Nel
1977 erano 55 Paesi, nel 1999 sono più di 130 i Paesi che ho visitato nel campo
missionario. Centinaia e
Il 2
aprile 1962 feci un’esperienza particolare nei cui dettagli non posso
dilungarmi, ma, da quel momento, mi sentii spinto interiormente a predicare la
Parola di Dio. So di aver ricevuto una chiamata per questo.
Per 10
anni, nei Paesi europei di lingua tedesca, le nostre trasmissioni sono state
trasmesse ogni domenica su Radio Lussemburgo e hanno raggiunto un gran numero di
persone.
Voglia
Dio che questo opuscolo vi porti grande benedizione.
L’autore
Krefeld, gennaio 1978
DONDE VENIAMO?
— DOVE ANDIAMO?
Chi
viaggia in un Paese straniero o in una regione sconosciuta è riconoscente per
la segnaletica che lo aiuta a
Come il
paesaggio e le condizioni climatiche possono essere molto vari, così è anche
la nostra vita. Diverse circostanze e avvenimenti inaspettati colpiscono i
cittadini di questa terra. Ci sono alti e bassi, gioie e dolori. Ognuno di noi,
presto o tardi, in un modo o nell’altro, viene provato. L’uomo fiorisce come
un fiore, poi avvizzisce. Sorgono malattie, preoccupazioni, distrette e problemi
di ogni specie.
Molti
trovano la strada del successo e ottengono stima e fortuna, mentre altri se ne
vanno a mani vuote, tuttavia nessuno può evitare i risvolti negativi della
vita. All’improvviso ci accadono delle cose che non avremmo mai pensato. Non
c’è alcuna eccezione. Questo dovrebbe indurci alla riflessione e a chiederci:
«Perché deve accadere questo o quello?».
Siamo tolti di mezzo alla famiglia e alla società e dobbiamo lasciare tutto;
anche il miliardario deve andarsene come è venuto. Fino ad oggi nessuno ha
portato alcunché con sé. Ad ogni dipartita riappare la stessa domanda: «Finisce
tutto con la morte o c’è una vita dopo la morte?». Se sì, quando, dove e in
quale condizione?
La fede
in una Vita eterna è soltanto un’idea fantastica di persone mistiche o una
speculazione di gente pia? Come sappiamo bene, ci si chiede spesso se qualcuno
sia già tornato dall’aldilà e se ne abbia dato testimonianza. Altre persone
sono deluse e piene d’amarezza; non vogliono sentire nulla di queste cose e
non credono più in Dio, ancor meno nella Sua Parola: la Sacra Bibbia.
Per
quanto concerne la domanda così spesso discussa su quel che avviene realmente
dopo la morte, la Sacra Scrittura ci dà una risposta inconfutabile. Il suo
contenuto non comprende solo il periodo del passato, del presente e del futuro,
ma include anche l’Eternità. La Sacra Scrittura dà dei chiarimenti sulla
nostra origine e sul luogo dove andiamo. Come
noi esprimiamo i nostri pensieri in parole, così Dio ha espresso i Suoi
pensieri nella Sua infallibile Parola per mezzo della Quale parla agli uomini.
Naturalmente la Sacra Bibbia parla anche delle mancanze umane, ma proprio questo
ci incoraggia poiché, in fin dei conti, tutti abbiamo fallito.
Prima
di tutto, il Creatore ci viene presentato nel racconto della creazione. La
creazione in sé stessa fa presupporre il Creatore. Particolarmente in questi
ultimi tempi, però, uomini di scienza, pseudo–sapienti, hanno cercato di
confutare il racconto biblico della creazione, perché loro stessi erano
travagliati da un conflitto interiore.
Tuttavia
le loro asserzioni sono state disperse come pula al vento. Nelle loro
dimostrazioni, essi si basano su ipotesi provenienti dalle loro proprie
immaginazioni, o su quelle di altri. Ma è risaputo che studiosi di chiara fama
hanno riconosciuto, poco prima della loro morte, che doveva esserci un Dio.
Chi
sostiene che tutte le cose si siano formate da sé stesse, dimostra una totale
mancanza di logica. Altrettanto insensata sarebbe l’affermazione secondo la
quale un’automobile, una casa o un qualsiasi altro oggetto avrebbe avuto
origine da sé stesso! Chi afferma che tutte le cose si siano sviluppate
partendo da una cellula primordiale dovrebbe dirci anche chi ha creato la
cellula primordiale, e perché oggi le cose non si sviluppano da sé stesse.
Perché la creazione intera segue il suo corso senza deviare mai dalle leggi
stabilite all’origine?
Molti
sostengono che l’uomo discende dalla scimmia; perché oggi le scimmie non
diventano uomini? Talvolta sembra che proprio il contrario sia più verosimile.
Chi contraddice Dio e la Sua Parola vivrà un conflitto interiore. La pace
dell’anima gli sarà totalmente sconosciuta, poiché la sua coscienza si farà
sempre sentire.
Immaginiamo
per un istante l’universo con il suo incalcolabile numero di costellazioni e
la sua immensità che non può essere misurata. Pensiamo soltanto alla terra che
compie la sua rivoluzione intorno al sole con una precisione senza pari.
Mirabile anche l’infinita varietà della vita animale e vegetale e, non meno
importante, l’uomo, che è stato il coronamento della creazione, il capolavoro
di Dio, fatto a Sua immagine e a Sua somiglianza, con un’intelligenza unica.
Tutto ciò non dovrebbe comunicarci l’infinita grandezza di Colui che ha
chiamato le cose all’esistenza in modo così meraviglioso?
Tutta
la sapienza e la capacità di cui siamo stati dotati non devono renderci così
presuntuosi fino al punto di minare e annullare le Sacre Scritture. Paolo, il
grande apostolo, disse: “Benché si
dichiarino sapienti, son diventati stolti… essi, che hanno mutato la verità
di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore,
che è benedetto in eterno. Amen”(Romani 1:22-25).
Al
disopra di ogni dubbio, l’opera maestosa della creazione glorifica il suo
Maestro: “Poi Dio disse: «Produca la
terra della vegetazione, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi
che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria
semenza, sulla terra». E così fu” (Genesi 1:11).
Siamo
abituati a fare la raccolta del grano, dell’uva, delle olive, ecc. ogni anno,
a raccogliere i frutti degli alberi o la verdura nell’orto. Abbiamo riflettuto
un istante su questo: chi ha disposto tutto ciò in questo modo e ci provvede di
ogni cosa. Chi fa nascere e crescere tutto ciò? Cosa sarebbe successo se non
fosse stato messo alcun germe di vita nelle semenze e nelle piante, né nel
creato l’inclinazione a moltiplicarsi e a riprodursi? Allora non sarebbe stata
possibile né semina né raccolta. Dobbiamo ammettere che il Creatore ha pensato
a tutto e l’ha ordinato nel migliore dei modi.
L’uomo
ha la capacità di compiere cose sorprendenti, ma
non può creare la vita. Anche se riuscisse a produrre grano artificiale le
cui sostanze sarebbero al 100% uguali a quelle del grano naturale, tuttavia gli
mancherebbe sempre il germe della vita. La vita è e rimane un mistero. Non può
essere né scoperta, né spiegata, né approfondita. Essa ha la sua origine in Colui che è la Vita e dal Quale proviene ogni
forma di vita.
È
stupefacente vedere in quale modo la creazione e il racconto biblico della
creazione concordano perfettamente. Tutti debbono ammetterlo. Tuttavia, sembra
che questo modo di pensare non piaccia così tanto alla nostra società moderna.
L’uomo ha posto sé stesso al primo posto e pensa che, dato che ha tutto in
abbondanza, perché dovrebbe ancora pregare? Si preferisce piuttosto imprecare
quando sopraggiungono catastrofi o cattivi raccolti. È allora che si accusa
l’Iddio stesso nel Quale in fin dei conti non si crede.
Particolarmente
in questo secolo, le persone sono cambiate, purtroppo non in bene! L’uno
sembra essere un diavolo per l’altro. Siamo passati dal carro a cavalli
all’astronave. Le conquiste dell’uomo in ogni campo oltrepassano la nostra
comprensione. Ma non soltanto per il bene dell’uomo, perché alcune scoperte
sono state fatte per la sua distruzione. Durante la Prima e la Seconda guerra
mondiale furono adoperate tutte le armi a disposizione. Adesso ci sono le bombe
atomiche all’idrogeno e a neutroni delle cui devastazioni che possono recare
non possiamo neanche farci un’idea. Queste armi saranno utilizzate un giorno?
Sentiamo
spesso parlare di pace, di conferenze per la pace e la sicurezza. Ciò ci fa
riflettere, perché oggi sono proprio i politici a usare queste due espressioni.
Sono passati già 2000 anni da quando l’apostolo Paolo scrisse sotto
l’ispirazione dello Spirito Santo le seguenti parole: “Perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà
come viene un ladro nella notte. Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora
una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e
non scamperanno” (1 Tessalonicesi 5:2-3).
Quando il tempo della grazia è terminato, allora
inizia il giorno del giudizio sulla terra. Tutte le
misure
Poco
prima, l’apostolo parla del ritorno di Gesù Cristo e del rapimento dei
credenti da questa terra. Il Signore Gesù
Cristo verrà a cercare i Suoi per introdurli nella Dimora celeste prima che il
mondo venga arso. Ciò potrebbe avvenire in qualsiasi momento, perché
viviamo in un tempo molto serio. I più grandi avvenimenti avverranno tra breve.
È proprio nella nostra generazione che vedremo il compimento delle profezie
bibliche e, con ciò, la Parola di Dio sarà confermata.
L’apostolo
Pietro disse: “Il giorno del Signore
verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi
infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno
bruciate” (2 Pietro 3:10). Come è stato predetto, così certamente si
adempirà. Subitaneamente la rovina verrà su tutta la terra, proprio quando
diranno: «Adesso c’è pace e sicurezza. Finalmente l’abbiamo raggiunta».
Le conferenze per la pace e la sicurezza continueranno a esserci e saranno
coronate da un apparente successo. L’ora dell’ira di Dio irromperà in modo
improvviso per colpire l’ingiustizia e la superbia degli uomini.
Vogliamo
adesso occuparci dell’uomo e della sua relazione con Dio. Il problema centrale
della nostra vita risulta dalla caduta nel peccato, dalla nostra separazione con
Dio. Tuttavia non ci fermeremo a questo, poiché la riconciliazione è già
stata compiuta. Forse qualcuno dirà: «Non so che farmene. Non mi sono creato
da me stesso, non posso aiutare me stesso; non ho visto né Dio né il diavolo!
Non so nemmeno se esiste l’uno o l’altro!». Molti dicono con orgoglio: «Credo
solo a quel che vedo. Dopo di me il diluvio! La fede è per i semplici.
D’altronde, la religione è l’oppio dei popoli…». Qui non si tratta né
di opinioni né di religione perché ce ne sono molte. In nessuna di esse Dio si
è rivelato, poiché tutte sono state inventate dagli uomini e ottenute per
mezzo della filosofia. Si tratta di qualcosa che va ben oltre questo, si tratta di un’esperienza personale con Dio.
A
coloro che hanno come motto: «Credo solo a ciò che vedo», dobbiamo porre la
seguente domanda infantile, se c’è mai stato un uomo che abbia visto il
vento. Vediamo come agita gli alberi, come il suo effetto può essere potente e
talvolta pure devastatore. È la stessa cosa con lo Spirito di Dio. È la potenza di Dio che, qui sulla terra, agisce in maniera potente nel
cuore degli uomini che credono in Gesù Cristo. Tuttavia soltanto coloro che
sperimentano la grazia di Dio e che entrano nell’ambito spirituale,
percepiscono il Suo operato soprannaturale.
A colui che desidera continuare a discutere e vuole sembrare particolarmente intelligente, si potrebbe chiedere se ha mai visto la sua propria intelligenza. Se non l’ha vista, si potrebbe presumere che l’intelligenza non esiste? Chi vuol credere solamente ciò che vede andrà a finire in un vicolo cieco. I più saggi, ai loro propri occhi, devono inchinarsi davanti alla saggezza di Dio. Il Signore Gesù disse: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Giovanni 20:29).
L’uomo
è stato creato in maniera che lui stesso potesse scegliere il bene o il male.
Ognuno può scegliere la vita o la morte. Noi non siamo degli automi che vengono
guidati a distanza, ma siamo stati forniti di libero arbitrio, e proprio questo
implica la nostra responsabilità. Per questo motivo tutti coloro che non
avranno creduto dovranno rendere conto:
“Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il
cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. E vidi i
morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu
aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono
giudicati dalla cose scritte nei libri, secondo le loro opere” (Apocalisse
20:11-12).
Per
sfuggire a questo terribile giudizio esiste una sola possibilità: riconoscere che Gesù Cristo si è
caricato del nostro castigo (Isaia cap. 53) affinché per la fede in Lui, potessimo uscire affrancati. Sta
scritto: “In verità, in verità vi
dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita
eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”
(Giovanni 5:24). Egli è venuto a cercare e salvare coloro che erano
perduti. In Gesù Cristo, Dio stesso è
diventato il nostro Salvatore. In Cristo, Dio ci ha riconciliati con Sé
stesso: “Dio era in Cristo
riconciliando il mondo con sé…” (2 Corinzi 5:19). Per questo motivo,
per la nostra salvezza, è necessaria una fede personale in Gesù Cristo.
Infatti sta scritto: “E la
testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel
Figlio suo. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la
vita”(1 Giovanni 5:11-12). Solo colui che riconosce il suo Salvatore e
L’accetta, può essere salvato. Quando qualcuno Lo riceve come Redentore
sperimenta la redenzione. Tutto quel che era necessario per la nostra salvezza,
Dio ce lo ha dato in Gesù Cristo.
Dal
tempo di Adamo, questa è stata la volontà di Dio: che gli uomini siano in
costante comunione con il loro Creatore. Non sappiamo quanto tempo sia durata
questa comunione armoniosa tra Dio e i primi uomini.
Dopo la
caduta, Adamo ed Eva furono cacciati dal giardino di Eden, dal Paradiso, e
l’accesso all’Albero della Vita fu loro vietato: “Poi
Dio il Signore disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla
conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda
anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre». Perciò
Dio il Signore mandò via l’uomo dal giardino d’Eden, perché lavorasse la
terra da cui era stato tratto. Così egli scacciò l’uomo e pose a oriente del
giardino d’Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada
fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita” (Genesi
3:20-24).
Ormai
l’uomo doveva mangiare il suo pane col sudore della sua fronte e vivere
lontano da Dio. Quando il malfattore sulla croce gridò: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!”,<D> Egli
gli rispose: “Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso”
(Luca 23:39-43).
Nessuno
è colpevole di essere nato peccatore in questo mondo. Però, se qualcuno muore
senza il perdono, è
Soltanto
chi può credere con tutto il suo cuore potrà afferrare la portata di queste
parole: “Io sono la risurrezione e la
vita, chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me,
non morirà mai” (Giovanni 11:25-26). Nella risurrezione del Figliuolo di
Dio si trova la garanzia della risurrezione di tutti i figliuoli e figliuole di
Dio. Infatti sta scritto: “Ecco, io vi
dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, in un momento,
in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba
squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati”
(1 Corinzi 15:51-58).
Alla
prima venuta di Cristo si adempirono più di cento profezie dell’Antico
Testamento. La Sua nascita da una vergine, la Sua vita, il Suo operato e la Sua
morte, il Suo seppellimento, la Sua risurrezione e la Sua ascensione — tutto ciò si adempì come l’avevano predetto i profeti. Così,
anche oggi, tutti gli avvenimenti si svolgono come erano stati annunciati
nell’Antico e nel Nuovo Testamento.
Forse
la vostra fiducia è stata scossa. Potete essere stati delusi da una Chiesa o da
una Comunità cristiana, o anche da certe persone che prendevate come modello.
Soprattutto coloro che sono pratici della storia della Chiesa sanno quante
atrocità sono state commesse nel Nome di Dio e della Chiesa e, non essendo
riusciti a identificare Dio con le azioni della Chiesa, hanno quindi gettato in
mare la fede e la fiducia che avevano sia in Dio sia nella Chiesa.
Dobbiamo
dire però in difesa della vera Chiesa di Gesù Cristo che essa non ha mai
commesso massacri, né messo le mani su beni altrui e non ha commesso alcuna
ingiustizia. Ci sono stati dei periodi nella storia della Chiesa in cui Roma ha
esercitato il potere politico, religioso ed economico; ma Dio non può essere
ritenuto responsabile di tutto ciò. Purtroppo, nel corso dei secoli passati,
attraverso questi sviluppi sbagliati, la via che conduceva a Cristo è stata
preclusa. Le persone, deluse, hanno rinunciato alla salvezza, perché la
vedevano solo in rapporto con le istituzioni religiose stabilite. Non c’è né
una religione cristiana né altra che possa salvare. Nessuno ce la farà secondo
il proprio pensiero.
Ogni uomo deve trovare la via giusta e sperimentare
personalmente la conversione. Gesù Cristo
disse: “In verità, in verità ti dico
che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio” (Giovanni
3:3).
Nella
Cristianità sono state introdotte molte cose di cui non c’era alcuna traccia
nel Cristianesimo originale. Nonostante viviamo in un tempo in cui si è
informati su tutto, la maggior parte delle persone non si preoccupa delle cose
spirituali. Per quale motivo? La Sacra Bibbia è disponibile anche nella nostra
lingua e tutti hanno la possibilità di esaminarLa. Nessuno deve credere
ciecamente, poiché possiamo assicurarci da noi stessi se quel che abitualmente
viene insegnato e creduto sia realmente di origine divina e provenga dal
Cristianesimo originale. Quando si tratta
della propria salvezza, nessuno dovrebbe fidarsi delle parole degli uomini, ma
della Parola di Dio. Non sono i dogmi introdotti dagli uomini, ma soltanto
il puro insegnamento biblico a insegnarci la via giusta.
La
nostra appartenenza a una Chiesa o Comunità religiosa non significa
assolutamente nulla per quanto riguarda la nostra relazione con Dio. Senza
saperlo, la maggior parte dell’umanità si trova in un terribile errore. Le
folle, dalla nascita alla morte, vengono sviate. Quasi
tutti i Cristiani lo sono solo di nome e non hanno alcuna relazione con Cristo.
Vestita in modo semplice, la gioventù europea va in pellegrinaggio in India,
alla ricerca di una pace interiore. Quel che la Cristianità non ha dato loro,
lo cercano nell’Induismo, perché desiderano spegnere la profonda brama della
loro anima. Stanno qua e là in meditazione davanti a santuari e templi con la
speranza di trovare una risposta. Tuttavia anche questo è vano.
Ogni
uomo ha il desiderio di onorare un essere superiore; ma un’idea non può
soddisfare questo desiderio. Chi vorrà tendere la mano ai giovani e condurli
sulla via diritta? La fede non è stata sistematicamente minata nelle scuole e
nelle università? Cosa ne è rimasto? Il terrore e la rivolta contro le autorità;
il timore di Dio è andato perduto. Quel che è stato seminato negli anni
passati è cresciuto; era una semenza cattiva, e cattiva è pure la raccolta. L’Unico capace di venirci incontro è Dio stesso.
L’appello
che il Signore Gesù indirizza a
tutti, nel mondo intero, è il seguente:
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo”
(Matteo 11:28). Nessuno è obbligato a fare un pellegrinaggio in un Paese
lontano, né a cercare un luogo particolare per avere un incontro con Gesù
Cristo, il Signore. Colui che Lo invoca con una fede semplice farà
un’esperienza con Dio, e potrà cantare: «Qual gioia, salvato son dal
Redentor!».
Chi vive senza Cristo morrà anche senza di Lui.
È importante che ognuno di noi trovi grazia agli occhi di Dio affinché, quando
sarà giunto il tempo di andarsene da questa terra, ce ne andiamo con la Sua
benedizione. Nessuno si inganni. Solo colui
che ha già ricevuto da vivente la Vita eterna l’avrà anche dopo la morte.
La morte non fa altro che trasportarci nell’aldilà. È quaggiù, su questa
terra, che manovriamo gli scambi che ci porteranno o in alto o in basso.
Per
molti, la Chiesa primitiva era un segnavia. La potenza di Dio era manifestata
tra i credenti. I malati erano guariti, i posseduti erano liberati, i peccatori
diventavano figliuoli di Dio. La
predicazione della Parola si svolgeva con l’autorità dello Spirito Santo.
Migliaia furono afferrati dall’Evangelo e consacrarono la loro vita al
Signore.
Finché
la Chiesa di Cristo non divenne un’istituzione cristiana stabilita, la
benedizione di Dio riposava su essa e la testimonianza di Cristo aveva grande
efficacia. Tuttavia, dal tempo di Costantino, tutto il potere — temporale,
politico e religioso — fu riunito nel Cristianesimo. La predicazione del
Messaggio divino andò perduto. Rimase solamente una pomposa forma esteriore,
priva della vita spirituale che era stata data alla Chiesa primitiva al
principio. Tuttavia, accanto alla Chiesa universale, ci fu sempre e in ogni
epoca una Chiesa cristiana non riconosciuta che si atteneva alla fede
originale secondo il modello della Chiesa primitiva e continuava la
predicazione e la pratica secondo il fondamento biblico.
Con
Martin Lutero fu fatta al suo tempo la breccia decisiva per il ritorno alla
Parola di Dio. Ci fu quindi un nuovo inizio: egli proclamò il messaggio della
giustificazione tramite la fede in Cristo. Molti precursori, compreso Jan Hus,
subirono il martirio. Da allora, questo processo non poté più essere fermato;
il Regno di Dio si fece strada con potenza, e la Sacra Bibbia fu tradotta in
numerose lingue. La Parola di Dio fu sempre
più separata dai credo e dalle tradizioni umane. Il mondo fu invaso da un
fuoco divino e i predicatori di risveglio percorsero il mondo. Intere regioni
furono afferrate dalla grazia e dallo Spirito di Dio. Ebbe inizio una
visitazione divina.
Ai
giorni della Riforma seguirono altri risvegli spirituali che, però, si
svilupparono sempre al di fuori delle Chiese e organizzazioni religiose
stabilite. Proprio da là uscirono tutte le Chiese protestanti più conosciute,
tra cui i Battisti, i Metodisti, i Valdesi, ecc. — tutti coloro che predicano
l’Evangelo di Gesù Cristo per la salvezza delle anime, compreso il Movimento
pentecostale, chiamato così perché in mezzo a loro furono manifestati i doni
dello Spirito come alla Pentecoste originale.
Purtroppo
le Chiese che sorsero da un risveglio si fermarono spiritualmente a questa
o a quella dottrina, senza preoccuparsi di includere nella loro
predicazione tutta la Parola di Dio. Proprio da lì provengono le diverse
correnti nel Cristianesimo. Tuttavia il
senso e lo scopo della Riforma non possono trovare la loro piena realizzazione
se non quando la Chiesa del Signore sarà stata pienamente riportata allo stato
che aveva al principio.
O
crediamo e insegniamo come gli apostoli, oppure crediamo e insegniamo in modo
sbagliato. L’ordine di missione dato da Gesù: “Andate
per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e
sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.
Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio
scacceranno i demonî; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei
serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male;
imporranno le mani agli ammalati ed
essi guariranno” (Marco 16:15-18) soltanto raramente riesce a produrre il
suo pieno effetto. In tutti gli ambiti cristiani, la vita spirituale ha subito
una stagnazione da cui si deve uscire. Si sente parlare di ecumenismo, di
movimento carismatico, di diverse correnti che si infiammano come un fuoco di
paglia e si estinguono in poco tempo. Si è arrivati al punto in cui si deve
stare attenti a quel che Dio fa oggi secondo la Sua Parola.
La fine della Chiesa del Nuovo Testamento deve
essere simile al suo principio. Bisogna che avvenga di nuovo
quel che avvenne in quei tempi; le stesse dottrine e le stesse pratiche debbono
essere restaurate: “… Gesù, che il
cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di
cui Dio ha parlato fin dall’antichità per bocca dei suoi santi profeti”
(Atti 3:20-21). In ogni ambito siamo andati con il progresso e lo sviluppo, ma
nell’ambito spirituale, molti credenti si sono fermati. Pertanto, lo Spirito
di Dio ci spinge avanti verso l’imminente traguardo: il compimento e il rapimento della vera Chiesa di Cristo.
IL SEGNO DEI
TEMPI: L’ESISTENZA DI ISRAELE
I segni
dei tempi ci mostrano che la nostra civiltà giunge al suo termine. Il segno principale della fine dei tempi è il ritorno del popolo
d’Israele nel Paese dei suoi padri. Come avevano annunciato i profeti, il
popolo d’Israele, alla fine dei giorni, doveva essere radunato d’infra tutti
i popoli. Quel che accade adesso non è per caso, ma l’evidente adempimento
delle profezie bibliche. Da oltre cento nazioni dove erano dispersi, gli Ebrei
sono tornati nel loro Paese. Chi li ha sollecitati? Da generazioni, essi
vivevano dispersi nel mondo intero. Fu una guida divina che essi seguirono.
Da
maggio 1948, Israele è un Paese che possiede il proprio governo, la propria
moneta, ecc. L’ora di Dio è scoccata; infatti il Signore disse: “Questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano
avvenute”(Matteo 24:34). Dai tempi più remoti, quando Israele abbandonava
le vie di Dio e girava le spalle ai Suoi comandamenti, le cose andavano male per
il popolo. Da quando gli Ebrei hanno rigettato Cristo e non hanno ricevuto la
Sua salvezza, sono stati angustiati, perseguitati e uccisi al punto che, durante
il Terzo Reich,
sei milioni di Ebrei sono stati massacrati e nei modi più efferati. Tuttavia
sta scritto: “Colui che ha disperso Israele lo raccoglie, lo custodisce come fa il
pastore con il suo gregge… Quelli verranno e canteranno di gioia sulle alture
di Sion…” (Geremia 31:10-12).
“Gioite con Gerusalemme ed esultate a motivo di lei, voi tutte che l’amate!
Rallegratevi grandemente con lei, voi tutti che siete in lutto per essa…”(Isaia
66:10). Molte indicazioni nella Sacra Bibbia informano dello sviluppo che stiamo
vivendo.
Fino
alla fine, Israele sarà un punto cruciale. Poi il Signore stesso agirà e
abbatterà le potenze nemiche (Ezechiele cap. 38, Gioele cap. 3, Zaccaria cap.
14). Il mondo intero dovrà riconoscere che
è il Signore a dirigere le faccende d’Israele. Sta scritto: “… gli Egiziani serviranno il Signore con gli Assiri. In quel
giorno, Israele sarà terzo con l’Egitto e con l’Assiria, e tutti e tre
saranno una benedizione in mezzo alla terra. Il Signore degli eserciti li
benedirà, dicendo: «Benedetti siano l’Egitto, mio popolo, l’Assiria, opera
delle mie mani, e Israele, mia eredità!»”(Isaia 19:23-25.).
Prima,
la Siria non capirà che Dio nutre delle buone intenzioni nei suoi riguardi, a
motivo d’Israele, e tornerà
Malgrado
tutte le trattative, non sarà trovata nessuna soluzione soddisfacente. Le
frontiere sono state fissate nell’Antico Testamento e i politici non
dovrebbero fare altro che rispettare le decisioni divine e realizzarle.
Tutto il problema sarebbe stato risolto se i Palestinesi fossero stati integrati
come lo furono milioni di persone dopo la Seconda guerra mondiale. Tuttavia, ciò
sarebbe stato troppo semplice! Non dobbiamo darci pensiero di ciò, poiché
sappiamo che tutto ciò che riguarda Israele, i suoi vicini e il mondo intero,
si svolgerà secondo il piano di Dio.
Potrebbero
essere citati molti passi biblici relativi a questo tema, ma non è possibile
farlo qui. Soltanto dopo l’ultima grande battaglia, il Signore manifesterà la
Sua sovranità: “Il Signore sarà re di
tutta la terra; in quel giorno il Signore sarà l’unico e unico sarà il suo
nome” (Zaccaria 14:9).
Questi
pensieri, anche se esposti brevemente — poiché potrebbero essere scritti
interi libri su ogni tema — sono destinati a farvi riflettere.
Ogni
uomo nasce in un certa concezione del mondo. Ma, in seguito, egli stesso deve
prendere una decisione sotto la propria responsabilità. Ogni
altra decisione nella nostra vita è importante solo per un certo periodo, ma la
decisione che prendiamo per o contro Cristo è determinante per l’Eternità.
Cari
lettori, gentili lettrici, che siate giovani o anziani, adesso avete
l’occasione di cominciare una vita nuova
Che la
benedizione del Dio onnipotente possa essere con voi.
Copyright
©1978 by
Freie Volksmission e.V., Krefeld (Germania)
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