DIO,
IL SIGNORE, IL GIUDICE
Anche
per quanto riguarda questo titolo, deve essere dimostrata, con alcuni passi
biblici, la realtà della divina armonia tra l’Antico e il Nuovo Testamento.
Per introdurre questa meditazione, vogliamo leggere la parola di Isaia 33:22:
“Poiché l’Eterno è il nostro
giudice… l’Eterno è il nostro re, egli è colui che ci salva”. Da
questo versetto riconosciamo esattamente la chiarezza con la quale venne
rivelato al profeta che Egli è Dio, Re, Giudice, Legislatore e Salvatore.
Inoltre,
nel Salmo 7:11, sta scritto: “Iddio è
un giusto giudice, un Dio che s’adira ogni giorno”. Dalla conversazione
che il Signore ebbe con Abrahamo, vediamo che anche questo patriarca chiama il
Signore Giudice. Sta scritto in Genesi 18:25: “Il
giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?”. Queste parole
vennero proferite da Abrahamo nei riguardi del Signore prima che Sodoma e
Gomorra venissero distrutte. Davide disse nel Salmo 58:11: “Certo c’è un Dio che giudica sulla terra!”. In verità
l’Iddio onnipotente è il Giudice eterno.
Ora,
però, nel Nuovo Testamento, in Giovanni 5:22, sta scritto che “il Padre non giudica alcuno, ma ha dato tutto il giudicio al
Figliuolo”. Come possiamo fare concordare questa affermazione di Gesù con
quanto è stato detto prima? Risulta facile se prendiamo tutti i passi biblici
che trattano lo stesso argomento!
In
Atti 10:42 sta scritto: “… egli (Gesù)
è quello che da Dio è stato costituito
Giudice dei vivi e dei morti”. Qui è chiaro che si parla di Gesù. Sta
anche scritto in Atti 17:30-31: “… perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con
giustizia, per mezzo dell’uomo ch’Egli ha stabilito; del che ha fatto fede a
tutti, avendolo risuscitato dai morti”. Dunque, come sta scritto qui, Dio
stesso giudicherà il mondo in Gesù Cristo. Ci avviciniamo a questo pensiero in
maniera particolare con la parola di 2 Timoteo4:1: “Io te ne scongiuro nel cospetto di Dio e di Cristo Gesù che ha da
giudicare i vivi e i morti, e per la sua apparizione e per il suo regno…”.
Salta subito agli occhi che qui viene parlato di Dio e di Cristo come di una
Persona. Infatti, sebbene sta scritto: “… nel
cospetto di Dio e di Cristo Gesù”, l’intero testo è al singolare.
Letteralmente si potrebbe dire: “Io te ne scongiuro nel cospetto di Dio e di
Cristo Gesù, il quale giudicherà i vivi e i morti”. Se il cospetto di Dio
non fosse anche il cospetto di Gesù, allora dovremmo trovare scritto al
plurale, cioè: “Io te ne scongiuro nel cospetto di Dio e di Cristo Gesù, i quali
giudicheranno i vivi e i morti”. Se si trattasse di due differenti persone,
non dovrebbe stare scritto: “… e per la sua apparizione e per il suo
regno”, ma: “… e per la loro apparizione e per il loro
Regno”.
Perché
proprio l’apostolo Paolo, dopo questo versetto tanto importante, esorta il suo
giovane collaboratore Timoteo in modo tanto serio, rivolgendogli questa
esortazione: “Predica la Parola,
insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e
sempre istruendo” (2 Tim. 4:2)? Questa esortazione di annunciare la vera
Parola di Dio come La stiamo meditando vale anche per ogni servo di Dio e in
ogni tempo. Inoltre si deve aggiungere che il cospetto di Dio è il cospetto di
Cristo, come venne rivelato anche all’apostolo Paolo. In più sta scritto in 2
Corinzi 4:6: “… affinché noi
facessimo brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel
volto di Gesù Cristo”. Perfino Gesù Cristo stesso conferma questa realtà
nel Vangelo di Giovanni: “Chi ha veduto
me, ha veduto il Padre” (Giov. 14:9).
Con questi passi biblici è data a ogni lettore la possibilità di riconoscere questo grande mistero. In 2 Timoteo 4:8 sta scritto: “… del rimanente mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno…”. In questo passo anche l’apostolo Paolo designa il Signore quale suo Giudice.
Poi,
in Ebrei 12:23, sta scritto: “… e
alla Chiesa dei primogeniti che sono scritti nei cieli, e a Dio, il giudice di
tutti…”. Anche qui, nel Nuovo Testamento, Dio viene chiaramente chiamato
il Giudice di tutti. Per chiarire con maggiore precisione questa verità,
leggiamo anche Apocalisse 16:7: “Sì, o
Signore Iddio onnipotente, i tuoi giudici sono veraci e giusti”. Qui, il
Signore, che, nel Nuovo Testamento, ci è noto quale Gesù, e l’Iddio
onnipotente, che pure nel Nuovo Testamento conosciamo quale Padre, vengono di
nuovo mostrati in una Persona. Questo ci conferma il fatto che Dio stesso, in
Gesù Cristo, è diventato il nostro Redentore, il nostro Re, il nostro Giudice,
tutto in tutti.
Che
sia dato a ciascuno di riconoscere che la Sacra Bibbia forma un tutto e che
debbono essere presi tutti i passi biblici che trattano lo stesso tema per
comprenderne il vero significato. Considerando l’esortazione data
dall’apostolo Paolo di predicare la Parola, insistendo a tempo e fuori di
tempo, di riprendere, di sgridare, di esortare con grande pazienza e sempre
istruendo, come sta scritto in 2 Timoteo 4:2, anche noi dobbiamo seguire questo
comandamento. Inoltre l’apostolo Paolo disse in 2 Timoteo 4:3: “Perché
verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito di udire
si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le
orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole”. Questo passo biblico
si è pienamente compiuto. Gli uomini si sono distolti dalla verità. Per questo
motivo, la Parola di Dio, l’unica Verità, deve essere predicata.
Se
riassumiamo tutto ciò che abbiamo considerato, dobbiamo constatare che c’è
un solo Giudice, anche se nei singoli passi biblici viene indicato talvolta
quale Dio, quale Padre, quale Signore o quale Figliuolo. Se nella Deità ci
fossero veramente più persone, avremmo di conseguenza anche più di un Giudice,
più di un Re, più di un Redentore, ecc.
La
mia preghiera verso questo unico vero Dio, che nel Nuovo Testamento si è
rivelato in Gesù Cristo, è che Egli voglia rivelarsi al lettore in modo reale.
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