CAPITOLO DICIASSETTESIMO

 

LA DONNA CHE CAVALCA LA BESTIA

 

Il capitolo 17 del libro dell’Apocalisse è altrettanto misterioso quanto il capitolo 13. Oltre ai noti simboli incontrati nella parte già trattata dell’Apocalisse, ne troviamo altri molto misteriosi. A questo punto abbiamo veramente bisogno di rivelazione da parte di Dio, per riconoscere e comprendere in modo giusto quanto è velato dalla descrizione simbolica. Si tratta nuovamente di concetti chiave che ci portano a decifrare i simboli.

Per esempio colui che legge il versetto 1 di questo capitolo trova la risposta giusta nel versetto 15. Nei capitoli precedenti è stato esposto ciò che rappresenta una donna nella profezia biblica e, in base alla Scrittura, è stato chiarito esaurientemente chi è la bestia con le sette teste e le dieci corna, sulla quale la donna è seduta.

La stragrande maggioranza dei dottori della Bibbia è concorde nell’affermare che, con la “grande meretrice”, ci si riferisce alla Chiesa di Roma che troneggia su sette colli. Tra le molte Chiese esistenti, soltanto la Chiesa di Roma è uno Stato temporale con un suo proprio territorio, uno Stato indipendente con scambio di ambasciatori, come è solito tra gli Stati. In questo modo tutti i canali diplomatici con i governi del mondo stanno a disposizione dello Stato del Vaticano. Il Papa è anche «capo di Stato»; infatti durante le sue visite di Stato, viene ricevuto con tutti gli onori militari. Tutte le altre Chiese cristiane sono più o meno importanti soltanto in certi Paesi e regioni; la Chiesa cattolica è presente su tutta la faccia della terra in una forma o nell’altra. È quanto ci viene descritto dal veggente Giovanni nei primi due versetti del capitolo 17 dell’Apocalisse:

E uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne, e mi parlò dicendo: Vieni; io ti mostrerò il giudicio della gran meretrice, che siede su molte acque e con la quale hanno fornicato i re della terra; e gli abitanti della terra sono stati inebriati del vino della sua fornicazione” (Apoc. 17:1-2).

Sulla terra non esiste un’altra istituzione ecclesiastica che cerca di ottenere così sfacciatamente il favore di re e dominatori. Nell’agosto del 1994, in vista della «Conferenza mondiale del Cairo su popolazione e sviluppo» tenutasi nel mese di settembre, il Papa si rivolse a 184 governi e cercò appoggio per la posizione del Vaticano, particolarmente dai Paesi islamici fondamentalisti.

Giovanni vide questa istituzione così come è:

Ed egli, nello spirito, mi trasportò in un deserto; e io vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia e avente sette teste e dieci corna” (Apoc. 17:3).

Nel capitolo 12 dell’Apocalisse, ci è stata mostrata la donna fedele che aveva ricevuto la Semenza divina e partorito in conformità ad Essa. Qui vediamo la donna infedele, che ha accettato una semenza estranea; nonostante sia chiamata donna, venga considerata esteriormente come Chiesa e abbia in bocca il Nome di Dio — tutto il sistema che essa rappresenta è pieno di nomi di bestemmia.

L’immagine della donna che cavalca la bestia simboleggia il potere religioso predominante sul potere temporale. La donna infedele tiene in mano le redini del potere temporale su cui cavalca, e lo dirige. Abbiamo già esaurientemente trattato questa potenza della bestia nella prima parte del capitolo 13 dell’Apocalisse. Il seguente versetto serve per una migliore comprensione:

E la donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle; aveva in mano un calice d’oro pieno di abominazioni e delle immondizie della sua fornicazione…” (Apoc. 17:4).

Chi ha visitato il tesoro del Vaticano sa di cosa parla questo versetto biblico.

Tramite il profeta Ezechiele, Dio ha descritto già molto tempo in anticipo questo sistema e, soprattutto, colui che pensa di essere più che un uomo: “Così parla il Signore, l’Eterno: Il tuo cuore s’è fatto altero, e tu dici: Io sono un dio! Io sto assiso sopra un trono di Dio nel cuore dei mari! mentre sei un uomo e non un Dio, quantunque tu ti faccia un cuore simile al cuore d’un Dio… Con la tua saviezza e con la tua intelligenza ti sei procurato ricchezza, hai ammassato oro e argento nei tuoi tesori; con la tua gran saviezza e col tuo commercio hai accresciuto le tue ricchezze, e a motivo delle tue ricchezze il tuo cuore s’è fatto altero” (Ezech. 28:2-5; v. 2 Tess. cap. 2). Ogni esperto sa che nel Vaticano c’è una ricchezza inestimabile e che il Vaticano è interessato a tutto quanto porta un utile finanziario: alle banche, alle assicurazioni, all’economia mondiale.

Sta ancora scritto nel capitolo 17 dell’Apocalisse:

“… e sulla fronte aveva scritto un nome: Mistero, Bablonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra” (Apoc. 17:5).

Anche questa è un’iscrizione invisibile. Come c’è l’inspiegabile e incomprensibile mistero di Dio in Cristo con la vera Chiesa, così, in contrapposizione, c’è il mistero di Satana nella Chiesa apostata, mistero anch’esso inspiegabile e incomprensibile. Satana stesso è un essere decaduto da Dio; né lui né la Chiesa apostata negano Dio.

Lo stato spirituale di questa grande istituzione è stato rivelato a suo tempo al profeta Geremia. Egli scrive: “Babilonia era nelle mani dell’Eterno una coppa d’oro, che inebriava tutta la terra; le nazioni hanno bevuto del suo vino, perciò le nazioni sono divenute deliranti” (Ger. 51:7). L’intera umanità, malgrado la sua vasta conoscenza, è stata resa spiritualmente ebbra; una valutazione spirituale chiara e sobria non le è più possibile. Tutte le dottrine e i dogmi falsi hanno tolto la comprensione spirituale, come un eccesso di vino. Un orientamento biblico lo può ricevere soltanto colui che esce fuori da questo sistema religioso.

Il profeta Geremia continua dicendo: “A un tratto Babilonia è caduta, è frantumata. Mandate su di lei alti lamenti, prendete del balsamo pel suo dolore; forse guarirà! Noi abbiamo voluto guarire Babilonia, ma essa non è guarita; abbandonatela, e andiamocene ognuno al nostro paese; poiché la sua punizione arriva sino al cielo, s’innalza fino alle nuvole” (Ger. 51:8-9).

Nessuno dei riformatori è riuscito a guarire questa grande Babilonia. Tutti dovettero abbandonarla senza aver ottenuto nulla e fondarono le proprie Chiese. Neppure oggi è possibile farlo. Malgrado i cambiamenti apparenti in atto, questa istituzione rimane quello che è sempre stata da secoli. L’apparente aggiustamento e anche le ammissioni di colpevolezza sono soltanto fatti per tranquillizzare tutti i Protestanti, per annullare i loro pensieri negativi, affinché‚ nessuno alzi la voce mettendo in guardia la gente dal loro agire. A questo scopo, fin dal Concilio Ecumenico Vaticano Secondo, nella Chiesa di Roma vengono usate molte parole del vocabolario protestante, Benché in realtà non sia cambiato proprio nulla. 

Questa grande istituzione è la Chiesa madre, e tutte le Chiese uscite da essa sono le sue figlie, le quali ora ritornano nel grembo materno. Hanno delle dottrine e dei dogmi simili o rassomiglianti, in parte anche comuni; tutto ciò che separa viene superato pezzo dopo pezzo. La cosa fatale in tutto ciò è che le Chiese protestanti, le Chiese e Comunità cristiane libere non fanno più nessun confronto con la Sacra Bibbia e non cercano nemmeno di conformarsi ad Essa, ma piuttosto di conformarsi le une alle altre, cioè tra di loro.

Riguardo al sangue dei milioni di martiri, così viene detto nell’Apocalisse:

E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. E quando l’ebbi veduta, mi maravigliai di gran maraviglia” (Apoc. 17:6).

Questa enunciazione della Sacra Scrittura, soprattutto per quanto concerne il periodo di mille anni di dominio assoluto da parte della Chiesa di Stato, viene confermata dalla storia.

I versetti 7 e 8 del capitolo 17 del libro dell’Apocalisse descrivono lo scenario del potere temporale e del potere religioso nel tempo della fine, come anche quello dei dominatori e dei re e anche della «bestia» che non sale dal mare (Apoc. 13:1-10) né dalla terra (Apoc. 13:11-18), ma che sale dall’abisso (Apoc. 11:7) e va in perdizione.

La bestia che hai veduta era, e non è, e deve salire dall’abisso e andare in perdizione. E quelli che abitano sulla terra i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, si maraviglieranno vedendo che la bestia era, e non è, e verrà di nuovo” (Apoc. 17:8).

Nel versetto 9 di questo capitolo ci viene detto:

Qui sta la mente che ha sapienza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede; e sono anche sette re…” (Apoc. 17:9).

 La città sui sette colli, anche chiamata “città eterna”, gode di fama mondiale. Anche il luogo è geograficamente stabilito. Le sette teste indicano lo sviluppo già avvenuto e nel contempo le sette principali nazioni industrializzate dell’Occidente. Soltanto l’ottavo è misterioso, esso appartiene ai sette e qui viene designato quale bestia, perché‚ si tratta di esercizio del potere temporale.

E la bestia che era, e non è, è anch’essa un ottavo re, ed è uno dei sette, e se ne va in perdizione” (Apoc. 17:11).

Questo testo è allo stesso tempo chiaro e oscuro. Si tratta del più piccolo, ma più importante Stato dentro uno Stato dell’Europa unita. In ogni caso, alla fine del tempo della fine, nello stesso tempo e nella stessa ora, tutti i dominatori metteranno il loro potere a disposizione di questo unico dominatore.

E le dieci corna che hai vedute sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potestà, come re, assieme alla bestia, per un’ora. Costoro hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia” (Apoc. 17:12-13).

 Come le sette teste indicano il ruolo di guida dei Paesi occidentali, così le dieci corna indicano i Paesi dell’Europa dell’Est.

Costoro guerreggeranno contro l’Agnello, e l’Agnello li vincerà, perché‚ egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e fedeli” (Apoc. 17:14).

In concomitanza con l’ultima grande battaglia prima del Millennio, i Paesi dell’Europa dell’Est, soprattutto la Russia, si vedranno ingannati da questa potenza religiosa mondiale e andranno in collera contro la Chiesa di Roma:

“… odieranno la meretrice e la renderanno desolata e nuda, e mangeranno le sue carni e la consumeranno col fuoco. Poiché Iddio ha messo in cuor loro di eseguire il suo disegno e di avere un medesimo pensiero e di dare il loro regno alla bestia finché le parole di Dio siano adempite” (Apoc. 17:16-17).

La cooperazione durerà fino a quando la Parola di Dio si sia adempiuta. Il Comunismo in Russia non scomparirà del tutto, gli Stati dell’Europa dell’Est parteciperanno a questa unione soltanto finché sia compiuta la profezia biblica per il tempo della fine. Questi Stati sono destinati a distruggere la città “eterna”.

Nell’ultimo versetto del capitolo 17 dell’Apocalisse, riguardo a questa istituzione religiosa mondiale, ci viene ancora confermato:

E la donna che hai veduta è la grande città che impera sui re della terra” (Apoc. 17:18).

 In effetti, su questa terra esiste soltanto una città edificata su sette colli dalla quale viene esercitato il potere religioso e politico sui capi religiosi e politici del mondo intero.