4).

 


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