CAPITOLO TREDICESIMO
SGUARDO RETROSPETTIVO
SULLE VISIONI DI DANIELE
IN RELAZIONE CON L’APOCALISSE
Dal
capitolo 13 al capitolo 19 del libro dell’Apocalisse troviamo dei simboli già
citati nel libro del profeta Daniele riguardanti il decorso del tempo profetico.
Per una migliore comprensione vogliamo prima considerare brevemente quanto è
stato mostrato a Daniele.
Il
profeta vide quattro imperi mondiali consecutivi, rappresentati da quattro
metalli differenti, sotto forma di una grande statua (Dan. cap. 2). Gli fu anche
data l’interpretazione dell’immagine vista. Anche oggi è così, l’Iddio
onnisciente rivela i segreti ai Suoi servi e profeti. “Il
segreto che il re domanda, né savi, né incantatori, né magi, né astrologi
possono svelarlo al re; ma v’è nel cielo un Dio che rivela i segreti…”
(Dan. 2:27-28).
Nel
capitolo 7 del suo libro, il profeta Daniele descrive lo sviluppo degli imperi
fino alla fine della civiltà attuale, imperi simboleggiati attraverso quattro
animali. Egli vide come i quattro venti del cielo si scatenarono sul grande mare
di questo mondo, dal quale salirono quattro grandi bestie (Dan. 7:2-3). Nel
simbolico linguaggio profetico si tratta del mare dei popoli, mosso da tutte le
direzioni del cielo e dal quale uscirono questi quattro differenti imperi
successivi. Alcuni Stati usano nei loro stemmi diversi animali, tra cui anche
quelli mostrati al profeta.
“Queste
quattro grandi bestie, sono quattro re che sorgeranno dalla terra… La quarta
bestia è un quarto regno sulla terra, che differirà da tutti i regni…”
(Dan. 7:17, 23).
Dai
capitoli 2 e 7 del libro di Daniele risultano chiaramente gli sviluppi storici
allora predetti. Gli imperi descritti nel capitolo 2, dal versetto 31 al 43, e
nel capitolo 7, dal versetto 1 al 7, sono identici. Il primo Impero è stato
rappresentato da un leone che, strano a dirsi, aveva due ali come un’aquila.
Ciò significa: la grande potenza di questo Impero lo sollevò dalla terra e
vinse tutti gli altri imperi intorno a sé. Le due ali rappresentavano gli
Imperi uniti dell’Assiria e di Babilonia. Ogni Impero è rappresentato dal suo
capo, per questo motivo questa bestia stava in piedi come un uomo. Quel primo
“Impero-bestia” (Dan. 7:4) corrisponde alla testa d’oro fino (Dan. 2:38).
Il
secondo Impero è stato simboleggiato da un orso che stringe fortemente i denti
(Dan. 7:5). Era l’Impero Medio-Persiano che distrusse l’Impero
Assiro-Babilonese. Il dominatore di quel tempo fu mostrato con tre costole fra i
denti: egli sottomise i tre più importanti Paesi di quel tempo, Babilonia,
Lidia ed Egitto. Questo secondo Impero corrisponde al petto d’argento della
statua (Dan. 2:39a).
La
terza bestia, un leopardo con quattro ali d’uccello e quattro teste,
rappresentava simbolicamente Alessandro Magno, il quale distrusse l’Impero
Medio-Persiano ed estese il suo dominio nelle quattro direzioni del cielo. Le
quattro teste dimostrano che da questo Impero Greco sarebbero usciti quattro
imperi. Il terzo Impero (Dan. 7:6) corrisponde al rame della statua (Dan.
2:39b).
Ci
occuperemo più dettagliatamente del quarto Impero che sussiste fino alla fine.
“Dopo
questo, io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia
spaventevole, terribile e straordinariamente forte; aveva dei denti grandi, di
ferro; divorava e sbranava, e calpestava il resto coi piedi; era diversa da
tutte le bestie che l’avevano preceduta, e aveva dieci corna” (Dan.
7:7).
Questo
testo corrisponde al ferro e all’argilla della statua (Dan. 2:40-43). Nel
libro di Daniele, capitolo 7, versetto 8, sta scritto che un altro piccolo
corno, prima insignificante, spuntò tra quelle dieci corna e divelse tre corna
dalla testa. Questo corno, che aveva occhi simili a quelli di un uomo e una
bocca che pronunziava parole arroganti, bestemmierà Dio, ridurrà allo stremo i
santi dell’Altissimo, finché il Signore terrà il Giudizio (Dan. 7:20-25).
Nella
statua, i quattro imperi susseguenti furono simboleggiati con i seguenti
metalli: oro, argento, rame e ferro. Le due gambe fanno anche parte del corpo e
stanno ad indicare l’Oriente e l’Occidente nella fase finale. Le dieci dita
dei piedi ne fanno parte, quindi, alla fine, l’Europa dell’Ovest e
dell’Est formeranno insieme un’Europa unita. I piedi e le dita, «l’ultima
fase» dunque, sono composti da una lega, in parte di ferro e in parte di
argilla. Ora, alla fine di questa epoca, ci sarà l’unione dei sistemi
totalmente differenti.
Al
profeta è stata mostrata la solidità ferrea dei Paesi industrializzati dell’Occidente e anche la
fragilità dell’argilla dei Paesi
dell’Est. Tuttavia, secondo la visione del tempo della fine, debbono aderire
l’uno all’altro, senza però miscelarsi l’uno con l’altro, formando
insieme l’unità predetta nella profezia e condividendo la stessa sorte.
Questo ultimo scenario politico non è tutto d’un pezzo, non è una miscela
cresciuta insieme, ma una miscela di differenti sistemi portata a termine
tramite accordi.
Secondo
il consiglio di Dio, questa ultima potenza mondiale troverà la sua fine come un
fulmine a ciel sereno, perché prenderà parte alla grande battaglia contro
Israele. Daniele descrive tutto ciò nel seguente modo:
“Tu
stavi guardando, quand’ecco una pietra si staccò, senz’opera di mano, e
colpì i piedi di ferro e d’argilla della statua, e li frantumò… Ma la
pietra che aveva colpito la statua diventò un gran monte, che riempì tutta la
terra” (Dan. 2:34-35).
Questa
Pietra è Cristo; così sta scritto di Lui in molti passi biblici: Isaia 8:14;
Zaccaria 3:9; Salmo 118:22; Matteo 21:42; 1 Pietro 2:4 e altri.
“Poiché
si legge nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta,
preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso” (1 Piet. 2:6).
“Chiunque
cadrà su quella pietra sarà sfracellato; ed ella stritolerà colui sul quale
cadrà” (Luca 20:18).
Secondo
il libro del profeta Zaccaria, capitolo 3, versetto 9, ci sono sette occhi sopra
questa Pietra vivente. Con il numero sette è espressa la pienezza della Sua
Deità. Nel libro di Daniele, non Lo vediamo come Pietra angolare della Chiesa
neotestamentaria, ma come la Pietra che si stacca per frantumare l’ultimo
Impero e i nemici di Israele.
Il
monte dal quale si staccò la Pietra rappresenta la Deità irraggiungibile,
dalla Quale procedette il Figliuolo e nella Quale Egli ritornerà dopo il
compimento del consiglio di salvezza divino, affinché la gloria del Signore
riempia tutta la terra e Dio sia tutto in tutti. Il salmista disse: “Io
alzo gli occhi ai monti… Donde mi verrà l’aiuto?” (Salmo
121:1). Egli è Colui che condurrà l’ultima battaglia contro tutti coloro che
insorgeranno contro Israele e, quindi, contro Dio, e ne uscirà quale Vincitore.
Secondo
quanto annunciato nella Parola profetica, in quel momento inizierà il Regno di
Dio sulla terra.
“E
al tempo di questi re, l’Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà
mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d’un altro popolo; quello spezzerà e
annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo” (Dan.
2:44).
LA BESTIA CON LE SETTE TESTE
CHE SALE DAL MARE DEI POPOLI
Nel
capitolo 13 del libro dell’Apocalisse non vengono più citati i primi tre
imperi visti da Daniele, perché appartengono già al passato. Alla fine dei
giorni si tratta dell’ultima potenza mondiale, l’Impero Romano, descritto
come la bestia con sette teste e dieci corna. È da notare che questa bestia
rassomiglia a Satana, il gran dragone rosso, con le sette teste e dieci corna (Apoc.
12:3). Il principe di questo mondo esercita la sua influenza sulla terra tramite
la «superpotenza» nella persona dell’Anticristo.
“…
e il dragone le diede la propria potenza
e il proprio trono (la propria sede) e grande potestà” (Apoc. 13:2).
Si
tratta dunque della potenza mondiale che viene esercitata da una certa «Sede».
Se
si parla di sette teste e di dieci corna, molti dottori della Bibbia pensano che
si tratti soltanto di sette o dieci Stati particolari. Non riflettono
sufficientemente sul fatto che una bestia non è formata soltanto di teste e
corna. Che ci siano sette, dieci, dodici, venti o trentacinque Stati, ciò non
ha alcuna importanza; quel che importa è il fatto che nell’ambito degli
“Stati Uniti d’Europa” ci saranno sette teste conduttrici e dieci corna
sporgenti.
Dobbiamo
osservare che le altre sei teste, in rapporto con il particolare esercizio del
potere da parte di questa «Sede», non vengono citate quando si parla della
ferita a morte di una delle teste e della sua guarigione. Si tratta dunque di un
Paese conduttore appartenente all’Impero Romano, che vale come testa
dominante, la quale è stata ferita a morte.
“E
io vidi una delle sue teste come ferita a morte; e la sua piaga mortale fu
sanata…” (Apoc. 13:3).
Si
parla soltanto di una testa ferita, la cui piaga mortale è in avanzata fase di
guarigione. Si deve tenere presente il fatto che, nella storia, c’è stata una
sola nazione che ebbe il diritto di portare il titolo di «Sacro Romano Impero
di Nazione Tedesca». La storiografia conferma che ci furono degli imperatori e
anche dei papi germano-romani. La Germania è predestinata ad essere la testa
conduttrice dell’Europa unita, è la nazione economicamente più forte e il
Paese più popolato dell’Unione Europea. Per questo motivo si spiega perché,
dopo l’unificazione tedesca, lo sviluppo per la realizzazione del Trattato
di Roma si concentra nuovamente sulla parte centrale dell’Europa alla
quale è riserbata un ruolo particolare. Questa posizione preminente viene
particolarmente sottolineata dalla potenza mondiale attuale, gli Stati Uniti
d’America, e ciò in armonia con quanto dice la profezia biblica. La Germania,
che ha il maggior numero di Paesi vicini ed è situata nel cuore dell’Europa e
confina con i Paesi dell’Est, è predestinata geograficamente e politicamente
a servire di punto di congiunzione per l’intera Europa.
In
questo contesto il concetto de “la ferita della spada” (Apoc. 13:14) è molto chiarificatore. Ciò
avvenne mediante la Spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio (Efes. 6:17), più
affilata di qualunque spada a due tagli (Ebrei 4:12). Ci viene detto che tutta
la terra sarebbe stata meravigliata della guarigione della “piaga
mortale” (Apoc. 13:3). Nei giorni della Riforma la Spada dello Spirito è
stata brandita, ossia la Parola di Dio è stata predicata. Di conseguenza, in
quel Paese conduttore, la Germania, la Chiesa di Stato con il suo dominio
assoluto ricevette un colpo quasi mortale. La divisione religiosa si compì
tramite la Riforma. Dopo la Seconda guerra mondiale, lo stesso Paese visse una
seconda divisione, cioè quella politica, e così il continente europeo venne
diviso tra l’Est e l’Ovest, come prima tra Protestanti e Cattolici.
Chi
avrebbe osato credere o dare per scontato che sarebbe avvenuto quel che il
presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, richiese durante la sua visita a
Berlino nel mese di giugno 1987? Davanti alla porta di Brandeburgo murata, il
simbolo vero e proprio della divisione tra Est ed Ovest, il presidente Reagan
disse: «Mr. Gorbatchev, open this gate,
tear down this wall».— «Signor Gorbaciov, apra questa porta, abbatta
questo muro». Dopo poco più di due anni, la caduta del muro di Berlino e
l’apertura della porta di Brandeburgo entrarono nella storia. Si sta compiendo
anche quel che disse Willy Brandt: «Cresce insieme ciò che va insieme», e
questo riguarda sia la Germania che l’intera Europa.
La
riunificazione della Germania e, in relazione con ciò, l’unificazione
dell’Europa è il compimento della profezia biblica nel tempo della fine. La
divisione è passata, la piaga mortale sta guarendo, politicamente e
religiosamente tutto cresce nuovamente insieme. Quel che apparteneva
all’Impero Romano si connette e, così, una potenza mondiale sorge di nuovo
davanti ai nostri occhi — l’>Unione
Europea. Tutta la terra è sorpresa e osserva piena di meraviglia con
quale rapidità, per così dire, da un giorno all’altro, tutto è cambiato e
il processo di unificazione politico e religioso va sempre più avanti. Con la
vittoria del secolo del “Cattolicesimo mondiale” sul “Comunismo
mondiale”, nel 1989, la profezia biblica si è adempiuta davanti ai nostri
occhi. Tutto ciò avvenne affinché la potenza religiosa mondiale di Roma
potesse prendere la sua posizione preminente per dominare sull’ultima potenza
politica mondiale.
Per
quanto concerne questa particolare potenza della bestia, non si tratta soltanto di una potenza, ma
anche di una persona che l’incarna e la personifica (Dan. 7:17 e altri).
L’attuale Presidente dell’Europa unita ha un potere limitato come altri
presidenti, primi ministri, capi di Stato, ecc.; egli può essere sostituito o
non rieletto. Il capo religioso invece è anche capo di Stato e non può essere
destituito, egli possiede un potere universale. Nella profezia biblica ci viene
chiaramente detto che entrambe — religione e politica — si mescoleranno
insieme e, ciò facendo, la potenza religiosa conserverà il predominio (Apoc.
cap. 17). Tra tutte le Chiese ufficiali e libere, soltanto la Chiesa cattolica
romana è uno Stato. Effettua con gli altri Stati del mondo il solito scambio di
ambasciatori. Il Vaticano è uno Stato autonomo nel mezzo di un altro Stato, per
questo motivo è uno dei sette, ma è anche l’ottavo (Apoc. 17:11).
L’Europa
politica starà totalmente sotto l’influenza del capo religioso al quale si
sottometterà il rimanente della Cristianità radunato nell’Ecumenismo e che
verrà anche riconosciuto dalle altre religioni. Il nuovo
ordine mondiale, del quale molte persone parlano, è molto più avanzato di
quanto è generalmente conosciuto. Già ora il Diritto Europeo sta al di sopra
di quello dei singoli Stati. Ciò che viene deciso a Strasburgo viene trasmesso
da Bruxelles a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. È vero che molti
Paesi protestanti si sono opposti ad entrare nell’UE (Unione Europea), perché
presagivano dove tutto ciò andava a finire e chi è colui che, di fatto,
conduceva la politica mondiale. Tuttavia, secondo quanto sta scritto, anche loro
si connetteranno. Chi non vuole sottomettersi ne sopporterà le conseguenze,
perché:
“Chi
è simile alla bestia? e chi può guerreggiare con lei? E le
fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie e le
fu data potestà di agire per quarantadue
mesi” (Apoc. 13:4b-5).
Chi
è colui, designato quale bestia, a cui viene data potestà e apre grandemente
la sua bocca?
“Ed
essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome e il
suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo” (Apoc. 13:6).
Da
questo testo appare chiaramente ciò di cui si parla. Nei primi versetti del
capitolo 14 dell’Evangelo di Giovanni, il Signore aveva dato la promessa di
andare a preparare una dimora per i Suoi e di tornare per prenderli su con Sé.
Dal momento del rapimento fino all’inizio del Regno Millenario, i vincitori
abiteranno nel cielo.
Questo
vero e proprio “dittatore mondiale”, in cui si congiungono il potere
religioso e quello temporale, non conosce nessun limite nella sua arroganza. Le
persone guarderanno a lui come a un dio in forma umana, ogni potere religioso e
politico si sottometterà a lui. Il profeta Daniele dice a suo riguardo:
“Egli
proferirà parole contro l’Altissimo, ridurrà allo stremo i santi
dell’Altissimo, e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati
nelle sue mani per un
tempo, dei tempi, e la metà d’un tempo” (Dan. 7:25).
Come
l’apostolo Giovanni, anche il profeta Daniele ha indicato il tempo della
Grande Tribolazione: esattamente tre anni e mezzo. La durata dell’oppressione
che verrà brevemente esercitata prima del rapimento sui veri credenti, non è fissata.
Nel
sentir parlare di una simile persecuzione, oggi la maggior parte della gente
rimane incredula e scuote il capo. Ci sono perfino delle persone che fanno
fatica a credere che, durante i quasi mille anni di dominio assoluto della
Chiesa di Roma fino al Medioevo, milioni di persone abbiano patito il martirio.
Basti pensare ai cosiddetti processi degli eretici, ai roghi,
all’Inquisizione, fino al terribile massacro degli Ugonotti nella notte di San
Bartolomeo. Per molte persone rimane incomprensibile come, nel nostro secolo,
sei milioni di Ebrei e diverse centinaia di migliaia di altre persone, con il
beneplacito e talvolta perfino con la collaborazione della Chiesa di Roma,
poterono essere state trucidate in un modo così atroce durante il Terzo Reich.
“E
le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli;
e le fu data potestà sopra ogni tribù e popolo e lingua e nazione”
(Apoc. 13:7).
In
vista di questo viene dato il serio avvertimento:
“Se
uno mena in cattività andrà in cattività; se uno uccide con la spada, bisogna
che sia ucciso con la spada” (Apoc. 13:9-10a).
Allora
è necessaria la fermezza e la fede di quanti appartengono al Signore:
“Qui
sta la costanza e la fede dei santi” (Apoc. 13:10b).
Si
può riconoscere questo capo religioso del tempo della fine per il fatto che si
lascia onorare e adorare come se egli fosse Dio:
“E
tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione
del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato l’adoreranno” (Apoc. 13:8).
Un’altra
sua caratteristica è il celibato; così sta scritto nel libro del profeta
Daniele:
“Ed
egli non si curerà… né d’amor di donne
né di dio alcuno; perciocché egli si magnificherà sopra ogni cosa. Ed egli
onorerà un dio delle fortezze…” (Dan. 11:37-38).
Vale
a dire che egli condurrà le sue crociate e guerre in generale. Il celibato è
contro l’ordine divino stabilito fin dal principio e, dall’apostolo Paolo,
viene designato quale dottrina di demonî (1 Tim. 4:1-4). Soltanto i veri
figliuoli di Dio resisteranno a questo inganno religioso vero e proprio ed a
questo impostore — gli uni prima del rapimento, gli altri dopo.
Tutto
il mondo, tutti i politici di chiara fama, di grado e di nome, tutte le
personalità religiose, tutte le confessioni religiose, insomma come sta
scritto, tutti gli abitanti della terra — tranne coloro i cui nomi sono
scritti nel Libro della Vita dell’Agnello — guarderanno a lui e lo
adoreranno. Già prima, ma particolarmente dai giorni della Riforma, dottori
della Bibbia, prima fra tutti il dott. Martin Lutero, hanno fatto notare che
questo personaggio è da ricercare e trovare nel papato (v. «Prefazione al
profeta Daniele» di Martin Lutero, pagg. 59-96).
Durante
la Controriforma i Gesuiti hanno respinto questa opinione e hanno sostenuto
l’affermazione ingannatrice che l’Anticristo dovrebbe essere un ebreo. Fin
nel nostro tempo perfino degli amici protestanti di Israele credono questo,
perché dei radio-evangelisti e predicatori l’hanno ripresa. Altri cercano
l’Anticristo nell’Islam. È un’enorme menzogna che lo spirito d’inganno
ha reso credibile a quelli che si reputano intelligenti. Dove sta scritto questo
nella Sacra Scrittura? Nella seconda epistola di Paolo ai Tessalonicesi,
capitolo 2, dove troviamo la descrizione di questo uomo, sta scritto che Dio ha
abbandonato queste persone all’errore perché non hanno prestato fede alla
Verità, alla Parola di Dio. Debbono credere alla menzogna e incorrono nel
giudizio divino.
Come
Cristo ha parecchie designazioni in rapporto con il relativo compito, così
anche il Suo antagonista ha molti appellativi. A differenza di Cristo, il
Figliuolo di Dio, egli è il figliuolo della perdizione. Cristo è il vero Profeta promesso, egli
è il falso profeta annunciato, ecc.
L’apostolo Paolo lo titola come “l’uomo
del peccato, il figliuolo della perdizione, l’avversario, colui che
s’innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al
punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e dicendo
ch’egli è Dio” (2 Tess. 2:3-4). Poiché egli si fa passare per
rappresentante del Figliuolo di Dio sulla terra, cioè per “Vicario di
Cristo”, segue logicamente la sua adorazione. Si fa anche chiamare con la
designazione che spetta unicamente a Dio stesso, cioè “Santo Padre”; anche
questo è in contraddizione con la Sacra Scrittura: “E
non chiamate alcuno sulla terra vostro padre…” (Mat. 23:9). Riguardo
alla predicazione, pretende di essere infallibile quando parla dalla sua sede «ex
cathedra», come se egli fosse Dio stesso sul Suo trono. Si presenta come
“Vicario di Cristo”, benché Cristo rappresenta i Suoi, ma non viene
rappresentato da nessuno.
Giovanni
designa ripetutamente questo personaggio misterioso quale “Anticristo”, ciò
significa semplicemente che questo uomo, che si appella a Dio ed a Cristo, in
realtà è contro Dio e Cristo. Egli, tramite il potere temporale, edifica
accanto alla vera Chiesa di Cristo la propria Chiesa e non partecipa alla
redenzione compiuta da Dio in Cristo. Egli tiene per sé il perdono dei peccati,
nell’insegnamento e nella pratica ha messo i propri dogmi e le proprie
tradizioni accanto e perfino contro la Parola di Cristo. L’Apocalisse indica
questo uomo, che è in contraddizione anche con tutti i veri profeti, come “falso
profeta” (Apoc. 19:20).
LA BESTIA CHE SALE DALLA TERRA
La
seconda parte del capitolo 13 del libro dell’Apocalisse è ancora più
misteriosa della prima.
“Poi
vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna come quelle
d’un agnello, ma parlava come un dragone. Ed esercitava tutta la potestà
della prima bestia, alla sua presenza; e faceva sì che la terra e quelli che
abitano in essa adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata sanata”
(Apoc. 13:11-12).
Questa
seconda potenza sale dalla terra, non dal mare dei popoli. Nella profezia
biblica (Apoc. 17:15), i numerosi popoli dell’Europa vengono paragonati alle
acque del mare. Per quanto riguarda la seconda bestia, si tratta di una potenza
su un continente dove in origine non c’erano molti popoli e lingue.
L’agnello, nel passo biblico sopraccitato, simboleggia il Paese cristiano in
cui c’è piena libertà di religione, come in nessun’altra parte della
terra. Le due corna stanno ad indicare il potere temporale e religioso. Qui si
tratta della seconda potenza mondiale, gli Stati Uniti d’America, in confronto
agli “Stati Uniti d’Europa”. Come ci viene detto, arriva il momento in cui
questa seconda bestia, di orientamento protestante, parlerà la stessa lingua
del dragone romano ed eserciterà il potere nel senso e nell’interesse della
prima bestia.
La
seconda bestia farà sì che quella prima bestia, la cui ferita mortale è stata
sanata, riceva adorazione dagli abitanti della terra. Essa viene particolarmente
caratterizzata dallo sviluppo e dal progresso tecnico.
“E
operava grandi segni, fino a far scendere del fuoco dal cielo sulla terra in
presenza degli uomini. E seduceva quelli che abitavano sulla terra coi segni che
le era dato di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra
di fare un’immagine della bestia che aveva ricevuta la ferita della spada ed
era tornata in vita” (Apoc. 13:13-14).
Riferendosi
all’ambito religioso, l’apostolo Paolo scrive della “potenza dell’empietà”
— a differenza dei veri segni e miracoli, come avvennero nel ministerio del
nostro Signore e degli apostoli e avvengono ancora oggi a conferma della Parola
di Dio — che essa sarà accompagnata da segni e prodigi bugiardi: “La
venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta
di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; e con ogni sorta d’inganno
d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore
all’amore della verità per essere salvati” (2 Tess. 2:9-10).
La
seconda potenza mondiale era in origine unicamente protestante. Davanti
all’oppressione e alla persecuzione religiosa, le persone dei Paesi europei
fuggirono in quel luogo trovando così una nuova patria. L’unione dei
Protestanti nel Consiglio Mondiale delle Chiese è l’immagine della Chiesa
universale romana. Le viene dato uno spirito, riceve vita, ossia riceve il
diritto di esistere, il pieno diritto di partecipare alla discussione. Da molto
tempo il Consiglio Mondiale delle Chiese alza la sua voce, come per esempio al
suo convegno in febbraio 1991 a Canberra, in Australia, riguardo alla guerra del
Golfo. Ci si aspetta dal Papa o dai suoi vescovi che facciano sentire la loro
voce, ma ora anche il Consiglio Mondiale delle Chiese ha da dire una parola
influente.
“E
le fu concesso di dare uno spirito
all’immagine della bestia, onde l’immagine della bestia parlasse e facesse sì
che tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia fossero uccisi”
(Apoc. 13:15).
Secondo
il versetto appena citato, la persecuzione sarà diretta contro i veri credenti
che, per convinzione, non apparterranno né alla Chiesa universale cattolica
romana né al Consiglio Mondiale delle Chiese protestanti.
Nel
libro del profeta Daniele ci vengono date delle chiare informazioni su cosa
significhi l’adorazione dell’immagine della bestia, come sta scritto nel
capitolo 13 dell’Apocalisse. La statua nel tempo di Daniele era l’immagine
di un uomo (Dan. 2:32-33), venne realizzata esattamente come il profeta
l’aveva vista e descritta, alta sessanta cubiti, ed eretta nella provincia di
Babilonia (Dan. 3:1). In quel tempo si trattava della Babilonia in Mesopotamia
lungo il fiume Eufrate, l’odierna Iraq. L’ultima Babilonia, dobbiamo
cercarla nel centro del mondo lungo il fiume Tevere. Così ci viene chiaramente
mostrato nella Parola profetica.
In
quel tempo venne eretta un’immagine reale della potenza della bestia
esattamente descritta e tutti i popoli, nazioni e lingue furono obbligati dalle
più alte autorità a prostrarsi per adorare la statua inaugurata con solennità.
“E l’araldo gridò forte: A voi,
popoli, nazioni e lingue è imposto che…vi prostriate per adorare la statua
d’oro che il re Nebucadnetsar ha eretta; e chiunque non si prostrerà per
adorare, sarà immantinente gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente”
(Dan. 3:4-6).
La
storia dei tre uomini gettati nella fornace ardente è conosciuta da tutti. Non
potevano sottomettersi all’ordine di adorare la statua. La persecuzione
raggiunse coloro che non caddero in ginocchio davanti alla statua, ma che
portavano la loro adorazione all’unico vero Dio, perché solo Lui ne è degno.
I
fedeli adoratori dell’Iddio vivente ebbero il coraggio di dire al dominatore:
“Ecco, il nostro Dio che noi serviamo,
è potente da liberarci, e ci libererà dalla fornace del fuoco ardente, e dalla
tua mano, o re. Se no, sappi o re, che noi non serviremo i tuoi dèi e non
adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto” (Dan. 3:17-18). Questa
storia è stata messa per iscritto per incoraggiare tutti i credenti che
verranno a trovarsi nella medesima situazione proprio alla fine. Il Signore è
con i Suoi e non li abbandona, e i Suoi rimangono fedeli fino alla morte.
La
sestuplice descrizione svela il mistero e il numero misterioso 666. Chi pensa
che l’immagine con il potere di parlare sia il televisore non ha compreso la
faccenda. Il televisore è un oggetto morto che, da sé stesso, non può
parlare, ma può soltanto trasmettere le immagini e i suoni che altrove vengono
prodotti e registrati.
l.
È molto importante sapere che non si tratta qui di una qualunque immagine o
fotografia, ma dell’immagine
della bestia (Apoc. 13:15).
2.
Non è soltanto un numero, che alcuni arbitrariamente vedono nella schedatura
codificata e nel controllo generale tramite un “supercomputer mondiale”, ma
del numero
della bestia (Apoc. 13:18).
3.
Non è neanche un qualsiasi nome, ma il nome
della bestia (Apoc. 13:17),
4.
neanche il numero di un qualsiasi nome, ma il numero
del nome della bestia (Apoc. 15:2).
5.
Non si tratta di un qualsiasi marchio, ma del marchio
della bestia (Apoc. 16:2)
6.
e del marchio
del suo nome (Apoc. 14:11).
Da
questa sestuplice combinazione, che ogni volta ha “la
bestia” come punto di riferimento,
risulta la giusta interpretazione nel caso singolo e nel suo complesso. Soltanto
colui che comprende che si tratta sempre del medesimo punto
di riferimento intuirà le parziali interpretazioni dilettantesche.
In
diversi brani incontriamo la parola “immagine”, fin dal primo capitolo della
Bibbia: “E Dio creò l’uomo a sua
immagine…” (Gen. 1:27). L’immagine di Dio era la forma nella quale
l’Invisibile apparve in maniera visibile. Cristo era l’immagine e
l’impronta di Dio (2 Cor. 4:4; Ebrei 1:3). Dall’altra parte c’è
l’Anticristo, il figliuolo della perdizione (2 Tess. 2:3), l’immagine
terrestre del figliuolo dell’aurora decaduto (Is. 14:12). Come Lucifero,
l’avversario, il figliuolo dell’aurora, si è innalzato nel cielo e voleva
essere simile a Dio, così questo uomo sulla terra fa la stessa cosa.
L’immagine della bestia non deve essere vista come semplice immagine, ma come
qualcosa di reale e vivente.
IL MISTERIOSO MARCHIO DELLA BESTIA
Adesso
vogliamo occuparci del marchio della bestia.
“E
faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse
posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte” (Apoc. 13:16).
Certamente
non è un segno esteriore come quello che gli Ebrei, tempo fa, dovettero portare
in modo visibile. Anche il Suggello di Dio, con il quale il Signore segna i
Suoi, non è visibile. Anche i 144.000 provenienti dalle dodici tribù
d’Israele porteranno sulle loro fronti il Suggello di Dio anch’esso
invisibile. Il Suggello di Dio non consiste, come molti insegnano,
nell’osservare e nel festeggiare un certo giorno. Come segno del Patto e non
come Suggello, Dio ha ordinato al popolo d’Israele di osservare il settimo
giorno (Es. 31:12-17). Coloro che appartengono alla vera Chiesa di Cristo e sono
stati giustificati per mezzo della fede in Lui ricevono come Abrahamo il
Suggello di Dio (Rom. 4:11; 2 Cor. 1:22). Essi vengono sigillati con lo Spirito
Santo per il giorno della redenzione del loro corpo (Efes. 4:30), non per un
certo giorno della settimana.
Nel
tempo della Grande Tribolazione la gente sarà costretta ad accettare il sistema
religioso e a sottomettersi alla sua autorità, altrimenti non potrà né
comprare né vendere. La fronte sta ad indicare le decisioni che vengono prese con la testa,
dunque con l’intelligenza, la mano
parla degli atti, delle “azioni” che seguono le decisioni prese.
Un’adesione, un diventare membro viene confermato con la firma di proprio
pugno. I veri credenti saranno svantaggiati ed esposti a persecuzioni
provenienti dal potere religioso. Per esempio, quando si andrà in cerca di
lavoro e si dovrà indicare la religione, potrà essere deciso subito se dare il
posto di lavoro o no.
Il
marchio è di natura spirituale e sta in relazione con la «dottrina». Come da
un lato la vera dottrina di Dio viene accettata, portata e messa in pratica dai
Suoi, così dall’altro avviene con coloro che seguono la falsa dottrina del
Suo avversario. Insegnamento, fede e convinzione non vengono messi e tolti in
modo visibile sulla fronte e sulla mano, ma sono portati nel cuore e messi in
pratica.
Si riceve il Suggello dello Spirito dopo aver creduto nella Parola della
verità (Efes. 1:13), il marchio della bestia invece dopo aver accettato la Parola falsa.
Il
seguente testo chiarisce definitivamente che non si tratta di un qualunque
marchio come segno esteriore, ma rivela che questo marchio contiene il
nome della bestia e il numero del suo
nome:
“…
e che nessuno potesse comprare o vendere
se non chi avesse il marchio, cioè il nome della
bestia
o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento
conti il numero della bestia, poiché è
numero d’uomo; e il suo numero è 666” (Apoc. 13:17-18).
Questo
è il completo svelamento del marchio misterioso in cui si trova la
triplice combinazione che ogni volta ha “la bestia” quale punto di
riferimento, marchio che viene riassunto nel valore numerico 666
corrispondente al titolo di questo uomo:
VICARIO DEL FIGLIUOLO DI DIO
V I C A R I V S
F I L
I I D E I
5+1+100+.+1+5+....+1+50+1+1.+
500+1 = 666
Un
marchio può essere un contrassegno terreno, ma anche spirituale. Ovviamente
nessuno si aspetta di vedere qualcuno portare il nome o il numero della bestia
come un contrassegno visibile. L’apostolo Paolo disse: “Io
porto nel mio corpo il contrassegno del Signore Gesù” (Gal. 6:17). Con
certezza non ha esibito le stigmate del Cristo crocifisso, ciò che sarebbe
stato pari ad uno scherno, ma erano dei segni spirituali.
Qual’è
il contrassegno, la vera identità di questa istituzione religiosa? Per venirne
a conoscenza, dobbiamo ritornare all’inizio, alla sua nascita. Se
sappiamo come la persecuzione ebbe inizio in quel tempo, dopo la nascita nel IV
secolo della Chiesa di Stato romana, sapremo anche in che modo verrà nuovamente
scatenata. Il contrassegno di questa Chiesa madre è la fede trinitaria da essa inventata che afferma che Dio, fin
dall’Eternità, consiste in tre persone separate e distinte, che tutte
sarebbero ugualmente eterne, ugualmente onniscienti e onnipotenti. Questa fede
trinitaria richiesta e imposta dallo Stato diventò un mezzo di pressione e
scatenò il periodo di mille anni di persecuzione crudele contro gli Ebrei, i
Cristiani e i Musulmani che credevano diversamente.
Le
seguenti citazioni parlano un linguaggio chiaro:
«Ostrom
28.2.380. Fede trinitaria, religione di Stato.
Teodosio I, il Grande, che, dopo la morte nel 379 di Valentiniano, aveva
innalzato l’imperatore romano d’Occidente Graziano al rango di imperatore
d’Oriente, prescrive a tutti i popoli a lui assoggettati la fede cristiana
trinitaria nella forma in cui è stata sanzionata dal Concilio di Nicea del 325».
«Costantinopoli
1.5.381. Fede trinitaria obbligatoria per i Cristiani.
Al Secondo Concilio Ecumenico, i vescovi sanzionarono l’editto emanato nel
febbraio del 380 dall’imperatore Teodosio I, in cui egli ordina a tutti i
sudditi romani l’accettazione della fede cristiana trinitaria, come è stata
formulata al Concilio di Nicea nel 325. La fede trinitaria, che ha come
contenuto la trinità di Dio Padre, Figliuolo e Spirito Santo, con ciò è stata
elevata a credo valido per tutti i Cristiani e a religione promossa dallo Stato»
(B. Harenberg, Chronik der Menschheitsgeschichte, pag. 212).
Per
quanto concerne il marchio, in realtà si tratta principalmente della dottrina
della Trinità che, come nessun altro dogma, è stata ripresa nel credo delle
Chiese tradizionali protestanti e viene sostenuta da loro. Vi si aggiunga il
fatto che, nella Chiesa cattolica, ma ora anche dai Protestanti, la mano destra
viene usata per fare il segno della croce. È stato l’imperatore Costantino,
colpevole di diversi omicidi, ad asserire di aver visto una croce nel cielo. In
seguito, la sua Chiesa di Stato ha introdotto il segno della croce, obbligatorio
per tutti. Sotto questo segno della croce trinitario, facendo la qual cosa si
mormora: «Nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo», la Chiesa
romana ha condotto tutte le sue crudeli crociate e i suoi pogrom: Ebrei e non
furono costretti a baciare il crocifisso o a morire.
Come
può essere provato dalla storiografia della Chiesa, prima dell’imperatore
Costantino non c’era nessuna dottrina “cristiana” della Trinità, soltanto
le trinità pagane. Non c’era nessuna pratica del segno della croce, solo
dispute cristologiche. I veri credenti non portano crocifissi né fanno il segno
della croce, credono nell’opera divina della salvezza che avvenne in Cristo
sulla croce di Golgota. Sono convinti che Dio era in Cristo riconciliando il
mondo con Sé tramite la morte espiatoria sulla croce. Come l’apostolo Paolo e
i Cristiani primitivi, anche loro testimoniano: “Sono
stato crocifisso con Cristo, e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive
in me” (Gal. 2:20).
Dalla
storia della Chiesa è anche conosciuto che, nei primi secoli dopo Cristo, non
c’erano né una Chiesa cattolica né una Chiesa greco-ortodossa o qualsiasi
altra Chiesa organizzata. C’erano soltanto le diverse correnti cristiane, che
poi furono concentrate dall’imperatore Costantino nel suo “Imperium Romanum”
per formare una Chiesa unitaria. Al Concilio di Nicea, nel 325 d.C., non
c’erano né cardinali, né papi, e così via, e tanto meno al Concilio di
Costantinopoli (381) o a quello di Efeso (431). La storia dei papi inizia con
Leone I nell’anno 441 d.C. A Nicea si radunarono i rappresentanti delle
diverse correnti cristiane e discussero aspramente. Nel IV–V secolo, con
l’aiuto dello Stato, nacque la prima confessione cristiana organizzata quale
Chiesa di Stato, la quale, in realtà, non è stata fondata da Cristo e, di
conseguenza, le sue dottrine e le sue pratiche non hanno nulla in comune con
Lui.
Il
marchio di questa istituzione mondiale, dalla quale proviene la persecuzione, è
rappresentato dal suo capo come la più alta autorità in materia di dottrina.
Se dunque qualcuno protesta contro il santissimo dogma della Chiesa cattolica,
cioè contro il suo dogma della Trinità, l’offende a morte e, ai suoi occhi,
è un eretico, un figlio della morte. Ecco la seguente citazione dell’era
moderna per il futuro: «Poiché
anche il Concilio Ecumenico Vaticano Secondo nel suo Decreto su <L’Ecumenismo>
(N° 20) ha pensato soltanto ai Cristiani che credono alla Trinità di Dio, si
deve appurare fino a che punto le Comunità particolari che rigettano la fede
trinitaria sono ancora cristiane» (Herder-Verlag, Lexikon der Sekten…,
pag. 151). Qui non c’è più nessun margine per un dialogo, la decisione è
stata presa per sempre.
Come
alla nascita, così anche ora, appena ci sarà l’unione delle varie
confessioni cattoliche e protestanti, tutti i Cristiani saranno costretti ad
accettare questo dogma della Trinità
da essa inventato. Con ciò l’unione protestante si farà forte e costringerà
tutti i gruppi evangelici ad accettare questo marchio,
mentre lo Stato presterà aiuto alla Chiesa:
“E
faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse
posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno potesse
comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il
numero del suo nome” (Apoc. 13:16-17).
Non
piacerà per nulla al Consiglio Mondiale delle Chiese che ci saranno ancora
delle Comunità protestanti separate che si rifiuteranno di far parte di questa
grande unione. Sono tutti coloro che credono nell’unico vero Dio eterno che si
è rivelato in Gesù Cristo per la nostra redenzione. Rigetteranno
l’Anticristo perché riconoscono Cristo quale unico Capo.
Questo
dogma contrassegna la formazione con la falsa conoscenza di Dio e di Cristo. Per
questo, già nel passato, questa istituzione ha fatto scorrere fiumi di sangue
come nessun’altra, perseguitando coloro che erano d’opinione o di fede
diversa. Parimenti coloro che non accetteranno il segno della Chiesa madre
saranno esposti a persecuzioni. D’altra parte colui che crede al dogma della
Trinità ed è stato battezzato nella formula trinitaria, automaticamente porta
il marchio.
È
risaputo che la Chiesa di Roma insiste sulla pretesa di essere l’unica vera,
che solo in essa c’è salvezza, e soltanto per mezzo di essa e dei suoi
sacramenti si può essere redenti. I funzionari della Chiesa ufficiale eseguono
nella vita delle persone delle pratiche religiose dalla loro nascita sino alla
loro morte — con il risultato che i suoi membri muniti con tutti i sacramenti
dispensatori di salvezza finiscono nel purgatorio da essa inventato. Ciò è
salvare? Nella Sacra Scrittura, leggiamo che l’apostolo Pietro ci dice
qualcosa di ben diverso: “Sia noto a
tutti voi… che ciò è stato fatto nel nome di Gesù Cristo… E in nessun
altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia
stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati” (Atti
4:10-12).
La
Chiesa papale contrappone all’unico sacrificio valido davanti a Dio, cioè
quello di Gesù Cristo fatto una volta per sempre, il suo sacrificio della
messa, da essa inventato. Secondo quanto si dice, l’ostia viene convertita nel
Cristo reale, portata in giro, adorata e mangiata. Tutti coloro che non potevano
accettare una simile dottrina volta contro il Cristo di Dio, furono maledetti
tramite decreti conciliari. Riguardo al Redentore e all’opera di salvezza da
Lui compiuta, il Signore dice nella Sua Parola: “In
virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l’offerta
del corpo di Gesù Cristo fatta una volta
per sempre… Questi (Cristo), dopo aver offerto un
unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è posto a sedere alla
destra di Dio… Perché con un’unica
offerta egli ha per sempre resi perfetti quelli che sono santificati”
(v. Ebrei 10:10-14).
Nella
storia della salvezza Dio è l’unico ad agire per mezzo di Gesù Cristo, il
nostro Signore. Lo Spirito Santo opera conformemente alla proclamazione della
salvezza della Parola di Dio. La Chiesa di Roma agisce nel proprio nome nella
formula: «Nel Nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo», la Chiesa
di Cristo invece agisce per ordine di Dio nel Nome del Patto del Nuovo
Testamento, ossia nel Nome del Signore Gesù
Cristo, l’unico Nome nel quale c’è la salvezza di Dio per l’umanità.
Nel
capitolo 17 dell’Apocalisse, con riferimento a tutte le Chiese e Comunità
cristiane ufficiali e libere che si uniscono alla Chiesa madre, viene usato il
concetto: “Babilonia la grande, la
madre delle meretrici”. Si parla ancora una volta di un segno sulla
fronte:
“…
e sulla fronte aveva scritto un nome:
Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni
della terra. E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri
di Gesù. E quando l’ebbi veduta, mi maravigliai di grande maraviglia” (Apoc.
17:5-6).
Le
Chiese figlie protestanti che sono contrassegnate dalla stessa dottrina della
Trinità, ritornano nel grembo materno. Così sarà nuovamente “Babilonia la
grande” che è ebbra del sangue dei martiri. Giovanni vide la cosa come è, ed
era meravigliato. Tutti quelli che credono alla dottrina della Trinità e sono
membri nelle relative confessioni portano già il marchio della bestia. Coloro
che, per convinzione biblica, non possono accettare questo dogma, saranno
perseguitati. Nello stesso modo e con lo
stesso marchio con cui questa Chiesa riuscì a scatenare la sua prima
persecuzione, così effettuerà anche l’ultima.
Fatalmente,
il falso sarà così simile al giusto da scambiare l’uno per l’altro cosicché,
se fosse possibile, perfino gli eletti sarebbero sedotti (Mat. 24:24). Nel
Vangelo di Matteo, capitolo 7, dal versetto 21, il Signore si riferisce a simili
persone che narrano grandi cose, come le si apprendono oggi dai tele-evangelisti
trinitari e dalle riunione carismatiche. Benché queste persone cerchino di
giustificarsi, il Signore le respinge quali operatori d’iniquità dicendo loro
di non averle mai conosciute. Il vero operato dello Spirito Santo concorda
sempre con la vera dottrina della Parola di Dio.
Bisogna
porsi le seguenti domande:
Perché
Dio stesso non ha mai parlato di Trinità?
Perché
nessun profeta ha mai citato un Dio uno e trino?
Perché
nessun apostolo ha mai parlato di tre persone in seno alla Deità?
Perché
non ci sono nella Sacra Bibbia i concetti «Dio il Figliuolo» e «Dio lo
Spirito Santo»?
Perché
non ci fu nell’Ebraismo e al tempo degli apostoli neanche un solo dibattito
sulla Deità?
Perché
nel tempo degli apostoli e nel periodo post-apostolico nessuno è stato
battezzato neppure una sola volta usando la formula trinitaria?
Perché
tutti gli apostoli, pienamente a conoscenza di ciò che sta scritto
nell’Evangelo di Matteo: “Andate
dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del
Figliuolo e dello Spirito Santo” (Mat. 28:19), hanno battezzato
esclusivamente per immersione nel Nome del Signore
Gesù Cristo? (v. Atti 2:38, 8:16, 10:48, 19:5 e Rom. 6:3). Perché, per
mezzo del diretto insegnamento del Risorto e della rivelazione dello Spirito,
avevano riconosciuto che Gesù di Nazaret è “Emmanuele = Dio con noi”.
Sapevano che il Nome del Patto nel Nuovo Testamento è Yahshua,
che significa Yahweh Salvatore,
esattamente come “Emmanuele”
significa Dio con noi. Sapevano anche
che l’unico vero Dio si era rivelato quale Padre, Figliuolo e Spirito Santo. E
ciò avvenne per la nostra salvezza nel Nome del Patto del Nuovo Testamento,
Nome nel quale tutti i figliuoli e figliuole di Dio vengono battezzati durante
il tempo del Nuovo Patto.
Che
sia in parola, in opera o nel battesimo, tutto ciò che avviene da parte di Dio
e che viene eseguito nella Sua Chiesa secondo la Sua volontà — non avviene
con una formula senza nome che dà un’impressione magica o tramite la
ripetizione di titoli o designazioni — ma nel Nome del Signore
Gesù Cristo (Col. 3:17). Non è tramite titoli e formule che ogni ginocchio
si piegherà, ma nel santo Nome del Patto del Signore
Gesù Cristo (Fil. 2:9-11).
Già
nell’Antico Testamento, Iddio aveva promesso sul monte Sinai riferendosi al
Suo Nome: “In qualunque luogo dove farò
che il mio nome sia ricordato, io verrò a te e ti benedirò” (Es. 20:24).
All’annuncio
della nascita del Redentore è stato chiaramente detto: “… e
tu gli porrai Nome Gesù (Yahshua), perché è lui che salverà il suo popolo
dai loro peccati. Or tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era
stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine sarà incinta e
partorirà un figliuolo, al quale sarà posto nome Emmanuele, che, interpretato,
vuol dire: «Iddio con noi»” (Mat. 1:21-23).
Tutti
i ministeri dati da Dio nella Chiesa di Cristo neotestamentaria agiscono sotto
la guida dello Spirito Santo in base all’autorità della Parola di Dio nel
Nome del Signore Gesù Cristo. Tutti i funzionari della Chiesa di Roma invece
eseguono ogni azione usando la formula: «Nel Nome del Padre, del Figliuolo e
dello Spirito Santo», senza menzionare il
Nome di cui è realmente questione nel comandamento del battesimo. Neanche
una sola volta, un profeta o un apostolo ha ripetuto alla cieca una simile
formula. Per questo non è strano che anche tutto l’occultismo e lo spiritismo
nell’Occidente cosiddetto cristiano viene praticato servendosi di questa
formula.
Ascoltate,
voi che vi annoverate tra il popolo di Dio, ma che vi trovate nelle Chiese e
Comunità cristiane ufficiali o libere, ma trinitarie: questa è l’ora della
Verità, l’ora della decisione, la rivelazione di Cristo e la messa a nudo
dell’Anticristo, la separazione della luce dalle tenebre! Il messaggio di Dio
al Suo popolo sparso sulla faccia della terra viene mandato tramite questo
ultimo invito: “Uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate
nulla d’immondo; ed io v’accoglierò, e vi sarò per Padre e voi mi sarete
per figliuoli e per figliuole, dice il Signore onnipotente” (2 Cor.
6:17-18; Apoc. 18:4).
Il
COSÌ DICE IL SIGNORE di questa dichiarazione della Scrittura è inequivocabile.
Solo colui che esce fuori dall’ambito trinitario-babilonico può veramente
essere battezzato e sigillato nel Corpo di Cristo mediante lo Spirito Santo (1
Cor. cap. 12). Cristo e l’Anticristo si escludono a vicenda. Non ci può
essere nessun miscuglio tra questi due campi. Nessuno può rimanere neutro. Gli
uni sono sigillati con lo Spirito Santo, gli altri marchiati col falso sistema.
Colui
che ode la tromba dell’Evangelo eterno, deve dare seguito alla chiamata
divina. Oggi deve essere presa la decisione, se appartenere a Cristo o
all’Anticristo, se essere sigillati con lo Spirito Santo nella Verità divina
della Parola o accettare il marchio della bestia e perseverare nell’errore. La
falsa dottrina riguardante un Dio uno e trino non era conosciuta dai profeti, il
falso battesimo trinitario non era conosciuto dagli apostoli. Il sistema
religioso assolutamente falso viene interamente rigettato da Dio.
Il
tutto è riunito in un uomo nel quale verrà incarnato. La descrizione e il
valore della designazione di questo uomo ci è già stato calcolato e presentato
nella Sacra Scrittura. Fin dalla Riforma tutti i dottori rinomati della Bibbia
hanno visto queste cose in questo modo. Non c’è nessun’altra possibilità
in cui tutti i dettagli si lasciano perfettamente inquadrare.