IL CRITERIO PRINCIPALE

 

Cosa differenzia l’insegnamento giusto da quello falso? In cosa si riconosce il modo di fare giusto da quello sbagliato? Cosa dice a questo proposito la Sacra Scrittura? Ognuno può avere la sua propria opinione, però non ha alcun valore nel Regno di Dio.

Si tratta di un raffronto fra le dottrine bibliche fondamentali e i dogmi deviati dei padri della Chiesa. Nelle dottrine fondamentali sulla Deità, il battesimo, ecc., i dogmi ecclesiastici non concordano con gli apostoli. Senza esserne consapevoli, malgrado le benedizioni, molti rimangono nelle falsificazioni tradizionali. Questo è il costernante bilancio alla fine del tempo della grazia! I profeti, gli apostoli e i dottori mandati da Dio conoscevano un solo e unico Dio, non un Dio uno e trino. Non conoscevano neanche una dottrina "Jesus Only", cioè una dottrina "Gesù Solo". Conoscevano Dio come si è manifestato nella Sua molteplicità. Il dogma della Trinità, delle tre medesime Persone di Dio che sarebbero esistite fin dall’Eternità, non è biblico e corrisponde a un vecchio concetto pagano che continua a sussistere tra l’altro nel Buddismo.

Lo sviluppo della Chiesa neotestamentaria ha molta somiglianza con Israele. "Il popolo vide che Mosè tardava a scendere dal monte; allora si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: "Facci un dio che vada davanti a noi…"" (Es. 32:1). Aaronne accondiscese alla richiesta e fece un vitello d’oro, perché in Egitto veniva onorato il toro. Poi sta ancora scritto: "O Israele, questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto!" (Es. 32:4). Meditiamo su questo: il Dio d’Israele era apparso sul monte e aveva detto come prima cosa: "Ascolta, Israele: "Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ho tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dii nel mio cospetto. Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna…"" (Es. 20:1-4). Nello stesso tempo Aaronne insieme al popolo trasgredì questo comandamento, praticò l’idolatria e chiamò un vitello "dio".

Poiché il Signore Gesù con il Suo ritorno promesso si fece aspettare, i padri della Chiesa fecero la stessa cosa: formarono e formularono un Dio con tre teste, un Dio in tre figure corrispondente al modello pagano e dissero: "Questo è il tuo Dio, o Cristianità!". Se qualcuno osa toccare questa "formazione", la "Trinità", viene trattato come se avesse offeso ciò che loro hanno di più sacro. Quale è però la fede giusta? L’apostolo Paolo attribuiva grande importanza alla dottrina giusta e metteva in rilievo: "… poiché c’è UN SOLO Dio…" (Rom. 3:30) e, in un altro passo, scrisse: "Ora, un mediatore non è mediatore di uno solo; Dio invece è UNO SOLO" (Gal. 3:20). Neanche una sola volta troviamo nella Sacra Scrittura: "Dio uno e trino" o "Trinità", nemmeno "Figlio celeste" o "Figlio eterno". Il Dio formato è totalmente estraneo alla Chiesa primitiva, ai profeti e agli apostoli. Un uomo con chiara riflessione non può mai sostenere alla luce della Parola di Dio che in cielo si regni "in tre" e che i tre siano sempre uno in tutto — dunque una Trinità. Se nel cielo ci fosse una Trinità, ciò sarebbe testimoniato anche nella Bibbia. Dato che non si trova da nessuna parte nella Bibbia, non può essere neanche nel cielo.

Molti vanno all’estremo e gridano forte: "Adesso invitiamo la santissima Trinità!". L’annunciatore invita prima il Padre e tutti applaudono per l’entusiasmo. Poi viene invitato il Figlio e di nuovo si applaude fragorosamente. Alla fine viene invitato lo Spirito Santo nel loro mezzo e tutto il popolo si lascia trasportare dall’entusiasmo. C’è qualcuno disposto a credere che ci sono tre Eterni, tre Onnipotenti, tre Onnipresenti? Evidentemente non si tratta più dell’unico Dio del Quale la Bibbia testimonia. Tre Persone indipendenti sono tre dèi — non più un Dio, se la lingua ha un senso. In questo consiste la grande apostasia che l’apostolo Paolo aveva annunciato e che si adempì quando il Cristianesimo si allontanò dal terreno ebraico della rivelazione.

In tutto l’Antico Testamento "apostasia" significa allontanarsi dall’unico e solo vero Dio per andare verso altre deità. Nella Chiesa neotestamentaria allontanarsi dall’unico e solo vero Dio verso la "Deità in tre Persone" era l’inizio della "grande apostasia". Paolo scrive ai Galati: "Mi meraviglio che così presto voi passiate, da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo" (Gal. 1:6). Nello stesso capitolo pronuncia la maledizione sopra tutti coloro che annunciano un altro evangelo (Gal. 1:8). Dopo, egli pone la seguente domanda: "Chi vi ha ammaliati…?" (Gal. 3:1).

Quasi tutti, anche in riferimento alla formula trinitaria del battesimo usata dovunque, debbono lasciare che si faccia loro lo stesso rimprovero. Dalla nascita della Chiesa della Nuovo Testamento tutti i credenti furono battezzati nel Nome del Signore Gesù Cristo, come l’apostolo Pietro ordinò sotto la guida dello Spirito Santo nella sua prima predicazione (Atti 2:38) il giorno della fondazione della Chiesa di Cristo. Molti concordano con la tradizione ecclesiastica, ma non con la Parola di Dio.

Le stesse persone, che usano così potentemente il Nome di Gesù, rifiutano categoricamente di farsi battezzare biblicamente nel Nome del Signore Gesù Cristo, come hanno ordinato e anche praticato Pietro, Paolo e gli altri apostoli secondo il comandamento del Signore. Però ciò ancora non basta per loro: definiscono pubblicamente come eresia il battesimo documentato nella Bibbia nel Nome del Signore Gesù Cristo, e questo non solo verbalmente, ma anche per iscritto! Vale la pena riflettere in merito. Gli eretici di oggi imputano a Pietro, che aveva le chiavi del Regno dei cieli, e a Paolo, che in base a una chiamata divina insegnava e faceva la stessa cosa, di aver falsamente insegnato e di aver falsamente battezzato ingannando così i credenti nel Cristianesimo primitivo. Loro stessi non seguono il comandamento del Signore come gli apostoli, ma ripetono semplicemente Matteo 28:19 come una impressionante formula magica. Non sappiamo tutti che, con i "tre alti titoli", in tutto il vecchio continente cosiddetto cristiano vengono praticati scongiuri, magie, spiritismo, e ogni specie di stregoneria e di occultismo?

Lo studio critico della Bibbia afferma che, nei manoscritti originali, il testo di Matteo 28:19 era come segue: "en to onomati mou" — "dentro il Mio Nome", come lo stabilì anche il dottore della Chiesa Eusebio. Secondo la storia della Chiesa, ancora nei primi secoli dopo Cristo, si battezzava nel Nome di Gesù Cristo. Degli uomini hanno poi portato nella Bibbia le loro idee riguardo all’insegnamento. Così, in molte traduzioni successive della Bibbia, perfino nella "King James Bible" in lingua inglese, che viene letta su tutti i continenti, si trova l’aggiunta in 1 Giovanni 5:7: "Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza nel cielo…", benché questo versetto non esiste nel testo originale. Non c’è neanche nel testo ebraico, né nelle edizioni in lingua tedesca della Bibbia, come p.e. nella "Zürcher Bibel" che risale al tempo della Riforma di Zwingli, neanche nella traduzione francese di Darby e nemmeno nella traduzione originale di Lutero. [In italiano, per citarne soltanto due, queste parole non si trovano né nella versione riveduta di Giovanni Luzzi né nell’edizione ufficiale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) della Bibbia — N.d.T.] Tuttavia queste parole vengono lasciate nella Scrittura seguendo la tradizione e sono perfino argomenti di prediche. Nemmeno i "libri apocrifi" appartengono alla Bibbia. Purtroppo anch’Essa è caduta nelle mani degli uomini — che tragedia! Da un po’ di tempo, è stata aggiunta al "Padrenostro" la cosiddetta "dossologia" e, recentemente, perfino il finale: "Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo"! Anche le differenze tra le diverse traduzioni della Bibbia assumono una certa gravità.

Bisogna dirlo una volta: le maledizioni degli Ebrei, le crociate, i processi contro le streghe, i roghi, l’Inquisizione, la persecuzione e l’uccisione degli Ebrei e dei credenti di altra fede — tutto ciò avvenne con l’uso della formula: "Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Anche per il massacro degli oltre 30.000 Ugonotti in Francia, i carnefici ricevettero questa "benedizione" trinitaria dal pulpito. Ancora oggi, chiunque entra in un Ordine deve fare il suo voto "nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" — perfino gli Ebrei quando entrano a far parte di una loggia massonica. Tutti coloro che appartenevano alla ristretta cerchia dell’unità di combattimento delle SS di Hitler avevano un tatuaggio al braccio destro e indossavano un’uniforme nera; portavano scritto sulla fibbia: "sangue e onore", sul berretto c’era un teschio, dovevano prestare giuramento al Reich, alla bandiera e al Führer "nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo". Milioni e milioni di persone sono state uccise nella maniera più spietata sotto questa formula nel corso della storia della Chiesa. Alcuni degli Ebrei sopravvissuti di Auschwitz mi hanno personalmente riferito durante una mia visita all’ex campo della morte e anche pubblicamente in occasione del giorno commemorativo dell’Olocausto che gli sgherri in uniforme nera frequentavano regolarmente la messa nella cappella cattolica del campo. Mentre dai forni crematori saliva il fumo verso il cielo, nella cappella saliva il fumo dell’incenso e venivano dette le preghiere "nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo".

Chi conosce la storia internazionale della Chiesa, sa che l’idea della Trinità e la formula trinitaria del battesimo sono sorte soltanto nel III secolo dopo Cristo. Policarpo e Ireneo non conoscevano nessuna controversia cristologica: conoscevano Cristo come L’avevano predicato gli apostoli. Questa teoria fu discussa al Concilio di Nicea (325 d.C.) e formulata al Concilio di Calcedonia (381 d.C.). Solo nell’anno 441 diventò un dogma della Chiesa da papa Leone I.

Gli storici non sono unanimi sul fatto che siano stati complessivamente 50 o perfino 60 milioni coloro che subirono il martirio a opera della Chiesa della Trinità. Però la condizione che si poneva ai credenti di altra fede e agli Ebrei definiti "impenitenti e depravati assassini di Cristo", era di accettare la fede nel "Dio uno e trino" e di lasciarsi battezzare trinitariamente. Soprattutto un ebreo credente non lo poteva al prezzo della sua anima perché, così facendo, avrebbe infranto il primo e santissimo comandamento di Dio. COSÌ PARLA YAHWEH: "Ascolta, Israele: l’Eterno, l’Iddio nostro, è l’unico Eterno" (Deut. 6:4). Secondo Apocalisse 6:9-11 sono le anime di questi martiri che gridano vendetta: "E quando (l’Agnello) ebbe aperto il quinto suggello, io vidi sotto l’altare le anime di quelli ch’erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che avevano resa; e gridarono con gran voce, dicendo: "Fino a quando, o nostro Signore che sei santo e verace, non fai tu giudicio e non vendichi il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?"…". Sarebbe da chiedere: A quale istituzione Dio chiederà conto per questo? A chi si riferiscono i seguenti passi biblici?

"Essi infatti hanno versato il sangue dei santi e dei profeti…" (Apoc. 16:6).

"E vidi che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù (Apoc. 17:6).

"La donna che hai vista è la grande città che domina sui re della terra" (Apoc. 17:18).

"In lei è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sulla terra" (Apoc. 18:24).

È giunta l’ora della decisione. Ogni dottrina, ogni pratica, l’intero bagaglio della fede — tutto deve essere considerato alla luce della Parola di Dio. Da questo momento, tramite il raffronto, tutti sono a conoscenza di questo tema complesso. Può anche soltanto uno sfuggire al Giudizio universale senza che gli venga chiesto ragione? Per quanto concerne la fede, chi appartiene oggi alla Chiesa riscattata dal sangue e chi alla Chiesa madre macchiata di sangue, che contemporaneamente viene descritta come Babilonia la Grande (Apoc. 17:1-6)? Adesso ognuno può stabilire da sé stesso dove sta nella fede.

Dal tempo della breccia spirituale della Riforma, il Signore guida il Suo popolo passo dopo passo fuori da tutto ciò che non è biblico, finché la Sua Chiesa sia totalmente ritornata al fondamento degli apostoli. "Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare…" (Ef. 2:20).

Predicatori, fratelli, non vedete dove porta il viaggio? Avete fondato delle scuole bibliche e ammaestrate altri, ma voi stessi non accettate di essere ammaestrati da Dio? Non vedete che il Dio unico si è rivelato nel Nuovo Testamento per la nostra salvezza quale Padre nel cielo, nel Figlio sulla terra e nella Chiesa per mezzo dello Spirito Santo? Tutto ciò avvenne nell’unico e solo Nome del Patto del Nuovo Testamento: Signore Gesù Cristo, l’unico Nome nel quale c’è salvezza divina e nel quale i credenti vengono battezzati.

Nell’Antico Testamento non troviamo un sol uomo che abbia pregato a un "Padre nei cieli", ma sempre a DIO IL SIGNORE, ossia al SIGNORE IDDIO. Questo appellativo lo troviamo 6.700 volte. Nessun profeta ha saputo qualcosa di un "Figlio eterno nel cielo" o Lo ha mai invocato. Questo è il nuovo, annunciato e promesso nell’Antico Testamento, incomprensibile e inspiegabile mistero: la rivelazione di Dio in Cristo (2 Cor. 4:6; Col. 2:2-3; 1 Tim. 3:16 e altri). Chi non ha questa rivelazione fraintenderà la Parola, L’interpreterà male e La metterà al posto sbagliato. Il Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, nel quale bisogna essere battezzati, è realmente: Signore Gesù Cristo. La parola ebraica Yahshua significa "Yahweh–Salvatore", come Immanuel (Emmanuele) significa "Dio con noi". La vera confessione è: il Signore/Yahweh dell’Antico Testamento è Gesù/il Signore del Nuovo Testamento. Questa è la verità divina. Il Nome del Padre è il Nome del Figlio (Salmo 22:22) in cui Egli si è rivelato. Tutti i predicatori ed evangelisti, tutti i credenti vengono invitati ad ammettere che nel tempo degli apostoli, e ancora 200 anni dopo, nessuna azione biblica e nessuna preghiera ha mai avuto luogo con la formula trinitaria.

Pietro, l’uomo della prima ora, seguiva quel che il Signore risorto aveva comandato ai Suoi discepoli: "… insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate". Dopo la Sua risurrezione, il Signore parlò per quaranta giorni delle cose relative al Regno di Dio, li ammaestrò e li incaricò (Atti 1:1-3). Diede loro anche l’ordine di missione, che poi eseguirono. La dottrina di Cristo era ed è la dottrina di Dio. "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio" (Giov. 7:16-17). E la dottrina degli apostoli era ed è la dottrina di Cristo. "Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella dottrina, ha il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non ricevetelo in casa e non salutatelo. Chi lo saluta, partecipa alle sue opere malvagie" (2 Giov. vers. 9-11).

 

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