CAPITOLO TREDICESIMO

 

SGUARDO RETROSPETTIVO

SULLE VISIONI DI DANIELE

IN RELAZIONE CON L’APOCALISSE

 

Dal capitolo 13 al capitolo 19 del libro dell’Apocalisse troviamo dei simboli già citati nel libro del profeta Daniele riguardanti il decorso del tempo profetico. Per una migliore comprensione vogliamo prima considerare brevemente quanto è stato mostrato a Daniele.

Il profeta vide quattro imperi mondiali consecutivi, rappresentati da quattro metalli differenti, sotto forma di una grande statua (Dan. cap. 2). Gli fu anche data l’interpretazione dell’immagine vista. Anche oggi è così, l’Iddio onnisciente rivela i segreti ai Suoi servi e profeti. “Il segreto che il re domanda, né savi, né incantatori, né magi, né astrologi possono svelarlo al re; ma v’è nel cielo un Dio che rivela i segreti…” (Dan. 2:27-28).

Nel capitolo 7 del suo libro, il profeta Daniele descrive lo sviluppo degli imperi fino alla fine della civiltà attuale, imperi simboleggiati attraverso quattro animali. Egli vide come i quattro venti del cielo si scatenarono sul grande mare di questo mondo, dal quale salirono quattro grandi bestie (Dan. 7:2-3). Nel simbolico linguaggio profetico si tratta del mare dei popoli, mosso da tutte le direzioni del cielo e dal quale uscirono questi quattro differenti imperi successivi. Alcuni Stati usano nei loro stemmi diversi animali, tra cui anche quelli mostrati al profeta.

Queste quattro grandi bestie, sono quattro re che sorgeranno dalla terra… La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, che differirà da tutti i regni…” (Dan. 7:17, 23).

Dai capitoli 2 e 7 del libro di Daniele risultano chiaramente gli sviluppi storici allora predetti. Gli imperi descritti nel capitolo 2, dal versetto 31 al 43, e nel capitolo 7, dal versetto 1 al 7, sono identici. Il primo Impero è stato rappresentato da un leone che, strano a dirsi, aveva due ali come un’aquila. Ciò significa: la grande potenza di questo Impero lo sollevò dalla terra e vinse tutti gli altri imperi intorno a sé. Le due ali rappresentavano gli Imperi uniti dell’Assiria e di Babilonia. Ogni Impero è rappresentato dal suo capo, per questo motivo questa bestia stava in piedi come un uomo. Quel primo “Impero-bestia” (Dan. 7:4) corrisponde alla testa d’oro fino (Dan. 2:38).

Il secondo Impero è stato simboleggiato da un orso che stringe fortemente i denti (Dan. 7:5). Era l’Impero Medio-Persiano che distrusse l’Impero Assiro-Babilonese. Il dominatore di quel tempo fu mostrato con tre costole fra i denti: egli sottomise i tre più importanti Paesi di quel tempo, Babilonia, Lidia ed Egitto. Questo secondo Impero corrisponde al petto d’argento della statua (Dan. 2:39a).

La terza bestia, un leopardo con quattro ali d’uccello e quattro teste, rappresentava simbolicamente Alessandro Magno, il quale distrusse l’Impero Medio-Persiano ed estese il suo dominio nelle quattro direzioni del cielo. Le quattro teste dimostrano che da questo Impero Greco sarebbero usciti quattro imperi. Il terzo Impero (Dan. 7:6) corrisponde al rame della statua (Dan. 2:39b).

Ci occuperemo più dettagliatamente del quarto Impero che sussiste fino alla fine.

Dopo questo, io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte; aveva dei denti grandi, di ferro; divorava e sbranava, e calpestava il resto coi piedi; era diversa da tutte le bestie che l’avevano preceduta, e aveva dieci corna” (Dan. 7:7).

Questo testo corrisponde al ferro e all’argilla della statua (Dan. 2:40-43). Nel libro di Daniele, capitolo 7, versetto 8, sta scritto che un altro piccolo corno, prima insignificante, spuntò tra quelle dieci corna e divelse tre corna dalla testa. Questo corno, che aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che pronunziava parole arroganti, bestemmierà Dio, ridurrà allo stremo i santi dell’Altissimo, finché il Signore terrà il Giudizio (Dan. 7:20-25).

Nella statua, i quattro imperi susseguenti furono simboleggiati con i seguenti metalli: oro, argento, rame e ferro. Le due gambe fanno anche parte del corpo e stanno ad indicare l’Oriente e l’Occidente nella fase finale. Le dieci dita dei piedi ne fanno parte, quindi, alla fine, l’Europa dell’Ovest e dell’Est formeranno insieme un’Europa unita. I piedi e le dita, «l’ultima fase» dunque, sono composti da una lega, in parte di ferro e in parte di argilla. Ora, alla fine di questa epoca, ci sarà l’unione dei sistemi totalmente differenti.

Al profeta è stata mostrata la solidità ferrea dei Paesi industrializzati dell’Occidente e anche la fragilità dell’argilla dei Paesi dell’Est. Tuttavia, secondo la visione del tempo della fine, debbono aderire l’uno all’altro, senza però miscelarsi l’uno con l’altro, formando insieme l’unità predetta nella profezia e condividendo la stessa sorte. Questo ultimo scenario politico non è tutto d’un pezzo, non è una miscela cresciuta insieme, ma una miscela di differenti sistemi portata a termine tramite accordi.

Secondo il consiglio di Dio, questa ultima potenza mondiale troverà la sua fine come un fulmine a ciel sereno, perché prenderà parte alla grande battaglia contro Israele. Daniele descrive tutto ciò nel seguente modo:

Tu stavi guardando, quand’ecco una pietra si staccò, senz’opera di mano, e colpì i piedi di ferro e d’argilla della statua, e li frantumò… Ma la pietra che aveva colpito la statua diventò un gran monte, che riempì tutta la terra” (Dan. 2:34-35).

Questa Pietra è Cristo; così sta scritto di Lui in molti passi biblici: Isaia 8:14; Zaccaria 3:9; Salmo 118:22; Matteo 21:42; 1 Pietro 2:4 e altri.

Poiché si legge nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso” (1 Piet. 2:6).

Chiunque cadrà su quella pietra sarà sfracellato; ed ella stritolerà colui sul quale cadrà” (Luca 20:18).

Secondo il libro del profeta Zaccaria, capitolo 3, versetto 9, ci sono sette occhi sopra questa Pietra vivente. Con il numero sette è espressa la pienezza della Sua Deità. Nel libro di Daniele, non Lo vediamo come Pietra angolare della Chiesa neotestamentaria, ma come la Pietra che si stacca per frantumare l’ultimo Impero e i nemici di Israele.

Il monte dal quale si staccò la Pietra rappresenta la Deità irraggiungibile, dalla Quale procedette il Figliuolo e nella Quale Egli ritornerà dopo il compimento del consiglio di salvezza divino, affinché la gloria del Signore riempia tutta la terra e Dio sia tutto in tutti. Il salmista disse: “Io alzo gli occhi ai monti… Donde mi verrà l’aiuto?”  (Salmo 121:1). Egli è Colui che condurrà l’ultima battaglia contro tutti coloro che insorgeranno contro Israele e, quindi, contro Dio, e ne uscirà quale Vincitore.

Secondo quanto annunciato nella Parola profetica, in quel momento inizierà il Regno di Dio sulla terra.

E al tempo di questi re, l’Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d’un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo” (Dan. 2:44).

 

LA BESTIA CON LE SETTE TESTE

CHE SALE DAL MARE DEI POPOLI

Nel capitolo 13 del libro dell’Apocalisse non vengono più citati i primi tre imperi visti da Daniele, perché appartengono già al passato. Alla fine dei giorni si tratta dell’ultima potenza mondiale, l’Impero Romano, descritto come la bestia con sette teste e dieci corna. È da notare che questa bestia rassomiglia a Satana, il gran dragone rosso, con le sette teste e dieci corna (Apoc. 12:3). Il principe di questo mondo esercita la sua influenza sulla terra tramite la «superpotenza» nella persona dell’Anticristo.

“… e il dragone le diede la propria potenza e il proprio trono (la propria sede) e grande potestà” (Apoc. 13:2).

Si tratta dunque della potenza mondiale che viene esercitata da una certa «Sede».

Se si parla di sette teste e di dieci corna, molti dottori della Bibbia pensano che si tratti soltanto di sette o dieci Stati particolari. Non riflettono sufficientemente sul fatto che una bestia non è formata soltanto di teste e corna. Che ci siano sette, dieci, dodici, venti o trentacinque Stati, ciò non ha alcuna importanza; quel che importa è il fatto che nell’ambito degli “Stati Uniti d’Europa” ci saranno sette teste conduttrici e dieci corna sporgenti.

Dobbiamo osservare che le altre sei teste, in rapporto con il particolare esercizio del potere da parte di questa «Sede», non vengono citate quando si parla della ferita a morte di una delle teste e della sua guarigione. Si tratta dunque di un Paese conduttore appartenente all’Impero Romano, che vale come testa dominante, la quale è stata ferita a morte.

E io vidi una delle sue teste come ferita a morte; e la sua piaga mortale fu sanata…” (Apoc. 13:3).

Si parla soltanto di una testa ferita, la cui piaga mortale è in avanzata fase di guarigione. Si deve tenere presente il fatto che, nella storia, c’è stata una sola nazione che ebbe il diritto di portare il titolo di «Sacro Romano Impero di Nazione Tedesca». La storiografia conferma che ci furono degli imperatori e anche dei papi germano-romani. La Germania è predestinata ad essere la testa conduttrice dell’Europa unita, è la nazione economicamente più forte e il Paese più popolato dell’Unione Europea. Per questo motivo si spiega perché, dopo l’unificazione tedesca, lo sviluppo per la realizzazione del Trattato di Roma si concentra nuovamente sulla parte centrale dell’Europa alla quale è riserbata un ruolo particolare. Questa posizione preminente viene particolarmente sottolineata dalla potenza mondiale attuale, gli Stati Uniti d’America, e ciò in armonia con quanto dice la profezia biblica. La Germania, che ha il maggior numero di Paesi vicini ed è situata nel cuore dell’Europa e confina con i Paesi dell’Est, è predestinata geograficamente e politicamente a servire di punto di congiunzione per l’intera Europa.

In questo contesto il concetto de “la ferita della spada” (Apoc. 13:14) è molto chiarificatore. Ciò avvenne mediante la Spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio (Efes. 6:17), più affilata di qualunque spada a due tagli (Ebrei 4:12). Ci viene detto che tutta la terra sarebbe stata meravigliata della guarigione della “piaga mortale” (Apoc. 13:3). Nei giorni della Riforma la Spada dello Spirito è stata brandita, ossia la Parola di Dio è stata predicata. Di conseguenza, in quel Paese conduttore, la Germania, la Chiesa di Stato con il suo dominio assoluto ricevette un colpo quasi mortale. La divisione religiosa si compì tramite la Riforma. Dopo la Seconda guerra mondiale, lo stesso Paese visse una seconda divisione, cioè quella politica, e così il continente europeo venne diviso tra l’Est e l’Ovest, come prima tra Protestanti e Cattolici.

Chi avrebbe osato credere o dare per scontato che sarebbe avvenuto quel che il presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, richiese durante la sua visita a Berlino nel mese di giugno 1987? Davanti alla porta di Brandeburgo murata, il simbolo vero e proprio della divisione tra Est ed Ovest, il presidente Reagan disse: «Mr. Gorbatchev, open this gate, tear down this wall».— «Signor Gorbaciov, apra questa porta, abbatta questo muro». Dopo poco più di due anni, la caduta del muro di Berlino e l’apertura della porta di Brandeburgo entrarono nella storia. Si sta compiendo anche quel che disse Willy Brandt: «Cresce insieme ciò che va insieme», e questo riguarda sia la Germania che l’intera Europa.

La riunificazione della Germania e, in relazione con ciò, l’unificazione dell’Europa è il compimento della profezia biblica nel tempo della fine. La divisione è passata, la piaga mortale sta guarendo, politicamente e religiosamente tutto cresce nuovamente insieme. Quel che apparteneva all’Impero Romano si connette e, così, una potenza mondiale sorge di nuovo davanti ai nostri occhi — l’>Unione Europea. Tutta la terra è sorpresa e osserva piena di meraviglia con quale rapidità, per così dire, da un giorno all’altro, tutto è cambiato e il processo di unificazione politico e religioso va sempre più avanti. Con la vittoria del secolo del “Cattolicesimo mondiale” sul “Comunismo mondiale”, nel 1989, la profezia biblica si è adempiuta davanti ai nostri occhi. Tutto ciò avvenne affinché la potenza religiosa mondiale di Roma potesse prendere la sua posizione preminente per dominare sull’ultima potenza politica mondiale.

Per quanto concerne questa particolare potenza della bestia, non si tratta soltanto di una potenza, ma anche di una persona che l’incarna e la personifica (Dan. 7:17 e altri). L’attuale Presidente dell’Europa unita ha un potere limitato come altri presidenti, primi ministri, capi di Stato, ecc.; egli può essere sostituito o non rieletto. Il capo religioso invece è anche capo di Stato e non può essere destituito, egli possiede un potere universale. Nella profezia biblica ci viene chiaramente detto che entrambe — religione e politica — si mescoleranno insieme e, ciò facendo, la potenza religiosa conserverà il predominio (Apoc. cap. 17). Tra tutte le Chiese ufficiali e libere, soltanto la Chiesa cattolica romana è uno Stato. Effettua con gli altri Stati del mondo il solito scambio di ambasciatori. Il Vaticano è uno Stato autonomo nel mezzo di un altro Stato, per questo motivo è uno dei sette, ma è anche l’ottavo (Apoc. 17:11).

L’Europa politica starà totalmente sotto l’influenza del capo religioso al quale si sottometterà il rimanente della Cristianità radunato nell’Ecumenismo e che verrà anche riconosciuto dalle altre religioni. Il nuovo ordine mondiale, del quale molte persone parlano, è molto più avanzato di quanto è generalmente conosciuto. Già ora il Diritto Europeo sta al di sopra di quello dei singoli Stati. Ciò che viene deciso a Strasburgo viene trasmesso da Bruxelles a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. È vero che molti Paesi protestanti si sono opposti ad entrare nell’UE (Unione Europea), perché presagivano dove tutto ciò andava a finire e chi è colui che, di fatto, conduceva la politica mondiale. Tuttavia, secondo quanto sta scritto, anche loro si connetteranno. Chi non vuole sottomettersi ne sopporterà le conseguenze, perché:

Chi è simile alla bestia? e chi può guerreggiare con lei? E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie e le fu data potestà di agire per quarantadue mesi” (Apoc. 13:4b-5).

Chi è colui, designato quale bestia, a cui viene data potestà e apre grandemente la sua bocca?

Ed essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome e il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo” (Apoc. 13:6).

Da questo testo appare chiaramente ciò di cui si parla. Nei primi versetti del capitolo 14 dell’Evangelo di Giovanni, il Signore aveva dato la promessa di andare a preparare una dimora per i Suoi e di tornare per prenderli su con Sé. Dal momento del rapimento fino all’inizio del Regno Millenario, i vincitori abiteranno nel cielo.

Questo vero e proprio “dittatore mondiale”, in cui si congiungono il potere religioso e quello temporale, non conosce nessun limite nella sua arroganza. Le persone guarderanno a lui come a un dio in forma umana, ogni potere religioso e politico si sottometterà a lui. Il profeta Daniele dice a suo riguardo:

Egli proferirà parole contro l’Altissimo, ridurrà allo stremo i santi dell’Altissimo, e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi, e la metà d’un tempo” (Dan. 7:25).

Come l’apostolo Giovanni, anche il profeta Daniele ha indicato il tempo della Grande Tribolazione: esattamente tre anni e mezzo. La durata dell’oppressione che verrà brevemente esercitata prima del rapimento sui veri credenti, non è fissata.

Nel sentir parlare di una simile persecuzione, oggi la maggior parte della gente rimane incredula e scuote il capo. Ci sono perfino delle persone che fanno fatica a credere che, durante i quasi mille anni di dominio assoluto della Chiesa di Roma fino al Medioevo, milioni di persone abbiano patito il martirio. Basti pensare ai cosiddetti processi degli eretici, ai roghi, all’Inquisizione, fino al terribile massacro degli Ugonotti nella notte di San Bartolomeo. Per molte persone rimane incomprensibile come, nel nostro secolo, sei milioni di Ebrei e diverse centinaia di migliaia di altre persone, con il beneplacito e talvolta perfino con la collaborazione della Chiesa di Roma, poterono essere state trucidate in un modo così atroce durante il Terzo Reich.

E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli; e le fu data potestà sopra ogni tribù e popolo e lingua e nazione” (Apoc. 13:7).

In vista di questo viene dato il serio avvertimento:

Se uno mena in cattività andrà in cattività; se uno uccide con la spada, bisogna che sia ucciso con la spada” (Apoc. 13:9-10a).

Allora è necessaria la fermezza e la fede di quanti appartengono al Signore:

Qui sta la costanza e la fede dei santi” (Apoc. 13:10b).

Si può riconoscere questo capo religioso del tempo della fine per il fatto che si lascia onorare e adorare come se egli fosse Dio:

E tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato l’adoreranno” (Apoc. 13:8).

Un’altra sua caratteristica è il celibato; così sta scritto nel libro del profeta Daniele:

Ed egli non si curerà… né d’amor di donne né di dio alcuno; perciocché egli si magnificherà sopra ogni cosa. Ed egli onorerà un dio delle fortezze…” (Dan. 11:37-38).

Vale a dire che egli condurrà le sue crociate e guerre in generale. Il celibato è contro l’ordine divino stabilito fin dal principio e, dall’apostolo Paolo, viene designato quale dottrina di demonî (1 Tim. 4:1-4). Soltanto i veri figliuoli di Dio resisteranno a questo inganno religioso vero e proprio ed a questo impostore — gli uni prima del rapimento, gli altri dopo.

Tutto il mondo, tutti i politici di chiara fama, di grado e di nome, tutte le personalità religiose, tutte le confessioni religiose, insomma come sta scritto, tutti gli abitanti della terra — tranne coloro i cui nomi sono scritti nel Libro della Vita dell’Agnello — guarderanno a lui e lo adoreranno. Già prima, ma particolarmente dai giorni della Riforma, dottori della Bibbia, prima fra tutti il dott. Martin Lutero, hanno fatto notare che questo personaggio è da ricercare e trovare nel papato (v. «Prefazione al profeta Daniele» di Martin Lutero, pagg. 59-96).

Durante la Controriforma i Gesuiti hanno respinto questa opinione e hanno sostenuto l’affermazione ingannatrice che l’Anticristo dovrebbe essere un ebreo. Fin nel nostro tempo perfino degli amici protestanti di Israele credono questo, perché dei radio-evangelisti e predicatori l’hanno ripresa. Altri cercano l’Anticristo nell’Islam. È un’enorme menzogna che lo spirito d’inganno ha reso credibile a quelli che si reputano intelligenti. Dove sta scritto questo nella Sacra Scrittura? Nella seconda epistola di Paolo ai Tessalonicesi, capitolo 2, dove troviamo la descrizione di questo uomo, sta scritto che Dio ha abbandonato queste persone all’errore perché non hanno prestato fede alla Verità, alla Parola di Dio. Debbono credere alla menzogna e incorrono nel giudizio divino.

Come Cristo ha parecchie designazioni in rapporto con il relativo compito, così anche il Suo antagonista ha molti appellativi. A differenza di Cristo, il Figliuolo di Dio, egli è il figliuolo della perdizione. Cristo è il vero Profeta promesso, egli è il falso profeta annunciato, ecc. L’apostolo Paolo lo titola come “l’uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e dicendo ch’egli è Dio” (2 Tess. 2:3-4). Poiché egli si fa passare per rappresentante del Figliuolo di Dio sulla terra, cioè per “Vicario di Cristo”, segue logicamente la sua adorazione. Si fa anche chiamare con la designazione che spetta unicamente a Dio stesso, cioè “Santo Padre”; anche questo è in contraddizione con la Sacra Scrittura: “E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre…” (Mat. 23:9). Riguardo alla predicazione, pretende di essere infallibile quando parla dalla sua sede «ex cathedra», come se egli fosse Dio stesso sul Suo trono. Si presenta come “Vicario di Cristo”, benché Cristo rappresenta i Suoi, ma non viene rappresentato da nessuno.

Giovanni designa ripetutamente questo personaggio misterioso quale “Anticristo”, ciò significa semplicemente che questo uomo, che si appella a Dio ed a Cristo, in realtà è contro Dio e Cristo. Egli, tramite il potere temporale, edifica accanto alla vera Chiesa di Cristo la propria Chiesa e non partecipa alla redenzione compiuta da Dio in Cristo. Egli tiene per sé il perdono dei peccati, nell’insegnamento e nella pratica ha messo i propri dogmi e le proprie tradizioni accanto e perfino contro la Parola di Cristo. L’Apocalisse indica questo uomo, che è in contraddizione anche con tutti i veri profeti, come “falso profeta” (Apoc. 19:20).

 

LA BESTIA CHE SALE DALLA TERRA

La seconda parte del capitolo 13 del libro dell’Apocalisse è ancora più misteriosa della prima.

Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna come quelle d’un agnello, ma parlava come un dragone. Ed esercitava tutta la potestà della prima bestia, alla sua presenza; e faceva sì che la terra e quelli che abitano in essa adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata sanata” (Apoc. 13:11-12).

Questa seconda potenza sale dalla terra, non dal mare dei popoli. Nella profezia biblica (Apoc. 17:15), i numerosi popoli dell’Europa vengono paragonati alle acque del mare. Per quanto riguarda la seconda bestia, si tratta di una potenza su un continente dove in origine non c’erano molti popoli e lingue. L’agnello, nel passo biblico sopraccitato, simboleggia il Paese cristiano in cui c’è piena libertà di religione, come in nessun’altra parte della terra. Le due corna stanno ad indicare il potere temporale e religioso. Qui si tratta della seconda potenza mondiale, gli Stati Uniti d’America, in confronto agli “Stati Uniti d’Europa”. Come ci viene detto, arriva il momento in cui questa seconda bestia, di orientamento protestante, parlerà la stessa lingua del dragone romano ed eserciterà il potere nel senso e nell’interesse della prima bestia.

La seconda bestia farà sì che quella prima bestia, la cui ferita mortale è stata sanata, riceva adorazione dagli abitanti della terra. Essa viene particolarmente caratterizzata dallo sviluppo e dal progresso tecnico.

E operava grandi segni, fino a far scendere del fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini. E seduceva quelli che abitavano sulla terra coi segni che le era dato di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine della bestia che aveva ricevuta la ferita della spada ed era tornata in vita” (Apoc. 13:13-14).

Riferendosi all’ambito religioso, l’apostolo Paolo scrive della “potenza dell’empietà” — a differenza dei veri segni e miracoli, come avvennero nel ministerio del nostro Signore e degli apostoli e avvengono ancora oggi a conferma della Parola di Dio — che essa sarà accompagnata da segni e prodigi bugiardi: “La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; e con ogni sorta d’inganno d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati” (2 Tess. 2:9-10).

La seconda potenza mondiale era in origine unicamente protestante. Davanti all’oppressione e alla persecuzione religiosa, le persone dei Paesi europei fuggirono in quel luogo trovando così una nuova patria. L’unione dei Protestanti nel Consiglio Mondiale delle Chiese è l’immagine della Chiesa universale romana. Le viene dato uno spirito, riceve vita, ossia riceve il diritto di esistere, il pieno diritto di partecipare alla discussione. Da molto tempo il Consiglio Mondiale delle Chiese alza la sua voce, come per esempio al suo convegno in febbraio 1991 a Canberra, in Australia, riguardo alla guerra del Golfo. Ci si aspetta dal Papa o dai suoi vescovi che facciano sentire la loro voce, ma ora anche il Consiglio Mondiale delle Chiese ha da dire una parola influente.

E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, onde l’immagine della bestia parlasse e facesse sì che tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia fossero uccisi” (Apoc. 13:15).

Secondo il versetto appena citato, la persecuzione sarà diretta contro i veri credenti che, per convinzione, non apparterranno né alla Chiesa universale cattolica romana né al Consiglio Mondiale delle Chiese protestanti.

Nel libro del profeta Daniele ci vengono date delle chiare informazioni su cosa significhi l’adorazione dell’immagine della bestia, come sta scritto nel capitolo 13 dell’Apocalisse. La statua nel tempo di Daniele era l’immagine di un uomo (Dan. 2:32-33), venne realizzata esattamente come il profeta l’aveva vista e descritta, alta sessanta cubiti, ed eretta nella provincia di Babilonia (Dan. 3:1). In quel tempo si trattava della Babilonia in Mesopotamia lungo il fiume Eufrate, l’odierna Iraq. L’ultima Babilonia, dobbiamo cercarla nel centro del mondo lungo il fiume Tevere. Così ci viene chiaramente mostrato nella Parola profetica.

In quel tempo venne eretta un’immagine reale della potenza della bestia esattamente descritta e tutti i popoli, nazioni e lingue furono obbligati dalle più alte autorità a prostrarsi per adorare la statua inaugurata con solennità. “E l’araldo gridò forte: A voi, popoli, nazioni e lingue è imposto che…vi prostriate per adorare la statua d’oro che il re Nebucadnetsar ha eretta; e chiunque non si prostrerà per adorare, sarà immantinente gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente” (Dan. 3:4-6).

La storia dei tre uomini gettati nella fornace ardente è conosciuta da tutti. Non potevano sottomettersi all’ordine di adorare la statua. La persecuzione raggiunse coloro che non caddero in ginocchio davanti alla statua, ma che portavano la loro adorazione all’unico vero Dio, perché solo Lui ne è degno.

I fedeli adoratori dell’Iddio vivente ebbero il coraggio di dire al dominatore: “Ecco, il nostro Dio che noi serviamo, è potente da liberarci, e ci libererà dalla fornace del fuoco ardente, e dalla tua mano, o re. Se no, sappi o re, che noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto” (Dan. 3:17-18). Questa storia è stata messa per iscritto per incoraggiare tutti i credenti che verranno a trovarsi nella medesima situazione proprio alla fine. Il Signore è con i Suoi e non li abbandona, e i Suoi rimangono fedeli fino alla morte.

La sestuplice descrizione svela il mistero e il numero misterioso 666. Chi pensa che l’immagine con il potere di parlare sia il televisore non ha compreso la faccenda. Il televisore è un oggetto morto che, da sé stesso, non può parlare, ma può soltanto trasmettere le immagini e i suoni che altrove vengono prodotti e registrati.

l. È molto importante sapere che non si tratta qui di una qualunque immagine o fotografia, ma dell’immagine della bestia (Apoc. 13:15).

2. Non è soltanto un numero, che alcuni arbitrariamente vedono nella schedatura codificata e nel controllo generale tramite un “supercomputer mondiale”, ma del numero della bestia (Apoc. 13:18).

3. Non è neanche un qualsiasi nome, ma il nome della bestia (Apoc. 13:17),

4. neanche il numero di un qualsiasi nome, ma il numero del nome della bestia (Apoc. 15:2).

5. Non si tratta di un qualsiasi marchio, ma del marchio della bestia (Apoc. 16:2)

6. e del marchio del suo nome (Apoc. 14:11).

Da questa sestuplice combinazione, che ogni volta ha “la bestia” come punto di riferimento, risulta la giusta interpretazione nel caso singolo e nel suo complesso. Soltanto colui che comprende che si tratta sempre del medesimo punto di riferimento intuirà le parziali interpretazioni dilettantesche.

In diversi brani incontriamo la parola “immagine”, fin dal primo capitolo della Bibbia: “E Dio creò l’uomo a sua immagine…” (Gen. 1:27). L’immagine di Dio era la forma nella quale l’Invisibile apparve in maniera visibile. Cristo era l’immagine e l’impronta di Dio (2 Cor. 4:4; Ebrei 1:3). Dall’altra parte c’è l’Anticristo, il figliuolo della perdizione (2 Tess. 2:3), l’immagine terrestre del figliuolo dell’aurora decaduto (Is. 14:12). Come Lucifero, l’avversario, il figliuolo dell’aurora, si è innalzato nel cielo e voleva essere simile a Dio, così questo uomo sulla terra fa la stessa cosa. L’immagine della bestia non deve essere vista come semplice immagine, ma come qualcosa di reale e vivente.

 

IL MISTERIOSO MARCHIO DELLA BESTIA

Adesso vogliamo occuparci del marchio della bestia.

E faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte” (Apoc. 13:16).

Certamente non è un segno esteriore come quello che gli Ebrei, tempo fa, dovettero portare in modo visibile. Anche il Suggello di Dio, con il quale il Signore segna i Suoi, non è visibile. Anche i 144.000 provenienti dalle dodici tribù d’Israele porteranno sulle loro fronti il Suggello di Dio anch’esso invisibile. Il Suggello di Dio non consiste, come molti insegnano, nell’osservare e nel festeggiare un certo giorno. Come segno del Patto e non come Suggello, Dio ha ordinato al popolo d’Israele di osservare il settimo giorno (Es. 31:12-17). Coloro che appartengono alla vera Chiesa di Cristo e sono stati giustificati per mezzo della fede in Lui ricevono come Abrahamo il Suggello di Dio (Rom. 4:11; 2 Cor. 1:22). Essi vengono sigillati con lo Spirito Santo per il giorno della redenzione del loro corpo (Efes. 4:30), non per un certo giorno della settimana.

Nel tempo della Grande Tribolazione la gente sarà costretta ad accettare il sistema religioso e a sottomettersi alla sua autorità, altrimenti non potrà né comprare né vendere. La fronte sta ad indicare le decisioni che vengono prese con la testa, dunque con l’intelligenza, la mano parla degli atti, delle “azioni” che seguono le decisioni prese. Un’adesione, un diventare membro viene confermato con la firma di proprio pugno. I veri credenti saranno svantaggiati ed esposti a persecuzioni provenienti dal potere religioso. Per esempio, quando si andrà in cerca di lavoro e si dovrà indicare la religione, potrà essere deciso subito se dare il posto di lavoro o no.

Il marchio è di natura spirituale e sta in relazione con la «dottrina». Come da un lato la vera dottrina di Dio viene accettata, portata e messa in pratica dai Suoi, così dall’altro avviene con coloro che seguono la falsa dottrina del Suo avversario. Insegnamento, fede e convinzione non vengono messi e tolti in modo visibile sulla fronte e sulla mano, ma sono portati nel cuore e messi in pratica.

Si riceve il Suggello dello Spirito dopo aver creduto nella Parola della verità (Efes. 1:13), il marchio della bestia invece dopo aver accettato la Parola falsa.

Il seguente testo chiarisce definitivamente che non si tratta di un qualunque marchio come segno esteriore, ma rivela che questo marchio contiene il nome della bestia e il numero del suo nome:

“… e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia

o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, poiché è numero d’uomo; e il suo numero è 666” (Apoc. 13:17-18).

Questo è il completo svelamento del marchio misterioso in cui si trova la triplice combinazione che ogni volta ha “la bestia” quale punto di riferimento, marchio che viene riassunto nel valore numerico 666 corrispondente al titolo di questo uomo:

VICARIO DEL FIGLIUOLO DI DIO

V  I C A R I V S     F I  L  I  I      D E I

5+1+100+.+1+5+....+1+50+1+1.+ 500+1 = 666

Un marchio può essere un contrassegno terreno, ma anche spirituale. Ovviamente nessuno si aspetta di vedere qualcuno portare il nome o il numero della bestia come un contrassegno visibile. L’apostolo Paolo disse: “Io porto nel mio corpo il contrassegno del Signore Gesù” (Gal. 6:17). Con certezza non ha esibito le stigmate del Cristo crocifisso, ciò che sarebbe stato pari ad uno scherno, ma erano dei segni spirituali.

Qual’è il contrassegno, la vera identità di questa istituzione religiosa? Per venirne a conoscenza, dobbiamo ritornare all’inizio, alla sua nascita. Se sappiamo come la persecuzione ebbe inizio in quel tempo, dopo la nascita nel IV secolo della Chiesa di Stato romana, sapremo anche in che modo verrà nuovamente scatenata. Il contrassegno di questa Chiesa madre è la fede trinitaria da essa inventata che afferma che Dio, fin dall’Eternità, consiste in tre persone separate e distinte, che tutte sarebbero ugualmente eterne, ugualmente onniscienti e onnipotenti. Questa fede trinitaria richiesta e imposta dallo Stato diventò un mezzo di pressione e scatenò il periodo di mille anni di persecuzione crudele contro gli Ebrei, i Cristiani e i Musulmani che credevano diversamente.

Le seguenti citazioni parlano un linguaggio chiaro:

«Ostrom 28.2.380. Fede trinitaria, religione di Stato. Teodosio I, il Grande, che, dopo la morte nel 379 di Valentiniano, aveva innalzato l’imperatore romano d’Occidente Graziano al rango di imperatore d’Oriente, prescrive a tutti i popoli a lui assoggettati la fede cristiana trinitaria nella forma in cui è stata sanzionata dal Concilio di Nicea del 325».

«Costantinopoli 1.5.381. Fede trinitaria obbligatoria per i Cristiani. Al Secondo Concilio Ecumenico, i vescovi sanzionarono l’editto emanato nel febbraio del 380 dall’imperatore Teodosio I, in cui egli ordina a tutti i sudditi romani l’accettazione della fede cristiana trinitaria, come è stata formulata al Concilio di Nicea nel 325. La fede trinitaria, che ha come contenuto la trinità di Dio Padre, Figliuolo e Spirito Santo, con ciò è stata elevata a credo valido per tutti i Cristiani e a religione promossa dallo Stato» (B. Harenberg, Chronik der Menschheitsgeschichte, pag. 212).

Per quanto concerne il marchio, in realtà si tratta principalmente della dottrina della Trinità che, come nessun altro dogma, è stata ripresa nel credo delle Chiese tradizionali protestanti e viene sostenuta da loro. Vi si aggiunga il fatto che, nella Chiesa cattolica, ma ora anche dai Protestanti, la mano destra viene usata per fare il segno della croce. È stato l’imperatore Costantino, colpevole di diversi omicidi, ad asserire di aver visto una croce nel cielo. In seguito, la sua Chiesa di Stato ha introdotto il segno della croce, obbligatorio per tutti. Sotto questo segno della croce trinitario, facendo la qual cosa si mormora: «Nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo», la Chiesa romana ha condotto tutte le sue crudeli crociate e i suoi pogrom: Ebrei e non furono costretti a baciare il crocifisso o a morire.

Come può essere provato dalla storiografia della Chiesa, prima dell’imperatore Costantino non c’era nessuna dottrina “cristiana” della Trinità, soltanto le trinità pagane. Non c’era nessuna pratica del segno della croce, solo dispute cristologiche. I veri credenti non portano crocifissi né fanno il segno della croce, credono nell’opera divina della salvezza che avvenne in Cristo sulla croce di Golgota. Sono convinti che Dio era in Cristo riconciliando il mondo con Sé tramite la morte espiatoria sulla croce. Come l’apostolo Paolo e i Cristiani primitivi, anche loro testimoniano: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” (Gal. 2:20).

Dalla storia della Chiesa è anche conosciuto che, nei primi secoli dopo Cristo, non c’erano né una Chiesa cattolica né una Chiesa greco-ortodossa o qualsiasi altra Chiesa organizzata. C’erano soltanto le diverse correnti cristiane, che poi furono concentrate dall’imperatore Costantino nel suo “Imperium Romanum” per formare una Chiesa unitaria. Al Concilio di Nicea, nel 325 d.C., non c’erano né cardinali, né papi, e così via, e tanto meno al Concilio di Costantinopoli (381) o a quello di Efeso (431). La storia dei papi inizia con Leone I nell’anno 441 d.C. A Nicea si radunarono i rappresentanti delle diverse correnti cristiane e discussero aspramente. Nel IV–V secolo, con l’aiuto dello Stato, nacque la prima confessione cristiana organizzata quale Chiesa di Stato, la quale, in realtà, non è stata fondata da Cristo e, di conseguenza, le sue dottrine e le sue pratiche non hanno nulla in comune con Lui.

Il marchio di questa istituzione mondiale, dalla quale proviene la persecuzione, è rappresentato dal suo capo come la più alta autorità in materia di dottrina. Se dunque qualcuno protesta contro il santissimo dogma della Chiesa cattolica, cioè contro il suo dogma della Trinità, l’offende a morte e, ai suoi occhi, è un eretico, un figlio della morte. Ecco la seguente citazione dell’era moderna per il futuro: «Poiché anche il Concilio Ecumenico Vaticano Secondo nel suo Decreto su <L’Ecumenismo> (N° 20) ha pensato soltanto ai Cristiani che credono alla Trinità di Dio, si deve appurare fino a che punto le Comunità particolari che rigettano la fede trinitaria sono ancora cristiane» (Herder-Verlag, Lexikon der Sekten…, pag. 151). Qui non c’è più nessun margine per un dialogo, la decisione è stata presa per sempre.

Come alla nascita, così anche ora, appena ci sarà l’unione delle varie confessioni cattoliche e protestanti, tutti i Cristiani saranno costretti ad accettare questo dogma della Trinità da essa inventato. Con ciò l’unione protestante si farà forte e costringerà tutti i gruppi evangelici ad accettare questo marchio, mentre lo Stato presterà aiuto alla Chiesa:

E faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome” (Apoc. 13:16-17).

Non piacerà per nulla al Consiglio Mondiale delle Chiese che ci saranno ancora delle Comunità protestanti separate che si rifiuteranno di far parte di questa grande unione. Sono tutti coloro che credono nell’unico vero Dio eterno che si è rivelato in Gesù Cristo per la nostra redenzione. Rigetteranno l’Anticristo perché riconoscono Cristo quale unico Capo.

Questo dogma contrassegna la formazione con la falsa conoscenza di Dio e di Cristo. Per questo, già nel passato, questa istituzione ha fatto scorrere fiumi di sangue come nessun’altra, perseguitando coloro che erano d’opinione o di fede diversa. Parimenti coloro che non accetteranno il segno della Chiesa madre saranno esposti a persecuzioni. D’altra parte colui che crede al dogma della Trinità ed è stato battezzato nella formula trinitaria, automaticamente porta il marchio.

È risaputo che la Chiesa di Roma insiste sulla pretesa di essere l’unica vera, che solo in essa c’è salvezza, e soltanto per mezzo di essa e dei suoi sacramenti si può essere redenti. I funzionari della Chiesa ufficiale eseguono nella vita delle persone delle pratiche religiose dalla loro nascita sino alla loro morte — con il risultato che i suoi membri muniti con tutti i sacramenti dispensatori di salvezza finiscono nel purgatorio da essa inventato. Ciò è salvare? Nella Sacra Scrittura, leggiamo che l’apostolo Pietro ci dice qualcosa di ben diverso: “Sia noto a tutti voi… che ciò è stato fatto nel nome di Gesù Cristo… E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati” (Atti 4:10-12).

La Chiesa papale contrappone all’unico sacrificio valido davanti a Dio, cioè quello di Gesù Cristo fatto una volta per sempre, il suo sacrificio della messa, da essa inventato. Secondo quanto si dice, l’ostia viene convertita nel Cristo reale, portata in giro, adorata e mangiata. Tutti coloro che non potevano accettare una simile dottrina volta contro il Cristo di Dio, furono maledetti tramite decreti conciliari. Riguardo al Redentore e all’opera di salvezza da Lui compiuta, il Signore dice nella Sua Parola: “In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre… Questi (Cristo), dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è posto a sedere alla destra di Dio… Perché con un’unica offerta egli ha per sempre resi perfetti quelli che sono santificati” (v. Ebrei 10:10-14).

Nella storia della salvezza Dio è l’unico ad agire per mezzo di Gesù Cristo, il nostro Signore. Lo Spirito Santo opera conformemente alla proclamazione della salvezza della Parola di Dio. La Chiesa di Roma agisce nel proprio nome nella formula: «Nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo», la Chiesa di Cristo invece agisce per ordine di Dio nel Nome del Patto del Nuovo Testamento, ossia nel Nome del Signore Gesù Cristo, l’unico Nome nel quale c’è la salvezza di Dio per l’umanità.

Nel capitolo 17 dell’Apocalisse, con riferimento a tutte le Chiese e Comunità cristiane ufficiali e libere che si uniscono alla Chiesa madre, viene usato il concetto: “Babilonia la grande, la madre delle meretrici”. Si parla ancora una volta di un segno sulla fronte:

“… e sulla fronte aveva scritto un nome: Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra. E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. E quando l’ebbi veduta, mi maravigliai di grande maraviglia” (Apoc. 17:5-6).

Le Chiese figlie protestanti che sono contrassegnate dalla stessa dottrina della Trinità, ritornano nel grembo materno. Così sarà nuovamente “Babilonia la grande” che è ebbra del sangue dei martiri. Giovanni vide la cosa come è, ed era meravigliato. Tutti quelli che credono alla dottrina della Trinità e sono membri nelle relative confessioni portano già il marchio della bestia. Coloro che, per convinzione biblica, non possono accettare questo dogma, saranno perseguitati. Nello stesso modo e con lo stesso marchio con cui questa Chiesa riuscì a scatenare la sua prima persecuzione, così effettuerà anche l’ultima.

Fatalmente, il falso sarà così simile al giusto da scambiare l’uno per l’altro cosicché, se fosse possibile, perfino gli eletti sarebbero sedotti (Mat. 24:24). Nel Vangelo di Matteo, capitolo 7, dal versetto 21, il Signore si riferisce a simili persone che narrano grandi cose, come le si apprendono oggi dai tele-evangelisti trinitari e dalle riunione carismatiche. Benché queste persone cerchino di giustificarsi, il Signore le respinge quali operatori d’iniquità dicendo loro di non averle mai conosciute. Il vero operato dello Spirito Santo concorda sempre con la vera dottrina della Parola di Dio.

Bisogna porsi le seguenti domande:

Perché Dio stesso non ha mai parlato di Trinità?

Perché nessun profeta ha mai citato un Dio uno e trino?

Perché nessun apostolo ha mai parlato di tre persone in seno alla Deità?

Perché non ci sono nella Sacra Bibbia i concetti «Dio il Figliuolo» e «Dio lo Spirito Santo»?

Perché non ci fu nell’Ebraismo e al tempo degli apostoli neanche un solo dibattito sulla Deità?

Perché nel tempo degli apostoli e nel periodo post-apostolico nessuno è stato battezzato neppure una sola volta usando la formula trinitaria?

Perché tutti gli apostoli, pienamente a conoscenza di ciò che sta scritto nell’Evangelo di Matteo: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo” (Mat. 28:19), hanno battezzato esclusivamente per immersione nel Nome del Signore Gesù Cristo? (v. Atti 2:38, 8:16, 10:48, 19:5 e Rom. 6:3). Perché, per mezzo del diretto insegnamento del Risorto e della rivelazione dello Spirito, avevano riconosciuto che Gesù di Nazaret è “Emmanuele = Dio con noi”. Sapevano che il Nome del Patto nel Nuovo Testamento è Yahshua, che significa Yahweh Salvatore, esattamente come “Emmanuele” significa Dio con noi. Sapevano anche che l’unico vero Dio si era rivelato quale Padre, Figliuolo e Spirito Santo. E ciò avvenne per la nostra salvezza nel Nome del Patto del Nuovo Testamento, Nome nel quale tutti i figliuoli e figliuole di Dio vengono battezzati durante il tempo del Nuovo Patto.

Che sia in parola, in opera o nel battesimo, tutto ciò che avviene da parte di Dio e che viene eseguito nella Sua Chiesa secondo la Sua volontà — non avviene con una formula senza nome che dà un’impressione magica o tramite la ripetizione di titoli o designazioni — ma nel Nome del Signore Gesù Cristo (Col. 3:17). Non è tramite titoli e formule che ogni ginocchio si piegherà, ma nel santo Nome del Patto del Signore Gesù Cristo (Fil. 2:9-11).

Già nell’Antico Testamento, Iddio aveva promesso sul monte Sinai riferendosi al Suo Nome: “In qualunque luogo dove farò che il mio nome sia ricordato, io verrò a te e ti benedirò” (Es. 20:24).

All’annuncio della nascita del Redentore è stato chiaramente detto: “… e tu gli porrai Nome Gesù (Yahshua), perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati. Or tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figliuolo, al quale sarà posto nome Emmanuele, che, interpretato, vuol dire: «Iddio con noi»” (Mat. 1:21-23).

Tutti i ministeri dati da Dio nella Chiesa di Cristo neotestamentaria agiscono sotto la guida dello Spirito Santo in base all’autorità della Parola di Dio nel Nome del Signore Gesù Cristo. Tutti i funzionari della Chiesa di Roma invece eseguono ogni azione usando la formula: «Nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo», senza menzionare il Nome di cui è realmente questione nel comandamento del battesimo. Neanche una sola volta, un profeta o un apostolo ha ripetuto alla cieca una simile formula. Per questo non è strano che anche tutto l’occultismo e lo spiritismo nell’Occidente cosiddetto cristiano viene praticato servendosi di questa formula.

Ascoltate, voi che vi annoverate tra il popolo di Dio, ma che vi trovate nelle Chiese e Comunità cristiane ufficiali o libere, ma trinitarie: questa è l’ora della Verità, l’ora della decisione, la rivelazione di Cristo e la messa a nudo dell’Anticristo, la separazione della luce dalle tenebre! Il messaggio di Dio al Suo popolo sparso sulla faccia della terra viene mandato tramite questo ultimo invito: “Uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo; ed io v’accoglierò, e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole, dice il Signore onnipotente” (2 Cor. 6:17-18; Apoc. 18:4).

Il COSÌ DICE IL SIGNORE di questa dichiarazione della Scrittura è inequivocabile. Solo colui che esce fuori dall’ambito trinitario-babilonico può veramente essere battezzato e sigillato nel Corpo di Cristo mediante lo Spirito Santo (1 Cor. cap. 12). Cristo e l’Anticristo si escludono a vicenda. Non ci può essere nessun miscuglio tra questi due campi. Nessuno può rimanere neutro. Gli uni sono sigillati con lo Spirito Santo, gli altri marchiati col falso sistema.

Colui che ode la tromba dell’Evangelo eterno, deve dare seguito alla chiamata divina. Oggi deve essere presa la decisione, se appartenere a Cristo o all’Anticristo, se essere sigillati con lo Spirito Santo nella Verità divina della Parola o accettare il marchio della bestia e perseverare nell’errore. La falsa dottrina riguardante un Dio uno e trino non era conosciuta dai profeti, il falso battesimo trinitario non era conosciuto dagli apostoli. Il sistema religioso assolutamente falso viene interamente rigettato da Dio.

Il tutto è riunito in un uomo nel quale verrà incarnato. La descrizione e il valore della designazione di questo uomo ci è già stato calcolato e presentato nella Sacra Scrittura. Fin dalla Riforma tutti i dottori rinomati della Bibbia hanno visto queste cose in questo modo. Non c’è nessun’altra possibilità in cui tutti i dettagli si lasciano perfettamente inquadrare.